“Djokovic viveva per il tennis 24 ore su 24, Sinner è esattamente come lui” (Video)

26/03/2025 18:27 39 commenti
Marco Panichi preparatore atletico di Jannik Sinner dalla fine dello scorso mese di agosto
Marco Panichi preparatore atletico di Jannik Sinner dalla fine dello scorso mese di agosto

“Djokovic viveva per il tennis 24 ore su 24, Sinner è esattamente come lui”: Lo afferma Marco Panichi, attuale preparatore fisico dell’italiano ed ex membro del team di Nole, tracciando interessanti paralleli tra i due campioni.
Quando Jannik Sinner ha composto il numero di Marco Panichi, quest’ultimo non ci ha pensato due volte. Si era appena impegnato con Juncheng Shang, ma sapeva che l’opportunità di lavorare con il suo connazionale era di quelle che passano una volta sola. Con lo scandalo del clostebol e la separazione da Ferrara e Naldi ancora freschi, il tennista di San Candido cercava nei suoi sostituti quel vantaggio competitivo che gli permettesse di continuare a essere il faro del circuito ATP. E lo ha trovato, almeno nell’ambito della preparazione fisica, in due uomini che conoscevano alla perfezione i segreti del giocatore più vincente della storia.
Plasmare l’ultima fase della carriera di un animale competitivo come Novak Djokovic offre una prospettiva unica. Lo sa bene Panichi, che si è inserito perfettamente nel team di Jannik, diventando uno dei membri più importanti del suo entourage e che mostra più emozioni durante i tornei. Questa nuova sfida nella sua carriera arriva con uno sguardo molto ampio, che gli permette di tracciare similitudini tra l’azzurro e il serbo.

“Novak era qualcuno che viveva per il tennis 24 ore al giorno. Jannik è esattamente uguale, sebbene in modo diverso”, ha dichiarato senza esitazioni Panichi nel podcast Tressessanta. “Sinner è una persona che vive per il tennis, è competitivo persino negli allenamenti. Si diverte così. I grandi campioni sono fatti in questo modo: persone che si divertono facendo ciò che fanno. Dietro tutto, esiste sempre quel piacere di competere.”

La mentalità di Djokovic sotto la lente
Il periodo che ha catapultato Marco nella sfera mediatica si colloca tra il 2019 e il 2024, i cinque anni trascorsi accanto a Novak Djokovic. Con lui ha vissuto innumerevoli esperienze, dall’episodio della deportazione dall’Australia fino al ritorno vincente del 2023. Pochi possono vantarsi di aver accompagnato il serbo in così tante situazioni, ma l’aspetto che l’italiano evidenzia maggiormente del suo ex pupillo riguarda la sua mentalità ogni volta che scende in campo.
“Djokovic trasforma il suo desiderio di competere in uno dei suoi punti di forza maggiori. Nole, metaforicamente, ha bisogno di un nemico contro cui lottare”, spiega Panichi. “Che sia il pubblico o il suo avversario in campo… necessita di quella scarica di energia. In passato, quando lo vedevamo eccessivamente tranquillo, cercavamo di ‘accenderlo’. Era un metodo che gli serviva per ottenere carburante durante ogni partita. Ci sono altri giocatori che necessitano esattamente del contrario, ma questo è il caso di Novak.”

Una conoscenza che sicuramente Sinner custodisce gelosamente ogni volta che condivide il campo con il serbo, e che evidenzia quanto le similitudini mentali tra i due campioni possano essere un fattore determinante nei loro successi.



Francesco Paolo Villarico


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39 commenti. Lasciane uno!

