Acapulco – Un torneo a 5 stelle
Direzione Messico. 12 ore di volo, 4 di auto dalla caotica Mexico City e il nostro appassionato arriva nella baia di Acapulco, scelta tropicale per unire una vacanza fuori stagione al tennis di alto livello.
Un bel programmino, sperando in qualche exploit dei nostri, Pennetta in testa che a queste latitudini è di casa (6 finali e 2 successi per lei dal 2004 al 2009!). Le aspettative del viaggiatore-tennista sono alte, ma non ha idea di quel che gli aspetta… Non i classici e mediamente orribili stand commerciali prefabbricati, a circondare stadi posticci, immersi nel cemento cittadino…no! Il taxi lo scende su di un boulevard lungo l’Oceano, maestosamente ornato da palme altissime, proprio di fronte al Fairmont Acapulco Princess… un hotel a 5 stelle!
Sbigottito varca con un certo timore la soglia dell’ingresso. Dopo la veloce convalida del biglietto, si chiede: “ma che ci faccio qua?”. Fenicotteri rosa oziano pigramente in un laghetto rigoglioso, nell’aria è forte il profumo dei tropici, mentre una struttura a forma di piramide troneggia maestosa all’orizzonte.
E’ l’hotel dove si svolge il torneo. I campi sono appena dietro, incastonati alla perfezione tra i green di golf e la playa dorada del Pacifico, sita a meno di 100 metri da lì. Questo racconto, tra realtà e stupore, è quello di chi ha conosciuto l’Abierto mexicano de tenis, massima rassegna tennistica nazionale, evento combined maschile e femminile che si disputa questa settimana con in tabellone i nostri Volandri, Starace, Giannessi, e nel torneo rosa la “star” Pennetta insieme a Roberta Vinci, Alberta Brianti e Sara Errani.
Un torneo unico al mondo, perché nessun altro si svolge in una cornice così particolare. L’evento merita di esser raccontato perché è diventato un caso. Nonostante si svolga in un paese al di fuori del grande tennis da anni, e nonostante abbia una data non felicissima (appena prima di Indian Wells e su terra battuta), è riuscito a crearsi un’aura di sogno e prestigio proprio per dove e per come è organizzato. Luogo da mille e una notte, attività promozionali innovative, segno di imprenditorialità vera e voglia di stupire. Iniziamo con un minimo di storia.
In Messico il tennis arrivò sul finire dei ’70 grazie al circuito WCT. Nastase, Ramirez e Smid vinsero i primi eventi nella capitale. Dal ’92 s’è disputato il torneo Atp, sempre a Città del Messico. Fu terra di conquista del gladiatore Muster (4 titoli in fila!), ma il torneo non aveva un appeal particolare, era de facto un evento minore. Interesse modesto nel paese, interesse internazionale idem. Serviva una spinta. Quella del ’98 (vinse Jiri Novak) fu l’ultima edizione disputata nella capitale. Ci si spostò ad Acapulco nel 2000, dopo un anno sabbatico speso per la messa a punto. Come mai Acapulco? Fu una “magata”, un’intuizione. Per lanciare un evento era necessario stupire, unire tennis e turismo in una location unica. Non solo la fascinosa Acapulco, ma anche uno degli hotel più belli al mondo, il Fairmont Princess.
Non divenne un torneo dal montepremi faraonico, ma il nuovo Abierto mexicano prese vita, in una struttura in cui pubblico e giocatori si sentono come faraoni, o divinità Azteche visto el pais. Sulle spiagge del Pacifico ottimi nomi scesero sin da subito: Guga vince nel 2001, Moya due volte (2002 e 2004), altri big come Haas, Rios ed i migliori argentini tutti presenti.
Storica l’edizione 2005: proprio da Acapulco spiccò il volo un giovane rampante di belle speranze, si chiamava Rafa Nadal. Randellò a destra e a manca, lasciando solo un game allo sventurato Montanes in finale.
