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Caso Sinner, ingiustizia è fatta (di Marco Mazzoni)
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
La matematica non è una opinione, è una delle poche certezze che abbiamo nella vita. Bene, andiamo per numeri e assiomi.
1 – “La WADA accetta la spiegazione dell’atleta sulla causa della violazione come delineato nella decisione di primo grado. La WADA accetta che il signor Sinner non intendesse imbrogliare e che la sua esposizione al Clostebol non abbia fornito alcun beneficio in termini di miglioramento delle prestazioni e sia avvenuta a sua insaputa”. Così nello Statement della WADA che annuncia l’accordo con Sinner, facendo decadere l’appello al CAS.
2 – “Il sistema antidoping dovrebbe preoccuparsi di trovare i dopati. I dopati sono coloro che cercano di migliorare le proprie prestazioni tramite sostanze non consentite”. Questo ha scritto tre giorni fa il direttore esecutivo della PTPA, affermando il principio massimo che deve proteggere gli stessi giocatori da chi bara e deve animare l’attività dei controlli anti-doping. Principio affermato nel codice WADA stesso.
Due frasi nette, incontrovertibili. Certe. Non c’è argomentazione che possa confutarle o metterle in alcun dubbio. 1 + 2 = 3. Matematica. Non c’è interpretazione. È una certezza. Per questo il fatto che Jannik Sinner sia stato fermato per tre mesi è una terribile ingiustizia. Punto. Quando viene condannato un innocente è un fatto grave, è necessario riflettere. Un fatto che doveva muovere gli attori in modo diverso, fino a sfociare nella piena assoluzione per Jannik Sinner.
Il commento alla clamorosa svolta nel “Caso Clostebol”, che ha portato Sinner a uno stop di 3 mesi senza esser giudicato dopato ma solo per la responsabilità oggettiva sul proprio team potrebbe fermarsi qua, non servirebbe aggiungere altro per rappresentare in modo freddo la situazione terribile che ha subito Jannik.
Abbinare la parola giustizia a tutto questo marciume è un’offesa all’intelligenza, ma forse è “giusto” entrare un po’ più in profondità in una faccenda orribile, sbagliata, che ha toccato duramente e sporcato l’immagine di una persona ed atleta esempio di lealtà e correttezza, stimato da ogni essere vivente entrato in contatto con lui. Un qualcosa di totalmente sbagliato che ha colpito la persona più sbagliata possibile e per questo sommamente ingiusto. Sinner è dichiarato non dopato, ma squalificato. Un danno di immagine incalcolabile.
Prima di addentrarmi nella vicenda con considerazioni varie, una piccola premessa. Nessuno sapeva che le cose stessero per prendere una piega del genere, e in modo così repentino. È persino singolare che lo stesso Jannik fosse a Doha, prontissimo a tornare in gara dopo la vittoria agli Australian Open, fermo dallo scorso 26 gennaio. Se ci fosse stata la avvisaglia che la risoluzione del caso era così prossima, forse Sinner non sarebbe nemmeno partito per il Qatar, in attesa. L’entourage di Sinner non ha lasciato trapelare (giustamente) niente, e la stessa WADA per via del suo portavoce un paio di giorni fa ha ribadito in un’intervista a La Stampa che la posizione dell’Agenzia era ferma: 1 o 2 anni di squalifica questa la richiesta. Nessuna alternativa contemplata. Eppure… le persone con le quali ho avuto modo di parlare già dallo scorso autunno erano a conoscenza della mia sensazione di fondo: niente appello, si arriverà ad un accordo, sarà uno stop di pochi mesi e consentirà a Jannik di non perdere Roland Garros; quindi qualche mese, come per Swiatek. Queste cose sono destinate a ripetersi, i meandri della politica sono un pattume assoluto, ma in fondo se vogliamo, prevedibili. Non si poteva scrivere, ma questo sentivo. Un boccone amarissimo da mandare giù “per il bene di tutti”. Così purtroppo, è stato. Nessuna divinazione o veggenza, è la amara constatazione di quel passa il convento e la conoscenza di vicoli oscuri, quelli nei quali non ti vorresti mai inoltrare ma che conosci fin troppo bene…
Da sottolineare un piccolo passaggio, cruciale: WADA ha proposto, Sinner ha valutato e accettato per chiudere la faccenda e passare oltre, finalmente con questo capitolo chiuso. Non è un patteggiamento, ma un accordo. Attenzione, le parole sono importanti. Sinner non si dichiara colpevole di nulla, ma accetta la responsabilità oggettiva per i membri del suo team che hanno commesso un errore mortale. C’è un enorme differenza tra le due situazioni.
“Per il bene di tutti”. Binaghi, persona pragmatica e assai lungimirante se ce n’è una, ha tuonato con parole fortissime, esprimendo un concetto tanto ferale quanto lucido: “È la prima volta che una vergognosa ingiustizia ci rende felici”. Già… ingiustizia, ma felicità. Perché? Beh, perché si tira un riga, finisce un incubo, si può pensare più serenamente al futuro, mettendosi alle spalle questa bruttissima vicenda che vede il nostro n.1 vittima di un errore mortale non suo, ma che l’ha costretto a mesi e mesi di stress terrificante. Perché lo spettro di 1 anno di stop, che oggettivamente gli avrebbe rovinato la carriera, è svanito. Perché Sinner ha scelto, consigliato dal suo team legale (e forse anche la famiglia) di mandar giù un calice di fiele oggi guardando gli orizzonti di una carriera che si spera sia lunga altri 15 anni, ricca di successi, così tanti e limpidi da far restare questa pagina un foglio sbiadito e non rilevante. Quando sei un campione così grande, devi aver la forza di reggere pressioni enormi e prendere anche decisioni difficili. Questa è stata forse la più difficile in assoluto, considerato la sua totale innocenza, condannato da innocente.
Perché allora è stato condannato? Le cose evidentemente non funzionano. E infatti già si stanno muovendo per cambiare. Soglie, il residuo feudale della responsabilità oggettiva che oggi rende la vita di un atleta di vertice perennemente a rischio vista la impossibilità di controllare una complessità assoluta di fattori e persone… Sostanze, lo stesso concetto di contaminazione, protocolli, tutto sarà rivisto e rimodulato perché un altro caso come quello di Jannik non dovrà più esserci, tutti sono d’accordo su questo, a partire dalla stessa WADA.
Molti parlano di una vittoria per Jannik. Ha accettato un male “minore”, uno stop breve in un momento dell’anno nel quale tutto sommato non ha moltissimo da perdere, assai meglio oggi che in piena estate. Se fosse andato in giudizio, o ancor più vicino alla udienza fissata per il 16-17 aprile e magari si fosse arrivati ad un accordo, avrebbe perso sia Parigi e Wimbledon. Meglio così allora.
Una “vittoria” se così vogliamo chiamarla è stato leggere il comunicato della WADA che annuncia l’accordo. Non ci sono mezzi termini, incertezze o parole da interpretare. È scritto in modo secco e preciso che Sinner non si è dopato. Sinner non ha barato. Sinner non ha tratto alcun vantaggio competitivo. Sinner è fermato per un errore non suo: nel codice anti-doping c’è il passaggio della responsabilità oggettiva, solo e soltanto per questo Jannik paga un prezzo altissimo. Qualsiasi hater del web o antagonista non può puntare il dito contro Sinner e associare la parola “doping”, “barare” o simile al suo nome. Paga perché il codice anti-doping è fermo a logiche che oggi non funzionano. E tutto sarà cambiato. In questo Jannik esce forte. Esce pulito, come giusto che sia, perché è stato dimostrato senza ombra di dubbio che è uno sportivo onesto, pulito.
