
Berrettini supera Monfils a Dubai: “Sono in salute e sto giocando bene” (Video)


Matteo Berrettini continua il suo ottimo momento di forma. Il tennista romano ha sconfitto Gael Monfils con un convincente 7-5 6-4, qualificandosi per gli ottavi di finale del torneo ATP 500 di Dubai, dove affronterà l’australiano Christopher O’Connell, beneficiario del ritiro di Grigor Dimitrov.
“È stata una grande partita, ho giocato davvero bene”, ha dichiarato Berrettini a fine match. “Con Monfils bisogna sempre stare lì, lui conosce i miei punti di forza e io so i suoi. Sono orgoglioso di come ho vinto il primo set: due volte di un break avanti, ho reagito perché sono in salute e sto giocando bene.”
Il romano, reduce dai quarti di finale a Doha della scorsa settimana, ha mostrato ulteriori segnali di crescita dopo i problemi fisici che lo hanno tormentato per mesi: “Doha è stato un grande torneo, con grandi lotte: avrei potuto vincere ai quarti, quel torneo mi ha dato grande fiducia. È bellissimo giocare su questo campo, sento l’energia e spero che questa sia una lunga settimana.”
Per l’ex finalista di Wimbledon è un momento particolare se paragonato al 2024: “L’anno scorso in questo periodo non stavo giocando e mi allenavo con punti di domanda. Il nostro sport è veloce e non bisogna dare nulla per scontato. Ci ho messo tanto impegno, sono orgoglioso di quello che sto facendo ma voglio fare anche qualcosa in più.”
Un Berrettini finalmente libero dai problemi fisici si candida ad essere protagonista nel torneo emiratino, continuando un inizio di 2025 promettente che fa ben sperare per il prosieguo della stagione.
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Berrettini meriterebbe un Master 1000: bisogna introdurne uno su erba
Bravo berrettini.
La classifica gli serve soprattutto per avere primi turni più abbordabili, sarebbe auspicabile un ingresso almeno nei 20. Non penso il suo obiettivo sia tornare a fare capolino nei top 10, piuttosto indovinare qualche settimana perfetta, che è nelle sue corde, e vincere qualche bel torneo. Avere primi turni più morbidi significa arrivare sempre o quasi almeno nei quarti (parlo dei 250 e di qualche 500) e magari vincere un paio in stagione, di punti pesanti a memoria ne dovrà difendere nei tornei su erba pre Wimbledon. Su terra può fare bene, lo sappiamo, molto dipenderà dalla tenuta fisica, mentre sarebbe bello arrivasse in forma a Londra, quelli sono i suoi tornei, ed è l’unico Slam dove potrebbe essere veramente la mina vagante, lo ha dimostrato anche contro Sinner lo scorso anno, quel giorno avrebbe battuto chiunque altro e ha perso, se non erro, in 4 set con 3 tiebreak vinti da Jannik. Forza Matteo, incamerare punti e guadagnare più posizioni possibili prima dell’estate.
Djokovic è dietro ? riflettete prima di scrivere….
In realta la stagione per ora non è stata un gran che, tanto è vero che nella race è numero 64. Ma soprattutto mi preoccupa il fatto che non è più riuscito a battere nessuno più avanti di lui in classifica.
Gli stessi che si sono visti in tutti i top ten, Sinner escluso. Quindi ci sarebbe un solo top player sulla piazza? Il contro tifo non legittima la vacuitá di affermazione, scrivi troppe asserzioni infondate per essere un commentatore attendibile.
Ho visto troppi errori pesanti di Berretto per essere un top 30 !
Un match dopo l’altro,senza gongolare se si vince e senza lamentarsi se si perde. La strada è lunga, la vittoria può passare anche da una sconfitta e viceversa. Bisogna imparare anche a vincere, anzi, a consistere, giocando non nel modo in cui si vorrebbe giocare perché in quel modo si vincerebbe sicuramente. Non bisogna dar nulla di scontato, neanche il fatto che se si gioca come si sa non si può non vincere. Non funziona cosi per quasi tutti, cio’ e’ privilegio di pochissimi. La scala di wittgenstein non va mai buttata, serve sempre, prima dopo e durante..
Ora ha incontrato una fan sfegatata che lo consuma con gli occhi, mi sembra sereno Matteo.
Io ho la vaga sensazione che i problemi di Berrettini non siano stati tanto di tipo fisico, quanto più di tipo mentale. In poche parole anche lui ha sofferto di depressione, un po’ come è capitato a Rublev, soltanto che a differenza del russo non ne ha parlato in pubblico. D’ altra parte, molto probabilmente i suoi hanno avuto cause del tutto diverse.
Una volta rimosso le cause dei suoi problemi esistenziali, in poche parole, una volta tagliati i rami secchi, adesso Matteo può finalmente concentrarsi su ciò che lo appassiona (il tennis), dare il meglio di sé e recuperare sempre più quel livello di gioco che gli compete.
Sarebbe importante per il tennis italiano avere almeno due top ten, visto che Musetti non sta riuscendo al momento a raggiungerli. Ovvio, questo non significa che un giorno pure Musetti non ci possa riuscire!