Uno Sventaglio di Tennis - Secondo Numero Copertina, Generica

Uno Sventaglio di Tennis: (Inchiesta) – I Challenger Italiani: un patrimonio snobbato

11/10/2011 13:18 27 commenti
Report sui tornei italiani
Report sui tornei italiani

Numero 2 – Martedì 11 Ottobre

Sappiamo storicamente che l’Italia è assai legata alla terra rossa e la situazione attuale lo conferma: Fabio Fognini, numero 1 nazionale raggiunge i quarti di finale del Roland Garros 2011. Ok, qualcuno dirà sicuramente che Andreas Seppi è stato l’unico italiano della storia a vincere un torneo ATP sull’erba (proprio quest’anno), ma cerchiamo di andare ancora oltre.
Il torneo di punta dell’Italia è ovviamente giocato sulla terra rossa ed è il MASTER 1000 del Foro Italico. A differenza delle altre grandi nazioni, l’Italia non ha un altro torneo sul circuito da diversi anni causa costi sempre maggiori per organizzare il Master, passivi nei vecchi bilanci della FIT recuperati da poco e difficoltà a reperire grossi sponsor pronti a investire sul tennis. Questa non è l’unica anomalia: ci sono ben 19 challenger stagionali giocati su terra (24 nello scorso anno), record mondiale!
Dopo il tipo e il numero di tornei, la salute di un movimento passa soprattutto dai tennisti che riesce a sfornare sul grande palcoscenico. E siccome il sottoscritto considera Sir Alex Ferguson un genio, uso una sua frase per limare ancora di più questa analisi: “una grande squadra deve avere una grande panchina”.
Togliamo i primi 5 classificati ed ecco le maggiori panchine europee:

SPAGNA: Granollers, Garcia-Lopez, Andujar, Robredo, Montanes, Riba, Ramos, Ferrero
FRANCIA: Mannarino, Bennetau, Mahut, Prodon, Chardy, Robert
GERMANIA: Kamke, Stebe, Schuettler, A.Beck, Brown
RUSSIA: Gabashvili, Donskoy, Kudryavtsev, Kravchuk
ITALIA: Lorenzi, Bolelli, Giannessi, Vagnozzi, Galvani, Mat. Viola

Appare lampante come Spagna e Francia siano di un altro pianeta. Movimenti più ricchi ed evoluti, certo, ma l’interrogativo di fondo è: perchè l’Italia fa così tanta difficoltà ad avvicinare tennisti da challenger al circuito maggiore con tutti quei tornei in patria?
Ho fatto una ricerca su tutta l’attività del 2011 (fino al challenger di Palermo) svolta dai nostri azzurri e racchiusa in un grafico che vi commento brevemente:

43 azzurri hanno preso parte ai challenger su terra internazionali fino ad oggi e 19 di questi hanno disputato nel complesso almeno 5 tornei. Calcolando le percentuali dei tornei giocati in Italia e i relativi punti guadagnati su base totale sono arrivato ad un indice TRASFERTA.
Vagnozzi e Arnaboldi sono gli unici a raccogliere più punti in trasferta che in casa. A loro potrebbero aggiungersi anche Travaglia e Cipolla che, però, hanno preso parte a troppi pochi tornei per avere un adeguato riscontro. Lorenzi ha una media simile tra punti in trasferta e punti in casa e il resto, invece, si trova a proprio agio nelle mura amiche.

