
Caso Sinner, ingiustizia è fatta (di Marco Mazzoni)


La matematica non è una opinione, è una delle poche certezze che abbiamo nella vita. Bene, andiamo per numeri e assiomi.
1 – “La WADA accetta la spiegazione dell’atleta sulla causa della violazione come delineato nella decisione di primo grado. La WADA accetta che il signor Sinner non intendesse imbrogliare e che la sua esposizione al Clostebol non abbia fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni e sia avvenuta a sua insaputa”. Così nello Statement della WADA che annuncia l’accordo con Sinner, facendo decadere l’appello al CAS.
2 – “Il sistema antidoping dovrebbe preoccuparsi di trovare i dopati. I dopati sono coloro che cercano di migliorare le proprie prestazioni tramite sostanze non consentite”. Questo ha scritto tre giorni fa il direttore esecutivo della PTPA, affermando il principio massimo che deve proteggere gli stessi giocatori da chi bara e deve animare l’attività dei controlli anti-doping. Principio affermato nel codice WADA stesso.
Due frasi nette, incontrovertibili. Certe. Non c’è argomentazione che possa confutarle o metterle in alcun dubbio. 1 + 2 = 3. Matematica. Non c’è interpretazione. È una certezza. Per questo il fatto che Jannik Sinner sia stato fermato per tre mesi è una terribile ingiustizia. Punto. Quando viene condannato un innocente è un fatto grave, è necessario riflettere. Un fatto che doveva muovere gli attori in modo diverso, fino a sfociare nella piena assoluzione per Jannik Sinner.
Il commento alla clamorosa svolta nel “Caso Clostebol”, che ha portato Sinner a uno stop di 3 mesi senza esser giudicato dopato ma solo per la responsabilità oggettiva sul proprio team potrebbe fermarsi qua, non servirebbe aggiungere altro per rappresentare in modo freddo la situazione terribile che ha subito Jannik.
Abbinare la parola giustizia a tutto questo marciume è un’offesa all’intelligenza, ma forse è “giusto” entrare un po’ più in profondità in una faccenda orribile, sbagliata, che ha toccato duramente e sporcato l’immagine di una persona ed atleta esempio di lealtà e correttezza, stimato da ogni essere vivente entrato in contatto con lui. Un qualcosa di totalmente sbagliato che ha colpito la persona più sbagliata possibile e per questo sommamente ingiusto. Sinner è dichiarato non dopato, ma squalificato. Un danno di immagine incalcolabile.
Prima di addentrarmi nella vicenda con considerazioni varie, una piccola premessa. Nessuno sapeva che le cose stessero per prendere una piega del genere, e in modo così repentino. È persino singolare che lo stesso Jannik fosse a Doha, prontissimo a tornare in gara dopo la vittoria agli Australian Open, fermo dallo scorso 26 gennaio. Se ci fosse stata la avvisaglia che la risoluzione del caso era così prossima, forse Sinner non sarebbe nemmeno partito per il Qatar, in attesa. L’entourage di Sinner non ha lasciato trapelare (giustamente) niente, e la stessa WADA per via del suo portavoce un paio di giorni fa ha ribadito in un’intervista a La Stampa che la posizione dell’Agenzia era ferma: 1 o 2 anni di squalifica questa la richiesta. Nessuna alternativa contemplata. Eppure… le persone con le quali ho avuto modo di parlare già dallo scorso autunno erano a conoscenza della mia sensazione di fondo: niente appello, si arriverà ad un accordo, sarà uno stop di pochi mesi e consentirà a Jannik di non perdere Roland Garros; quindi qualche mese, come per Swiatek. Queste cose sono destinate a ripetersi, i meandri della politica sono un pattume assoluto, ma in fondo se vogliamo, prevedibili. Non si poteva scrivere, ma questo sentivo. Un boccone amarissimo da mandare giù “per il bene di tutti”. Così purtroppo, è stato. Nessuna divinazione o veggenza, è la amara constatazione di quel passa il convento e la conoscenza di vicoli oscuri, quelli nei quali non ti vorresti mai inoltrare ma che conosci fin troppo bene…
Da sottolineare un piccolo passaggio, cruciale: WADA ha proposto, Sinner ha valutato e accettato per chiudere la faccenda e passare oltre, finalmente con questo capitolo chiuso. Non è un patteggiamento, ma un accordo. Attenzione, le parole sono importanti. Sinner non si dichiara colpevole di nulla, ma accetta la responsabilità oggettiva per i membri del suo team che hanno commesso un errore mortale. C’è un enorme differenza tra le due situazioni.
“Per il bene di tutti”. Binaghi, persona pragmatica e assai lungimirante se ce n’è una, ha tuonato con parole fortissime, esprimendo un concetto tanto ferale quanto lucido: “È la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici”. Già… ingiustizia, ma felicità. Perché? Beh, perché si tira un riga, finisce un incubo, si può pensare più serenamente al futuro, mettendosi alle spalle questa bruttissima vicenda che vede il nostro n.1 vittima di un errore mortale non suo, ma che l’ha costretto a mesi e mesi di stress terrificante. Perché lo spettro di 1 anno di stop, che oggettivamente gli avrebbe rovinato la carriera, è svanito. Perché Sinner ha scelto, consigliato dal suo team legale (e forse anche la famiglia) di mandar giù un calice di fiele oggi guardando gli orizzonti di una carriera che si spera sia lunga altri 15 anni, ricca di successi, così tanti e limpidi da far restare questa pagina un foglio sbiadito e non rilevante. Quando sei un campione così grande, devi aver la forza di reggere pressioni enormi e prendere anche decisioni difficili. Questa è stata forse la più difficile in assoluto, considerato la sua totale innocenza, condannato da innocente.
Perché allora è stato condannato? Le cose evidentemente non funzionano. E infatti già si stanno muovendo per cambiare. Soglie, il residuo feudale della responsabilità oggettiva che oggi rende la vita di un atleta di vertice perennemente a rischio vista la impossibilità di controllare una complessità assoluta di fattori e persone… Sostanze, lo stesso concetto di contaminazione, protocolli, tutto sarà rivisto e rimodulato perché un altro caso come quello di Jannik non dovrà più esserci, tutti sono d’accordo su questo, a partire dalla stessa WADA.
Molti parlano di una vittoria per Jannik. Ha accettato un male “minore”, uno stop breve in un momento dell’anno nel quale tutto sommato non ha moltissimo da perdere, assai meglio oggi che in piena estate. Se fosse andato in giudizio, o ancor più vicino alla udienza fissata per il 16-17 aprile e magari si fosse arrivati ad un accordo, avrebbe perso sia Parigi e Wimbledon. Meglio così allora.
Una “vittoria” se così vogliamo chiamarla è stato leggere il comunicato della WADA che annuncia l’accordo. Non ci sono mezzi termini, incertezze o parole da interpretare. È scritto in modo secco e preciso che Sinner non si è dopato. Sinner non ha barato. Sinner non ha tratto alcun vantaggio competitivo. Sinner è fermato per un errore non suo: nel codice anti-doping c’è il passaggio della responsabilità oggettiva, solo e soltanto per questo Jannik paga un prezzo altissimo. Qualsiasi hater del web o antagonista non può puntare il dito contro Sinner e associare la parola “doping”, “barare” o simile al suo nome. Paga perché il codice anti-doping è fermo a logiche che oggi non funzionano. E tutto sarà cambiato. In questo Jannik esce forte. Esce pulito, come giusto che sia, perché è stato dimostrato senza ombra di dubbio che è uno sportivo onesto, pulito.
