Il ruggito del campione, Volandri esempio nazionale
Abbiamo parlato di Starace che sogna i top 30, di Seppi che può sorprendere nel finale 2010, di un Bolelli che è sempre ad un passo dai 100, ma non abbiamo ancora parlato di chi ha, di fatto, raggiunto l’obiettivo di inizio stagione: Pippo Volandri.
Il nostro fenomeno tutto rovescio e terra rossa, scivolato al limite della 300esima posizione dopo aver battuto mister Federer al foro Italico nel suo anno d’oro, ha stretto i denti e si è fatto carico di dover ritornare a compiere grossi sacrifici: ma nei 100, lui ci voleva tornare.
Un 2010 semplicemente da incorniciare per Pippo, un anno che è da esempio per tutti i più piccoli che iniziano questo sport.
Parliamo di un ragazzo che in carriera ha avuto una bacheca che nessun tennista azzurro degli anni 2000 vanta: ingresso nei primi 25 del mondo, Semifinale di un Master Series dove ha regolato Roger Federer nel giorno più bello dell’italia azzurra degli ultimi 5 anni, 2 titoli atp e diversi titoli challenger, arrivare alla seconda settimana di un Grande Slam e tanti altre vittorie e risultati di gran rilievo.
Qualsiasi altra persona in crisi di risultati, di gioco e in continua lotta con un fisico ormai precario, avrebbe tranquillamente appeso la racchetta al chiodo e salutato tutti dopo anni di bellissime vittorie.
Invece Pippo ha reagito, e come un leone dopo aver vinto un mare di partite (42 in quest’anno) con avversari di cui prima non conosceva nemmeno l’esistenza, è rientrato nei 100 per restarci.
Un anno che gli ha dato, forse, la risposta che lui cercava: competere a livello ATP su terra rossa.
Ed i fatti lo hanno premiato: sconfitte al primo turno contro Cuevas e Moya (dopo aver superato in entrambi i tornei le qualificazioni) e terzo turno a Roma dove dopo aver battuto Luczak e Bennetau è arrivato ad un passo dall’eliminare Gulbis (l’unico a contrastare Nadal al foro Italico). Successivamente la sconfitta al primo turno delle qualificazioni del Roland Garros e quella ad Umago, sono state le uniche note davvero negative di quest’anno.
Ma il buon Pippo, nella polvere del circuito challenger e ATP ha regolato Ramirez-Hidalgo, Gabashvili, Riba e i prima citati Luczak e Bennetau.
Insomma non parliamo certo di fenomeni, ma l’impressione che da Pippo è quella che con almeno una 30ina di top 100 (su terra rossa), può giocarsela.
Adesso il 2011, per lui sarà un anno diverso perché la classificare gli consentirà di essere più vicino al circuito maggiore e di ritrovare le giuste motivazioni. Resta solo da concludere l’anno nel migliore dei modi cercando di creare una situazione che lo porti nei 100 più stabilmente (ad esempio la soglia dei 600 punti).
Dal punto di vista tecnico la situazione sembra abbastanza chiara: il servizio ormai, dobbiamo “sopportarlo” così com’è senza aspettarci qualcosa di folgorante. I colpi da fondo e la continuità nel palleggio sono le doti che come al solito spiccano e a livello fisico, possiamo dire che Pippo ha retto alla grande disputando ben 66 match fino ad Agosto e vincendo due tornei.
Se dobbiamo invece dare uno sguardo a come potrà essere la sua programmazione, è corretto sottolineare come a Pippo manchi davvero poco per avere la certezza di entrare negli Australian Open 2011.
I dubbi nascono sul suo ormai rifiuto (in parte comprensibile), di evitare le superfici rapide visti gli scarsi risultati passati ed i problemi fisici che possono comportare. Ora che l’obiettivo è stato raggiunto Pippo deve solo pensare che nel 2011 la musica sarà diversa, gli spalti più grandi e le telecamere dove firmare dopo la vittoria: si ritorna ai bei tempi.
D’accordo, forse non avremo una vittoria di torneo ATP, una vittoria con un top player, non avremo i top 50, ma sicuramente possiamo dire di aver visto un campione rialzarsi, rimettersi in discussione e tornare nei primi 100 del mondo.
Da queste basi, si può creare una stagione (e forse solo quella vista l’età) ad alti livelli e con buonissimi risultati.
