
Mouratoglou: “Musetti in finale di uno Slam? Dipende da solo lui, può farcela ma deve essere meno passivo”


Il noto coach Patrick Mouratoglou ha dedicato una puntata della sua rubrica “Eye of the coach” all’analisi del gioco e potenzialità di Lorenzo Musetti che, dopo la grande settimana vissuta a Monte Carlo con l’accesso alla finale, è a un passo dallo sbarcare in top 10. Secondo l’allenatore francese Musetti ha un grande talento e il destino nelle proprie mani: può arrivare a giocarsi i titoli dello Slam a patto di tenere in campo un’attitudine meno passiva e di restare aggressivo per tutta la durata dell’incontro, altrimenti quel buon livello non sarà sufficiente.
“Musetti è un grandissimo giocatore, ha tutto nel suo gioco” esordisce Mouratoglou nell’analisi dell’italiano. “Si muove molto bene sul campo, anche il diritto, il rovescio, il tocco sono ottimi, può giocare bene anche al volo. È un tennista completo con colpi di grande qualità. La sua palla è molto viva, quando colpisce può accelerare in ogni situazione, sia col diritto che col rovescio”.
“Penso che la terra battuta sia la superficie migliore per lui perché è globalmente troppo passivo e questo è il motivo per cui a Monte Carlo i suoi incontri hanno avuto così tanti alti e bassi, perché è costantemente esitante sulla condotta da tenere. ‘Devo spingere, devo prendermi il rischio, devo comandare’ o ‘meglio attendere che sia l’avversario a sbagliare’. ‘Devo dare più rotazione alla palla, devo giocare slice, devo difendermi e così funzionerà’. Nel torneo ha perso diversi primi set e li ha persi male o è stato sotto di un break e quindi si è scosso e ha iniziato a giocare, ha iniziato a diventare aggressivo, ha iniziato a comandare. Così la partita è completamente cambiata“.
“Spero per lui che questo torneo sia stata una grande lezione perché è davvero un grande tennista. Se riuscirà a cambiare mentalità, ad aver maggiore determinazione nell’essere quello che comanda e restare in difesa solo quando non ha nessun’altra opzione, il suo livello crescerà in modo esponenziale. In finale a Monte Carlo abbiamo visto un tennista che sta sempre all’attacco come Alcaraz contro uno che sta tanto in difesa come Musetti, e abbiamo visto come è finita. A livello di qualità tra i due non c’è una differenza enorme, entrambi in campo possono fare di tutto, entrambi riescono ad accelerare tantissimo sia col diritto che col rovescio, ma mentre uno ha una mentalità totalmente offensiva, l’altro è ancora a caccia di una costanza nel suo modo di stare in campo”.
Mouratoglou fa un paragone tra Zverev e Musetti. “La differenza tra il tedesco e Lorenzo è che Sasha ha raggiunto un livello altissimo come contrattaccante, stazionando piuttosto dietro la riga di fondo campo ma non essendo difensivo, colpendo forte la palla senza creare, coprendo bene tutto il campo e tenendo una buona qualità e profondità di gioco per tutto lo scambio. E quando si pensava che avesse compiuto l’ultimo step ha visto che non poteva, perché mancava qualcosa di importante che non ha mai funzionato nel suo gioco. Sasha deve ancora imparare a fare uno o due passi avanti se la palla e più corta e colpire con più anticipo, andando più vicino al rimbalzo. Non ha mai imparato a farlo perché il suo tennis funzionava lo stesso. Non è per niente la stessa cosa per Musetti, sa che deve farlo, ma non lo fa abbastanza perché ancora si basa troppo sull’attesa che l’avversario possa sbagliare prima di lui. È la stessa cosa di gente come Gasquet o Monfils, ragazzi bravissimi a muoversi, rallentare e sperare che l’altro sbagliasse un colpo per primo. La qualità degli spostamenti di Gael è incredibile quindi è sempre riuscito a rimettere tantissime palle all’avversario, quindi questa tattica funziona alla grande fino a un certo livello. Ma quando la giochi contro i migliori, non funzionerà. Lorenzo comanda in alcune parti del match. Deve arrivare a farlo per tutta la durata di una partita, direi che a Monte Carlo lo ha fatto per un 40% del tempo, e per il 60% no. Se vuole arrivare al top del gioco, anche essere un numero uno, deve arrivare a farlo per il 100% dell’incontro. Se può arrivare in una finale Slam? Perché no, dipende da lui. Soltanto da lui“.
