Tennis Fed Cup: Incontro tra Barazzutti e le scuole di Biella
Tutti in piedi, o meglio seduti sul parquet della Palestra Rivetti di Biella, per ascoltare le parole di Corrado Barazzutti, capitano di Fed Cup e Coppa Davis che oggi ha intrattenuto oltre 200 ragazzi delle scuole locali (medie e superiori).
Dopo i saluti di rito e una breve introduzione dei relatori, tra i quali l’assessore allo sport del Comune di Biella, parola all’ex numero 7 del ranking mondiale: “Spieghiamo cosa significa Fed Cup – ha esordito il capitano – e lo facciamo dicendo che è la massima competizione a squadre del tennis mondiale al femminile. Una sorta di campionato del mondo (vedi quello di calcio) che però si svolge con cadenza annuale e pertanto implica maggiori difficoltà. La nostra è una formazione stratosferica, basti dire che le sue componenti hanno vinto tre volte la coppa nelle ultime sei edizioni e hanno raggiunto la finale in un’altra occasione. Schiavone, Pennetta, Vinci ed Errani, l’ultima arrivata, hanno difeso in modo eccezionale i nostri colori ed io non posso che definirmi un capitano fortunato. Guidarle ed aver condiviso con loro momenti di gioia epocali per il nostro sport è un qualcosa che mi rimarrà per sempre dentro. Il loro è stato un percorso magistrale che ha in parte offuscato anche la vittoria della nazionale di Coppa Davis, di cui ero componente, nel 1976. Ragazze che anche individualmente hanno ottenuto e ottengono risultati straordinari, basti ricordare il successo di Francesca Schiavone al Roland Garros 2010, con finale ripetuta quest’anno, l’ingresso tra le top ten della classifica in singolare di Flavia Pennetta nell’agosto del 2009, con la stessa capace l’anno successivo di salire al numero 1 del mondo in quella di doppio. Torniamo all’attualità ricordando che l’Italia sarà a Biella nel prossimo febbraio (4-5) e giocherà sulla terra rossa indoor, contro l’Ucraina, formazione che ha già battuto in tre occasioni. Bellissimo il Lauretana Forum che speriamo proprio di veder gremito in ogni ordine di posti. Invito tutti voi a vivere in prima persona le emozioni che un match di Fed Cup sa regalare””.
Spazio quindi alle domande dei ragazzi. Ne abbiamo scelte quattro, due al maschile e due al femminile. A rompere il ghiaccio è stato Niccolò De Vico, giovane speranza del basket locale e già inserito nei 12 della prima squadra della Pallacanestro Biella, con la maglia numero 22. Quando giocava pensava di poter arrivare dove è giunto ora?: “Non avrei mai pensato – ha risposto con prontezza Barazzutti – di diventare capitano. Speravo però di arrivare ad essere un campione nel mio sport, quindi di vedere la concretizzazione del mio sogno di bambino. Mi reputo un fortunato anche in questo senso poiché tutti gli sport sono molto duri e pochi quelli che arrivano al top. Mi sono concentrato giorno dopo giorno sul lavoro e il resto è venuto di conseguenza. Un consiglio. Non fate della realizzazione del sogno l’unico obiettivo altrimenti rischiate di perdere quelli quotidiani, importantissimi per raggiungere il traguardo.
Occorrono impegno, lavoro, umiltà, costanti. Il risultato è stato che ad un certo punto ho visto proprio il sogno diventare realtà”.
Da uno sportivo ad un altro. Parola a Edoardo Ceria, giocatore di calcio nelle giovanili della Juventus. Come si svolge un allenamento delle ragazze?: “Il calendario del tennis e quindi dei suoi protagonisti è a dir poco fitto. Il periodo dell’anno migliore per allenarsi è quello invernale. Cinque, sei settimane di carico fisico per recuperare forza, tecnica e vigoria psichica. Nel corso della stagione, poi, tra un torneo e l’altro, si effettuano dei richiami di preparazione. Per quanto concerne un match di Fed Cup possiamo dire che i tre giorni che lo precedono sono basilari per il mantenimento della forma e lo studio degli aspetti tattici legati agli avversari e alle condizioni che si vivranno sul terreno di gioco. Questo per arrivare nelle migliori condizioni possibili all’appuntamento””.
Da Edoardo ad Alessia, allieva del Liceo classico G. e Q.Sella. Quali sacrifici ha dovuto fare per arrivare ai livelli raggiunti?: “Non posso considerarlo un vero sacrificio – ha affermato Corrado Barazzutti con il sorriso sul volto – poiché giocare a tennis mi è sempre piaciuto, molto più che andare a scuola. Gli allenamenti non mi pesavano. Certo trattasi di una conduzione di vita un po’ diversa da quella che per un giovane potrebbe considerarsi “normale”. Pur continuando a studiare, a 18 anni era obbligatorio seguire regole, allenarsi per competere e crescere agonisticamente. Inizi a viaggiare presto, a girare letteralmente per il mondo. Ti stacchi anzitempo dai tuoi amici, dalla tua casa, dalla tua famiglia. Amici che un po’ perdi ma ne acquisisci di nuovi nel mondo che pian piano vai a costruirti. A qualcuno tutto questo mutare di scenari può pesare, ad altri meno. Se è vero che per un certo verso ti allontani dai normali circuiti è altrettanto vero che in un altro senso ti arricchisci. In sintesi trattasi di un’evoluzione che non pesa se fai quello che ti piace”.
La domanda di chiusura è stata di una tennista under 14 biellese, Giulia Monteleone, delle Scuole Medie Marconi. Cosa significa essere capitano di Fed Cup?: “Come ho accennato nel discorso iniziale – ha proseguito Barazzutti – vuol dire provare una grande felicità. Sono parte integrante di un gruppo meraviglioso e vincente. Non credo siano stati molti i capitani che possano dire di aver vinto così tanto e in così poco tempo. Anche sotto il profilo umano si tratta di persone dai grandi valori ed aver creato con loro empatia è per il sottoscritto un motivo di ulteriore orgoglio. Ci stimiamo reciprocamente ed è questo il nostro piccolo-grande segreto”.
Spazio quindi al momento ludico dell’incontro, iniziato alle 11,30 e terminato attorno alle 12,45. Barazzutti con Giulia Monteleone da una parte, l’organizzatore dell’evento del 4 e 5 febbraio prossimi, Cosimo Napolitano e l’assessore Pella dall’altra a scambiar di tocchi con tanto di racchette e palline. Un siparietto di minitennis che è piaciuto e ha ulteriormente lanciato il grande appuntamento, biellese e nazionale. Gli stessi ragazzi delle scuole hanno anche potuto cogliere l’occasione per entrare in possesso dei biglietti per le due giornate (al costo promozionale loro riservato di 5 euro): “Dovrà essere una festa di sport e di tennis – aveva detto Cosimo Napolitano in apertura – e pare che le premesse siano quelle giuste”.
TAG: Barazzutti, Fed Cup, Fed Cup 2012, Italia - Ucraina
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