
Nardi da Indian Wells: “Questo è un posto speciale per me. Ho cambiato il bilanciamento della racchetta, così servo meglio”


Quando si torna in un posto dove è successo qualcosa di magico, dove si è stati bene, è impossibile non rivivere nella memoria quei momenti. Così Luca Nardi, tornato a Indian Wells un anno dopo il clamoroso successo sull’allora n.1 del mondo Novak Djokovic, varcando la soglia del Centrale ha rivisto come in film quella partita che l’ha reso celebre in tutto il mondo. Il marchigiano infatti, a dispetto di un talento tecnico straordinario, non era fin lì riuscito a farsi notare al grandissimo pubblico internazionale, un po’ bloccato in una sorta di limbo tra il grande tennis e il Challenger tour, dove ha raccolto buoni risultati ma senza quella continuità necessaria a spiccare il volo. Da allora è passato un anno, non c’è più coach Galimberti nel suo angolo e gli alti e bassi sono continuati. Da qualche settimana però Luca sembra aver trovato nuova spinta, schemi più razionali e solidi a sostenere quella sua straordinaria facilità di impatto che gli consente di fare quel che vuole con la palla. L’azzurro esordirà nella notte italiana al Masters 1000 californiano contro l’ex top 10 Cameron Norrie, match ricco di insidie visto che il britannico, seppur sceso nel ranking, resta un tennista che può darti molto fastidio con il suo poco ritmo, schemi mancini e attacchi ripetuti. Interpellato dal sito ATP, Nardi così ha ricordato quella vittoria su Djokovic e si è soffermato anche su di un importante cambiamento nella sua attrezzatura.
“Non appena sono arrivato, ho iniziato a provare delle emozioni molto belle” racconta Nardi. “È una sensazione speciale tornare qui. Di solito non sono Luca Nardi. Sono il ragazzo che ha battuto Novak Djokovic. Forse non sanno il nome, ma sono il ragazzo che ha battuto Djokovic”, sorride. Quel successo contro il suo idolo, di cui aveva il post in camera, non lo potrà mai dimenticare, come la sensazione al momento di servire per chiudere la partita… “Sul match point ho pensato che avrei potuto fare un doppio fallo, cosa che faccio di solito”, afferma Luca, accennando un sorriso. “E invece ho tirato un Ace! È stato qualcosa di pazzesco, andare a rete a stringergli la mano, consapevole che avevo vinto io, e lui, il migliore, aveva perso… è stato qualcosa che non avrei mai potuto immaginare. È stato un momento molto bello”.
Dopo quella vittoria sorprendente e grandissima Nardi vinse al Challenger di Napoli, ma dopo Monte Carlo arrivò un momento nero, senza due vittorie di fila fino a settembre. “In realtà, dopo quella partita il mio gioco non è stato così buono“, racconta Nardi. “Ma alla fine dell’anno e negli ultimi mesi, di sicuro ho giocato meglio. Lo dimostra la mia scalata nella classifica”. Nardi ha vinto il Challenger di Rovereto lo scorso autunno e quindi ha raggiunto la finale qualche settimana fa, sempre a livello Challenger, a Coblenza (Germania), fino alla splendida cavalcata di Dubai dove da lucky loser è arrivato nei quarti di finale, attestandosi al proprio best ranking di n.67.
Un ottimo momento per il pesarese, figlio anche di un aggiustamento del telaio: “Ho cambiato il set up della mia racchetta nelle ultime due settimane, quindi non molto tempo fa. È la stessa racchetta, ma ho fatto qualche modifica nel bilanciamento e mi sta aiutando molto. Sto servendo un po’ meglio“.
“Qua è un posto in cui ho giocato un buon tennis, quindi penso di poter ottenere un buon risultato anche quest’anno. Non vedo l’ora di giocare” conclude Luca. In caso di vittoria contro Norrie (il britannico ha vinto l’unico precedente a Roma 2022), Nardi troverà Jiri Lehecka al secondo turno, un rivale molto ostico su questi campi. Ma è sempre meglio andare un passo per volta. Ancor più se ti chiami Luca Nardi, hai un grandissimo talento ma sei ancora a caccia di continuità di gioco e risultati.
