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Tra dubbi e sospetti (di alcuni tennisti): la gestione del caso Sinner fa discutere il circuito. L’azzurro intanto si gode la “pausa” lontano dalle competizioni e va sulle Alpi per ricaricare le energie
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
La sospensione di tre mesi inflitta a Jannik Sinner a seguito di positività riscontrate in due controlli antidoping continua a suscitare forti perplessità tra colleghi e addetti ai lavori. Molti giocatori e figure di spicco del tennis professionistico – come Álex de Miñaur, David Goffin, Patrick Mouratoglou e, più di recente, Andrey Rublev – hanno espresso il proprio disaccordo con la decisione e, soprattutto, con le modalità di gestione dell’intero procedimento.
Il caso Sinner è esploso quando è stato reso noto che il tennista altoatesino era risultato positivo a un controllo effettuato a Indian Wells. La notizia è stata resa pubblica poco prima degli US Open, ma ciò non ha impedito a Sinner di continuare a partecipare ai tornei, in attesa della sentenza definitiva. La successiva comunicazione di una squalifica di soli tre mesi, anziché di uno o due anni come spesso accade in casi analoghi, ha sollevato parecchi dubbi e sospetti circa l’equità dei criteri utilizzati dagli organi competenti.
Andrey Rublev
L’ultimo, in ordine di tempo, a schierarsi contro la gestione del caso è stato Andrey Rublev, che su Twitter ha parlato di “decisione ingiusta” e di “doppio standard”, paragonando la vicenda di Sinner a quella di altre tenniste e tennisti:
“Questa decisione è stata ingiusta e dimostra un doppio standard rispetto al caso di Simona Halep e ai provvedimenti presi per Brooksby e Ymer, sanzionati più severamente solo per aver mancato un test. Non capisco come Sinner sia stato autorizzato a giocare nel frattempo.”
Andrey Rublev latest player speaking up against the Sinner settlement with BB Tennis.
Said decision was unfair and notes double standards with @Simona_Halep and how Brooksby and Ymer got bigger sanction for just missing a test.
Doesn't understand how Sinner was allowed to play. pic.twitter.com/hQKTUkvaIm
— Pavvy G (@pavyg) February 21, 2025
Rublev ha poi aggiunto che il problema, più che Jannik Sinner in sé, riguarda l’intero sistema antidoping:
“Non è un problema legato unicamente al caso concreto di Jannik, ma al sistema che gestisce e rileva le positività. È impossibile commettere il minimo errore o essere semplicemente distratti. Abbiamo visto giocatori squalificati per due anni solo per essersi sottratti a dei controlli, senza neanche risultare positivi, e invece vediamo come con Sinner tutto si sia risolto in fretta, permettendogli di continuare a giocare mentre si definiva la situazione…”
Alex de Minaur
Anche l’australiano Álex de Minaur ha manifestato la propria confusione:
“È complicato dare un’opinione, perché è qualcosa che non si era mai visto prima. In casi passati di positività, le squalifiche erano di uno o due anni. Posso solo dire che spero che, qualora un altro giocatore si trovasse in una situazione simile, il trattamento sia lo stesso per tutti.”
La riflessione di De Miñaur evidenzia la mancanza di precedenti assimilabili al caso di Sinner: normalmente, chi risulta positivo subisce punizioni ben più lunghe e restrittive.
Juan Martín Del Potro
L’argentino Juan Martín Del Potro ha espresso un parere cauto:
“Non conosco i dettagli a fondo. Quello che posso dire è che trovo la situazione strana. Sinner risulta positivo a Indian Wells, la notizia diventa di dominio pubblico prima degli US Open, ma senza alcuna sanzione immediata. È tutto molto confuso”.
La curiosità di Del Potro si concentra soprattutto sui tempi e sulle modalità con cui sono state rese note le informazioni relative alla positività di Sinner.
