Uno sventaglio di Tennis Challenger, Copertina, Generica
Bilancio sul 2010 azzurro (Circuito Challenger)
30/11/2010 10:06 
14 commenti
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Filippo Volandri classe 1981, best ranking n.25 del mondo
Se sei un top 30 dei tornei del circuito challenger puoi farne benissimo a meno. Ma nel nostro caso, non avendo nemmeno un connazionale in questa fascia, è scontato dover assistere in diversi momenti della stagione a questi tornei sperando che siano gli ultimi.
Parliamoci chiaro: se Starace, Seppi, Fognini e company chiudessero la stagione nei primi 40 del mondo, sarebbe molto difficile vederli nei challenger (magari ne fanno 1, giusto quello casalingo) e più probabile vederli concentrati al massimo sui tornei del circuito maggiore.
Invece quest’anno Starace ha gettato via tre finali (Lugano, Genova e Torino) che gli avrebbero permesso l’ingresso nei top 40, Seppi ne ha vinto uno a Kitzbuhel chiudendo comunque fuori dai 50 e Fognini se non fosse stato per la parentesi sudamericana di fine stagione lo avremmo visto in vacanza oltre la 70esima posizione.
Però occorre anche specificare che questi tornei sono serviti a Lorenzi nel 2009, e a Volandri quest’anno, per entrare nei primi 100 con conseguenti agevolazioni per i tabelloni importanti. Bolelli, invece bocciato in questa fascia di ranking per una 30ina di punti in meno.
Insomma i tanto odiati challenger vengono spesso boicottati ma dimostrano di poter risolvere diversi problemi di ranking se affrontati con le giuste motivazioni.
In un paese che ospita quasi 30 challenger, magari pretendere 6 top 100 e troppo, ma almeno avere 11-12 tennisti nei primi 200 sarebbe già qualcosa visto che al momento ne abbiamo appena 8.
Nel 2009 Lorenzi ne vinse ben 3 e con un trofeo all’attivo chiusero l’anno Di Mauro, Stoppini, Starace, Fognini e Seppi per un totale di 8.
Quest’anno Fognini guida con 3, Volandri chiude a 2 e con un successo abbiamo Seppi, Lorenzi, Bolelli e Vagnozzi: totale 9. Insomma, nessun progresso in quanto a vittorie.
Abbiamo chiuso la passata stagione sperando che Lorenzi si mantenesse costante nei primi 110, credendo che Bolelli con i challenger sarebbe ritornato nei primi 80, con Cipolla chiamato a riprovarci dopo il brusco calo in classifica, con Volandri che voleva ripartire e con il duo Stoppini-Crugnola pronto ad attaccare i 150 viste le qualità tennistiche e le buoni attitudini ai campi veloci. Inoltre tra i giovani, tutti aspettavano Arnaboldi all’appuntamento con i primi 200.
E arriviamo al 2010 con il solo Volandri che centra l’obiettivo, Lorenzi a fatica nei 150, Bolelli fuori dai 100 e con i due che non ti aspetti nei primi 200: Di Mauro e Vagnozzi reduci da un annata davvero notevole e sorprendente.
Il resto rimane assai dietro: Crugnola delude un altro anno, Brizzi non fa alcun progresso, Cipolla fuori dai primi 200, Arnaboldi che perde una 50ina di posizioni e Riccardo Ghedin che sembra aver raggiunto il suo limite mantenendosi nella fascia 200-300.
Le uniche piccole note positive e anche inaspettate vengono da Matteo Viola che sembra non accusare il passaggio futures-challenger e firma una stagione molto importante per la sua crescita, Trevisan che fa vedere delle ottime cose e abbandona definitivamente i futures, Naso a fatica rientra nei 300 dopo un lungo infortunio, Fabbiano fa qualche turno anche se i suoi migliori risultati li fa ancora nei futures e i vari Giannessi, Gaio e Fioravante iniziano a racimolare dei punti importanti anche in questi tornei aiutati dalle wild card.
Insomma è lecito aspettarci di più dai nostri azzurri visto che la terra italiana è sempre più di conquista: dei 28 challenger organizzati siamo riusciti a vincerne appena 5. Occorre pretendere qualcosa in più visto che questi tornei risultano essere a fine anno un ottimo serbatoio di punti.
La fitta presenza di tornei challenger italiani può non piacere, ma deve anche sottolineare un aspetto favorevole: risparmio per trasferte e spostamenti per i tennisti di seconda fascia, che si sa non sono milionari, e occasione di avvicinare i giovani che fanno tanto bene nei futures a tornei più importanti per testare mese dopo mese il proprio livello di crescita.
