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Scene surreali al Challenger di Congo-Brazzaville: spari, gas lacrimogeno e partite interrotte. Poi il gioco viene ripreso (Video)
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Quanto accaduto nelle ultime ore al Challenger del Congo-Brazzaville ha davvero dell’incredibile. I match in programma su campi in terra battuta sono stati segnati prima da inquietanti rumori di spari, poi dall’improvviso arrivo di gas lacrimogeno che ha letteralmente invaso l’area di gioco.
Prima i colpi di arma da fuoco
La giornata ha preso una piega insolita già in mattinata, quando i giocatori in campo hanno udito quelli che sembravano rumori di spari provenienti dalle immediate vicinanze. Nonostante la tensione, non si sono registrate interruzioni immediate: i tennisti hanno provato a proseguire la partita, probabilmente nella speranza che il tutto si limitasse a un evento isolato.
Poi il caos: gas lacrimogeno e persone in fuga
Dopo qualche ora, tuttavia, la situazione è rapidamente degenerata. Testimoni presenti hanno riferito che nuovi colpi, simili a quelli uditi poco prima, sono stati seguiti da scene di panico, con diverse persone che si sono messe a correre. Alcune immagini hanno mostrato un fitto fumo — presumibilmente gas lacrimogeno — raggiungere il campo e costringere giocatori e addetti ai lavori a interrompere l’azione.
Brazzaville R1: (tw // tear gas)) play delay on I. Denisov-G. Den Ouden, annotated pic.twitter.com/Mn5rfnvVDM
— eretzsportmed3 🎥 (@eretzsportmed3) February 18, 2025
Conseguenze sul torneo
Il Challenger del Congo-Brazzaville, pur non essendo tra i principali eventi del calendario tennistico, rappresenta comunque un’occasione importante per i giocatori in cerca di punti ATP. Resta da capire se e come l’organizzazione riuscirà a portare avanti il torneo in condizioni di piena sicurezza. Al momento, le partite sono riprese ma la situazione non è ovviamente tranquilla.
In ogni caso, quanto accaduto al Challenger del Congo-Brazzaville rimarrà impresso come una delle situazioni più insolite e potenzialmente pericolose vissute in un torneo di tennis, a conferma di come la sicurezza dei giocatori, e dello sport in generale, debba rimanere una priorità irrinunciabile.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Circuito Challenger
Purtroppo no.Mia figlia l’anno scorso si è prima salvata da una sparatoria in un parcheggio del supermercato,6 morti, perché l’auto era in panne e qualche mese dopo allert sul cellulare per irruzione nel campo con soggetto armato ed ostaggi.2 ore nascosta sotto il letto al telefono con mia moglie prima durante l’intervento di poliziotti antiterrorismo. Non proprio serena come esperienza.
C’ e’ Agamennone
..
@ Milanese (#4320430)
Ai miei tempi c’era Ocleppo, l’eroe di Telford, come si autodefiniva, che andava a prendere i punti in Africa o, comunque, in giro per il mondo, per i posti più impensabili. Ci è arrivato al numero 30 del mondo o giù di lì
Propongo un challenger a Timbuctu..con gli aristogatti …
Veramente una bomba!
Sono facili i punti di sutura.
@ MITGA (Make Italian Tennis Great Again) P.S. They did it! (#4320432)
concordo, fra l’altro non l’ho mai visto giocare, era solo un’iperbole
Non nominiamo doctor Ivo in vano. Con tutto il rispetto per Covato, gli va benissimo se fa una carriera alla Luca Vanni.
In Congo c’è guerra civile e ci sono varie malattie pericolose…non ha senso da parte dell’ATP organizzare un evento lì….potevano tranquillamente organizzarlo in Italia, Spagna, Grecia….per dire…
Io impazzisco
come puo’ qualcuno andare lì a rischiare la vita per giocare un challenger?
@ Riku Naito (#4320038)
no e’ guerra civile
@ Pheanes (#4320264)
Quando non si sa più che dire
ma molto diverso e in pieno boom economico. Ho letto un intervista del diciannovenne Covato ( a proposito,2,03, magari alla lunga diventerà il nostro Karlovic che ha quell’età stava intorno al numero 1000- mai visto giocare comunque ) che è un aficionado dei tornei africani e che dice che i circoli e i campi in Ruanda sono nettamente i migliori d’Africa e di livello europeo.
I fumogeni in un torneo atp challenger è imbarazzante .
Il mitico Guelfo Borghini Baldovinetti Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare.
😀
Un po come al Foro Italico dei bei tempi andati ……
Beh però noto una doppia barriera e magari quella interna con le pubblicità è Kevlar! Infatti l’arbitro non si è mosso dalla sedia credendosi ben protetto e al riparo. Sperando che non usassero granate!
