
Mackie McDonald e USTA Foundation insieme per sostenere i talenti del tennis universitario


La USTA Foundation, braccio filantropico della United States Tennis Association Incorporated (USTA), in collaborazione con il tennista professionista Mackenzie (Mackie) McDonald, ha annunciato oggi il lancio del “Mackie McDonald College Fund”. Questa nuova iniziativa offrirà sovvenzioni individuali a studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori che intendono proseguire la loro carriera tennistica a livello universitario.
Il fondo sosterrà direttamente studenti-atleti cresciuti attraverso la rete National Junior Tennis & Learning (NJTL) della USTA Foundation, che comprende oltre 250 organizzazioni comunitarie diffuse in tutto il paese. Queste organizzazioni utilizzano il tennis per preparare giovani provenienti da comunità svantaggiate, offrendo loro strumenti essenziali per affrontare il futuro con sicurezza e consapevolezza.
Mackie McDonald, che ha raggiunto il suo miglior ranking ATP al numero 37 in singolare e al numero 49 in doppio, è diventato celebre dopo aver sconfitto Rafael Nadal agli Australian Open del 2023. Prima di diventare professionista, McDonald ha avuto una carriera universitaria di grande successo. Nato a Piedmont, California, ha giocato per la squadra UCLA Bruins dal 2014 al 2016, conquistando il prestigioso titolo di All-American per tre anni consecutivi. Nel 2016, ha chiuso la stagione al primo posto delle classifiche ITA sia in singolare che in doppio, vincendo entrambi i titoli NCAA. Un’impresa che lo ha reso il primo atleta in 15 anni – e solo il quinto dal 1974 – a raggiungere tale risultato.
Attraverso questa partnership con la USTA Foundation, McDonald desidera condividere la propria esperienza e ispirare le future generazioni di studenti, mostrando loro le straordinarie possibilità che la combinazione di studio e sport può offrire. Il tennista auspica che il fondo possa incentivare i giovani a comprendere il valore profondo dell’istruzione e a sviluppare competenze fondamentali per la vita, dentro e fuori dal campo.
«Scegliere UCLA è stata una delle migliori decisioni della mia vita», ha dichiarato McDonald. «Sono orgoglioso di poter sostenere i ragazzi nel realizzare i loro sogni universitari, sia sportivi che accademici. È fondamentale garantire che ogni giovane, a prescindere dal proprio background, abbia l’opportunità di sfruttare appieno i benefici dell’istruzione superiore. Attendo con entusiasmo di vedere l’impatto positivo che questo fondo avrà non solo sui giovani beneficiari, ma anche sulle loro famiglie e comunità».
Ginny Ehrlich, CEO della USTA Foundation, ha commentato: «Il Mackie McDonald College Fund non si limita a fornire borse di studio. La nostra ambizione è preparare i giovani ad affrontare con successo le sfide della vita universitaria e personale. Mackie condivide profondamente il nostro impegno nel formare leader del futuro, pronti a realizzare le proprie ambizioni in qualsiasi settore scelgano. La sua storia personale è testimonianza tangibile dei benefici ottenuti integrando impegno accademico e sportivo. Siamo felici di collaborare con lui per dotare i giovani degli strumenti necessari affinché diventino adulti completi, in grado di contribuire positivamente alla società».
Le sovvenzioni individuali rappresentano una delle numerose iniziative con cui la USTA Foundation sostiene la rete NJTL, fondata nel 1969 da Arthur Ashe, Charlie Pasarell e Sheridan Snyder. Oggi, grazie alla USTA Foundation, oltre 168.000 giovani negli Stati Uniti accedono a opportunità che superano i confini del tennis, inclusi programmi di apprendimento emotivo e sociale, supporto scolastico, borse di studio e servizi per la preparazione alla carriera e al mondo universitario.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Mackenzie McDonald, Notizie dal mondo
3 commenti
Bella notizia.
Non potrei essere più d’accordo!
Bisognerebbe riuscire a fare qualcosa di simile anche da noi, riuscissimo a togliere dal venefico calcio un po’ di ragazzini che non si sognerebbero mai di giocare a tennis, visto il costo proibitivo per molti di loro, faremmo un favore in primo luogo a loro, ed in secondo luogo al tennis italiano, che ha bisogno di ragazzi “alla Tiafoe”.