Dalla Playa Revocadero di Acapulco non s’è più fermato, vincendo tutto quello che c’era da vincere, ma quell’edizione di Acapulco Rafa se la ricorda ancora. Il torneo negli anni è cresciuto costantemente.ù
Il merito è degli organizzatori che sono riusciti a far diventare il torneo “un caso”, sia a livello Atp/Wta che nazionale, coinvolgendo sponsor importanti che hanno creduto nell’investimento, nel far diventare quel torneo il punto di riferimento per l’intero tennis latinoamericano. Investimenti ma soprattutto idee vincenti. Il clou che attira giocatori (e turisti) per la settimana del torneo è il fantastico hotel dentro a cui l’evento di svolge. Guardate le foto sul sito ufficiale per credere…
Siamo immersi in un’oasi a due passi (letteralmente, tanto che il vento è spesso un fattore) dalla spiaggia Revolcadero, famosa nel mondo per le onde violente del Pacifico, tanto care ai surfisti. L’hotel ha la forma di una piramide Maya, con i balconi delle varie camere e suites che grondano di fiori tropicali. Stanze con ogni comfort e prezzi “modici” se rapportati al livello di servizio e quel che ti possono chiedere oggi a Venezia, Firenze o Positano. Le aree pubbliche sono curate come un museo a cielo aperto, con pezzi d’arte e continui richiami alla cultura del paese. Mosaici, giochi d’acqua ovunque nella parte interna, dove domina l’incredibile atrio centrale che fornisce luce all’intera struttura.
Ristoranti di prima classe e il buffet della mattina, incredibile! Cibo ricchissimo, presentato in modo scenografico, visto che l’occhio vuole la sua parte. Potrete gustarvi chilaquiles o uova con machaca, accompagnati da papaya e mamey, una delizia. Il tutto gomito a gomito con i tennisti, che per non perdersi quel ben di Dio spesso scendono con gli ospiti invece del classico room service. Non sarà allora impossibile imbattersi nelle pazzesche colazioni degli argentini, più abbondanti di un nostro pranzo natalizio…
All’esterno varie piscine ospitano coloro che non vogliono andare direttamente sulla spiaggia privata dell’hotel, sita a pochi metri della struttura. Alte palme creano giochi di luce incantevoli, e sull’erbetta degna dei migliori green di golf (i fairways da gioco sono lì a due passi, off course, altro bonus per i tanti “pro” della racchetta che smanettano anche con i ferri) si può camminare a piedi nudi, andando ad accarezzare i mansueti fenicotteri rosa, che con estrema eleganza fanno compagnia ai pavoni reali. La spiaggia è curata, attrezzatissima, ma scordatevi i colori del Caribe: la sabbia ad Acapulco è più o meno quella del litorale tirrenico come consistenza. Però il mare è caldo e pulitissimo, spesso violento come insegna il nome “Revolcadero”, che letteralmente vuol dire “Onde violente che ti ribaltano”. Lo stadio del tennis e i campi laterali sono nel parco, a pochi metri dall’hotel. Ogni comfort per gli atleti è scontato, vengono trattati come Re. E quindi tornano, più che volentieri.
Ecco Venus, regina dell’edizione 2009: “L’idea di scendere in Messico per giocare sulla terra non mi convinceva. Però una volta arrivata qua, è stato incredibile! Mai trovata un’accoglienza così. Siamo abituate a stare in luoghi splendidi, ma qua tutto è super! La colazione è indescrivibile, mangio troppo… il contatto con la gente è importante, c’è una dimensione umana che in altri tornei non si vive. Quando cammino per l’hotel penso di stare in vacanza e invece, oh mio Dio, devo scendere in campo per un match! A volte non è facile trovare la concentrazione, perché l’atmosfera è così rilassata”.