Un’investitura importante quella di Mouratoglou che sottolinea potenziale ma anche difetti del nostro talento. Dall’estate 2024 Lorenzo ha fatto importanti passi in avanti, in tutti i sensi, anche a livello di aggressività e condotta di gioco. Dalla stagione su erba dell’anno scorso i risultati parlano chiaro: Musetti è tra i migliori, ma non sempre. Manca ancora la costanza e la capacità di tenere quest’attitudine positiva, anche nell’arco della stessa partita. Un salto di qualità da completare per affermarsi come vero top10 e diventare da corsa per altri Masters 1000, e non solo…
Marco Mazzoni
TAG: Lorenzo Musetti, Marco Mazzoni, Patrick Mouratoglou
@ Giampi (#4363558)
“Ti devo” una risposta fuori tema…Sarebbe molto semplice risponderti che se qualcuno criticasse me per avere residenza a Montecarlo sarebbe stupido difendermi rispondendo che ce l’ ha anche Jannik…In realtà, senza entrate nel merito di ciò che penso io di tutti (e non solo di Jannik) quelli che vanno a Montecarlo per “risparmiare” sulle imposte, il mio intervento voleva semplicemente evidenziare che la critica è legittima senza però offendere, denigrare o peggio diffamare il soggetto criticato…Poi nel merito della residenza a Montecarlo, tutto legale ma è una pratica, a mio modo di vedere, furbesca per eludere le imposte sia che lo faccia Jannik Sinner, sia che lo faccia Diridero…
Con un grande maestro come te il compito è facile, o sommo! ahahahahahahahahahahahh
@ Racchetta (#4363688)
Solo una richiesta: smettete con questa storia di Musetti in Top 10? Porta sfortuna, lui in Top 10 non c’è mai stato e se domani Rune vince contro Kachanov non ci arriva neanche questa settimana. Io ovviamente spero che ci arrivi, ma un po’ di scaramanzia sarebbe utile.
@ Detuqueridapresencia (#4363446)
Come hai fatto a scrivere tante sciocchezze in così poco spazio? Ci vuole bravura enzo
Se Musetti fa tenerezza il tuo commento fa pena
Per il bombo-calabrone ci sono voluti chissà quante ere perchè si evolvesse questa sua configurazione, spero che per Musetti ci voglia un po’ meno tempo…
Quando si chiede a Musetti di essere più aggressivo non c’entra niente il serve and volley, si ok va bene farlo, ma nel suo caso vuol dire: Arretrare il meno possibile, se per merito dell’avversario lo devi fare, devi essere subito pronto a recuperare la posizione, aggressivo non vuol dire spingere sempre ma farlo al momento giusto con eventuale finitura a rete, sul servizio, deve sicuramente lavorare molto, inserire più variazioni kick o slice.
Mi hai fatto tornare in mente la famosa citazione sul calabrone (anche se per essere esatti si dovrebbe parlare del bombo): “La struttura alare del calabrone, in relazione al suo peso, non è adatta al volo, ma lui non lo sa e vola lo stesso.”
Per questo beeeeeep uno che che crea gioco è passivo.
Mi son fermato subito.
Lorenzo ha avuto difficoltà a leggere il gioco avversario e adattare la tattica di conseguenza per tutto Montecarlo , altro problema è stato il servizio discontinuo per questo ha subito tanti break.