Tuttavia stride, fa male al cuore e alla pancia che si sia arrivati a questo, allo stop seppur breve, ad un danno tangibile sofferto da uno sportivo che non ha fatto niente di male, che è amato e rispettato da tutti, colleghi inclusi. Ammetto che il mio punto di vista – assolutamente personale, quindi opinabile – sia alquanto intransigente, ma… da questa storia non c’è alcun vincitore. Ingiustizia è fatta perché un innocente è stato di fatto condannato, anche se in modo lieve. Un ragazzo perbene è stato fermato nel miglior momento della sua carriera per una colpa che non ha commesso. La Agenzia Anti Doping ne esce con le ossa frantumate perché la tanto sbandierata richiesta di 1 o 2 anni di squalifica è stata messa da parte, considerando “3 mesi una pena adeguata ad una responsabilità oggettiva”. Ma… si sapeva da mesi e mesi, dal processo col tribunale indipendente dell’ITIA, che così erano i fatti. Allora perché questo teatro degli orrori e degli errori orchestrato per mesi sulla testa e sulla pelle di Sinner, per poi accettare una transazione e accordo? E parlando poi apertamente di cambiamenti necessari perché un fatto così non si ripeta e quindi ammettendo che il sistema non va. Qualcuno ha affermato che per WADA è un successo perché ha riaffermato la sua presenza e autorità. Personalmente penso l’esatto opposto.
Ora che cosa succede? Cosa fare? In primis, continuare a sostenere Sinner, oggi più che mai. Non solo perché è un nostro campione, perché ci ha fatto sognare ad occhi aperti, ma perché mai come ora ha bisogno di amore e supporto. Ha bisogno di una informazione che deve rappresentare in modo fedele quel che è successo. Che non ha barato. Che non ci sono zone d’ombra. Che non è un dopato. Che la parola doping con lui non c’entra niente. Basta titoli di merda da Clickbait. Basta sciacalli che si credono giornalisti. Basta esperti o tuttologi che si sentono in dovere di dire la propria verità cercando di condizionare l’opinione pubblica per proprio tornaconto. Jannik va sostenuto e difeso, perché lui lo merita e lo meritano i tanti che in lui hanno creduto.
Per questo da oggi la responsabilità della stampa sarà ancor più fondamentale. È necessario comunicare bene quel che è accaduto, senza incertezze, dando risalto ai fatti, a termini precisi e spiegazioni semplici che possano arrivare a tutti, anche a chi si è appassionato al tennis da poco e non ha voglia, tempo o capacità per capire in profondità quel che è accaduto, e che quindi potrebbe schierarsi dalla parte di chi semina odio e/o disinformazione. Purtroppo certa parte dell’editoria e il mondo del web in particolare vive di negatività, sulle disgrazie altrui, infischiandosene di correttezza e lealtà. Sarà importante che la buona stampa sia forte, sicura, coesa, e magari che gli organi di controllo possano anche muoversi per cancellare chi razzola male e senza scrupoli, cercando di speculare a proprio favore. Ci saranno milioni di haters nel mondo del web e non solo a cavalcare l’onda, cercando ancor più di screditare Sinner, e pure il tennis italiano intero, negando l’evidenza dei fatti. Terrapiattisti in salsa tennistica. Questo esercito del male deve essere contenuto e sconfitto condividendo la verità, la certezza dei fatti, seminando amore per lo sport e la verità. Sinner se lo merita. Tutti coloro che credono nei valori dello sport se lo meritano.
Un commento amaro, è un calice di veleno da sorseggiare per tre lunghi mesi, il più simile alla fiele nella mia ormai discretamente lunga attività giornalistica. Ingiustizia è fatta. Non ci sono vincitori quando un innocente subisce un torto così grande.
Marco Mazzoni
TAG: antidoping, Caso Clostebol, Editoriale LiveTennis, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Wada
Mai tirato fuori alcuna teoria del complotto. Il precedente pericoloso esiste solo nella tua testa, ho già spiegato che la particolarità del caso qui giocava un ruolo fondamentale dal punto di vista giuridico, ma mi rendo conto che il ragionamento sottile non è alla portata di tutti, molti vedono solo il bianco e il nero. Non ho certo la presunzione di reputarmi più competente degli avvocati di Sinner, ma qui chiaramente hanno giocato fattori extra giuridici: lo stress era diventato insopportabile, la pressione aumentava giorno dopo giorno e il rischio di una sentenza sfavorevole non si poteva escludere. Sinner ha dovuto piegare la testa ma questo non si significa che al TAS avrebbe perso, tutt’altro. Tu tieniti le tue convinzioni e leggiti la stampa estera. Io osservo che l’unico provvedimento di un organo giudicante su questa vicenda ha assolto Sinner, il resto sono congetture. Comunque devo riconoscere che WADA, agendo con cinismo rivoltante, ha portato a casa una vittoria straordinaria, complimenti a loro.
Uh madonna.
Certo che ha ragione lei, avvocato.
Certo che il suo ragionamento poggia su solide basi, basi giuridiche.
Ma io, qui e in altri post, sto parlando di IMMAGINE, di NARRAZIONE.
Per questo mi permetto qualche approssimazione terminologica.
O mi vuole dire che da questa sentenza (pardon: accordo) Sinner esce a testa alta?
Tra gli avvocati, forse…
In qualche modo subdolo e sporco hanno rovinato la luminosa carriera del grande Pantani e ora ci provano con un campione come Sinner…fenomenii che nascono ogni decina d’anni. Troppa pubblicità non si riesce a scrivere ne a leggere!!!!!!!
Se Diokovic e compagnia volevano ancora vincere dovevano togliere dai piedi Sinner Così si spiegano le dichiarazioni ambigue del Serbo che lo hanno umanamente molto ridimensionato!
MD, non volevo insultarti, assolutamente. Se involontariamente lho fatto ti chiedo scusa.
Ma il solo nominare la trattativa stato mafia su un normale accordo tra le parti,
è veramente troppo. O no?
Il fatto che tu sottintendendessi altro non vuol dire che gli altri debbano necessariamente capirlo. Intelligenza vuole, che di fronte ad affermazioni che potrebbero essere molto molto pesanti e fraintese si debba declinare dal farle.
Il modo in cui hanno proceduto è un normale accordo stragiudiziale tra le parti, fatto con le ragioni di chi ne era chiamato in causa. Punto.
Può piacere o meno ma è così.
Poco chiaro, bisognava renderlo pubblico o altre cose, può starci.
Ma commentare dicendo che “…queste sono dinamiche da trattativa Stato/mafia…”…
diciamo che non va bene per niente. Perdonami ma hai sbagliato.
Bastava un “si, ho esagerato”, cercherò in futuro di non commettere lo stesso errore, e tutto sarebbe finito.
Io sbaglio tante volte, ho difficoltà ad ammetterlo altrettante, e quindi ti capisco e non te ne faccio colpe.
Niente di personale.
Alla prossima.
