Australian Open: Dichiarazioni Italiani. Parlano Schiavone, Fognini, Brianti e l’addio della Garbin al singolare

Francesca Schiavone classe 1980, n.7 del mondo

Queste le dichiarazioni di Fabio Fognini, Francesca Schiavone, Alberta Brianti e Tathiana Garbin impegnati quest’oggi all’Australian Open ($24.200.000, cemento).

Fabio Fognini : “Ho cominciato male e Nishikori ne ha subito approfittato. Dall’inizio del secondo set ho avuto le mie possibilità e sono arrabbiato per non averle sfruttate a dovere.
Ho vinto il terzo soffrendo troppo e senza sapere come. Anche lì ero avanti di un break e mi sono fatto riacciuffare sul 4-4, ma sono stato bravo a non scompormi.
Dal terzo set in poi ho avuto la sensazione che lui fosse affaticato ma a quel punto si è messo a tirare ogni colpo e gliene sono entrati tanti.
E’ una sconfitta che brucia molto, non dico di averla buttata al vento ma certo ho avuto le mie possibilità“.

Francesca Schiavone : “Quando c’è il braccio di ferro, io ci sono. La contrattura alla coscia ha reagito bene in condizioni estreme, ma sono comunque un po’ arrabbiata perché ho dovuto subire e gestire il gioco con il poco che avevo a disposizione. Ma con sofferenza sono riuscita a fare il mio dovere.
La verità è che sono un diesel, che faccio sempre fatica all’inizio.
L’Australia mi piace tantissimo e in un certo senso mi somiglia. E’ un Paese nel quale c’è molta energia e correttezza, la gente non pretende di giudicare e nessuno ti punta il dito addosso. Poi si respirano opportunità e grandi possibilità. E anche io mi sto costruendo le mie possibilità, per poi andarmele a prendere”.

Tathiana Garbin : “Ho voluto chiudere la mia attività a Melbourne perché qui era cominciato tutto, nel ’97 con le qualificazioni e nel ’99 con la mia prima partecipazione ad un torneo del Grande Slam.
Svegliarsi ogni mattina e andare al campo è stata sempre una gioia. Il campo è una proiezione della vita, all’interno scopri esattamente come sei, conosci i contorni del tuo carattere, per questo chiudo a 33 anni con tante soddisfazioni, penso alla vittoria sulla Seles nel 2001 ad Indian Wells e a quelle sulla Henin, ma con nessun rimpianto“.

Alberta Brianti : “Lo scorso anno Francesca ha dimostrato che si possono fare progressi anche a 30 anni, e anch’io sono convinta che più invecchio più miglioro. La Hradecka oggi serviva come un uomo, e spingeva su ogni palla, come tutte le altre del resto. Io sono stata brava a variare il gioco, anche se avrei dovuto ammazzare la partita sul 2-0 per me nel secondo set”.