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Sinner al Tg1: “Dopo quel che è successo, in campo non mi sentivo come un giocatore dovrebbe sentirsi. Alla fine dell’anno scorso avevo bisogno di staccare e non mi sentivo comodo nello spogliatoio”

29/04/2025 21:13 17 commenti
Jannik Sinner nell'intervista al Tg1
Jannik Sinner nell'intervista al Tg1

Jannik Sinner ha rilasciato un’intervista esclusiva al direttore del Tg1 Gian Marco Chiocci a pochi giorni dal suo rientro in torneo, previsto per i primi di maggio agli Internazionali d’Italia. “Gioco, partita, incontro. Con Sinner” il nome del programma in prime time serale che ha portato il n.1 del mondo nelle case di tutti gli italiani, pronti ad accoglierlo con un grandissimo abbraccio al Foro Italico. Molti i temi trattati, dall’attualità a curiosità per chi ancora non lo conosce così bene, magari poco avvezzo al nostro sport. Interessanti le parole di Jannik su come, alla fine del 2024 prima di partire per l’Australia, abbia sentito il desiderio di staccare dall’ambiente e quindi in Australia una sensazione di disagio stando negli spogliatoi, con altri giocatori che non lo guardavano con serenità.

 

“Sto abbastanza bene”, esordisce Jannik. “L’anno scorso è stato molto stressante ma sono riuscito ad ottenere dei risultati incredibili. Sono partito molto bene anche quest’anno e poi è successo quel che è successo. È stato strano, sono accadute delle cose fuori dal campo che non mi aspettavo ma siamo andati avanti. Mi sto allenando e piano piano sto rientrando nel ritmo degli allenamenti veri. Mi sto allenando con giocatori forti per vedere dove sono” (passano immagini con Sonego in campo a Monte Carlo). “A volte sento un po’ di calo e sto vedendo come mai. Mi manca la competizione. L’allenamento è senza lo stress della partita, ma sono contento che questa fase sta terminando”.

Si torna al giorno della scoperta della positività: “In quel momento non ho capito che cosa era successo. Non sapevo nulla, hanno dovuto spiegarmi cosa era accaduto e… ho dovuto accettarlo, non si poteva fare più niente. Sono riuscito a capire dove erano arrivate quelle particelle. Ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi, perché devo pagare un prezzo non avendo fatto niente di male. Ho parlato col mio avvocato, di quello che poteva succedere nel peggiore dei casi, e così’ abbiamo accettato. Ho vissuto un anno intero di difficoltà”.

Si guardano sempre i risultati, ma come mi sono sentito in campo non è come un giocatore dovrebbe sentirsi. Ci alleniamo tanto in campo per poi divertirci quando si gioca una bella partita. Questo divertimento è andato via perché avevo in testa altre cose. Ho avuto la fortuna di aver delle persone intorno che mi hanno aiutato molto e che sono state pronti ad aiutarmi in quei momenti, parlo del mio team, la famiglia… ho costruito come una bolla in cui nessun altro entrava e questo mi ha dato la voglia di continuare e di prepararmi bene per i grandi Slam, dove ho giocato bene. Prima di Parigi ho avuto un piccolo problema ma il torneo è andato bene. Ma non mi sono sentito una persona felice in campo“.

Rifarebbe il patteggiamento? “Ormai è andata”. Le regole andrebbero riviste? “Ci sono gli stessi protocolli per tutti, quando si è positivo, ha lo stesso percorso da fare. Non ci sono trattamenti diversi anche se nel mio caso ho ricevuto delle critiche per esser stato in modo diverso, ma non è vero. Ho fatto molte udienze e mi hanno controllato anche più degli altri… Quando hai preso una contaminazione, se mangi qualcosa e non ti rendi conto… Se i dottori controllano e questo non ti dà più forza o lucidità, allora… Ma il protocollo è quello lì”.

“Quando mi sono reso conto che potevo farcela? Mi allenavo molto poco rispetto agli altri ma avevo buoni risultati, quindi mi sono convinto che il tennis era quello giusto. Ho fatto una scelta di quello che volevo fare, e i miei genitori mi hanno lasciato libero di scegliere. Sono cresciuto, come persona, molto velocemente”.