Basta chiedere, è al 77* posto per numero di Ace e intorno al 55* per punti vinti nei turni di servizio nelle 52 settimane..fonte tennisabstract.com
Per rispondere alle tue domade, Musetti, nelle ultime 52 settimane, secondo le statistiche ATP, come serve rating, è al 37° posto, quindi non in grande posizione, ma è fuori dai 50 com puntio vinti con la prima e 17esimo come percentuale sulla seconda, per i games vinti al servizio è 46esimo, e fuori dai 50 per il numero di aces a partita. Quindi percentuali veramente basse per un top10. Va un po’ meglio in risposta, è 22° nel return rating e 18° nella percentuale di game vinti alla risposta.
E’ inutile che ci giriamo intorno, con questa battuta non può competere con i migliori. L’unica classifica in cui è il primo è quella delle vittorie nei set decisivi, che ci dice che la condizione atletica, e la tenuta mentale sonop i suoi punti di forza. Tartarini, e questo è l’aspetto grave, non ha ancora capito che, invece di incitarlo ad andare più avanti sulla risposta della seconda (dove comunque è ottavo nella classifica, con percentuali migliori di Medvedev e Zverev) deve farlo crescere sulla battuta…sempre che ci riesca…
Tutto giusto, stiamo parlando di un top ten quindi dell’eccellenza del tennis, cosa potremmo dirgli noi? Ma visto che si chiacchera e con il massimo rispetto, qualcuno poteva pensarci prima che questa passività tattica perfetta nel mondo junior, dove paga necessariamente la prudenza vista la meno potenza dei colpi, non sarebbe stato il massimo nel tour pro? Se non Tartarini, privo di esperienza internazionale, almeno la federazione che segue Musetti da anni e anni potevano potevano metterci il seme del dubbio nella testolina di Musetti, che, credo, da ragazzino fosse più plasmabile? Invece mi ricordo benissimo una intervista a Lorenzo con a fianco Tartarini sorridente, ai primi passi nel tour pro a 17 anni, in cui entrambi si beavano delle ampie aperture dei colpi del ragazzo, che sì non erano colpi da cemento ma anche da due metri fuori dal campo un pensierino di vincere un RG potevano farlo! Ecco credo che abbiano cambiato idea!
C’è un’intervista a Tartarini su Supertennis che chiarisce molti dubbi. Il primo, perché non è certo il suo coach a dirgli di fare così tanta amicizia coi teloni, è proprio quello della posizione in campo.
https://www.supertennis.tv/News/Atp/Musetti-vede-la-top-10-parla-Tartarini-Ecco-le-chiavi-per-crescere-ancora
Avere due top ten fissi sarebbe una goduria, intanto Musetti speriamo che faccia bene nei prossimi tornei sulla terra e ci entri, poi bisognerà pensare a difenderla visti i tanti punti in scadenza sull’erba, ma un passo, un torneo, una partita alla volta.
Concordo al 100% con Mouratoglu, con il talento che ha Lorenzo vederlo rimandare la palla di là senza attaccare viene da bestemmiare anche a chi guarda la partita da casa!
E’ chiaro che così puoi vincere lo stesso, ma ogni incontro è un’agonia e arrivi a fine torneo distrutto (vedi Montecarlo).
Penso però che Musetti non cambierà, è la sua indole e vuole giocare così, gli piace il palleggio con colpi ad effetto, non cercherà mai di chiudere lo scambio velocemente e questo ad alti livelli è un grosso limite.
Anche il servizio, sul quale dice di lavorare da anni ma senza alcun miglioramento concreto, denota che non c’è una volontà reale di fare quei cambiamenti che sarebbero necessari per sfruttare al meglio il suo grande talento.
Le prime a 175 le tira perché fa dei kick esagerati, scelta che mi pare non dia risultati eccezionali…poi se arriva in finale stiamo anche muti…
La cosa se vogliamo ironica è che spesso noi abbiamo criticato Tartarini per questa passività di Lorenzo, ma in diverse occasioni Tartarini stesso ha detto che lui e lo staff lo incitano a prendere di più il campo e ad essere più aggressivo, ma è Musetti stesso che non non ci crede troppo.
In effetti in qualche partita ho sentito il coach incitarlo a rispondere (sulle seconde) più avanti o ad avanzare dopo il servizio, ma probabilmente Lorenzo non ci vuole sentire.
