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BBC: i retroscena sulla trattativa tra Sinner e la WADA
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La sospensione di tre mesi inflitta a Jannik Sinner, in seguito alla positività riscontrata in due test antidoping, ha acceso un intenso dibattito nel mondo del tennis. L’accordo stipulato tra l’italiano, numero uno del ranking ATP, e l’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA) ha alimentato sospetti di un possibile “trattamento di favore” e sollevato interrogativi sulla trasparenza del sistema antidoping internazionale. Malgrado la WADA e l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) assicurino che tutto sia stato gestito “secondo le regole”, numerosi giocatori e addetti ai lavori si dicono perplessi di fronte a una sentenza percepita come “comoda” per Sinner, al punto da consentirgli di rientrare in tempo per i prossimi tornei di grande rilievo. Il sito della BBC ha rivelato questa mattina nuovi dettagli sulla vicenda che riepiloghiamo a voi lettori.
Gli ultimi giorni prima della sospensione
Poco più di una settimana fa, Sinner si stava allenando a Doha in vista della partecipazione al Qatar Open.
Ma sapeva che le cose sarebbero potute cambiare rapidamente.
Dietro le quinte, infatti, erano in corso discussioni che avrebbero portato alla sua esclusione da quel torneo – e dai mesi successivi del circuito.
Quella che si è rivelata essere una “lunga notte” il 14 febbraio ha visto l’avvocato di Sinner, Jamie Singer, impegnato in una serie di telefonate con il più alto rappresentante legale della WADA.
Poi, la mattina successiva, la notizia ha colto tutti di sorpresa: il tre volte campione Slam aveva accettato una squalifica di tre mesi con effetto immediato.
Sinner e la WADA hanno annunciato di aver “concluso un accordo di risoluzione del caso” riguardo ai due test antidoping falliti lo scorso marzo.
Si tratta di un meccanismo speciale in vigore da quattro anni, che consente di raggiungere accordi per chiudere i procedimenti legati al doping.
“È successo tutto incredibilmente in fretta”, ha dichiarato Singer alla BBC. “Nel giro di un paio di giorni, in realtà.”
Come si convince il giocatore numero uno al mondo ad accettare una squalifica per qualcosa di cui è convinto di essere innocente?
È stata questa la sfida che il team di Sinner ha dovuto affrontare.
Per comprenderne la portata, dobbiamo tornare ad agosto, quando un tribunale indipendente lo aveva scagionato da ogni accusa.
Il tribunale aveva accettato la spiegazione di Sinner, secondo cui tracce di clostebol – uno steroide anabolizzante vietato – erano entrate nel suo organismo a causa di un’involontaria contaminazione da parte del suo fisioterapista durante un massaggio.
La WADA, pur non contestando la decisione complessiva del tribunale, ha presentato ricorso contro la conclusione secondo cui Sinner “non aveva alcuna colpa o negligenza”.
Tuttavia, ciò avrebbe comportato una squalifica “da uno a due anni” presso il Tribunale Arbitrale dello Sport (CAS).
Sebbene inizialmente la WADA avesse invocato pubblicamente questa sanzione, in un secondo momento i suoi funzionari hanno ritenuto che non sarebbe stata la soluzione più adeguata.
Con l’avvicinarsi dell’udienza del CAS, prevista in aprile, la WADA ha avanzato due proposte al team di Sinner per un accordo di risoluzione del caso.
Il primo tentativo è stato respinto, poiché il team di Sinner voleva prima presentare la difesa completa.
Tale documentazione è stata consegnata il 31 gennaio, e a inizio febbraio sono iniziate le prime “discussioni concrete” dopo il secondo approccio.
Ma, dato che Sinner era sempre stato certo della propria innocenza e convinto che non avrebbe ricevuto alcuna squalifica, avrebbe mai accettato di stare fermo tre mesi?
Il suo avvocato, Singer, ha spiegato che convincere Sinner ad accettare l’offerta è stato “abbastanza complicato”.
“Quando gli dicevo ‘be’, forse dovremmo patteggiare per tre mesi’, lui rispondeva ‘beh, perché dovrei farlo se il primo tribunale indipendente ha stabilito che non ci fosse alcuna squalifica? Perché dovrei accettare ora tre mesi?’,” racconta Singer.
“Il mio consiglio è stato: ‘non si può mai sapere cosa accadrà durante un’udienza; sappiamo che la WADA punta a un anno, e se non accettiamo la loro offerta, andranno in tribunale chiedendo un anno di stop e chissà cosa potrebbero decidere quei tre giudici’.
“Quindi, la prospettiva di tre mesi, a mio avviso, era una buona opportunità.”
Un rientro perfettamente sincronizzato
Il nodo principale delle critiche riguarda la tempistica della sospensione. Sinner, reduce dalla vittoria all’Australian Open (secondo Slam consecutivo dopo gli US Open), è stato costretto a fermarsi appena 20 giorni dopo il trionfo a Melbourne, con l’annuncio che la sua squalifica avrebbe avuto decorrenza immediata. Ciò gli permetterà di tornare in campo il 5 maggio, a ridosso del Masters 1000 di Roma e in tempo per il Roland Garros, in programma a fine maggio.
