
Da Miami – Zverev: “Contano le sensazioni, non il palmarès”. Fonseca “Mi sentivo come a casa, anche se ho perso”


Due percorsi, due generazioni, ma un punto in comune: la lotta, la passione e il desiderio di crescita. Alexander Zverev e Joao Fonseca hanno vissuto partite intense al Miami Open 2025, e nelle rispettive conferenze stampa hanno raccontato sensazioni, momenti chiave e prospettive future. Ecco cosa hanno detto.
Zverev: “Contano le sensazioni, non il palmarès”
Dopo aver raggiunto gli ottavi di finale a Miami, Alexander Zverev è tornato a parlare del momento complesso che sta vivendo dopo la finale raggiunta all’Australian Open.
“Il caldo non mi ha dato fastidio, la verità è che il campo centrale è fantastico. È stato l’inizio del match a essere un disastro per me. Jordan ha giocato in maniera incredibile sin dall’inizio, molto veloce, mi ha costretto ad adattarmi. Per fortuna sono riuscito a reagire.
“Ho cominciato male il match, anche al servizio. Perdere il servizio all’inizio ti toglie fiducia, e con un giocatore come Jordan, che impone tanto ritmo, devi cambiare approccio subito. È un tennista fantastico, per questo è stato così complicato.
La differenza la faccio quando gioco bene, non con i titoli. In queste settimane non mi sentivo in palla, i colpi non giravano. La sconfitta al primo turno di Indian Wells mi ha permesso di allenarmi con intensità, ho lavorato duramente per ritrovare ritmo e mentalità competitiva.
Tutti colpiscono bene oggi, ma la chiave è la sensazione che hai quando tocchi la palla. Io so di avere qualità, ma in certe condizioni non riesco a trovare quella precisione che cerco, quel controllo totale. E queste sensazioni possono sparire da un momento all’altro, è parte del nostro lavoro.”
Fonseca: “Mi sentivo come a casa, anche se ho perso”
Dopo la sconfitta in tre set contro Alex De Minaur, Joao Fonseca ha lasciato Miami con la testa alta e il cuore pieno di emozioni. Il 18enne brasiliano ha regalato spettacolo, lottato alla pari con un top 10 e conquistato il pubblico con il suo entusiasmo.
“Alex è molto esperto, sa come gestire questi momenti. Ho avuto le mie chance, ma lui ha saputo sfruttarle meglio. Ero avanti 2-1 nel terzo e ho servito per consolidare il vantaggio, ma l’emozione mi ha tradito. Dopo quel break non ha più sbagliato nulla.
Nel 4-4 del secondo set ho avuto palle break importanti, una l’ho giocata in slice e forse sono stato troppo passivo. Sono momenti che cambiano le partite, ma fa parte del gioco. Non ho giocato male, ma la differenza oggi è stata mentale.
Fisicamente stavo bene, ma nei giochi finali ho solo pensato a godermi il momento. Sentivo il mio nome urlato da tutta la tribuna, mi sono lasciato trasportare. Anche se stavo per uscire dal torneo, ho sorriso, ho guardato il mio allenatore, ho riso. È un lavoro, ma è anche la mia passione.”
È stata un’esperienza bellissima. Mi sono sentito come se fossi in Brasile, l’organizzazione mi ha fatto sentire a casa. È sicuramente uno dei mieitornei preferiti ora. Sapevo che il pubblico sarebbe stato caldo, ma viverlo da dentro è un’altra cosa.
Affrontare giocatori come Humbert, Tien e ora De Minaur mi aiuta a capire a che punto sono. Vedo chiaramente che sono sulla strada giusta. Ho giocato bene in tutte queste partite. È solo il mio secondo anno nel circuito, e sto ancora imparando molto.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Alexander Zverev, Joao Fonseca, Masters 1000 Miami, Masters 1000 Miami 2025
Ma cosa scrivi??? Redazione….!!!
E questo secondo me gli procurerà più danni che benefici.
Mamma mia tu mi ricordi la campagna pubblicitaria per il supporto psicologico…
Dibidabi. Duda bodi 🙂
Cercane uno bravo, ma bravo davvero …
Il pubblico USA è sempre corretto e pronto ad applaudire chiunque lo meriti. Il pubblico brasiliano è inadeguato, capisce solo lo spettacolo: per loro conta solo la giocoleria. Fonseca comunque è troppo pompato anche dai media (ieri i commentatori di SKY esprimevano un poco professionale disappunto ad ogni suo errore), il ragazzo ha i numeri per fare bene ma occorre ricordare che i predestinati non esistono. Ovviamente deve lavorare su diversi aspetti, ma vedo anche in questo forum gente che lo esalta inneggiando ai “missili” che tira, ignorando che il tennis non è fatto solo di missili come ha spiegato Dr Minaur al giovanotto di San Paolo.