Anche il tanto criticato servizio “mozzarella” quando vuole sa spararlo forte e preciso, tanto che mi piacerebbe leggere in che posizione si piazza Musetti sul numero di ace, tolti i big server credo che sia nella media dei Top20.
Il problema è che se prende una o due volte la rete va in crisi di fiducia e spara delle prime a 175 kmh, cosa che ti puoi permettere se hai una precisione chirurgica.
Un coach che affianchi Tartarini lo invochiamo da tempo, soprattutto un coach che lo alleni su un servizio più incisivo e che gli infonda ulteriore fiducia sui suoi mezzi, Tartarini quando Lorenzo va in crisi sembra che stia al funerale di qualche caro e non nel box di un tennista da ricaricare.
A forza di crescere gradualmente e con i suoi tempi potrebbe benissimo vincere uno Slam a 28-29 anni, ma col rimpianto di non averne già in bacheca altri 2-3 persi per la mancata costanza nel gioco aggressivo.
Il primo set con Alcaraz è indicativo, quando sa di non poter fare diversamente attacca eccome e lui sapeva di non avere i tre set nelle gambe per colpa delle fatiche precedenti.
Che poi alla fine l’unico set perso stupidamente è quello con Bu, con Lehecka un set si può perdere e con Berrettini-TsiTsi e De Minaur si possono perdere le partite non solo i set.
Caro Com, non c’è bisogno di chissà chi, ma di qualcuno che t’insegni a battere. E’ da li che deve partire.
Sono d’accordo ma al momento non ha comunque il coraggio di fare serve and volley, lo fa solo quando è disperato o non ne può più di non riuscire a chiudere un game. Manca di coraggio in generale nella conduzione della partita, sa cosa deve fare, a volte lo fa anche, ma per ora non lo sente suo, si deve sforzare. Non gli hanno dato gli automatismi per cui se tiri un drittone inside-out da tre quarti campo, poi vai avanti a chiudere lo specchio della rete, in automatico, comunque ti è uscito. Quante volte lo abbiamo visto aprirsi il campo con un gran colpo ma aspettare di vedere quanto fosse buono per avanzare e perdere così il momento propizio e doverci mettere una pezza con demivoleè difficilissime a spesso inefficaci? E’ ancora giovanissimo speriamo che col tempo riesca sempre più a liberarsi dalle scorie del suo gioco redditizio (solo) da junior e acquisti sempre più maturità tattica e coraggio.
Lollo gioca sui teloni e presto arriverà in TOP FIVE, il resto sono sciocchezze.
Proprio per quello che dici tu non può essere passivo, non può aspettare che l’avversario si giri sul suo dritto, deve gestire lui lo scambio, spostarlo e venire avanti lui, dove a rete sa giocare molto bene, se avesse più coraggio e glielo avessero insegnato prima…
Per una volta, la sola che ricordi, mi tocca essere d’accordo al 100% con Mouratoglou!
E’ un peccato vedere un nostro tennista di talento ancora non riuscire ad esprimere tutte le sue grandi potenzialità per un atteggiamento tattico errato che ora fa fatica a superare, pur sapendo benissimo che deve farlo se vuole ottenere il massimo dalle sue qualità tennistiche.
Certo un servizio migliore sia come penetrazione che come percentuali sarebbe di grande aiuto.
Che lui ama scambiare e solo una scusa per non prendere rischi e questa passività alla fine non paga e questo vale per tutti e tre, solo che Musetti vorrebbe essere più aggressivo è certe volte gli riesce ma poi durante la partita basta poco, un paio di errori di troppo che diventa subito passivo
intatno salutiamo lorenzo top ten con lo stupore di tutti quelli che sostengono non abbia il tennis per stare nei 20-30. L’ho visto rispondere d’incontro al servizio dell’avversario, ono tutte cose che può fare, come anche obbligarsi ad anticipare i colpi dell’avversario, a leggerli prima, deve violentarsi e aggredire sempre palla e avversario proprio perchè non ha il colpo risolutore, magari sbagliare ma intanto metti anche pressione all’avversario, ma per fare questo deve cambiare coach e gioco, la testa piano piano sta già migliorando e si, anch’io credo che uno o due slam possa addirittura portarli a casa, sarei pronto a giocarci qualcosa
Ognuno gioca secondo le proprie caratteristiche. Musetti è un contrattacante come lo sono Zverev e Medvedev che come lui amano scambiare. La differenza la fa il servizio. Poi i numeri di Musetti sul cemento, a differenza degli altri due, ci dice che il suo gioco poco si adatta alle superfici rapide…
Allora di tennis qualcosa ne capiamo anche noi che diciamo le stesse cose da anni….
