Si continua a parlare molto di Carlos in questi giorni Altro, Copertina

Il “dardo al veleno” di Bautista ad Alcaraz: “Non vincerà i tornei dello Slam andando a letto alle 7 della mattina”

25/04/2025 21:00 37 commenti
Carlos Alcaraz (foto Getty Images)
Carlos Alcaraz (foto Getty Images)

Un “dardo al veleno”. Così la stampa spagnola apostrofa le parole insolitamente dure che Roberto Bautista Agut ha riservato al giovane connazionale Carlos Alcaraz. Dopo la sconfitta (netta) patita contro Zverev nel suo esordio al Masters 1000 di Madrid, l’esperto tennista spagnolo si è intrattenuto con i media del suo paese parlando di vari temi. Ovviamente le domande sono andate in direzione Alcaraz, per la rinuncia al massimo torneo in Spagna per colpa di un problema muscolare, ma anche per l’anteprima della serie Netflix “A mi manera”, nella quale Alcaraz ha aperto la porta al suo privato, con una serie di discorsi tra lui e il suo coach Ferrero che non lasciano presagire niente di buono a lungo termine per la loro relaziona professionale In estrema sintesi, Alcaraz si sente quasi “schiavo” del mondo del tennis per l’enorme impegno richiesto per stare al vertice, dovendo così rinunciare a cose della vita che lo attraggono e che reputa importante per uno della sua età.

Sembra proprio che Carlitos qualche strappo alla regola se lo prenda, tanto che il suo coach Ferrero l’ha ammonito con sguardo torvo, affermando che lascerà sempre al suo assistito la libertà di scegliere come parte del processo di vita e lavoro, ma che se le cose non andranno come sperato e andrà troppo spesso fuori dal seminato, non sarà lì a guidarlo all’infinito. Proprio su questo tema Bautista ha parlato alla stampa con parole altrettanto chiare: “Penso che il tennis di alto livello richieda molto, giusto? Non credo che Carlos vincerà i tornei del Grande Slam andando a letto alle sette del mattino“, ha dichiarato Roberto. “Alla fine, penso che il tennis sia molto impegnativo, che ora sia tutto molto bello e lui sia molto giovane, ma deve sapere che se vuole eguagliare i numeri dei tre grandi [Noval Djokovic, Rafael Nadal e Roger Federer] deve giocare ad alto livello per 15 anni. Lo considero [Carlos] un giocatore e una persona intelligente. Sono sicuro che gradualmente capirà cosa gli serve per raggiungere quel livello e lo metterà in pratica.”

 

Ascoltando le parole del docufilm, sembra esserci una discreta differenza di venute all’interno del suo team. Lui si sente un ragazzo come tutti, ma in realtà è già un super campione e super star, e questo comporta una presa di responsabilità diversa. “Carlos deve capire che non è un normale ventunenne”, afferma Albert Molina, in manager del murciano, durante il documentario. “Ho 21 anni e in questo momento voglio decidere da solo”, invece avverte Alcaraz, riferendosi alla direzione della sua carriera. “E se sbaglio, voglio sbagliare da solo. Non voglio che siano gli altri a decidere per me.”

Marco Mazzoni


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37 commenti. Lasciane uno!

PensiamociBene 26-04-2025 00:38

Non ho visto il documentario, non ho letto per intero le cose dette da Agut, ma non ci sto a farmi manipolare visto che so ancora comprendere un testo scritto quando lo leggo.

Se io dico: “non credo che Alcaraz vincerà gli slam alzandosi alle 7 del mattino” non sto dicendo che penso che Alcaraz sia un tipo che si alza alle 7 del mattino in occasione degli slam. Soprattutto se a questa frase faccio seguire quest’altra: “Alla fine penso che il tennis sia molto impegnativo …”: quello che sto facendo è un’iperbole per chiarire il concetto successivo. E’ come se io avessi detto: “Non credo che Alcaraz vincerà i tornei dello slam se gioca con una gamba ingessata perché il tennis è impegnativo”. In quel caso non avrei sicuramente inteso che Alcaraz è uno che gioca a tennis con la gamba ingessata. Sarebbe stato solo un preambolo per chiarire il mio pensiero, ossia che il tennis è sacrificio e che se Alcaraz vuole vincere quanto i big 3 deve essere in grado di essere al massimo per 10 o 15 anni, facendo ciò che si deve fare per riuscirci.
Il senso delle frasi di Agut non era affatto polemico, ma dal mio punto di vista era conciliante e paterno. Come se avesse detto: “ora per Alcaraz è ancora tutto nuovo e deve adattarsi, ma non ho dubbi che saprà adattarsi a ciò che i suoi obiettivi richiedono perché è intelligente”.

