
Medvedev esce dalla top10, sarà in grado di risalire?


Il ranking ATP seguente al secondo Masters 1000 stagionale vede la prepotente ascesa di Mensik (+30 posti fino al n.24) grazie allo straordinario successo a Miami e anche il best ranking per Arthur Fils, nuovo n.15, ma lo spostamento più significativo resta lo scivolone di Daniil Medvedev, meno tre posti che lo portano fuori dalla top 10 all’undicesima posizione, con soli 20 punti di vantaggio su Holger Rune. Era una notizia ormai attesa: le prestazioni del moscovita sono da tempo lontanissime da quel livello di gioco, intensità e capacità difensive che hanno sostenuto il suo gioco per molti anni, portandolo a vincere 20 tornei e diventare anche n.1 del mondo il 13 giugno 2022. Quello fu l’apice per il moscovita, da allora molte cose sono successe (incluse l’esplosione di Sinner e i grandi risultati di Alcaraz, seppur altalenanti, e anche la maggior costanza di rendimento di Zverev) e Daniil è progressivamente calato, con rari momenti di splendore, come accadde per esempio a Roma 2023, torneo vinto a sorpresa dal russo, suo ultimo successo in assoluto.
Medvedev era uscito dai primi dieci al mondo già il 30 gennaio 2023 dopo la perdita dei punti conquistati l’anno prima con la finale agli Australian Open, ma era palese che la discesa sarebbe stata prontamente stoppata. Ancora il suo tennis era consistente, sostenuto da un grande servizio e capacità di soffrire. Con una serie favolosa di risultati tra febbraio e maggio, Daniil tornò rapidamente al terzo posto in classifica, appena dietro Djokovic e Alcaraz. Era realmente la terza forza del tour, battuto da Novak e Carlos, ma ancora assai forte contro tutti gli altri. Lo certificava anche la classifica: fino a 6 maggio 2024 Medvedev è rimasto n.4 del mondo, poi mesi passati da n.5, difendendo la sua posizione con le unghie ma con prestazioni in campo sempre meno convincenti. La sconfitta patita da Sinner a Melbourne 2024 ha sicuramente minato la sue convinzioni e anche qualche problema alla spalla hanno ridotto l’efficacia del servizio. Dalla parte finale dello scorso anno le sue performance sono diventate sempre più scadenti, fino al 2025, quando la crisi si è palesata in tutta la sua gravità. Solo un buon torneo, Indian Wells, con una semifinale che è una vera boccata d’ossigeno, ma restano enormi dubbi sul futuro del russo. A 29 anni, riuscirà a riprendersi un posto nella top 10 e un ruolo da protagonista?
Da sotto oltretutto spingono, e non poco… Draper in salute l’ha già passato nettamente, e la sensazione è che Jack abbia solo iniziato il suo percorso vincente. Rune a Indian Wells ha mostrato passi in avanti significativi nella consistenza di prestazione, tanto che sembra facile ipotizzare per lui una primavera con ottimi risultati sulla terra battuta, e anche Fils sembra possedere le carte in regola per puntare deciso alla top10. Tsitsipas ha ritrovato buon feeling e maggiore intensità, e vedremo se anche su terra battuta Mensik sarà in grado di dire la sua. Il rilancio di Medvedev passa da se stesso, ma di sicuro la concorrenza non è ferma; anzi, c’è davvero un bel movimento appena sotto di lui, per questo il recupero in breve tempo non sarà facile, visto che sul “rosso” di solito Daniil fa tanta fatica. E poi lo aspetta la difesa dei punti conquistati a Wimbledon 2024, 800 della semifinale, altra cambiale pesantissima.