Secondo me il grande step dall’anno scorso, Musetti lo ha fatto dal punto di vista mentale, rimanendo dentro i match, non lasciandoli mai andare come faceva in passato in preda allo scoramento. Ma la partita che deve far suonare un campanello d’allarme è quella contro Nole a Miami. Troppo passivo e senza fiducia nel suo gioco, sul veloce le prende da tutti. E se vuole rimanere top 10 a lungo non può basarsi solo sui tornei primaverili su terra. Già sull’erba non sarà facile confermare la semifinale di wimbledon e la finale al queen’s, anche se in pochi ci sanno giocare su quella superficie. Ma il passo avanti lo deve fare sul cemento e indoor dove è davvero troppo indietro.
In realtà io opterei per una sintesi delle vostre posizioni.
Tanto per cominciare in top 10 non ci arrivi per caso o perché ti regalano i punti margherita all’Esselunga.
Detto ciò, il gioco di Musetti è basato sul colpo di genio, sulla fantasia, sull’estro. Ottimo, ma non basta.
Sono d’accordo che deve imparare a comandare più di frequente perché quando lo fa risulta letale e fa incavolare vederlo talvolta troppo passivo e timoroso, come se non fosse 100% in confidenza su quello che può fare. Soprattutto su hard non si gioca così e difatti nonostante abbia vinto proprio su hard uno slam (juniores) non riesce ad esprimersi in modo adeguatamente continuativo. Men che mai indoor dove o comandi o soccombi.
Musetti è da top 5 o anche top 3 stabile. Detto, confermato e sottoscritto. Ma gli manca quel salto di qualità, soprattutto mentale.
Andiamo a comandare Muso! Ma ti ci vorrebbe un coach adatto, con ogni affetto per Tartaro e Barazza!
Magari si propome Muratoglu medesimo?
Mmm…non condivido.Musetti è tutto meno che passivo altrimenti sarebbe un regolarista con palla alta stile terraiolo anni 80.
Il gioco di Musetti è tutt’altro.Se non hai il colpo del ko puoi fare altro che essere passivo ,lo dimostra De Minaur che anticipa,sposta il gioco,avanza.
Lorenzo non la “butta di là”,ti mette intanto colpi differenti a farti arretrare sul dritto carico in lungolinea e poi rincorrere su palla bassissima spesso ad uscire in back e poi ti improvvisa ,rovescio a tutto braccio,palla interlocutoria stretta,anticipo e magari discesa a rete .
Il suo è un tennis a tutto campo come De Minaur solo con meno anticipo (non gli viene tecnicamente col dritto) e più variazioni di rotazioni.
Che inventi colpi sotto pressione meno male ma li sa fare anche a scambio impostato.
Nel suo piccolo (non avendo né quel servizio né quel dritto)ricorda Federer contro i bombardieri:non metteva lo scambio sulla regolarità ma sulle variazioni.
Non è un tennis passivo, è difficile proprio perché può fare tutto e non sempre si sceglie la soluzione giusta.
Me lo sono chiesto anche io spesso e non ho la risposta. A volte sembra che provi la legnata di servizio solo quando è costretto.
Comuqnue il VERO problema è la seconda di servizio che è inguardabile
Una prima da big server in realtà non è necessaria. Basterebbe servire come Djokovic che non fa buchi per terra ma sa mettere in difficoltà chiunque
Commento inutile nella sua bolsa passiva aggressività
Mi sembra molto strano il paragone tra Alcaraz e Musetti. Attenzione, non l’accostamento che ci sta dal punto di vista della completezza, ma proprio il paragone. Il paragone che fa Mouratoglou sembra, infatti, non tenere conto che la velocità di palla è tremendamente diversa tra Musetti a Alcaraz.