Non sono comunque d’accordo con Agut perché non credo abbia centrato il punto. Il punto è che non siamo tutti uguali. Dal mio punto di vista Alcaraz non ama il tennis, e non amando il tennis non può pensare solo al tennis. Deve sfogarsi esattamente come chi tutta la settimana fa un lavoro che non gli piace e va in cerca di una gratificazione il fine settimana. Non avere accesso a questo sfogo lo porterebbe ad odiare il tennis, e credo sia proprio quello che è successo a Kyrgios.

Per questo, non essendo io d’accordo con Agut, faccio finta di cadere nella manipolazione, e gli dico a muso duro: “Tu sicuramente hai dimostrato che non si vincono gli slam andando a letto alle 22 di sera”. Niente come questa risposta renderebbe evidente a tutti che non tutti siamo uguali.

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-1: Taxi Driver
Marco60 (Guest) 26-04-2025 00:06

La finale olimpica di Parigi gli ha lasciato un lungo strascico mentale, con squilibri da cui sta faticando e tardando a riprendersi.
Diciamo che è stato l’ultima vera vittima che ha mietuto in carriera la controversa personalità in campo di Novak Djokovic. Non così Sinner, che fortunatamente ha ben altra testa.

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walden 25-04-2025 23:09

Curioso che un tennista campione di understatement come Agut si sia lasciato “scappare” (?) una frase così polemica. Lo stile di vita di Alcaraz rispetto a Sinner è diametralmente opposto, Sinner, appena si è presentato un elemento di complessità nella sua carriera, come la relazione con Anna, che probabilmente lo gratificava, ha però subito deciso di ridimesionarla, vedendo, appunto, gli elementi di complessità che avrebbe comportato, fino a farla finire naturalmente. Alcaraz è sempre a fare spettacolo al di fuori degli impegni del circuito, Sinner non va neppure da Mattarella, preferendo lasciare spazio a Berrettini, più avezzo a questo tipo di eventi.
Non so alla lunga chi da ciò trarrà maggiori benefici, professionali e personali. Diciamo comunque che non c’è cosa che fa andare in estasi gli uomini di marketing più di avere idealtipi antitetici (ed entrambi sono atleti Nike).

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+1: Detuqueridapresencia
Gianluigi74 (Guest) 25-04-2025 23:08

Carlos merita tutta la stima del mondo ed anche se si ritirasse stasera rimarrebbe comunque nella storia del tennis con i suoi 4 slam vinti a 21 anni! Detto ciò, Sinner è veramente su un’altra dimensione: se non sarà luì a mollare un po’ o imponderabili eventi della vita, per i prossimi 4/5 anni sarà un’impresa titanica per chiunque farlo scendere dal numero uno! Djokovic l’ha capito molto bene e sta sempre a tirare frecciatine a Jannik perché sa che è l’unico che può superare i suoi record.

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+1: Marco M.
Francuzzo (Guest) 25-04-2025 22:58

@ Fighter1990 (#4368038)

Premetto che concordo in linea di massima con il tuo pensiero, solamente non credo sia tutta “colpa” della generazione degli Alcaraz (Z), Jannik credo ragioni molto similmente ai Big 3, io credo solo che ognuno è diverso o diversamente simile

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Alcaraz vincitore del R Garros 2025 se non perde prima :) (Guest) 25-04-2025 22:51

Scritto da Italo

Scritto da Manu09
In quanto a dedizione al lavoro non c’è paragone tra il vero numero 1 al mondo e il vero numero 3

Esatto.
E lo so vede anche nel modo diverso di prendere le sconfitte.
Alcaraz lo fa con leggerezza dando meriti agli avversari, Sinner non ci dormirebbe la notte.