Se proprio l’Italia deve essere una nazione “da challenger”, allora bisogna sfruttare al meglio quest’unica caratteristica ed investire sui giovani e sui tennisti che nelle trasferte dei tornei minori fanno punti molto importanti (parlo di Grassi, Falgheri, Simoni, Travaglia, Crepaldi e tanti altri) attribuendo a loro una wild card di circolo visto che due sono fisse della federazione.
Per entrare nei top 100 un signore come Paolo Lorenzi ha dimostrato che con grande fatica e tanto lavoro, anche questi tornei possono proiettarti su palcoscenici migliori, quindi se nemmeno mancano gli ottimi esempi è giusto che ogni tennista ambizioso in questi tornei si senta un po’ un Lorenzi che suda sulla linea di fondo e dopo ore di match va a racimolare quei punti che settimana dopo settimana ti fanno salire.
Andrea Martina – Andrea24H
TAG: Circuito Challenger, Fognini, Italiani, Lorenzi, Matteo Viola, Seppi, Simone Bolelli, Starace, Volandri
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a) NON SONO I ” MIEI DATI “. Sono i dati che da il campo.
b) Prima di Palermo un solo turno vinto su 6 tornei.
c) Tampere è una eccezione, quindi, che conferma il discorso.
Con questo non è un processo a Matteo Viola, che ha messo insieme una stagione eccellente. Poteva fare di più ? Poteva fare anche di meno. Ha fatto questo ed è comunque già un capolavoro.
Ma dire che non ha pagato il passaggio da un livello all’altro, io personalmente non lo condivido.
Perchè Lorenzi ha pagato questo passaggio e Viola no ?
I dati sono pressochè simili.
Lorenzi addirittura ha passato un turno nel 1000 di Roma !!!
Poi ripeto quello detto prima : si può dire che le patatine fritte sono dolci, e le fragole salate.
Caspita ! Hai capito tu il mio commento critico e non gli altri ! 😯
Infatti : l’articolo è ottimo, ma mica posso prenderlo tutto e dire : qua è giusto, qua è giusto, qua è giusto, qua no, qua è giusto, qua è giusto … per tre chilometri, no ?
Ho solo contestato le uniche cose sulle quali sono perplesso.
Mica ho contestato tutto l’articolo, anzi.
Altrimenti avrei detto che era un pessimo articolo e ridicolo nei contenuti. Non mi sembra proprio.
E mica possiamo essere d’accordo su tutto e su tutti, no ? Abbiamo mica lo stesso cervello tutti quanti, no ? 😀
La cosa più bella nel pubblicare un articolo è che le persone possono esprimere la propria critica e, in questo, ringrazio Sbandieratore e Ghisa in particolare perchè argomentano sempre le loro tesi. Si può essere d’accordo o no e secondo me, trovare il pelo nell’uovo è del tutto legittimo perchè proprio dai particolari si riesce a valutare la qualità di un articolo!
Io invece non riesco a capacitarmi, di come esistano utenti come te.. che sparano certe boiate assurde!!!!
La concorreza è tantissima, e ancora di più è riuscire ad emergere.. visti i tanti costi e sacrifici che compie un professionista, che si guadagna la pagnotta e da vivere così.. andando in chi per il mondo (chi se lo può permettere) e chi per l’Italia, trovo assolutamente insensata una sparata del genere!!!!
Ti ricordo che un certo Gianluca Pozzi… ha fatto e passato un’intera carriera a questi livelli, salvo poi riuscire ad esplodere a 35 anni (e tantissima gente prima dei 30 anni, è già bella che scoppiata!!!!) dando spettacolo e lezioni di tennis..
Se una giovane promessa è davvero forte, prima o poi esplode..e raggiunge certi livelli!!!! Altrimenti sarà solo un Flop che non saraì mai riuscito ad esplodere, per molteplici motivi (scarsa tenuta mentale, fragilità fisica, scarso impegno e spirito di sacrificio al duro lavoro, e mettiamoci la “sfiga” come i vari Miccini e Virgili..).
Non riesco a capacitarmi di come i challengers possano avere un peso cosi ragguardevole nella classifica ATP.
Potrei capire se questi tornei fossero una palestra per le giovani promesse, con un limite di età, superato il quale si va a giocare negli ATP.
E invece mi ritrovo a vedere 28/30enni a sudare e correre per fare punticini necessari a rientrare nei 200, nei 150 e nei 100.
Continuo a pensare che i challengers siano la rovina dei nostri tennisti più quotati. “Esco al primo turno a Gstaad? Vabbè, me la gioco a Boscofritto.”
ma tutte ste critiche??? e piantala!!! ha sbagliato ok? ma non c’è bisogno di processarlo è un buonissimo articolo! tutti li a trovare il pelo nell’uovo!