Per me in questa storia non c’è alcuna responsabilità di Jannik…Controllare quale pomata su compra il suo fisioterapista perché si è fatto male ad un dito? Ma scherziamo? E allora non si vive più
Pensate che il resto del mondo(almeno il 90%) dice che è un’ingiustizia ma al contrario di come la definiamo noi.
Entrate un po‘ in siti esteri, leggete un po‘ i commenti su YT e i vari social, giornali etc….lo stanno ammazzando
Complimenti a Mazzoni. Commento senza fronzoli, diretto, e giornalistico. La vergogna, questi carrozzoni come la Wanda, non la conosceranno mai. Per loro è soltanto importante esistere e marcare il territorio.
Quando la maggioranza degli elettori vota qualcosa che non ti piace, non vuol dire che c’è un’involuzione democratica ma semplicemente che non hai capito cosa sia la democrazia.
Questa è la vera involuzione democratica.
Mi preme solo aggiungere una cosa” UN GRAZIE ENORME AL SIG MARCO MAZZONI”.
È veramente difficile esporre i fatti con oggettività senza lasciarsi coinvolgere dal sentimento privato.
LEI CI È RIUSCITO.
È ancora più difficile, con l’oggettività sopra esposta perorare una causa con il suo sentimento senza trascendere mai nell’estremismo o in una visione di parte.
GRAZIE per la sua professionalità e la sua dedizione.
Ora la prego, come la disciplina orientale insegna “accettiamo”, accettiamo questa ingiustizia questo orrore e lasciamocelo alle spalle in modo che il passato non influenzi più la storia del nostro meraviglioso ragazzo e campione.
Sono sicuro che Jannik ( come del resto ha fatto in questi mesi ) cresca nelle difficoltà come un’idra a cui tagliando una testa ne ricrescano due.
Aspettiamolo col sorriso che questo ragazzo si merita.
ANCORA GRAZIE SIG MAZZONI
Caro Antoniov ma proprio per questo dobbiamo insistere nel cercare di fornire il nostro contributo tecnico. Ad maiora.
Sciocchezze.
Abbiamo la prova che nessuno qui ha dato alla Swiatek della dopata nonostante la Paolini sarebbe stata avvantaggiata da una squalifica di 2 anni.
Al limite si è parlato di occhio di riguardo , ma a mio avviso anche 1 mese è troppo per lei, visto che si contesta la fuffa.
Gli odiatori e gli analfabeti funzionali sono sempre quelli, chi ha difeso Jannik non è un tifoso ma uno che si è formato un’idea leggendo e facendo 2+1.
Se volessimo preoccuparci dell’opinione degli imbecilli dovremmo soffrire per la superficialità con cui milioni di persone affrontano temi politici e sociali, superficialità che è la madre dell’attuale involuzione democratica della società occidentale, ma io rimango ottimista sui tempi lunghi della verità.
Era tutto sorridente e rilassato perché era finalmente felice.
Questo fa capire come sia soprattutto la testa la sua vera arma vincente e lo dico per tutto il peso che ha dovuto sobbarcarsi per un anno intero vincendo senza fine.
@ Luca (#4317454)
E te pareva che fra tutti i commenti, poteva mancare il rosicatore di turno.
Sei come quel giornale danese che venerdì, dopo che la Brignone HA LETTERALMENTE TRITATO LA CONCORRENZA, ha scritto che ha vinto perché mancava la Shiffrin.
Che poi INGIUSTIZIA sia stata fatta è garantito al limone.
Ma questo mi fa’ anche dire che il giorno che Djokovic si ritirerà, dovrò purtroppo condividere il tifo con tifosucoli come te.
PS. Scommetto che quando l’idiota (lo aggiungo io) picchiatore di donne, sputtanava Nole eri lì ad adularlo.
@ Murakami (#4317562)
Trovami qualcuno fuori dall’Italia che abbia detto che sia stata fatta un’ingiustizia a Sinner. Ovvio che e’ una situazione difficile, confusa, ma qui che delira sei tu. Parli (giustamente) delle differenzwe tra il caso Gasquet e quello di Jannik, ma poi non capisci che bisognava evitare un precedente pericoloso. Comunque rimani pure con le tue convizioni : gli avvocati hanno patteggiato perche’ ci sarebbe stato il rischio serio di prendere 1-2 anni, ma non hanno il tuo bagaglio culturale. Dispiace perche’ con te come avvocato, Jannik ne sarebbe uscito pulito. Ora magari delucidami con la teoria del complotto.
Sino al 14 Aprile potrà allenarsi con Panichi Badio e Vagnozzi in privato? Oppure anche il suo team rientra tra coloro che non può “frequentare” su un campo di tennis anche non affiliato.
Ormai è andata così e non possiamo farci niente.
Ma una cosa è sicura:
quando Jannik Sinner ritornerà, con il suo tennis spettacolare e vincente farà di nuovo innamorare tutti di lui e del tennis giocato anche quelli che sono scettici su tutta questa storia e sulla grandezza e onestà di questo ragazzo italiano predestinato a rimanere nella storia di questo sport.
Leggendo i vari giornali ho letto che tra Sinner e la WADA c’è stato un accordo e non un patteggiamento, il cui termine significa ammettere la propria colpevolezza. Qualche utente esperto in avvocatura può spiegarci più dettagliatamente? Mi riferisco a persone del settore, non quelli che trovo al pub e fanno i commercialisti o i veterinari!!
Per arrivare a una decisione del genere probabilmente i suoi avvocati gli avranno fatto capire che era quasi impossibile vincere al TAS, perché probabilmente non volevano creare un precedente. Se assolvono Jannik chiunque da domani può dire: è stato un mio collaboratore, io non lo sapevo! ed essere assolto. Che tristezza! Non capisco però…se sapeva di aver accettato l’accordo che ci faceva a Doha tutto sorridente a testare il campo??
Guarda che chi vuole capire lo ha fatto da tempo, per gli altri non c’è speranza. Cosa gli vuoi spiegare ancora?
Chiaro e forte.
In bacheca
Bene! Tre mesi di abbonamento a NOW risparmiati.
Sì è vero fine della storia e guardare avanti. Ma qui stiamo commentando una schifosa ingiustizia successa ieri. Possiamo essere un po’ incazzati per questo? (semicit. Il Marchese del Grillo).
@ Detuqueridapresencia (#4317514)
Stai dando …. a Sinner che ha fatto un accordo, tipico di una setta denigrare chi non si adegua, adesso ripeti mille volte che Sinner è vittima di un complotto e ti sentirai meglio
Vedo tanti commenti … . L’unica cosa che conta e che investe tutti noi e tutti i mezzi di comunicazione e’ far capire cosa sia la RESPONSABILITA! OGGETTIVA . E’ questo che rendera’ per sempre “pulito” Sinner . Tutti gli altri discorsi valgono zero
Prima di tutto contesto la tua apodittica affermazione secondo cui tutti fuori dall’Italia siano schierati contro Sinner o comunque a favore della sospensione. Inoltre il fatto che la gente parli non significa che prima di farlo si sia adeguatamente informata e infine che abbia compreso il significato delle informazioni assunte . Tu ne sei un esempio lampante.
Ribadisco fermamente il punto..spero che il tizio or a si nasconda almeno per la vergogna….i copiatori e incollatori di internet…che ridere.