RISULTATI ITALIANI NEI CHALLENGER

NOME PNT. CT PNT. CT-I Tor. GT Tor. GT-I Quali WC Win % p.ti IT % Tor. IT Saldo Tr.
LORENZI 363 146 14 6 2 40,22 42,85 1,06
VOLANDRI 319 300 12 10 2 1 94,04 83,33 0,88
VAGNOZZI 226 78 21 11 1 34,51 52,38 1,51
DI MAURO 209 162 21 15 1 77,51 71,42 0,92
GIANNESSI 190 170 9 8 4 89,47 88,88 0,99
VIOLA MAT. 161 140 17 9 86,95 52,94 0,6
GALVANI 142 136 11 8 1 2 95,77 72,72 0,75
CIPOLLA 131 9 5 1 6,87 20,00 2,91
BOLELLI 119 109 5 3 1 1 91,59 60,00 0,65
ARNABOLDI 108 46 18 11 6 3 49,68 61,11 1,23
NASO 83 83 12 12 1 4 100,00 100,00 1
CRUGNOLA 77 57 14 9 1 1 74,02 64,28 0,86
TREVISAN 53 47 16 14 1 13 88,67 87,50 0,98
GHEDIN R. 52 6
MARRAI 51 5
BRIZZI 49 43 9 7 5 87,75 71,42 0,81
GIORGINI 42 27 8 6 1 3 64,28 75,00 1,16
TRAVAGLIA 33 15 5 3 2 3 45,45 60,00 1,32
BURZI 18 18 6 5 3 1 100,00 83,33 0,83
Tennisti totali: 43 , Tennisti con almeno 5 tornei: 19
Challenger italiani su terra: Caltanissetta, Barletta, Monza, Roma – 1, Napoli – 1, Roma – 2, Alessandria, Milano, Torino, San Benedetto, Orbetello, Trani, Cordenons, Manerbio, Como, Genova, Todi, Napoli-2, Palermo
Legenda
PNT. CT= Punti totali nei challenger, PNT. CT-I= Punti totali nei challenger italiani
Tor. GT= Tornei challenger totali giocati, Tor. GT-i= Tornei challenger giocati in Italia
Quali: entrato in tabellone dalle qualificazioni, WC= entrato in tabellone con wild card, Win= tornei vinti
Saldo Tr.= Saldo trasferta (>1 saldo positivo, <1 saldo negativo, =1 saldo ininfluente)

Non sottovalutiamo questi dati. L’Italia si sta risvegliando: ho già citato il quarto di finale di Fognini e la vittoria di Seppi; la promozione nella serie A di Davis è la ciliegina sulla torta di questo piccolo risveglio. Ma non è abbastanza!
La rete dei nostri challenger è una potente base tennistica che dal basso può sfornare almeno altri 3-4 top 100 che al momento mancano in classifica. Tutto sta nel potenziarla e, per una volta, fare scuola..
Parliamo dei difetti del “Sistema Challenger”:

Il problema fondamentale sembra essere proprio l’assenza di un Sistema Challenger.
In America ci sono i ben collaudati US Open Series, esempio di marketing geniale applicato al tennis. Il paragone sembra inadatto perchè in questo gruppo di tornei abbiamo 1 Slam, 2 Master e altri tornei del circuito maggiore (comprese le donne) ma, nel nostro piccolo, possiamo prendere degli spunti.
Uno di questi può essere creare una Italian Challenger Series che raccolga tutti i circoli in un circuito che abbia una sua identità e tuteli spettacolo internazionale e crescita dei ragazzi italiani. I modi per sposare queste due esigenze sono tanti e posso elencarvene qualcuno:

-Italian Ranking: una classifica di merito con conseguente premio in denaro per i primi 3 a fine anno (e perchè no, una wild card per Roma) che assegni dei punteggi ai risultati conseguiti dagli italiani in questa categoria. Si prendono i migliori 12 risultati: 8 in Italia e 4 all’estero (in modo che non si rimanga troppo incollati alla poltrona di casa)

-Scambio di Wild Card: stringere accordi con le Federazioni estere non fa mai male. Nei circuiti dello Slam le Federazioni di Australia, Francia e Stati Uniti si scambiano regolarmente inviti ad ogni edizione. In Italia si possono avvicinare tennisti di buon livello (magari a ridosso del Master 1000 o per delle tournèe italiane di 2-3 settimane) barattando delle wild card. In questo modo si migliora la nostra vetrina-challenger attraendo tennisti di un certo rilievo con conseguente innalzamento del livello del torneo e del numero del pubblico (l’obiettivo di ogni circolo). Questo scambio potrebbe permettere soprattutto a un giovane tennista italiano di fare un’esperienza fuori porta in un tabellone principale di un challenger straniero.