😆 :mrgreen:
Lo fa con leggerezza??? :mrgreen:
Ma se distrugge più racchette di tutti dal nervoso…

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enzola barbera (Guest) 25-04-2025 22:47

Anche se mi alleno poco, pensa Alcaraz, come minimo ai quarti o alle semifinali c’arrivo. Chi se ne frega degli Slam, io voglio vivere i miei 22 anni. Bisogna capirlo, Carlos e latino, ha la mentalità mediterranea, godereccia, come un italiano e un greco, Sinner invece ha la mentalità tedesca, rigida, ossessiva. È qui la differenza fra i due. Non mi sento di condannarlo, al limite gli consiglierei di andare a letto qualche ora prima enzo

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Markux (Guest) 25-04-2025 22:40

Carlos fa’ bene a prendere le decisioni da solo, se sbaglia ha sbagliato lui. Poi onestamente ha già vinto 4 Slam e altri Tornei importanti, ha già guadagnato x 100 vite, può allenarsi un po’ meno di quello che è richiesto per essere il Numero 1, sarà il 3 o il 5 comunque un giocatore che può vincere qualsiasi Torneo.

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Betafasan 25-04-2025 22:33

Carlos è libero ( ci mancherebbe)di usare i suoi guadagni per divertirsi ed emozionarsi ! Chiunque avrebbe la grossa tentazione…

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Edoardo (Guest) 25-04-2025 22:30

Scritto da Mats
Ma facesse quello che vuole. Come la Barty.
Se ha voglia di andare a letto alle 7 che lo faccia. Si vive una volta sola. Che viva la sua vita invece di rincorrere le tappe segnate da altri.

Tutto grasso che cola per la classifica di Jannik!!!!!!

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Betafasan 25-04-2025 22:30

@ espertodipallacorda (#4367978)

Dispregevole però …non va bene!

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Sabatino (Guest) 25-04-2025 22:27

Scritto da Alcaraz vincitore del R Garros 2025 Sempre se non perde prima…
Personalmente non ho mai negato che Alcaraz fosse un fuoriclasse ma ho sempre criticato le cose che mi paiono sbagliate perché esagerate di alcaraz.
Poi se penso che ha solo 21 e si è trovato sbattuto nella notorietà ancora giovanissimo tendo a capire le “scemate” che fa…
Io alla sua età facevo pure peggio…
Però è innegabile che in questo tennis moderno, un tennis potentissimo, velocissimo e fisicamente distruttivo se non ci si limita anche fuori dal campo non si rimane a quei livelli…

Perché scemate? Gli piace vivere e fa bene. Non resterà a quei livelli per anni? Secondo me non gli interessa molto. Io a 21 anni la note me la mangiavo e la mattina andavo in teatro a provare, il pomeriggio riposavo un po e poi in palestra (fare l’attore è abbastanza faticoso soprattutto in teatro). Naturalmente non lo facevo tutte le notti ma capitava spesso. Mi astenevo dai bagordi quando avevo spettacolo, dopo la serata a nanna.

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Edoardo (Guest) 25-04-2025 22:26

Scritto da Max66
Solite stronzate… Alcaraz non sará mai Nadal, ma ha già vinto tanto e vincerà ancora tanto… lasciatelo in pace

“Lasciatelo in pace” a chi è rivolto, scusa? Qui nessuno offende il tuo “cocco”, semplicemente si commenta quanto dice un suo connazionale spagnolo. Se dice che va a dormire alle 7 del mattino l’avrà fatto con cognizione di causa

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Sabatino (Guest) 25-04-2025 22:21

Scritto da Silvy
Non ho ancora visto il documentario quindi non posso esprimermi però dipende, serve molto impegno e dedizione per stare al top ma lo devi fare con passione, se lo fai controvoglia c’è un problema. In Spagna hanno sbagliato secondo me, a dar per scontato che deve essere il nuovo Nadal. Devono abbassare le aspettative su di lui.