Per diventare n.1 cosa serve? “Sacrificio, momenti di difficoltà, anche la fortuna di non farsi male ed aver accanto le persone giuste. Il talento è importante se lo combini con il lavoro. Allora in quel caso fai il botto. Scatti di rabbia? Ne ho anche io e ne ho tanti… Ma il tennis è come giocare Poker, vedere l’altro che fa fatica ti dà la forza. Ho momenti dove sono stanco, nervoso, non sento la partita, allora il mio team fa dei trucchetti per accendermi. A volte io stesso cerco di fare in modo da partire… Ci sono tanti momenti dove le cose non vanno alla perfezione, ma alla fine è un gioco”.

Le dichiarazioni di chi ha parlato male di lui: “Non ho voglia di rispondere. Ognuno è libero di dire quel che vuole e può giudicare. Io so quel che è successo. Non auguro a nessuno di passare quel che ho vissuto io”.

“Abbiamo anche una vita fuori dal campo, vogliamo fare bene il nostro lavoro e la gente vede solo l’atleta in campo. Ma c’è dell’altro. A volte non tutto funziona. Penso di aver gestito bene le cose, ma fuori dal campo c’è la vita privata, familiare, con il team perché senza di loro non sarei nessuno”.

La classifica dei big three? “Ho avuto la fortuna di conoscerne bene due e poco Roger perché quando sono arrivato a giocare gli ATP l’ho visto poco, si era infortunato e dopo poco ritirato. Rafa mi piace molto, è un combattente, uno che si tiene le persone intorno a se in modo bello, equilibrato. Per i numeri è Nole il migliore, ma dobbiamo essere felici di averli vissuti”.

Il mio punto da incubo? Il match point contro Alcaraz a US Open… Il più bello? Il diritto lungo linea vincente con il quale ho visto l’Australian Open. Ci si ricordano di più i punti non fatti… Le emozioni più belle? (Ci pensa…). Quando ho saputo che diventavo il n.1 è stato incredibile, è il raggiungimento di un grande risultato. Anche quando entri sul Centrale a Roma, o a Torino, non sembra nemmeno di stare su di un campo da tennis, ma in un campo di calcio, è una sensazione difficile da raccontare”.

Il tennis in Italia mai così bene: “Abbiamo avuto un cambio incredibile quando Fognini ha vinto a Monte Carlo, poi Berrettini ha fatto benissimo sull’erba con la finale a Wimbledon, poi sono arrivato io e ora Musetti sta per entrare nei primi 10, poi gli altri.. Siamo tanti, da tifoso italiano è bellissimo, siamo 10 in un grande Slam, se perde uno arriva un altro”.

Cahill, resterà? “Mi ha detto l’anno scorso che farò un ultimo anno. È una sua scelta, abbiamo fatto tante cose e tanti risultati… Nel lavoro ogni cosa bella ha una fine, ma in un anno possono cambiare tante cose”.

Scaramanzie? “Passo sulle righe col piede destro, a volte faccio dei passi in un certo modo… Sono cose mie, è normale”.

La fondazione: “Il focus è sui bambini: sono il nostro futuro. Spero di poterli aiutare”.

Colpo preferito? “Rovescio. È il più solido. Da migliorare? Il servizio. Colpo che invidio? Il tocco di Carlos o di Musetti, sentono molto bene la palla”.

Vivere a Monte Carlo, le tasse… “Mah, qua sto molto bene, mi sento a casa. Le persone che vivono qua sanno chi sei ma non sono invadenti. Se io non fossi qua, non saprei nemmeno dove andare… Qua il clima è ottimo, ci sono campi di tutti i tipi e ci sono altri campioni per allenarsi”.

Il mio sogno era fare il pilota di Formula 1, ma non ho mai avuto i soldi nemmeno per provarci. Calciatore? No, non era un sogno… invece mi piacciono le macchine. Lo scudetto nel calcio? Non voglio gufare (ride)”.

Mai pensiero di mollare tutto? “Sì, c’è stato… (pensa). Mi ricordo prima dell’Australian Open di quest’anno ero in un momento non felicissimo, c’è il caso in corso… Vediamo come arrivo in Australia. Non mi sentivo a mio agio nel looker room, i giocatori mi guardavano in modo diverso. È pesante vivere il tennis in questo modo. Io sono uno che scherzava, non mi sentivo più a mio agio… Dopo l’Australian magari stacco un po’ e mi fa bene. Poi è andata come è andata, e non volevo che andasse così. Tre mesi sono troppi. Non ho voluto giocare Rotterdam perché volevo staccare, mi serviva un po’ di tempo diverso lontano dal tennis, con priorità sulle persone a cui voglio bene”.

