Piatti confessa: ‘La mia visione era un Sinner capace di battere Djokovic”

01/03/2025 16:49 15 commenti
Jannik Sinner nella foto con Riccado Piatti (2020)
Jannik Sinner nella foto con Riccado Piatti (2020)

In un’intervista esclusiva rilasciata a Tennis Majors dal suo centro di Bordighera, Riccardo Piatti – il guru italiano che ha plasmato alcuni dei più grandi talenti del tennis mondiale – svela i segreti del suo metodo, la visione dietro la costruzione dei campioni e il rapporto speciale con Jannik Sinner.

La filosofia di un maestro: costruire per il futuro
“Ho inaugurato il centro nel 2017 come incarnazione dell’approccio che ho sviluppato nell’arco della mia vita,” rivela Piatti con la tranquillità di chi ha dedicato l’esistenza a un’idea. “Desideravo creare uno spazio dedicato primariamente all’insegnamento del tennis e alla costruzione metodica del gioco dei giovani talenti. È questa l’essenza che mi appassiona: forgiare fondamenta solide per i futuri professionisti.”
Il maestro comasco, che ha guidato campioni del calibro di Novak Djokovic, Maria Sharapova, Ivan Ljubicic e Milos Raonic, considera la prospettiva a lungo termine e la pazienza come pietre angolari del suo approccio. “Con i giovani si ha il tempo necessario per lavorare profondamente e si può costruire un’architettura tecnica e mentale su cui potranno prosperare, con o senza la mia presenza,” afferma il 66enne, che continua a privilegiare il processo evolutivo rispetto ai successi immediati.

L’ingegneria dei campioni: costruire per superare i dominatori
La rivelazione più affascinante dell’intervista riguarda la strategia adottata con Sinner: “Quando allenavo Jannik, avendo già lavorato con Djokovic in passato, il mio obiettivo specifico era progettare un giocatore capace di battere Nole. Studiavo minuziosamente ogni aspetto del gioco di Djokovic, e questa osservazione analitica ha guidato lo sviluppo del tennis di Jannik.”
Secondo Piatti, l’evoluzione del tennis segue una logica darwiniana: “Alcaraz e Sinner sono stati concepiti tecnicamente avendo come bersaglio Nadal e Djokovic. Il prossimo passo evolutivo sarà identificare e plasmare un giovane talento che tra otto o dieci anni possa sovvertire il dominio di Alcaraz e Sinner.”
Sul confronto tecnico tra il suo ex allievo e il campione serbo, Piatti è sorprendentemente diretto: “Se analizziamo Sinner in rapporto a Djokovic, possiamo rilevare una meccanica e una mobilità simili, ma i colpi di Jannik hanno ora una potenza superiore. Naturalmente, Nole è in una fase diversa della carriera, ma ritengo che Jannik abbia sviluppato un plus significativo in questo aspetto.”

Il percorso con Sinner: dalla costruzione alla separazione
Parlando del numero 1 del mondo, Piatti svela un retroscena significativo: “Due anni prima della nostra separazione, comunicai a Jannik che una volta raggiunto un certo livello, avrei ritenuto opportuno affiancarlo con altre figure tecniche. Ma prima doveva completare la sua formazione,” racconta con un sorriso che rivela quanto quel percorso sia stato pianificato.
“Contemplo con immensa soddisfazione gli otto anni di lavoro condiviso. Abbiamo sempre mantenuto una chiarezza cristallina sugli obiettivi,” prosegue Piatti. “Nel 2021, quando era già numero 9 al mondo, continuavo a spiegargli che in quella fase gli errori erano parte integrante del processo: l’unico vero fallimento sarebbe stato ripetere lo stesso errore. Era un aspetto cruciale della sua educazione tennistica.”
Sulla separazione, il tecnico dimostra una serenità rara nel mondo dello sport professionistico: “Ha effettuato una scelta eccellente, particolarmente nell’ingaggiare Darren Cahill. Anche il resto del team sta svolgendo un lavoro pregevole. Questi passaggi fanno parte del naturale ciclo professionale, non rappresentano problematiche.”

La squalifica di Sinner
Riguardo all’attuale situazione di Sinner e alle reazioni del circuito alla sua squalifica, Piatti offre uno spaccato della psicologia del tennis professionistico: “Conosco intimamente le dinamiche tra i giocatori. La coesione totale è un’utopia in questo ambiente. Non sono affatto sorpreso dalle reazioni. La mentalità del tennista è prevedibile: quando una problematica riguarda loro stessi, è una catastrofe; quando colpisce un rivale, diventa relativizzabile. È la natura intrinseca di uno sport individuale.”
Con la visione strategica che lo contraddistingue, Piatti identifica un potenziale vantaggio nella pausa forzata di Sinner: “Nel contesto dell’attuale calendario, dove il recupero fisico e mentale è diventato problematico, specialmente dopo lo sforzo degli Australian Open, questa interruzione potrebbe rivelarsi provvidenziale. Jannik ha ora l’opportunità di ricalibrare la sua preparazione specificamente per conquistare gli altri tre Slam stagionali.”