Tuttavia stride, fa male al cuore e alla pancia che si sia arrivati a questo, allo stop seppur breve, ad un danno tangibile sofferto da uno sportivo che non ha fatto niente di male, che è amato e rispettato da tutti, colleghi inclusi. Ammetto che il mio punto di vista – assolutamente personale, quindi opinabile – sia alquanto intransigente, ma… da questa storia non c’è alcun vincitore. Ingiustizia è fatta perché un innocente è stato di fatto condannato, anche se in modo lieve. Un ragazzo perbene è stato fermato nel miglior momento della sua carriera per una colpa che non ha commesso. La Agenzia Anti Doping ne esce con le ossa frantumate perché la tanto sbandierata richiesta di 1 o 2 anni di squalifica è stata messa da parte, considerando “3 mesi una pena adeguata ad una responsabilità oggettiva”. Ma… si sapeva da mesi e mesi, dal processo col tribunale indipendente dell’ITIA, che così erano i fatti. Allora perché questo teatro degli orrori e degli errori orchestrato per mesi sulla testa e sulla pelle di Sinner, per poi accettare una transazione e accordo? E parlando poi apertamente di cambiamenti necessari perché un fatto così non si ripeta e quindi ammettendo che il sistema non va. Qualcuno ha affermato che per WADA è un successo perché ha riaffermato la sua presenza e autorità. Personalmente penso l’esatto opposto.
Ora che cosa succede? Cosa fare? In primis, continuare a sostenere Sinner, oggi più che mai. Non solo perché è un nostro campione, perché ci ha fatto sognare ad occhi aperti, ma perché mai come ora ha bisogno di amore e supporto. Ha bisogno di una informazione che deve rappresentare in modo fedele quel che è successo. Che non ha barato. Che non ci sono zone d’ombra. Che non è un dopato. Che la parola doping con lui non c’entra niente. Basta titoli di merda da Clickbait. Basta sciacalli che si credono giornalisti. Basta esperti o tuttologi che si sentono in dovere di dire la propria verità cercando di condizionare l’opinione pubblica per proprio tornaconto. Jannik va sostenuto e difeso, perché lui lo merita e lo meritano i tanti che in lui hanno creduto.
Per questo da oggi la responsabilità della stampa sarà ancor più fondamentale. È necessario comunicare bene quel che è accaduto, senza incertezze, dando risalto ai fatti, a termini precisi e spiegazioni semplici che possano arrivare a tutti, anche a chi si è appassionato al tennis da poco e non ha voglia, tempo o capacità per capire in profondità quel che è accaduto, e che quindi potrebbe schierarsi dalla parte di chi semina odio e/o disinformazione. Purtroppo certa parte dell’editoria e il mondo del web in particolare vive di negatività, sulle disgrazie altrui, infischiandosene di correttezza e lealtà. Sarà importante che la buona stampa sia forte, sicura, coesa, e magari che gli organi di controllo possano anche muoversi per cancellare chi razzola male e senza scrupoli, cercando di speculare a proprio favore. Ci saranno milioni di haters nel mondo del web e non solo a cavalcare l’onda, cercando ancor più di screditare Sinner, e pure il tennis italiano intero, negando l’evidenza dei fatti. Terrapiattisti in salsa tennistica. Questo esercito del male deve essere contenuto e sconfitto condividendo la verità, la certezza dei fatti, seminando amore per lo sport e la verità. Sinner se lo merita. Tutti coloro che credono nei valori dello sport se lo meritano.
Un commento amaro, è un calice di veleno da sorseggiare per tre lunghi mesi, il più simile alla fiele nella mia ormai discretamente lunga attività giornalistica. Ingiustizia è fatta. Non ci sono vincitori quando un innocente subisce un torto così grande.
Marco Mazzoni
TAG: antidoping, Caso Clostebol, Editoriale LiveTennis, Jannik Sinner, Marco Mazzoni, Wada
Grazie per questo bellissimo, profondo e coraggioso articolo!
@ guido Guest (#4318475)
Lo penso anch’io…
Questo sta ancora brancolando nel buio e preconfezionando i capi d’accusa a lui graditi, senza che alcuna responsabilità indiretta di Jannik Sinner sia stata acclarata dal deputato organo giudicante (semmai è avvenuto il contrario), ma solo accettata per ragioni di mera opportunità con un accordo transattivo !
L’ha scampata bene anche la Wada che se avesse visto respinto il ricorso dinanzi al Tas, cui mai erano state appellate le decisioni dell’Itia, avrebbe totalmente perduto in credibilità.
Leggendo il suo articolo mi autoconvinco che qualcuno o più di uno voleva far fuori un campione. Che bassezza. Articolo eccellente.
Mi spiace veramente molto che tu non abbia proprio capito niente di quello che scrivo da mesi…..
Non so come aiutarti……
Il tuo paragone non è attinente al ns caso: l’incidente che descrivi avviene FUORI dal perimetro di competenza e responsabilità del datore di lavoro per cui è certamente estraneo.
Se invece lo stesso lavoratore guida un muletto DENTRO l’azienda senza avere le competenze necessarie (formazione, “patentino”….ecc.), il datore di lavoro è sanzionato, anche se non ha investito nessuno (se l’ente di controllo se ne accorge). Se investe qualcuno, il datore di lavoro non si asciuga più gli occhi…….
E’ assai simile al rapporto Sinner-Naldi….
Sulla decisione Itia di agosto ho già scritto di tutto: per me, non hanno capito che il problema era la responsabilità dello staff.
La sanzione da 1 a 2 anni è sproporzionata: anche questo l’ho scritto una decina di volte
Non rispetta i principi di proporzionalità ed equità, alla base di ogni sistema giuridico compreso il codice Wada e il Tas avrebbe potuto riconoscerlo benissimo.
Penso che anche la Wada lo sappia, tanto che dal 2027, la sanzione per un ipotetico caso Sinner sarà da ammonizione a 2 anni
In sostanza è quella che hanno già applicato.
L’esempio della sicurezza sul lavoro vale anche in questo caso: non è necessario che una violazione provochi un infortunio perchè il datore di lavoro venga sanzionato come, sul doping, non è necessario che migliorino le prestazioni.
Se l’organo di controllo in un’ispezione verifica la violazione delle norme di sicurezza (es. il lavoratore non indossava il casco obbligatorio) la sanzione c’è sempre…..
Sono i cosiddetti “reati di pericolo”: non aveva il casco per cui c’era il pericolo che si facesse male e quindi ti sanziono….
Il senso del cap 21 sulla “responsabilità dell’atleta e dello staff” (la violazione di Sinner) è appunto prevenire il pericolo che l’incompetenza o la negligenza dello staff comportino un pericolo di effettivo miglioramento delle prestazioni.
Quindi, viene sanzionato indipendentemente dagli effetti prodotti, reali o potenziali.
Ho spiegato almeno 10 volte perchè la decisione Itia è debole: la giurisprudenza è completamente sbagliata perchè non hanno capito il “fulcro” del problema (responsabilità verso il PROPRIO staff)
Ho spiegato almeno 10 volte perchè la sanzione da 1 a 2 anni è sbagliata: perchè non rispetta i principi di proporzionalità ed equità alla base di ogni principio giuridico COMPRESO il codice Wada. I principi prevalgono sempre su quello che c’è scritto sul codice per cui, applicandoli e il Tas poteva farlo, la sanzione avrebbe dovuto essere fra 1 e 3 mesi (scritto più volte e centrato in pieno)
Non c’è stato nessun baratto: il codice prevede la possibilità di un Accordo con riduzione della sanzione SE PRIMA il giocatore ammette la violazione e accetta la sanzione (fatti che non c’erano quando Wada ha presentato l’appello)
Se Sinner cambia idea, ammette la violazione e il codice lo prevede perchè mai non avrebbe dovuto usare l’Accordo ???
E’ un istituto simile ad altri sistemi giuridici: mai sentito parlare del patteggiamento in Italia ??
Quindi, secondo te, i Tribunali italiani che patteggiano non sono seri??
A me sembri tu poco serio……
Ti ringrazio per la stima. Non ci vuole molto per capire che Sinner non è dopato o in malafede. Basta un po’ di intelligenza. Materia scarsa, a quanto pare.