Aaron (Guest) 27-03-2025 16:45

Gli appassionati di tennis in Italia hanno provato grande interesse per i nostri tennisti negli ultimi anni, direi a partire dal Berrettini erbivoro. Con le vittorie a ripetizione di Sinner poi c’è stata una vera esplosione , una passione per un ragazzo che ha fatto innamorare l’Italia.
Per me, e credo per moltissimi altri qui, innanzitutto perchè è una bella persona : è umile , leale, corretto, gentile, dedito al lavoro, non è invidioso , non sclera, non urla, non sfascia le racchette . Un campione cosi’ non l’avevamo mai avuto e neppure sognato.
Vista l’armonia e l’amicizia che regnava nell’ambiente della Davis, e l’affetto sincero e la stima che gli manifestano , tra gli altri, Berrettini e Sonego, direi che gli vuole bene anche chi potrebbe nutrire un comprensibile sentimento di invidia .
Novak Djokovic – al netto dell’essere entrambi fenomeni del tennis – è l’opposto esatto di Sinner : per motivi che non conosciamo o che non comprendiamo, è rancoroso, incazzoso, vittima di violenti scoppi di rabbia, capace di ogni trucchetto pur di avere ragione dell’avversario, perlomeno discutibile quando narra del suo paese , e discutibile nelle sue amicizie .
Nei confronti di Sinner, dopo averci perso in Davis , deve avere maturato un vero e proprio odio : non si spiegherebbero altrimenti il sostegno e la passione per il demente australiano, le allusioni sulla vicenda Clostebol, le frecciate , per finire con quella dichiarazione PTPA nella parte anti-Sinner (peraltro non sottoscritta )
Io veramente faccio fatica a comprendere come Djokovic possa avere ancora fanatici sostenitori nel nostro paese, a meno di non accettare che lo amino e lo sostengano perchè si sentono caratterialmente affini a lui.

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Giuseppespartano 27-03-2025 14:00

Scritto da Aquila

Scritto da Kenobi
Non potendo parlare per Jannik ma credo che a parte la dedizione e il piacere di competere il fondo è completamente diverso.
Novak probabilmente a causa delle sue origini vede il confronto come un riscatto, una sfida costante contro dei nemici veri o immaginari.
Probabilmente è da ricercare nelle sofferenze della sua infanzia, non nasconde infatti questa ostilità per l’occidente visto ogni volta in sembianze come il vaccino, le organizzazioni internazionali, “mainstreaming”il tifo, etc…
Il fatto che il tifo lo abbia avuto minore di Nadal e Federer viene sentito da lui come una sfida diretta “dell’occidente” a lui perché è lui, perché non si sente parte del “nostro mondo”.
Quindi invece di capire i motivi del risultato del minor tifo lui cerca un nemico per caricarsi, è un po’ quel fa la setta dei tifosi di Novak.
Quindi Djokovic ha bisogno di negatività, ergo nemici veri o immaginari creati da lui, diversamente da quel che fa Jannik che fondamentalmente è mosso da fattori positivi: cultura familiare, vince per migliorare, l’avversario più forte che lo educhi, ergo non cerca nemici ma l’amore per lo sport che pratica.

Sono due caratteri completamente diversi, uno rispettoso e educato, l’altro maleducato e rizzoso..in comune amano il tennis ma in maniera diversa, il primo rispetta l’avversario, il secondo se è in difficoltà pur di vincere usa tutti i possibili artifici antisportivi in campo e fuori campo

Completamente d’accordo.

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Annie (Guest) 27-03-2025 13:25

@ Fabrizio82 (#4346563)

Aahh, ma allora si spiega tutto…ma volete che un tifoso romanista (tra l’altro mio cugino ha giocato nella Roma dello scudetto), tradizionalmente calorosi, rifugga da avventure emozionanti anche se travagliate ma alla fine gloriose? Grande Panichi, mi è sempre stato istintivamente simpatico, concordo con chi ha detto che su Novak si esprime con più cognizione di causa e facilità, più evasivo su Jannik, per ovvii motivi di relativa conoscenza, l’avevo già notato e segnalato quando aveva partecipato al Tennis Club di Sky

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Nena 27-03-2025 13:12

Scritto da Mi Manna Rino

Scritto da Krik Kroc
Redazione: Basta con San Candido! Sinner è solo nato nell’ospedale di San Candido, ma è d SESTO Valpusterua. Ripeto SESTO

Però è primo, non sesto.

