
Alcaraz difende il suo tennis: “Critiche ingiuste, il livello è alto”. Djokovic a Montecarlo: “Dopo Miami più fiducia, ma sulla terra le aspettative non sono alte” (ed i due si allenano insieme)


Carlos Alcaraz è sbarcato al Masters 1000 di Montecarlo 2025 con la determinazione di chi ha molto da guadagnare sulla terra battuta monegasca. I recenti risultati ottenuti nella tournée americana hanno suscitato qualche preoccupazione riguardo il livello del tennista spagnolo, ma il murciano sembra arrivare alla stagione sulla terra rossa con energie rinnovate, senza dare troppo peso ai dubbi sul suo tennis.
Durante il Media Day del torneo, Alcaraz ha espresso con chiarezza il suo punto di vista: “Sono molto contento del mio gioco. Da quando ho iniziato l’anno sto giocando un ottimo tennis. Il tennis non è solo colpire la palla, è molto di più. Si tratta di mentalità, di fisico. Sono molto soddisfatto del mio gioco. Se non vinco, non importa se gioco bene o no alle persone. La gente non pensa all’avversario, pensa solo a me. Se perdo, la gente parla, ma non credo che questo sia giusto. Sono semplicemente contento e pronto a giocare bene sulla terra battuta”, ha dichiarato lo spagnolo, come riporta il sito ufficiale del torneo.
Critiche ingiuste e incertezza sui possibili vincitori
Alcaraz ha voluto rispondere anche alle critiche ricevute nelle ultime settimane: “Molte persone hanno detto che avrei dovuto giocare meglio o vincere più tornei, ma non credo che questo sia giusto. Penso che il tabellone dei tornei sia molto aperto e che molti giocatori stiano esprimendo un buon tennis e meritino di essere lì. Ci sono tanti tennisti che giocano bene sulla terra battuta e su tutte le superfici.”
Lo spagnolo ha poi guardato avanti con ottimismo: “La stagione sulla terra battuta sarà interessante. Vedo molti giocatori capaci di fare grandi cose su questa superficie.”
Alcaraz debutterà al torneo di Montecarlo nel secondo turno, contro il vincitore della sfida tra Fabio Fognini e Francisco Cerúndolo. Nonostante l’ottima stagione sulla terra rossa dello scorso anno, il murciano non ha potuto partecipare all’edizione precedente del torneo monegasco a causa di problemi al polso, il che gli offre un ampio margine di miglioramento in questa edizione.
Novak Djokovic è apparso davanti alla stampa durante il Media Day del Masters 1000 di Montecarlo, ancora con l’occhio segnato da un orzaiolo che l’aveva afflitto già durante la finale di Miami. Il campione serbo ha affrontato diversi temi: dalle sue ambizioni al torneo numero 100 che gli è sfuggito in Florida, fino alla sua collaborazione con Andy Murray, che tornerà nel suo box a Madrid ma non sarà presente a Montecarlo.
La caccia al titolo numero 100
“Non c’è dubbio che sia diventato più difficile nel corso della mia carriera, ma la mia prestazione a Miami, quando gioco in quel modo, mi dà più ispirazione per andare avanti”, ha confessato Djokovic nelle dichiarazioni rilasciate all’ATP. “Mi sento molto bene in campo quando colpisco bene la palla e vinco partite. Ovviamente, quando inizi a perdere presto ti vengono più domande e voci interiori che ti fanno dubitare se dovresti continuare”.
Il serbo ha poi aggiunto: “Sono contento di aver ritrovato a Miami quella gioia in campo e quel livello di rendimento, quindi vediamo se posso trasferirlo sulla terra battuta. Questa è una superficie diversa e non ho avuto molto tempo per abituarmi a questo torneo, quindi le mie aspettative non sono così alte”.
Riflessioni sulla finale di Miami
Nonostante la sconfitta in finale, Djokovic ha mostrato soddisfazione per il livello espresso in Florida: “Me ne sono andato con un po’ di amaro in bocca per aver perso il torneo, ma è stata una partita di alta qualità da parte mia. Ho servito molto bene, ho giocato bene. Ho avuto un po’ di sfortuna nella finale, due tie-break, ma lui è stato migliore, tutto qui. Mi dà molto incoraggiamento e positività riflettere sul mio gioco e su come ho giocato a Miami”.
L’assenza di Murray a Montecarlo
Sulla collaborazione con Andy Murray, il serbo ha chiarito: “Non è mai stato previsto nell’accordo che Andy lavorasse con me questa settimana. Ho pensato a chi volevo che venisse, oltre al mio preparatore atletico e al mio fisioterapista, e mio fratello Marko ha potuto accompagnarmi, quindi questo mi aiuta a livello emotivo, condividendo del tempo con mio fratello durante il percorso”.