-Wild card italiane: sulle wild card c’è sempre una guerra mediatica. Quest’anno su 75 inviti distribuiti 53 sono stati italiani e 22 stranieri. Di questi ultimi ne abbiamo buttati 9 per Nonno Muster e la sua “dimostrazione” che nessuno ha capito. Occorre aggiungere altro? Forse sì.
La solita divisione (2 wild card al circolo e 2 alla FIT) può anche andare bene se fatta con criterio. Un circolo potrebbe impegnarsi a trovare il top 100 della situazione e il “beniamino” di casa (garantendo l’autonomia del circolo) e la Federazione occuparsi di invitare almeno un Under 21 a rotazione (a patto che faccia bene nei futures e/o all’estero) e il tennista miglior piazzato che non riesce ad entrare in tabellone. Il resto va a fare qualificazioni (per molti una seccatura) spesso infarcite da tennisti di 2^ categoria che vanno a riempimento di tabellone.
Non possono ripetersi situazioni con wild card troppo frequenti ad un tennista mentre il signor Alberto Brizzi (49 punti all’attivo nei challenger) è fuori dai 400 pur avendo passato 5 tabelloni di qualificazione su 9 tornei disputati. Classico esempio di tennista non aiutato a dovere.
-Promozione Internet: dobbiamo ancora svegliarci completamente. Internet è la più grande forma di pubblicità al minor prezzo! Organizzare un unico sito che racchiuda il calendario, i profili, le iniziative ed un sommario con le pagine collegate di ogni challenger (da gestire in autonomia). Livescore obbligato, forum per gli utenti, newsletter, sondaggi riservati ai tesserati per le wild card, insomma….una miriade di idee e visibilità a costo zero da Caltanissetta fino ad Ortisei.

Già Ortisei. Questo articolo parte dalla terra rossa perchè è il nostro punto cardine ma mira anche a inserire i challenger “veloci” italiani. (Es: obbligo di giocarne almeno 2 nei migliori 12 risultati della Italian Ranking).
L’Italia non può essere terra di mercenari, ma luogo dove i punti vanno sudati. I challenger sono la casa di tanti tennisti di seconda fascia: spesso non escono mai da questo limbo che, invece, dovrebbe essere un trampolino.
Per questo non bisogna appiattirsi alla realtà del circolo regionale. Occorre avere una visione più ambiziosa che, a costo zero, potrebbe attrarre maggiormente finanziatori esterni (magari intestando il circuito a nome dello sponsor in modo che il marchio giri 20 settimane in tutta l’Italia).
In questo devono essere incentivati anche i tennisti: lottare per un posto a Roma, un ricco assegno che potrebbe finanziare trasferte estere per la prossima stagione, sudarsi 2-3 tabelloni di qualificazione per sperare l’invito in un 85.000$ oppure andare a vincere il futures in Turchia per lanciare un segnale alla federazione.

Creare una rete, dare delle garanzie e favorire una competizione onesta. Da lontano questi challenger sembrano sempre più delle piccole campanelle che, invece, potrebbero essere un’unica grande orchestra che premia il merito.
Cerchiamo di essere precursori e innovatori anzichè strizzare gli occhi a quello che è già stato fatto.

Un saluto e alla prossima.

Andrea Martina (Andrea24h)

per interagire con materiale e consigli per i prossimi numeri, oltre che postare nell’articolo, potete inviare il tutto a info@livetennis.it.


TAG:
jonny 12-10-2011 10:12

@ franchino (#588760)

veramente non riesco a capire da dove scaturisce tutta questa invidia. Fognini ha fatto quarti in uno slam punto e basta… dei buchi in tabellone o altro ce ne frega poco.
Come dice Andrea questo è stata un buon anno per il tennis italiano, sono successe tante belle cose, quali la vittoria di Seppi in un atp su ERBA, la davis e anche il QUARTO AL ROLAND GARROS di Fogna… i se e i ma sono IRRILEVANTI.