La redazione non ha colpe. San Candido dista da Sesto Pusteria fra i 6.5 e i 7 km, e l’ospedale di San Candido è il riferimento anche per Dobbiaco, Monguelfo, Braies, Villabassa, Casies etc. Inoltre, faccio un esempio pratico: se nasci a Palermo, e poi vai a vivere a Bolzano, sei di Palermo o di Bolzano? Sui documenti c’è scritto Palermo quindi dal punto di vista strettamente giornalistico è più corretto dire il nome della città dove sei nato. Ora, che Sesto Pusteria disti solo 7 km da San Candido è un puro caso, ma Jannik poteva nascere in una qualsiasi città d’Italia e si sarebbe portato per sempre dietro il nome della città d’origine. Vi ricordate Alberto Tomba? Ebbene per facilitare le cose, giornalisticamente si diceva fosse di Bologna, in realtà è nato a San Lazzaro di Savena, e qui le cose si invertono.

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Annie (Guest) 27-03-2025 13:10

@ Markus. (#4346905)

Bellissimo!!! Ma allora lo pedinate, lo spiate, magari mimetizzati da cespuglio nei giardini di Montecarlo o da manichini nei negozi di Rue des Moulins..e io che invece ho un microchip con cui spio Novak a distanza, ti assicuro che si diverte anche lui, che è un ragazzo di 38 anni, che si rilassa fra un impegno e l’altro e, udite udite, frequenta amici, addirittura del suo ambiente, cosa molto insolita,pensa che frequenta Delpo…aah, ma Delpo l’hanno visto tutti nel suo angolo

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Annie (Guest) 27-03-2025 12:58

@ GodSaveGenie (#4346524)

Beh, se un disturbato vince 72 Grandi Titoli vuol dire che il tennis è uno sport da abolire…è che il secondo e terzo disturbato sono Rafa e Roger, che non ho mai visto dimessi rinunciare volentieri alla loro supremazia: i grandi campioni non sono “disturbati” da narcisismo, sono dotati di un ‘ambizione che li porta a vincere e con continuità, senza la quale le fatiche, l’usura, l’abitudine li porterebbero a cedere presto anche se dotati di talento..e per contrasto l’ambizione porta alla sopravvalutazione dell’avversario, che è sempre un ostacolo che si frappone al raggiungimento dei traguardi irrinunciabili, quindi ha una inevitabile componente di umiltà, di mettersi in discussione..davanti a certi termini rimango allibita, capisco che quello che Novak continua a fare in campo aumenta l’irritazione di chi ogni volta vede a portata di mano il pensionamento e gli sfugge, ma penso che un po’ di buon senso, di obiettività ci debba essere sempre, se non altro da parte di chi pontifica su correttezza ed educazione

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Annie (Guest) 27-03-2025 12:29

@ Aquila (#4346777)

Hai scritto le più grosse fandonie su Novak che abbia mai letto…e basta, la maleducazione di Novak può essere un legittimo sfogo col suo angolo che è lì apposta, come tutti gli “angoli” pronti a collaborare per diminuire le tensioni di “tutti” I giocatori, nessuno escluso, con le punte semmai di Medvedev, di Rublev, di Zverev, lo stesso Alcaraz e tutti i baldi giovani, da Rune a Fils a Shelton,ma veramente tutti, citare Novak come maleducato è noioso, falso ed appartiene alle comode etichette per tentare di sminuire (non si sa agli occhi di chi) un campione che è approdato alla vigilia dei 38 anni ai quarti di Miami…quanto al comportamento verso gli avversari, solo applausi ai loro vincenti e cordialità alla fine, e a dimostrazione della malafede dei commenti non ricordo nessuno che abbia criticato come meritava il “gran signore” Nadal quando ha svillaneggiato Lorenzo convocato a rete con fare da bos..e vorrei contare racchette rotte e pugni mostrati da parte dei vari tennisti, in questa graduatoria non sarebbe certo in alto, Novak ha il pugno vincente nei momenti topici, non certo quello ormai sistematico, automatico, fastidioso ad ogni punto da parte di tutti, anche agli errori avversari

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Markus. (Guest) 27-03-2025 11:39