Fatica è esattamente la parola che meglio descrive lo status quo di Medvedev. Quando ha vinto i suoi più grandi tornei, l’ha fatto resistendo a tanta fatica e facendola fare agli avversari, grazie al quel mix “perverso” di capacità difensiva e poi improvvisi affondi velocissimi, sostenuti da un servizio eccezionale. Era difficilissimo sbaragliarlo attaccando, ti portava a correre e rincorrere su palle lente, “storte”, e poi improvvisamente imprendibili, non ci si capiva niente e alla fine vinceva quasi sempre lui. Adesso invece sono le sue gambe piegate dalla fatica, dai tantissimi chilometri fatti e sforzi immani per andare sopra a rivali più potenti e aggressivi. E pure la sua testa è consumata da quegli sforzi, lo si nota dai ripetuti momenti autodistruttivi dove la frustrazione lo porta a prendersela con il mondo intero. Il miglior Daniil era una sorta di “Connors”, si cibava di questa furia per mettere energia nel suo gioco; il Medvedev attuale di energia sembra averne proprio poca… e i risultati parlano chiaro. Lui si lagna tanto (troppo) delle palle, di condizioni lente, ecc. Forse ha ragione, il suo tennis tattico con queste condizioni non fa più male come un tempo, ma del resto una delle qualità migliori dei campioni è evolvere, adattarsi ai contesti e nuovi avversari. Medvedev è in enorme difficoltà in questo, provare a cambiare qualche cosa nel suo tennis per rilanciarsi.
La classifica alla fine resta un numero, ma è anche metro importante del valore attuale di un giocatore. Draper per esempio è oggi un top10 vero, e a livello di prestazione già lo dicevamo dalla scorsa estate, se trova continuità vale la top 10. Eccolo, c’è arrivato. Medvedev stazionava tra i migliori, ma a livello di gioco era tempo che non valeva più la top10. Adesso anche il computer lo certifica. Ce la farà a rilanciarsi? Avrà la grinta e voglia per farlo? Nelle sua gambe e nella sua testa c’è ancora quella forza e determinazione per risalire la china? Le risposte le conosce solo lui. Forse…
Marco Mazzoni
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No scusate, sono andato a memoria ma è del 1988
Cilic.
@ Calvin (#4349715)
Non più forte, sopratutto più giovane. Il tennis di oggi è estremamente logorante. enzo
@ 4tune (#4349808)
Da come scrivi, mostri grande conoscenza del tennis, e sei l’allenatore ideale per il russo, proponiti! enzo
Medvedev è ormai anziano e piuttosto gracilino. E’ pressocchè impossibile il suo ritorno ai vertici. Come lui Rublev! Sono però giocatori in grado di passare un pò di turni e guadagnarsi una bella pagnotta enzo
Si Medvedev sarà assolutamente in grado di risalire.
Cotto e Stracotto .
@ Mozz 22 (#4349761)
Mi sembra di sì e a memoria, gli slam vinti dai nati negli anni 90 siano in tutto 2. Uno suo e uno di Thiem.
Sinner e Alcaraz da soli hanno vinto più di una generazione mondiale durata 10 anni.
Ha già dimostrato di saper giocare più aggressivo e meno attendista. Ma sembra che questo gli richieda uno sforzo mentale ancora maggiore rispetto al suo gioco naturale fatto di palle molli e cambi di ritmo, con tantissima corsa. Questo tipo di gioco così dispendioso penso che ormai gli abbia presentato il conto, ma lui non si arrenda a volerlo abbandonare. Poi c’è il problema al servizio, che era la base inattaccabile del suo gioco e ora non è più un’arma così affidabile. Insomma un problema mentale e uno tecnico che vanno risolti altrimenti addìo top 10.
Ha a che fare con l’infortunio patito alla spalla (fino 2024) ed infatti al servizio non è più quello di prima.
Solo che adesso è più vecchio e deve supplire ad un servizio decadente e fare più punti a vogare.
Ovvio che perda più spesso.
Il tennis “difensivistico” di cui Medvedev è attualmente il massimo rappresentante, non ha futuro di fronte alla potenza e aggressività dei nuovi talenti emergenti.
Sono tifoso di Danil (e soprattutto di sua moglie) Credo che se non apporterà modifiche al suo modo di stare in campo non rientrerà più nei dieci. Ritengo indispensabile un cambio di allenatore. Avanzamento sulla risposta sulle seconde e quando non incontra i big server. Maggiore aggressività sulle palle break a suo favore. Sfruttare gli attacchi controtempo quando chiude all’angolo l’avversario.
La generazione anni 90 è destinata a soccombere e lasciare spazio a tutti questi giovani super determinati e ambiziosi. Poi è tutto da vedere se questi giovanissimi avranno continuità…un conto è arrivare, un altro é restare.