Naldi e Ferrara andrebbero radiati da ogni sport agonistico!
@ gisva (#4317421)
Ottimo post. E’ raro vedere qui dei post equilibrati.
Sig. Wapi, lei ha rotto le palle!
Sinteticamente.
Punto.
Come al solito OTTIMO MAZZONI, nulla da aggiungere (anzi una cosa mia personale: Come farò senza Jannik fino a Roma?)
La leggenda di stare fermo un anno perché il fisioterapista si è messo una crema?
Caro Marco grandissimo articolo. Io come molti qui mi sono innamorato di Jannik quando era solo un ragazzino, prima della persona che è e solo dopo del campione e per questo tutta questa assurda vicenda è per me inconcepibile. Sono una persona molto semplice e nonostante non sia più giovane ancora ingenua, credo nel karma e penso che Jannik a maggio a Roma si toglierà un po di ruggine e a a Parigi vincerà, come a Londra e NY. Fra 10 anni nessuno si ricorderà di questa storiaccia ma solo del grande Slam del nostro Benzinaio
Non si sarebbe creato alcun precedente pericoloso, nulla che avrebbe aperto le porte a facili scaricabarile in futuro. Non hai capito la particolarità del caso: qui non vi è stata somministrazione di sostanza all’atleta da parte dei collaboratori, somministrazione che è per sua natura un atto cosciente e volontario ed è e resta punibile anche se avviene all’insaputa dell’atleta stesso. No, qui vi è stata trasmissione accidentale di una sostanza che il collaboratore aveva usato su sé stesso. È una situazione totalmente diversa, assimilabile, tanto per fare un esempio, al bacio che trasmise la cocaina a Gaquet (assolto), con la differenza che qui era coinvolto un collaboratore. Ma Sinner ha dimostrato di aver adottato ogni cautela possibile nella selezione, nella formazione e nella vigilanza del personale e quindi era esente da colpa (infatti il tribunale lo ha assolto). Se non si comprendono queste sottili differenze è facile poi trarre conclusioni semplicistiche come fai tu. Inoltre mi pare veramente ingiusto continuare a insinuare il dubbio che la verità non sia emersa e che Sinner possa aver usato il farmaco su sé stesso volontariamente. È stata accertata la trasmissione accidentale e WADA non ha sollevato contestazioni in merito. Perché si deve insistere nel dire che potrebbe essere successo altro? È irritante questa cosa
Bravo, fine della storia e si deve guardare avanti, la testa e il braccio eccezionali di Jannik faranno il resto.
E ribadisco: dieci, cento, mille volte affancuore ad alcuni noti commentatori abituali di questo sito.
3 mesi é una eternità. È uno sciacallaggio inaccettabile. Il tennista deve poter pensare al tennis e basta, non alle trappole delle istituzioni. Bisogna firmare una petizione e dissociarsi dalla Wada. Disconoscere un ente che provoca un danno. Non si può far finta che va bene. Già Ymer ha lasciato il tennis per protesta. Non si può!!
Complimenti caro Mazzoni,questo è certamente il suo miglior articolo.
Quando la “giustizia” condanna un innocente la prima vittima è la giustizia stessa ed oggi un agnello sacrificale ha lavato i peccati dei sui carnefici. La Wada rischia la sua stessa esistenza e si dimostra per quello che è: una consorteria di malaffare e interessi politici ed economici. L’Italia e la FITP ne escono ridicolizzate, ma almeno si evince chiaramente il nostro peso politico: un Sinner cinese sarebbe stato assolto con formula piena dall’Itia senza alcun appello in pochi mesi; una squadra olimpica italiana trovata positiva alle olimpiadi sarebbe stata radiata a vita con sommo disprezzo, invece i cinesi se la sono cavata con un “buon appetito” e in bocca al lupo campioni! Il cosiddetto sindacato dei tennisti ha perso l’occasione storica per giustificare la propria esistenza impantanandosi nelle stupide velleità di vittoria e invidie agonistiche del suo attempato padrone serbo, rinunciando così al suo st stesso motivo di esistere, cioè tutelare i giocatori di tennis. Infine grazie infinite Jannik di esistere; ti aspetto a Roma , angelo vendicatore e spietato demolitore di ogni record che ancora appartiene a quel vigliacco e farabutto di Novak Djokovic.
Per tua informazione: conosco la materia, non sai quel che leggo. La WADA è screditata da tutto il mondo dello sport per i vari scandali in cui è stata protagonista, documentati da moltissimi articoli di facile accesso, e aveva disperato bisogno di mettere la sua bandierina su questo caso per far vedere che esiste.
Sportivamente.
Ma guardate cosa sono riusciti a fare naldi e Ferrara!!
Decisamente un facsimile di assoluzione per insufficienza di prove lascia ben poco spazio all’ entusiasmo, comunque l’ha proprio scampata bella.
il mio commento sarà anche idiota poi vorrei che fosse smentito con i fatti non con un semplice “commento idiota”, avendo solo fatto una analisi della realtà; il commento lo accetto per l’ultima frase ma era ovviamente un paradosso
Collega, i più non lo vogliono capire o non lo comprendono l’aspetto giuridico della questione !
In tanti non sanno neppure cosa sia la “responsabilità oggettiva” oppure si sono limitati a googlare su tale locuzione senza aver mai studiato nulla di diritto !
Fortunatamente, in questo sito fanno da contraltare tante, anzi tantissime persone preparate e anche molto !
@ Luca (#4317454)
Sei ESAGERATA
@ wapi (#4317418)
E’ sbagliato quello che scrivi…ma soprattutto sono sbagliate le regole antidoping..NON c’è stato doping!
Fine .
Non c’è mai stato un secondo nella vita e nel corpo di Sinner un miglioramento delle prestazioni causato da sostanze.
Fine amico mio.
Fattene una ragione .la Wada e’ una brutta barzelletta .e ha inficiato il 2025 ,non di Sinner,ma del tennis mondiale ..
Chi dice il contrario è come quei uomini nel medioevo in Scozia che davano al signorotto locale la neo sposa per la legge dello Ius prime noctis.
E sai cosa facevano i paladini delle regole sbagliate ai tempi?
Facevano all’ amore con le loro spose prima del matrimonio così che il signorotto non avrebbe avuto l’ onore della prima volta (ma solo della seconda o la terza per tutta la notte)contenti voi che continuate a credere che la wadina è da rispettare in questo e altri cento casi( milioni di euro e rotture di quello che non avete voi amanti delle regole scritte in piccolo per non beccare manco nessuno..)
Sinner è totalmente innocente
Quello che hanno trovato non è mai stato doping,mai un giorno.
Non sarà mai considerato nel futuro.
Chiedo ,giàcche’ ingiustizia e’ stata fatta , di prenderti le tue precisazioni e pensare anche che e’ lo stesso principio dello ius prime noctis che stai difendendo ..peraltro male. Liberta’! liberaci da ste cose peraltro totalmente inutili.