D’altronde gli scettici lo davano ormai finito, e lui si è ripresentato nei 100. Ora che lo danno spacciato a non riuscire mai più a superare gli 80 vista l’età perché non ascoltarli? In fondo le cornacchie stanno portando fortuna in questo 2010.
Filo, l’Italia che ama il bel tennis, il sacrificio e la qualità sarà sempre dalla tua parte. Buon finale di stagione.
Un saluto a tutti – Andrea Martina alias “Andrea24h”
TAG: Italiani, Uno sventaglio, Volandri
Senza nulla togliere ai meriti della sua carriera, x Filo ci sarebbero da considerare anche un po’ di demeriti… il primo su tutti questa testardaggine di limitarsi a giocatore solo da 1 superificie quando comunque potenizalità ne ha dimostrate arrivando appunto a best ranking 25… pensate se fosse stato in grado di ottenere dei risultati almeno soddisfacenti anche su cemento o indoor (concediamogli l’assenza dell’erba)… Poi si continua ad osannare questo Volandri sulla terra, ma cosa ha mai ottenuto di così determinante per essere appunto considerato uno specialista così “specialista”? (nell’articolo si parla che può giocarsela coi primi 30 ?!?!? ma in passato lo si dichiarava anche un top 10 del rosso!?!?!? folliaaa): la semi a Roma? ok ottimo risultato ma poi? qualche vittoria nei Challenger e di ATP se non ricordo male Palermo e Umago? E la 25a poltrona forse per 2 settimana e poi l’inevitabile discesa? Nel Roland Garros non ha mai brillato se non in 1 sola edizione arrivando agli ottavi… RIPETO se dedichi una intera carriera professionistica ad una sola superificie non mi sembra abbia conseguito chissà quali grandi obiettivi! Il tutto non per remare contro a Filo, ci mancherebbe, ma solo per non condividere a pieno l’analisi di questo articolo 🙂 😉
grazie andrea pippo se lo meritava
Bell’artcolo Andrea!!!io condivido in pieno la tua analisi!Pippo è l’azzurro che è stato capace di regalarmi le maggiori emozioni tennistiche negli ultimi anni!Forza Filo e in bocca al lupo x il proseguo!!!Regalaci ancora qualche bell’acuto! 😈
AHAHAH CAMPIONE, MA CHI VOLANDRI, MA NON FATEMI RIDERE
Forse sbaglio a guardare solo i risultati di una carriera, ma due soli titoli ATP sono per me una miseria per un qualunque tennista professionista in 8 anni di attività.
Da Volandri mi aspettavo molto di più, in primis la continuità e la tenacia, entrambe sono mancate. Uno come lui NON può finire intorno ai 300.
Secondo, il suo adattamento a superfici diverse dalla terra come frutto del suo talento, anche questo è mancato.
Terzo i risultati. Essere l’orbo in un mondo di ciechi non è proprio un gran risultato.
finalmente qualcuno che rendetut merito all’unico giocatore d’alto livello dopo gaudenzi. Per i deboli di memoria,filo ha battuto in carriera: federer, davidenkorobredonalbaldian. Lyubicic,gonzalesmassu, grosjean,tutti giocatori top 10,e tralascio tutti quelli tra i venti. Sempre per i deboli di memoria,sul veloce ha fatto semi a doha,non certo un torneino,ha battuto soderling veloce indoor, kiefer in australia,llodra a miami.secondo turno a wimbledon 64 al 5 con ivanisevic. . . E potrei stare un giorno a scrivere i suoi risultati che altri giocatori attuali si sognano. Non è stato un fenomeno un esempio si. Provate a chiedere a trevisan come si trova in scia a filo. Speriamo che il futuro ci riservi altri volandri,aspettando il fenomeno-
c’hai preso in pieno 😉
Credo che “l’esempio” nelle intenzioni di chi ha scritto l’articolo, sia da riferire al 2010 di Volandri (da incorniciare), non all’intera sua carriera, nella quale ci sono luci ed ombre e sulla quale si può anche discutere.
Credo che l’aspetto che l’autore dell’articolo volesse sottolineare è che lo stesso giocatore che un anno fa molti (anche in questo sito) vedevano già all’Isola dei famosi, oggi è invece ritornato tra i top 100 del mondo e sul rosso (dove vale forse anche i top 50) può ancora dire la sua anche nei tornei più prestigiosi e non solo nei challenger.