Il possibile debutto contro Wawrinka
Parlando del possibile esordio contro Stan Wawrinka, Djokovic non ha nascosto la sua ammirazione per lo svizzero: “La gente parla della mia età, ma e lui? È ancora forte. Adoro Stan, è una grande persona e un campione che è stato sottovalutato con tutto quello che ha ottenuto. Tre Grand Slam, Coppa Davis, oro olimpico, è una leggenda dello sport e davvero ispiratore”.
Marco Rossi
TAG: Carlos Alcaraz, Novak Djokovic
Feddererre&naddalle erano un altra cosa
Ammazza che fior fior di intellettualoidi che abbiamo, obiettivi, pacati, lungimiranti, vai a scoprire che sono dei bot, ahahahah
Andate a raccontarla da un’altra parte. Potete fare fessi i vostri specchi e quelli come voi come quello che usurpa il rosso rivoluzionario.
La verità è che per voi non si possono fare complimenti o apprezzamenti ad Alcaraz Mesik Fonseca o qualsiasi altro giovane campione che non sia il vostro beneamato eroe Sinner. Avete l’obiettività ..
@ cataflic (#4354261)
Condivido, è quello che dico sempre…..tutti sparano certezze assolute e soprattutto dettate dalla situazione attuale, senza visione possibilista evolutiva futuribile,quindi miope…..
Per l’ obiettivo 100 tornei Djokovic deve credere nel colpo grosso slam o 1000 o dovrebbe accontentarsi di un 250 di consolazione? Questo dilemma potrebbe diventare reale con l’ età che lo assisterà sempre meno.
Io vedo troppo “assolutismo” …fino a due anni fa eravamo qui con i dubbi che Sinner fosse solo uno splendido Berdych 2.0, adesso é un roccioso dominatore del decennio….Alcaraz é forte, fortissimo, magari questa sua leggerezza gli consentirà di giocare a suo modo fino ai 35 anni e Jannik arrivato a 27 si romperá le palle e fará come Wilander girando il circuito come una copia sbiadita di se stesso senza vincere quasi piú nulla…
Becker ad esempio é stato una icona del tennis per un decennio, ma ha vinto alla fine pochi slam, cosí come Agassi ed entrambi si sono prodotti in tantissime sconfitte con carneadi di tutti i tipi…
Hewitt é arrivato rombante e poi si é accontentato di una carriera di rincalzo…Wawrinka ha cominciato a vincere a 28 anni
@ Losvizzero (#4354213)
Avevi scritto:
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Losvizzero 06-04-2025 23:04
…… ma fatevi furbi almeno ……
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Mentre TU SEI CONVINTO di essere PIU’ FURBO!!!
RINTANATO nel tuo CANTONE!!!
Non ti preoccupare Carlos, io sono contento di te, continua così (almeno fino al cinque maggio)
Ah si? Quindi, lo scorso anno, il vero numero uno era Tsitsi?
Riguardo la maturità di Alcaraz non sono d’accordo, cos’è non posso avere una opinione diversa dalla tua?
@ Losvizzero (#4354220)
Non ho capito quale è il merito in questione, io credo nell’ onestà di Jannik e nella sua grandezza, tutto qui
Certo che si potrebbe se è per questo e certo che non ti esponi e non solo te al contrario mio. Vi nascondete dietro i pollici o frasette qua e là senza mai entrare nel merito vero e proprio. E di certo non ci si può confrontare seriamente con chi si comporta in questo modo. Crescete
Non ho certo paura di espormi, anzi peccato che non ci si può incontrare
Per fortuna siamo nel 2025 così vi fate riconoscere da tutti!
Se giocasse con Stan al secondo turno ci vado sicuro .
🙂
Figurati a me diverte, peccato non essere nell’ antica Roma
In realtà, nel caso specifico, il “maniavantismo” serve a Noluccio più per magnificare un’eventuale vittoria del torneo che per manipolare subdolamente gli avversari.
Perfettamente in linea con il suo DNP.
E così lo gufasti.
Si…infatti…il Djoker, specie ultimamente, non ispira tantissima simpatia, ma bisogna doverosamente riconoscere la sua suprema grandezza..le cifre semplicemente sono mostruose, i nostri 101 successi totali (dal 1968 in poi, 57 anni…) sono per la gran parte assimilabili agli odierni 250, e l’ Italia tennistica, a parte l’attuale età dell’ oro, in passato non è stata mai considerata da “terzo mondo” del tennis…lui, da solo, ha vinto fino ad ora 99 titoli di cui 72 big titles e solo in 19 anni.!!!…primo titolo atp nel 2006.