Grazie
@ Murakami (#4317457)
Certo, stai dimenticando una cosa: tutti , al di fuori dell’Italia stanno delirando come me. Ma d’altronde dalle tue argomentazioni vedo che hai studiato giurisprudenza . Ora puoi tornare a criticare quelli che la pensano diversamente da te, ovvero tutti quanti fuori dall’Italia. Un consiglio: fatti due domande
Credo sia più semplice la questione di quanto la si voglia far passare, soprattutto penso che Jannik l’abbia spiegata e sia l’unico metro da prendere in considerazione.. “accetto di essere responsabile per il mio team”. É stato accertato e scritto che lui non si è dopato ma paga per gli errori del suo team.. Ora la questione che crea tanta polemica è quanto hanno pagato in passato altri giocatori per gli errori del proprio team, ed è qua il punto della situazione se si vuole parlare di giustizia equa per tutti. Concludo dicendo che Jannik ha fatto benissimo ad accettare questo accordo(vantaggioso per lui rispetto magari ad altri in passato, ma lui che colpa ne può avere?) ma la vera domanda è quando pagheranno i veri colpevoli responsabili di questa sciagurata vicenda?
@ io (#4317393)
⅗@ MD (#4317376)
Non so chi ne esce con le ossa rotte. Sinner non credo perché finalmente quando rientrerà potrà giocare finalmente serenamente e, a prescindere dai risultati che otterrà, sarà un bene per la sua salute mentale… Andare avanti per mesi ancora così sarebbe stato troppo per chiunque, anche per lui. Tra l’altro, da gran signore, si assume la responsabilità degli errori commessi dal suo precedente team.
La WADA che ha deciso di presentare ricorso rispetto alla sentenza di primo grado (e poteva tranquillamente decidere di non farlo) dichiara pubblicamente che Sinner è certo che non abbia voluto doparsi volontariamente e che in ogni caso le sostanze minime trovate sul suo corpo non hanno alterato le sue prestazioni. In precedenza aveva dichiarato anche detto che le regole attuali sono sbagliate e che vanno cambiate. Ha proposto o cmq avallato una squalifica di 3 mesi, che fino all’altro ieri (nel vero senso del termine) aveva dichiarato non poter essere inferiore a 1 anno. Attraverso questo modo di operare, ha praticamente ammesso di aver condotto una caccia alle streghe, per affermare il proprio potere, penso io, piuttosto che utilizzare le proprie risorse per contrastare il doping vero. Per me chi ne esce con le ossa rotte non è certamente Sinner, che è stato solo vittima della sorte e di un sistema geopolitico dove le amicizie e le alleanze contano più della giustizia, ma purtroppo non è solo un problema legato allo sport, ma a come gira il mondo.
Essere definito ottuso da uno come lei è un onore
Faccio presente che il ragionamento di Mazzoni non sta in piedi, ed è mi spiace dirlo un ragionamento e una presa di posizione diseducativa contro la lotta al doping.
Mi riferisco in particolare al punto 2) secondo il quale l’antidoping deve occuparsi di trovare i dopati, inteso come motivo per il quale la WADA avrebbe dovuto assolvere Sinner una volta riconosciuto che non è dopato.
Il principio della responsabilità oggettiva nei confronti del proprio team, fatto valere su Sinner, serve proprio per trovare i dopati. Altrimenti ogni dopato potrebbe prepararsi a tavolino una via di fuga nel caso in cui venga trovato positivo “dimostrando” che la colpa è di collaboratori compiacenti.
Non importa se questo non è avvenuto nel caso di Sinner, e nel caso di Sinner la colpa sia stata davvero del tuo team. Il principio della responsabilità oggettiva per sua natura non richiede di fare eccezioni perché ci dice che l’atleta è responsabile del tuo team a prescindere dalla “scusa” che trova. E questo vale anche nel caso in cui la scusa sia convincente e noi ci crediamo.
Non so se sono stato chiaro. Ha senso dare dei limiti, se lo si ritiene il caso, alla responsabilità oggettiva dicendo ad esempio che l’atleta non è tenuto a indagare nella vita privata del suo team. Ma non si può dire come ha fatto Mazzoni che poiché la Wada si occupa di trovare i dopati e ha ammesso che Sinner non è dopato, allora doveva assolverlo. Qui c’è in gioco proprio un principio che dobbiamo usare se vogliamo trovare i dopati, e che può essere applicato solo mettendo in conto che ne faranno le spese anche degli innocenti.
Io pensavo fosse esagerato applicare il principio della responsabilità oggettiva anche alla vita privata del proprio team. Ma ora ho cambiato idea. Semplicemente guardavo la cosa dalla parte sbagliata. E’ infatti capzioso il discorso che mi è stato propinato in questi mesi da molti giornalisti, secondo il quale non si può chiedere a un’atleta di indagare nella vita privata del suo team.
Mi sono reso conto solo ora (anch’io sto invecchiando) che tale discorso è profondamente fuorviante, e cade nella fallacia logica del non sequitur (ossia si prende un punto sulla cui verità possiamo anche essere d’accordo, ma gli si fa conseguire qualcosa che non consegue davvero a tale punto) E’ infatti vero che non si può chiedere a un’atleta di indagare nella vita privata nel proprio team, ma questo non implica che allora la responsabilità oggettiva deve essere messa da parte perché non c’è una condotta che ci garantisce, implica che se il tuo team fa una cavolata nella sua vita privata sei fregato proprio in nome di una responsabilità oggettiva che per funzionare mette in conto che anche degli innocenti paghino per colpe non loro.
Faccio un esempio. Prendiamo un Serial Killer processato, che però è molto ricco e che essendo molto ricco può assumere grandi avvocati che lo fanno assolvere. E’ stato assolto perché ha potuto esercitare il diritto alla difesa, che è un diritto che deve essere garantito anche a chi è colpevole, e che per essere garantito anche a chi è colpevole mette in conto che qualche colpevole possa farla franca e magari continuare a uccidere vittime innocenti. Ma è un principio necessario se si vuole la garanzia che un innocente abbia sempre il diritto di difesa. Ci sono cioè principi che se vogliamo applicare mettono in conto una ingiustizia minore per evitare un’ingiustizia maggiore.
Chi deve modificare le leggi del caso specifico?
Bell’articolo! Complimenti
Bell’articolo! Complimenti
JANNIK non potrebbe ottenere i soldi indietro del primo processo?
Tutta ignoranza e analfabetismo
Un po’ come il suo
Su questo dissento nel senso che Wada partiva già sconfitta come tutti, diciamo che in questo modo ne esce meglio degli altri purtroppo
Mi associo alla tua richiesta e chiedo che alle dichiarazioni di principio enunciate nel condivisibile articolo di Marco Mazzoni, seguano i fatti:
1 rendere effettiva la limitazione dei commenti ai soli iscritti;
2 essere più radicali nei confronti di commenti evidentemente provocatori, tipo quelli di andrewthefirst, Enzolabarbera e Markuxx.
Comunque l’ingiustizia è anche aver giocato per 7 mesi in attesa di un giudizio! Chi paga per questo??!!
Nient’altro da aggiungere all’articolo di Mazzoni e ai commenti di Pippo.
In bacheca voi
In c…. agli hater
Questa storia riporta la mia memoria al 1999. Come dice Mazzoni, Jannik va difeso! Come non è stato fatto quella volta.
Un altra volta FALSATI I VALORI DI RISULTATI e favoriti gli avversari ! Senza una colpa!