CONCORDO! Sinner e Fonseca non c’entrano nulla come atteggiamento in campo, né da diciottenne né ora da 24enne, ma proprio nulla.
Per chi vuol sapere del perchè molti giocatori non riescono a progredire. Esempio! Due tennisti coetanei passeggiano sulla spiaggia a piedi nudi. Il primo è un top ten, il secondo di mezza classica. Casualmente entrambi poggiano il piede su un mozzicone di sigaretta acceso. Il top ten non si brucerà, il secondo riporterá un’ ustione. Come mai. In questi casi entra in funzione il primo dei tre cervelli, quello istintivo dei riflessi. La velocità dj reazione del primo tennista è eccezionalmente rapida, riesce a ritrarre il piede prima che arrivi alla scottatura. Il secondo no! Rapportata sul campo, questa dote fa la differenza. Si tratta di tempuscoli che permettono di muoversi in anticipo rispetto ad altri. Nota gli altri due cervelli sono: quello primitivo, legato agli istinti, e quello più recente della corteccia. Se afferrate questi concetti, capirete tutto del tennis. enzo
Terribile la ferocia dei tifosi brasiliani e il casinò che fanno…brutta cosa che rende Fonseca ancora più antipatico e indesiderato.
Speriamo non ci siano tutti questi immigrati in Europa altrimenti dovrò saltare le sue partite
Sicuramente non dal pianeta delle teste rosse e teste di razzo… 🙂
Belle parole quelle di Fonseca, dimostrano tanta maturità.
Per me ad oggi è l’unico che ha la mentalità e l’approccio giusti per impensierire la supremazia di Sinner.
Il rischio Tiafoe a Vienna è stato sfiorato da Fonseca verso la fine quando ha aizzato i tifosi ormai quasi certo di perdere. Però lo ha fatto col sorriso e in maniera contenuta perché mi pare un bravo ragazzo rispetto al più caciarone Americano. Il rumore maggiore lo fanno i suoi tifosi per abitudine calcistica ( spesso il giudice di sedia li ha implorati di essere più sportivi su parametri tennistici)e non lo imputerei direttamente a Fonseca.
@ Dome (#4345333)
Ma guarda, io sono abbastanza d’accordo con te su tutto quello che dici.
Ovviamente ogni giocatore ha la sua personalità e di certo Sinner non è uno che aizza il pubblico, ma tanti altri lo fanno, compresi diversi italiani. Non tutti, anzi direi pochi lo fanno per infastidire l’avversario o per creare un clima ostile, lo si fa principalmente per attingere energie e per motivarsi.
Certi atteggiamenti possono dare fastidio, a me NON piacciono quando si esagera, ma tendo ad essere tollerante, soprattutto verso i giovani, in attesa di vedere la loro evoluzione.
Anche sui tifosi brasiliani tutto sommato la penso abbastanza come te, quel modo di fare non mi piace, tuttavia aspetto di vedere come si comporterà il pubblico di Roma nelle partite di Sinner, specie se giocherà contro qualcuno che non è stato dalla sua parte nella vicenda clostebol.
Anche un eventuale Fonseca-Cobolli a Roma potrebbe essere piuttosto infuocata sugli spalti
@ Alcaraz vincitore del R Garros 2025 Sempre se non perde prima… (#4345316)
…ma da quale pianeta arrivi???
Ma Jannik mai visto esagerare e se proprio vogliamo dirla tutta pure il Canottaro nervosetto non è mai neanche lontanamente paragonabile a quanto esagera Fonseca…
Purtroppo il calcio ha già occupato tanto spazio anche nel tennis, dai un’occhiata al challenger di Napoli ora in diretta: urla ad ogni errore del povero Ymer contro Passaro, ho spento perché non riuscivo più a seguirlo.,
Io vi avviso: con i personaggi che Fonseca si porta dietro, a Roma finirà male. Siamo molto territoriali e la torcida in casa nostra non sarà apprezzata da quelli che, l’anno scorso, infamavano la mamma di Korda durante la partita contro Cobolli.
