
Medvedev insiste: “Non c’è un campo più lento di Indian Wells. Cambio di racchetta? Non a breve”


Daniil Medvedev è avanzato senza sudare agli ottavi di finale di Indian Wells, visto il ritiro di Michelsen dopo solo due game, tanto da affermare a Tennis Channel di “aver sentito la necessità di andare ad allenarmi subito dopo, già che avrò anche un giorno di riposo”. Un Daniil rilassato e sereno, ma assai pungente appena il discorso torna sulla velocità del campo di quest’anno. Il russo è sicuro: non c’è indice o statistica che tenga, la superficie di Indian Wells 2025 è la più lenta che si possa trovare in giro.
“Non noto alcuna differenza enorme rispetto al passato ma, se dovessi dire qualcosa, direi che il campo è ancora più lento di prima” afferma Medvedev.” Sappiamo che qua si trova il campo più lento del circuito, ma ogni anno che torniamo dimentichiamo forse quanto fosse lento l’ultima volta… È lento, oltre ciò che dice l’indice di velocità o qualunque parametro misurato. È lento, non importa quello che dice la gente. Lo sentiamo noi giocatori e lo si può vedere nelle partite per come ogni tennista sia costretto a spingere duro per ottenere un vincente. È molto lento, ma sento che posso giocare bene qui”.
Sul tour ha destato molta curiosità il cambio di racchetta di Tsitsipas (non ufficiale, ma ogni foto sembra confermarlo) e quanto questo abbia influito sul tennis del greco, tornato a splendere per velocità e potenza. Medvedev da mesi sta attraversando un periodo non facile con ripetute lamentele su quanto sia diventato per lui difficile eccellere vista la combinazione di palle e campi che, suo dire, lo sfavoriscono nettamente. Tuttavia il russo non ha in programma un intervento sulla propria racchetta a breve: “Uso la stessa racchetta da quando avevo 21 anni, con questa ho ottenuto successi straordinari, la adoro. Personalmente non ho mai pensato di fare un cambiamento, almeno fino ad ora, non si sa mai cosa potrà riservare il futuro. Per quanto riguarda le corde è un po’ lo stesso, uso la stessa corda dal 2021, ma non credo di aver bisogno di modifiche in quel senso, l’ho già fatto all’epoca pensando che, se non l’avessi fatto, sarei caduto in classifica. Non sono troppo ossessionato da questi problemi, vedo solo le cose che funzionano e quelle che no, in questa stagione sento che tutto è al suo posto, ma vedremo in futuro”.
Mario Cecchi
TAG: Daniil Medvedev, Masters 1000 Indian Wells 2025
6 commenti
Provare con il cambio della testa?
Potrebbe funzionare…
Avanti cosi’
Ma come il povero canottaro nervosetto frigna che il campo è velocissimo… 🙂 🙂
Vai a capirli questi tennisti…
Per fortuna, chi gioca bene su cemento ha un enorme vantaggio durante la stagione, è necessario che ci siano anche campi lenti.
È peggio di prima perchè le palle rimbalzano ancora più in alto, in pratica è come giocare su un campo sudamericano in terra battuta…su misura per i pallettari e Alcaraz che può giocare veloce ma si trova benissimo anche su queste superfici dove può fare i suoi servizi kick e dare tanto spin a diritto e rovescio..in più ha tutto il tempo per giocare il drop…
Non insistere Medvedev peggiori la situazione.