Vinse due Slam in singolare e 17 in doppio, oltre 3 Davis Cup Altro, Copertina

Addio a Fred Stolle, leggenda del tennis australiano

06/03/2025 12:17 13 commenti
Fred Stolle con la coppa di Roland Garros, insieme a Tony Roche (foto ATP site)
Fred Stolle con la coppa di Roland Garros, insieme a Tony Roche (foto ATP site)

Il tennis australiano e internazionale piange la scomparsa di Fred Stolle, uno dei giocatori che resero il tennis “Green and Gold” leggendario a cavallo tra anni ’60 e ’70 insieme ai connazionali Laver, Rosewall, Newcombe, Roche, Emerson e via dicendo. Aveva 86 anni. In carriera vinse due titoli dello Slam in singolare (Roland Garros e US Open) e ben 17 titoli in doppio, che lo resero forse il più forte in assoluto nella specialità nella sua epoca, nella quale tutti i migliori (o quasi) partecipavano anche in doppio nei tornei dello Slam e maggiori eventi del tour. È entrato nella storia dei giocatori capaci di raggiungere la finale in tutti gli Slam, perdendone ben sei e tre consecutive a Wimbledon (1963 -1965). Grande Davisman, fu decisivo in tre successi per la sua squadra nazionale (1964-1966), per poi passare prima all’allenamento (tra gli altri ha seguito Vitas Gerulaitis) e quindi al microfono, dove per molti anni è stato apprezzata voce di Channel Nine, uno dei più importanti network australiani, e poi anche per CBS e Fox Sports in America. Ricordando sua lunghissima carriera, terminata nei primissimi anni ’80, Stolle teneva soprattutto alle vittorie in Davis, “Giocare e vincere per l’Australia ha significato tutto per me”.

Crebbe a Hornsby, sulla costa settentrionale di Sydney, e il suo primo assaggio della Coppa Davis avvenne quando fu selezionato come raccattapalle durante la partita del 1951 tra Italia e Stati Uniti a White City. Fu una folgorazione: il tennis divenne il suo scopo di vita, tanto da abbandonare il cricket e il rugby, sport nei quali era parimenti promettente. In quell’epoca il tennis australiano vantava grandi tennisti, così che la sua famiglia riuscì a raccogliere i fondi necessari alla sua formazione e viaggi all’estero per completare la sua crescita tra la fine degli anni ’50 e i primi ’60. Vista la sua altezza (191 cm), Stolle dominava al servizio, bravissimo ad imprimere ogni tipo di effetto, ed era rapidissimo nello scendere a rete dove sapeva toccare la palla con maestria. Passarlo era faccenda molto complicata, anche per i migliori avversari.

Nel 1963 raggiunse la finale in singolare e a Wimbledon al termine di uno tornei giocato da campione, ma fu sconfitto dall’americano Chuck McKinley. Arrivò al match per il titolo a Londra anche nei due anni successivi, battuto in entrambe le occasioni da Roy Emerson. La sua serie di sconfitte in finali Slam continuò anche a US Open 1964 e poi Australian Open 1965, tanto che su Stolle aleggiava una scomoda aura da “perdente” nelle partite decisive. Lui stesso dubitò di farcela, ma finalmente l’incantesimo si spezzò a Roland Garros 1965, con il primo titolo Slam battendo il connazionale Tony Roche in finale. Fred vinse il suo secondo Major a US Open nel 1966, superando in finale John Newcombe in quattro set, un successo che lo portò sul trono nel tennis maschile per la prima volta (ancora non c’era una classifica calcolata al computer). A New York nell’anno del suo successo era non nemmeno testa di serie, tanto che il cronista di Sport Illustrated Frank Deford attribuì la sua vittoria alla sua maestria nel “lob e smash”. In effetti Stolle sulla rete era tra i migliori e il suo tennis non difettava di sensibilità.

Alla fine del 1966 Stolle divenne professionista. Con l’avvento dell’Era Open (1968) Fred raggiunse altri quattro quarti di finali in tornei Slam e continuò a giocare per tutti gli anni ’70 con risultati solo discreti, splendendo invece in doppio. La sua ultima partita ufficiale in singolo fu nel novembre 1982 a Baltimora, quattro anni dopo la sua ultima apparizione in singolo in uno Slam (Wimbledon 1978).

Grandissimo amico di Roy Emerson, dai connazionali in Davis gli fu affibbiato il soprannome di “Fiery” (ossia infuocato), ma era un nomignolo del tutto ironico per stigmatizzare la sua proverbiale lentezza nell’avviare l’attività al mattino e una certa tranquillità negli allenamenti, a dispetto del furore agonistico di molti suoi colleghi. Stolle non se la prese mai, forte di uno spiccato senso dell’umorismo e voglia di vivere la vita con serenità e allegria. In un commento scrisse che “per alcuni il campo da tennis era come un ring di pugilato, ma non per me, l’ho sempre visto come un palco”.

