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Berrettini e la sorprendente affinità con la terra rossa: sei titoli e nuove ambizioni a Montecarlo. Musetti ritrova la terra rossa monegasca: “È una parte di me, mi sento a casa”

06/04/2025 10:12 16 commenti
Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 - Foto Getty Images
Matteo Berrettini ITA, 1996.04.12 - Foto Getty Images

Potrebbe sembrare strano, ma la terra battuta è diventata la superficie più produttiva per Matteo Berrettini in termini di titoli vinti. Il tennista romano ha conquistato ben sei trofei sul “rosso”: Gstaad nel 2018 e 2024, Budapest nel 2019, Belgrado 1 nel 2021, oltre a Kitzbühel e Marrakech nel 2024. Gli altri quattro titoli in carriera sono arrivati sull’erba, mentre curiosamente non ha ancora trionfato sul cemento, nonostante abbia raggiunto le semifinali sia agli Australian Open che agli US Open, rispettivamente nel 2022 e 2019.
Nonostante il suo stile di gioco sembri più adatto alle superfici veloci, Berrettini ha dimostrato di essere un giocatore estremamente versatile, capace di adattarsi a qualsiasi condizione di gioco.

Il 28enne italiano, che nel 2022 aveva raggiunto la posizione numero 6 del ranking mondiale, è convinto di poter tornare a quei livelli. Dopo essere scivolato fuori dalla top 100 nel 2024, Berrettini è rientrato nella top 30 per la prima volta da giugno 2023, e la sua fiducia continua a crescere. Al recente Miami Open, l’azzurro è arrivato fino ai quarti di finale, sconfiggendo Alex De Miñaur in grande forma (6-3, 7-6) e sfiorando una rimonta epica contro Taylor Fritz, arrendendosi solo al terzo set con il punteggio di 7-5, 6-7, 7-5.

In vista del Masters 1000 di Montecarlo, Berrettini ha parlato a Sky Sport del suo recente rendimento e delle sue aspettative per i prossimi mesi. “Sono pronto per la terra battuta. Dopo Miami sono carico e voglio godermi la stagione sul rosso”, ha dichiarato con entusiasmo.
L’italiano ha spiegato perché considera il torneo monegasco particolarmente speciale: “L’anno scorso ho vinto tre tornei sulla terra e inoltre Montecarlo è speciale per l’atmosfera, vengono molti italiani a sostenerci”.

Berrettini ha anche fatto riferimento ai suoi difficili periodi di inattività dovuti agli infortuni, pur preferendo guardare avanti: “Sono rimasto fermo a lungo per problemi fisici. Non sempre ho ascoltato il mio corpo, ma ora sto bene e ho molta energia”.
Nel Masters 1000 di Montecarlo, Matteo affronterà al primo turno un giocatore proveniente dalle qualificazioni. In caso di vittoria, dovrà vedersela con Alexander Zverev al secondo turno. Un confronto che potrebbe rappresentare una grande opportunità per l’italiano, considerando che il tedesco sta attraversando un momento di scarsa fiducia e potrebbe trovarsi in difficoltà contro i potenti dritti del romano.

Con tre titoli sulla terra battuta conquistati lo scorso anno e un fisico che sembra finalmente reggere agli stress della competizione, Berrettini si presenta al torneo monegasco con rinnovate ambizioni e la determinazione di chi sa di poter ancora dire la sua ai massimi livelli del tennis mondiale.

Musetti ritrova la terra rossa di Montecarlo: “È una parte di me, mi sento a casa”
Lorenzo Musetti si prepara a tornare in campo sulla sua amata terra rossa nel Principato di Monaco, teatro di uno dei suoi successi più prestigiosi quando, nel 2023, riuscì a battere in rimonta Novak Djokovic. Per il tennista carrarino, attualmente numero 16 del ranking mondiale, Montecarlo rappresenta molto più di un semplice torneo.
“Monaco è una parte di me”, ha dichiarato Musetti in una recente intervista a SkySport. “Vivo qua da più di cinque anni, ho la mia famiglia qua, ho tanti amici, tanto seguito. Mi sento a casa, secondo solo a Roma a livello di pubblico”. Parole che testimoniano il legame speciale tra il talento azzurro e il Principato, dove spera di ritrovare il suo miglior tennis: “Non so se usarlo come trampolino di lancio, però almeno rivedere un bel Lorenzo al primo torneo sulla terra”.
Il Masters 1000 monegasco segna il ritorno di Musetti sulla terra battuta dopo uno sfortunato swing sudamericano che gli è costato un infortunio al polpaccio. In quella trasferta, l’azzurro era riuscito a disputare solo il match d’esordio a Buenos Aires, vinto agevolmente contro il francese Corentin Moutet, prima di dover rinunciare al resto dei tornei.
Nonostante la sfortuna, i progressi intravisti durante il Sunshine Double (Indian Wells e Miami) fanno ben sperare per l’inizio della stagione sulla superficie che meglio esalta le caratteristiche tecniche del suo gioco. E con la terra rossa torna anche l’ambizione di scalare ulteriormente la classifica.