Sintetizzando all’ ennesima Jannik doveva scegliere tra entrare nella leggenda oppure nella storia: ha scelto quest’ultima, pace ☮️
Analisi perfetta. Sottoscrivo anche i punti e le virgole
Mi spiace tantissimo Jannik! Sei stato preso tra l’incudine e il martello! Provo tanta rabbia e tristezza per qs “aggiustamento politico” diciamo!! Vergognoso per l’etica sportiva!
Jannik ha dimostrato, scegliendo di patteggiare, una maturità incredibile. Si è assunto le responsabilità per un grave errore commesso dai 2 che l’hanno combinata davvero grossa. Che poi le regole siano sbagliate mi pare palese, non si può condannare uno che non si è dopato, poiché lo stesso organismo lo ha dichiarato, allora perché tutto sto polverone? È incomprensibile. Le uniche certezze sono, Jannik è innocente, non ha voluto barare, non è dopato, non voleva migliorare alcunché, perché questa ingiustizia? Il sistema è decisamente marcio, non funziona, i complotti sono sempre esistiti, e mi fa specie però leggere delle assolute idiozie da parte di alcuni ex tennisti che evidentemente non sono stati dotati da madre natura della benché minima possibilità di ragionamento. Ahimè, gli stupidi aprono bocca e altri stupidi magari ci cascano. Quelli come Kafelnikov o Kyrgios dovrebbero stare in un girone Dantesco a vita, a cercare di capire il perché del loro girovagare, ma dubito ne sarebbero capaci. La loro condizione mentale è così limitata che farebbero meglio a scavare buche per terra, e poi infilarci la testa dentro e chiedersi perché è toccata proprio a loro la sorte di essere nati così stupidi.
Si
La pancia mi trova completamente d’accordo con Mazzoni e con il desiderio di non piegarsi ad un accordo, tuttavia lasciarsi guidare dai visceri ( o dalle gonadi…) non è una buona idea in materie così complesse.
Il rischio di una sospensione ben più severa era concreto, inoltre chi lo ritiene un dopato o comunque un imbroglione non avrebbe certamente cambiato idea in nessun caso. La maggior parte dei colleghi sono invidiosi e semi-analfabeti, e i tifosi da social media non sono meglio, anzi.
Inoltre la vicenda si sarebbe trascinata ancora per mesi, e dopo un anno direi che era ora di chiuderla.
C’è però un punto su cui pochi riflettono, a mio avviso: siamo sicuri che una totale assoluzione sarebbe stata positiva per il tennis e per l’antidoping in generale?
In caso di assoluzione si sarebbe creato un pericoloso precedente secondo cui basta scaricare la colpa sul proprio team per farla franca. Questa è la reale motivazione dell’appello di WADA, non perché considerassero Sinner un dopato, ma perché non potevano permettere una scappatoia del genere, che avrebbe aperto la porta ai dopati veri.
Non me la sento di dissentire, anche se a farne le spese è stato un ragazzo innocente.
L’accordo è studiato per infliggere un danno limitato, anche se le tempistiche così perfette stanno suscitando più perplessità dell’accordo stesso, anche tra chi lo ha sempre difeso.
In generale, l’idea che si possa trattare la pena per un caso di violazione delle norme antidoping non lascia una bella immagine, specie per chi vede le cose bianche o nere e vorrebbe verità assolute e risultati chiari e comprensibili senza il minimo sforzo. Ma l’antidoping (come la giustizia ordinaria) è una materia soggettiva per sua natura, si basa su interpretazioni individuali, altrimenti non servirebbero tribunali, appelli, esperti di parte, pareri legali, udienze e testimoni.
Bisogna accettare che una sfera di incertezza ci sarà sempre.
Io per esempio ancora non mi spiego perché Ferrara avesse inizialmente comprato il Trofodermin, e lo avesse (illegalmente) portato negli USA.
Non dubito dell’infortunio di Naldi, né tantomeno della buona fede di Sinner.
Non ho nemmeno alcun dubbio sul fatto che non ci fosse intenzione di migliorare le prestazioni (manco facendoci il bagno dentro tutti i giorni per un anno avrebbe avuto vantaggi concreti).
Ma posso essere davvero certo che non sia stato acquistato per curare direttamente i piccoli tagli ed escoriazioni su schiena e piedi che Jannik si procura spesso per via della dermatite di cui soffre? No che non posso, anzi è l’unica spiegazione logica che riesco a darmi, visto che di certo non potevano prevedere che Naldi si sarebbe tagliato.
Sapevano che contiene una sostanza vietata? Forse no, o forse sì ma ritenevano che non sarebbe entrato in circolo in caso di utilizzo occasionale. Oppure l’ha comprato “just in case”, senza prevedere di usarlo, ma comunque correndo un grosso rischio che parrebbe ingiustificato.
In ogni caso, noi sosteniamo che Sinner era inconsapevole e quindi non responsabile.
Ma se, con lo stesso principio, i suoi collaboratori gli avessero infilato nella bottiglia degli stimolanti per aiutarlo in una partita particolarmente faticosa, senza dirgli niente, non sarebbe comunque tenuto a risponderne?
Beh, per tutti quelli che lo volevano assolto, me compreso, evidentemente no, perché diremmo che era inconsapevole e gli unici responsabili sono quelli del suo team.
Ma così sarebbe un gioco da ragazzi uscirne puliti sempre, anche se colpevoli.
Il principio secondo cui si è responsabili dell’operato del proprio team è sacrosanto, inderogabile, e in qualche modo andava salvaguardato.
Spiace immensamente che a farne le spese sia stato una persona corretta che non ne ha avuto alcun vantaggio, ma l’accordo, se ci pensiamo bene, è la soluzione più giusta, e proprio per questo lascia tutti insoddisfatti.
Sui maggiori giornali online stranieri non esiste un titolo a giustificazione di Sinner…tutta invidia?!?!
WADA purtroppo ha riportato una vittoria strepitosa: partendo da una posizione giuridicamente debolissima ha lavorato ai fianchi Sinner con cinica meticolosità e lo ha infine costretto a piegarsi a un accordo pesantissimo. Passare da assoluzione piena a tre mesi di squalifica non è uno scherzo. WADA ha vinto e Sinner, ahimè, ha perso molto male
Analisi del Sig. Mazzoni come sempre chiara ed esaustiva,tra l’altro le affermazioni di Binaghi quasi sempre sopra le righe,questa volta mi sento di condividerle in pieno…
“Per il bene di tutti”. Binaghi, persona pragmatica e assai lungimirante se ce n’è una, ha tuonato con parole fortissime, esprimendo un concetto tanto ferale quanto lucido: “È la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici”. Già… ingiustizia, ma felicità. Perché? Beh, perché si tira un riga, finisce un incubo, si può pensare più serenamente al futuro, mettendosi alle spalle questa bruttissima vicenda che vede il nostro n.1 vittima di un errore mortale non suo, ma che l’ha costretto a mesi e mesi di stress terrificante.”
Fine della storia.
Niente altro da aggiungere
Vaffanwada
“Basta titoli di merda da Clickbait. Basta sciacalli che si credono giornalisti. ”
Grazie per queste parole. Bellissimo articolo.
sinner ha comprato la sentenza o gli è stata estorta? sono valide entrambe le ipotesi.
Anche questo è vero.
Infatti Jannik si è fidato ciecamente del suo team e lì invece qualcosa non funzionato.