Suo figlio Sandon divenne un professionista, con una buona carriera in doppio. I più giovani lo ricordano come commentatore, sempre pronto a chiare analisi del gioco e spesso anche critiche pungenti, ma garbate e mai sopra le righe. Era un uomo di classe, in campo e fuori. Dopo Neale Fraser, scomparso lo scorso dicembre, un altro grande del tennis australiano ci lascia. Rod Laver ha scritto un post in ricordo del connazionale e amico. “Come ho scritto nel mio libro sull’epoca d’oro del tennis australiano, Fred Stolle era un tipo troppo gentile per serbare rancore. Ci voleva il migliore per battere il migliore. Non ci siamo mai stancati di rivivere il passato mentre viaggiavamo per il mondo guardando al futuro con un amore duraturo per lo sport”.

 

Questo il ricordo di Craig Tiley, CEO di Tennis Australia: “”Quando parliamo dell’epoca d’oro dell’Australia e del passaggio dal dilettantismo al professionismo, il nome di Stolle è lì con i migliori. Membro di spicco della squadra australiana di Coppa Davis, Fred ha dato un contributo significativo allo sport dopo la sua carriera decorata, come allenatore e arguto commentatore. La sua eredità è fatta di eccellenza, dedizione e profondo amore per il tennis. Il suo impatto sullo sport sarà ricordato e amato da tutti coloro che hanno avuto il privilegio di assistere al suo contributo”.

Marco Mazzoni


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13 commenti. Lasciane uno!

Adrien Ouilecoup (Guest) 07-03-2025 12:48

@ Detuqueridapresencia (#4332125)

Potresti amabilmente raccontarci uno dei tuoi proverbiali aneddoti, tipo quando facevi il raccattapalle durante gli incontri di Uberto De Morpurgo? Dai, deliziaci.

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Detuqueridapresencia 06-03-2025 21:43

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
È triste non leggere nemmeno un commento sulla sua scomparsa nonostante sia stata una leggenda del tennis aussie.
Purtroppo è un’ulteriore conferma della scarsa cultura che c’è ormai per chi segue questo sport.Mai come ora sarebbero state fondamentali le figure di due miti come Tommasi e Clerici che ci facevano rivivere le gesta di questi campioni attraverso i loro articoli oltre che nelle telecronache.
Purtroppo invece tocca sorbirci quelle di invasati telegiornalisti sempre più tifosi e sempre meno professionisti.
Spero(almeno)di non ricevere l’oscurità per aver fatto quest’altra amara considerazione.

Era in chi segue Ovviamente

Ma come si fa ad essere sempre sgradevoli, polemici, rabbiosi, ossessivi anche quando c’è un lutto per la scomparsa di un grande campione? Sempre con questa mania di persecuzione dell’oscurità, sempre a sciabola sguainata, ore rotundo, come un samurai de sta ….

Ma basta, abbia rispetto. Un minimo rispetto per la redazione e gli utenti. E anche per se stesso! Su 11 commenti prima del mio 6 sono di sue polemiche sterili, scomposte e sghembe! Ma che due …..!!!!

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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2025 18:52

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
@ walden (#4331947)
Se vai nella pagina delle entry list dei challenger di questa settimana(quelli con Kigali2),trovi un’interessante cosa da leggere sul tennis spagnolo.

Sono i numeri attuali del loro movimento.

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-1: Detuqueridapresencia
Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2025 17:41

@ walden (#4331947)

Se vai nella pagina delle entry list dei challenger di questa settimana(quelli con Kigali2),trovi un’interessante cosa da leggere sul tennis spagnolo.

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-1: Detuqueridapresencia
Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2025 17:11

Scritto da braccino

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
È triste non leggere nemmeno un commento sulla sua scomparsa nonostante sia stata una leggenda del tennis aussie.
Purtroppo è un’ulteriore conferma della scarsa cultura che c’è ormai per chi segue questo sport.Mai come ora sarebbero state fondamentali le figure di due miti come Tommasi e Clerici che ci facevano rivivere le gesta di questi campioni attraverso i loro articoli oltre che nelle telecronache.
Purtroppo invece tocca sorbirci quelle di invasati telegiornalisti sempre più tifosi e sempre meno professionisti.
Spero(almeno)di non ricevere l’oscurità per aver fatto quest’altra amara considerazione.

Bisognerebbe sapere l’età media di chi commenta in questo forum, a giudicare dai commenti sembra tutta gente molto giovane o che ha cominciato a seguire il tennis l’altroieri. A me pare di ricordare, ma non ne sono sicuro, di averlo visto in doppio all’ATP di Firenze

Purtroppo credo che la maggior parte di chi commenta ha superato gli anta da un pezzo,io per primo…

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-1: Detuqueridapresencia
Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2025 17:10

Scritto da walden
Se l’esempio di un’elevata cultura tennistica fosse il Noto Fissato Letterato e Geografo, meglio una bassa cultura tennistica… peraltro basta avere in casa “500 anni di tennis”, che si può trovare a cifre tutto sommato non elevate su decine di bancarelle, per poter sproloquiare, copiando la scrittura di Gianni Clerici, di qualsiasi tennista a partire da i fratelli Doherty, ed anche prima…

NO COMMENT!!!