Saluti e buon tennis.
non per difendere Emigratis, anzi per dire che forse non sa scrivere in italiano corretto e si permette di correggere e criticare chi invece si esprime chiaramente: secondo me voleva dire il contrario di quello che ha scritto (intendo che ha scritto Emigratis stesso), cioè che il 99% (inlcuso lui) è convinto che Sinner non sia dopato
Entrare nella vita privata vuol dire, per esempio, svolgere periodiche analisi su un collaboratore per verificare se faccia uso di sostanze stupefacenti, di alcool o a i suoi comportamenti sessuali, le idee politiche, etc. La FIAT schedava, tramite un servizio poliziesco interno, i suoi dipendenti su queste basi, fino agli 70, vi fu un processo che fece epoca in cui la multi nazione fu condannata. Il comportamento, peraltro lecito, dei due collaboratori di Sinner riguardava la loro vita privata, non aveva alcun riferimento con l’attività del tennista. Ho già fatto il paragone del dipendente di un’azienda che, utilizzando un mezzo privato per raggiungere il posto di lavoro, abbia un incidente e provochi, colposamente, danni ad altri. Può esssere chiamato in causa il datore di lavoro?
@ marco.mazzoni (#4318436)
Le confermo il mio sostegno e le suggerisco di non replicare più a tale wapi(Wa pi glia in quel posto) perché è in assoluta MalaFede e non riuscirà mai a convincere che Jannik non è un dopato, purtroppo questa è la gente che ci ritroviamo in questo mondo social imperante dove sono tutti dei Geni dietro la tastiera, mi piacerebbe un confronto faccia a faccia con tanto di avvocati presenti e vedere come porta avanti le sue argomentazioni.
@ wapi (#4318317)
Scusami ma qui mischiamo aspetti giuridici con opinioni.
Affermi che la sentenza itia è debole. È una opinione.
Affermi che la squalifica è sproporzionata. Ma se il codice prevede da 1 a 2, atteniamoci al codice.
Quindi riassumendo: ricorri al TAS per poi barattare mesi e timing della squalifica? Quindi tutto fatto ex ante?
Questo sarebbe l’ente che persegue il doping?
La realtà è che la vicenda doveva chiudersi con la sentenza Itia.
Ma siccome ci sono interessi da parte di tanti attori, in primis wada, si è arrivati a questo teatrino ancora peggiore.
Ribadisco: un ente serio non si accorda. E un ente serio non ricorre al tas per ragioni politiche e non giuridiche. Dovevano aspettare il tas e non firmare accordo. Perché le parti non sono uguali. Sinner rischiava la carriera e la wada una figuraccia. Sono equivalenti?
Direi di no.
@ marco.mazzoni (#4318436)
In pista già alla mattina signor Mazzoni? La ringrazio per il prezioso e puntiglioso lavoro che porta avanti, per il coraggio, la correttezza e l’onestà, con cui difende le cose in cui crede, per questo importante spazio che concede a quelli come me. Le auguro una buona vita, a lei e a tutta la ciurma di LT. Fabio
@ Sasha (#4318237)
Ricordiamoci che l’appello al TAS non era una scelta obbligata o un automatismo. Sono mai state rese pubbliche le contro deduzioni della wada per smontare la sentenza ITIA?
O forse avevano poche cartucce e hanno giocato sul fattore tempo, sul logoramento dell’atleta e sulla risonanza mediatica mondiale.
Della serie intanto facciamo ricorso perché è il numero 1 e poi si vede!
Il tale che scrive come il Vernacoliere ti fa una domanda: quindi per te Sinner è un dopato e il 99% dei commentatori è convinta che sia un dopato. Ok.
Non so chi tu sia perché ti trinceri dietro un nickname.
Bene, visto che lo sgrammaticato che scrive da Vernacoliere è per tua sfortuna nell’ambiente da un po’ di tempo e conosce quasi tutti i commentatori, intendo quelli che lo fanno di professione, si informano, seguono le regole, non i leoni da tastiera o blogger che pensano di essere i figli di Rino Tommasi, allora fuori i nomi. Dimmi chi, nome cognome e testata, è convinto che Sinner sia un dopato, abbia ingannato tutti prendendoci per il K. Avanti.
Non uscirà nemmeno un nome dalla tua tastiera. Del resto, non sei in grado di comprendere quello che è scritto nei giudizi di ITIA prima e ribadito da WADA nel comunicato poi.
Il negativo è quello che succede tutti i giorni in ogni parte del mondo. La Politica non esiste più.
Dovrebbe ingaggiare Nadal, non credo sia più tesserato. Chi meglio di lui per prepararlo al Rolando?
Sinner ha fatto benissimo ad accordarsi anche se innocente. Dal fatto che abbia accertato rimane il sospetto ma, tanto, il sospetto sarebbe rimasto ugualmente. Per lo meno la sosta sarà breve e non lo danneggia molto…alla faccia di chi rode!!!!
Questa vicenda dal gusto amaro, svela il pressappochismo e la superficialità che caratterizzano il mondo dello sport, anche quello professionistico. Partiamo dall’inizio: un bambino di 6-7 anni, scopre che fare sport è una cosa estremamente appagante, divertente, appassionante, non vede l’ora di cimentarsi in ciò che lo fa stare bene. I genitori assecondano questa sua passione e lo iscrivono ad un corso presso una società sportiva, dove sotto la guida di adulti più esperti, il figlio potrà migliorarsi e divertirsi sempre più. Mano a mano che il tempo passa il bambino scopre di essere portato per quel gioco, che ottiene risultati migliori di altri della sua età, che impara cose che non sapeva neanche di essere in grado di fare e che la soddisfazione cresce col crescere delle proprie capacità. Il sogno di fare quello tutta la vita inizia a concretizzarsi. “Arriverò a incontrare i più forti e imparerò a batterli” pensa “Diventerò il più forte di tutti” sogna. Nel giro di 10 anni il bambino diviene un giovane ragazzo, i miglioramenti sono stati sorprendenti, ha cambiato società sportive, ha da anni allenatori di riferimento, ha vinto, perso, imparato, rivinto, si è migliorato e continua a migliorarsi, ha persino lasciato la famiglia e ora è seguito passo passo da un gruppo di persone, ha imparato tecniche precisissime, sul come controllare gli organi del suo corpo per ottenere il risultato più efficace, è un vincente pronto per entrare in quel mondo che sogna fin da piccolo. Il mondo dei campioni. Immaginate la gioia, ciò che solo fino a pochi anni prima gli sembrava irraggiungibile ora è li, a portata di mano. Figata. Il resto è ugualmente immaginabile. Passati pochi anni quel bambino che si divertiva a giocare è diventato il nr 1. Tutto questo sotto gli occhi attenti dei suoi allenatori, preparatori, medici, massaggiatori, manager, tutte persone di cui ha imparato a fidarsi come ci si fida dei propri genitori, degli amici, persone che vogliono il bene di questo che ora è un atleta. Dopo questa noiosa premessa faccio una domanda a chi ha avuto la pazienza di leggere fino a qua: IN 18 ANNI DI ATTIVITÀ SPORTIVA, QUANTE VOLTE QUESTO ATLETA AVRÀ AFFRONTATO CON LE PERSONE DEL SUO AMBIENTE LA QUESTIONE DELL’USO DI SOSTANZE VIETATE? QUANTE VOLTE PERSONE QUALIFICATISSIME AVRANNO PRESO TEMPO PER INFORMARE E FORMARE IL RAGAZZO SUI RISCHI CHE SI CORRE TRASGREDENDO IL CODICE ANTIDOPING? E QUALI SONO LE INSIDIE CHE GLI ARTICOLI DI QUESTO DOCUMENTO NASCONDE? se conoscete qualche atleta provate a rivolgergli queste domande, io l’ho fatto più volte, e la risposta è sempre stata più o meno “ma si dai, si sa,c’è la lista e poi ci pensano quelli dello staff”. Ecco penso che la stragrande maggioranza degli sportivi anche di altissimo livello vengono cresciuti sotto il profilo atletico , ma sulla questione doping sono ancora dei bimbi. Perchè l’ambiente sportivo investe troppo poco sulla formazione, fin dagli inizi, dell’uso dei farmaci si delega ai dottori, gli atleti si fidano. Poi arriva la wada che fa il suo mestiere di sbirro ti becca per una cazzata e giustamente ti cade il mondo addosso perchè non hai fatto niente di male. Le federazioni devono investire di più su questa questione devono creare corsi di laurea e persone competenti nella lotta a chi bara. Altrimenti queste cose continueranno ad accadere. Speriamo che questa storiaccia serva a qualche cosa e che si agisca dall’alto per far sì che non accadano più porcate di questo genere, che hanno come vittime principali gli atleti è la credibilità dello sport.
