33° Internazionali juniores di Santa Croce sull’Arno: Stefano Napolitano e Pietro Licciardi ai quarti di finale
Padre campano, madre veneta. Biella la città che l’ha adottato tennisticamente, Santa Croce sull’Arno il torneo che lo sta ponendo sotto i riflettori del tennis mondiale. 16 anni e 192 centimetri di ottima tecnica, educazione sportiva e razionalità: Stefano Napolitano – cognome e origini che sono un doveroso contributo sabaudo nell’anno dei festeggiamenti dell’Unità di’Italia – è il tennista del giorno ai 33° Internazionali juniores del Cerri, dopo la vittoria contro il rumeno Victor Cornea (76, 61) che gli è valsa il passaggio ai quarti di finale.
Avere un padre allenatore di tennis, nella vita, può anche essere di aiuto. Cosimo Napolitano, coach di Stefano ed ex giocatore di categoria B, lo segue al circolo “I Faggi” di Biella, senza disdegnare l’aiuto che arriva dal Centro Tecnico Federale di Tirrenia. “Alleno mio figlio in prima persona, ma per la preparazione atletica ci affidiamo alle mani esperte di Pino Carnovale grazie alla Federazione Italiana. Stefano è un ragazzo quadrato, sono certo che farà il professionista, gioca molto bene, deve solo potenziarsi nella muscolatura, per il resto è un atleta vero.”
Il diretto interessato – al suo secondo torneo della stagione sulla terra dopo aver giocato sui campi ‘veloci’ di Oman e Botswana, Repubblica Ceca e Svezia – preferisce rimanere con i piedi per terra, malgrado a Santa Croce siano in molti a cullare il sogno di un altro successo italiano, quattro anni dopo la vittoria del pisano Matteo Trevisan “Vivo il torneo giorno dopo giorno, senza facili illusioni – ammette Stefano Napolitano – Finora ho visto ottimi giocatori ma conosco il mio potenziale. Sono sereno e non sento pressioni addosso per il fatto che non abbiamo italiani ad alti livelli tra i professionisti. Mi sento potente nel servizio, ma devo migliorare la gestione dei punti, e potenziare il mio fisico. Mio padre quando siamo sui campi finisce di essere mio padre e diventa un allenatore, in grado di darmi preziosi suggerimenti. Questa è la nostra forza. Come accade con Riccardo Piatti, quando andiamo a trovarlo a Montecarlo. Torniamo a casa sempre con qualche consiglio utile”.
Approda ai quarti anche il ravennate Pietro Licciardi (63,46,64 sul portoghese Vasco Mensurado) ma gli ottavi di finali sono fatali agli altri due azzurrini Riccardo Bonadio, friulano e allievo dall’ex Davisman Mosè Navarra (62, 64 dall’ottimo serbo Nikola Milosevic) e il vercellese Pietro Rondoni (62,64 dal macedone Maxim Dubarenko). Cade anche il n°2 ecuadoriano Diego Hidalgo per mano del portoghese Frederico Silva (64, 46, 63). Tra le ragazze, avanti la promessa russa Irina Khromacheva, che contro la rumena Elena Cadar, dopo un avvio lento, è stata capace di sfoderare classe e un rovescio impeccabile a una mano (36, 61,60). Niente da fare invece per la n° 2 canadese Eugenie Bouchard, che lo scorso mese in Fed Cup aveva battuto la slovena ex n° 93 al Mondo WTA Masa Zec Peskiric, e che oggi è stata umiliata dalla bielorussa Aliaksandra Sasnovich (62,62).
Domani sono in programma i quarti di finale (inizio ore 9). L’ingresso al Tc Santa Croce sull’Arno è libero.
L’UFFICIO STAMPA
Marco Massetani
TAG: Licciardi, Mondo Junior, Stefano Napolitano
3 commenti
Ottimi risultati per i giovani italiani. I quarti in un grade 1 sono un ottimo risultato.
Fra le ragazze temo che le annate ’94 e ’95 non siano tanto ricche di promesse. Per ora ci sono più speranze nel ’96.
Bell’intervista. Per quanto riguarda il potenziamento fisico, io l’avrei mandato in Argentina con Quinzi e Baldi. Comunque aspettiamo e vediamo. Quarti in un G1 sono comunque un risultato rilevante per un sedicenne. E mi sembra anche umile e consapevole di ciò che deve migliorare.
Domanda: Quinzi è 15° tra gli Alternates alle qualificazioni del Rolland Garros. Le probabilità di vederlo nel torneo di qualificazione sono minime vero?