
Alcaraz dice addio a Miami: “Emotivamente sono distrutto, livello di gioco troppo basso. Vogliono rendere il tennis più veloce, ma i margini sono assurdi”


Per molti spagnoli il risveglio sarà stato amaro dopo aver appreso della sconfitta di Carlos Alcaraz al Miami Open 2025. David Goffin non sembrava l’avversario più temibile, nonostante il belga avesse già battuto il murciano in passato. Questa notte ha ritrovato quella stessa sensazione dopo averlo superato in tre set, eliminando così uno dei grandi favoriti del torneo.
Prima di fare ritorno a casa e iniziare a pensare alla stagione sulla terra battuta, Carlitos ha incontrato la stampa per fare autocritica della sua prestazione e confessare quanto sia profondamente deluso per questo inatteso passo falso.
“Il mio livello è stato davvero scarso, lo ammetto, lui è stato un giocatore migliore di me. Dopo il primo set lui ha iniziato a giocare meglio mentre il mio tennis è calato, anche se già stava giocando bene. La sua alta percentuale al servizio lo ha aiutato molto a elevare il suo rendimento ma, in generale, la mia prestazione è stata molto deludente. Non ho giocato bene e fisicamente non mi sentivo in condizione. In questo tipo di partite, quando manca la fiducia sia a livello tennistico che fisico, tutto diventa molto più difficile. Questo si è visto chiaramente nel secondo e terzo set, dove non sono riuscito a spingermi per esprimere un tennis migliore. Fin dai primi game ho iniziato a commettere errori, fino a quando lui mi ha strappato il servizio. Trovarmi sotto di un break nel terzo set mi ha fatto sentire davvero male.”
“Prima della partita mi sentivo benissimo, ero in buona forma, solo un po’ nervoso come è normale prima di ogni partita, ma nulla di insolito per queste situazioni, niente che non avessi già provato. Mi sentivo pronto, convinto di poter esprimere un buon livello di tennis, ma alla fine non è stato così. Ho fatto tutto correttamente prima della partita, non c’erano infortuni né altri problemi fisici, ero in perfette condizioni. Ho avuto però la sensazione, dopo il primo set, che questa partita sarebbe stata più complicata delle precedenti, poi ho iniziato a sentire le gambe pesanti, soprattutto verso la fine del secondo set.”
“Assolutamente no, non ha influito sulla mia concentrazione la discussione con l’arbitro. Ho semplicemente fatto notare all’arbitro che la regola del tempo è ridicola. Vogliono rendere il tennis più veloce, ma i margini sono assurdi. Dopo aver concluso lo scambio a rete, avevo appena il tempo di seguire le mie routine, e nemmeno il raccattapalle riusciva a svolgere la sua funzione – si vedeva che era confuso e non sapeva esattamente cosa fare. Alla fine si perde molto più tempo andando ad asciugarsi, per questo mi sono lamentato: è ridicolo il tempo che abbiamo tra la fine di uno scambio e la richiesta di nuove palle.”
“Non so ancora come affronterò i prossimi giorni, ci sarà tempo per analizzare quanto accaduto e anche per metterlo alle spalle. Conosco bene questa parte della stagione, ho già espresso un ottimo tennis in questi tornei in passato, ma dopo la prestazione di oggi non so davvero cosa dire. Pensavo di essere arrivato in buona forma dopo Indian Wells, ma ora, con questa sconfitta, sono senza parole. Emotivamente sono distrutto, questo è un torneo dove tengo particolarmente a fare bene e perdere al primo turno fa tremendamente male.”
Marco Rossi
TAG: Carlos Alcaraz, Masters 1000 Miami, Masters 1000 Miami 2025
Quoto!
Effettivamente…
@ piermonticchio (#4342889)
Grazie mille anche a te per il sostegno
Però il Capitano è uno solo. Non dum dignus … 😉
@ Baleta Sgunfia (#4342955)
@ walden (#4342956)
@ Pippolivetennis (#4342972)
@ MARMAS (#4343030)
Grazie ragazzi. 🙂
Bravo comandante, sottoscrivo pure le virgole.
Su Alcaraz ho già scritto altre volte che è un fenomeno, ma non un dominatore.
Ho visto fare al murciano cose che non ho visto fare a nessun altro e per questo dico che non solo è un fenomeno, ma è un fenomeno unico e forse irripetibile.
Però non è un dominatore… Non è uno che se sta all’80% passeggia ai primi turni contro il n.50 del mondo e non è uno che se sta al 90% controlla in sicurezza un match contro il n.10.
Nella combinazione velocità/regolarità da fondocampo ha un margine ridotto e se non sta bene rischia di perdere il controllo degli scambi o di dover rischiare troppo per mantenerlo e incorrere in molti errori.
Inoltre quando va in difficoltà fa fatica a trovare quello che serve per portare a casa certi match e lì secondo me è un problema anche e soprattutto di testa.
Sulla terra ed erba la sua fisicità e manualità gli consentono di trovare quasi sempre una soluzione, ma sul cemento i nodi vengono spesso al pettine ed è più difficile venirne fuori solo con l’estro abbinato all’atletismo.
Così si ragiona.
Sttatifo Sinner, adoro il gioco di Alcaraz e mi dispiace vederlo in queste strisce negative. Una grande tennista come lui non diventa scarso dall’oggi al domani. Chi gioca a tennis (anche a bassi livelli) sa bene che gli alti e bassi sono la normalità. Mi capitava di vincere e giocare benissimo alla prima partita dopo mesi di stop, e di giocare malissimo nonostante la costanza negli allenamenti in certi periodi.
Io insisto che il problema di Alcaraz è prettamente mentale. È un ragazzo che per le caratteristiche tecniche e completezza di gioco, legati a una fisicità esplosiva ha raggiunto la vetta in un lampo. La fama, il denaro e i risultati straordinari improvvisi l’hanno devastato. Nella sua testa secondo me ha inconsciamente pensato che bastava tutto ciò che aveva per mantenere la vetta.
E la mente si è adagiata. Ora c’è confusione e non riesce a venirne a capo.
Molto dipenderà da lui, dalla voglia e dalla determinazione che metterà per riprendere al meglio e molto dal suo team.
Un tennista straordinario non diventa una ciofeca da un giorno all’altro.
Carlitos si è perso e non sa tornare.
Speriamo torni dove merita, perché il suo tennis merita di stare in alto.
Dietro Sinner naturalmente, ma in alto.
Si fa per scherzare.
Gli auguro di tornare veramente quello che abbiamo conosciuto.
Goffin sembra in tutto e per tutto precipitato in quest’epoca tennistica volgare (pur sempre mille volte meglio di quanto si vede in altri sport professionistici) direttamente dagli anni Ottanta: statura nella norma, tennis di fino, comportamento esemplare, perfino i suoi completi e quel suo continuo asciugarsi il sudore della fronte con la maglietta e non continuamente con lo straccio portato dai raccattapalle guidati a bacchetta dai suoi colleghi. Insomma, “un panda”.
Avevi scritto:
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Bel Fusto (Guest) 21-03-2025 21:00
Vedo una finale tra Djokovic e Alcaraz……….
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PECCATO signora Longari…..!!!
E’ caduta sull’uccello!!!…..(cit.)
da antologia
Concordo su tutto, considera che il 90% di costoro non ha idea di cosa sia il tennis giocato, rimane da capire perché ne parlino tanto…