I documentari di Netflix non sono per gli appassionati di tennis o di F1 ma per la massa. Quindi si ricorre ad una drammatizzazione eccessiva, non tutto quello che si vede e di ascolta corrisponde alla realtà. Detto questo per quale motivo Alcaraz o Sinner o altri dovrebbero rinunciare a vivere per inseguire record? Chi lo dice che si DEVE superare Djokovich oppure le settimane di Federer in cima al mondo, o ancora il record di Nadal al RG? Per quale motivo dovrebbe essere l’obiettivo della vita essere numero 1 per anni? Sinner, a mio avviso, ha benedetto i 3 mesi di stop: ha fatto altre cose, si è allenato ma si è anche divertito. Adesso tornerà a fare la cosa che ama di più rilassato e in forma. Non si può vivere con l’ossessione della classifica (quella ce l’hanno i frequentatori di questo forum). Questi ragazzi non giocheranno fino a 35 anni mettetevelo in testa. Se non vi piace cercatevi altri idoli.

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Givaldo Barbosa (Guest) 25-04-2025 22:11

Beh, se davvero è uno che si gode la vita e va oltre il cartellino tennistico del dover essere, ben venga Alcaraz.

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Fighter1990 25-04-2025 22:09

Scritto da Kenobi
Ricordo il suo commento sulla sospensione di Jannik , era ingenuamente e spontaneamente invidioso perché così Jannik avrebbe potuto staccare.
Evidentemente lo brama pure lui e non può.
Comunque non c’è scritto da nessuna parte che per essere grandi bisogna ripetere le gesta dei big3.
Alcaraz sicuramente passerà alla storia per tanti altri risultati.
Poi per me i problemi sono altri , sembra una trottolina start e stop, il suo team sembra non avere un’idea strategica e questo ragazzo non mi sembra abbia la testa di Jannik per cercarsela.
Un cambio d’aria farebbe forse bene a tutti.

Il team di Alcaraz è di prim’ordine, non è quello il punto della situazione.

Anche sulle pause che prende sistematicamente, cosa ne sappiamo se sono dovute a problemi fisici, o magari per smaltire lo stress mentale, derivante dalla intensa attività sportiva, dalla routine, dalla quotidianità degli allenamenti, lo stress dei tornei..

Per noi è semplice dare giudizi, ma se non hai quel fuoco che tiene ancora in campo Djokovic, è molto difficile resistere..

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+1: Marco Tullio Cicerone
Honi soit (Guest) 25-04-2025 22:06

Il problema non è Alcaraz.
Sono quei ‘magnifici’ tre che non si sono fermati davanti a niente.
Che non hanno voluto superare Sampras, ma stracciarlo, dedicandosi al Tennis come dei frati trappisti alla preghiera.
Sono loro gli ossessivi.
I maniacali.
C’è chi giocava con un ginocchio bolso, chi con un piede anestetizzato, chi con uno strappo addominale.
Tutto per una folle competizione a chi vinceva uno slam in più.

Buona notte!
P.S. dovevano dargli un po’ di bromuro, a quei tre!

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Tiger Woods (Guest) 25-04-2025 22:00

Carlitos dovrà riflettere molto bene e pure in tempi stretti, perché una volta che si perde il treno poi non è detto che ne passino altri. Davanti a sé ha l’esempio lampante di Berrettini…

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Fighter1990 25-04-2025 22:00

Scritto da Silvy
Non ho ancora visto il documentario quindi non posso esprimermi però dipende, serve molto impegno e dedizione per stare al top ma lo devi fare con passione, se lo fai controvoglia c’è un problema. In Spagna hanno sbagliato secondo me, a dar per scontato che deve essere il nuovo Nadal. Devono abbassare le aspettative su di lui.

In realtà Alcaraz per qualità tecniche, estro e genialità, è anche migliore di Nadal e forse di chiunque altro, ma non è un cyborg come il maiorchino..

Noi diamo per scontato che chi ha talento o è un fenomeno, debba ripercorrere le carriere dei fenomeni precedenti..non è così..
Il mondo sta cambiando rapidamente, e le nuove generazioni hanno un modo di ragionare diverso da quelle precedenti..

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+1: Inox
Di Passaggio 25-04-2025 21:58

Sì, anch’io trovo interessanti questi spunti, ma è troppo poco per farsi un’idea della situazione. Troppa carne al fuoco. Inoltre i tifosi, cioè i lettori, gli spettatori cosa possono capire di delicate dinamiche personali o interpersonali, stando lontani?
Quello che appare da questo resoconto è la diversa visione della crescita che hanno Carlos e il suo team. Ora però non trovo nemmeno corretto, né produttivo, che quelli più cresciuti di lui lo giudichino o gli indichino la “giusta via”.
Se il ragazzo va fatto crescere, va anche ascoltato e non solo “comandato”. Mi sa che è stato troppo comandato. Ora forse se ne accorge anche lui, come abbiamo sospettato in molti, ma lui la prende dal punto di vista della protesta e non del cambiamento.
A me Carlos piace, gli auguro tutto il meglio, soprattutto una crescita piena e armonica, nonché tante vittorie e di non perdere il piacere di giocare.