Marco Mazzoni
TAG: Luca Nardi, Marco Mazzoni, Masters 1000 Indian Wells 2025
Mi fido, io onestamente ho visto giocare solo Cinà e Basile, per gli altri due mi baso un po’ su ciò che ho letto in giro
Solitamente i pro cercano controllo mentre i dilettanti difettando di potenza cercando telai che ne regalino un po’.I primi poi desiderano consistenza,”solidità” e la maneggevolezza non è una priorità perché hanno braccia in grado di far viaggiare la palla e di gestire telai pesanti.
Ecco perché Alcaraz ha optato per un appesantimento neutro,con piombo negli steli.
La scelta di Nardi risponde a quella che è una situazione meno frequente per un giocatore di livello che,in questo caso,manifesta grande sensibilità e controllo ma poca penetrazione nei colpi che sono leggerini.
Aggiustamenti che un ragazzo fa anche perché fisicamente sta comunque aumentando la forza e un po’ di peso in più,magari in testa,lo può meglio gestire una volta irrobustito.
Poi credo stia lavorando sul setup.
nell’ultimo reel di Claudio Messina c’è Nardi che si allena direi che è ufficiale che sia il suo nuovo coach
https://www.instagram.com/stories/claudio_mcoach_
Forza nardi.
Secondo me, su terra battuta, De Marchi è il più forte dei quattro.
Ho letto che è il coach anche di Andrea De Marchi, uno dei nostri 2007 migliori (sulla carta viene subito dopo Cinà,Basile e Vasamì).
A memoria non fa più parte dell’organigramma della Waske (accademia di Francoforte fondata da Schuttler) perché coach in USA ma non mi risulta sia responsabile tecnico di qualche università.
E’ con Claudio Messina, non so chi sia. Ma è conosciuto nell’ambiente. Pare abbia una società di match analyst per il tennis e fa da coach in Usa per i college?
Ho letto che è un tennis coach presso Alexander Waske University Tennis. Di sicuro “Pier no guest” saprà dirci di più.
@ Demorpurgo (#4331529)
Vedendo su Instagram il suo profilo è lì con Luca. Mai sentito a dirla tutta…boh, sarà un allenatore temporaneo?
@ walden (#4331497)
Ho sentito parlare di Claudio Messina, ma dall’alto della mia ignoranza non so chi sia…
Non me ne capisco molto (per non dire nulla) dei bilamciamenti fatti per i professionisti, ma se a lui migliora il setvizoo e si sente più sicuro sono lieto dei cambiamenti.
Forza Luchino
Con il suo tennis dovrebbe già essere nella top ten…
Sembra più consapevole e più sereno. Gli manca ancora un po’ per diventare davvero performante coi top 50, ma forse è sulla strada giusta. Concordo con la chiosa finale, il suo torneo è già positivo se passa stanotte. E se perde che lo faccia vendendo cara la pelle. Se poi gioca con Lehecka, sarà un ottimo test per verificare la distanza coi migliori.
Con il nuovo Set up della racchetta, la TOP 50 è nel mirino.
Il fratello e la fidanzata
Ma lo sta seguendo qualcuno come coach o è in America da solo? So che sta cercando un allenatore, ma attualmente è da solo ai tornei o c’è qualcuno che provvisoriamente lo sta seguendo/accompagnando ai tornei
Ok ma per iniziare una carriera top deve avere un nome riconosciuto e non essere più il generico ragazzo che in una occasone ha battuto Djokovic!
duccio patanegra intendi?
Allora adesso è di sicuro più “elastica”.
ieri ho rivisto gli highlights estesi (15 minuti) della partita dello scorso anno tra djokovic e nardi.
che spettacolo!
Luca Nardi ha bilanciato la racchetta con 500 grammi in più, alla faccia di Carlitos il tirchione che ne ha aggiunti solo 5.
Anche se non lo ha dichiarato pubblicamente, il fatto che sia intervenuto sul bilanciamento della racchetta chiarisce chi sia il suo nuovo coach: Duccio.
Forza Luca!