Mensik in finale ATP, Copertina

Mensik elimina Fritz e conquista la finale di Miami: ora sfiderà il suo idolo Djokovic (Video del tiebreak decisivo e della partita)

29/03/2025 08:02 57 commenti
Jakub Mensik CZE, 01.09.2005 - Foto Getty Images
Jakub Mensik CZE, 01.09.2005 - Foto Getty Images

Il diciannovenne ceco Jakub Mensik ha conquistato la sua prima finale in un Masters 1000, dove affronterà il suo idolo d’infanzia Novak Djokovic, dopo aver battuto sorprendentemente la testa di serie numero 3 Taylor Fritz al Miami Open.
Il giovane talento ceco ha messo a segno ben 25 ace e si è dimostrato infallibile in entrambi i tie-break per eliminare l’idolo di casa con il punteggio di 7-6(4), 4-6, 7-6(4). A soli 19 anni, Mensik è entrato nel torneo come numero 54 del ranking ATP, diventando il terzo finalista con la classifica più bassa nella storia del torneo.
“Oggi rispondere è stato davvero difficile,” ha dichiarato Mensik dopo la vittoria. “Entrambi abbiamo servito molto bene, quindi lui non mi ha dato molte opportunità di breakkarlo. Sono stati i tie-break a fare la differenza per me. Ho cercato di dare il massimo proprio nei momenti decisivi.”

Fritz si è trovato per due volte a due punti dalla sconfitta sul suo servizio sul 4-5 e 5-6, ma è riuscito a lottare fino al tie-break del terzo set, avendo difeso il suo servizio per tutto l’incontro. Ma Mensik, che aveva perso due scambi da 25 colpi contro Fritz in momenti critici precedenti nel set, ha vinto uno scambio di 27 colpi sul servizio di Fritz per guadagnarsi due match point nel tie-break, e gli è bastato il primo.

Fritz ha superato Mensik nei vincenti da fondo campo (25 contro 15), ma i 20 errori non forzati di dritto dell’americano si sono rivelati fatali. Entrambi i giocatori sono stati quasi imbattibili al servizio, con Mensik che ha vinto l’82% dei punti sulla prima, leggermente superiore all’80% di Fritz.
Mensik, che ha eliminato anche il numero 7 del mondo e campione di Indian Wells Jack Draper nel secondo turno, è balzato di 24 posizioni questa settimana fino a raggiungere il suo best ranking al numero 30 nella classifica ATP Live. Potrebbe addirittura salire al numero 24 se dovesse vincere il titolo domenica.
A 19 anni e sei mesi, è il terzo finalista più giovane nella storia di Miami, dietro Rafael Nadal e Carlos Alcaraz, che avevano entrambi 18 anni e nove mesi quando hanno raggiunto le loro prime finali a Miami.

Guardando avanti alla sfida contro il suo idolo Djokovic domenica, Mensik ha commentato: “È una sensazione incredibile. Per me era un sogno giocare contro di lui a Shanghai. Ora è un po’ diverso. Sono un giocatore migliore adesso e mi godrò questa esperienza che sarà davvero emozionante. Vediamo cosa succederà domenica.”
Mensik ha vinto il primo set contro Djokovic nel loro unico precedente a Shanghai l’anno scorso, prima che il 40 volte campione ATP Masters 1000 reagisse vincendo 6-7(4), 6-1, 6-4.

Fritz, dopo la sconfitta nella sua prima semifinale a Miami, ha chiuso il primo trimestre della stagione 2025 con un record di 14-6. Sebbene gli sia stata negata una seconda apparizione in finale di un ATP Masters 1000, dopo la sua vittoria a Indian Wells nel 2022, manterrà il suo 4° posto nel ranking ATP entrando nella stagione sulla terra battuta.

L’americano ha salvato le uniche due palle break che ha affrontato contro Mensik, entrambe nel terzo set, ma si è rammaricato della sua prestazione nei due tie-break. “Tra i due tie-break, dovevo vincerne almeno uno. Dovevo giocare un po’ meglio,” ha detto Fritz. “Quando gioco bene, quando vinco le partite, è quello che faccio di solito. Supero queste situazioni. Quindi essere battuto in due tie-break è frustrante. Ho fatto il mio lavoro. Non sono stato breakkato. Non ho affrontato palle break fino al terzo set, quindi è dura da accettare.”

Guardando alla finale, Fritz ha indicato Djokovic come favorito, ma ha aggiunto che le condizioni diurne potrebbero favorire Mensik. “Se le condizioni sono abbastanza veloci e il suo servizio funziona bene, sarà sempre in partita,” ha detto Fritz parlando del ceco. “Sarà combattuta. Avrà una buona possibilità.”
“Non sono sicuro, perché il fatto che io non sia riuscito a rispondere al suo servizio non significa che Novak non sarà in grado di farlo. Dipenderà da questo,” ha concluso l’americano.

ATP Miami
Jakub Mensik
7
4
7
Taylor Fritz [3]
6
6
6
Vincitore: Mensik
Statistica Mensik 🇨🇿 Fritz 🇺🇸
STATISTICHE DI SERVIZIO
Valutazione del servizio 309 298
Ace 25 14
Doppi falli 4 3
Prima di servizio 73/101 (72%) 79/114 (69%)
Punti vinti sulla prima 60/73 (82%) 63/79 (80%)
Punti vinti sulla seconda 15/28 (54%) 16/35 (46%)
Palle break salvate 1/2 (50%) 2/2 (100%)
Giochi di servizio giocati 17 17
STATISTICHE DI RISPOSTA
Valutazione della risposta 75 120
Punti vinti sulla prima di servizio 16/79 (20%) 13/73 (18%)
Punti vinti sulla seconda di servizio 19/35 (54%) 13/28 (46%)
Palle break convertite 0/2 (0%) 1/2 (50%)
Giochi di risposta giocati 17 17
STATISTICHE DEI PUNTI
Punti vinti a rete 6/9 (67%) 13/16 (81%)
Vincenti 40 39
Errori non forzati 37 34
Punti vinti al servizio 75/101 (74%) 79/114 (69%)
Punti vinti in risposta 35/114 (31%) 26/101 (26%)
Totale punti vinti 110/215 (51%) 105/215 (49%)
VELOCITÀ DI SERVIZIO
Velocità massima 221 km/h (137 mph) 225 km/h (139 mph)
Velocità media prima 204 km/h (126 mph) 198 km/h (123 mph)
Velocità media seconda 156 km/h (96 mph) 171 km/h (106 mph)



Francesco Paolo Villarico


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57 commenti. Lasciane uno!

Tony_65 (Guest) 30-03-2025 01:50

Scritto da Tony_65

Scritto da Pier no guest
Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

Molto bello il tuo post e molto interessanti le cose che dici che ben si sposano con il percorso fatto da Sinner, a proposito è pensando a lui che mi viene in mente un aspetto particolarmente importante, che non sempre si riesce a migliorare, anzi spesso è la causa dei blocchi psicologici di cui tu parli: la testa. Sinner ce l’ha sempre avuta ed è quella che gli ha permesso di diventare n. 1 prima ancora del miglioramento dei gesti tecnici, la stessa testa che ora sta mancando ad Alcatraz e gli sta impedendo di arrivare in fondo ai tornei pur essendo fortissimo nei colpi. La tenuta psicologica di Sinner in situazioni che avrebbero annientato qualunque altro tennista è stata semplicemente mostruosa e questa non si può imparare o ce l’hai o bon ce l’hai pee essere N. 1.