Può anche non tornare in TOP TEN ( per me ci riuscirà perchè può fare quarti di finale in tutti gli Slam) ma è l’unico della sua generazione ad essere stato numero 1 al mondo. Sbaglio o nessuno nato fra il 1990 e il 2000 ci è mai riuscito?
Più che da testa e gambe, l’eventuale risalita dipenderà da spalle e schiena.
Il rendimento al servizio del russo è calato molto nell’ultimo periodo. È estremamente meno incisivo.
Se non ritorna ai livelli precedenti, non sarà in grado di risalire in classifica. Per lo meno di rientrare nei 10.
I top 10, diciamo 9, sono accerchiati da questa massa di giovani talenti che si è appena affacciata e da quelli ancora in erba. Possiamo con certezza dire che la top ten sarà variabile nei prossimi anni. Troppi ragazzi che sanno giocare a tennis.
C’è anche Fognini che in silenzio sta uscendo dai 100.
Buona fortuna Fabio e grazie di tutto (nonostante le arrabbiature che ogni tanto facevi venire)
Il crollo più inatteso, per me, anche più di quello di Tsitsipas (che pure avrei scommesso sarebbe rimasto molto a lungo nei top.
Per me Fritz, Ruud, Tsitsipas, Rublev, DeMinaur, Paul tra due anni non saranno in top 10 (per altre ragioni anche Djokovic)
La sensazione che stia in arrivo una generazione più forte e che, tolto Zverev degli attuali top 10 over 26 molti usciranno dai piani altisismi della classifica è forte (anche Fritz per me non reggerà a lungissimo), però certezze non ci sono
Troppi giovani troppo forti che si affacciano alla top10, con tennis potente ed aggressivo. Medvy gioca un tennis in difesa, che poteva andare bene a velocità leggermente più bassa. I vari Sinner, Fils, Fonseca, Mensik, Tien e poi quelli che non sono sulla bocca di tutti ma che ci sorprenderanno progrediranno degli anni a venire mentre la generazione 97-98 è destinata a soffrire.
Comunque Io ero alle Next Gen 2017 a Rho con il gruppo Shapo, Rublev, Chung, Medvedev ecc. ed allora il grande russo sembrava quello meno accreditato er ottenere grandi risultati. Ed invece è proprio lui che ha fatto finali e vinto slam.
Concordo con l’analisi di Mazzoni, ha un tennis molto dispendioso fisicamente e sta iniziando a pagarne il conto, inoltre mentalmente sta cedendo, lo si è visto con il filotto di finali perse, sempre primo segno di cedimento nella carriera di un gran tennista, dopo varie vittorie. Poi c’è senz’altro la questione generazionale, i giovani pressano e non hanno paura, mentre Danilo pare già stanco di tutto e tutti. Deve cambiare qualcosa sia nel suo tennis che nella sua testa.
Più che altro l’ epoca di una serie di giovani pian piano dominanti di sta aprendo in maniera incontestabile. Da sempre ubi major minor cessat! In genere retrocedono i meno freschi e giovani.
I tennisti russi, storicamente, son fatti cosi’. Con la fama e il denaro arrivano tutti ai 30 anni lontani dal loro prime.
Pare una crisi più profonda di quella del 2023 citata nell articolo. All’epoca Medvedev dichiaró di avere la testa un pó altrove per esser diventato padre e per le sanzioni contro la Russia. Ma appunto era ancora esplosivo, non appena ritrovó la voglia di remare da fondo campo il suo gioco particolare era quello di una volta e si riprese.
Ora sembra proprio incapace di reggere fisicamente dei ritmi sempre più ossessivi. Cerca di tornare quello di un tempo ma non gli esce il gioco che vorrebbe, lo testimoniano le continue lamentele sulle velocità di campi e palline
Bruciato, rovinato, asfaltato dall’avvento dell’epoca Sinner.
Come lui: de Minaur, Rublev, Tsisipas, Djokovic, Zverev.
Il Rosso a questi, non solo li ha randellati x bene ovunque, ma li ha proprio mandati ai matti anticipandone la rovina sportiva.
A tornare nella top 10 anche indirettamente ci ritorna Medvedev e neanche a breve,già dopo Montecarlo visto le cambiali pesanti che hanno Tsitsipas e Ruud,difficile che ripetano le stesse prestazioni a Montecarlo e Barcellona,il problema per lui sarà quando dovrà ammortizzare la semifinale di Wimbledon