8
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-1: Detuqueridapresencia
braccino (Guest) 06-03-2025 15:55

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
È triste non leggere nemmeno un commento sulla sua scomparsa nonostante sia stata una leggenda del tennis aussie.
Purtroppo è un’ulteriore conferma della scarsa cultura che c’è ormai per chi segue questo sport.Mai come ora sarebbero state fondamentali le figure di due miti come Tommasi e Clerici che ci facevano rivivere le gesta di questi campioni attraverso i loro articoli oltre che nelle telecronache.
Purtroppo invece tocca sorbirci quelle di invasati telegiornalisti sempre più tifosi e sempre meno professionisti.
Spero(almeno)di non ricevere l’oscurità per aver fatto quest’altra amara considerazione.

Bisognerebbe sapere l’età media di chi commenta in questo forum, a giudicare dai commenti sembra tutta gente molto giovane o che ha cominciato a seguire il tennis l’altroieri. A me pare di ricordare, ma non ne sono sicuro, di averlo visto in doppio all’ATP di Firenze

7
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j 06-03-2025 15:46

@ Massimo.bianco29@yahoo.it (#4331934)

Commento condivisibile tranne le ultime due righe di vittimismo puro.

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+1: marco.mazzoni, Lory99, GIOTAD
walden 06-03-2025 15:01

Se l’esempio di un’elevata cultura tennistica fosse il Noto Fissato Letterato e Geografo, meglio una bassa cultura tennistica… peraltro basta avere in casa “500 anni di tennis”, che si può trovare a cifre tutto sommato non elevate su decine di bancarelle, per poter sproloquiare, copiando la scrittura di Gianni Clerici, di qualsiasi tennista a partire da i fratelli Doherty, ed anche prima…

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+1: Detuqueridapresencia
Fi (Guest) 06-03-2025 14:40

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
È triste non leggere nemmeno un commento sulla sua scomparsa nonostante sia stata una leggenda del tennis aussie.
Purtroppo è un’ulteriore conferma della scarsa cultura che c’è ormai per chi segue questo sport.Mai come ora sarebbero state fondamentali le figure di due miti come Tommasi e Clerici che ci facevano rivivere le gesta di questi campioni attraverso i loro articoli oltre che nelle telecronache.
Purtroppo invece tocca sorbirci quelle di invasati telegiornalisti sempre più tifosi e sempre meno professionisti.
Spero(almeno)di non ricevere l’oscurità per aver fatto quest’altra amara considerazione.

Questa mattina non ho avuto modo di aprire livetennis, mi dispiace per fred, è stato un grande tennista della generazione di emerson, roche e il mitico laver oltre ad altri. Purtroppo non ho mai avuto occasione di vederlo giocare.
So inoltre che il figlio negli anni 90 ha giocato nel circuito

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etberit 06-03-2025 14:37

Stolle… ricordi di quando ero ragazzino, però ero convinto che fosse solo doppista, ricordavo male. Forse il meno famoso del gruppo aussie di quel periodo, comunque un grande!

3
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Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2025 14:20

Scritto da Massimo.bianco29@yahoo.it
È triste non leggere nemmeno un commento sulla sua scomparsa nonostante sia stata una leggenda del tennis aussie.
Purtroppo è un’ulteriore conferma della scarsa cultura che c’è ormai per chi segue questo sport.Mai come ora sarebbero state fondamentali le figure di due miti come Tommasi e Clerici che ci facevano rivivere le gesta di questi campioni attraverso i loro articoli oltre che nelle telecronache.
Purtroppo invece tocca sorbirci quelle di invasati telegiornalisti sempre più tifosi e sempre meno professionisti.
Spero(almeno)di non ricevere l’oscurità per aver fatto quest’altra amara considerazione.

Era in chi segue Ovviamente

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-1: Detuqueridapresencia
Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 06-03-2025 14:15

È triste non leggere nemmeno un commento sulla sua scomparsa nonostante sia stata una leggenda del tennis aussie.
Purtroppo è un’ulteriore conferma della scarsa cultura che c’è ormai per chi segue questo sport.Mai come ora sarebbero state fondamentali le figure di due miti come Tommasi e Clerici che ci facevano rivivere le gesta di questi campioni attraverso i loro articoli oltre che nelle telecronache.
Purtroppo invece tocca sorbirci quelle di invasati telegiornalisti sempre più tifosi e sempre meno professionisti.
Spero(almeno)di non ricevere l’oscurità per aver fatto quest’altra amara considerazione.

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