Scusate per qualche errore dovuto alla piccola tastiera dello smart phone

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Tony_65 (Guest) 30-03-2025 01:44

Scritto da Pier no guest
Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

Molto bello il tuo post e molto interessanti le cose che dici che ben si sposano con il percorso fatto da Sinner, a proposito è pensando a lui che mi viene in mente un aspetto particolarmente importante, che non sempre si riesce a migliorare, anzi spesso è la causa dei blocchi psicologici di cui tu parli: la testa. Sinner ce l’ha sempre avuta ed è quella che gli ha permesso di diventare n. 1 prima ancora del miglioramento dei gesti tecnici, la stessa testa che ora sta mancando ad Alcatraz e gli sta impedendo di arrivare in fondo ai tornei pur essendo fortissimo nei colpi. La tenuta psicologica di Sinner in situazioni che avrebbero annientato qualunque altro tennista è stata semplicemente mostruosa e questa non si può imparare o ce l’hai o bon ce l’hai pee essere N. 1.

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+1: il capitano
Pier no guest 29-03-2025 21:05

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da Pier no guest

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da Pier no guest
Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

Bravo Pier, da te si impara sempre qualcosa.

Niente di straordinario Detu.Ciò che si trascura è che alcuni giocatori nel tempo superano questa loro “timidezza” ma non sono molti e,comunque,hanno dentro un certo quid. Il primo Lendl era fortissimo ma subiva la freddezza di Borg,la spavalderia di John e la l’atteggiamento di Jimbo che lo chiamò “chicken” in mondovisione.Maturò,si tolse quell’espressione da atleta dell’est, diventò “cattivo”,implacabile.Memorabile una sua pallata sottorete a John che ,con una certa vena cinematografica,si dimenò quasi morente e Ivan,sguardo torvo,a godere in silenzio,senza scusarsi (credo fossero al WCT di Dallas).
Altro esempio Edberg.Talento cristallino,correttezza quasi irritante per un tennista di quel tempo,che dopo 2 vittorie fece 0-7 con Becker tanto che Galeazzi lo definí tacchino freddo ,lui che aveva il santino di Becker nel taccuino. Gli ci volle un po’ ma poi vinse su Boris a Wimbledon ed essere 2/1 nelle finali di Londra credo sia stato un esempio di rivalsa non da poco.
Nulla è scritto ma gli indizi sono comunque importanti.

Adoravo Galeazzo ma quando definì tacchino freddo il mio Edberg gli avrei tirato dietro un ace di Tanner

Però che anni Detu. Da una parte Galeazzi/Panatta/Galgani/Il Tennis Italiano che erano pro Fit/Becker/Riano ,dall’altra Tommasi/Clerici/Matchball con la memorabile risposta a Galgani “il campione under 18 è italiano (Pistolesi)” e Rino con la sua “peccato che i minorenni vincono Wimbledon”.
Non serve dire quale rivista leggessi e rileggessi.

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+1: Detuqueridapresencia
Detuqueridapresencia 29-03-2025 20:17

Scritto da Vae victis
Il tennis giocato con tutte le sue inutili statistiche che vi appassionano tanto sono solo meri epifenomeni,sindromi di copertura di ciò che se ne sta bello sepolto al calduccio fidante del vostro vieto disinteresse. Ma se proprio si deve sproloquiare È da queste tenzoni perdute dall’americano o spagnolo o russo, una volta da uno e una volta da un altro, che si capisce l’anomalia sinner. Giocasse 100 volte contro Fritz non potrebbe perderci neanche una volta. Questo parallelismo tra il deserto rosso e gli altri che si azzuffano tra loro lasciandolo dormire,questo dividi et impera intrinseco dello stilita è l’avventura tennistica, chiamiamola così, del decennio. Una delle poche questioni interessanti che valgono un vero interesse seppur in silenzio e da lontano. Le esiziali chiacchere e controcchiacchere agonisticheggianti, ancorché in un sito dedicato, sono pannicelli caldi, oziosità da manovali che sfacchinano sui campi identificandosi proiettivamente col campione televisionato di turno, appendici,rami secchi da tagliare. Per non parlare di quelle sudate transumanze col cappellino griffato che comprano i biglietti un anno prima per il buco italico per andare a confermarsi la sfacchinata di turno in viva vita che fa loro brillare gli occhietti appassionati e appassiti. Quanto detto sarebbe un mero Benaltrismo da parte di chi la sa lunga? Al contrario. Bisognerebbe farli giocare in stadi vuoti senza spettatori e o commentatori,senza abbonamenti o biglietti vip omaggio. Ciò vale per tutti i presunti sport, nessuna diretta sempre differita,nessun commento, nessuna esegesi d’accatto, nessuna muffita chiacchera ex post, quella intanto viene da sé anche se si dovrebbe resisterle. Solo il mero referto della partita, solo quello. Senza testimoni. Silentium est aurum..

Silentium est aurEum

Aurum era un rosolio per zie zitelle

Se vuoi fare sfoggio di cultura almeno assicurati di farlo bene cribbio

54
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+1: il capitano
Detuqueridapresencia 29-03-2025 20:14

Scritto da Sporadico

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da Pier no guest
Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

Bravo Pier, da te si impara sempre qualcosa.

“Sinner è un campione, Musetti no”. Oooooohhh finalmente!!! Sono stracontento per due motivi: primo perché Detuqueridapresencia, per sua stessa ammissione, ha imparato qualcosa (meglio tardi che mai anche se il sottoscritto ve lo dice da due anni…). Il secondo perché anche il professor Pier no guest, finalmente dice qualcosa di sensato. Un grande bacio a entrambi!

Come sempre non gai capito nulla. Ma che te lo si spiega a fare?

53
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Detuqueridapresencia 29-03-2025 20:13

Scritto da Pier no guest

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da Pier no guest
Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

Bravo Pier, da te si impara sempre qualcosa.

Niente di straordinario Detu.Ciò che si trascura è che alcuni giocatori nel tempo superano questa loro “timidezza” ma non sono molti e,comunque,hanno dentro un certo quid. Il primo Lendl era fortissimo ma subiva la freddezza di Borg,la spavalderia di John e la l’atteggiamento di Jimbo che lo chiamò “chicken” in mondovisione.Maturò,si tolse quell’espressione da atleta dell’est, diventò “cattivo”,implacabile.Memorabile una sua pallata sottorete a John che ,con una certa vena cinematografica,si dimenò quasi morente e Ivan,sguardo torvo,a godere in silenzio,senza scusarsi (credo fossero al WCT di Dallas).
Altro esempio Edberg.Talento cristallino,correttezza quasi irritante per un tennista di quel tempo,che dopo 2 vittorie fece 0-7 con Becker tanto che Galeazzi lo definí tacchino freddo ,lui che aveva il santino di Becker nel taccuino. Gli ci volle un po’ ma poi vinse su Boris a Wimbledon ed essere 2/1 nelle finali di Londra credo sia stato un esempio di rivalsa non da poco.
Nulla è scritto ma gli indizi sono comunque importanti.