Ma siccome Jannik è un ragazzo speciale,ha voluto pagare qualcosa
per espiare non la sua colpa ma la sua fiducia incondizionata verso altri ma la stessa non è stata ben riposta.
La sanzione inflitta a Sinner è stata una porcata ed un monstrum giuridico. La responsabilità oggettiva non può essere applicata alla fattispecie. Essa sussiste quando ,per esempio, un atleta assume delle sostanze dopanti fornite dal suo staff senza aver posto la giusta attenzione su che cosa gli stessero facendo assumere e sulla composizione. Nel caso in esame i fatti sono andati in maniera totalmente diversa, ed è stato ormai acclarato dalla stessa Wada ormai in via definitiva. Sinner è stato contaminato attraverso le manipolazione del proprio preparatore che si stava curando una ferita al dito. Di questo Sinner non può essere responsabile come giustamente era stato deciso in primo grado. Un tennista non può seguire i propri membri dello staff anche quando vanno in bagno controllare se si spalmano la pomata per le emorroidi o altro e controllare se queste pomate che si mettono al dito o in quel posto contengono sostanze dopanti ed il preparatore non è stato molto pulito e non si e lavato bene le mani. Poiché è stato stabilito che è andata così la Wada non avrebbe dovuto neanche impugnare la sentenza giustamente assolutoria per mancanza sia del dolo che della negligenza colposa. La questione ormai si era trasformata da giuridica a politica e quando si usano come metro di giudizio gli equilibri politici in luogo dei dettami normativi allora possono venire fuori simili porcate. Sinner ha temuto di ricevere una porcata ancora più grossa che gli avrebbe stroncato carriera e reputazione ed allora ha scelto la porcata meno grave ma sempre di porcata si tratta . Quindi concordo in pieno con l’articolo di Mazzoni e l’invito a tutti gli sportivi italiani non solo ai tifosi di Sinner di fare quadrato intorno a questo nostro campione pulitissimo ancora più di prima.
Bravo Marco! Questo articolo giustifica e aumenta se possibile il piacere di seguirti.
Forza Sinner wihout sin!
Non condivido il commento dell’editorialista. La responsabilità oggettiva, Vedi tra gli altri, il mondo del calcio, Esiste purtroppo, o per fortuna, non sta a me valutarlo. Ma esiste. Quindi, alla fine, il patteggiamento di tre mesi mi pare una soluzione equa, poco dannosa per l’atleta rispettosa dei principi di base che non saranno matematica, ma sono legge Fino a quando non saranno cambiati.
Non condivido il commento dell’editorialista. La responsabilità oggettiva, Vedi tra gli altri, il mondo del calcio, Esiste purtroppo, o per fortuna, non sta a me valutarlo. Ma esiste. Quindi, alla fine, il patteggiamento di tre mesi mi pare una soluzione equa, poco dannosa per l’atleta rispettosa dei principi di base che non saranno matematica, ma sono legge Fino a quando non saranno cambiati.
A Doha tutti i tennisti top del ranking hanno per il momento le bocche cucite. È stato un fulmine a ciel sereno la notizia della sospensione di tre mesi del n.1 del tennis mondiale, dopo l’accordo con la Wada. Qualcuno, che è onesto intellettualmente e che si è informato sulla vicenda, dirà parole di circostanza quando sarà intervistato, molti altri invece storceranno il naso o faranno smorfie di disapprovazione, perché l’invidia è un male molto diffuso, loro avrebbero desiderato vedere il n.1 nella polvere, squalificato per almeno un anno se non due. C’è un tennista australiano, di cui ho difficoltà a ricordare il nome, che invocava una pena molto più severa ricordando altri casi del passato, fortunatamente un altro tennista, Feliciano Lopez ha inconsapevolmente risposto anche a lui, non solo ad un deluso Wawrinka, che una sospensione più lunga non avrebbe reso il tennis più pulito, anzi, avrebbe punito in modo abnorme un innocente, che non si è dopato e che ha accolto su di sé la responsabilità per le azioni del suo team, come da regolamento. Ingiustizia (per Sinner) è fatta? Sì e no. Sinner è stato assolto in primo grado, perché dalle istruttorie lui è uscito fuori senza colpa né negligenza. L’accordo di ieri non ha messo in dubbio questo. Wada ha ricorso perché secondo il regolamento l’atleta è responsabile del proprio staff. Questo è un punto fondamentale del regolamento. Sinner paga non per una sua negligenza, ma per una (grave ma inconsapevole) leggerezza del suo staff. Leggendo il Corriere stamane la Wada aveva proposto 6 mesi di squalifica, si è giunti ad un compromesso con 3. Ingiustizia c’è perché un innocente non dovrebbe subire mai alcuna sanzione, tuttavia la giustizia è guidata da un codice, che nel caso Sinner ha rivelato la sua profonda inadeguatezza, tanto è vero che sarà cambiato dal 2027. Sono molto dispiaciuto per la sospensione di 3 mesi, però anch’io avrei accettato l’accordo pur di togliermi di dosso questa vicenda che è stata fonte di gravi angosce e turbamenti e che rischiava di protrarsi ancora per molto tempo, con esito tutt’altro che scontato. Chi afferma che sarebbe andato fino in fondo non ha vissuto in prima persona ciò che ha passato Sinner. Dall’accordo lui ne esce assolutamente pulito, checché ne dicano gli ignoranti o coloro che lo odiano perché invidiosi
@ Baiocco (#4317455)
nello sport esiste la responsabilità oggettiva, è oggettivo che Sinner paghi la leggerezza del propri collaboratori, poi i tifosi ottusi diranno sempre il contrario
“L’amministrazione dell’ingiustizia è sempre nelle mani giuste”, il caso Sinner ne è la conferma. I suoi avvocati lo sapevano e hanno evitato quello che poteva diventare un danno maggiore.
Fossi stato in Sinner avrei mandato tutto e tutti a quel paese. Io sono nulla rispetto a lui, però credo che a questo mondo senza gesti forti le ingiustizie e le storture non verranno mai corrette. Ha vinto un’ingiustizia, quindi le cose peggiorano. Per tutti.
(verrò criticato, amen, mi si dirà che bisogna andare avanti e al primo torneo vinto tutto passerà in cavalleria…fino alla prossima ingiustizia)
è stato condannato secondo le regole attuali, nessuna ingiustizia, anche Sinner è consapevole, tranne gli scatenati tifosi
Ottima analisi del Sig. Mazzoni
Aggiungo solo qualche considerazione
1) ITIA l’aveva assolto quindi, nonostante le carenze dell’attuale codice, questo tipo di esito è stato ammissibile. Ma attenzione stiamo dimenticando che comunque ITIA ha decretato una sanzione!! Sinner ha subito qualche giorno di squalifica e ha perso i punti di Indian wells!!!!
Lasciamo perdere i soldi, ma anche quello è una sanzione!
Tutti forse stiamo dimenticando e omettendo questo dettaglio che invece per me non è banale.
I punti tolti avrebbero potuto avere un impatto sul ranking. Se non avesse raggiunto il primo posto per 400 punti? Sarebbe stata una ulteriore penalizzazione indiretta ma in un certo senso accettabile.