La norma WADA (World anti-doping Code 2021) punisce severamente il semplice possesso di sostanze proibite da parte dell’ atleta o da parte dei suoi collaboratori (2 anni meno eventuali attenuanti) e ad essere punito è sempre l’ atleta.
“acceptable justification” … under medical circumstances where that Person had a physician prescription (example buying insuline for a diabetic child.
Cosi’ a pagina 22 del codice, articolo 2.6 che punisce il semplice possesso di sostanze proibite (come i farmaci da banco con scritto DOPING in rosso sulla confezione come un pugno in un occhio).
Il semplice possesso di sostanze è punito ammenoché vi sia prescrizione medica.
ITIA NON ha MAI assolto Sinner; trovato 2 volte positivo ITIA ha fatto ricorso al Tribunale “Sport Resolution” che in Primo grado ha ASSOLTO Sinner con formula dubitativa e rilevando incongruenze nelle versioni dei fatti fornite, ma comunque non irrogando sanzioni in primo grado.
Qual’è la tua fonte normativa, non i gossip ???
E’ da parecchio che cerco di capire che succederà fino a metà aprile senza riuscirci
E’ pacifico che può allenarsi in una struttura privata ma con chi ??
Con il suo staff (tutti tesserati suppongo) si o no ??
Soprattutto, può allenarsi con qualche tennista tesserato o no ??
Il codice è chiarissimo nel dire che un atleta NON può lavorare con “personale di supporto” squalificato (es. allenatore – Vukov) ma non mi sembra dica, esplicitamente, il contrario…..o almeno io non lo trovo.
Di solito, ciò che non è vietato, è permesso……vale anche qui ??
E’ opaco se non conosci le REGOLE applicabili (Codice Wada)
In prima battuta, a fronte di una decisione Itia, tecnicamente molto debole e con la giurisprudenza sbagliata, Wada ha ritenuto che quella decisione NON rispettasse ne il Codice ne la giurisprudenza.
Il Codice per una violazione involontaria come quella di Sinner prevede la squalifica da uno a due anni, a differenza di altri casi (ed è sbagliata perché sproporzionata alla violazione e questo sarà modificato dal 2027) MA solo quello poteva chiedere Wada, presentando l’appello
Successivamente alla presentazione dell’appello, si può raggiungere un Accordo fra giocatore e Wada (punto 10.8.2) SUBORDINATO all’ammissione, da parte del giocatore, di aver violato le norme antidoping e all’accettazione della sanzione.
E’ evidente che Wada non poteva chiedere 3 mesi quando ha presentato l’appello perché non c’erano le altre condizioni (Accordo con Sinner)
Certamente si poteva arrivare all’Accordo molto prima (ed è questo che contestano alcuni stranieri quando parlano di “accordo su misura”) ma avrebbe saltato Davis, Finals, AO………..
L’Accordo non può che averlo chiesto Sinner perché è lui che, prima, deve ammettere la violazione, poi Wada avrà fatto le sue valutazioni e si sarà arrivati a “contrattare” la sanzione
Mi sembra ragionevole quello che dici. Il principio della prevenzione è convincente: serve a ridurre drasticamente che si abbia una contaminazione accidentale indiretta. In questo modo le probabilità che si verifichi una tale contaminazione accidentale indiretta richiederebbero una sfiga grande come una casa.
Se Naldi fosse stato consapevole della pericolosità di quello spray, molte cose sarebbero andate diversamente.
Questo mi sembra un discorso in linea con le posizioni della Wada e abbastanza critico con la ITIA, visto che la ITIA ha assolto Sinner da ogni colpa e negligenza. Però in un caso del genere 1 anno di squalifica era del tutto sproporzionato: ha fatto bene la Wada a proporre una riduzione a Sinner.
Per quanto riguarda il fatto che un atleta di cui si riconosce che non si è dopato e che non ha ottenuto alcun vantaggio dalla contaminazione non debba essere squalificato (posizione di Mazzoni), continuo a ritenere che sia una posizione sbagliata. Non perché deve essere punito chi non ha preparato adeguatamente il suo team (caso di Sinner con Naldi). Non è infatti compito della Wada punire chi non prepara adeguatamente il suo team. Il compito della Wada (qui concordo con Mazzoni) deve essere solo quello di punire chi si dopa. Il problema è che chi si dopa potrebbe usare i collaboratori per simulare una contaminazione accidentale, e non gli si può concedere questa scappatoia.
Se poi come sostiene qualcuno in questo forum è impossibile per chi si dopa e viene trovato positivo simulare una contaminazione accidentale, allora Sinner andava assolto anche se non ha preparato Naldi sulle misure antidoping. Ripeto la Wada deve occuparsi solo di combattere il doping. Il tuo esempio sulla sicurezza dei lavoratori infatti non è corretto per il caso di Sinner. Sarebbe corretto solo per quell’atleta che non forma i suoi collaboratori e a causa di questo i suoi collaboratori per incompetenza lo contaminano a un livello tale da causargli vantaggi nelle competizioni, provocando un doping reale sebbene involontario (non è appunto il caso di Sinner). Se non ci sono vantaggi nelle competizioni non si configura neanche un doping involontario e siccome la Wada deve occuparsi di doping, non avrebbe motivo di intervenire.
Qualunque organismo che si occupi delle “sorti della città” è “politico” per definizione (polis tuchè)
Non è un’offesa ne un aspetto, di per sè, negativo, al contrario….; lo diventa se usi la politica per tuoi fini personali o estranei alla tua missione
Ma allora hai anche problemi a leggere o non sai un minimo d’inglese o non capisci…!!!!
Ti traduco al volo il fulcro della decisione Errani, il cui principio è stato applicato, tal quale, a Sinner
“198. La responsabilità dell’atleta include il fatto che essa è responsabile del comportamento del suo entourage, siano essi i suoi allenatori, il personale medico ecc. o, nel caso di specie, i membri della sua famiglia che vivono nella stessa casa e, in particolare, sua madre che stava preparando il cibo che è stato consumato da tutta la famiglia, compreso l’atleta, il 13 e/o il 14 febbraio 2017.
199. Il grado di colpa esercitato dalla madre dell’atleta è da imputare all’atleta stessa perché ha incaricato la madre di preparare il pasto che ha mangiato……….”
Sei fuori strada….
La norma dice che puoi portarti dietro tutto quello che vuoi, se hai una “motivazione accettabile” e non serve proprio nessuna prescrizione medica per un farmaco da banco…..
Ferrara ha acquistato un farmaco per suo uso personale, per curare una sua patologia che, evidentemente, non viene resa nota…. ed è assolutamente lecito.
Questo farmaco è sempre rimasto nel bagno personale di Ferrara, fra i suoi effetti personali, nella villa che ospitava tutti a IW
Naldi andava nel bagno di Ferrara per spruzzarsi il Trofodermin sul dito (questi sono i fatti riportati nella decisione di primo grado)
Ferrara non centra niente; il pasticcio lo ha fatto Naldi…..
Il mondo dello sport lo ha capito benissimo: infatti Ferrara è subito rientrato, Naldi no.
Non ne sai niente TU, perché hai iniziato ad occuparti di doping ad agosto 24…..