Adoravo Galeazzo ma quando definì tacchino freddo il mio Edberg gli avrei tirato dietro un ace di Tanner 🙂

52
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+1: Pier no guest, Marco Tullio Cicerone
Detuqueridapresencia 29-03-2025 20:11

Scritto da Rea

Scritto da Vae victis
Il tennis giocato con tutte le sue inutili statistiche che vi appassionano tanto sono solo meri epifenomeni,sindromi di copertura di ciò che se ne sta bello sepolto al calduccio fidante del vostro vieto disinteresse. Ma se proprio si deve sproloquiare È da queste tenzoni perdute dall’americano o spagnolo o russo, una volta da uno e una volta da un altro, che si capisce l’anomalia sinner. Giocasse 100 volte contro Fritz non potrebbe perderci neanche una volta. Questo parallelismo tra il deserto rosso e gli altri che si azzuffano tra loro lasciandolo dormire,questo dividi et impera intrinseco dello stilita è l’avventura tennistica, chiamiamola così, del decennio. Una delle poche questioni interessanti che valgono un vero interesse seppur in silenzio e da lontano. Le esiziali chiacchere e controcchiacchere agonisticheggianti, ancorché in un sito dedicato, sono pannicelli caldi, oziosità da manovali che sfacchinano sui campi identificandosi proiettivamente col campione televisionato di turno, appendici,rami secchi da tagliare. Per non parlare di quelle sudate transumanze col cappellino griffato che comprano i biglietti un anno prima per il buco italico per andare a confermarsi la sfacchinata di turno in viva vita che fa loro brillare gli occhietti appassionati e appassiti. Quanto detto sarebbe un mero Benaltrismo da parte di chi la sa lunga? Al contrario. Bisognerebbe farli giocare in stadi vuoti senza spettatori e o commentatori,senza abbonamenti o biglietti vip omaggio. Ciò vale per tutti i presunti sport, nessuna diretta sempre differita,nessun commento, nessuna esegesi d’accatto, nessuna muffita chiacchera ex post, quella intanto viene da sé anche se si dovrebbe resisterle. Solo il mero referto della partita, solo quello. Senza testimoni. Silentium est aurum..

Non ci ho capito nulla

Riassunto

Brematurata o no

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Pier no guest 29-03-2025 18:28

Comunque guarderò il match con attenzione e soprattutto il dritto di Mensik che è piuttosto personale e non so quanto quel movimento sia vulnerabile sotto pressione.
Con uno come Nole spesso tutte le “certezze” vengono meno, ciò che sembra eccelso con un Fritz potrebbe risultare non altrettanto consistente con un campionissimo.
Vedem…vedem…

50
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Brufen (Guest) 29-03-2025 18:13

@ Vae victis (#4348218)

Scritto da Vae victis
Silentium est aurum..

Il tuo sarebbe graditissimo a tutti.

Vate, fattene una ragione: di tennis non capisci nulla, di Latino ancora meno, e a scrivere sei proprio negato.

49
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Rea (Guest) 29-03-2025 17:33

Scritto da Vae victis
Il tennis giocato con tutte le sue inutili statistiche che vi appassionano tanto sono solo meri epifenomeni,sindromi di copertura di ciò che se ne sta bello sepolto al calduccio fidante del vostro vieto disinteresse. Ma se proprio si deve sproloquiare È da queste tenzoni perdute dall’americano o spagnolo o russo, una volta da uno e una volta da un altro, che si capisce l’anomalia sinner. Giocasse 100 volte contro Fritz non potrebbe perderci neanche una volta. Questo parallelismo tra il deserto rosso e gli altri che si azzuffano tra loro lasciandolo dormire,questo dividi et impera intrinseco dello stilita è l’avventura tennistica, chiamiamola così, del decennio. Una delle poche questioni interessanti che valgono un vero interesse seppur in silenzio e da lontano. Le esiziali chiacchere e controcchiacchere agonisticheggianti, ancorché in un sito dedicato, sono pannicelli caldi, oziosità da manovali che sfacchinano sui campi identificandosi proiettivamente col campione televisionato di turno, appendici,rami secchi da tagliare. Per non parlare di quelle sudate transumanze col cappellino griffato che comprano i biglietti un anno prima per il buco italico per andare a confermarsi la sfacchinata di turno in viva vita che fa loro brillare gli occhietti appassionati e appassiti. Quanto detto sarebbe un mero Benaltrismo da parte di chi la sa lunga? Al contrario. Bisognerebbe farli giocare in stadi vuoti senza spettatori e o commentatori,senza abbonamenti o biglietti vip omaggio. Ciò vale per tutti i presunti sport, nessuna diretta sempre differita,nessun commento, nessuna esegesi d’accatto, nessuna muffita chiacchera ex post, quella intanto viene da sé anche se si dovrebbe resisterle. Solo il mero referto della partita, solo quello. Senza testimoni. Silentium est aurum..

Non ci ho capito nulla

48
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Pier no guest 29-03-2025 17:14

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da Pier no guest
Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

Bravo Pier, da te si impara sempre qualcosa.

Niente di straordinario Detu.Ciò che si trascura è che alcuni giocatori nel tempo superano questa loro “timidezza” ma non sono molti e,comunque,hanno dentro un certo quid. Il primo Lendl era fortissimo ma subiva la freddezza di Borg,la spavalderia di John e la l’atteggiamento di Jimbo che lo chiamò “chicken” in mondovisione.Maturò,si tolse quell’espressione da atleta dell’est, diventò “cattivo”,implacabile.Memorabile una sua pallata sottorete a John che ,con una certa vena cinematografica,si dimenò quasi morente e Ivan,sguardo torvo,a godere in silenzio,senza scusarsi (credo fossero al WCT di Dallas).
Altro esempio Edberg.Talento cristallino,correttezza quasi irritante per un tennista di quel tempo,che dopo 2 vittorie fece 0-7 con Becker tanto che Galeazzi lo definí tacchino freddo ,lui che aveva il santino di Becker nel taccuino. Gli ci volle un po’ ma poi vinse su Boris a Wimbledon ed essere 2/1 nelle finali di Londra credo sia stato un esempio di rivalsa non da poco.
Nulla è scritto ma gli indizi sono comunque importanti.

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Kenobi 29-03-2025 16:40

Scritto da PensiamociBene
Direi che quando tu vedi un giocatore come Mensik ma anche Fonseca che in età giovanissima sanno già fare tutto, sei portato a pensare che saranno dei numeri 1.
La verità è un po’ diversa, proprio come ci insegna Sinner. Sinner a quell’età non era in grado di fare tutto, e addirittura ancora oggi ci sono settori di gioco in cui l’affidabilità di Sinner è inferire a quella di questi ragazzi. Mi riferisco alla percentuale di riuscità delle volè o alla percentuale di riuscita delle prime palle di servizio (tra l’altro se Sinner alza la sua percentuale di prime palle arriva subito a numero 1 tra i servitori perché oggi già primeggia su tanti altri aspetti del servizio, ma è penalizzato proprio dalla bassa percentuale di prime).
Se vedevi Sinner a 18 e 19 anni, vedevi un giocatore super fluido, capace di spingere con tutti i colpi, ma che aveva blackout con errori gratuiti di fila e tante difficoltà con le variazioni. Nessuno vedendolo giocare aveva l’impressione di un giocatore completo, ma tutti si rendevano conto dei tantissimi margini di miglioramento.
Cosa voglio dire? Semplice. Uno dei modi più affidabili per capire quanto diventerà forte un giovane tennista è paradossalmente la presenza di settori in cui è scarso. Se cioè un tennista giovane è numero 10 al mondo e quando lo vedi giocare la prima cosa che noti è che ha grandi margini di miglioramento, significa tantissimo. Se invece a essere numero 10 al mondo è un giovane che sa fare tutto, significa un po’ meno.
Il punto è che migliorare il proprio livello non è mica facile, e se parti che sei già completo migliorare sarà più arduo. Pensiamo ad Alcaraz. Potremmo onestamente dire che è migliore oggi di 2 anni fa? Leggo spesso i forum spagnoli dove dicono che Alcarz ristagna ormai da anni.
Lo stesso con Mensik, è fortissimo, ma il fatto che abbia solo 19 anni ci indurrebbe a ritenere che sarà ancora più forte tra qualche anno, ma è un inganno. Proprio perché quando lo guardi dici: “ma questo sa già far tutto: è completo”, dovrebbe farti venire il sospetto che nei prossimi anni non migliorerà affatto. Avrà un ristagno.
Poi è chiaro io faccio un discorso di probabilità, che può valere sui grandi numeri. Nel caso specifico niente è certo perché ciascun tennista è un mondo a sé e avrà una storia a sé. E i miglioramenti non sono lineari nel tempo, a volte un giocatore fatica molto a trovare la sua quadra. E’ solo che secondo me bisogna fare attenzione nel giudizio sui giovani al fatto controintuitivo che più sanno fare tutto, meno saranno destinati a primeggiare. E’ un po’ come se ciascuno avesse in dote una quantità finita di miglioramenti, alcuni riescono a implementarla da giovanissimi per questo diventano subito forti, sembrano talenti, ma poi si arenano, perché non hanno più niente da migliorare, e altri invece la implementano tardi, ma se erano già forti prima di quei miglioramenti, poi saranno dei numeri 1.