Sarà interessante vederlo all’opera nell’ ATP in Sudamerica nel 2011, dal momento che avrà la classifica per entrare nei md, senza passare dalle qualificazioni, come invece ha dovuto necessariamente fare quest’anno.
CERTO. INfatti, se LEGGI BENE, ho scritto “il cambio di mentalità doveva farlo prima”, quindi era un discorso di più AMPIO raggio. Questo per dire, che, complessivamente, per quanto riguarda l’attitudine a misurarsi col tennis che conta su tutte le superfici non è certo un esempio, anzi… un comportamento da non imitare assolutamente. Volandri da n. 27 del mondo è andato a farsi il challenger di Torino… nn dimentichiamo.
Non stiamo parlando di un ragazzino alle prime armi che deve scoprire quali sono le sue attitudini.
Stiamo parlando di uno che ha già dato il meglio di se in carriera e che negli ultimi anni di attività decide di giocare, giustamente, dove sa di avere maggiori chances di successo, cioè sul rosso per vedere di raccogliere il massimo possibile.
Facendo così in un anno ha recuperato 200 posizioni.
Non ti preoccupare che nella settimana in cui lo slam di turno è a Parigi, lui di certo non va a fare un challenger sul cemento per evitare di incrociare i più forti.
Ma non si può chiedere a Volandri di “provare”,
PROVARE cosa?
PROVARE l’emozione di attraversare l’oceano 2 volte in due giorni a proprie spese?
PROVARE lo chiedi a un ragazzo che ancora non sa dove può arrivare, non lo chiedi di certo a uno che ha già capito quello che può o non può fare e in base a quello prende le proprie decisioni.
Chi l’ha detto che “non aveva alcuna chance”? Probabilmente lui è il primo a scoraggiarsi e a non volere alcuna chance. Se nn ci provi neanche, è logico che la chance non ce l’hai. è anche vero che il cambio di mentalità doveva farlo prima. Ma giustificarlo mi pare davvero troppo. Se avesse voluto qualche risultato decente (anche se sporadico) l’avrebbe raccattato… come dimostra la semi di Doha, pur eccezionale.
Ok, complimenti che è ritornato nei primi 100, ma secondo me è più incredibile che un giocatore del genere precipiti al trecentesimo posto che invece ne esca per poi essere 100. In fondo è pur sempre il miglior tennista italiano del decennio ed ha ancora solo 29 anni non 40. é che siamo talmente abituati ai nostri tennisti così svogliati, così annoiati che vedere la stagione 2010 di volandri ci sembra e vi sembra di dover parlare di un tennista che ha fatto chissà quale sacrificio e parlare anche di umiltà. è normale che uno sportivo di soli 29 anni si iscriva a dei tornei e li giochi cercando di dare il meglio, in fondo i soldini arrivano e fra 2 o 3 anni sarà a prendere il sole rilassato. Stiamo parlando di fare dello sport, il tennis è un mastiere che dura poco, fare il professionista serio per 10 anni e basta sarebbe il sogno di chiunque. Bravo Volandri ma essere numero 100 per un giocatore di 29 anni mi sembra il minimo. Per quanto riguarda la programmazione è ovvio che non è da esempio per un giovane ma per uno dell’età e delle caratteristiche tecniche di filo è normale e giustificato.
Se su quella superficie dove si gioca lo slam, non aveva alcuna chance di fare nulla, bene ha fatto ad andare a Como, dove invece è già in SF.
E’ stata dura tornare nei 100, ora bisogna restarci e ci si resta solo se si fanno dei punti, non attraversando l’oceano per rimbalzare indietro a mani vuote.
Maury va bene tutto però sul CH di como mi permetto di dissentire visto che è l’unico torneo che Volandri (e purtroppo quasi tutti gli italiani a parte i top 100) poteva fare questa settimana…semmai la scorsa settimana poteva provare a fare le quali degli US Open…però lo sappiamo benissimo tutti che Filo non ha mai amato gli altri campi che non siano su terra(quando andava negli Slam è perchè era entrato di diritto nel MD e andava a prendersi l’assegnuccio ahimè)…ma lui è così..o terra o niente!!! Bei tenpi quando c’erano Camporese,Gaudenzi,Furlan,Gianluchino Pozzi e il buon vecchio Lawrence di Belgio Tieleman(che giocatore sull’erba!!!)…e naturalmente(solo per la Davis visto che era un doppista nato e sputato) Diego Nargiso!!! Questi erano bei tempi, e lì ci toccarono 2 top 20 (ma mai in coppia)(Camporese n.19 e Gaudenzi che non mi ricordo) quindi nemmeno lì un Top ten…aspettando Quinzi!!!! Sperem…
Sono d’accordo sulla enorme volontà e umiltà di rimettersi in gioco dopo le glorie del passato, gli infortuni e l’anonimato della posizione in classifica, e per questo va citato come esempio.