Scritto da Kenobi
Non potendo parlare per Jannik ma credo che a parte la dedizione e il piacere di competere il fondo è completamente diverso.
Novak probabilmente a causa delle sue origini vede il confronto come un riscatto, una sfida costante contro dei nemici veri o immaginari.
Probabilmente è da ricercare nelle sofferenze della sua infanzia, non nasconde infatti questa ostilità per l’occidente visto ogni volta in sembianze come il vaccino, le organizzazioni internazionali, “mainstreaming”il tifo, etc…
Il fatto che il tifo lo abbia avuto minore di Nadal e Federer viene sentito da lui come una sfida diretta “dell’occidente” a lui perché è lui, perché non si sente parte del “nostro mondo”.
Quindi invece di capire i motivi del risultato del minor tifo lui cerca un nemico per caricarsi, è un po’ quel fa la setta dei tifosi di Novak.
Quindi Djokovic ha bisogno di negatività, ergo nemici veri o immaginari creati da lui, diversamente da quel che fa Jannik che fondamentalmente è mosso da fattori positivi: cultura familiare, vince per migliorare, l’avversario più forte che lo educhi, ergo non cerca nemici ma l’amore per lo sport che pratica.

Sono completamente d’accordo con la tua disanima, in aggiunta Jannik comunque gradisce avere dei momenti di stacco, del tempo da passare con gli amici e per fare altre cose che gli piacciono.

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Mauriz70 27-03-2025 11:05

Per stabilire i record che ha raggiunto e vincere quello che ha fin qui vinto devi per forza di cose avere una dedizione totale al tennis. Credo valga lo stesso anche per gente ancora più dotata a livello tecnico del serbo. In ogni disciplina sportiva vincere è complicato,ripetersi e mantenersi ad alto livello lo è 10 volte tanto.

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Inox 27-03-2025 09:49

Scritto da Pier no guest
Due professionisti simili nella dedizione al lavoro ma profondamente diversi nello spirito.Come tutti gli agonisti odiano perdere ma l’impressione è che Sinner sia più disposto ad accettarlo se comunque nel match ha dato tutto ciò che aveva quel giorno.Nole fatica invece, rifiuta la sconfitta a priori ed in qualche modo deve arrivare alla vittoria.
Credo che Panichi trovi con Sinner un ambiente più sereno,con meno tensioni e seppur orgoglioso di quanto fatto con Djokovic ora si senta più a suo agio.

Assolutamente d’accordo

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+1: Pier no guest
Pier no guest 27-03-2025 09:44

Due professionisti simili nella dedizione al lavoro ma profondamente diversi nello spirito.Come tutti gli agonisti odiano perdere ma l’impressione è che Sinner sia più disposto ad accettarlo se comunque nel match ha dato tutto ciò che aveva quel giorno.Nole fatica invece, rifiuta la sconfitta a priori ed in qualche modo deve arrivare alla vittoria.
Credo che Panichi trovi con Sinner un ambiente più sereno,con meno tensioni e seppur orgoglioso di quanto fatto con Djokovic ora si senta più a suo agio.

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+1: Inox, Giuseppespartano
Aquila (Guest) 27-03-2025 08:00

Scritto da Kenobi
Non potendo parlare per Jannik ma credo che a parte la dedizione e il piacere di competere il fondo è completamente diverso.
Novak probabilmente a causa delle sue origini vede il confronto come un riscatto, una sfida costante contro dei nemici veri o immaginari.
Probabilmente è da ricercare nelle sofferenze della sua infanzia, non nasconde infatti questa ostilità per l’occidente visto ogni volta in sembianze come il vaccino, le organizzazioni internazionali, “mainstreaming”il tifo, etc…
Il fatto che il tifo lo abbia avuto minore di Nadal e Federer viene sentito da lui come una sfida diretta “dell’occidente” a lui perché è lui, perché non si sente parte del “nostro mondo”.
Quindi invece di capire i motivi del risultato del minor tifo lui cerca un nemico per caricarsi, è un po’ quel fa la setta dei tifosi di Novak.
Quindi Djokovic ha bisogno di negatività, ergo nemici veri o immaginari creati da lui, diversamente da quel che fa Jannik che fondamentalmente è mosso da fattori positivi: cultura familiare, vince per migliorare, l’avversario più forte che lo educhi, ergo non cerca nemici ma l’amore per lo sport che pratica.