Juan Martin Del Potro habló sobre el doping de Jannik Sinner:
"No conozco tan en detalle. Lo que te puedo decir es que veo rara la situación. Él da positivo en Indian Wells, se da a conocer públicamente antes del Us Open pero sin ninguna sanción. Es muy dudoso" pic.twitter.com/ETBnBMQszZ
— Tiempo De Tenis (@Tiempodetenis1) February 21, 2025
David Goffin
Uno dei volti noti del circuito, il belga David Goffin, non ha usato giri di parole per esprimere il proprio scetticismo:
“Nessuno nel circuito capisce cosa stia succedendo. È incomprensibile il patto raggiunto con l’AMA (Agenzia Mondiale Antidoping). In passato, le autorità erano molto rigide: se risultavi positivo, dovevi immediatamente smettere di giocare. Ora, invece, sembra che ci sia spazio per negoziazioni. Non so, è tutto davvero molto strano.”
Le parole di Goffin sottolineano come le discrepanze tra casi passati e quello di Sinner alimentino dubbi sulla coerenza delle regole antidoping.
L’accusa di Patrick Mouratoglou: “Un grande scandalo”
Forse ancora più dirette sono le dichiarazioni del coach francese Patrick Mouratoglou, che ha parlato di “un grande scandalo”:
«La vera questione non è se Sinner sia colpevole o innocente, ma piuttosto come sia stato gestito il caso dal sistema antidoping. Sembra ci sia un doppio standard generalizzato. Sono convinto che Jannik non volesse doparsi e, se nel suo organismo è stata trovata una quantità così piccola di una sostanza vietata, è plausibile pensare a un’intossicazione involontaria. Per me, è una vittima, ma non è accettabile che le autorità abbiano coperto il suo caso, senza che si sapesse della sua sospensione provvisoria, per poi toglierlo dalla competizione in tempi così rapidi”.
Mouratoglou ha inoltre suggerito che l’intero procedimento fosse orchestrato per far sembrare che Sinner avesse ricevuto una punizione, ma abbastanza lieve da non compromettere la sua partecipazione ai tornei più importanti. Una situazione che, secondo il coach francese, puzza di “parodia della giustizia” e giustificherebbe l’indignazione espressa da molti giocatori.
Sexten
Some deserved relax ⛷️
Mental batteriesForza pic.twitter.com/Uo1ezufHoX
— Janniksin_Updates (@JannikSinner_Up) February 22, 2025
Sinner si gode la pausa: sulle Alpi per ricaricare le energie
Costretto a uno stop di tre mesi lontano dai campi da tennis, Jannik Sinner ha deciso di trasformare questo periodo di inattività in un’occasione per ricaricare corpo e mente. Il numero 1 del mondo non ha perso tempo e ha scelto di ritirarsi tra le sue amate montagne alpine, luogo in cui ha trascorso molti momenti felici fin dalla giovinezza.
Tra gli sport preferiti di Sinner, infatti, spicca lo sci, passione che l’altoatesino coltiva con entusiasmo ogni volta che la stagione e i calendari tennistici glielo consentono. Nel corso del fine settimana, diversi tifosi hanno avuto l’opportunità di incontrarlo sulle piste e non si sono fatti sfuggire l’occasione di scattare qualche foto ricordo insieme a lui, documentando così la sua breve fuga dalla frenesia del circuito ATP.
Questa pausa forzata potrebbe rivelarsi preziosa sia per la tenuta fisica sia per l’equilibrio emotivo di Jannik, che, in compagnia della propria famiglia, può finalmente dedicarsi alle attività che più ama al di fuori del tennis. Resta da vedere come l’azzurro sfrutterà questo periodo di tregua per tornare in campo ancora più motivato e in forma, pronto ad affrontare le prossime sfide del circuito.