E’ sufficiente che tu vada sul sito di Wada, nella sezione “ricerche scientifiche”, e trovi riportato l’abstract della ricerca: “Rilevamento di clostebol nello sport: doping accidentale ?” (nota il punto interrogativo)
E’ un lavoro del 2020 del dott. Xavier de la Torre (vice direttore laboratorio FMSI – Nado Italia – unico laboratorio italiano accreditato Wada) che è anche uno dei tre esperti scientifici interpellati dallo pseudo Tribunale Itia per il caso Sinner.
Sono segnalati 40 casi di contaminazione da clostebol derivanti da Trofodermin dal 2013 al 2020 con concentrazione inferiore a 2 ng/ml nel 77% dei casi. Praticamente tutti i casi sono in Italia e America del sud (Brasile) perché Trofodermin non è commercializzato altrove
Sono stati effettuati 3 esperimenti e verificati i risultati che dimostrano l’alto grado di contaminazione anche per contatti molto brevi e la persistenza nel corpo per 10-15 giorni
Nel terzo esperimento, il più spettacolare, un volontario si è autoapplicato 5 mg di Clostebol equivalente sulla mano e poi, 30 minuti dopo, ha stretto la mano ad altri 7 volontari
In 6 dei 7 volontari, 4-5 ore dopo, è stata rilevata la presenza di Clostebol fra 0,1 e 0,5 ng/ml ovvero fra 100 e 500 pg/ml.
Ed invece, secondo te, “nessuno fino all’anno scorso ne sapeva niente”: ma per favore !!!!
Hai una vaga idea di cosa sia il microdoping ??
Proprio quello che si fa con dosi quasi infinitesime…..
Prova a documentarti, ho anche cercato di spiegarlo un po’ di tempo fa in un lungo post
Come credo di aver anche dimostrato che quello di Sinner NON può essere un caso di microdoping, ma questo non significa che le microdosi vadano sempre bene, anzi, il contrario……. SE vuoi davvero combattere il doping.
Invece, dietro a tutti costoro che chiedono limiti minimi per TUTTE le sostanze proibite, ci sono alcuni che non aspettano altro che aver via libera per il doping….
L’accordo si fa in due! Gliel’hanno spiegato?
La vigilanza non la fai ispezionando le borse o mettendo la telecamera in bagno: questo lo dicono solo quelli che vogliono ignorare o sviare la questione, tirando di mezzo la privacy che non centra un fico secco.
Da che mondo è mondo, quando la vigilanza diventa impraticabile per 1000 motivi, si utilizza lo strumento della “prevenzione”.
La prevenzione la fai con la competenza e la competenza, se non ce l’hai, la ottieni con la formazione.
Questo vale in ogni ambito di vita e di lavoro.
Ad esempio, dovrebbe essere noto a tutti che un datore di lavoro NON può assumere un dipendente (qualunque lavoro faccia) senza prima accertarsi che abbia le competenze necessarie in materia di sicurezza sul lavoro, e senza fargli la formazione obbligatoria, a tutela della salute sua e degli altri che lavorano con lui.
Se non lo fa, il datore di lavoro è responsabile per colpa ed è sanzionato come prevede la legge.
Per il doping è la stessa cosa: si vigila tramite la prevenzione.
Sinner ha assunto un incompetente sul doping e non l’ha obbligato a formarsi (Naldi) – almeno questo emerge abbastanza chiaramente dal curriculum e dalla decisione di primo grado
Quindi è sanzionato per questa sua negligenza che è una responsabilità soggettiva (per colpa)
Qui però stiamo parlando di diritto sportivo internazionale……
Se leggi il punto 10.8.2 del codice, che ho riportato in un post oggi pomeriggio, ti rendi conto che il PRESUPPOSTO di tale Accordo è che l’atleta AMMETTA la violazione delle norme antidoping e accetti la sanzione.
Sono anch’io dell’idea che un ente serio non predica in un modo per poi operare in un altro. Avrebbero fatto bene a proporre subito tre mesi e ciccia, invece hanno continuato a proporre mediaticamente ovunque uno o due anni di sospensione ( e secondo tanti giuristi del sito non poteva essere che così norme alla mano). Siamo passati da minimo un anno a tre mesi. Alla fine a loro interessava portare a casa un risultato positivo e si sono accontentati di tre mesi, forse temendo di non incassare neanche quelli.
L’antidoping nel tennis, WADA inclusa, ha sempre protetto i primi della classe, con Sinner si sono avventurati in un terreno a loro sconosciuto, e alla fine hanno forse avuto paura di aver fatto il passo più lungo della gamba. Certo anche Sinner l’ha avuta, ed è più che comprensibile, quindi i timori di entrambe le parti hanno portato a questo “accordo”.
L’altra domanda invece da porsi è se il caso Sinner aprirà una nuova pagina nell’antidoping tennistico oppure tutto ritornerà come è sempre stato, cioè il tennis di vertice sostanzialmente immune dal fenomeno per decisione delle stesse alte sfere dell’antidoping.
Staremo a vedere; intanto tanti tennisti e tenniste iniziano a preoccuparsi, perchè se trattano il numero uno così, allora tutti sono a rischio, o forse no?
Accordo che conviene a tutti. Deciso già da tempo, si aspettava questa finestra temporale per non fargli perdere la chance degli AO e non pregiudicare Roma, Parigi e Londra. Mi sembra chiaro, no ? Chi non vuol intendere ha poca conoscenza delle cose del mondo.
Sì, sì, è la Gazzetta che dice il contrario (solo riguardo al team non al resto). Mah, sarà la solita Gazzetta…
Questo modo di esprimersi è da persona rozza e maleducata: se non sei in grado di reggere un dissenso senza essere offensivo, rivolgiti altrove perché fare il bulletto con me non ti servirà a niente.
Entrando nel merito ciò che io sostengo è che non si può essere sicuri della ricostruzione che dà un atleta della sua positività, e che questo lascia spazio a chi si dopa veramente di costruirsi una possibile via di uscita.
Lo sostengo come principio di prudenza che dovrebbe sempre guidare una lotta al doping che può escogitare sempre nuove tecnologie e modalità di assunzione.
Tu e Bagel sostenete invece che si è in grado di determinare con sicurezza quando una ricostruzione fornita da un atleta escluda il doping, e che non si può preparare a tavolino una contaminazione accidentale indiretta. Se è così allora non ha senso ritenere l’atleta responsabile per quello che fa il team in un caso di contaminazione indiretta e accidentale. E il comportamento della Wada e le sue dichiarazioni sul caso di Sinner sono completamente fuori luogo. Perdonami ma non essendo io un esperto nel settore devo per forza considerare più probabile che il mondo non sia improvvisamente impazzito.
Come scritto in altro articolo, fa bene Alcaraz a non sbilanciarsi e fanno bene gli altri a lanciare frecciatine. E io faccio bene a sperare che succeda a tutti loro la stessa cosa e dopo vediamo cosa hanno da dire o non dire questi idioti. Come già scritto, fossi un tennista mi preoccuperei della vicenda Sinner ma forse loro son troppo stupidi per capire cosa rischiano
Sono due come mm&i e il suo ventriloquo logorroico
🙂
Sono una mandria di pecore, una congrega di clown che non fanno ridere. Jannik e il suo team hanno deciso di fare terminare lì stillicidio nervoso e accettare una piccola penalizzazione onde evitare mesi di stress e il rischio che al TAS qualcuno si svegliasse con le emorroidi dolenti e lo squalificaste un anno.
Accordo stragiudiziale
Con buona pace degli analfabeti che lo chiamano patteggiamento. E che confondono reato e pena.
E che non fanno nemmeno pena ma disgusto
Sinner da professionista sfrutterà in modo minuzioso questi tre mesi,così come un atleta che si infortuna che lavora sulla parte del corpo “sana”.Per cui Jannik oltre a curare l’aspetto fisico si metterà a studiare schemi e punti deboli degli avversari, curerà la parte tecnica con piccoli accorgimenti.Ovviamente gli mancherà l’aspetto agonistico ma vedrai che dopo un periodo di adattamento riprenderà meglio di prima.