Molti colleghi sostengono che questa “coincidenza” penalizzi in modo minimo la stagione di Sinner, lasciandolo fuori soltanto per i tornei di minor importanza rispetto ai quattro Slam. Il britannico Liam Broady ha parlato di una gestione che incide “il meno possibile sulla carriera di Sinner”, mentre la stella svizzera Stan Wawrinka ha espresso un’amara rassegnazione, dichiarando di “non credere più nella pulizia del tennis”. Tali reazioni dipingono un clima di scetticismo all’interno del circuito, evidenziando come per molti la squalifica breve e calcolata potrebbe nuocere alla credibilità del sistema.
I meccanismi legali: l’“istituto del case resolution agreement”
Per comprendere a fondo il caso, è fondamentale analizzare il dispositivo che ha consentito a Sinner e alla WADA di giungere a un patteggiamento. Dal 2021, il regolamento antidoping prevede uno strumento chiamato “case resolution agreement”, attraverso cui è possibile raggiungere accordi su casi di positività senza passare per un lungo contenzioso davanti alla Corte Arbitrale dello Sport (CAS). In questo modo, le parti possono accordarsi su una sanzione “intermedia”, ritenendola più adeguata rispetto a un esito binario (assoluzione totale o penalità più lunga).
Stando alle dichiarazioni del legale di Sinner, Jamie Singer, la WADA avrebbe inizialmente valutato di portare la questione al CAS, puntando a una squalifica compresa tra uno e due anni. La difesa di Sinner, forte di un precedente pronunciamento di un tribunale indipendente che lo aveva assolto per “assenza di colpa o negligenza”, era sicura delle proprie ragioni. Al contempo, però, l’incertezza di un confronto in appello e la possibilità di una sospensione ben più lunga hanno spinto il giocatore ad accettare, seppur con molta riluttanza rivela la BBC, la pena ridotta di tre mesi.
La controversia sul “principio di responsabilità oggettiva”
Uno dei pilastri dell’antidoping è la “strict liability”, o responsabilità oggettiva, in base alla quale un atleta è ritenuto responsabile di tutto ciò che entra nel proprio organismo, a prescindere dall’intenzione. Pur essendo stato riconosciuto che Sinner non avesse alcuna volontà di doparsi, il fatto stesso di aver presentato tracce di clostebol – steroide anabolizzante vietato – in due diversi test non poteva rimanere impunito. Da qui la necessità, secondo la WADA, di ottenere almeno una squalifica che ribadisse il principio per cui gli atleti devono controllare attentamente qualsiasi sostanza con cui vengano in contatto.
Come è avvenuta la contaminazione?
Il caso Sinner ruota attorno a un episodio di contaminazione avvenuto attraverso il fisioterapista personale del tennista altoatesino, Giacomo Naldi, e il suo preparatore atletico, Umberto Ferrara. A innescare l’ingresso del clostebol nell’organismo di Sinner sarebbe stato uno spray cicatrizzante di uso comune in Italia, il Trofodermin, adoperato dal fisioterapista per medicare una propria ferita alla mano. Durante i massaggi, piccolissime tracce di questa sostanza sarebbero state trasferite a Sinner, risultando poi in due test positivi.
La confezione del farmaco, acquistabile in farmacia, reca in modo ben visibile l’avvertenza “doping”; ciononostante, i due membri dello staff di Sinner – secondo quanto emerso dal tribunale indipendente – non avrebbero agito per aggirare le regole, bensì sarebbero incorsi in una disattenzione che si è rivelata fatale. L’azzurro ha poi deciso di concludere il rapporto professionale sia con Naldi sia con Ferrara. Tuttavia, l’assenza di una sanzione nei confronti dei due, che pure sono stati ritenuti responsabili dell’errore, ha alimentato ulteriori polemiche: attualmente Ferrara collabora con un altro tennista italiano di vertice, Matteo Berrettini.
Il dilemma di accettare (o meno) la sanzione
L’aspetto più complesso, secondo il legale di Sinner, è stato convincere il suo assistito ad accettare qualsiasi sospensione. In effetti, il primo giudizio di un tribunale indipendente lo aveva prosciolto da ogni responsabilità, sostenendo la tesi della contaminazione involontaria. Ecco perché il giocatore non comprendeva la logica di patteggiare una pena, seppur ridotta. “Perché dovrei accettare tre mesi di squalifica, se un tribunale mi ha già assolto?”, avrebbe chiesto Sinner, secondo le ricostruzioni.
La paura, però, era che, portando la battaglia legale fino al CAS, si potesse incorrere in un verdetto molto più severo, compreso tra 12 e 24 mesi di stop. Per prevenire uno scenario del genere, la trattativa con la WADA si è intensificata nel mese di febbraio, portando all’accordo lampo conclusosi nella notte del 14 febbraio.
Reazioni nel circuito: trasparenza o favoritismi?
La rapidità con cui è stato raggiunto l’accordo, unita al calendario agonistico “favorevole” per Sinner, ha scatenato un’ondata di scetticismo. Secondo alcuni giocatori, come il pluricampione Slam Novak Djokovic, il caso dimostra che “avere accesso ai migliori avvocati” possa incidere sull’esito finale, lasciando intendere che un top player abbia margini di manovra superiori rispetto a un atleta di minore fama e con minori risorse economiche.
La Professional Tennis Players Association (PTPA), fondata da Djokovic insieme a Vasek Pospisil per tutelare gli interessi dei tennisti, si è detta allarmata dalla mancanza di “trasparenza, processi chiari e coerenza” nella gestione dei casi di doping. Per la PTPA, l’idea di risolvere un dossier così delicato tramite un “patteggiamento” ricorda il concetto di una “giustizia su misura”, dove ogni caso può essere negoziato, a discapito dell’uniformità e della credibilità delle regole.