Se spolliciate fate solo vedere quanto siete frustrati e rosiconi, non volevo dirvelo ma fatevi furbi almeno
Mi è scappato il msg prima che correggessi l’accusativo sbagliato in dativo, che jella!
Meglio così, a Miami sembrava sapesse solo servire, poi ha sciorinato un tennis meraviglioso. A me basta che giochi bene e non faccia la parte. Anche questo atteggiamento papale nei confronti degli innocui, oggi di Waw, ieri di questo o quell’altro… ego, pontifex maximus Nolus, tibi benedico, seniorem Stanium Wawrinkum, rovesciorum principem…
Alcaraz vincerà il torneo e mostrerà a tutti chi è il vero numero 1.
Almeno ha risparmiato la creatura. Sicuro che non gli abbia tirato il collo?
Bah non ho capito il discorso di Alcaraz, comunque secondo me non farà granché neanche a Montecarlo
@ SlamdogMillionare (#4354047)
Si esattamente….djoko il solito falsone che vive solo x odiare sinner e x impedirgli in qualsiasi modo di fare il grande slam….d altronde federer e nadal erano un altra cosa
Alcaraz è veramente un ragazzino..
Tutte pagliacciate.
Italia 101 titoli
Djokovic 99
Oggi abbiamo sorpassato il GOAT
🙂
Ho letto un’intervista al primo coach di Alcaraz quando era ancora ragazzino. L’allenatore ha riferito dei difetti: perdeva la concentrazione, si distraeva facilmente, dimenticava le cose (scarpe, racchette).
Secondo me la carenza di continuità è dovuta a questi limiti mentali, che si porta dietro da sempre. Dalle dichiarazioni che fa, si capisce l’abisso di “focus” che esiste tra lui e Sinner.
Piatti, che ha allenato sia lui che Djokovic, evidenzia in entrambi una totale dedizione al tennis e al lavoro per migliorare la prestazione.
@ Di Passaggio (#4354028)
Attenzione, stavolta ha portato il fratello…
Ma il pappagallo (che parla 6 lingue) l’ha lasciato a casa?
Pare continuasse a ripetere: “forza Jannik!”.
Alla fine il tennis è un gioco “semplice” perché basta guardare i punteggi… le chiacchiere valgono ZERO.
Carlitos e Nole li vedremo in campo, dopo ci potranno spiegare i loro problemi di apertura dei chakra o delle influenze sofferte per gli allineamenti dei pianeti.
Bla, bla, bla…
Alcaraz ha un livello di maturità incredibile per la sua età
Djokovic come sempre prima dei tornei importanti si nasconde un pò ma sulla terra come sul cemento ha sempre fatto bene, compreso Montecarlo
il solito maniavantismo del serbuccio per impedire a Sinner di fare il grande slam e vincere più slam di lui.
tutto già visto
Sussi e Biribissi…
Dalle dichiarazioni che fa prima e dopo i tornei penso non sia un premio nobel per la fisica. Probabilmente ha fatto solo il tennista dalla prima adolescenza e adesso non ha la capacità di analizzare le sue prestazioni. Fa sempre le stesse cose perché 2 anni fa gli bastavano per vincere e pensa che tornerà a vincere semplicemente perché lo ha già fatto
Djokovic il solito sbruffone
Tra loro e Sinner un abisso, si vede da queste dichiarazioni.
Dai commenti di Alcaraz mi sembra più confuso di prima, frasi sue… il tennis non è colpire solo la palla è molto di più si tratta di mentalità, di fisico (e qui va bene)…sono molto soddisfatto del mio gioco, se non vinco non importa, se gioco bene o no….il mio pensiero è che si sente osservato speciale, non si sente più sicuro di se stesso sa che adesso c’è la prova del nove perchè la terra è il suo campo preferito e ha paura di perdere, non quando perdere, ma per le critiche pesanti che arriverebbero
Beh ma dire che il suo livello è alto non significa nulla, queste sono parole di un ragazzino , le avrebbe potuto dire nel 2022, uguali.
Si potrebbe essere sereni non tanto per i risultati legati al gioco , ma ai risultati legati ad un progetto.
I risultati sono proprio l’effetto di ciò che si esprime in relazione agli altri.
Se si ha un progetto e si perde pazienza , se si perde ma si crede di avere un livello alto si è in errore, perché non è il livello per vincere lo dice la realtà.
Se poi si pensa che si tornerà a vincere non cambiando nulla allora alzo le mani, non mettendosi in discussione, etc…significa che si confida nel caso, nella discontinuità come strategia, cioè si è uno come tanti.