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+1: Marco Tullio Cicerone, Tyler_durden
Mats 25-04-2025 21:55

Ma facesse quello che vuole. Come la Barty.
Se ha voglia di andare a letto alle 7 che lo faccia. Si vive una volta sola. Che viva la sua vita invece di rincorrere le tappe segnate da altri.

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Arnarderi 25-04-2025 21:49

Scritto da espertodipallacorda
Premesso che non ho visto questo docufilm (né l’anteprima) e che perciò mi esprimo solo sulla base di quanto riportato, trovando il tema di spiccato interesse. Che il tennis richieda sacrifici è un dato incontenstabile, così come che questi sacrifici rimangano a discrezione del singolo. Ora, dalle parole dei membri del suo staff pare, anche giustamente, che i comportamenti “normalizzanti” di Alcaraz siano invisi e per il suo status e per eventuali ambizioni future. Il rischio di questo discorso, che sicuramente non riguarda solo questo giocatore, è però che si arrivi ad odiare la propria attività, che dovrebbe, in questo caso, coincidere con una passione. Il tanto discusso libro di Agassi ne offre un lucido esempio. Quel che mi domando è se sia davvero dispregevole, per un ragazzo che già ha avuto più successo della stragrande maggioranza dei tennisti passati su questa terra, concedersi di essere “come tutti”, cioè come evidentemente brama essere e come sono quasi tutti i ragazzi della sua età? Talento non gli manca, cervello nemmeno: perché tante storie? Come molti, arriverà a un punto in cui, dopo aver vissuto ciò che gli mancava, gliene verrà uggia ed è probabile che si rilanci ancor più meticolosamente nella sua professione, la quale ha pur sempre iniziato quando moltissimi suoi coetanei ancora non hanno intrapreso alcuna professione? Il lavoro nobilita l’uomo? Certo, ma lo schiavizza anche, specie nel sistema socioeconomicoculturale vigente. Non serve richiamare le innumerevoli teorie che lo comprovano. Tornando ad Alcaraz, provate le suddette “gioie della vita”, perderà tutto quanto avuto? Potrà rilanciarsi, come han fatto in altrettanti. Rimarrà col rimpianto? E chi non ne ha? Insomma, non capisco proprio questo campo pressivo (oppressivo) che tutti gli addetti ai lavori creano intorno ai tennisti, come se la gloria, qualunque cosa si intenda con questa parola, fosse un premio irrinunciabile, come se il talento non andasse sprecato. Lo concedo, è bellissimo quando un talento non viene sprecato. Ma, personalmente, ho ritenuto sempre più affascinante coloro i quali hanno avuto la forza di mettersi in gioco nella maniera più creativa e contraddittoria possibile, opere d’arte viventi, ipostatizzazioni di quel libero arbitrio di cui tanto facciamo agone in contesti pubblici e privati.

Grazie per il tuo post e complimenti per averlo scritto.
Mi fa venire in mente un etnografo che sosteneva come alle origini della sua fondazione, nella notte dei tempi delle comunità umane, l’istituzione del Monarca era legata a doppio filo alla sua successiva cannibalizzazione. Persiste un primordiale istinto cannibale nel tifo sportivo? (Non verso i nemici, verso i propri miti).
Foster Wallace mi pare avesse notato parlando di Tracy Austin che i grandi campioni, quando vengono intervistati DURANTE la loro carriera, tendono a dire cose assolutamente banali, non c’è verso di scucire loro opinioni o sfumature o pensieri profondi: e sospettava che questo rappresenti in realtà una difesa basica e necessaria dal rinculo della massa che preme per entrare, per strappare un pezzo di identità, una parte di cuore.