Il futuro di Sinner: un ritorno con qualche incognita
Dopo un breve periodo di riposo e riflessione – che il giocatore ha scelto di trascorrere tra Monte Carlo e la casa di famiglia in Alto Adige – Sinner tornerà a giocare il 5 maggio. Fino al 13 aprile, il regolamento WADA gli impone di allenarsi soltanto in forma privata, senza contatti con altri professionisti. Successivamente, potrà riprendere una preparazione ufficiale, con la prospettiva di tuffarsi nel Masters 1000 di Roma, dove è atteso come beniamino di casa.
Qui, il nostro tifo lo accoglierà con calore, poiché per la maggior parte degli appassionati nostrani la squalifica è stata percepita come un “errore giudiziario”. Sul piano internazionale, tuttavia, il ritorno del numero uno del mondo potrebbe essere meno sereno: gli scettici guarderanno con sospetto ogni sua prestazione di alto livello (senza un vero perchè), e nel circuito stesso è possibile che alcuni colleghi manifestino una freddezza in campo o nelle conferenze stampa come purtroppo già sta accadendo perchè la vicenda è stata gestita male e portate troppo per le lunghe.
Uno sguardo all’intero sistema antidoping
La WADA difende la sua posizione, sostenendo che il caso Sinner confermi la validità del principio secondo cui ogni atleta è responsabile di ciò che assume, ma che allo stesso tempo si debba evitare di punire in modo eccessivo una contaminazione involontaria “lontana anni luce dal doping intenzionale”. Il general counsel della WADA, Ross Wenzel, ha esplicitamente sottolineato come questa vicenda fosse “un milione di miglia lontana dal doping”, ma che non si potesse rinunciare al principio della sanzione.
Allo stesso tempo, il caso lascia emergere un problema annoso: la difficoltà nel definire un confine netto tra dolo, negligenza e colpa puramente accidentale. Gli organi antidoping sono costretti a bilanciare esigenze di fermezza e di proporzionalità: punire anche le minime contaminazioni per confermare la responsabilità oggettiva, ma senza avallare punizioni sproporzionate per chi non intendeva barare.
Un’ombra sulla stagione tennistica non per colpa di Sinner
Il patteggiamento di Jannik Sinner con la WADA, e l’intera vicenda legata al clostebol, potrebbero proiettare un’ombra persistente sul resto della stagione ATP. Per quanto il tennista italiano si dichiari tranquillo sulla propria posizione e disposto a concentrarsi esclusivamente sul rientro in campo, le critiche non accennano a diminuire.
La percezione diffusa è che si sia aperta una nuova crepa nella fiducia verso la pulizia dello sport, alimentata dal sospetto che i nomi più prestigiosi possano negoziare condizioni migliori. Il tennis, nel corso degli anni, ha vissuto casi di doping meno frequenti rispetto ad altre discipline, eppure ogni singolo episodio di positività,specialmente se coinvolge un leader del ranking mondiale, assume rilevanza e mette in crisi l’intero sistema.
Fa sorridere che Sinner “da pulito” ha già vinto numerosi titoli e un torneo dello Slam questa è sicuramente la conferma che lui ed il doping sono su strade totalmente diverse che non si incroceranno mai.
Resta da capire però se l’accordo tra Sinner e WADA rappresenti una soluzione ragionevole a una situazione anomala, o se costituirà un pericoloso precedente, in cui i migliori giocatori, grazie a risorse legali ed economiche di alto livello, potranno gestire i propri casi di positività in modo privilegiato. Nel frattempo, il conto alla rovescia per il rientro in campo del numero uno del mondo è già iniziato, e gli occhi di tutti rimarranno puntati su di lui.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Caso Sinner, Jannik Sinner
@ gimaxx75 (#4324640)
Ecco questo per me e’ il vero punto della questione che non mi convince. Se hanno fatto un erroraccio del genere, nessuno dovrebbe assumerli. Invece addirittura Berrettini…se volevano dare qualche sospetto, direi che ci sono riusciti.
@ andrewthefirst (#4324545)
… te ne intendi….
Gli asini ragliano….
É ora di chiarire una volta per tutte che né Naldi, né Ferrara hanno alcuna colpa o negligenza (a mio parere). Ferrara ha semplicemente acquistato un farmaco chiamato Trofodermim spray, certamente non con l’intenzione di usarlo su Jannik, pertanto questo comportamento non è di per sé né colposo né negligente. Naldi ha curato una ferita al dito con un farmaco contenente clostebol, ma non è un atleta, quindi può curarsi come vuole e certamente tale fatto non è di per sé una negligenza. Lo stesso poi non poteva essere a conoscenza che massaggiando Jannik, avrebbe “passato” delle micro quantità di sostanza a Sinner, causando così la sua positività al clostebol. Di tale contaminazione tramite massaggio (o stretta di mano o contatto che dir si voglia) non erano al corrente nemmeno gli addetti ai lavori (medici, massaggiatori ecc.) per cui non può considerarsi imprudente il comportamento di Naldi che ha massaggiato Sinner pur avendo applicato su se stesso un farmaco contente clostebol. Quindi nessuna colpa né negligenza nemmeno dello staff.