“Vedendo la classifica… è buona, però, gli obiettivi che mi sono prefissato sono ben altri”, ha spiegato Musetti. “È da un po’ di anni che rincorro questa top ten, l’ho già detto, l’obiettivo è quello”. Un traguardo che sarebbe potuto essere più vicino senza alcuni contrattempi: “Quest’anno ho iniziato con delle sfortune in Sudamerica, dove secondo me poteva essere una trasferta che, a livello di punti, poteva portarmi sicuramente in avanti. Due match persi, quello in Australia con Shelton, dove il tabellone si era aperto abbastanza con l’eliminazione di Fritz. Indian Wells e Miami, due tornei buoni, giocati con giocatori molto in forma, come Fils e Novak”.
L’impressione è che manchi davvero poco per il definitivo salto di qualità: “Ci manca qualcosina. Mi sento bene, quello è l’importante”, ha concluso il tennista italiano.
Con la stagione sulla terra rossa appena iniziata e i tornei più importanti ancora da disputare, Musetti avrà numerose opportunità per raccogliere punti preziosi e avvicinarsi a quella top 10 che insegue da tempo. E il Masters 1000 di Montecarlo, nella sua “seconda casa”, potrebbe essere il palcoscenico ideale per iniziare questo percorso.



Francesco Paolo Villarico


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16 commenti. Lasciane uno!

pablito 06-04-2025 22:31

Scritto da furio
sinceramente da Musetti e Berrettini mi aspetto ottime cose spero non mi deluderanno…

Entrambi giocano in casa… 😉

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Losvizzero 06-04-2025 20:09

Musetti con questo Zverev ce la può fare

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Stefan Navratil (Guest) 06-04-2025 17:04

Scritto da Detuqueridapresencia
Perché esattamente dovrebbe essere strana l’affinità di Berrettini per la terra rossa? Le sue caratteristiche fisiche e di mobilità laterale ridotta lo rendono perfetto per il mattone tritato. Servizio e dritto da “hammer” fanno male dovunque, rovescio in back d’attacco velenoso, profondo, è efficace anche su terra. In fase difensiva con necessità di spostamento laterale invece, su terra è meno complicato per Berrettini che su hard. Su erba rende ancora meglio in quanto lo spostamento verticale (necessario su erba) per Berrettini è molto buono. E l’erba di oggi è molto meno veloce di quella di ieri per la fase difensiva laterale.

Non è strana la sua affinità con la terra perchè nessuno si è premurato di dargli un tennis da cemento nonostante i suoi evidenti limiti di spostamento e di rovescio. Che nonostante sia cresciuto su terra e la ritennesse la sua superficie preferita abbia ottenuto il suo primo risultato di assoluto prestigio sul cemento la dice lunga su quale sarebbe stata la sua attitudine al cemento se instradato correttamente. Che un giocatore con le sue caratterisitche fisiche e tecniche a 23/24 anni dicesse che stava lavorando col suo coach per verticalizzare il gioco ed essere più aggressivo, quando la prima cosa che dovevano insegnargli fin da junior è accorciare gli scambi, fa capire quanto la scuola italica ancora 10 anni fa fosse terracentrica e si tendesse ad insegnare a chiunque lo stesso tipo di gioco, non ignorando almeno i punti di forza (servizio e dritto in questo caso) ma legandoli ad una strategia di gioco da terra (come anche il caso Luca Vanni). Sempre meglio di quanto fatto nella generazione precedente in cui due dei nostri migliori non sappevano fare altro che servire in kick (Volandri e quel marcantonio di Starace!!!) e avevano convinto Fognini che il servizio contasse poco o nulla perche il vero tennis era su terra e lì bastava una rimessa in gioco intelligente (e forse è quello che hanno detto anche a Musetti da junior!).

