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A 33 anni si ritra Peter Luczak. L’australiano nel 2007 battè nell’arco di una settimana due italiani in finale
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
Peter Luczak perdendo quest’oggi nel torneo di doppio maschile dell’Australian Open in coppia con Lleyton Hewitt (sfidavano i Bryan) ha deciso di ritirarsi dal circuito ATP.
Il tennista australiano, classe 1979, in carriera non ha mai vinto un torneo del circuito maggiore (due vittorie in doppio entrambe a Buenos Aires), ma si è aggiudicato 12 titoli nel circuito challenger, perdendo otto volte in finale.
Luczak è stato come best ranking al n.64 del mondo (ottobre 2009). Questa settimana è al n.280 ATP.
Curiosa la vicenda che vide protagonista il tennista australiano nel 2007.
Luczak superà nell’arco di una settimana, ed in entrambe le occasioni in finale, due tennisti italiani.
A Furth, conquistò il torneo battendo in finale Fabio Fognini per 46 62 62, e poi la settimana successiva si impose a Bytom, superando con un doppio 63 Simone Vagnozzi.
TAG: Circuito ATP, Luczak
4 commenti
Carissimo i tuoi aneddoti sono molto gusotsi ma la sostanza non cambia!
Tralasciando i nullasaccenti che scrivono a vanvera su questo sito, un mio tributo a Papà Peter.
Mi ricordo di averlo conosciuto sul taxy che ci portava alla stazione di Sanremo durante un challenger mi sembra del 2003 o 2002. Era il famoso challenger dove se Volandri non perdeva contro Oliver Gross, non avrebbe potuto fare le quali di Monte-Carlo dalle QUALI raggiunse mi sembra un quarto di finale che lo proiettava nei primi 100 per la prima volta in carriera. 2003 mi sembra, infatti Filo è entrato nei top 100 la stessa settimana di Barcellona, dopo Monte-Carlo. Anche a Barcellona Filo aveva fatto bene, superando anche li le quali ed andando agli ottavi di finale, per poi raggiungere altri ottimi risultati in quell’anno come ad esempio a Roma.
Ora, tornando a Luczak.
Peter l’avevo conosciuto in taxy, ed insieme a noi c’era il numero uno greco Vasilis Mazarakis. A quei tempi Luczak era il n.5 in Australia.
Giocava molto su terra battuta. Molti challengers, tra l’altro.
Loro andavano a giocare le quali a Sanremo in treno, io tornavo a casa n treno.
Luczak l’ho poi rivisto moltissime volte giocare challengers e tornei ATP. Direi che definire anonimo uno che è stato n.64 al mondo vuol dire ammettere che le proprie conoscenze arrivano al massimo al n.10 del mondo, per poi ritenersi pure grandi esperti di tennis.
Tra l’altro Papà Peter è andato avanti ed indietro dai primi 100 parecchie volte, credo per via di vari infortuni, ma ha sempre risalito la classifica con grande sacrificio, pazienza ed umiltà.
Infatti dopo i 30 era ancora tra i primi 100 abbondantemente.
Non a caso : best ranking a 30 anni.
In un turno decisivo di qualificazione, tra l’altro mi ricordo una grande partita vinta contro il nostro Paolo Lorenzi. Tutti e due avevano giocato da top 100 forti, non avendone la classifica.
Io a Paolo ricordo che dissi : se continui così i frutti del tuo lavoro arriveranno. Credici, perchè puoi entrare tra i primi 100.
In effetti i due avevano giocato molto bene quell’incontro.
Luczak era un giocatore ( ora è un ex giocatore, quindi ) molto gentile, cordiale e disponibile con tutti. Un sorriso sempre per tutti, molto felice anche per via della famiglia messa su con una ragazza svedese che gli aveva dato una bella bambina ( mi sembra di ricordare fosse una bambina ).
Origini polacche, australiano, si è sposato con una biondissima ragazza svedese. Cosmopolitan boy !
See you Papà Peter, we will miss you a lot !
Concordo, nonostante i tanti challengers vinti, una delle icone dell’anonimato più puro di questo sport……anche se 1.400.000,00 dollari di career-prize-money accumulati in 11 anni di attività non sono mica “cotica”!
Non abbiamo perso nulla. Senza offesa 😀