Si ritira il transalpino Thierry Ascione. A 29 anni appende la racchetta al chiodo
Appende la racchetta al chiodo Thierry Ascione. Il francese classe ’81 ha deciso di chiudere la sua carriera tennistica il 23 settembre, subito dopo la sconfitta al primo turno del torneo di Metz. Il transalpino, nato il 17 gennaio 1981 a Villeurbanne, ha lasciato il tennis professionistico quando si trovava alla posizione 273 del ranking mondiale.
Il suo best-ranking nella classifica di singolare, risale al 2004, quando occupò la posizione numero 81. L’ormai ex-tennista francese, iniziò a giocare a tennis all’età di otto anni con il fratello maggiore, Federico. Alcuni componenti della sua famiglia, sono stati grandi sportivi, in particolare due dei suoi zii, essendo stati uno campione europeo di pugilato e l’altro campione di boxe militare. Ascione ritiene il proprio rovescio, il suo colpo migliore.
Carriera tennistica
Ascione diventa un tennista professionista nel 2000, anno in cui raggiunge i quarti di finale in quattro Futures (ranking fine anno 469).
Nel 2001 vince il suo primo torneo Futures, in Francia, e come migliore risultato dell’anno raggiunge la semifinale nel Challenger di Grenoble (r. f. a. 304). Nel 2002 raccoglie solo un titolo Futures in Spagna (r. f. a. 363). L’anno 2003 è quello della svolta, quando entra nei Top 100. Vince ben due Challenger, uno ad Andrezieux, e uno ad Helsinki, e vince anche la sua prima partita nel circuito ATP, a Bangkok, contro Miranda, e nello stesso anno raggiunge il secondo turno anche a Metz e soprattutto al Master Series di Parigi (r. f. a. 102).
Il transalpino apre la nuova stagione (2004) raggiungendo il suo primo quarto di finale in un torneo del circuito maggiore, a Chennai, battendo un giovanissimo Nadal e poi Amritraj, prima di essere sconfitto da Carlos Moya. Nel 2004 arriva anche la prima vittoria in un torneo dello Slam, quando all’ Australian Open batte Mantilla, e la prima convocazione in Coppa Davis, dove viene sconfitto nel primo turno del World Group da Ivan Ljubicic. Dopo questa serie di risultati, il 9 febbraio raggiunge il suo best-ranking, occupando la posizione 81 della classifica mondiale. Il suo miglior risultato dell’anno è il terzo turno raggiunto al Masters Series di Miami (r. f. a. 140).
Nel 2005, il transalpino, realizza la sua migliore stagione in carriera al livello di costanza, aiutandosi soprattutto con i Challenger. Ad inizio anno raggiunge la semifinale in un challenger in Nuova Caledonia e successivamente vince il Challenger ad Andrezieux, battendo in finale, ancora un semi-sconosciuto Wawrinka.
Due settimane dopo si qualifica per il Masters Series di Monte-Carlo, dove raggiunge anche il secondo turno nel tabellone principale. Per il terzo anno consecutivo, riceve una wild-card per il tabellone principale del Roland Garros, dove nel primo turno spreca un vantaggio di due set a zero contro il nostro Davide Sanguinetti. A fine anno torna nel circuito Challenger, dove vince due tornei, uno a Reggio Emilia e uno al Bronx (r. f a. 96).
Il 2006 non è un anno fortunato. Il transalpino non vince alcun torneo, neanche a livello Challenger, e chiude l’anno al 192° posto. Nel 2007 si riscatta nel circuito minore, dove colleziona un record finale di 37 vittorie e 17 sconfitte, vincendo 2 finali su 4, a Roma, e per la terza volta in carriera a Andrezieux. Rientra nei top 100 e raggiunge la finale a Montauban e a Mantova, dove viene sconfitto dall’ azzurro Alessio Di Mauro. Come miglior risultato dell’anno raggiunge il secondo turno al Roland Garros (r. f. a. 94).
Nell’anno 2008 raccoglie solo una vittoria nel circuito maggiore, contro le 9 sconfitte, ma vince il Challenger di Cherbourg (r. f. a. 187).
Nel 2009 raggiunge tre finali: di nuovo la finale del Challenger di Cherbourg, ma questa volta viene sconfitto dal connazionale Clement; a Vigo, sconfitto da de Bakker; e a Rennes, sconfitto da Falla (r. f. a. 152).
Nel 2010 gioca solo tre partite nel circuito maggiore, perdendole tutte, l’ultima proprio a Metz, dove dopo il finale della partita annuncia il suo ritiro.
Giorgio Basile
TAG: Ascione, Notizie dal mondo, Ritiro
Era incluso nel “deve inventarsi qualcosa” 😉
Non giocava male, anzi.. Però era molto discontinuo..
Cmq se fosse stato italiano sarebbe stato considerato un giocatore molto forte..
un ringraziamento alla redazione che ci tiene aggiornati su qualsiuasi cosa accada nel mondo del tennis 🙂
Come siete fuori strada……Ascione ha appena rilevato un’agenzia immobiliare……….altro che stare nel mondo del tennis…. 😛
Dale, tu sempre a pensare male 😉
sponsor ,1 mil di dollari montepr,piu le partite che si sarà venuto..questo ha piu soldi di roger 😆 😆 😆 😆
Non ne so molto ma provo lo stesso a risponderti. Nei suoi 10 anni di professionismo Ascione ha guadagnato complessivamente 1 milione di dollari di soli premi. Quindi a livello di circuito internazionale penso abbia avuto più spese che entrate. Quindi avrà integrato qualcosa con gli sponsor e con i campionati a squadre, o con gli eventuali sottobanco dei tornei minori. In ogni caso il buon Thierry dovrà inventarsi qualcosa, magari iniziare a fare l’allenatore oppure ricoprire qualche altra carica all’interno della federazione, in caso contrario non è ancora in grado permettersi una dorata pensione.
Bravi, resa giustizia ad un volenteroso operaio del tennis.
Beh mica tanto…quanti ce ne sono in Italia in attività ad aver finito l’anno per tre volte dentro i cento?Il fatto è che in Francia hanno una serie di giocatori che in un modo o nell’altro arrivano, almeno ad un certo livello. Ne hanno avuti un’infinità di giocatori così…niente di che ma che arrivano dove i nostri purtroppo anche se potenzialmente più forti non arrivano. Da Raoux a Roux, da Di pasquale a Robert e ce ne sono un’infinità
Il giocatore mi è sempre stato abbastanza indifferente. Ottimo l’articolo, gli avete reso forse più onore di quello che meritasse.
ho sempre pensato che ascione fosse italiano, con quel cognome
secondo voi un giocatore come ascione sta bene economicamente?
una carriera simile al 90% dei nostri tennisti….
Giuga pu’…
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