@ MarcoP (#4345321)
Ma che vuol dire?
Cerchiamo un attimo di dare il giusto peso alle cose differenti però, dai. Altrimenti ogni volta si butta tutto nel solito calderone.
NO, Sinner non ha mai avuto questo atteggiamento. Ma neanche proprio alla lontana.
E, lo ripeto, nel caso di Fonseca questo aspetto è comune in generale ai Brasiliani. Non tutti (ripeto anche questo) sono così, ma la maggior parte hanno un modo di fare generalmente più esagitato rispetto alle persone di altri paesi. Vale per i sudamericani e in particolare in questo caso per i brasiliani. Non c’entra proprio nulla la giovane età, ma l’attitudine e il modo di essere.
E NO, non sempre crescendo si cambiano certe dinamiche. Ovviamente si matura, si evolve e lo farà anche Fonseca. Ma quello è il suo spirito e, ribadisco, è lo spirito e l’approccio dei brasiliani, e rimarrà quello.
Un conto è se qualcuno non si infastidisce nel vederlo e nel vedere il loro pubblico, ci può stare. Ma dire che è sempre così, che anche gli altri pubblici lo fanno, e che Fonseca è giovane e sono tutti così a quell’età, anche Sinner, no dai. Non si può proprio leggere ed è una disanima fuori da ogni logica, da ogni riflessione e da ogni conoscenza.
Tutto vero quello che dici ma impossibile che si possa cambiare qualcosa
crede??
Crescendo troverà l’equilibrio e la maturità che ha Sinner ora.
Forse scordiamo che Sinner a 18 anni esultava sui punti più di quanto faccia ora.
Vero molto spesso gli atteggiamenti del tennista aggravano la situazione.
Purtroppo Fonseca, che non discuto tecnicamente, è un aizza folla e ha atteggiamenti un pochino sopra le righe, quelli di chi crede di essere un eletto…
Ma il pubblico USA è stato molto corretto. Come il pubblico australiano quando Sinner ha giocato contro De Minaur quest’anno.
Tifare ci può stare, ma ci sono dei limiti.
Non si esulta con urla su un doppio fallo o un errore dell’avversario.
Mi ricorda il calcio (che infatti ho smesso di seguire): la squadra avversaria attacca e il pubblico locale fischia. Non c’è rispetto. Così come un tifoso dell’Inter o del Milan gioisce se i cugini perdono (idem Roma e Lazio, etc.).
Purtroppo l’aumento dei tifosi di tennis in Italia, che è in genere un aspetto positivo grazie ai successi dei nostri tennisti, sta aggiungendo anche tifosi in stile calcistico.
E poi, come spesso succede, in uno stadio con migliaia si spettatori bastano 10-20 idioti che fanno casino per rovinare lo spettacolo.
@ Maxiclimb (#4345285)
Non è colpa di Fonseca, ma anche Fonseca è così. Basta vedere come spesso aizza il pubblico o gli urlacci che fa anche sugli errori dell’avversario o su un semplice 0-15.
Perché? Perché appunto mediamente i brasiliani sono così e hanno un modo esagitato di comportarsi. Non tutti magari (ovviamente), ma rientra nel loro DNA. E, ripeto, è così in ogni ambito, non solo sportivo, e vale sia per il pubblico che per i diretti interessati. Certamente il contesto di cui parli è corretto e da considerare, ne tenevo ovviamente conto. Ma non sposta di un millesimo la considerazione e il giudizio su questo aspetto. Che non può oggettivamente essere positiva o tollerante. Sia perché è pura maleducazione, sia perché il tennis ha un contesto e delle dinamiche diverse rispetto agli altri sport, sia perché le partite di Fonseca sono destinate a essere TUTTE così e questo va a inficiare sulle partite stesse in modo scorretto. Era così spesso anche con Thiago Monteiro e Seyboth Wild, figuriamoci ora con Fonseca.
E bisogna riconoscere che no, assolutamente il tifo brasiliano non è paragonabile o simile agli altri e l’ambiente, la frequenza e la situazione che si crea con i brasiliani e Fonseca non è paragonabile alle altre.
In realtà, Joao giocherà praticamente in casa in ogni match, in qualunque parte del mondo… La torcida brasiliana è ovunque
Inutile combattere contro i mulini a vento prendendosela con il pubblico, è un fattore sempre esistito e la grandezza di un giocatore la si vede anche dalla capacità di estraniarsi da tutto ciò.