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+1: espertodipallacorda, Tyler_durden
mattia saracino 25-04-2025 21:49

l “dardo al veleno” di Bautista ad Alcaraz: “Non vincerà i tornei dello Slam andando a letto alle 7 della mattina , hai ragione Roberto battista agut. Non si fa così, è come quando uno va in discoteca la sera e il giorno dopo c’ha la verifica e non si ricorda nulla.

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Fighter1990 25-04-2025 21:48

Il discorso è che Alcaraz non è nè Nadal né Djokovic e nemmeno Federer..questi 3 avevano un’altra mentalità, mettevano come priorità della loro vita il tennis.
Alcaraz è diverso, e lo si era capito anche senza il documentario..c’è da dire che la generazione z, non tutti chiaramente(inutile generalizzare), ha altre priorità, il lavoro non è tra queste.
Hanno una visione della vita differente dalle generazioni passate..
Tutto questo non significa che Alcaraz stia sbagliando, ma semplicemente che non ha quella necessità di sacrificarsi o ossessione verso il tennis.

Io non mi sorprenderei se nel giro di poco tempo si separasse dal suo mentore e tantomeno mi sorprenderebbe un suo addio al tennis prima dei 30 anni.
Il fatto che non abbia ancora vinto AO, olimpiadi e Atp finals può essere una nota positiva per le sue motivazioni e per una continuazione della sua carriera..

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forzaragazziforza (Guest) 25-04-2025 21:44

Tutto lo sport al vertice richiede grossi sacrifici, c’è chi è disposto a farli e chi meno, non c’è niente da dire se alcky non ha questo fuoco, si ha vent’anni sia per lo sport che per la vita

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Silvy (Guest) 25-04-2025 21:40

Non ho ancora visto il documentario quindi non posso esprimermi però dipende, serve molto impegno e dedizione per stare al top ma lo devi fare con passione, se lo fai controvoglia c’è un problema. In Spagna hanno sbagliato secondo me, a dar per scontato che deve essere il nuovo Nadal. Devono abbassare le aspettative su di lui.

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Demivoleè (Guest) 25-04-2025 21:38

Da oggi Alcaraz mi è ancora più simpatico, poi parla Roberto Bautista Agut che in tutta la sua carriera non ha fatto l’1% di quello di Carlos che è ancora poco più di un ragazzo, ma per favore lasciatelo stare questo super campione che vuol vivere la sua vita come meglio lo desidera e vedrete che anche così almeno una quindicina di slam li porta a casa alla faccia di Ferrero che ne ha vinto solo uno e probabilmente anche per sbaglio…….

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+1: Tyler_durden
Koko (Guest) 25-04-2025 21:37

In generale non è scritto da nessuna parte che Alcaraz, Sinner etc. debbano vincere più di Djokovic, Nadal e Federer! Ovvero può accadere ma non può essere un obbligo morale per il gran talento da non sprecare. Talento è anche avere la testa per allenarsi con un rigore da folle ma questo non si può imporre. Djokovic ha espresso appena da quasi quarantenne la sua uscita di testa per queste cose obbligate e rigorose del tennis! 😆

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Kenobi 25-04-2025 21:34

Ricordo il suo commento sulla sospensione di Jannik , era ingenuamente e spontaneamente invidioso perché così Jannik avrebbe potuto staccare.
Evidentemente lo brama pure lui e non può.

Comunque non c’è scritto da nessuna parte che per essere grandi bisogna ripetere le gesta dei big3.

Alcaraz sicuramente passerà alla storia per tanti altri risultati.

Poi per me i problemi sono altri , sembra una trottolina start e stop, il suo team sembra non avere un’idea strategica e questo ragazzo non mi sembra abbia la testa di Jannik per cercarsela.
Un cambio d’aria farebbe forse bene a tutti.