Non certo per la programmazione e per la voglia di mettersi in gioco su tutte le superifici.
Volandri, eccetto la parte di inizio anno dove si è fatto la tournee sudamericana, poi nell’ordine:
Rabat, caltanissetta, Brletta, napoli, Monza, Roma (3 volte tra Ch. e ATP), poi una scappata a Parigi e Madrid nelle quali (città che non fanno schifo), quindi ancora Roma, Lugano , Milano, Reggio Emilia, Torino, Rimini, capatina sul mare a Umago (ci ricordiamo tutti come è finita), poi San Marino, Trani, Manerbio e ora Como!
Chiedo scusa ma un giovane deve fare tutto il contrario di quanto fatto da Volandri sotto il profilo della programmazione e della comodità del giardino di casa…
Tanto di cappello per quanto fatto in passato e per la voglia di rimettersi in gioco. Ma esempio per tutto il resto proprio no.
Con tutto il rispetto 😉
Senza offesa…. esempio nazionale, uno che gioca Como, e nel mentre si gioca uno Slam…. Proprio non mi pare. Che sia apprezzabile la sua voglia di risalire OK…. ma esempio no.
poveri soprattutto sono i commenti come questo… tra l’altro ho notato che li fai spesso.
inutile retorica.
A questo punto diamo mille euro ad un calciatore, o ad un giocatore della NBA altrimenti c’è disparita.
La cosa che molti non capiscono è che la vita di uno sportivo a livello internazionale interessa di più di quella di un qualunque laureato.
Si fanno delle scelte, o rischi gli studi e ti concentri sullo sport professionistico con guadagni notevoli se ti va bene, oppure ti metti sui libri abbandoni lo sport e fai un’altra vita.
I facsimili di tennisti sono i 4 categoria che giocano per divertimento e hanno altre occupazioni nella vita.
Per arrivare ai livelli di top 50 devi fare dei sacrifici che comportano viaggiare sempre, almeno 6 ore al giorno tra campo e palestra, diete ferree, orario controllati, lontananza costante da casa.
Non è tutto rose e fiori come ti sembra.
Io penso che Volandri sia un buon professionista, con pregi e difetti come tutti. Per i suoi denigratori un piccolo dato statistico: dal 14.07.2003 al 12.05.2008 la sua peggiore posizione è stata la n° 66 atp. Quando un giocatore gioca per 5 anni consegutivi a questo livello ci deve essere un po di memoria storica. Io spero che Bolelli e Fognini dimostrino quello che valgono ed io sono il primo che lo spera. Per intanto i loro tifosi prima criticare i vari Volandri e spesso anche Seppi, vadano a vedere i dati storici, di chi ha fatto e ha dimostrato di valere e chi lo deve ancora dimostrare. Ma purtroppo si dimentica troppo facilmente.
ma tutti questi challenger li hanno fatti per regalare un po di soldi ai giocatori italiani in questo momento di crisi economica dove un laureato deve lavorare un mese per prendere 1200 euro mentre un facsimile di tennista li guadagna in un ora facendo un po di pallate da fondo campo senza nessun interesse rispondete degnamentep
Scusate, preciso che il mio intervento sotto voleva citare quest’altro
Ho sempre creduto nel ritorno, anche parziale, di Volandri.
Credo che migliorerà ancora la sua classifica.
Io scrivo perché Campione non lo sono mai stato…, diversamente avrei giocato.