COMPLIMENTI per l’articolo, scritto bene e ricco di contenuto… magari la FIT prendesse in considerazione le tue idee. sei un grande! 😉

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andrew (Guest) 11-10-2011 23:23

@ antony (#588772)

ok

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Andrea24h 11-10-2011 22:01

@ franchino (#588760)

A volte vorrei rivedere le centinaia di commenti il giorno dopo la vittoria contro Montanes.
Forse il più moderato era “strepitoso”….

Ho messo 1 quarto di finale nello Slam (non succedeva da un po’), un atp vinto sull’erba (non era mai successo) e il ritorno nella massima serie di Davis (non succedeva da un po’). Se guardo il 2010 e vedo quest’anno descrivo il tutto come una “boccata d’ossigeno” per questi ragazzi che tanto faticano e finalmente tirano fuori qualcosa di buono.

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antony (Guest) 11-10-2011 22:00

io voglio rispondere ad ANDREW X LA RISPOSTA DEL XRCHE’ VUOI SCRIVERE X ABOLIRE I CHALLENGER IO NON SONO DACCORDO X QUESTO XRCHE X FORTUNA IL TENNIS NON E SOLO DI 50 GIOCATORI AL MONDO E CI SONO ANCHE GLI ALTRI TENNISTI CHE POSSONO GIOCARE ANCHE I CHALLENGER X DARE SPAZIO A TUTTI E VINCERE QUESTI TORNEI

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franchino (Guest) 11-10-2011 21:38

io non capisco come un osservatore attento possa continuare a sopravvalutare il quarto di Fognini al Roland Garros, ottenuto SOLO ED ESCLUSIVAMENTE PER UN TABELLONE STRA-FAVOREVOLE che ti capita una volta in carriera
del resto tutti gli altri risultati dell’anno lo confermano, senza quell’unico risultato, guadagnato si (le partite le ha vinte per carità), ma fortunoso, sarebbe ben oltre la 50ma posizione che è quella dove è sempre stato negli ultimi 4 anni

non si può parlare di “risveglio” basandosi su un singolo risultato che da solo fa la classifica
e non si può non analizzare come esso sia arrivato e quanto basse siano le probabilità che possa ripetersi

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proteus (Guest) 11-10-2011 21:29

Idea carina quella del Challenger Series italiana, da appassionato la farei subito, ma non verra fatta per motivi economici: un progetto del genere non garantisce alcun ritorno economico ne di visibilita (nessuna televisione investira mai su questo), tanto che ogni circolo che organizza un Challenger lo fa con immensa fatica e soltanto per una questione di prestigio.

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Koko (Guest) 11-10-2011 20:47

Non so se il circuito challenger possa aspirare ad avere il marketing dell’US Series ma non credo. Certo un maggior coordinamento tra i Challengers italiani sarebbe auspicabile ma io concentrerei gli sforzi nell’organizzare almeno un buon 250 indoor in Italia magari recuperando Milano. Se ci riescono Paesotti Francesi forse può riuscirci anche la citta Meneghina.

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andrew (Guest) 11-10-2011 20:43

Il numero spropositato di challenger italiani è solo indice della volontà dei dirigenti di circolo di spendere i soldi per il macabro piacere proprio e dei propri associati, neppure per i propri atleti, laddove ve ne siano…

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slitta (Guest) 11-10-2011 19:43

Davvero complimenti.Forse non tutto sara’ realizzabile ma,vivaddio,ci sono idee,proposte concrete e non le solite critiche distruttive!

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giacomo (Guest) 11-10-2011 19:33

@ Andrea24h (#588709)

si mi ero confuso nello scrivere ma posso assicurarti perchè conosco il presidente di un circolo dove si svolge un 100.000$ qui in italia che anche se non arrva a 1milione almeno la metà la spende sicuro,certo che ha degli sponsor che coprono per l’80% la spesa.perchè se no sai che bagno di sangue

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ABOLIAMO LA TERRA BATTUTA E LA FIT (Guest) 11-10-2011 19:19

certo che vedere 13 wc date a trevisan fa capire la competenza, il livello intellettuale e l’arroganza della fit

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ABOLIAMO LA TERRA BATTUTA E LA FIT (Guest) 11-10-2011 19:16

ottimo articolo

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Andrea24h 11-10-2011 18:48

@ giacomo (#588655)

Un ATP 250 con prize money minimo a 400.000 euro costa all’organizzazione quasi un 1 milione di euro (non 4 volte il montepremi, basta vedere i bilanci di Belgrado e Bucharest).