Federico Di Miele
TAG: Caso Sinner, Patrick Mouratoglou
Dal mio punto di vista, sembra tutto più piccolo. Sarà che sono nello spazio e il globo sembra una di quelle palle da tennis dove i giocatori fanno degli scarabocchi coi pennarelli per far felici i bambini che gliele allungano. Però mi chiedo, ma ‘sti giocatori…va da sè che da quando hanno 14 anni passano tutto il tempo a colpire palline, a pensare come tenere bene la racchetta, come appoggiare i piedi, come piegare le gambe, come scivolare anche sul cemento e robe così. E poi appena liberi giocano a tennis coi videogiochi, (c’è ancora quello dell’Atari? Con le 2 palette e la pallina quadrata? Bing! Bong! Bing! Bong! quante ore ci ho passato. che bei tempi). Ma SanGirolamo! Ma leggere anche solo un libriccino piccolo a parte qualche fumetto della pimpa e i meme sullo smarfon?? una volta ogni tanto nèh, micatuttigiorni. No perché poi va a finire che gli fanno una domanda, questi perfidi giornalisti, a questi che han 25 anni e non la capiscono, rispondono che non han capito cosa è successo, però vanno avanti a parlare e a dire cose a caso, tipo ” non ho capito ma non è mica giusto!” Ma se non hai capito digli “so niente io, mi informo e poi ti dico, mi dai il link?”. Io mi chiedo:-Ma mettere negli staff oltre al manager,il fisioterapista, il massaggiatore, il motivatore, 2 coach, lo chef, il media manager, 6 avvocati e chissà quanti commercialisti di Bergamo, anche un maestro elementare no???
Ma magari sono io che sono strano.
“EEloooon lascia lì di guardare il Crozza che tanto le battute non le capisci…EEElooon vai fuori e tira dentro il barbecue che tanto te l’ho detto che la carbonella non prende fuoco neanche con la diavolina, asino! EEEELOOON”. Saluti Gente.
L’unica cosa da fare è stendere un velo pietoso.
Chi ha seguito un po’ la vicenda ed ha un minimo di cervello ha capito benissimo che Sinner è una vittima.
Vittima del pressappochismo dei collaboratori che hanno dato il via a questa storiaccia.
Vittima di un sistema antidoping che, non riuscendo a scoprire i veri dopati, prevede norme e procedure da Medio Evo.
Vittima dei giochi di potere tra WADA, ITIA e tutti i soggetti a vario titolo coinvolti o interessati a questa vicenda.
Vittima degli sciacalli che continuano a sputare veleno, profittando di una storia che ieri è capitata a Jannik, ma domani potrebbe capitare a ognuno di loro.
Io ormai non credo più nemmeno alla storiella del tennista ignorante e che non è in grado di capire. Per me chi continua a sproloquiare di favoritismi è solo in mala fede, perché anche parlare senza essersi premurato di informarsi un minimo è una forma di mala fede… e non serve una laurea in giurisprudenza ed essersi letto tutti gli atti del procedimento per capire come stanno le cose… Basterebbe leggere quello che ha detto Wenzel, il General Counsel di WADA dopo l’accordo.
Jannik avrà ormai capito che, non dico gli amici, ma anche le persone con un minimo di empatia e onesta intellettuale nel circuito si contano sulle dita di una mano.
Quindi l’unica cosa da fare è non guardare in faccia nessuno, andare sempre a testa alta e continuare a piallare tutti sul campo… Credo sia esattamente quello che Jannik ha intenzione di fare.
Non solo i tennisti
Io sto dalla parte di Sinner però non possiamo massacrare chi esprime dei dubbi. Ad esempio Djokovic si è detto sorpreso che uno dei 2 presunti responsabili della contaminazione involontaria lavori ora con Berrettini. Effettivamente qualcuno di noi prenderebbe nella sua squadra un presunto responsabile di questa contaminazione?
NEMMENO LA WADA PARLA DI DOPING
NEMMENO LA DANNATA WADA
Se non ti è chiara questa cosa, allora veramente …. mi autocensuro
Lo sei davvero. Tu.
Infatti sul caso Bortolotti nessuno, ma proprio nessuno, ha aperto bocca.
Fosse solo quella svista. Il preparatore atletico consegna poi la crema dopante a colui che per lavoro mette le mani su Sinner e si dimentica di avvisare che la crema è dopante, oppure ancora peggio, il massaggiatore utilizza la crema dopante consapevolmente e poi va a massaggiare un atleta professionista senza usare i guanti. I guanti… qualsiasi podólogo usa i guanti. Qualsiasi dottore al giorno d’oggi usa i guanti. E tutti i massaggiatori che lavorano con atleti professionisti usano i guanti. Soprattutto quelli che hanno un taglio sulla mano. Soprattutto se per curare un taglio sulla mano si utilizza un prodotto dopante. Ma non ci sarebbe negligenza, secondo il tribunale dell’ITIA. Ovviamente c’è stata negligenza, ovviamente la Wada ha fatto ricorso.