Perché la WADA ha visto in Sinner anche se non voleva doparsi una colpa e negligenza e siccome il regolamento dice che per colpa o negligenza ci sono 2 anni di squalifica,1 anno se questa è lieve,volevano che venisse rispettata questa pena,(se il regolamento prevedeva 1 giorno di squalifica avrebbero chiesto tale)poi mettendosi la mano sulla coscienza hanno ritenuto che era una pena troppo severa per il ragazzo visto la dinamica delle cose e gli hanno proposto di accettare una pena più lieve
Già il fatto che non ci sia stata nessuna sentenza (s)qualifica l’intervento quotato. I fatti non sono stati contestati dalla WADA perché sono stati confermati dagli stessi esperti nominati dalla WADA, i quali hanno affermato che la contaminazione accidentale è l’unica spiegazione possibile, data la bassissima, per non dire nulla, concentrazione di clostebol. Gli esperti hanno escluso anche le microdosi, escludendo categoricamente qualsiasi ipotesi di doping: quindi ipotizzare una realtà diversa è, oltre che scorretto, del tutto sfornito di fondamento e si risolve in mere illazioni che non meritano di essere prese in considerazione.
@ Alex77 (#4324580)
Ma secondo te, il privilegio sta nell’avere i soldi o nell’utilizzarli per l’obbligo a difendersi da tortuose accuse? Possibile che vi siano interpretazioni così maldestre nel tentativo di dare costantemente addosso a Novak? Guardate che non è così “sempliciotto” come lo dipingete voi..
è ovvio che Jannik ha dato fondo alle sostanze pur di uscire da questo ginepraio che si è trovato a risolvere, Novak non dice questo, anzi, sottolinea la necessità, forzata da una normativa complicata, di utilizzare principi del foro di grande abilità….banalmente è che se “li soldi” non li hai, inevitabilmente dovrai accontentarti di avvocatucoli che molto probabilmente non ti tireranno fuori dai guai, anche da innocente! Ricordiamoci l’apprezzato commento di un utente, marito di avvocatessa, la quale ha dichiarato la non certezza degli esiti del giudizio anche in caso di innocenza: da cui la proposta della PTPA di supportare economicamente i disagiati, mi sembra così chiaro, scontato quasi, che “avendo i mezzi” uno non bada a spese, e chi può dirgli niente? Su un po’ di realismo, tra l’altro ho letto che la Wada è in crisi organizzativa/gestionale, sembra scarseggi di risorse e finanziamenti soprattutto con la nuova presidenza Trump…
Grazie. Sono d’accordo. Per motivi a me imperscrutabili non riesco a iscrivermi quindi non posso metterti il pollice ma te lo metto e aggiungo che non dirò mai più una parola sull’argomento e leggerò solo quello che sarò costretto a leggere
Sono sempre più convinto che Jannik sarebbe stato assolto. Dire: “chissà cosa avrebbero potuto decidere quei 3 giudici” è purtroppo la verità, ma non serve certo un avvocato da parcelle a sei zeri….
Mi sono riletto la sentenza del TAS sul caso Palomino. Consiglio la lettura a tutti, tra l’altro la sentenza è redatta in italiano ed è facilmente reperibile in rete. Il TAS afferma che l’ex giocatore dell’Atalanta, contaminato tramite un contatto col suo cane, che era stato curato con un farmaco veterinario contente clostebol, ha usato la “massima cautela” possibile, e pertanto non è stata ravvisata alcuna colpa o negligenza. Il TAS è chiaro nel definire il concetto di massima cautela: è il comportamento che ci si può aspettare dall’uomo medio. Nella specie il medico sociale aveva testimoniato di non essere al corrente che ci si potesse contaminare tramite un contatto con un cane, e tanto meno con un altro essere umano. Pertanto il TAS ha così argomentato: se un medico sportivo così esperto non aveva idea che il clostebol si trasmettesse così facilmente da un essere ad un altro per contatto, certamente non era esigibile un comportamento diverso da parte dell’atleta, che difatti è stato assolto. Niente responsabilità oggettiva, quello che conta ai fini della squalifica è la responsabilità diretta dell’atleta. Purtroppo molti confondono la responsabilità oggettiva relativa alla violazione delle norme antidoping (si risponde oggettivamente, per il solo fatto che la sostanza proibita è stata trovata nel tuo corpo), ma non esiste la responsabilità oggettiva (né del team né di nessun altro, ma solo la responsabilità per colpa dell’atleta) nella applicazione della sanzione.
beh ma questa è la “dura verità”, non giusta ma è la realtà, chi ha i soldi ha gli avvocati migliori e anche i medici migliori e anche le macchine più belle, siamo tutti uguali solo nelle favole….
invece la sua ossessione su Jannik condita da sciocchezze e complottismo può essere compatibile con un bisogno di sfogare la propria frustrazione su un vincente o con una caduta dal seggiolone ?
Nella fonte BBC c’è questo passaggio secondo me importante
“Il regolamento è destinato a cambiare dal 2027. Il che significa che nei casi che vedono giocatori fallire il test ma essere ritenuti non colpevoli, come quello di Sinner, si potrà applicare una sanzione che varia da 2 anni di squalifica a un rimprovero. Sinner avrebbe semplicemente ricevuto un buffetto ” ha detto una fonte di un’organizzazione antidoping a Bbc sport
Quindi sintetizzando: Jannik è stato secondo me ingiustamente sospeso per riaffermare l’interpretazione ingiusta di un regolamento che è già stato riconosciuto ingiusto, e infatti è stato corretto
Ma il soggetto in questione non meritava tutta l’attenzione che lei con questo post gli ha dedicato. Lo ignori, è chiaramente prevenuto in ogni suo intervento. Si nutre di offese ed improperi. Lo ignori e si ritirerà nel sottosuolo.