Sono ancora notevoli i miglioramenti che può fare, non so come si fa parlare di un ragazzo così giovane in tal senso.
L’anno scorso veniva descritto come un pallettaro che non avrebbe raggiunto la top30.

46
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Superpippo (Guest) 29-03-2025 16:25

@ Vae victis (#4348218)

Tutto bene? Ti sei ripreso?

45
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Stefano (Guest) 29-03-2025 15:34

@ Stefano (#4348348)

Lo slice non lo usa mai e palle corte, volee e servizio e volee sono migliorabili.
Inoltre su erba e soprattutto su terra i margini di crescita sono ancora notevoli

44
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Stefano (Guest) 29-03-2025 15:30

@ PensiamociBene (#4348210)

D’accordo su tutto.
Aggiungerei che ancora oggi, a 23 anni e mezzo, Sinner ha più margini di crescita tecnica di Alcaraz. Fonseca

43
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+1: PensiamociBene, Inox
Brufen (Guest) 29-03-2025 14:37

Prova di forza impressionante del giovane Moravo, giocatore destinato a stabilirsi – ben presto – nell’elite assoluta del tennis. Fisico, centimetri, potenza, classe, un servizio devastante, e soprattutto la testa dei grandi campioni.

42
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Sporadico (Guest) 29-03-2025 14:29

Scritto da Detuqueridapresencia

Scritto da Pier no guest
Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

Bravo Pier, da te si impara sempre qualcosa.

“Sinner è un campione, Musetti no”. Oooooohhh finalmente!!! Sono stracontento per due motivi: primo perché Detuqueridapresencia, per sua stessa ammissione, ha imparato qualcosa (meglio tardi che mai anche se il sottoscritto ve lo dice da due anni…). Il secondo perché anche il professor Pier no guest, finalmente dice qualcosa di sensato. Un grande bacio a entrambi!

41
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-1: Detuqueridapresencia
Shuzo (Guest) 29-03-2025 13:46

Che la Repubblica Ceca, dopo tante campionesse, abbia finalmente trovato anche un nuovo campione?
Troppo presto per dirlo. Sicuramente ha dimostrato di poter arrivare almeno tra i top ten. Per arrivare a vincere un torneo dello Slam è necessario avere anche un qualcosa di speciale dentro, oltre a fisico e talento! Quello che Sinner ha proprio innato!

40
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+1: il capitano
Apota (Guest) 29-03-2025 13:23

@ PensiamociBene (#4348210)

Secondo me Mensik è forte davvero.
Non credo proprio avrà un ristagno,crescerà invece.
Anche semplicemente in esperienza nei grandi palcoscenici e nel gestire la pressione e già questo fa una grande differenza,anche se il ragazzo se la cava già molto bene sotto questo punto di vista.
Stasera ha già una gran bel test e non darei così per scontata la sua sconfitta.
A fine anno Mensik è in top 10 15

39
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roby.mortilla@gmail.com 29-03-2025 13:15

Scritto da PensiamociBene
Direi che quando tu vedi un giocatore come Mensik ma anche Fonseca che in età giovanissima sanno già fare tutto, sei portato a pensare che saranno dei numeri 1.
La verità è un po’ diversa, proprio come ci insegna Sinner. Sinner a quell’età non era in grado di fare tutto, e addirittura ancora oggi ci sono settori di gioco in cui l’affidabilità di Sinner è inferire a quella di questi ragazzi. Mi riferisco alla percentuale di riuscità delle volè o alla percentuale di riuscita delle prime palle di servizio (tra l’altro se Sinner alza la sua percentuale di prime palle arriva subito a numero 1 tra i servitori perché oggi già primeggia su tanti altri aspetti del servizio, ma è penalizzato proprio dalla bassa percentuale di prime).
Se vedevi Sinner a 18 e 19 anni, vedevi un giocatore super fluido, capace di spingere con tutti i colpi, ma che aveva blackout con errori gratuiti di fila e tante difficoltà con le variazioni. Nessuno vedendolo giocare aveva l’impressione di un giocatore completo, ma tutti si rendevano conto dei tantissimi margini di miglioramento.
Cosa voglio dire? Semplice. Uno dei modi più affidabili per capire quanto diventerà forte un giovane tennista è paradossalmente la presenza di settori in cui è scarso. Se cioè un tennista giovane è numero 10 al mondo e quando lo vedi giocare la prima cosa che noti è che ha grandi margini di miglioramento, significa tantissimo. Se invece a essere numero 10 al mondo è un giovane che sa fare tutto, significa un po’ meno.
Il punto è che migliorare il proprio livello non è mica facile, e se parti che sei già completo migliorare sarà più arduo. Pensiamo ad Alcaraz. Potremmo onestamente dire che è migliore oggi di 2 anni fa? Leggo spesso i forum spagnoli dove dicono che Alcarz ristagna ormai da anni.
Lo stesso con Mensik, è fortissimo, ma il fatto che abbia solo 19 anni ci indurrebbe a ritenere che sarà ancora più forte tra qualche anno, ma è un inganno. Proprio perché quando lo guardi dici: “ma questo sa già far tutto: è completo”, dovrebbe farti venire il sospetto che nei prossimi anni non migliorerà affatto. Avrà un ristagno.
Poi è chiaro io faccio un discorso di probabilità, che può valere sui grandi numeri. Nel caso specifico niente è certo perché ciascun tennista è un mondo a sé e avrà una storia a sé. E i miglioramenti non sono lineari nel tempo, a volte un giocatore fatica molto a trovare la sua quadra. E’ solo che secondo me bisogna fare attenzione nel giudizio sui giovani al fatto controintuitivo che più sanno fare tutto, meno saranno destinati a primeggiare. E’ un po’ come se ciascuno avesse in dote una quantità finita di miglioramenti, alcuni riescono a implementarla da giovanissimi per questo diventano subito forti, sembrano talenti, ma poi si arenano, perché non hanno più niente da migliorare, e altri invece la implementano tardi, ma se erano già forti prima di quei miglioramenti, poi saranno dei numeri 1.