Ogni sera viene organizzato un party, con musica e quant’altro, dove spesso i giocatori sono presenti. E vuoi mettere per il turista poter fare due parole con un big poco stressato! Ma di sera di gioca anche, sempre, perché così il turista può godersi il mare e la città fino alle 16, e poi tutti in campo o in tribuna. Mica scemi… Visto che il turismo è il motore dell’economia messicana, i manager del torneo non hanno lasciato nulla al caso, cercando di sfruttare la leva turistica per alimentare l’interesse, e l’affluenza. Ecco l’idea di unire l’Abierto con i tour operator che fanno sbarcare centinaia di turisti al giorno da lussuose navi da crociera. Una convenzione in cui la visita alla città e alle spiagge può comprendere qualche ora di torneo. L’iniziativa riscuote un successo notevole visto che molti turisti statunitensi sbarcano in cerca di tennis oltre che di guacamole, camarones y margaritas.
Questo quadro idilliaco ha una pecca: la data. Per spiccare definitivamente il volo servirebbe una settimana diversa. Molti europei aspettano a volare negli Usa, e gli yankees preferiscono il cemento. Gli organizzatori hanno pensato anche a questo. Anzi, erano riusciti a cogliere il jolly.
Nel 2005 avevano presentato all’Atp un piano ambizioso, ben finanziato, per strappare la data del Master1000 di Indian Wells, che in quegli anni non godeva di buona salute finanziaria e di appeal sui giocatori. L’accordo era praticamente fatto, si dice che prevedesse un Master 1000 su cemento ad Acapulco dal 2008 nella data di Indian Wells, di fatto declassato. Ma quando lo spumante era già stato tolto dal frigo, il colpo di coda di Charlie Passerel, mentore di Indian Wells, che grazie a rinnovata copertura finanziaria (e amicizie potenti) ha convinto l’Atp a non firmare, per il rotto della cuffia. Ne è seguito un terremoto in Messico, con la direttrice che ha immediatamente rassegnato l’incarico a Raúl Zurutuza (ancora alle redini dell’Abierto). A latere di questa beffa, l’Atp promise ad Acapulco che sarebbe stato elevato di grado appena possibile, cosa successa nel 2009.
Ed in effetti il torneo ha qualche nome in più diventando il più importante dell’America Latina, ma il problema della data rimane. Da qui l’idea di tentare forse nel 2013 la strada del cemento, per convincere l’Atp ma anche i giocatori che tra il deserto californiano ed un oasi accogliente, beh, non c’è proprio gara.
Marco Mazzoni
TAG: ATP Acapulco, ATP Acapulco 2012, Pennetta, Racconti, WTA Acapulco, WTA Acapulco 2012
marco mazzoni, la prossima volta posta l’articolo a torneo finito, cosi da dare a tutti l’opportunità di prenotare il volo per tempo.
@ Non cliccate sui banner trappola pubblicitari succhiasoldi ! MAI ! (#628773)
grande 😀
Devo chiedere una settimana di ferie.
Almeno posso leggere l’articolo anche io !
@ isa (#628593)
La coppia è scoppiata ihihi
ma sicuramente quell’hotel super lusso sarà di proprietà di qualche super narcotrafficante (vanno sempre così stè cose) quindi i giocatori protetti sotto l’ala del super boss sono al sicuro
@ giemme (#628667)
il torneo deve esserlo ancora di più. visto che Flavia si è già abbronzata speriamo si metta la crema che rischia di ustionarsi 😀
finalmente una foto appagante!!!
speriamo lo sia come il torneo…
ma bracciali non trovo un compagno fisso per fare una stagione!potrebe tranquillamente puntare al master
non ci poteva essere foto più bella di questa per presentare il torneo 🙂
bracciali e starace non giocano assieme ad Acapulco….qualcuno sa il perchè?
Allora non dico sciocchezze….
Chiaramente se il criminale fa parte di corpi speciali d’elite diventa in automatico il criminale più pericoloso al mondo. Ma mr.Z mi pare sia stato beccato no?