Non mi pare che abbia passato un solo turno prima di Palermo. Citando i tuoi dati ha passato un turno a Roma, a Furth e a Ljublian, poi due turni a Tampere. Poi semifinali a Palermo…per uno che fino a quel punto non aveva mai giocato challenger, e che non ha certo la classe di Federer, non mi sembra un brutto approccio: cosa volevi, che vincesse subito tutti i challenger a cui partecipava?
Cioè : a spiegarmi come mai tutti a dire che Lorenzi ha pagato il passaggio dai challenger ai tornei sul circuito ATP maggiore, uscendo al primo turno, e invece Matteo Viola no, il passaggio dai futures ai challengers, uscendo al primo turno, eccezionalmente al secondo turno o quarti di finale ( un caso solo ), prima di Palermo.
L’anno prossimo a mio avviso, poi, Matteo ha le carte in regola per fare benissimo anche nei challengers, però la difficoltà nel vincere a livello superiore, l’ha avuta anche lui. Non lo dico io : lo dicono i dati.
Ma chi contesta ? Su tutto un articolone ho trovato due cose che non mi risultato.
E allora ?
Caso mai sei tu che ti metti ad attaccare a destra ed a sinistra : tennisti ed utenti, e pensi di saperla tutta tu.
Porta le fonti di quello che sostieni.
Gianluca NASO mi ha detto di persona, quando gli ho chiesto se avesse avuto qualche infortunio, che semplicemente non riusciva più a vincere. Tutto li. Ma quando l’ho trovato a Rimini e l’ho visto in forma, in allenamento ha esclamato :
” LO STO FACENDO SOLO PER I CRITICONI SU LIVETENNIS !!! ”
SSSSSSSSSSSST ! : Tutti zitti.
Ed infatti poi si è messo a macinare punti in poi, da quel punto li.
Se conosci ( anzi : senza SE. Non li conosci e basta ! ) i risultati di Gianluca NASO, sai che era già in campo a Cartagena, ad inizio anno, a Febbraio. E non tre-quattro mesi come ti inventi tu ( sarebbe dovuto tornare a Maggio … ).
VIOLA ? Ti rispondo subito, visto che NON SAI.
Roma RAI 2.Turno
Alessandria 1.Turno
Furth 2.Turno
Bogotà 1.Turno
Tampere QUARTI
Trani 1.Turno
Rijeka 1.Turno
Todi 1.Turno
Ljubljana 2.Turno
Napoli 1.Turno
Palermo SEMIFINALI
Prima di Palermo ha vinto una partita su 6 nei 5 tornei disputati prima !!! Altro che non aver pagato il salto dai futures ai challenters.
Questi sono dati. Poi se vogliamo possiamo anche scrivere che Viola è andato vicino a vincere 8 challengers, dopo aver lasciato la categoria dei futures.
Si può dire quello che si vuole. Anche che Berlusconi non dice le bugie. Bisogna però sostenerlo. E’ un po’ dura.
ma devi sempre contestare quelli che gli articoli li fanno e molto meglio di te? si naso è stato 3-4 mesi fuori per problemi al polso a inizio anno e su viola ha perfettamte ragione,sembra che quando qualcuno ti ruba la visibilità tu rosichi come…. calore
sono anni che i nostri top players fanno 1 anno buono sui challenger, poi vanno nei major, perdono 3 volte su 4 al 1/2° turno, precipitano, l’anno dopo giocano i challenger…..e alla via così è un po’ il destino delle squadre retrocesse in serie A, infatti giocare i challenger ti identifica come giocatore della seconda fascia 50-150 e se lì sei dopo i 22 anni, lì rimani!
( sì sìsì 1 volta in carriera imbroccherai anche il torneo della vita dove batti il n° 3 del mondo e finisci al 25 posto, ma la sostanza è quella)
ci vuole un giocatore che abbia qualcosa in più da dare!
Naso rientra da un lungo infortunio ?
E quando mai ? ❓
Viola che non sembra accusare il passaggio futures – challenger ?
La vedo dura come tesi da sostenere. C’è solo l’eccezione di Palermo, risultato invece che avrebbe potuto raggiungere più spesso.
Ma prima era appunto, un emergente a livello challengers, per cui era difficile fare i miracoli subito.
Ma se non pagava il passaggio, avrebbe a quest’ora 5 o 6 quarti e semi e sarebbe sopra il n.180.
ci sono errori grammaticali, come ad esempio le E senza accento 😯
Anche qui Bilancio non troppo esaltante.