Sono due caratteri completamente diversi, uno rispettoso e educato, l’altro maleducato e rizzoso..in comune amano il tennis ma in maniera diversa, il primo rispetta l’avversario, il secondo se è in difficoltà pur di vincere usa tutti i possibili artifici antisportivi in campo e fuori campo

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+1: Inox
Positron88 (Guest) 27-03-2025 04:02

Podcast interessante al netto del fatto che (come prevedibile) quando si è entrato un po’ più nel dettaglio a parlare di Sinner è del rapporto di Panichi con Sinner ho avuto l’impressione che lui nicchiasse/carcasses di cambiare discorso (probabilmente per ovvi motivi di non disclosure agreements o simili).

27
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Inox 27-03-2025 00:01

Fate i bravi… ognuno ha il suo modo di stare in campo, si è vero anche Jannik lancia occhiatacce a volte ma concederai che si limita solo a quello mentre altri (e non faccio nomi) fanno bene altro, personalmente preferisco gli sportivi stile Jannik tutto qua

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Annie (Guest) 26-03-2025 23:58

@ Donatella (#4346698)

E se fossero le tue le supercazzole? Io mi fido, in buona fede, di quello che dice Panichi, mi attengo alle sue dichiarazioni che ha fatto più volte e in diverse occasioni e che, sinceramente, non potrebbero essere diverse…vedrai che non c’è motivo di discutere fra noi

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Donatella (Guest) 26-03-2025 23:42

@ Annie (#4346683)

Certo come no!
Io certe supercazzole contorte pur di giustificare certi comportamenti poco rispettosi e convincere altri del proprio punto di vista non le capisco anzi non le concepisco
Adios

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+1: Giuseppespartano
-1: Michibe71
Annie (Guest) 26-03-2025 23:34

@ Kenobi (#4346482)

Dici? Ma io in certe occhiatacce minacciose di Jannik non vedo tutto questo amore francescano per i rivali….quanto all’amore del pubblico verso Novak rispetto a Federer e Nadal, adesso il pubblico, che non è così idealista ma egoista, ama e applaude Novak che continua ad offrire lo spettacolo sempre entusiasmante del suo gioco generoso…e non mi pare di aver mai visto Delpo negli angoli degli altri due

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+1: Michibe71
Honi soit (Guest) 26-03-2025 23:12

Scritto da Paolo Papa
fa ridere il fatto che se Djokovic stava tranquillo, lo stesso entourage cercava di “accenderlo”

Dicendogli “ti stai muovendo come mia nonna”.

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Annie (Guest) 26-03-2025 23:10

@ Donatella (#4346576)

Ma sai, le emozioni sono proporzionate alla posta in palio, e nella vita, se le emozioni sono quelle con cui Novak ha gratificato anche il suo Staff che ha amato contraccambiato, si paga anche un piccolo prezzo che da sapore ad un’esperienza difficilmente ripetibile proprio per il suo coinvolgimento emotivo, per il contatto quasi fisico di Novak col suo angolo, che sembrava scendere in campo con lui e vivere l’avventura in questa dimensione più intensa e partecipata e valorizzata, anche durante la partita, non relegata alla palestra, con tutti i “compiti” del caso…e dalle parole di Panichi, se lette con umiltà e in silenzio, non può non arrivare un sentimento per Novak misto di orgoglio, nostalgia, di affetto e riconoscenza indelebili

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Annie (Guest) 26-03-2025 22:52

@ Inox (#4346596)

Esatto, basta ammetterlo!!! A me sta benissimo, ma che I rari, timidi sostenitori del povero Novak (l’unica che non demorde forse sono io) diventino una spregevole setta quando la massa è compatta nell’adorazione del redentore Jannik proprio non è concepibile…

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Inox 26-03-2025 22:14

@ Annie (#4346558)

Questa fantomatica setta anti Nole la vedi solo tu perché noi siamo settaroli ma pro Sinner, ahahahah

19
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+1: Carlos Primero
Inox 26-03-2025 22:11

@ Mi Manna Rino (#4346569)