Io vorrei un articolo, non sul passato anche recentissimo, tanto ormai mi sembra tutto molto chiaro anche a chi non ci vuol veder chiaro.
Io vorrei un articolo sul futuro, ossia su questa quaresima anticipata che è stata imposta ai tanti fans di Sinner, nonché a Sinner stesso. Non ci sono molti giri di parole: fino agli Internazionali ogni torneo importante sarà per lui e per noi fonte di rammarico.
@ Emma_Woodhouse (#4318144)
Ok Emma, scusami.
Allora, leggi l’articolo del link che segue al punto 5:
https://www.eurosport.it/tennis/squalifica-sinner-quando-e-con-quanti-punti-tornera-e-quali-tornei-salta.-5-domande-sullaccordo-con-la-wada_sto20081814/story.shtml
Concordo esattamente con te… !!!!!!!
Dico agli utenti e appassionati che hanno dei dubbi sulla vicenda di provare a rispondere a questa domanda:
ITIA assolve Sinner e lo penalizza, wada fa ugualmente ricorso (e’ nel suo diritto) con esito incerto (da assoluzione fino a 1-2 anni come richiesto nel ricorso). Ma poi in modo anomalo accetta 3 mesi? E sembra che l’abbiano proposto loro!!!
Ci rendiamo conto del comportamento opaco di questo ente? Se vuoi affermare dei principi e sei un agenzia seria vai fino in fondo.
Prima fai ricorso e poi fai un passo indietro? Ora la sanzione calcolata ad hoc purtroppo è la conseguenza del casino generato in precedenza da wada.
Perché in questo processo chi ha più potere negoziale è wada e chi ha tutto da perdere e’ Sinner.
Proviamo a rispondere a questa domanda e forse si capiranno meglio i termini e il contesto di questa assurda vicenda che è tutta politica.
Grazie Antonio. Questo lo sapevo. Ma non credo rimarrà fermo 2 mesi (da adesso a metà aprile appunto). E tutti hanno scritto che in questo arco di tempo potrà allenarsi in sedi private, senza il suo team, con sparring non tesserati ecc. Mentre la Gazzetta scrive che potrà allenarsi con il team anche prima di quella data. Volevo capire meglio questa cosa.
Ciao Emma.
Allora, in funzione dell’intervenuto accordo tra Jannik e Wada ai sensi dell’art. 10.8.2 del codice antidoping, Jannik potrà riprendere ufficialmente l’attività di allenamento solo dal 13 aprile p.v. in base all’art. 10.14.2 dello stesso codice.
Questo è sicuro.
Quindi, avrà poco più di 3 settimane a disposizione per allenarsi in vista degli Internazionali d’Italia che si svolgeranno tra il 7 e il 18 maggio.
Hai presente i cavoli a merenda?
D’accordo su tutto
Nel suo caso due mi sembrano tanti
Io festeggio per Jannik sinner solo tre mesi di squalifica!.
Ti devo correggere. La culpa in vigilando e la culpa in eligendo sono le classiche scolastiche responsabilità oggettive.
@ Murakami (#4318036)
Ho un legittimo sospetto
L’utente Taigo, che con Giorgione costituiva la coppia di complottisti e tennispiattisti più famosa del forum, e che – offeso per le reiterate e meritatissime pernacchie si era ritirato sull’Aventino – da poco si è riciclato come wapi.
Chi sa se ci ho preso…
E’ stata la Wada a proporre a Sinner la squalifica di tre mesi, Jannik ha accettato per far finire l’incubo.
La Wada cosi facendo si e’ in un certo senso salvata,perche’ altrimenti, con un eventuale verdetto di assoluzione di Sinner,
sarebbe stata ridicolizzata.
Con questa transazione Sinnner pero’ e’ stato vittima di un’ingiustizia e di un danno perche’ deve rinunciare ai tornei con perdita di guadagni, di punti e di immagine.
Nel caso della Swiatek che aveva assunto volontariamente una sostanza dopante la Wada non solo non e’ intervenuta, ma il suo presidente polacco ha affermato che i due casi erano diversi e per la Swiatek non c’era negligenza.
Per me questa storia non e’ chiara, come poteva sapere Jannik se Naldi avesse curato la sua ferita con un cicatrizzante dopante. Dopo l’accordo gli avversari di Sinner vengono agevolati e tornei importanti come Miami, Madrid, Montecarlo non possono avere il n.1 per un’assurda vicenda.
Sembra un giallo con risvolti inquietanti.
Speriamo che Jannik non molli e vada avanti con coraggio che ha sempre dimostrato e perche’ e’ lui il vero n.1
Io non capisco proprio perché molti non capiscono che il caso in cui è rimasto coinvolto il nostro Sinner è a sé, esattamente come ha detto la polacca Swiatek, non si possono fare paragoni con altri casi, come quello della Errani o di Bortolotti o di Palomino. È la prima volta che un atleta viene contaminato inconsapevolmente da un membro del suo staff tecnico, nonostante tutte le precauzioni prese dall’atleta stesso. Nel regolamento antidoping non si parla di contaminazione, ma piuttosto di somministrazione, ecco perché in buona sostanza il primo tribunale, cui s’è rivolta l’Itia, ha assolto Sinner, l’ha reputato senza colpa e senza negligenza. La Wada però s’è messa di traverso contestando la piena assoluzione, perché secondo il codice antidoping l’atleta è responsabile delle azioni, sia pure inconsapevoli, del suo staff. A posteriori di tutta questa dolorosa vicenda mi viene questo dubbio: se il tribunale a cui s’è rivolto l’Itia avesse proposto, che so, due mesi di squalifica a Sinner, la Wada avrebbe fatto ricorso? Forse sì, perché la pena minima per il caso Sinner prevede un anno di squalifica, o forse no, non lo sapremo mai. Come non sapremo mai se il TAS avrebbe assolto Sinner o lo avrebbe condannato. So solo che un innocente, come lo è Sinner, per di più persona corretta e d’animo buono, vive con profondo dolore una situazione in cui si può rischiare una pena severa pur non avendo fatto nulla di male. Per questo io approvo ciò che ha deciso Sinner, lo avrei fatto pure io. Chiudere questa vicenda il prima possibile per guardare con più serenità alle prossime sfide. Senza curarsi delle opinioni di chi non vuol capire, per interesse o per invidia.
Giusto,amen.
Intanto grazie a Mazzoni per l’ottimo articolo e la presa di posizione netta e chiara. Poi vorrei che qualcuno mi chiarisse la questione del team. Ieri leggo praticamente ovunque che fino al 13 aprile non potrà allenarsi con il team. Oggi la Gazzetta dice il contrario. Come stanno le cose? Mi interessa particolarmente questo aspetto perché pensarlo anche senza Vagnozzi e il resto dello staff per due mesi per qualche ragione mi fa più male dei fiumi di cattiveria che in queste ore hanno continuato a scorrere soprattutto sui social ma anche su alcuni giornali.
Se ne avete già discusso chiedo scusa, ma ultimamente faccio fatica a leggere tutto.