Un saluto ai tifosi: “Manca poco, ci vediamo a Roma. Spero di esser abbastanza preparato. Sono felice di rientrare a Roma, non c’è posto migliore per farlo. Aspettiamo un bel tifo”.

Marco Mazzoni

 


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17 commenti. Lasciane uno!

Marco M. 30-04-2025 00:18

Scritto da Ilovetennis
Non è colpa tua che sei un campione e che ti sia creato una carriera in Italia,io ti apprezzo ma quello che fai non è altro che sabbia negli occhi per i miei concittadini che si sentono preziosi per avere trovato un diamante che peraltro se andiamo proprio a vedere non è di pura matrice nostrana…sito di tennis non polico non dico oltre,ma di Berrettini che ha giocato oggi non scrivete niente?Sinner non gioca da mesi…

https://www.livetennis.it/post/438492/berrettini-svela-i-motivi-del-ritiro-a-madrid-non-volevo-rischiare-linfortunio-agli-addominali/

https://www.livetennis.it/post/438472/berrettini-si-arrende-nel-terzo-turno-di-madrid-ritiro-contro-draper-dopo-il-primo-set/

Contento?

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Marco M. 30-04-2025 00:16

Scritto da Alex77
La risposta su cosa pensi delle dichiarazioni critiche di alcuni “personaggi” sul suo caso è top, eticamente giusta, “ognuno è libero di esprimere la sua opinione” se lo pensa davvero.. un “mostro” di self control, che puoi dire.. al posto suo a me avrebbe dato parecchio fastidio, magari anche a lui, ma lo dissimula bene, anche questa è la sua forza, mostrarsi imperturbabile

Non rispondere a nessuno è la miglior risposta.
Significa non dare valore a persone a lui estranee ed è giusto così.
I Kyrrgios-Pellegrini e soci per lui chi sono?
“non voglio rispondere” e con questa ha mollato un ceffone virtuale a chi sperava in una polemica senza fine.
Molleranno gli irriducibili denigratori? Temo che qualcuno non lo farà mai, ma può anche aspettarsi una risposta non da Sinner ma dal suo avvocato e a quel punto ci si potrebbe divertire forte a vedere grandi retromarce.

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Ilovetennis (Guest) 29-04-2025 23:36

Non è colpa tua che sei un campione e che ti sia creato una carriera in Italia,io ti apprezzo ma quello che fai non è altro che sabbia negli occhi per i miei concittadini che si sentono preziosi per avere trovato un diamante che peraltro se andiamo proprio a vedere non è di pura matrice nostrana…sito di tennis non polico non dico oltre,ma di Berrettini che ha giocato oggi non scrivete niente?Sinner non gioca da mesi…

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-1: Marco M.
Ultraviolet 29-04-2025 23:35

Vedendo il bicchiere mezzo pieno, un Sinner che espone così le sue fragilità potrebbe voler dire che si sente in grado di gestirle, che non teme che esporsi possa dare un vantaggio per gli avversari, ed è cosa buona. Mi ha colpito quando ha detto che gli allenamenti a volte vanno bene, a volte ha dei cali, e non capisce perché. Mi sembra che sia già nella modalità di migliorare i punti deboli. Io incrocio le dita, per lui e per noi, l’anno scorso ci si è divertiti parecchio

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guido Guest 29-04-2025 23:12

Scritto da Alex77
La risposta su cosa pensi delle dichiarazioni critiche di alcuni “personaggi” sul suo caso è top, eticamente giusta, “ognuno è libero di esprimere la sua opinione” se lo pensa davvero.. un “mostro” di self control, che puoi dire.. al posto suo a me avrebbe dato parecchio fastidio, magari anche a lui, ma lo dissimula bene, anche questa è la sua forza, mostrarsi imperturbabile

Ha anche detto “non ho voglia di rispondere”.