Concordo in pieno. Sempre sostenuto anch’io

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andrewthefirst (Guest) 29-03-2025 13:05

Scritto da PensiamociBene
Direi che quando tu vedi un giocatore come Mensik ma anche Fonseca che in età giovanissima sanno già fare tutto, sei portato a pensare che saranno dei numeri 1.
La verità è un po’ diversa, proprio come ci insegna Sinner. Sinner a quell’età non era in grado di fare tutto, e addirittura ancora oggi ci sono settori di gioco in cui l’affidabilità di Sinner è inferire a quella di questi ragazzi. Mi riferisco alla percentuale di riuscità delle volè o alla percentuale di riuscita delle prime palle di servizio (tra l’altro se Sinner alza la sua percentuale di prime palle arriva subito a numero 1 tra i servitori perché oggi già primeggia su tanti altri aspetti del servizio, ma è penalizzato proprio dalla bassa percentuale di prime).
Se vedevi Sinner a 18 e 19 anni, vedevi un giocatore super fluido, capace di spingere con tutti i colpi, ma che aveva blackout con errori gratuiti di fila e tante difficoltà con le variazioni. Nessuno vedendolo giocare aveva l’impressione di un giocatore completo, ma tutti si rendevano conto dei tantissimi margini di miglioramento.
Cosa voglio dire? Semplice. Uno dei modi più affidabili per capire quanto diventerà forte un giovane tennista è paradossalmente la presenza di settori in cui è scarso. Se cioè un tennista giovane è numero 10 al mondo e quando lo vedi giocare la prima cosa che noti è che ha grandi margini di miglioramento, significa tantissimo. Se invece a essere numero 10 al mondo è un giovane che sa fare tutto, significa un po’ meno.
Il punto è che migliorare il proprio livello non è mica facile, e se parti che sei già completo migliorare sarà più arduo. Pensiamo ad Alcaraz. Potremmo onestamente dire che è migliore oggi di 2 anni fa? Leggo spesso i forum spagnoli dove dicono che Alcarz ristagna ormai da anni.
Lo stesso con Mensik, è fortissimo, ma il fatto che abbia solo 19 anni ci indurrebbe a ritenere che sarà ancora più forte tra qualche anno, ma è un inganno. Proprio perché quando lo guardi dici: “ma questo sa già far tutto: è completo”, dovrebbe farti venire il sospetto che nei prossimi anni non migliorerà affatto. Avrà un ristagno.
Poi è chiaro io faccio un discorso di probabilità, che può valere sui grandi numeri. Nel caso specifico niente è certo perché ciascun tennista è un mondo a sé e avrà una storia a sé. E i miglioramenti non sono lineari nel tempo, a volte un giocatore fatica molto a trovare la sua quadra. E’ solo che secondo me bisogna fare attenzione nel giudizio sui giovani al fatto controintuitivo che più sanno fare tutto, meno saranno destinati a primeggiare. E’ un po’ come se ciascuno avesse in dote una quantità finita di miglioramenti, alcuni riescono a implementarla da giovanissimi per questo diventano subito forti, sembrano talenti, ma poi si arenano, perché non hanno più niente da migliorare, e altri invece la implementano tardi, ma se erano già forti prima di quei miglioramenti, poi saranno dei numeri 1.

Anch’io pendo per questa ipotesi…fino a 18 anni devi eccellere in dritto rovescio e copertura campo…non vincerai subito ma poi farai più male…abbasso la palla corta!!+

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Borg (Guest) 29-03-2025 12:41

Scritto da Rea
Vista La partita, Menšik ha giocato bene. Non lo vedevo giocare da novembre e mi è sembrato molto migliorato.
A differenza di Berrettini, riusciva anche a tenere lo scambio prolungato con Fritz. Un anno fa, sembrava servizio e poco più. Ora, sebbene il servizio sia ancora la sua arma principale, è solido con tutti i fondamentali

Solido si, ma non così tanto.
Secondo me siamo lontani dal tennis dei top Players., soprattutto il dritto mi sembra un po’ ballerino.
Compensa con un eccellente servizio ma non credo basterà contro nole e comunque per ambire alla top 10.
Ieri fritz sembrava sottotono rispetto al match con berretto, comprensibilmente a corto di energia fisica e mentale.

36
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+1: il capitano
Detuqueridapresencia 29-03-2025 12:34

Scritto da Pier no guest
Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

Bravo Pier, da te si impara sempre qualcosa.

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+1: il capitano, Caronte
Detuqueridapresencia 29-03-2025 12:33

Scritto da PensiamociBene
Direi che quando tu vedi un giocatore come Mensik ma anche Fonseca che in età giovanissima sanno già fare tutto, sei portato a pensare che saranno dei numeri 1.
La verità è un po’ diversa, proprio come ci insegna Sinner. Sinner a quell’età non era in grado di fare tutto, e addirittura ancora oggi ci sono settori di gioco in cui l’affidabilità di Sinner è inferire a quella di questi ragazzi. Mi riferisco alla percentuale di riuscità delle volè o alla percentuale di riuscita delle prime palle di servizio (tra l’altro se Sinner alza la sua percentuale di prime palle arriva subito a numero 1 tra i servitori perché oggi già primeggia su tanti altri aspetti del servizio, ma è penalizzato proprio dalla bassa percentuale di prime).
Se vedevi Sinner a 18 e 19 anni, vedevi un giocatore super fluido, capace di spingere con tutti i colpi, ma che aveva blackout con errori gratuiti di fila e tante difficoltà con le variazioni. Nessuno vedendolo giocare aveva l’impressione di un giocatore completo, ma tutti si rendevano conto dei tantissimi margini di miglioramento.
Cosa voglio dire? Semplice. Uno dei modi più affidabili per capire quanto diventerà forte un giovane tennista è paradossalmente la presenza di settori in cui è scarso. Se cioè un tennista giovane è numero 10 al mondo e quando lo vedi giocare la prima cosa che noti è che ha grandi margini di miglioramento, significa tantissimo. Se invece a essere numero 10 al mondo è un giovane che sa fare tutto, significa un po’ meno.
Il punto è che migliorare il proprio livello non è mica facile, e se parti che sei già completo migliorare sarà più arduo. Pensiamo ad Alcaraz. Potremmo onestamente dire che è migliore oggi di 2 anni fa? Leggo spesso i forum spagnoli dove dicono che Alcarz ristagna ormai da anni.
Lo stesso con Mensik, è fortissimo, ma il fatto che abbia solo 19 anni ci indurrebbe a ritenere che sarà ancora più forte tra qualche anno, ma è un inganno. Proprio perché quando lo guardi dici: “ma questo sa già far tutto: è completo”, dovrebbe farti venire il sospetto che nei prossimi anni non migliorerà affatto. Avrà un ristagno.
Poi è chiaro io faccio un discorso di probabilità, che può valere sui grandi numeri. Nel caso specifico niente è certo perché ciascun tennista è un mondo a sé e avrà una storia a sé. E i miglioramenti non sono lineari nel tempo, a volte un giocatore fatica molto a trovare la sua quadra. E’ solo che secondo me bisogna fare attenzione nel giudizio sui giovani al fatto controintuitivo che più sanno fare tutto, meno saranno destinati a primeggiare. E’ un po’ come se ciascuno avesse in dote una quantità finita di miglioramenti, alcuni riescono a implementarla da giovanissimi per questo diventano subito forti, sembrano talenti, ma poi si arenano, perché non hanno più niente da migliorare, e altri invece la implementano tardi, ma se erano già forti prima di quei miglioramenti, poi saranno dei numeri 1.