Il rinascimento del tennis italiano e le prospettive future
Sul boom del tennis italiano, Piatti offre un’analisi lucida: “Il successo attuale non è sorprendente; era la precedente assenza di risultati ad essere anomala. L’Italia può nuovamente competere alla pari con le altre potenze europee. Ma è importante contestualizzare: parliamo dell’Italia con enfasi perché oltre ad avere una buona densità di giocatori, abbiamo la fortuna di avere Sinner. Senza di lui, il nostro livello complessivo sarebbe comparabile a quello della Francia, cui manca solo una figura di vertice assoluto.”
Per il futuro del suo centro, Piatti definisce una missione chiara: “Il mio obiettivo è vedere un flusso crescente di professionisti emergere da questo ambiente, giovani che dopo un percorso di tre-quattro anni possano affermarsi nel circuito mondiale. Questo rappresenterebbe il vero successo della nostra metodologia.”
A chi aspira a intraprendere la carriera di coach, Piatti lascia un messaggio di disarmante semplicità e profondità: “Amate questo sport. Coltivate una passione autentica per il tennis.” Una filosofia essenziale ma potente che ha orientato una delle carriere più influenti nella storia del coaching tennistico mondiale.



Francesco Paolo Villarico


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15 commenti. Lasciane uno!

Ozzastru (Guest) 01-03-2025 19:53

Che ha contro Vagnozzi? Citare sono Cahill….

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Di Passaggio (Guest) 01-03-2025 19:41

Secondo me Piatti è un formatore, più che un coach. E credo che lui si veda esattamente allo stesso modo. Tutti i tennisti di grande talento dovrebbero avere l’opportunità di passare da adolescenti con lui, o con uno come lui, dai 2 ai 4 anni. Nel caso di Sinner sono stati anche di più. Djokovich ha passato con lui un anno abbondante, subito dopo ha cominciato a fare i punti atp veri, quelli che pesano. È probabile che Piatti sappia dare agli adolescenti, per quel che si può, una idea chiara ed efficace di cosa significa diventare professionisti di altissimo livello. Maestri con questa capacità sono pochissimi e non hanno prezzo. È un attimo ingannare un giovane sul proprio futuro. Ció accade per incapacità o per disonestà del maestro. O per entrambi i motivi.

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Asni (Guest) 01-03-2025 19:02

Scritto da walden
Parole da vecchio saggio, speriamno che ne abbia voglia ancora a lungo… Carboni si allema ancora da lui?

Solo un appunto: i vecchi erano saggi quando l’aspettativa di vita era 60 anni, oggi la vecchiaia corrisponde all’età in cui vi è un naturale decadimento cognitivo.
Al giorno d’oggi vecchiaia vuol solo dire demenza senile.

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walden 01-03-2025 18:31

Parole da vecchio saggio, speriamno che ne abbia voglia ancora a lungo… Carboni si allema ancora da lui?

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walden 01-03-2025 18:30

Scritto da Spider 99
Bravo piatti ma bravo sinner ad affrancarsi quando era giunto il momento.
scelta dolorosa ma vincente,
con piatti si era fermato il suo progetto di crescita. con vagnozzi e cahill
e’ diventato numero 1.

eh caro mio, te lo ricordi quello che qui ed altrove scriveva la maggior parte delle persone? lo davano per finito!

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walden 01-03-2025 18:29

Scritto da Vittorio carlito
Senza il Villarico il livetennis.it sarebbe stato noioso . Ma dove li trova tutte queste notizie ? Neanche la BBC ne ha tante .

E’ il suo mestiere…

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il capitano 01-03-2025 17:51

Diciamo che Riccardo Piatti ha costruito una macchina da guerra e poi Vagnozzi e Cahill l’hanno perfezionata. La testa e il talento di Jannik hanno chiuso il cerchio.

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+1: Sonj, l Occhio di Sauron, filouche8, luca71, maverikkk
Alex77 (Guest) 01-03-2025 17:50

Scritto da Spider 99
Bravo piatti ma bravo sinner ad affrancarsi quando era giunto il momento.
scelta dolorosa ma vincente,
con piatti si era fermato il suo progetto di crescita. con vagnozzi e cahill
e’ diventato numero 1.

Quoto

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+1: Sonj
Spider 99 (Guest) 01-03-2025 17:36

Bravo piatti ma bravo sinner ad affrancarsi quando era giunto il momento.
scelta dolorosa ma vincente,
con piatti si era fermato il suo progetto di crescita. con vagnozzi e cahill
e’ diventato numero 1.

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+1: Sonj, luca71
l Occhio di Sauron 01-03-2025 17:34

Scritto da Silvy
La tua visione era giusta caro Piatti.

E sicuramente può essere felice di aver dato un importante contributo in tal senso.

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+1: il capitano
Silvy (Guest) 01-03-2025 17:31

La tua visione era giusta caro Piatti.

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+1: il capitano, Sonj, l Occhio di Sauron
Massimo.bianco29@yahoo.it (Guest) 01-03-2025 17:23

E anche per oggi,la solita…
…dose quotidiana!!!

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Bagel (Guest) 01-03-2025 17:15

Bella intervista. Grazie Piatti per aver preso un ragazzino senza classifica ed avercelo portato nei top ten.
L’impressione é che si sia lasciato con Sinner in modo peggiore di quanto traspare da queste parole.
Spero che un giorno Sinner lo ringrazi pubblicamente, dopo una vittoria slam o finals

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Rapa Nui (Guest) 01-03-2025 17:06

Bravo Riccardo. Chiaro ed onesto. Grazie per avercelo svezzato… quel bambino dalle gambette di cerbiatto ora vola alto anche grazie a te!

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+1: Circolettorosso, il capitano, Sonj, l Occhio di Sauron, maverikkk
Vittorio carlito (Guest) 01-03-2025 16:59

Senza il Villarico il livetennis.it sarebbe stato noioso . Ma dove li trova tutte queste notizie ? Neanche la BBC ne ha tante .

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