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Detuqueridapresencia 29-04-2025 22:47

Ora conentriamoci sul Platinum Slam (GS+Finals)

In subordine

Musetti RG
Berrettini WI
Jannik USO + Finals

Davis Italia in ogni caso

E poi a Capodanno tutti nelle tenute Lo Fiasco a brindare al 2026

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+1: Carota Senior, Marco M.
sander (Guest) 29-04-2025 22:44

Non sono d’accordo con Sinner quando dice che ognuno può dire quello che vuole….tra l’altro ha svelato che ha patito molto del comportamento dei tennisti che lo snobbavano e osteggiavano. Mi ha stupito perché di solito Sinner non mette in mostra le sue fragilità per non dare punti a favore ai suoi avversari.

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Kenobi 29-04-2025 22:11

Jannik ricorda Djokovic solo per i suoi record. Come dico sempre io: il serbo lascerà meno di ciò che ha vinto ed un pessimo ricordo per il resto.

Solo i suoi record, persi, resterà poco da ricordare.

Nadal è quello più vicino a Jannik per mentalità, una mentalità lavoratrice ma positiva , non divisiva.

Dal caso Clostebol ne esce un uomo più maturo , sarà un plus in campo.

La WADA e tutti i rosiconi falliti hanno danneggiato il presente di Jannik ma uscirà un dominatore.

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+1: Carota Senior
Alex77 (Guest) 29-04-2025 22:00

La risposta su cosa pensi delle dichiarazioni critiche di alcuni “personaggi” sul suo caso è top, eticamente giusta, “ognuno è libero di esprimere la sua opinione” se lo pensa davvero.. un “mostro” di self control, che puoi dire.. al posto suo a me avrebbe dato parecchio fastidio, magari anche a lui, ma lo dissimula bene, anche questa è la sua forza, mostrarsi imperturbabile

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+1: Sonj, Detuqueridapresencia, marcauro, Don Budge fathers, Marco M.
Peter (Guest) 29-04-2025 21:57

Jannik è un’ anima pulita.
Vergognarsi per aver avuto dubbi su di lui?

8
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Rennis (Guest) 29-04-2025 21:56

In questa intervista la differenza abissale tra un ragazzo umile e soprattutto sincero e la maggior parte dei suoi colleghi invidiosi rosiconi e soprattutto “pagghiazzi”

7
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Silvy (Guest) 29-04-2025 21:34

Wow domande molto più interessanti di quello che mi aspettavo, ora me la recupero…dispiace che un ragazzo così limpido e onesto abbia dovuto passare tutto questo, spero che senta tanto calore e affetto a Roma a prescindere da come andrà.

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+1: Sonj
Di Passaggio 29-04-2025 21:29

Una cosa buona del tg1. Ogni tanto. Bravo giornalista, cosa fatta per bene, nessuna invadenza degli sponsor, allo sportivo è stata data parola, senza posizioni preconcette. Peccato per i due o tre tagli, molto visibili. Senza di essi sarebbe stata migliore. Evidentemente hanno preferito così, piuttosto che rifare lo stacco, che sarebbe apparso meno naturale.

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+1: Sonj, Don Budge fathers, Marco M.
Gig (Guest) 29-04-2025 21:20

E adesso prenditi la tua vendetta su tutte quelle …. che morivano di invidia.
Dalla prossima settimana maxi dosi di mallox per tutti dalla Spagna alla Germania e alla Serbia per finire in Australia

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Carota Senior 29-04-2025 21:18

Essere Jannik Sinner è dura… essere suo avversario molto di più.
Nessuna reticenza, risponde a tutto ma non andrà comunque bene ai soliti noti.
Il capitolo doping è quello che ho preferito, li si è visto la differenza tra uno sincero e molti pagliacci che hanno detto e fatto dichiarazioni.
Sguardo fiero e testa alta, avercene di giovani così.

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+1: Sonj, Evolution, Taxi Driver, Detuqueridapresencia, Fighter1990, marcauro, Don Budge fathers, csigalotti, Marco M., Vitt., Pippolivetennis
Armonica (Guest) 29-04-2025 21:08

Certo, con la massa di invidiosi che piagnicolava di continuo non era facile sentirsi comodo.

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+1: Taxi Driver
mattia saracino 29-04-2025 21:04

Ok grazie dell’informazione Jannik sinner.

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-1: patric25, Detuqueridapresencia, Fighter1990, Krik Kroc