@ LET… SECOND SERVICE (#4324674)
@ Giorgione (#4324644)
Se lei pensa che dietro tutto questo ci sia stata una volontà di non punire sinner per questioni legate a interessi, sponsor, diritti TV e altro, non le è mai venuto in mente che avrebbero fatto prima a far sparire nel wc quel test? (Lo chiedo a lei ma anche a tutti gli altri sospettosi)
Quoto anche le virgole
Si vocifera che il collegio di difesa fosse composto dal noto giureconsulto Taigo, dal cassazionista Giorgione e dal presidente della Corte Costituzionale (a tempo perso architetto e per hobby maestro federale) Capratrava
Cosa sarebbe questo Forum senza i loro pregevoli interventi
Ti sbagli di grosso. .. mai criticato sinner per wild card che non sono mai state tante…al limite, al tempo Bracciali che deve averne avute una ventina o trentina. ..
Non sono mai scomparso ma semplicemente mi censurano come non ci fosse un domani. ..adesso un po’ meno.
Infine, come ho scritto e probabilmente censurato, ho criticato sinner per aver lasciato piatti in cambio di trattamento meno ostile di federazione e sponsor. … per me sinner, da quel momento, ha perso ogni ragion d’essere. ..
@ piper (#4324563)
Perché fra le ipotesi vi era anche la conferma del processo Itia e Wada ne sarebbe uscita con le ossa ancor più rotte, quindi per salvare la faccia sì sono inventati questa soluzione e adesso Wada sembrano diventati simpatizzanti di Sinner.
Non le annoia di scrivere sempre le stesse cose signor Villarico?
@ Mi Manna Rino (#4324609)
Ma perchè deve continuare a scrivere cose sbagliate?
“gli hanno tolto i 400 punti ed i soldi di Indian Wells 2024 perchè ha accettato questo provvedimento per non andare avanti a perdere tempo nei processi rischiando una sanzione maggiore”.
Legga la sentenza ITIA, punto 118:
“…as per TADP article 9.1, given that the Player committed an ADVR derived from an In-Competition sample collection, any medals, titles, ranking points and Prize Money obtained during the Event, i.e. the BNP Paribas Open, in Indian Wells, shall be forfeited “.
I soldi ed i punti gli sono stati tolti in applicazione AUTOMATICA (e ineludibile) del regolamento (articolo 9.1).
@ Scaino (#4324649)
È un frustrato che cavalca la notorietà di Sinner per sentirsi vivo, per essere riconosciuto, sta combattendo “l’orror vacui” che lo attanaglia fin dalla tenera età
E figurati se te gli altri 3e4 potevate mai mancare. Vivete qui 24h/24h con il solo obiettivo di vita leccare Sinner sempre e comunque. Spero almeno siate affiliati a Onside Law.
Anche quando si accusa i procedimenti e non Sinner ( cosa che si fa da settimane ) si è talmente accecati dal tifo che su Livesinner.it gli ultras vengono toccati nell’io più profondo 😆
Tutto talmente giusto che Sinner è rimasto in ballo quasi un anno mentre chi materialmente ha sbagliato è già nello staff di Berrettini e gira come nulla fosse ( con millemila clausole di non divulgazione firmate col team di Sinner )
Tra l’altro le dichiarazioni della PTPA le ho pubblicate già ieri ma fa comodo fare finta di niente
Cmq cita la wada “….un atleta è ritenuto responsabile di tutto ciò che entra nel proprio organismo, a prescindere dall’intenzione….” il succo sta tutto qui è molto semplice ma continuate pure a fare finta che la legge è uguale per tutti che domani si rinizia daccapo
Sbizzarritevi ora fenomeni, appena torna il n. 1 si parlerà di altro, sicuramente di tennis giocato ed eventuali grandi slam da fare!