E’ vero che anche Musetti può tirare fortissimo alla bisogna sia di dritto che di rovescio, ma un conto è poterlo fare senza grande sforzo apparente in quasi qualunque momento dello scambio, un altro aver bisogno di preparare il colpo e poterlo fare solo in taluni momenti.
Alla fine dal punto di vista tecnico non sono in grado di delineare bene le differenze tra tennisti che hanno un diverso peso di palla, ma da quello che dice Mouratoglou sembrerebbe che Musetti avendo dimostrato di saper tirare fortissimo alla bisogna, potrebbe farlo sempre e se non lo fa è solo per il suo atteggiamento. Secondo me non è così, c’è nella meccanica del colpo una capacità di trasmettere energia alla palla che consente ad alcuni tennisti di accelerare senza sforzo apparente in quasi condizione di equilibrio e coordinazione, e ad altri tennisti no.
Poi quello che dice dell’atteggiamento attendista di Musetti è in qualche parte vero, ma dubito fortemente che gli basti sviluppare l’atteggiamento totalmente offensivo che ha Alcaraz per essere come lui, e addirittura un numero uno. Però ripeto, io non sono esperto dal punto di vista tecnico, magari ha ragione lui e non c’è una grande differenza tra il peso di palla di Musetti e di Alcaraz.
Le”magie” di Musetti le fa quando è con l’acqua alla gola spesso in estrema difesa ma non si vincono le partite in questo modo,alla lunga questo modo di giocare più si va avanti nel torneo si ritorce contro.Non si può limitare a scambiare aspettando una palla buona o l’errore dell’avversario,deve essere più cattivo in campo andandosi a cercare il punto in avanti da chiudere subito,ma come ho detto non è il suo gioco,se forza va fuori giri altrimenti l’altro non fa una piega e lo fucila alla prima occasione
Siamo ampiamente off topic, ma questa cosa ha un po’ stancato. I vini francesi sono mediamente superiori, sia a livelli di vino base che premier, per tante oggettive ragioni; che poi vendano TANTO meglio per via di una storia di marketing neanche paragonabile a quella italiana, nel passato come nel presente, quello si è una questione di marketing.
A prescindere dalla fonte, bisogna essere obiettivi: ha detto una cosa giusta su cui concordo al 99%
Più aggressivo, piedi dentro al campo e servizio da migliorare
SEMPRE, contro il n.400 e contro un topten
Mouratoglou: “Musetti in finale di uno Slam? Dipende da solo lui, può farcela ma deve essere meno passivo”
È verissimo.
Molti anni fa ebbi la fortuna di conoscere un produttori di grandi vini italiani che mi spiego che la differenza sostanziale con i concorrenti francesi stava tutta nella grande esperienza nel marketing dei cugini d’oltralpe.
Mouratoglou è il re del marketing tennistico: non ha mai vinto nulla (mai classificato neppure in tornei provinciali) e non ha mai costruito un giocatore di livello, eppure viene considerato come “esperto” a livello mondiale, anche più di Cahill che ha allenato ben QUATTRO famosi #1 tra ATP e WTA.
Del resto il marketing ha convinto la gente (ignorante) che è migliore il tonno “così tenero che si taglia con un grissino”, quando la verità è opposta!
Patrick ha fatto il “portaborse” a Serena, che era già una campionessa fatta-e-finita, senza aggiungere nulla!
Poi ha cercato di ripetere l’operazione con Halep, finita male, Tsitsipas, Rune, Andreeva… sono tutti scappati a gambe levate!
Eppure sulla stampa internazionale si parla spesso (sono marchette) di questo bellimbusto, che fa pure l’organizzatore di esibizioni ed altro, oltre a comparire (come spettatore!) nei maggiori eventi.
Puntualmente viene ripreso su LT, ma darei meno enfasi a questo “guaritore” che non ha mai salvato nessuno.