Sinner ha vinto gli UsOpen contro un americano di fronte ad uno stadio intero senza battere ciglio…
Contano le sensazioni non il palamares hai ragione zverev.
@ Dome (#4345248)
Hai ragione sul fatto che avvenga un pò dappertutto e non solo in casa, ma questo dipende dal fatto che i brasiliani sono tantissimi e molti vivono all’estero.
Poi è innegabile che abbiano un modo molto “caldo” di tifare, come tutti i sudamericani del resto.
La cosa non mi piace affatto, sia chiaro, però non credo che sia colpa di Fonseca se intorno a lui c’è questo entusiasmo.
È un paese con mille problemi sociali ed economici, e con un tasso medio di istruzione non altissimo, che nello sport ha sempre visto una possibilità di rivalsa e di orgoglio nazionale.
Non giustifica gli eccessi, ma aiuta forse a capire il contesto.
Anche con Kuerten le cose non erano troppo diverse, a volte sembrava che giocasse al Maracanà.
Per un ragazzo di 18 anni alle prime esperienze in tornei importanti avere un Paese in delirio che ti segue con aspettative enormi, e un tifo del genere negli stadi, non dev’essere per niente facile rimanere tranquillo e coi piedi per terra. Io sono sinceramente ammirato da come stia riuscendo a gestire la pressione e a stare in campo tutto sommato molto bene.
Certo c’è molto da migliorare, sia tatticamente che soprattutto fisicamente, ma da un punto di vista mentale mi sembra già bello tosto e con le idee chiare.
In ogni caso spero che si riesca a separare il giocatore dal tifo che si porta dietro, e che si provi a considerare l’età, magari chiedendoci onestamente sei noi al suo posto, a 18 anni, saremmo stati davvero meglio.
Peraltro sto guardando la partita in replica.
Atteggiamento del pubblico imbarazzante.
Al quale si contrappone quello del Demone, che ha sofferto in silenzio, ma senza mai scoraggiarsi, davvero commovente.
Grande Alex!
Concordo! Nessuno nega la possibilità di sostenere i propri beniamini, ma gli insulti agli avversari e il reiterato disturbo come quello subito dal francese Corentin Moutet nella partita con Tabilo non è accettabile!
Corretto, il tifo sudamericano non c’entra nulla con quello europeo.
Ma non c’ è proprio paragone.
Per il calcio tutto bellissimo, per il tennis sto casino non va bene. Punto.
@ Maxiclimb (#4345225)
No, aspetta. Non confondiamo le cose.
Non so se tu abbia seguito tutte le partite a cui fai riferimento, ma i tifosi sudamericani in generale e soprattutto brasiliani non fanno assolutamente lo stesso tifo degli altri.
Al Roland Garros a volte capita con i francesi, certo. Ma si sta parlando di alcune situazioni e del torneo di casa, i brasiliani (ma non solo) lo fanno SEMPRE e OVUNQUE.
Oggettivamente non è la stessa cosa ed è fastidioso. Letteralmente assurdo, anche.
E non sono così solo nel tennis, hanno un modo estremo ed esagitato di seguire che va oltre ogni limite e confine (pure nel cinema è accaduto, con il film e attrice brasiliani candidati agli Oscar).
Il pubblico a Roma fa esattamente le stesse cose quando giocano gli italiani, e i loro commenti sono “grazie per il sostegno, atmosfera fantastica!!!”
Mai sentito nessuno dei nostri lamentarsi della torcida romana chiedendo di essere più rispettosi.
A Parigi è lo stesso, e pure a New York non scherzano.
Io non amo questo clima calcistico e preferirei un pubblico stile Wimbledon anni 70, ma non ci vedo nessun comportamento scorretto da parte di Fonseca.
Quanto al cervello piccolo… occhio a dare certi giudizi di un diciottenne che hai visto una manciata di volte in televisione… questa fretta di giudicare fa capire più cose di te che non di lui.
A me la torcida nel tennis non piace.
Da ragazzo però guardavo le partite del Flamengo nel vecchio e glorioso Maracanà, quando ci giocava Zico. Ero più affascinato dagli oltre 100 mila tifosi rossoneri che dalla partita.
P.S. si diceva all’ epoca che lo stadio contenesse 220.000 spettatori.
E si se questo casino, a disturbare gli avversari, lo facessero altri vorrei vedere … Che frignate!
Un altro ottimo atleta ma con un piccolo cervello!!