Cosi come per incanto tutti questi avvocati/giudici/boia, che pochi mesi fa erano virologi/addetti alla sicurezza/clown parlanti, faranno la fine che meritano (oblio), in attesa della prossima laurea (presa in base a cosa è o non è virale) da urlare ai quattro venti (poracci)
Aiutatemi a capire una cosa: seguo questa vicenda,come tutti qui credo, fin dal primo giorno, ho letto di tutto e di più, in un senso e nell’altro, ho appreso tutti i pareri di addetti ai lavori o di semplici appassionati; eppure c’è una cosa che ancora non ho capito! Tennisti e appassionati sono concordi sul fatto che gli organi preposti debbano perseguire chi “volutamente altera le proprie prestazioni al fine di ottenere un indebito vantaggio nei confronti dei propri colleghi”? Se si è d’accordo, a mio avviso, piuttosto che commentare,i giocatori dovrebbero battersi per far sì che la wada persegui solo ciò che è all’interno del perimetro suddetto e non fare la caccia alle streghe anche perché ciò che oggi è accaduto a Sinner domani può capitare a chiunque di loro e non credo che sia simpatico vivere ogni giorno con l’incubo che un test all’improvviso risulti positivo a chissà quale sostanza per poi dover capire in tempi brevissimi come ci si è contaminati e come spiegarlo. Aiutatemi a capire una cosa: seguo questa vicenda,come tutti qui credo, fin dal primo giorno, ho letto di tutto e di più, in un senso e nell’altro, ho appreso tutti i pareri di addetti ai lavori o di semplici appassionati; eppure c’è una cosa che ancora non ho capito! Tennisti e appassionati sono concordi sul fatto che gli organi preposti debbano perseguire chi “volutamente altera le proprie prestazioni al fine di ottenere un indebito vantaggio nei confronti dei propri colleghi”? Se si è d’accordo, a mio avviso, piuttosto che commentare,i giocatori dovrebbero battersi per far sì che la wada persegui solo ciò che è all’interno del perimetro suddetto e non fare la caccia alle streghe anche perché ciò che oggi è accaduto a Sinner domani può capitare a chiunque di loro e non credo che sia simpatico vivere ogni giorno con l’incubo che un test all’improvviso risulti positivo a chissà quale sostanza per poi dover capire in tempi brevissimi come ci si è contaminati e come spiegarlo. Non di meno, non si dovrebbe considerare punibile la responsabilità oggettiva solo se è dimostrato il tentativo di “barare”? Per essere più chiaro: una volta assodato che il quantitativo di sostanza rinvenuta non era sufficiente a migliorare le prestazioni, che il basso quantitativo (come riconosciuto dalla stessa wada) non poteva essere un residuo in quanto i precedenti controlli negativi erano molto recenti, perché procedere comunque per responsabilità oggettiva? Di cosa se non c’è nulla da punire? Io penso che i regolamenti antidoping vadano rivisti ancor più di quanto la stessa wada ha dichiarato di voler fare dal 2027. Se poi invece gli atleti sono contenti del fatto che da un giorno all’altro possano vedere la propria carriera stroncata per un qualcosa di cui non sono nemmeno a conoscenza (fatto già avvenuto diverse volte considerando tutti gli sport)allora va tutto bene così! Basta poi non piangere quando dopo succede.
Se vedi arrivare verso di te persone vestite di bianco non ordinare una coppetta crema e stracciatella perché non sono gelatai
Ti sbagli di grosso: quelli che affermano una cosa del genere non pensano.
Noo, scherzi, ha parlato di Sinner e del fatto che, potendosi permettere avvocati costosi, in pratica sia stato favorito rispetto ad altri colleghi meno abbienti.. grande faccia tosta, magari lui al posto di Jannik si sarebbe “sacrificato” alla causa della parità di trattamento, scegliendo non i migliori avvocati, ma semplicemente modesti, poco costosi.. certo, magari avrebbe rischiato 1/2 anni di squalifica, ma sai che rispetto che avrebbe ottenuto dai colleghi, eh.. ma per favore, non diciamo “monate” va
Andrewthefirst era il tipo che cinque-sei anni fà lamentava i favoritismi riservati a Sinner ogni volta che gli organizzatori di un torneo gli davano una wild card (in fin dei conti aveva vinto solo la miseria di qualche challenger e le Next Gen, un pollo sesquipedale).
Dopo, Andrewthefirst (credo fosse lui, ma potrei sbagliarmi) è passato per un po’ di tempo a definire Jannik un verme strisciante, leccapiedi della FIT (proprio lui che non ha mai avuto nulla a che fare con la federazione e da questa non ha mai ricevuto alcun aiuto – allenatori, fisioterapisti, preparatori atletici, strutture federali – a differenza di Sonego, Berrettini, Musetti), agendo sempre da libero professionista, da partita IVA, a proprie spese).
Poi, quando Jannik ha cominciato a vincere tornei ATP, è scomparso dai radar: per tre-quattro anni non sono più apparsi commenti a firma Andrewthefirst che però rispunta di bel nuovo dalla cloaca quando scoppia il caso Clostebol, e da allora ci informa più volte al giorno di quale essere malvagio e truffaldino sia Jannik Sinner.
Penso che un essere così non sia necessario conoscerlo di persona: si qualifica da sè stesso per il proprio comportamento.
Io direi un bel “basta” a tutta questa vicenda. E’ stato chiarito tutto. La storia Sinner/closteboli si chiude così. Un atleta non dopato ha pagato con perdita di punti e soldi del torneo in cui tutto è iniziato e una sospensione patteggiata di 3 mesi per l’assunzione di responsabilità della negligenza del suo team. Ci sono molti atleti dopati nel mondo che non verranno mai presi o indagati .. perché il doping è oltre le misurazioni attuali e le sanzioni sono spesso collegate a motivazioni formali e non sostanziali. Sinner tornerà a difendere la sua posizione di numero 1 e vincerà per molti, molti anni ancora.
bravo, che a mio modo di vedere spiega la differenza tra verità fattuale e verità processuale. è possibile che nessun fan di sinner si chieda perché nessuno dei due abbia mai detto un’acca negli ultimi mesi? eppure, se le cose sono veramente andate come dicono, avrebbero potuto benissimo fare una dichiarazione pro veritate per rafforzare la posizione di sinner, per rispondere a qualche giornalista che sicuramente ha chiesto loro un parere sulla vicenda. e invece nulla, nessuna parola, un silenzio assordante. anzi, i due hanno sempre detto di essersi comportati correttamente e naldi avrebbe inoltre detto “Sono dispiaciuto come tutti, ma non posso dire altro perché purtroppo non è ancora finita. Spero, prima o poi, di poter raccontare anche io cosa è successo per dare un quadro generale” e poi “Voglio farlo perché, da come è stata interpretata questa vicenda dal grande pubblico, sembra che sia stata solo colpa mia”. dichiarazioni non proprio in linea con la sentenza a mio parere…
Anche light in the night potrebbe aggiungersi insieme a frufrù
Che Dio ci assista
La cosa imbarazzante è che Ferrara stia lavorando con un altro tennista.E Naldi abbia ripreso la sua vecchia occupazione. E Jannik sospeso…
Dimenticavo.