Ma se la Wada aveva la “scala reale massima” in mano… perché ha transato con gli avvocati di Sinner e ha concordato uno stop di “solo” 3 mesi?
Considerata la sanzione “dovuta” (di 2 anni) perché non andare fino in fondo?
Si sarebbero goduti anche 8-12 mesi di prime pagine su tutti i giornali sportivi del mondo, mica bau-bau micio-micio!
Possibile, a questo punto, che nessuno ipotizzi una CORRUZIONE da parte di Sinner (che è così ricco!)???
Il nostro campione sta godendo di troppa stampa favorevole e mi stupisco del lassismo dei reporter inglesi, francesi e, in particolare, tedeschi.
Uno scandalo!!!
Premesso che deve avere una paresi alle dita che scattano appena legge il nome Jannik,ma poi tutta la marea di bischerate prodotta viene sbugiardata da semplicissime prescrizioni che può avere lo staff del giocatore.
Oppure l’hanno capito.. ma alcuni non resistono alla voglia di mangiare nel piatto di Jannik, che è pieno di fama, punti e $. Nel piatto dei numeri 100? Per i Bortolotti purtroppo pasto molto più frugale, niente che stimoli la voracità dei suoi colleghi
@ DANCAS (#4323816)
Doping:
“Somministrazione a un atleta, o l’assunzione volontaria da parte di quest’ultimo, di sostanze proibite dai regolamenti (eccitanti, anabolizzanti), allo scopo di accrescere artificiosamente e slealmente il rendimento fisico nel corso di una competizione”(Oxford dict.)
Proprio le basi! Anche se ha la sicumera di uno che sa come riformare ITIA e Wada è un po’ indietro nel ripasso del bignamino
Scinner è un grande tennista con tifosi improbonibili e un po’ è anche causa sua..
Piccolo errore e violazione del regolamento involontario, piccola punizione.
Dura che Zverev diventi n.1 al mondo prima di Roma, non vince nemmeno i tornei ATP 500. Magari vincerà un ATP 1000 ma andrà fuori anche prima dei quarti. Arrivare a quota 9680 punti non credo proprio ce la faccia, negli ultimi anni non c’è mai arrivato, anche se è favorito dall’assenza di Sinner che vuol dire avere un problemone in meno nei tabelloni.
Alla fine Sinner rimarrà al n.1 ma non solo : potrebbe vincere Roma ( anche se subito al rientro non è molto probabile ), Roland Garros e Wimbledon.
Ma secondo me se va male Roma Wild Card ad Amburgo, vincendolo sono 500 punti che tamponano i 1600 in uscita nel periodo di sto, che saranno tamponati da altri 500, visto che nel punteggio ATP ha solo 2 atp 500 ed uno solo vinto ( Halle ).
Giocando 4-5 ATP 500 la penalizzazione in termini di punti ATP dei tre mesi fermo sarà neutralizzata.
Eh no, è : non può andare sulle Alpi a ricaricare le energie, è ?
E’ vietato ! E’ PRO PRO … PROIBITO !
Dice che è proibito che è probito anche sciaaare …
sogno proibito è andare sulle alpi e le energie ricaricareee …
eh, così non è valido, gli avversari non possono ricaricare le energie sulle Alpi !
Rinchiuso in casa e televisore spento e nessun libro.
Al massimo può cucinare e basta !
Rigidità ! Disciplina ! 😛
Ci avevano anche spiegato che aveva rinunciato a contestare l’accusa di infrazione accettando la decurtazione dei punti ATP e dei soldi conquistati ad Indian Wells.
Se si è ancora così creduloni alle dichiarazioni di facciata e politiche …
Può essere tutto, dopato, mica dopato, non si sa, lo sanno solo loro.
La cosa ufficiale, comunque è una svista, una lieve infrazione, niente doping volonario per agevolarsi nelle competizioni, e quindi una squalifica minima.