Post molto interessante. Prospettiva particolare. Da rifletterci su.

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Vae victis (Guest) 29-03-2025 12:29

Il tennis giocato con tutte le sue inutili statistiche che vi appassionano tanto sono solo meri epifenomeni,sindromi di copertura di ciò che se ne sta bello sepolto al calduccio fidante del vostro vieto disinteresse. Ma se proprio si deve sproloquiare È da queste tenzoni perdute dall’americano o spagnolo o russo, una volta da uno e una volta da un altro, che si capisce l’anomalia sinner. Giocasse 100 volte contro Fritz non potrebbe perderci neanche una volta. Questo parallelismo tra il deserto rosso e gli altri che si azzuffano tra loro lasciandolo dormire,questo dividi et impera intrinseco dello stilita è l’avventura tennistica, chiamiamola così, del decennio. Una delle poche questioni interessanti che valgono un vero interesse seppur in silenzio e da lontano. Le esiziali chiacchere e controcchiacchere agonisticheggianti, ancorché in un sito dedicato, sono pannicelli caldi, oziosità da manovali che sfacchinano sui campi identificandosi proiettivamente col campione televisionato di turno, appendici,rami secchi da tagliare. Per non parlare di quelle sudate transumanze col cappellino griffato che comprano i biglietti un anno prima per il buco italico per andare a confermarsi la sfacchinata di turno in viva vita che fa loro brillare gli occhietti appassionati e appassiti. Quanto detto sarebbe un mero Benaltrismo da parte di chi la sa lunga? Al contrario. Bisognerebbe farli giocare in stadi vuoti senza spettatori e o commentatori,senza abbonamenti o biglietti vip omaggio. Ciò vale per tutti i presunti sport, nessuna diretta sempre differita,nessun commento, nessuna esegesi d’accatto, nessuna muffita chiacchera ex post, quella intanto viene da sé anche se si dovrebbe resisterle. Solo il mero referto della partita, solo quello. Senza testimoni. Silentium est aurum..

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VillaPovero (Guest) 29-03-2025 12:27

Scritto da PensiamociBene
Direi che quando tu vedi un giocatore come Mensik ma anche Fonseca che in età giovanissima sanno già fare tutto, sei portato a pensare che saranno dei numeri 1.
La verità è un po’ diversa, proprio come ci insegna Sinner. Sinner a quell’età non era in grado di fare tutto, e addirittura ancora oggi ci sono settori di gioco in cui l’affidabilità di Sinner è inferire a quella di questi ragazzi. Mi riferisco alla percentuale di riuscità delle volè o alla percentuale di riuscita delle prime palle di servizio (tra l’altro se Sinner alza la sua percentuale di prime palle arriva subito a numero 1 tra i servitori perché oggi già primeggia su tanti altri aspetti del servizio, ma è penalizzato proprio dalla bassa percentuale di prime).
Se vedevi Sinner a 18 e 19 anni, vedevi un giocatore super fluido, capace di spingere con tutti i colpi, ma che aveva blackout con errori gratuiti di fila e tante difficoltà con le variazioni. Nessuno vedendolo giocare aveva l’impressione di un giocatore completo, ma tutti si rendevano conto dei tantissimi margini di miglioramento.
Cosa voglio dire? Semplice. Uno dei modi più affidabili per capire quanto diventerà forte un giovane tennista è paradossalmente la presenza di settori in cui è scarso. Se cioè un tennista giovane è numero 10 al mondo e quando lo vedi giocare la prima cosa che noti è che ha grandi margini di miglioramento, significa tantissimo. Se invece a essere numero 10 al mondo è un giovane che sa fare tutto, significa un po’ meno.
Il punto è che migliorare il proprio livello non è mica facile, e se parti che sei già completo migliorare sarà più arduo. Pensiamo ad Alcaraz. Potremmo onestamente dire che è migliore oggi di 2 anni fa? Leggo spesso i forum spagnoli dove dicono che Alcarz ristagna ormai da anni.
Lo stesso con Mensik, è fortissimo, ma il fatto che abbia solo 19 anni ci indurrebbe a ritenere che sarà ancora più forte tra qualche anno, ma è un inganno. Proprio perché quando lo guardi dici: “ma questo sa già far tutto: è completo”, dovrebbe farti venire il sospetto che nei prossimi anni non migliorerà affatto. Avrà un ristagno.
Poi è chiaro io faccio un discorso di probabilità, che può valere sui grandi numeri. Nel caso specifico niente è certo perché ciascun tennista è un mondo a sé e avrà una storia a sé. E i miglioramenti non sono lineari nel tempo, a volte un giocatore fatica molto a trovare la sua quadra. E’ solo che secondo me bisogna fare attenzione nel giudizio sui giovani al fatto controintuitivo che più sanno fare tutto, meno saranno destinati a primeggiare. E’ un po’ come se ciascuno avesse in dote una quantità finita di miglioramenti, alcuni riescono a implementarla da giovanissimi per questo diventano subito forti, sembrano talenti, ma poi si arenano, perché non hanno più niente da migliorare, e altri invece la implementano tardi, ma se erano già forti prima di quei miglioramenti, poi saranno dei numeri 1.

Bisogna vedere a cosa sono dovute le limitazioni di un giovane.
Se uno è basso avrà sempre problemi ad ottenere punti facili dal servizio, così come uno con struttura fisica troppo grossa avrà problemi in mobilità..

Oppure se è stato impostato con movimenti troppo ampi, sarà vulnerabile in risposta, ecc.

Sinner è stato bravissimo a ridisegnare il suo movimento al servizio, ed è con quello che ha fatto il grande balzo.

Ha ovviamente
migliorato anche in tante piccole cose, essendo un grande lavoratore, e può sicuramente migliorare a rete, anche se non sarà mai un giocatore di tocco.

32
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VillaPovero (Guest) 29-03-2025 12:22

Adesso

Scritto da Inox
Io credo che Mensik ha le carte in regola per battere Nole e se vince il 1° set la chiede in 2

Sicuramente la chiede in due, bisogna vedere se gliela danno…

Ovviamente Djokovic favorito, ma il giovane ceco lo può battere.

31
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PensiamociBene 29-03-2025 12:15

Direi che quando tu vedi un giocatore come Mensik ma anche Fonseca che in età giovanissima sanno già fare tutto, sei portato a pensare che saranno dei numeri 1.

La verità è un po’ diversa, proprio come ci insegna Sinner. Sinner a quell’età non era in grado di fare tutto, e addirittura ancora oggi ci sono settori di gioco in cui l’affidabilità di Sinner è inferire a quella di questi ragazzi. Mi riferisco alla percentuale di riuscità delle volè o alla percentuale di riuscita delle prime palle di servizio (tra l’altro se Sinner alza la sua percentuale di prime palle arriva subito a numero 1 tra i servitori perché oggi già primeggia su tanti altri aspetti del servizio, ma è penalizzato proprio dalla bassa percentuale di prime).

Se vedevi Sinner a 18 e 19 anni, vedevi un giocatore super fluido, capace di spingere con tutti i colpi, ma che aveva blackout con errori gratuiti di fila e tante difficoltà con le variazioni. Nessuno vedendolo giocare aveva l’impressione di un giocatore completo, ma tutti si rendevano conto dei tantissimi margini di miglioramento.