Mi è piaciuto molto l’articolo.
Complimenti a F.P. Villarico.
Non mi sembra che Djokovic abbia criticato Sinner ma il procedimento.
Grande Alex.
Ma scherzi, Nole per il caso Australiano Open, vaccino ecc ecc…si è fatto tutelare da Azzeccagarbugli ….
Noooooo : che se ti leggono l’anno prossimo un tribunale rimettrà tutto in discussione ed imporrà a Sinner di fare pure la Naja !
1 mese di stop però solo dalle 2 di notte alle 7 del mattino : orario locale della sede dei tornei
Ancora? Uno dei tre esperti coinvolti nel processo ha proprio detto essere l’unica spiegazione possibile.
E se lo dice uno col suo curriculum, per me ci potrebbe essere anche il 99% della popolazione mondiale che dice il contrario (e non c’é) : non conterebbe niente
Villarico alter ego di Mazzoni.
Aspetta che ( non c’è il due senza il tre … ) l’anno prossimo arriverà la terza punizione dopo quella dell’anno scorso ( 400 punti e circa 31.200 dollari restitiuiti ) e di quest’anno ( 3 mesi rinchiuso incatenato in casa ).
Ed ogni anno in questo periodo ci sarà una nuova punizione, ovvio.
Il Clostebol non si può utilizzare !
E nemmeno la Nutella e l’Ovomaltina l’anno prossimo perchè possono dare troppe energie a Sinner.
Secondo me dovrà rimanere a digiuno 24 ore prima di scendere in campo ogni partita, e se ci saranno partite una dietro l’altra, dai quarti di finale in poi digiuno fino al lunedì successivo !
@ Alex77 (#4324580)
Ma perché Djokovic non parla dei MEDICI migliori che può permettersi un top10 (come lui) rispetto ai “poveri” classificati over500?
Oppure lui, da buon populista, usa l’ospedale pubblico in Serbia ed il medico della mutua?
In ogni caso anche il migliore degli avvocati non può trasformare il nero in bianco o 10 grammi in 1 picogrammo!
Lui e Kyrgios predicano agli ignoranti, mentre chi sa leggere almeno i numeri si è già fatto un’opinione molto diversa dalla loro (#_#)
Allora : gli hanno tolto i 400 punti ed i soldi di Indian Wells 2024 perchè ha accettato questo provvedimento per non andare aventi a perdere tempo nei processi rischiando una sanzione maggiore.
Poi però dopo un anno gli danno una sospensione ( che è praticamente una squalifica ) di 3 mesi, ma tanto è difficile che scenderà dal posto n.1 al mondo e tornerà simpaticamente a Roma al meglio della condizione.
Poi se vince Roma, Roland Garros e Wimbledon come possibile, ci saranno soprattutto i colleghi tennisti che diranno che non era giusto che lo facessero rientrare riposato proprio per gli appuntamenti importanti.
In ogni caso ingiustizie di qua ed ingiustizie di la, da tutte le parti.
L’anno prossimo cosa succederà ?
Lo faranno partire da 0-2 ogni set per 10 tornei come nuova sanzione ?
Gli faranno anche rifare il campo tra un set e l’altro e pure dovrà andare sulle tribune a vendere le bibite agli spettatori assetati durante il cambio campo ? è ?
A mio avviso l’avvocato di Sinner è stato troppo frettoloso nel chiedere a Jannik di capitolare.
Se la WADA si è fatta avanti chiedendo uno sconto del 75% è in virtù della debolezza del ricorso, ma anche dopo l’inizio dell’udienza Jannik avrebbr potuto accordarsi.
La WADA sta prendendo una grande musata e con l’assoluzione tra le mani Jannik avrebbe dovuto spingere per 1 mese di stop come la Świątek.
Uno degli aspetti che emerge dalle affermazioni di Wenzel è che per escludere che quello di Jannik fosse doping, sono state utilizzate le analisi di Jannik dell’ anno precedente.
Questo spiega un aspetto. Stanti le normative, un giocatore che viene controllato una volta l’anno, se presenta la stessa situazione di Sinner, potrebbe venire squalificato più a lungo. Perché, non essendoci altri controlli precedenti, non si può escludere che sia doping.
Non è favoritismo. Però è uno degli aspetti da sottolineare e di cui le norme che stanno variando dovranno tener conto
Quando la naja era obbligatoria (per modo di dire: i parenti di arcipreti, politicanti, etc. non la facevano) si diceva:
“Con la pioggia e col sereno
anche oggi un giorno in meno.
Con le palle tra le mani
passerà anche domani”
Una porcata in cui tutti ne escono sconfitti.