Lui è solo una specie di Wanna Marchi del tennis!
La passività che il coach transalpino addebita al nostro è, a mio parere, diretta conseguenza dei limiti nei colpi d’inizio scambio. La mancanza di un colpo definitivo, in realtà, non è il problema principale, perchè ne’ De Minaur ne’ Dimitrov lo hanno, ma ciò non gli ha impedito, o sta impedendo, di avere una carriera da top. In questi tre anni Lorenzo sarebbe dovuto crescere di più proprio su questi due fondamentali e la sua “passività” sarebbe sicuramnete diminuita. Fra l’altro, con un servizio, e con in particolare ua seconda, all’altezza, sarebbe in grado di giocare di più il serve and volley, perchè ha velocità ed abilità a rete come pochi altri.
Visto che un servizio piatto sui 215 Musetti ce l’ha, perché non lo usa più frequentemente?
1) percentuali: magari basta un 5% in più
2) leggibilità: Lorenzo ha una impostazione particolare, le rotazioni dell’impugnatura si vedono
3) tempo: se l’avversario incontra bene, la palla arriva indietro troppo presto
4) un mix delle prime 3
5) altro
un gioco passivo quello di Musetti? Da quando uno che crea gioco è passivo?
Per carità, è il giudizio di un grande tecnico di tennis, quindi la competenza è indubbia, però detta così pare cha abbia allenato solo quelle tre tenniste, Grazia, Graziella e …
Analisi giusta. Il problema è che il gioco di musetti è idiosincratico e direttamente proporzionale, alla qualità estetica che dà da contemplare. È un gioco che va da ipnotismo ad ipnotismo. Si tenta di ipnotizzare l’avversario ma per farlo bisogna necessariamente esserlo a sua volta. Musetti spesso si guarda giocare e ciò per forza implica una restanza passiva, una conteplatio che arretra sullo sfondo come per accogliersi, per farsi teatro, messa in gioco più che gioco in sé ,iato, distanza. Concavità operante, ricettacolo, chora platonica. Né solo passiva ma nemmeno solo attiva.
Secondo me Musetti difficilmente cambierà questa sua attitudine per 2 ragioni:primo perché Musetti è un difensore,non è un attaccante,è la sua indole,è radicata nel su DNA e non lo si può cambiare tanto facilmente,glielo possono imporre,ci può provare ma alla fine anche involontariamente tornerà sempre ad un gioco passivo;secondo non è il suo gioco anche per questioni tecniche,Musetti non ha un colpo da KO,a parte il servizio,con le sue aperture ampie necessità di tempo per colpire e la sua palla non è penetrante,spesso quando ci prova o va fuori giri e sbaglia oppure non fa male all’avversario non mettendogli pressione.Mi ha fatto tenerezza vedere uno scambio dove Musetti sembrava comandare contro Tsitsipas,spingeva spingeva spingeva anche sul rovescio di Tsitsipas ma lui non arretrava e teneva benissimo,quando poi Tsitsipas si è girato sul dritto gli è bastato un colpo per spazzarlo via.Sul cemento questo sia amplifica ed ha maggiori difficoltà,non a caso su questa superficie non ha mai superato un terzo turno in uno slam e fatto una sola volta quarti in un 1000.Musetti non ha poi la solidità di Sinner,resterà sempre un giocatore discontinui con buoni momenti ma anche lunghi momenti di blackout
Non pensavo che Mouratoglou leggesse i miei commenti e poi li facesse suoi!
Per essere aggressivo devi avere un servizio sempre pronto a spingere mentre Musetti spesso va per il servizio da palleggio paziente. Anche in risposta spesso prende coraggio solo nei punti chiave con rovescio punto di risposta. Spesso rimane corto ed elabora troppo con movimenti inutili colpendo con tiri a metà campo.
Sulla passività di Musetti in molte situazioni si può sicuramente concordare, ma per me anche il servizio ha ampi margini di miglioramento
Se togliessero i teloni a fondo campo ,avrebbe più spazio , visto che non si può giocare dalle tribune!!!!!