Scusate… (non mi paga l’ente del turismo di laggiù siabeninteso 🙂 ) ma parlate per sentito dire o perché ci siete stati? Io ci sono stato molte volte e ho contatti che vivono lì. Magari prima di sentenziare cose false, è meglio informarsi bene… eh. Che alcune parti del paese siano pericolose è pacifico, ma è ancor più giusto dare una informazione corretta e veritiera.
il piu pericoloso in assoluto . non c’è paragone con nessun altro posto ora come ora a livello di criminalità
@ individuo malefico (#628447)
Molto esagerato, e dipende molto dove vai e come ti poni. E’ assai più pericoloso addentrarsi per certi quartieri di NYC o LA, perché (per fortuna dei turisti) il grosso della malavita messicana è concentrata nel profondo nord a ridosso degli Usa, e a Mexico City. Inoltre è un tipo di delinquenza diversa, perché il turista porta soldi&ricchezza, ed è difficile che venga molestato. A meno che non metta con gente losca del luogo in cerca di facili avventure ed emozioni… ma quelle, in quel caso, sono attività a proprio rischio e pericolo e che il turista “normale” non cerca. Andate tranquilli in Mexico, nelle zone turistiche siete tranquilli 😀
Ho sentito parlare che il messico ha superato in pericolosità la Colombia ed il Brasile…se fossi un turista ci penserei due volte….prima di andare,,,
@ botulino (#628415)
ciao,
è verissimo, Acapulco l’anno scorso era “quasi off-limits” per i problemi della città, che si sono acuiti dopo l’offensiva del governo centrale contro un paio di famiglie di Narcos che hanno ben pensato di spostarsi dal nord alla bella baia del Pacifico. Per fortuna la situazione è molto migliorata, tanto che quest’anno l’avviso ai giocatori di “stare molto attenti” non è arrivato, e anche in tutta l’area si vive con una tranquillità molto maggiore. Purtroppo la fama è un po’ rimasta, ma vi assicuro che adesso un turista ci può andare in modo piuttosto sereno.
Finalmente una persona seria che dice le cose come stanno, e non come qui in Italia che si tende sempre a minimizzare…..alcuni mesi fa ho letto una notizia dove hanno ammazzato una decina di taxxisti ad Acapulco,,,infatti mi meraviglio che molti tennisti non abbiano disertato l’evento……
io conosco benissimo il messico, ho amici laggiù e ci vado spesso.
acapulco purtroppo è da anni in decadenza, benché sia uno dei luoghi più affascinanti e mitici della nazione (lì c’è il famoso hotel california che ispirò gli eagles).
è davvero al centro di una guerra sanguinaria per il controllo del mercato della droga che non risparmia neanche i civili.
è consigliabile non andarci, è vero, difatti il turismo in quelle zone è in picchiata e sono lontani i tempi in cui folle di turisti provenivano da tutto il mondo per vedere i famosi tuffatori estremi.
non è raro trovarsi in mezzo alle sparatorie, anche perché l’esercito messicano non risparmia sulle munizioni quando c’è da fronteggiare i narcos.
c’è da fidarsi pure poco della polizia, una delle più corrotte al mondo.
ma qualcuno sa che in Messico e nella zona di acapulco è in atto una guerra tra narcos, e l’anno scorso gli organizzatori suggerivano ai giocatori di partire appena perso…..
Complimenti, articolo molto interessante! Viene voglia di andare ad Acapulco per la prossima vacanza!
spiace vedere gisela al numero 98 della classifica wta, xche non rispecchia le sue potenzialità che sono almeno da top 50, e poi se continua a scendere avrà difficoltà a fare i tornei che contano e così dovremo dire addio al doppio magico con flavia…
a questo punto spero che gisela possa ritrovare il suo miglior tennis: dai gisi, dimostra chi sei veramente!!!!
Si flavia dai, Acapulco non è un gran torneo, sicuramente si merita palcoscenici più prestigiosi ma una vittoria può darle fiducia.
Forza Flavia! Fatti un bel regalo!