Chiunque parli di ingiustizia, può anche aver ragione, ma nell’ingiustizia praticamente è andato tutto a posto con una squalifica breve.
Anche io mi arrabbio quando mi arrivano a casa 47 euro di multa per 3 km oltre il limite di velocità, beccato dall’autovelox ( anche clemente perchè la tolleranza è di 5 km orari d’errore ) quando cerco sempre di rispettare i limiti.
Non sono un criminale che guida allo sbaraglio mettendo in pericolo la vita altrui e la mia per arrivare 5 secondi prima dove devo arrivare, ma la multa mi è arrivata lo stesso. Lieve, mi arrabbio, ma non mi cambia la vita.
E purtroppo mi potrebbe ricapitare come a Sinner potrebbe capitare di incorrere in una lieve infrazione involontariamente, e dover subire ancora una piccola sanzione. Come a tutti gli altri tennisti del circuito ATP.
Non è che se uno deve pagare per un’infrazione, sia un dopato o uno scorretto. Purtroppo pagano anche le persone corrette, se infrangono i regolamenti.
Comunque dimostri chiaramente di essere un prevenuto ed inoltre di non aver compresso assolutamente nulla! Lo scriverò un’ultima volta e poi eviterò di leggere e rispondere a tutti uso sia i tuo commento! Il preparatore atletico soffre di ragadi anali e, atteso che il Trofodermin è utile per la cura di tale problematica, lo compra avendo, pur non necessaria, apposita prescrizione medica e tutte le sere se lo spruzza sull’ano! Nessuno può impedirgli di comprare un medicinale necessario per la cura di un suo problema, che piaccia oppure no, nemmeno la WADA e nemmeno TU! Che poi l’averlo passato a Naldi sia un errore inammissibile per un professionista (ma non per il suo cliente, ovvero Sinner) è pacifico… ti ricordo che puoi andare in USA con medicinali regolarmente prescritti anche se dopanti! Quindi è meglio se chiudi il teatrino del medicinale passato all’aeroporto e te ne fai una ragione! Buon tennis
Non si tratta di doping, questo sia chiaro anche per chi pensa che sinner non si sia dopato. Detto questo la gestione, al netto del peccato che il peccatore non ha commesso, è stato gestito in maniera così raffazzonata da ingenerare, paradossalmente, sospetti che una oculata gestione della cosa non avrebbe neanche adombrato. Una sporca faccenda insomma, che raccoglie tempesta dopo aver seminato vento: un vento dilettantesco e talmente estemporaneo da alimentare, legittimamente o meno, perplessità e dubbi a questo punto più che inevitabili. Spero questa penosa gestione da maneggioni serva da lezione per evitare la stessa solfa, magari tra una settimana o forse meno. Ma ci credo poco, ci sono troppi interessi attorno e nessuno,specialmente gli sponsor e tutto lo sterminato sottobosco che ne dipende, mollerà l’osso tanto facilmente.
Ogni tanto però accendila quella luce, altrimenti brancolerai nelle tenebre per l’eternità
Si parla di doping perché è risultato positivo per due volte ad un controllo antidoping. Da qui nasce il tutto, anche se vi da tanto fastidio che si usi questa parola. E non è un caso di contaminazione di un prodotto legale, come la Swiatek, ma proprio di utilizzo di un prodotto dopante. Gli avvocati di Sinner sono riusciti a dimostrare la totale estraneità di Sinner, ma la sentenza è stata impugnata dalla Wada. Poi è stato trovato un accordo con una sospensione leggera per Sinner, che ha soddisfatto entrambe le parti.
Il fatto che ci sia questo accordo, e anche rispettando la totale estraneità e innocenza del giocatore, non si può negare che sia risultato positivo due volte al controllo antidoping.
Ancora non ho capito se volete che si cambino i regolamenti antidoping, come da me richiesto e come ventilato anche dal presidente della Wada, alzando i limiti di determinate sostanze, oppure se adesso che il caso Sinner è finito, tornerete ad essere forcaioli con gli altri tennisti.
Questa osservazione è davvero da incorniciare come un quadro di Giotto !