In Italia gli investitori ci sono tranquillamente, il problema è che la FIT sponsorizza malissimo il tennis in patria. Gli unici sforzi sono spesi per il MASTER 1000 di Roma e poi abbandona i circoli di provincia.
I più ricchi fanno il challenger, gli altri i futures ma non potranno mai avere le risorse per un ATP 250.

Ecco perchè un’idea potrebbe essere potenziare il circuito challenger dal basso per avvicinare investitori che gradualmente possono interessarsi al tennis. Il tutto ha costi minimi manca solo voglia e una visione ambiziosa in una FIT troppo verticistica.

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giacomo (Guest) 11-10-2011 18:47

Scritto da andrew
@ Buon Rob (#588632)
possono giocare anche senza challenger…
Challenger italiano = piatto del menu che i circoli offrono ai soci per far credere che lì dentro si fa tennis. Soldi buttati nel cesso.

sarà per te ma io che vivo in una cittadina x nn dire un paesino riuscire a vedere gente che è stata o che sarà nel futuro protagonista nbegli slam e nei master 1000 mi rende piu che felice.poi ognuno la pensi come vuole,e di certo la tua battuta fatta senza spiegare il perchè è pari al ”soldi buttati nel cesso”,

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sasa83 11-10-2011 18:21

@ Fede-rer (#588680)

sono concorde con te, tra l’altro c’è anche chi giustifica questa incompetenza….assurdo…

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Fede-rer 11-10-2011 17:54

Scritto da giacomo

Scritto da gringo
@ Mirko91 (#588618)
se mettessero insieme tutte le risorse,di tutti i challenger,ce ne sarebbeabbastanza anche per organizzare un 500….ma ognuno cura il proprio “orticello”….non se ne farà mai nulla….sopratutto con i tempi che corrono…soldi ce ne sono pochi….tant’è vero che,(senza andare troppo indietro)di tornei ATP in Italia ce n’erano parecchi….Palermo,Sanremo,Genova,Firenze,Milano indoor,Bolzano,Bari,Bologna,S.Marino…tutti spariti,tranne qualcuno….ma retrocesso a challenger

vero però si deve anche sapere che un atp 100.000$ costa all’ornanizzazione circa 4 volte tanto cioè 1.000.000 $ quindi chi si potrebbe sfregiarsi di si tanta gloria? chi organizza o il challenger vicino? suvvia esistono i chellenger ”provvinciali” proprio perchè gli organizzatori e i politici (sponsor il piu delle volte) vogliono apparire alla fine quando cè la premiazione e il discorso

Beh, innanzitutto 4 volte 100.000 non fa 1.000.000 bensì 400.000… E non lo dico per pignoleria ma per sottolineare che il tuo discorso non ha molto senso…

Il punto del discorso è che finchè la fit sarà governata da politicanti, incompetenti ai quali non frega nulla del tennis (nè ci capiscono qualcosa) nulla potrà migliorare… Se anche trovassimo un campioncino sarebbe un fatto casuale non certo della fit che non è mai riuscita a creare un movimento, qualcosa di organico, funzionale e meritocratico… Avete mai sentito parlare il presidente? Vi sembra competente? Vi sembra imparziale ed in buona fede? A me no! Forse è peggio ancora di Abete per ciò che riguarda il calcio.