Il processo si doveva chiudere qui ma la WADA ha fatto ricorso al TAS. E’ un suo diritto ma la motivazione sottostante non è giuridica ma squisitamente POLITICA.
I detrattori diranno che Sinner alla fine è stato favorito ma non è così perché questo ricorso non doveva neanche avviarsi.
Perché è stato fatto? Solo per aspetti politici, di interessi e contrasti tra le varie istituzioni internazionali.
Se non avesse riguardato Sinner non ci sarebbe stato probabilmente ricorso al TAS.
Questo è palesemente confermato dalla transazione e dall’accordo. Ora si dice che l’abbia proposto la wada (gravissimo!!!!) assumiamo invece che siano stati i legali di Sinner a proporlo. Quindi la wada prima fa ricorso e poi accetta? E’ veramente paradossale perché comunque le due parti da questa vicenda avrebbero avuto impatti totalmente diversi. In caso di assoluzione la wada avrebbe fatto una figuraccia mentre in caso di condanna avrebbero forse rovinato la carriera di un atleta. E’ evidente che gli impatti siano totalmente diversi.
Un organismo serio dovrebbe assumere un atteggiamento lineare e vincere/perdere un ricorso dovrebbe essere normale. Ma questo organismo avendo perso credibilità agisce facendo politica e sfruttando casi come quello di Sinner.
E quindi concludendo, per come si è chiusa la vicenda, rimane la tristezza di come Sinner sia stato comunque “inculato” per una vicenda assurda.
Commento idiota!
Di matematico qui c’è soltanto la tua inscalfibile ottusità
È il troppo zucchero!
Purtroppo tutti hanno perso in questa sporca faccenda…
JANNIK per primo, in quanto incolpevole di doping, non avendo (nemmeno inconsapevolmente) fatto niente per alterare le sue prestazioni.
Paga questa norma perversa che, anche in mancanza di dolo, lo può sanzionare.
Il danno di immagine c’è senza ombra di dubbio.
WADA, poichè l’agenzia mondiale antidoping, si è dimostrato un baraccone politicizzato che non lavora per il bene del mondo sportivo.
Il SISTEMA TENNIS internazionale che avrebbe dovuto, (vista la assoluta controversia del caso) se non prendere una posizione netta, almeno fare sentire, chiara, la sua voce.
I peggiori, in assoluto, si sono dimostrati, si dimostrano e si dimostreranno i COLLEGHI TENNISTI e ADDETTI AI LAVORI che non hanno messo un punto fermo, nelle loro deliranti affermazioni, partendo dalla non colpevolezza di aver barato.
Stai delirando come al solito
Non capisco l’articolo, poteva benissimo non patteggiare e andare a sentenza a meno che non volesse togliere dubbi sul fatto di essere Italiano , ma Italiano Vero ; infatti come molti italiani ricchi ha la residenza a Montecarlo e come tutti i politici italiani patteggia, non perchè colpevole ma perchè così dimostra di essere innocente; se dice agli avversari che il potere logora chi non ce l’ha è perfetto
@ wapi (#4317418)
Se fosse come dici e grazie a dio così non è, non ci sarebbe una ditta aperta oggi in Italia.
Anche la responsabilità oggettiva ha i suoi limiti, ad esempio se un muratore monta su un tetto senza scarpe antinfortunisteche e cade lasciandoci la buccia, c’è responsabilità oggettiva del datore di lavoro solo se non ha fatto formazione lavoro, se non ha predisposto il piano di sicurezza aziendale rendendolo fruibile a tutti i suoi dipendenti (nelle fabbriche basta l’affissione in bacheca per fare un esempio) e se non lo ha dotato delle scarpe (per semplificare).
Chi ti dice che Sinner non abbia fatto queste semplici cose?
Secondo il tuo malsano ragionamento il datore di lavoro pagherebbe sempre per ogni errore dovuto al comportamento del singolo.
Su tutto il resto non argomento perché ne saprai certamente più di me ma quanto scritto sulle responsabilità oggettive sono una grande sciocchezza.
Penso con enorme soddisfazione al signor Novak Djokovic,che con la sua ambiguità,le sue battute denigratorie( il numero uno al mondo che gli fa venire in mente la parola sciare…)e il suo sdoganare il picchiatore di donne dell’altro emisfero che gli ha fatto il lavoro sporco, così sperava di togliersi di torno quello che,come giustamente ha capito prima di tutti Panatta,lo farà ritirare.
E invece se lo ritroverà tra i piedi negli unici tornei che ormai gli importerebbe vincere e che invece,essendoci ancora Sinner,non vincerà più
È inutile che la legga, non ha la testa per capire
Per quanto poco rilevante e non intenzionale, la contaminazione c’è stata e una mancata sanzione avrebbe potuto costituire un precedente con esiti incontrollabili. La sospensione di tre mesi mi pare giusta, del tutto ragionevole, un buon compromesso.
Veramente è diverso non farsi capire e non capire
La decisione di Sinner ,e dei suoi avvocati,spetta a lui e a lui solo.
E penso l’abbia presa per il suo meglio.
Quanto all’immagine…beh,nel mondo dello Sport,giusto o sbagliato che sia,l’immagine è direttamente proporzionale ai risultati
Se Sinner torna e vince e vince e vince..tutti a salire sul carro e nessuno penserà ai 3 mesi concordati per sentirsi libero da pesi scomodi(e ora vado al Lidl per ripicca 🙂 )
Chiarisco, io sono dalla parte di SINNER perchè così è giusto per la mia mente libera e lo sarei stato anche se al posto di Sinner ci fosse Alcaraz o un altro giocatore straniero.
Nello sport, come in altri settori. è comunque evidente come si tenda sempre a essere faziosi e ad avere un’idea precostutuita. Se in Ital8a siamo praticamente tutti innocentisti, fuori dalle nostre mura, a naso, sembrerebbero più i colpevolisti (diciamo 60%-40%).
D’altronde non ci dobbiamo scandalizzare perché anche chi ora è innocentista, prenderebbe sltrd parole se ci fosse un Tsitsipas coinvolte. È, seppur un po’ squallida, la natura dell’uomo.
È un po’ come un episodio arbitrare dubbio (un rigore) a favore della juventus, lo abbiamo vissuto per decenni…per il 70% degli anti non sarà mai rigore a prescindere…visione opposta per il 30% dei tifosi.
Non ci piace? A me no, ma personalmente ci ho messo una pietra Sopra..la faziosità è propria della natura umana e quindi viviamo le detrazioni con leggerezza tanto, spesso, è inutile interloquire con dei muri.
Tre mesi passeranno, ma le dicerie dei “perdenti” continueranno. Ragazzo, non ti curar di loro, e continua a vincere!!
Purtroppo si solo se si vivono in prima persona si capisce cosa vuol dire entrare nel tritacarne della “giustizia”. Ho conosciuto tante aziende che mai nella loro vita avrebbero accettato un patteggiamento ma poi quando hanno toccato con mano il rischio di chiudere la baracca hanno dovuto accettare patteggiamenti. Purtroppo Sinner è vittima di un mondo, quello del tennis, fatto di jene. Ci sono molti soldi in ballo ma solo per chi vince
Continui da mesi a scrivere sciocchezze…copia e incolla da internet.Ignoratelo.
BRAVO MAZZONI, SEI UN GRANDE!