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+1: Pippolivetennis, Sonj, Sauro, Navaioh69, puffo65
espertodipallacorda 25-04-2025 21:26

Premesso che non ho visto questo docufilm (né l’anteprima) e che perciò mi esprimo solo sulla base di quanto riportato, trovando il tema di spiccato interesse. Che il tennis richieda sacrifici è un dato incontenstabile, così come che questi sacrifici rimangano a discrezione del singolo. Ora, dalle parole dei membri del suo staff pare, anche giustamente, che i comportamenti “normalizzanti” di Alcaraz siano invisi e per il suo status e per eventuali ambizioni future. Il rischio di questo discorso, che sicuramente non riguarda solo questo giocatore, è però che si arrivi ad odiare la propria attività, che dovrebbe, in questo caso, coincidere con una passione. Il tanto discusso libro di Agassi ne offre un lucido esempio. Quel che mi domando è se sia davvero dispregevole, per un ragazzo che già ha avuto più successo della stragrande maggioranza dei tennisti passati su questa terra, concedersi di essere “come tutti”, cioè come evidentemente brama essere e come sono quasi tutti i ragazzi della sua età? Talento non gli manca, cervello nemmeno: perché tante storie? Come molti, arriverà a un punto in cui, dopo aver vissuto ciò che gli mancava, gliene verrà uggia ed è probabile che si rilanci ancor più meticolosamente nella sua professione, la quale ha pur sempre iniziato quando moltissimi suoi coetanei ancora non hanno intrapreso alcuna professione? Il lavoro nobilita l’uomo? Certo, ma lo schiavizza anche, specie nel sistema socioeconomicoculturale vigente. Non serve richiamare le innumerevoli teorie che lo comprovano. Tornando ad Alcaraz, provate le suddette “gioie della vita”, perderà tutto quanto avuto? Potrà rilanciarsi, come han fatto in altrettanti. Rimarrà col rimpianto? E chi non ne ha? Insomma, non capisco proprio questo campo pressivo (oppressivo) che tutti gli addetti ai lavori creano intorno ai tennisti, come se la gloria, qualunque cosa si intenda con questa parola, fosse un premio irrinunciabile, come se il talento non andasse sprecato. Lo concedo, è bellissimo quando un talento non viene sprecato. Ma, personalmente, ho ritenuto sempre più affascinante coloro i quali hanno avuto la forza di mettersi in gioco nella maniera più creativa e contraddittoria possibile, opere d’arte viventi, ipostatizzazioni di quel libero arbitrio di cui tanto facciamo agone in contesti pubblici e privati.

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+1: Pippolivetennis, Arnarderi, Kb24, Tyler_durden, Lukaa, Il cubo di Bublik, Inox, puffo65
Alcaraz vincitore del R Garros 2025 Sempre se non perde prima… (Guest) 25-04-2025 21:20

Personalmente non ho mai negato che Alcaraz fosse un fuoriclasse ma ho sempre criticato le cose che mi paiono sbagliate perché esagerate di alcaraz.
Poi se penso che ha solo 21 e si è trovato sbattuto nella notorietà ancora giovanissimo tendo a capire le “scemate” che fa…
Io alla sua età facevo pure peggio…
Però è innegabile che in questo tennis moderno, un tennis potentissimo, velocissimo e fisicamente distruttivo se non ci si limita anche fuori dal campo non si rimane a quei livelli…

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+1: Pippolivetennis, Kb24
Max66 (Guest) 25-04-2025 21:19

Solite stronzate… Alcaraz non sará mai Nadal, ma ha già vinto tanto e vincerà ancora tanto… lasciatelo in pace

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Taxi Driver 25-04-2025 21:14

Si sta già dedicando a pieno tempo alle super gnokke il buon Carlito! Come biasimarlo beato lui tra milioni e bellezze da cinema a 20 anni!!

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Tomax (Guest) 25-04-2025 21:12

Li ha già vinti è n. 3 al mondo e 1 nella race…. Parole al vento

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+1: Tyler_durden
Italo (Guest) 25-04-2025 21:10

Scritto da Manu09
In quanto a dedizione al lavoro non c’è paragone tra il vero numero 1 al mondo e il vero numero 3

Esatto.
E lo so vede anche nel modo diverso di prendere le sconfitte.
Alcaraz lo fa con leggerezza dando meriti agli avversari, Sinner non ci dormirebbe la notte.

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GuestingWho 25-04-2025 21:08

Hanno ragione, ora non so cosa fa realmente Alcaraz quindi dico più in generale, bisogna fare una vita da superatleta se vuoi essere sempre al top in uno sport individuale come il tennis perché non hai nessuno che può aiutarti in un momento di difficoltà

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Manu09 25-04-2025 21:07

In quanto a dedizione al lavoro non c’è paragone tra il vero numero 1 al mondo e il vero numero 3

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