Volandri è stato un campione di tennis, non il Campione del Mondo, e resta un buonissimo giocatore, ed infatti non scrive su questo sito, parlando, e male, di altri giocatori.
ancora parlate di volandri che e un gicatore da rottamare povero il nostro tennis dopo questi commenti
Sono d’accordo che si deve rimarcare l’impegno con cui uno che poteva considerarsi “arrivato” si è umilmente rimesso in gioco quando pochi ci credevano. Detto questo i risultati conseguiti sono buoni ma del tutto alla portata di un Volandri normale e quindi non li vedo come miracolosi. Sarebbe stato semmai fenomenale rifare quarti o anche semi a Roma dopo aver battuto Gulbis ma purtroppo l’impresa è stata solo sfiorata.
e intanto Giallo è 6-7 2-5
Vorrei precisare una cosa:
l'”esempio nazionale” sul titolo è scaturito dal fatto che un tennista che vince fior di quattrini a livello nazionale con tornei in bacheca e lo scalpo di Federer al fiore della sua carriera non sempre ha voglia di rimettersi in discussione quando arriva alla piazza 292.
Questo vuol dire amore per lo sport e Pippo anche da rotto e influenzato ha giocato per far punti e rientrare nei mille, ha salvato match point con il numero 300 e passa del ranking per poi vincere!
Prendiamo lui come esempio o altri top player italiani di cui, ahimè, sappiamo le gesta?
Dire che bisogna prendere Volandri come esempio per i tennisti in erba direi che si rasenta la follia……
Vabbè che il tennis italiano oggi è da terzo mondo, ma non vogliamo mica che rimanga così!!!!
Se volandri è un campione, bhè modestamente lo siamo un po’ tutti quanti.
gaudenzi era di un altro pianeta…filo degli italiani dell’era 2000…viene subito dopo…ma andrea era un vero giocatore un gran lottatore…anche lui come gli ultimi nostri buoni tennisti…vedi camporese e canè…ha avuto parecchi infortuni che lo hanno condizionato…poi furlan un grande…che ha dato tutto se non di più di quello che aveva….ma andrea aveva un potenziale enorme..allenandosi con muster ha imparato quasi tutto disciplina lavoro costanza…forse ora si può anche dire che come rovescio della medaglia le ha tolto quel tennis istintivo e talentuoso che aveva da juniores …era quasi un serve and volley…probabilmente dico…perchè la realtà dice che grazie ha quella scelta ha ottenuto risultati che ora manco ce li sognamo…e forse sarebbe stata l’ennesimo talento italiano sprecato e malgestito…in conclusione…bravo filo…ma andrea “rambo” gaudenzi era tutto n’altro mondo!
sì sì… giustissimo. Chiedo vènia! 😉
non e’ che questo articolo gli porta sfiga oggi?…. 🙁
ma e’ un articolo ironico?
Sicuramente Filippo è stato il ns miglior professionista degli ultimi 10 anni,ma,sinceramente,in una landa desolata.Non è difficile essere da es.rispetto a giocatori come Bolelli obbiettivamente.
Il tennis rispèetto a 4-5 anni fa e’ cambiato . Volandri contiua a giocare torppo dietro ” ad entrare dentro pochissiimo ” e troppo spesso devve remare oltre i 26 metri . A S. Marino di e’ visto qualche progresso nel gioco a volo ma non basta . … Tutti gli altri giocatori hanno migliorato molto dippiu’ sul piano tecnico di Lui che oltretutto con l il servizio non e’ riusicito nemmeno a migliorare la seconda e francamente non capisco perche’ . Almneno potrebbe tirare anzicche’ una prima e una econda due buone seconde come fa spesso Starace .
Penso comunque che giocando bene sul rosso e frequentando anche i challengere un posto tra il 50 ed il 70 e’ raggiungibile e manetnibile senza troppa fatica Gianni
Decennio no dai.. perchè Gaudenzi nei primi anni del millennio giocava ancora e per me è stato più grande ma è una mia opinione..
Beh una semi al torneo di Doha non gliela toglie nessuno..
Gli auguro di riprendersi alla grande.. 😛
Prima di metter su un titolo del genere non possiamo aspettare che vinca a Como? 😐
condivido in parte… gli faccio i complimenti per la buona stagione sulla terra rossa… ma spero i giovani siano lungi dall’imitare uno che si è sempre rifiutato di competere sul cemento, pur avendone, secondo me, le potenzialità. Nessuno gli chiedeva di vincere wimbledon o gli us open… ma almeno di provare a giocare sul duro cercando di giocare più prime possibili. Beh, lui non ha fatto neanche quello. Questo è il mio punto di vista. Nulla toglie cmq al miglior giocatore dell’ultimo decennio in Itali.