Ma cosa c’entra? 24/24 è un modo di dire, equivalente a totale dedizione al tennis in tutti i suoi aspetti e come ragione di vita…

18
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Donatella (Guest) 26-03-2025 21:40

@ Annie (#4346548)

@ Donatella (#4346487)

Maggior entusiasmo? Ma io non ho letto in nessun passaggio questo maggior entusiasmo, anzi, Panichi si è espresso come nel dibattito su Sky dove è emersa la sua stima e ammirazione per un campione con cui ha condiviso per ben cinque anni un’esperienza umana intensa di grandi soddisfazioni..e del resto non poteva non evidenziare quello che accomuna Novak e Jannik, il tennis motivo di vita e il grande come ispirazione del giovane con la continuità di cui Panichi è uno dei simboli più evidenti, la concretizzazione delle comuni aspirazioni, Jannik pronto a dare immediata fiducia proprio a chi ha preparato il campione per essere il più vincente n

A parte averlo dichiarato in occasione del 2” slam in Australia di Jannik quest’anno l’articolo dice chiaramente “mostra maggiori emozioni”
Comunque che sulla panchina di Jannik Panichi e Badio siano meno tesi rispetto a quando stavano sulla panchina di Nole è lì da vedere
Hai mai visto Jannik inveire con la sua panchina quando le cose in campo andavano male?
O vogliamo negarlo?
O le persone non possono esprimere le proprie osservazioni?

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+1: Giuseppespartano, Inox, Carlos Primero, il capitano
Markux (Guest) 26-03-2025 21:30

Panichi fa’ la differenza a livello di risultati, come io faccio la differenza se divento l’allenatore del Brasile e gioco con San Marino al Maracanà do Brasil.

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-1: Carlos Primero, artadian, Michibe71, j
Mi Manna Rino (Guest) 26-03-2025 21:27

Scritto da Krik Kroc
Redazione: Basta con San Candido! Sinner è solo nato nell’ospedale di San Candido, ma è d SESTO Valpusterua. Ripeto SESTO

Però è primo, non sesto.

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+1: Zoff, Carlos Primero, artadian
Mi Manna Rino (Guest) 26-03-2025 21:25

Vabbè, ok, le solite esagerazioni. 24 ore su 24, facciamo anche 48 su 24, allora, no ? In entrambi i casi la cosa non è possibile nella realtà.
Traduco : hanno anche loro i loro spazi, per spezzare e fare un break dal tennis, non crediate.
Poi … Sinner come Djokovic … stesso discorso.
Come risultati non è logico nemmeno stilare un confronto, l’unico confronto che si può fare è tra i due fino all’età che ha adesso Sinner, ma anche li, non è tanto logico ne attendibile, perchè Djokovic ha avuto un picco di rendimento dopo i 23 anni e mezzo, ed aveva a che fare con Nadal e Federer, Sinner con Gliin Fortuni e basta.

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Fabrizio82 (Guest) 26-03-2025 21:15

Intervista che ho trovato strepitosa, veramente complimenti a Panichi, tra l’altro giallorosso, che ha fornito aneddoti interessantissimi, ed anche alla intervistatrice, che ho trovato con la sua competenza e curiosità molto piacevole.

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+1: Michibe71
Markux (Guest) 26-03-2025 21:13

Panichi è talmente determinante che quando è entrato nel Team di Novak il Serbo era già Numero 1 ATP, mentre quando è subentrato nel Team di Sinner, l’Italiano era già Numero 1 ATP, traete voi le conclusioni.

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-1: artadian
Annie (Guest) 26-03-2025 21:12

@ Annie (#4346548)

Aggiungo che le parole equilibrate e sensate del diretto interessato rendono quelle che ho letto qui dentro ancora più stonate e dettate solo dalla solita rabbia aprioristica della “setta antiNovak” …anzi, mi sa che la vittoria su Musetti ha reso gli affiliati ancora più acidi, ci sta..