Cosa voglio dire? Semplice. Uno dei modi più affidabili per capire quanto diventerà forte un giovane tennista è paradossalmente la presenza di settori in cui è scarso. Se cioè un tennista giovane è numero 10 al mondo e quando lo vedi giocare la prima cosa che noti è che ha grandi margini di miglioramento, significa tantissimo. Se invece a essere numero 10 al mondo è un giovane che sa fare tutto, significa un po’ meno.

Il punto è che migliorare il proprio livello non è mica facile, e se parti che sei già completo migliorare sarà più arduo. Pensiamo ad Alcaraz. Potremmo onestamente dire che è migliore oggi di 2 anni fa? Leggo spesso i forum spagnoli dove dicono che Alcarz ristagna ormai da anni.
Lo stesso con Mensik, è fortissimo, ma il fatto che abbia solo 19 anni ci indurrebbe a ritenere che sarà ancora più forte tra qualche anno, ma è un inganno. Proprio perché quando lo guardi dici: “ma questo sa già far tutto: è completo”, dovrebbe farti venire il sospetto che nei prossimi anni non migliorerà affatto. Avrà un ristagno.

Poi è chiaro io faccio un discorso di probabilità, che può valere sui grandi numeri. Nel caso specifico niente è certo perché ciascun tennista è un mondo a sé e avrà una storia a sé. E i miglioramenti non sono lineari nel tempo, a volte un giocatore fatica molto a trovare la sua quadra. E’ solo che secondo me bisogna fare attenzione nel giudizio sui giovani al fatto controintuitivo che più sanno fare tutto, meno saranno destinati a primeggiare. E’ un po’ come se ciascuno avesse in dote una quantità finita di miglioramenti, alcuni riescono a implementarla da giovanissimi per questo diventano subito forti, sembrano talenti, ma poi si arenano, perché non hanno più niente da migliorare, e altri invece la implementano tardi, ma se erano già forti prima di quei miglioramenti, poi saranno dei numeri 1.

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roby.mortilla@gmail.com 29-03-2025 11:57

Scritto da Rea
Vista La partita, Menšik ha giocato bene. Non lo vedevo giocare da novembre e mi è sembrato molto migliorato.
A differenza di Berrettini, riusciva anche a tenere lo scambio prolungato con Fritz. Un anno fa, sembrava servizio e poco più. Ora, sebbene il servizio sia ancora la sua arma principale, è solido con tutti i fondamentali

Vista anch’io stanotte. Confermo tutto ciò che hai detto: Fritz non ha giocato male, anzi, ma Mensik ha retto sempre tutti gli scambi, muovendosi bene, pochi gratuiti, (Fritz i suoi punti se li è dovuti sudare tutti, sfiancandosi) e sopratutto un servizio impressionante per potenza+precisione. Jannik ha impiegato tre anni per raggiungere un servizio decente, questo a 19 anni ha già uno dei migliori se non il migliore in circolazione. Proprio curioso di vedere come finisce con Djokovic

29
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Silvy (Guest) 29-03-2025 11:44

Dopo il primo set non ho più visto nulla perché il sonno ha prevalso, bravo Mensik, ora servirebbe una super prestazione e la freddezza che non so se un ragazzo così giovane possa avere. Nole resta favorito.

28
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+1: il capitano
PliskoNotBot (Guest) 29-03-2025 11:29

Se entra in campo con la sudditanza psicologica dell'”idolo” siamo a posto. Speriamo che abbia invece gli attributi per far partita. Notizia comunque incredibile la sua vittoria su Fritz, mai avrei detto! Bravo Giacobbe!

27
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Rea (Guest) 29-03-2025 11:24

Scritto da Maxiclimber

Scritto da Rea
ha un movimento al servizio molto corto con la palla che rimane piuttosto bassa nell’alzata. La colpisce appena smette di salire
Lo so che batte già molto bene , ma vedete anche margini di miglioramento?

Quello però è un vantaggio: in questo modo è più difficile da leggere per chi è in risposta, ed è meno problematico quando c’è vento.
Poi margini di miglioramento ce ne sono sempre, ma il lancio basso (purché gli consenta una completa elevazione) direi che di per sé non è assolutamente un problema.

Grazie. A vederlo sembrerebbe possa battere almeno qualche centimetro più in alto, ma certamente batte già bene

Grazie per le info sui vantaggi di una alzata corta

26
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Mattia saracino (Guest) 29-03-2025 11:02

Good mensik.

25
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Inox 29-03-2025 11:00

Io credo che Mensik ha le carte in regola per battere Nole e se vince il 1° set la chiede in 2

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Pier no guest 29-03-2025 10:55

Non è facile ma il ragazzo dovrà fissare la concentrazione sulla palla e non su chi la colpisce.
I grandissimi riescono in questo,nel voler colpire e colpire senza prestare attenzione a chi hai di là e,semmai,esaltandoti se c’è un monumento. È la sfrontatezza,quella di chi di fronte al pubblico trova energia e non paura di non essere adeguato.
Le lunghe sfilze di sconfitte tra giocatori di alto livello vanno oltre il divario tra i due, è una questione di sudditanza psicologica che ti blocca,ti fa vedere il vantaggio come effimero,il recupero dell’avversario come già scritto.Punti regalati,doppi falli,cali improvvisi sono le differenze tra campioni e eccellenti giocatori.
Sinner è un campione, Musetti no,Fonseca mostra,vedi in Argentina,di fregarsene del tifo contro e di esaltarsi col tifo pro (al di là che sia un tifo spesso becero); Gerulaitis,Monfils hanno avuto picchi altissimi ma contro Borg,Connors,Nadal,Nole ci perdevano anche se l’altro fosse stato in preda ai calcoli renali.
Vediamo Mensik con Nole, vediamo se avrà lo sguardo sulla palla,se il braccio sarà sciolto.Ovvio gli si chieda tanto ma così è,come Nadal con Roger all’esordio o Sampras su Lendl agli US OPEN il bocia (ragazzo) deve credere in sé stesso.

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+1: Detuqueridapresencia
livio (Guest) 29-03-2025 10:37

Certo che 25 ace è davvero tanta roba! voglio dire: Frizzetto la risposta ce l’ha ed anche buona, quindi vuol dire che Menzikkio ha un servizio da 10 e lode. Buon per lui! Vediamo come andrà contro il miglior difensore della storia. Bel test di maturità per lui e bel test di tenuta per Djoko in attesa della terra e soprattutto di Wimbledon dove può dire ampiamente ancora la sua. Non datelo per spacciato. E’ già accaduto negli anni scorsi ed è sempre tornato a lottare ancora più di prima. Sono sicuro che vuole chiudere con il botto

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andrewthefirst (Guest) 29-03-2025 10:36

Scritto da Rea
@ Dr Ivo (#4348061)
Il servizio è certamente la sua arma principale ma ha giocato bene con glia altri colpi pure
Agli esperti chiederei: ha un movimento al servizio molto corto con la palla che rimane piuttosto bassa nell’alzata. La colpisce appena smette di salire
Lo so che batte già molto bene , ma vedete anche margini di miglioramento?

Non andrei a modificare una tecnica che funziona in modo stratosferico…il lancio palla alto di lendl e berdych non è per tutti e anche sorpassato ormai

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Maxiclimber (Guest) 29-03-2025 10:29

Scritto da Rea
ha un movimento al servizio molto corto con la palla che rimane piuttosto bassa nell’alzata. La colpisce appena smette di salire
Lo so che batte già molto bene , ma vedete anche margini di miglioramento?