Completamente d’accordo con Mazzoni. La cosa peggiore da digerire, stavolta, non sono tanto gli insulti di Kyrgios (ormai ci siamo abituati), quanto le dichiarazioni choccanti di Kafelnikov: se è così sicuro che Sinner sia un dopato, se ha le prove, perché non le tira fuori? Probabilmente parla senza sapere niente di tutta la vicenda, come Wawrinka e tanti altri. Infine, una parola per l’uomo Jannik. Facile dire che doveva rifiutare l’accordo e andare dritto a sentenza. Personalmente ho vissuto da vicino (anche in qualità di testimone in tribunale) disavventure penali di brave persone, accusate ingiustamente, che hanno solo avuto la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato… e ne sono uscite a pezzi! Prima la gogna mediatica, poi una giustizia che a volte ti porta, per la disperazione, ad accettare qualsiasi cosa pur di mettere fine alla sofferenza. È vero, stavolta è “solo” sport, ma se sei innocente sempre sofferenza è. L’uomo Jannik merita enorme rispetto, perché ha vissuto e gestito tutta questa storia in maniera esemplare e mai si è visto un signore come lui sui campi da tennis (e non solo)
Ma dal 9 febbraio a ieri aveva giocato sui campi di Dooha
A me sembra, che il sig. Mazzoni per come si è sempre presentato ,
è sempre molto professionale ed imparziale e addirittura ha sempre cercato di dare a noi consigli saggi ed equilibrati. Questa volta ha voluto dare di più,ha voluto testimoniare il suo sfogo e la sua arrabbiatura di fronte a cotanta ingiustizia per una situazione formatasi da regolamenti che non danno sicurezza e giustizia a nessuno.
Detu,pollice su
Questo Wapi fa finta di sapere, ma in realtà sa ben poco e soprattutto non ha la testa per ragionare, arriva sempre a conclusioni sballate e incoerenti con le premesse. Inoltre è un voltagabbana di prima categoria: fino a qualche settimana fa si affannava per trovare un presupposto di fondamento per l’applicazione dell’esimente di cui all’articolo 10.5 (non accorgendosi che tutto era già spiegato benissimo nella sentenza) tirando fuori spiegazioni assurde e del tutto inutili (la perla è l’equazione massaggio=prodotto, roba che neanche il mio cane); poi, folgorato sulla via di Damasco da chissà quale rivelazione, ha iniziato a sostenere ardentemente che in ogni caso, se risulta coinvolto un membro dello staff, l’atleta non può mai giustificarsi e ha preso a citare casi a sproposito che nulla hanno in comune con la vicenda Sinner. Pessimo e totalmente inattendibile, stendiamo un velo pietoso su costui e sulle sue misere elucubrazioni.
Sicuramente Jannik avrà avuto degli ottimi avvocati ma per me il miglior difensore di Sinner è stato Sinner stesso che ha inequivocabilmente dimostrato coi fatti una verità materiale incontrovertibile ossia che è il numero 1 senza dover ricorrere a trucchi o inganni.
Se non fosse stato il caso di un tennista eccezionale come lui, capace di fugare ogni dubbio vincendo praticamente tutto negli ultimi mesi, anche se avesse avuto come avvocato Perry Mason (per chi non ha i miei anni era l’avvocato più famoso della TV) temo che il suo annetto di squalifica se lo sarebbe preso e quindi posso capire che questo possa indispettire i colleghi meno talentuosi.
“Ingiustizia è fatta” a questo punto si sentono legittimati a gridarlo tutti.
Quello che invece è ben compreso da tutti, anche se gli invidiosi possono fingere il contrario, è che infliggere all’altoatesino una pena più grave sarebbe stato sicuramente ancora più ingiusto.
Restare impantanati in un processo contando sulla Giustizia, ammesso che esista, non sarebbe stato razionale ma controproducente.
Tre mesi passano in fretta, tolto il dente e archiviata la pratica Sinner ne verrà fuori ancor più motivato nel rimarcare il suo valore e io non vedo l’ora di vederlo giocare con Kyrgios
Sinner condannato come Berlusconi per il principio che “non poteva non sapere” cosa facevano i suoi collaboratori
Pippoanzighi, ma perché continui a dialogare con questo soggetto ?
Ma che fai, rispondi a uno che la pronuncia di condanna a Sinner l’avrebbe già preconfezionata e girata al Tas nel caso in cui quest’ultimo fosse stato chiamato finalmente a decidere ?
Che poi, ammesso e assolutamente non concesso che fosse come dice lui, non è mica detto che l’organo giudicante (non lui) avrebbe dovuto seguire ineluttabilmente lo stesso filo conduttore con Sinner e/o per casi che non potranno mai essere identici tra loro.
Ma, Signori miei, se addirittura le Sezioni Semplici della Suprema Corte di Cassazione disattendono precedenti pronunce delle Sezioni Unite chiamate a dirimere i contrasti su specifiche questioni delle stesse Sezioni Semplici (qui ci sono magistrati davvero con le palle), le pronunce del CAS dovrebbero restare imbalsamate nel tempo senza possibilità che possa intervenire un diverso orientamento con la formulazione di un nuovo principio di diritto ?
Questo solo perché lo dice uno scostumato presuntuoso per come si è posto in primis verso Marco Mazzoni e poi verso noialtri che secondo lui non capiamo mai niente ?
Guarda caso adesso non parla più di responsabilità oggettiva, abiurando alla nota quintessenza, ma si trincera dietro la responsabilità soggettiva che è proprio ciò che gli contestai mesi fa !
Lasciatelo bollire come un polpo nell’acqua sua stessa !
…certo, vai a dimostrare che sia stato il massaggiatore del torneo…ci hanno fatto una testa con i teorici massaggi con i guanti e agli Australian Open abbiamo visto solo dei gran massaggi a mani nude (Sinner compreso), per dire quanto in realtà sia tenuta in considerazione la possibilità di contaminazione indiretta…il problema è che è quasi impossibile ricostruire una contaminazione casuale da terzi non legati al proprio staff, a meno sia stato il tuo partner durante un rapporto (come la fondista canadese mi pare), motivo per cui la “ricostruzione” della Errani prese mesi prima di poter essere messa in piedi e motivo per cui spesso risulta poco credibile
@ AmeAur (#4317938)
Concordo con te al 200%.
Ma l’aspetto più strabiliante è leggere o sentire (poco fa a Radio Sportiva il direttore Plastico ha detto che se Sinner ha PATTEGGIATO significa che aveva qualche colpa…) dei “professionisti” dell’informazione produrre dei giudizi distorti se non falsi.
Come ci starebbero bene le querele!
Per gli anti-fans: in genere sono dei frustrati o più semplicemente degli “sfigati” che invidia o i successi (sportivi ed economici) di Sinner.
Si potrebbe anche tifare per Djoko o Alcaraz o altro, per carità, ma il vero tifo “sportivo” (almeno nel tennis!) richiedere il RISPETTO dell’avversario.
Diversamente andate in “curva” allo stadio, dove troverete pare chia feccia come voi!
Sinner è sempre stato in buona fede.Ma qualcuno altro ha lavorato male alle sue spalle (è proprio il caso ) e lui dopo il guaio non ha potuto fare altro che tirare per la sua strada grazie alla sua grande forza mentale.Resosi conto dell’ impiccio ,siccome è un ragazzo onesto e ragionevole, ha preferito accusare un po’ il colpo anche se non eccessivo.
Comunque alla fine è caduto in piedi perché ha la coscienza pulita. L’errore grave c’è stato ma solo di contaminazione e tutti i suoi successi, Jannik li ha ottenuti in maniera pulita e solo con le sue qualità.Del resto ci si dimentica che dopo che è scoppiato il caso di contaminazione Sinner sarà stato testato anche più volte di altri tennisti risultato sempre pulito altrimenti l’avrebbero già squalificato definitivamente.
Tutti i casi che riguardano il coinvolgimento di membri dello staff trattano dì somministrazione, non di contaminazione accidentale e non citare il caso Errani perché non ha nulla a che vedere: in quel caso è stata accertata una sua negligenza concreta
Non c’è mai stato un caso come quello di Sinner, ma che te lo dico a fare
Buona parte di questa discussione non avrà più alcun motivo di esistere quando verranno introdotte le famose soglie di positività per ciascuna sostanza. Fermo restando l’obbligo di collaborazione da parte di chi viene trovato sotto soglia, per individuare comunque le cause.
A quel punto, anche se la positività fosse “involontaria”, beh, caro mio, i numeri dicono che tu puoi aver tratto vantaggio, consapevole o no adesso tu ti fermi…
Questo sig. ‘wapi’ sembra che sappia le cose oggettivamente.
