Ha vinto due volte Amburgo e toccato il n.7 del ranking Altro, Copertina

Il tennis spagnolo piange Juan Aguilera, scomparso a 63 anni

25/03/2025 10:51 11 commenti
Juan Aguilera
Juan Aguilera

Il tennis spagnolo si è svegliato con la triste notizia della morte di Juan Aguilera all’età di 63 anni. Nato a Barcellona il 22 marzo del ’62, aveva appena festeggiato il compleanno tre giorni fa ricoverato in uno degli ospedali della sua città, dove era internato da tempo per una malattia che l’ha stroncato stamattina. Aguilera è stato uno dei principali tennisti spagnoli degli anni ’80, arrivato a toccare il best ranking di n.7 il 19 settembre del 1984, in una stagione coronata da due successi, Amburgo e Aix en Provence. Vinse anche a Bari nel 1989 e quindi altri due titoli nel 1990, Nizza e di nuovo Amburgo, dove visse una vera settimana magica battendo in finale Boris Becker in quella che fu la sua miglior partita in carriera.

Iconico il suo rovescio, quasi esclusivamente in back, con un taglio così vigoroso e preciso alla palla da diventare colpo terribilmente insidioso. Con quell’esecuzione infatti riusciva a cambiare schemi e ritmi e sulla terra battuta diventata particolarmente difficile da rigiocare, bravissimo a far schizzare via la palla, toccare smorzate e spostare gli avversari che erano così in grossa difficoltà a spingere una traiettoria così lenta e imprevedibile. Fu un vero terraiolo “doc”, figlio della scuola spagnola dell’epoca, ma a Roland Garros non riuscì mai a superare gli ottavi di finale, come nel 1984 in quello che resta complessivamente il suo anno migliore. Lottò per tutta la carriera contro un fisico non così resistente, vittima di frequenti acciacchi e problemi muscolari, ma ritrovarselo contro in quegli anni sul “rosso” non era faccenda facile.

Aguilera ha iniziato a giocare a tennis quando aveva solo tre anni e a cinque iniziò a fare corsi con la sua madrina, maestra in un club di Barcellona. Divenne professionista nel 1981 dopo essere diventato campione junior in Spagna nel 1980. Nel suo primo successo ad Amburgo (1984) superò tennisti del calibro di Yannick Noah e Guillermo Vilas prima di battere in finale in cinque set lo svedese Henrik Sundstrom, uno degli specialisti della terra battuta più forti dell’epoca. Ma è la sua vittoria sempre ad Amburgo nel 1990 ad aver spedito Aguilera in copertina delle riviste specializzate e non solo. Nella corsa verso il titolo Juan sconfisse Michael Chang (campione a Roland Garros 1989) e quindi un giovane ma già potente Jim Courier.

In finale Aguilera giocò la classica “partita della vita” battendo per 6-1 6-0 7-6 Boris Becker, impedendo così al tedesco di vincere un torneo sul “rosso” di fronte al suo pubblico. In quella partita, davvero memorabile, Aguilera riuscì a gestire la potenza del servizio di Becker con eccellenti risposte, quindi irretendolo da fondo con il suo back di rovescio. Boris gestì male il tennis di qualità del rivale, buttandosi a rete a volte senza criterio oppure incaponendosi nel volerla vincere da fondo campo, venendo spostato e poi punito dalle accelerazioni e variazioni del rivale. In un’intervista concessa alcuni anni fa, Aguilera così ricordava quella splendida vittoria: “Ho rivisto diverse volte quella partita, la tengo in VHS e poi DVD. La verità è che mi impressiona ogni volta. Abbiamo giocato una infinità di scambi, punti lunghissimi, direi che una delle migliori partite che ho giocato in carriera, probabilmente la migliore”. Persona assai educata e garbata, dopo il match point quasi si scusò con Becker, “mi dispiace aver giocato proprio oggi la mia miglior partita”, disse al tedesco, sconfortato per la netta sconfitta di fronte al suo pubblico.

Questo invece il pensiero di Aguilera sul rovescio in back, nel tennis di ieri e di oggi. “Ci sono ancora giocatori con un buon rovescio tagliato, ma oggi è quasi impossibile giocare un punto intero col rovescio in back, si colpisce la palla troppo forte e alla fine non puoi reggere. Con la velocità attuale è molto complicato. In quella finale di Amburgo ricordo Becker che serviva e veniva avanti, e io che gli rispondevo con un back bloccato e la palla tra i piedi. Oggi questo schema non si vede più, i tennisti non prendono più la via della rete come un tempo, si preferisce restare sulla riga di fondo e tirare forte. Mio il miglior rovescio tagliato? Non saprei, Francis Roig ha avuto un rovescio tagliato ottimo, anche Orantes ne ha avuto uno molto buono, come Higueras, Peter McNamara e altri. Anche Mats Wilander nella sua fase finale della sua carriera lo giocava più spesso ed era eccellente”.

Proprio Wilander è stato uno dei suoi più grandi amici, un legame che si è mantenuto nel tempo, tanto che Mats è riuscito a salutarlo per telefono proprio il giorno del suo ultimo compleanno, regalando una piccola gioia ad un Aguilera in fin di vita.

Marco Mazzoni

 

 


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11 commenti. Lasciane uno!

Don Budge fathers 25-03-2025 18:29

Gracias Juan.

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+1: il capitano
Spigolo (Guest) 25-03-2025 15:53

Lo rammento abbastanza bene, mi pare fosse anche un terraiolo con mano non proprio insensibile.

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Mats 25-03-2025 13:47

Grazie per quest’articolo-ricordo, redazione.

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+1: Marco Tullio Cicerone, DANCAS, Don Budge fathers
zedarioz 25-03-2025 13:24

RIP.
Son sempre belli i video col tennis d’altri tempi.

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+1: Don Budge fathers
Giambi (Guest) 25-03-2025 13:00

Per tutti gli appassionati di tennis è una brutta notizia che ci rattrista poi per chi è age’ come me il colpo è maggiore. 60 anni sono pochi . Mi spiace tanto

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+1: Marco M., Don Budge fathers, il capitano
Thiago (Guest) 25-03-2025 12:35

Ai suoi tempi c’erano i terraioli e gli attaccanti, lui era decisamente tra i primi. Non mi è mai piaciuto granché ma era un tennista a suo modo unico e quando sfidava uno che veniva a rete c’erano spesso belle partite. Se na va troppo giovane decisamente, povero

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+1: Chip Hooper 2025, DANCAS, il capitano
Fi (Guest) 25-03-2025 12:28

Mi dispiace tanto

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+1: Chip Hooper 2025, Don Budge fathers, il capitano
Henry (Guest) 25-03-2025 11:40

@ Mattia saracino (#4345275)

Aguilera 🙄

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Mattia saracino (Guest) 25-03-2025 11:17

E morto juan agueira.

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 25-03-2025 11:17

Ricordo molto bene la finale di Amburgo e la delusione di Bum Bum,lo spagnolo era il classico terraiolo anni’80 che pur non essendo dotato di particolare talento è riuscito ad avere una buonissima carriera e togliersi la soddisfazione di aver battuto in finale in un appuntamento importante come quello di Amburgo BB.
Detto questo dispiace sempre quando se ne va prematuramente qualcuno che è stato un protagonista del nostro sport.
R.I.P.

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+1: il capitano
Ozzastru (Guest) 25-03-2025 11:15

Troppo giovane per andarsene,
RIP.

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+1: Don Budge fathers, il capitano