Ma smettila… che ti hanno capito tutti.
Proprio vero
@ walden (#4320101)
la leggo sempre volentieri, ma rimango dell’idea che non andavano autorizzati e che i prossimi andrebbero cancellati .
@ walden (#4320073)
C’è sempre un briciolo di speranza se al mondo ci sono persone come te.
Per quel che serve hai la mia stima.
P.S. andrebbe anche aggiunto che quella è una repubblica delle banane anche grazie al fatto che il loro sottosuolo è ricco di elementi chimici che servono alla nostra cara transizione energetica e guarda caso dietro ci sono delle multinazionali che… qui mi fermo per l’evidente OT.
Ci sono torneo sulla terra battuta in Europa in queste settimane?
In Africa nei tabelloni ci sono lo svedese Ymer che sta rientrando dallo stop(quandi ben motivato a risalire in fretta ndr),e stesso discorso vale per A.Martin…
Terra battuta in Europa ovviamente
Vai vedere quali tabelloni hanno tutti i panda negli Itf (anche di questa settimana) a partire dal primo turno e vedrai che hanno sempre l’esclusivo accoppiamento soprattutto con TdS num.2.
Ti risulta che ci siamo tornei challenger sulla terra battuta,in queste settimane?
Chi manipola come sempre è qualche altro…
Ci sono anche alcuni tennisti italiani
Io non c’è l’ho con i Congolesi che da loro sono all’ordine del giorno ste guerriglie urbane ma con chi ci va per guadagnare 3 punti atp e 5.000 netti se va bene. Mah.
ahahhahahhahaha ma che siamo grulli suisserio.
Festeggiamento con fucilate per l’ aria incorporate
@ zedarioz (#4320108)
Guardi che la Repubblica Democratica del Congo (quella a cui si riferisce lei) e il Congo-Brazzaville sono due Paesi diversi. E il Congo RDC non è sull’orlo della guerra civile, ma da 30 anni la regione orientale è funestata da un conflitto per il controllo delle risorse minerarie (in primo luogo il coltan) che servono a noi per i telefoni, le auto etc.
E poi dite che sono punti facili quelli conquistati a Brazzaville.
Il Congo è sulla soglia della guerra civile. Ci sono grossissimi problemi purtroppo coi ribelli sostenuti dal Ruanda….
Pazzesco che consentano di giocare lì.
Certo… si preferisce andare in Africa perché ai panda viene vietato viaggiare un paio di ore per i nmila challenger in Europa.
Come sempre… manipolatore
Negli USA non si verificano mai sparatorie nelle scuole? Lo trovi un paese sicuro?
una frase che offende sia l’autore dell’articolo che il popolo del Congo.
Complimenti, non era facile fare peggio
Perché concedere tornei in paesi a rischio ??? ATP dove sei
in effetti il prossimo è in Ruanda, li vicino
SEi ignorante e razzista, parla solo di tennis, che li fai meno danni…
In quanto ai fatti descritti, ciò fa capire come mai milioni di persone trovino sopportabile attraversa qualche decina di miglia marine su un gommone, pur di venir via….
ma questa settimana c’erano tornei challenger pure a Glasgow e Pau, oltre Pune in India dove i panda potevano competere, con molto più agio e meno “sbatti”, poi certo se da numero 2.000 del mondo cerchi un posto facile dove entrare in tabellone piuttosto che passare dalle quali è un altro discorso…
Francamente la cosa più surreale è che si giochi un Challenger in Congo-Brazzaville
Si và in una Repubblica delle banane e ci si sorprende di cosa, caro Villarico? Siamo seri.
Tutti si aspettavano qualcosa di Brazzers e invece si sono trovati a Scampia versione safari
Il Challenger del Congo Brazzaville? Torneo scoppiettante.
Urka! Ma in contemporanea era in corso un raduno di commentatori di Livetennis? robe da non crederci.
Plastica rappresentazione del motivo per cui in tanti affrontano peligrosi viaggi tra mari e deserti cercando di costruirsi un futuro…
Purtroppo quando non si appartiene all ben note e sempre meno nazioni privilegiate del nostro sport(?)),per cercare di fare qualche punto,si è costretti anche a mettere a repentaglio la propria vita,e continuare il proprio sogno di poter poi prendere parte ai tabelloni degli Slam.
Tutto questo davvero dovrebbe far riflettere su quanto sia sempre più complicato per i panda players riuscire a tenersi fuori dalle sabbie mobili degli Itf e challenger…
Prossima volta facciamolo in Burundi
Narcos a dir poco