11
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+1: Michibe71
Annie (Guest) 26-03-2025 21:03

@ Donatella (#4346487)

Maggior entusiasmo? Ma io non ho letto in nessun passaggio questo maggior entusiasmo, anzi, Panichi si è espresso come nel dibattito su Sky dove è emersa la sua stima e ammirazione per un campione con cui ha condiviso per ben cinque anni un’esperienza umana intensa di grandi soddisfazioni..e del resto non poteva non evidenziare quello che accomuna Novak e Jannik, il tennis motivo di vita e il grande come ispirazione del giovane con la continuità di cui Panichi è uno dei simboli più evidenti, la concretizzazione delle comuni aspirazioni, Jannik pronto a dare immediata fiducia proprio a chi ha preparato il campione per essere il più vincente n

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+1: Michibe71
Krik Kroc 26-03-2025 20:55

Redazione: Basta con San Candido! Sinner è solo nato nell’ospedale di San Candido, ma è d SESTO Valpusterua. Ripeto SESTO

9
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Pikario Furioso 26-03-2025 20:11

Scritto da Paolo Papa
fa ridere il fatto che se Djokovic stava tranquillo, lo stesso entourage cercava di “accenderlo”

Scritto da Paolo Papa
fa ridere il fatto che se Djokovic stava tranquillo, lo stesso entourage cercava di “accenderlo”

“Accendeva l’animale Novak” 🙂

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Koko (Guest) 26-03-2025 20:09

Quindi quando Djokovic gioca male bisogna accenderlo con osservazioni fastidiose. Non vorrei che sentendo coach avversari dire che è stanco e finito perchè infortunato non si sia acceso con Musetti con una stimolazione involontaria di coach avversari! Non lo deprimi ma lo inneschi!

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-1: Michibe71
GodSaveGenie (Guest) 26-03-2025 20:06

Ribadisco: uno dei più brutti disturbi narcisistici di personalità che abbia mai visto in ambito sportivo (e non solo).

6
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+1: il capitano, Giuseppespartano, zawix, Sonj
-1: Michibe71
Mattia saracino (Guest) 26-03-2025 20:04

Bravo Djokovic a pensare solo di tennis.

5
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wapi (Guest) 26-03-2025 19:45

Sinner in campo ma solo per un servizio fotografico….
Possibile non si riesca a sapere come si allena ??
https ://www.corrieredellosport.it/news/tennis/2025/03/25-139458285/sinner_in_campo_la_foto_a_montecarlo_virale_sui_social_ma_la_verit_un_altra

4
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Donatella (Guest) 26-03-2025 19:01

Credo che il maggior entusiasmo che Panichi provi ora con Sinner non sia solo il fatto di vivere questa esperienza con un connazionale… forse non deve subire le scariche di adrenalina del suo ex datore di lavoro
Insomma è rispettato

3
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+1: Ultraviolet, Giuseppespartano, Sonj, Carlos Primero
-1: Michibe71
Kenobi 26-03-2025 18:54

Non potendo parlare per Jannik ma credo che a parte la dedizione e il piacere di competere il fondo è completamente diverso.

Novak probabilmente a causa delle sue origini vede il confronto come un riscatto, una sfida costante contro dei nemici veri o immaginari.
Probabilmente è da ricercare nelle sofferenze della sua infanzia, non nasconde infatti questa ostilità per l’occidente visto ogni volta in sembianze come il vaccino, le organizzazioni internazionali, “mainstreaming”il tifo, etc…
Il fatto che il tifo lo abbia avuto minore di Nadal e Federer viene sentito da lui come una sfida diretta “dell’occidente” a lui perché è lui, perché non si sente parte del “nostro mondo”.

Quindi invece di capire i motivi del risultato del minor tifo lui cerca un nemico per caricarsi, è un po’ quel fa la setta dei tifosi di Novak.
Quindi Djokovic ha bisogno di negatività, ergo nemici veri o immaginari creati da lui, diversamente da quel che fa Jannik che fondamentalmente è mosso da fattori positivi: cultura familiare, vince per migliorare, l’avversario più forte che lo educhi, ergo non cerca nemici ma l’amore per lo sport che pratica.

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Paolo Papa 26-03-2025 18:50

fa ridere il fatto che se Djokovic stava tranquillo, lo stesso entourage cercava di “accenderlo”

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