Però per lui lo scambio di accuse tra USADA e WADA sono inezie/bazzecole/pinzillachere.
Sono volati più che stracci. Interi guardaroba LOL
Dovreste leggere i loro comunicati. Io li ho letti a suo tempo. Proprio basati sul Peace and Love reciproco! 🙂
A me sembra che più che con sinner c’è l’abbiano con cahill, che lascia sempre tracce del suo passaggio…
Battetelo. Chiunque. Dovunque. Comunque. Battetelo. Poi a maggio avrà “l’opportunità” di farci vedere se ha huevos per battere Jannik.
Ma bastaaaaa bastaaaa stavolta ha fatto copia e incolla da ubitennis…bastaaaaaa!!!!!!
Non è vero che Sara Errani abitava dalla madre. Sara aveva una abitazione sua ma ha raccontato che, dopo una vittoria in Fed Cup, era tornata a Bologna e aveva accettato un invito a pranzo a casa di sua madre, che le aveva promesso di preparare il suo piatto preferito, ossia i tortellini in brodo fatti in casa. La sentenza dice esattamente questo, basta leggerla. La madre non aveva alcun incarico di preparare il cibo e Sara non abitava più con i genitori quando è successo il fatto.
Wapi, scusami, ma non concordo con te. Banka è un politico politicante e come tutti i politici non seguono le regole ma le percorrono sul filo e spesso andando oltre…. La WADA è un organismo politico! Il resto conta poco
due @@, ribadisco…
@ andrewthefirst (#4317824) E invece c’è chi non riesce a unire i due neuroni che ha nel cervello.
@ ACL (#4317836)
Seppi può tranquillamente fargli da sparring e contemporaneamente amico e allenatore….
Ho letto la sentenza Errani e non è certo stata condannata per un comportamento dello staff, ma per una negligenza propria. Tra l’altro non è vero che la madre è stata considerata un membro dello staff, perché non lo è, ma un membro della famiglia. In ogni caso Sara è stata condannata, come dice chiaramente la sentenza, avendo i giudici ritenuto che il suo comportamento (non quello della madre) negligente per avere accettato un invito a pranzo a casa della madre, pur sapendo che la stessa prendeva un farmaco contentente una sostanza proibita, e pur sapendo che la madre conservava le pillole in un armadietto in cucina a diretto contatto con il cibo, e poiché già in passato era accaduto che una pillola cadesse nell’impasto o nel brodo. Può sembrare strano o singolare ma questo c’è scritto nella sentenza.
Tre mesi non sono pochi ma se visti nel tempo
Di una carriera sono un tempo trascurabile.
Cerchiamo di capire cosa ci perde Sinner.
Un botto di soldi perchè 4 master milla possono fruttare qualche milione ma per lui sono bruscolini
Un cortocircuito mentale dallo stare fermo tre mesi ma forse meno di quello che rischiava continuando a portarsi quella scimmia sulla spalla.
Un danno di immagine che in ogni caso è già stato fatto e che non sarebbe venuto meno anche se fosse stato assolto. Tanto i Kyrgios e o Mauroamtoni non avrebbero certo cambiato idea nemmeno fosse stato assolto. A chi interessa la verità?
Per questo Sinner ha fatto benissimo a chiudere questa faccenda, quando tornerà a Roma sarà trattato da eroe e alle prime vittorie tutto tornerà come prima
Ecco il veró problema sarà se al ritorno i risultati non dovessero essere buoni le critiche saranno ancora di più ma anche questo era un rischio che bisognava correre tanto primo o posovrà pur perdere
Da oggi ho un sogno: vedere Jannik fare il grande slam e allora sarà la volta che Nole e la sua PPA saranno sotterrati da un mucchio di merda.
gli stai ancora a rispondere?
Sciacalli e merdacce da tastiera preparatevi a schiattare perché il conto alla rovescia è partito ed il 5 maggio è dietro l’angolo
“Basta titoli di merda da Clickbait. Basta sciacalli che si credono giornalisti. Basta esperti o tuttologi che si sentono in dovere di dire la propria verità cercando di condizionare l’opinione pubblica per proprio tornaconto”
Signor Mazzoni standing ovation
Mi dispiace molto per Sinner, una persona come lui non doveva finire nel tritacarne. Per il resto comunque la si veda è e rimane una porcata gigantesca.
Che partigianeria, ma veramente.
Ingiustizia fatta ( non leggo nemmeno l’articolo … ) …
… quindi ?
Sinner doveva essere squalificato due anni ???
Alla fine Sinner ha violato involontariamente il codice della strada di 3 km orari, ha pagato qualche decina di euro, ammenda commisurata all’entità dell’infrazione.
Ha violato il regolamento antidoping involontariamente, ha subito una squalifica di 3 mesi nel periodo in cui rende meno e perde meno punti di tutto l’anno, con alte probabilità di restare pure n.1 a fine del periodo di squalifica.
Alla fine la Wada ha capito la situazione ed ha inflitto a Sinner la penalizzazione più leggera che potesse.
Giustizia fatta.
Grazie per la precisazione, comunque io sottintendevo dire proprio che la pena sarà cambiata e non mi par cosa da poco! Ora Sinner rischiava da 1 a 2 anni, uno sproposito rispetto a quanto si è acclarato, mentre se fossero state già in vigore le nuove regole, avrebbe rischiato dall’ammonizione a 2 anni, molto diverso no? La regola secondo cui l’atleta è responsabile delle azioni dei membri del suo staff è giusto e sacrosanto che rimanga, se no la vera lotta al doping diverrebbe una comica. Infatti, nella sua dichiarazione post accordo Sinner afferma che si è sempre assunto la responsabilità del suo team.
Ci sono decine di casi di squalifiche dovute al “Clostebol” (o al Trofidermin) utilizzato per guarire a razzo vesciche ed abrasioni.
Il clostebol è uno steroide anabolizzante vietatissimo e sulla confenzione del “Trofodermin” c’è una patacca rossa come un pugno in un occhio : DOPING.
Se un MEMBRO dell’ entourage ha a disposizione propria (nella propria valigia, o nella propria stanza…) sostanze vietate SENZA PRESCRIZIONE MEDICA sono previsti 2 anni di squalifica – per l’ atleta – meno le eventuali attenuanti.
Più colpevoli (o idioti … ?) di così, si muore.
In primo grado non è emersa nessunissima prescrizione medica per i MEMBRI che hanno violato così brutalmente ogni norma del codice anti-dopig, prarticamente tutte dalla prima all’ ultima.
Ovviamente resterà il dubbio che lo steroide anabolizzante venisse fatto arrivare appositamente alle vesciche dell’ atleta (ignaro, ma cambia poco) per dargli un ingiusto vantaggio eliminando a razzo, con anabolizzanti, le lesioni sotto ai piedi.
Vista la situazione e la assoluta responsabilità oggettiva che viene ribadita in tutte le norme anti-doping bene hanno fatto ad accettare i 3 mesi.
Non sarebbe stato facile per Sinner dimostrare di avere adottato ogni precauzione possibile per impedire (le norme lo obbligano a fare ciò) che mai per nessuna ragione i MEMBRI avessero a disposizione sostanze proibite.
In questo caso le sostanze proibite, anabolizzanti, fanno parte di una famiglia “topica” che difficilmente passa attraverso la pelle e guarisce a razzo vesciche invalidanti (che impediscono anche di allenarsi oltre a costringere al ritiro maratoneti, giocatori di basket, ecc. ecc.).
Quindi le responsabilità, incredibili/pazzesche dato il livello professionale, ci sono, sono enormi, e potevano colpire assai più duramente Sinner – che deve organizzarsi per impedire che per nessuna ragione al mondo circolino mai anabolizzanti tra i MEMBRI del proprio staff e della propria famiglia (art. 10.5 prevede la responsabilità dell’ atleta anche in caso di sabotaggio da parte della sposa) -.
Gli è andata bene e gli avvocati sono stati assai intelligenti.
@ Pippolivetennis (#4317330)
Grandissimo commento