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“Shapo”, un record personale significativo
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
Mica facile trovare continuità di risultati quando il faro che guida il tuo talento è l’istinto, una visione del tutto personale e divergente del campo, delle traiettorie e dell’impatto con la palla che ti porta a vedere cose che la maggior parte dei rivali nemmeno immaginano, ma pure a commettere troppi errori e produrre prestazioni inconsistenti, senza un filo logico tatticamente accettabile. Denis Shapovalov è sempre stato tutto questo e molto di più, un coacervo inestricabile di giocate da highlight in mezzo ad un caos tanto colorito quanto difficile da imbrigliare in una condotta di gioco efficace e, alla lunga, vincente. Il canadese ha illuso moltissimi appassionati del tennis effervescente e creativo con le magie del suo braccio mancino, ricavando una manciata di grandi vittorie e troppe brutte sconfitte, ma forse qualcosa è cambiato. Ne avevamo parlato di recente dopo il suo bel successo a Dallas, primo ATP 500 in carriera, e torniamo a farlo con piacere perché il buon “Shapo” sta marciando molto bene anche ad Acapulco, con l’accesso alle semifinali del 500 messicano dopo aver superato nei quarti Marcos Giron, rimontando un set allo statunitense. Denis con le tre vittorie in riva al Pacifico (Basavareddy, Michelsen e Giron) porta a 8 la sua striscia di successi consecutivi, non gli era mai accaduto in carriera.
È un piccolo primato personale molto, molto significativo poiché è la conferma che il suo tennis, anzi la sua mentalità e focus, forse sono davvero cambiate, portandolo ad un livello assai superiore di competitività e consistenza. In Messico Shapovalov ha continuato, addirittura con maggior vigore, quel che di buono si era visto a Dallas. Fisicamente sta benissimo, il problema al ginocchio che l’ha tormentato per mesi e portato ad un lungo stop sembra del tutto archiviato, e questo è decisivo visto quanto il suo tennis si nutre di energia, potenza e spinta che nasce proprio da una forza notevolissima nelle gambe. Quando Denis arriva sulla palla infatti riesce a scaricare grande forza grazie ad un’elasticità innata che lo porta ad essere esplosivo, sia quando è aderente al terreno che quando spicca il volo e colpisce in aria trovando un controllo della palla unico. A volte persino misterioso… pochi o nessuno riescono a tirare quelle bordate col rovescio ad un mano, in salto, senza mai scoordinarsi. Roba mai vista.
Il servizio sta sostenendo molto bene la sua prestazione e questo è decisivo perché non solo gli porta diversi punti gratis, ma perché gli apre il campo all’affondo successivo e allo stesso tempo, forte di molti turni di battuta vinti in sicurezza, lo rende più libero di aggredire in risposta e procurarsi le chance per l’allungo.
Ma il vero salto di qualità è nel focus, in quel briciolo di pazienza e lucidità in più che consente a Denis di non sparacchiare tutto a tutta, ma attendere la palla buona per sfoderare quella velocità di braccio spaziale che può diventare incontenibile. Il Denis prima maniera, beh, chiudeva gli occhi e via, voleva vincere le partite 48 punti a zero, o niente. Non funziona così… e l’ha imparato (finalmente!) dopo aver sbattuto il muso a terra tante, troppe volte. Mai castrare l’istinto di un purosangue, ma aver un minimo di raziocinio per non scappare dallo scambio immediatamente e combinare disastri era la condizione necessaria a diventare un tennista più consistente e vincente. Forse, piano piano, ci siamo arrivati e questa striscia di 8 vittorie di fila lo dimostra. Come sempre è necessario attendere altre verifiche, magari nei due Masters 1000 americani ormai alle porte, dove l’asticella salirà ancora. Sarà interessante anche vedere come andrà a finire in semifinale ad Acapulco contro Davidovich Fokina, un altro che ha discreta difficoltà nel contenere l’esuberanza in spinta e si perde spesso e volentieri quando la pressione sale. Shapovalov invece sembra aver trovato più equilibrio dentro, meno paura e più calma del gestire emozioni e situazioni di gioco sotto stress. I risultati parlano chiaro: “Shapo” c’è.
Marco Mazzoni
TAG: ATP 500 Acapulco 2025, Denis Shapovalov, Marco Mazzoni
Avrà fatto anche progressi, ma in questo torneo tutti i migliori sono usciti praticamente già dal 2 turno…aspettiamo di vederlo in più partite consecutive contro i migliori per capire se è veramente cresciuto con la testa sopratutto e poi giudicheremo.
Bell’articolo Mazzoni!
Sta giocando da top 10 in questi mesi. Vediamo se il fisico e la testa reggono. Ma tatticamente sembra un altro giocatore già da qualche mese. Gioca a tennis e non a fare il fenomeno a tutti i costi.
Grande pagliaccio come kyrgios!!
Speriamo che prosegua come sta facendo, sul solco degli ottimi risultati che raggiunse prima del crollo (semifinale a Wimbledon, i quarti ad AO, stava quasi battendo Rafa,, la vittoria della united Cup.
Allo stato, la cosa positiva è che non si scoraggia dopo aver buttato qualche game, lasciato break o perso set, ma continua a lottare .
Questo è l’aspetto migliore.
Dall’altro lato non mi dà ancora l’impressione di essere solido.
Bisogna lavorare su questo aspetto.
Shapo i love..con lui e Musetti non ti annoi mai!
Vamos Shapo!
Bellissima foto! Allineamento perfetto della testa del giocatore con la testa della racchetta!
Vediamo come si comporta in questi 1000 americani,per ora non mi illudo,li abbiamo visti troppo spesso questo genere di talenti altamente discontinui,se trovano un buon momento lo cavalcano anche per più tornei,non appena gira qualcosa storto si perdono nuovamente ed anche per periodi piuttosto lunghi. Musetti quest’estate sembrava aver svoltato,poi ritornato sul cemento ha riscontrato le solite difficoltà e da lì è pian piano ritornato il vecchio Musetti che ha iniziato a perdere partite che stava e doveva vincere.Vediamo come reagirà Shapovalov quando inizierà a perdere qualche partita com’è normale che sia