Sinner ha perso la stima della maggior parte dei colleghi, la Wada che ha credibilità zero e gli avvocati di Sinner che di fronte alla minaccia di una squalifica politica di un anno hanno convinto l’atleta, giustamente riluttante in quanto innocente.
le parole di Djokovic sugli avvocati migliori che un top player può permettersi rispetto a colleghi meno abbienti vista quasi come un’ingiustizia sono la scoperta dell’acqua calda e, come avevo già scritto, mi piacerebbe sapere, secondo il serbo, cosa avrebbe dovuto fare Jannik a quel punto del procedimento, affidarsi a legali “medi” e non ai top per maggior equità verso colleghi meno abbienti di lui e in passato magari condannati anche per non aver potuto contare su bravi e costosi avvocati? Dai su
Non credo proprio che l’avvocato di Sinner abbia detto questa sciocchezza: “racconta Singer.
“Il mio consiglio è stato: ‘non si può mai sapere cosa accadrà durante un’udienza; sappiamo che la WADA punta a un anno, e se non accettiamo la loro offerta, andranno in tribunale chiedendo un anno di stop e chissà cosa potrebbero decidere quei tre giudici’.”
Anzitutto perché nel caso non ci sono stati GIUDICI ma ARBITRI (trattasi di arbitrato) e poi perché 1 dei 3 arbitri è stato nominato dall’avvocato di Sinner e non credo che avrebbe potuto condannare il suo stesso cliente!
L’ago della bilancia sarebbe stato il TERZO arbitro (non so da chi nominato, non ho approfondito la procedura, in genere in accordo tra le due parti o da un soggetto “super partes”, tipo il tribunale svizzero).
Se ho capito bene dall’articolo (mi sembra una traduzione alla buona) sarebbe stata la Wada ad insistere per la transazione (forse non aveva in mano carte troppo buone, come manifestato in fase di bluff) anche perché in caso di sconfitta rischiava perfino l’estinzione.
L’avvocato del nostro campione ha suggerito l’accordo (abbastanza tipico per gli addetti ai lavori) sia per non affrontare l’alea del giudizio sia perché i tempi (forse anche i costi) non sarebbero stati vantaggiosi per l’azzurro, che sarebbe rimasto in ballo per almeno 8-10 mesi con varie udienze e notevole stress mentale.
Oltretutto ci poteva pure scappare un successivo PROCESSO (stavolta vero e proprio) nel tribunale svizzero competente.
Alla fine Sinner non ha vinto, come meritava, ma ha subito un danno “calcolato” ed accettabile (sul piano pratico e finanziario ma non certo su quello morale).
Personalmente considero il risultato una “schifezza” sia per la persecuzione verso un atleta che non si è dopato (non ne aveva l’intenzione e non c’erano né i presupposti, basta vedere quanto ha vinto da “pulito”, né le quantità che potessero offrire un “aiuto” effettivo).
Invece è rapidamente sublimata la questione di Swiatek, risolta in tempi record e con una mini-sanzione se paragonata al caso (analogo se non simile) di Halep.
Questa storia finirà fortunatamente in poche settimane..dopo i primi trionfi nessuno se ne ricorderà più…d’altronde Janjik ha vinto ancora e ancor pur essendo testato praticamente ogni settimana dopo indian wells…ed uscendo e sempre pulito..questo somo fatti , il resto malignità di colleghi frustrati e di utenti senza dignità…e a parte qualche duro di comprendonio sapevamo quasi tutti che questa storia sarebbe finita con una sospensione che i più si auguravano di un mese ed altri 3 o addirittura sei mesi. La wada non voleva la squalifica di sinner ma lo ha utilizzato solo per i propri interessi…negare ciò è da gente malafede. Ripeto questi sono fatti…il resto chiacchiere e cattiverie da osteria.
la posizione di naldi e ferrara resta comunque una testimonianza processuale “compatibile con la verità”…che potrebbe essere tranquillamente di comodo, come molti pensano…
Non capisco perché la WADA non abbia voluto qualora fossero avvenute le udienze presso il CAS chiedere a quest’ultimo 3 mesi di sospensione invece che accordarsi con Sinner per questo lasso di tempo.
Ecco il moralizzatore strabico con la supercazzola…..patetico!
Eh addirittura per sempre??? Ahahah ma Jannik se ne frega altamente di cosa pensano i colleghi, se n’è fregato per un anno intero e continuerà a farlo. Per quanto riguarda gli appassionati ti assicuro che già dopo questi 3 mesi sentiranno tutti la mancanza di Jannik vista la carenza di alternative serie a lui, e assenza di rivalità interessanti.
però anche basta chiamarlo “patteggiamento”!! Credevo che fosse ormai stabilita la narrativa di chiamarlo “mutuo accordo conciliatorio transatto con scappellamento a destra”…
Dacci oggi la solita dose quotidiana
Credo che il pandologo,lo svizzero,DANCAS e andrewthefirst non resteranno in silenzio dopo quest’articolo…
Dai che superiamo la 58.789esima puntata di Beautiful, al posto di Ridge abbiamo Jannik. Credo che andavo all’asilo quando hanno cominciato la telenevola e sono prossimo alla pensione!!!
Penso che questa storia non avrà mai fine.
Gestita male sotto ogni punto di vista,soprattutto mediatico.
Innocente o no purtroppo un’ombra aleggerà sempre nella vita di sinner.
Purtroppo è così