Quello però è un vantaggio: in questo modo è più difficile da leggere per chi è in risposta, ed è meno problematico quando c’è vento.
Poi margini di miglioramento ce ne sono sempre, ma il lancio basso (purché gli consenta una completa elevazione) direi che di per sé non è assolutamente un problema.

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Rea (Guest) 29-03-2025 10:14

@ Dr Ivo (#4348061)

Il servizio è certamente la sua arma principale ma ha giocato bene con glia altri colpi pure

Agli esperti chiederei: ha un movimento al servizio molto corto con la palla che rimane piuttosto bassa nell’alzata. La colpisce appena smette di salire

Lo so che batte già molto bene , ma vedete anche margini di miglioramento?

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WinItaly_ex_Berga 29-03-2025 09:58

Dal 2010 Djokovic ha disputato 114 finali, 83 vinte (73%) 31 perse. Due sole volte ha perso contro un giocatore fuori dai primi 10, e sempre a Bercy, contro Khachanov (18) e contro Rune (18).

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+1: il capitano, Lotreg23, Caronte
italo (Guest) 29-03-2025 09:54

Mensik ha dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, che i top player, anche se giocano bene sono battibili.
Tutti tranne uno

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pablito 29-03-2025 09:52

Scritto da Sempre leprotto
E adesso si incontreranno padre e figlio.

19 l’uno.
38 (quasi) l’altro. 😉
La metá. 🙂

Anche se perdesse, e DJ facesse 100 tornei, il ceko gran candidato per la Nuova Trimurti, al posto del moccioso danese. 🙁

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Rea (Guest) 29-03-2025 09:51

Vista La partita, Menšik ha giocato bene. Non lo vedevo giocare da novembre e mi è sembrato molto migliorato.

A differenza di Berrettini, riusciva anche a tenere lo scambio prolungato con Fritz. Un anno fa, sembrava servizio e poco più. Ora, sebbene il servizio sia ancora la sua arma principale, è solido con tutti i fondamentali

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+1: roby.mortilla@gmail.com
Detuqueridapresencia 29-03-2025 09:38

Scritto da il capitano
Sono solo in tre a battere Novak Djokovic: Jannik Sinner, i lucky loser e Luca Nardi. Se tanto mi da tanto, Giacobbo ImMensik se tornerà a casa con la coda fra le gambe.

Verrà il momento di Giacobbe, Capitano.

Ma non ancora (cit. da Massimo Decimo Meridio, quello vero però, non il Chaltron Easton del forum)

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+1: il capitano, Caronte
Andy.Fi (Guest) 29-03-2025 09:38

Questo ragazzone ceco mi ha impressionato stanotte, comunque vada domani, sarà protagonista assoluto in futuro. Forse meglio di Fonseca sul veloce. A breve prevedo big one Jannik e i big 3 ( Alchi, Joao e il ceco )

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Tony_65 (Guest) 29-03-2025 09:36

La sicurezza nei colpi di questo ragazzo è impressionante, non è spettacolare il suo gioco ma è di una regolarità disarmante (con minore potenza e profondità ricorda Sinner) e sa cambiare e fare bene anche la palla corta. La partita con Djokovic la vedo molto equilibrata e non so se il serbo potrà alzare il 100′ trofeo…

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tonino (Guest) 29-03-2025 09:33

Penso che Djokovic avrebbe preferito incontrare Fritz per l’undicesima volta e continuare a batterlo come già fatto con Dimitrov, ora ha tutto da perdere mentre Mensik giocherà a braccio sciolto e poi avrà l’occasione unica di battere il proprio idolo e negargli il record dei cento mille. . .

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vecchiogiovi (Guest) 29-03-2025 09:32

complimenti alla scuola ceca, ha sempre tennisti di valore, come i cugini slovacchi. Da giovanissimo avevo la elegantissima Snauwaert blu e legno col fusto sagomato ridotto in legno di Jan Kodes, grande tennista che si fece fare le scarpe dal russo Metrevelli nella finale di Wimbledon edizione senza professionisti, quindi solo tennisti dell’est e dilettanti. Se non si fa suggestionare dalla maestà di Djoko, peraltro in forma smagliante, può fare bene. Che non è detto vincere, perchè le partite contro Musetti e Dimitrov sono state stra-ultra-dominate.

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Kenobi 29-03-2025 09:04

Se vuole diventare grande non dovrà guardare un faccia a nessuno come fece Rune a Bercy.
Altrimenti si innescherà la cara sudditanza psicologica tanto cara a Dimitrov o Musetti.

Dovrà essere spietato 🙂

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+1: il capitano
-1: Michibe71
Onurb (Guest) 29-03-2025 09:03

Vincerà mensik in 3 set….djoko fisicamente non ce la fa a reggere 3 set combattuti….se djoko vince,lo fa in 2 set ….ha 18 anni in più,potrebbe essere suo padre…

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+1: Krik Kroc
-1: Bonaldo
JOA20 (Guest) 29-03-2025 08:53

Bravo Mensik, anche se credo che Fritz abbia risentito della maratona con Berrettini. A Shanghai contro Djokovic riuscì a vincere un set al tie-break, penso che farà lo stesso nella finale di Miami ma non andrà oltre.

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Eterno Randello (Guest) 29-03-2025 08:52

Previsione: il giovane Mensik si farà prendere dalla sudditanza psicologica, gli verrà il braccino ed andrà a finire con un 6-2 6-3 per il serbo.

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ACL 29-03-2025 08:49

Ci sono alte possibilità di sciolta totale di Mensik di fronte alla personificazione in carne ed ossa della gigantografia che probabilmente da ragazzino teneva appesa in camera da letto, ma rimane un piccolo dubbio di una reazione anomala del diciannovenne ceco di cui ancora non si conosce il temperamento.
Con Fritz finalista invece avremmo avuto la certezza di una resa incondizionata identica nella sostanza alle quattro precedenti.

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Giambi (Guest) 29-03-2025 08:45

Non ho visto la partita quindi non la posso giudicare ma posso confermare quello che ho scritto pochi giorni fa: i Ceki hanno una delle squadre di Davis più forti tra Mensik Macac Lehceka i due semifinalisti nel torneo di Napoli contro i nostri e possono schierare un buon doppio. L’assenza di Sinner gli ha tolto di mezzo il gatto che li fermava sul più bello nel loro cammino nei vari tornei.

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Sempre leprotto (Guest) 29-03-2025 08:42

E adesso si incontreranno padre e figlio.

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+1: Krik Kroc
il capitano 29-03-2025 08:31

Sono solo in tre a battere Novak Djokovic: Jannik Sinner, i lucky loser e Luca Nardi. Se tanto mi da tanto, Giacobbo ImMensik se tornerà a casa con la coda fra le gambe.

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+1: Pippolivetennis, Detuqueridapresencia, Caronte
-1: Boga88
Dr Ivo (Guest) 29-03-2025 08:25

Non ho visto l’incontro, ma queste statistiche autorizzano a una conclusione, Mensik ha vinto solo grazie al servizio. Non ha mai rotto il servizio di Fritz in tre set, però ha giocato due tie-break superlativi e non è poco, per uno che allo stesso avversario aveva fatto tre games in un’intera partita di Slam. Ma non credo basterà domenica, contro il miglior risponditore del circuito. Contro Taylor avrei dubitato, ma con lui il lupo balcanico ha il centone in tasca

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+1: il capitano, Pippolivetennis, Lukaa, Caronte