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sasa83 11-10-2011 17:53

Mi chiedo dove sono PETER, EVA e tutti quei grandi intenditori di tennis, nonché custodi della verità universale, che dicono che i piccoli challenger locali fanno benissimo ad invitare “NONNO MUSTER” (come hai definito tu saggiamente nell’articolo l’ex campione, e ci tengo a ribadire CAMPIONE perché in passato lo è stato, ma oggi è tutto fuorchè un tennista presentabile, lo dimostrano i risultati ottenuti sul campo, dove, tralasciando il BISCOTT…ehm, la vittoria REGOLARE 😆 con mayer ha sempre fatto figure meschine) perché oggi guadagnano mille lire in più e tirano avanti la carretta.

DOVE SIETE?
ADESSO USCIRETE FUORI PER DIRE CHE ANCHE L’AUTORE DI QUESTO OTTIMO ARTICOLO NON CAPISCE NULLA DI TENNIS, RIBADENDO LA VOSTRA GRANDEZZA E CONOSCENZA IMMENSA DI QUESTO SPORT?

complimenti ancora per l’articolo e per aver centrato il nocciolo della questione, esattamente come la scorsa settimana 🙂

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andrew (Guest) 11-10-2011 16:46

@ Buon Rob (#588632)

possono giocare anche senza challenger…

Challenger italiano = piatto del menu che i circoli offrono ai soci per far credere che lì dentro si fa tennis. Soldi buttati nel cesso.

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giacomo (Guest) 11-10-2011 16:45

Scritto da gringo
@ Mirko91 (#588618)
se mettessero insieme tutte le risorse,di tutti i challenger,ce ne sarebbeabbastanza anche per organizzare un 500….ma ognuno cura il proprio “orticello”….non se ne farà mai nulla….sopratutto con i tempi che corrono…soldi ce ne sono pochi….tant’è vero che,(senza andare troppo indietro)di tornei ATP in Italia ce n’erano parecchi….Palermo,Sanremo,Genova,Firenze,Milano indoor,Bolzano,Bari,Bologna,S.Marino…tutti spariti,tranne qualcuno….ma retrocesso a challenger

vero però si deve anche sapere che un atp 100.000$ costa all’ornanizzazione circa 4 volte tanto cioè 1.000.000 $ quindi chi si potrebbe sfregiarsi di si tanta gloria? chi organizza o il challenger vicino? suvvia esistono i chellenger ”provvinciali” proprio perchè gli organizzatori e i politici (sponsor il piu delle volte) vogliono apparire alla fine quando cè la premiazione e il discorso

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Buon Rob (Guest) 11-10-2011 15:19

Scritto da andrew
dove si firma per abolire i challenger?

Ma perchè bisognerebbe “abolire i challenger”??? Il tennis per fortuna non è solo le semifinali Slam!
Non è che solo 50 persone al mondo abbiano il diritto di giocare a tennis! 😕

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Datecci Chiudinelli!!!! (Guest) 11-10-2011 15:19

Scritto da IOeCO
ottime considerazioni…

Condivido appieno

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gringo (Guest) 11-10-2011 15:05

@ Mirko91 (#588618)

se mettessero insieme tutte le risorse,
di tutti i challenger,ce ne sarebbe
abbastanza anche per organizzare un 500….
ma ognuno cura il proprio “orticello”….
non se ne farà mai nulla….
sopratutto con i tempi che corrono…
soldi ce ne sono pochi….
tant’è vero che,(senza andare troppo indietro)
di tornei ATP in Italia ce n’erano parecchi….
Palermo,Sanremo,Genova,Firenze,Milano indoor,
Bolzano,Bari,Bologna,S.Marino…
tutti spariti,tranne qualcuno….
ma retrocesso a challenger

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IOeCO 11-10-2011 14:54

ottime considerazioni…

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sognodisole 11-10-2011 14:37

Scritto da Stefano82
Bell’approfondimento. Bravo.

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Mirko91 11-10-2011 14:29

molti tornei mi pare siano vicini…potrebbero unirsi x unire le risorse e formare un Atp 250 x esempio

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andrew (Guest) 11-10-2011 14:16

dove si firma per abolire i challenger?

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Stefano82 (Guest) 11-10-2011 14:15

Bell’approfondimento. Bravo.

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