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+1: Lory99, Detuqueridapresencia
tinapica 06-04-2025 15:45

Ma allora se le va proprio a cercare!
Si sente a casa…ci credo: le poche tasse che paga le paga (forse) lì!
Questo anche per tranquillizzare chi sostiene che sull’argomento si dia addosso per antipatia personale solo a Sinner.

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Maxiclimber (Guest) 06-04-2025 15:37

Scritto da Detuqueridapresencia
Perché esattamente dovrebbe essere strana l’affinità di Berrettini per la terra rossa? Le sue caratteristiche fisiche e di mobilità laterale ridotta lo rendono perfetto per il mattone tritato. Servizio e dritto da “hammer” fanno male dovunque, rovescio in back d’attacco velenoso, profondo, è efficace anche su terra. In fase difensiva con necessità di spostamento laterale invece, su terra è meno complicato per Berrettini che su hard. Su erba rende ancora meglio in quanto lo spostamento verticale (necessario su erba) per Berrettini è molto buono. E l’erba di oggi è molto meno veloce di quella di ieri per la fase difensiva laterale.

Pienamente d’accordo.
La terra e l’erba, in modi diversi, riescono a mascherare in parte i deficit principali di Matteo, ovvero mobilità laterale e rovescio coperto. E non limitano particolarmente i suoi punti di forza, anzi in certi casi li esaltano.
Poi Matteo è cresciuto sulla terra, ci si trova bene e ha anche un buon tocco, utile soprattutto sulle superfici naturali.

Che non sia un giocatore da veloce si è sempre saputo, nonostante vanti due semifinali Slam su cemento (più grazie alle sue doti da combattente che per attitudine specifica), basta guardare le percentuali di vittorie per superficie ed appare evidente.
Che qualcuno continui a ritenerlo un giocatore “da veloce” effettivamente è molto strano.

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+1: Detuqueridapresencia
Zio (Guest) 06-04-2025 14:38

Secondo me è il torneo X musetti, quello x berrettini è Madrid

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DANCAS 06-04-2025 13:36

La terra di Montecarlo è troppo lenta per Matteo. Non mi aspetto miracoli. Musetti invece ha là caratteristiche per fare bene se questi campi.

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Kenobi 06-04-2025 12:45

Può sembrare strano ma io lo vedo favorito contro Zverev, mentre più problematica sia contro Musetti sia contro Korda, comunque ottime partite.

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Markux (Guest) 06-04-2025 11:54

Non capisco questa necessità di prendere residenza a Montecarlo, si sta’ così bene in Italia, forse è vero che siamo malati di esterofolia.

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albcors34 (Guest) 06-04-2025 11:50

pompaggio e aspettative su the Hammer senza senso

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-1: tacchino freddo, Detuqueridapresencia, Enrico82, Matte, Lory99
JOA20 (Guest) 06-04-2025 11:42

Peccato che si debbano incrociare agli ottavi, sempre che ci arrivino. Comunque nutro grandi aspettative su entrambi, da Monte-Carlo al Roland Garros Musetti difende solo 400 punti mentre Berrettini addirittura 0, possono decisamente salire in classifica prima della stagione sull’erba.

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Silvy (Guest) 06-04-2025 11:35

Le aspettative su loro due sono alte. Vediamo come va.

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Detuqueridapresencia 06-04-2025 11:29

Perché esattamente dovrebbe essere strana l’affinità di Berrettini per la terra rossa? Le sue caratteristiche fisiche e di mobilità laterale ridotta lo rendono perfetto per il mattone tritato. Servizio e dritto da “hammer” fanno male dovunque, rovescio in back d’attacco velenoso, profondo, è efficace anche su terra. In fase difensiva con necessità di spostamento laterale invece, su terra è meno complicato per Berrettini che su hard. Su erba rende ancora meglio in quanto lo spostamento verticale (necessario su erba) per Berrettini è molto buono. E l’erba di oggi è molto meno veloce di quella di ieri per la fase difensiva laterale.

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+1: il capitano, Enrico82, Lory99
robi (Guest) 06-04-2025 11:08

Ovviamente nessuno dice nulla sul fatto che praticamente quasi tutti i tennisti italiani e non abbiano residenza a Montecarlo…con Sinner però apriti cielo.

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mattia saracino 06-04-2025 10:48

È vero.

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furio (Guest) 06-04-2025 10:34

sinceramente da Musetti e Berrettini mi aspetto ottime cose spero non mi deluderanno…

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