
Medvedev, crisi profonda. Il ritiro si avvicina?


Sembra passato un secolo ma era solo un anno fa, per l’esattezza il “benedetto” 28 gennaio 2024, quando Daniil Medvedev mise alla frusta il nostro Jannik Sinner nei primi due set della finale degli Australian Open, giocando un tennis di grandissima qualità ed efficacia. Sinner riuscì con classe infinita ad entrare nel match e girarlo a suo favore grazie a un crescendo di impetuosa bellezza, infliggendo al russo la seconda durissima rimonta nella finale di Melbourne dopo quella sofferta da Nadal nel 2022. Sembra passato un secolo perché Medvedev a soli 12 mesi di distanza è il fantasma di se stesso, smarrito, impalpabile, inefficace e tracotante d’una ira tanto furibonda quanto autodistruttiva. Quel tennista formidabile per acume tattico, servizio implacabile, cambi di ritmo raffinati e un gioco tanto “storto” quanto efficace ed affascinante s’è completamente smarrito. Kaput. La sconfitta sofferta a Rotterdam dal nostro Mattia Bellucci ha destato molta impressione nel mondo della racchetta, sia perché ha presentato al grande tennis un personaggio totalmente fuori dagli schemi come il lombardo, mosca bianca in un tour dominato da giganti che tirano fortissimo e tutto uguale, ma anche per l’ennesima debacle fragorosa del moscovita, di nuovo sconfitto contro pronostico dopo una dura battaglia.
Quello che fa più impressione nel momento terribile che sta attraversando Medvedev è vederlo crollare in partite sofferte, lottate, esattamente quello che era il suo territorio di caccia prediletto. Al picco della carriera Daniil ti spazzava via alternando una ragnatela tattica sapiente fatta di palle lentissime e poi velocissime a servizi imprendibili. Se ti faceva un break eri morto perché nei suoi game quasi non si giocava, non te la faceva vedere proprio… Amava spostare la palla e l’avversario e quindi punirlo con una mazzata improvvisa che non leggevi e che non riuscivi a gestire. E se la partita era dura, sofferta e combattuta, si esaltava nella pugna e alla fine usciva quasi sempre lui con la vittoria perché praticamente nessuno riusciva a tenere così a lungo sia mentalmente che fisicamente. Sono passati solo 12 mesi, quel Medvedev è uno sbiadito ricordo.
La crisi di Daniil è in corso da tempo. Nel 2024 non ha vinto tornei e solo in rare occasioni è riuscito a battere i migliori, subendo molte sonore sconfitte e, peggio ancora, iniziando a fare tantissima fatica per sconfiggere avversari che da anni era solito regolare in due set piuttosto comodi. È una crisi profonda la sua perché non funzionano più le basi del suo gioco e della sua filosofia di gioco. Lui spesso si lagna di palle troppo pesanti e che “non vanno”, che necessitano di tantissima forza fisica per esser spinte. L’esatto opposto del suo modo di intendere il tennis, toccare la palla e trovare velocità col timing o slanci a tutta. In parte ha ragione, tutti denotano come le palle attuali sono di scarsa qualità e penalizzano il gioco tattico, ma c’è tanto, tanto di più che non funziona nel tennis del russo.
Sicuramente gran parte dei suoi problemi sono arrivati per un netto calo di efficacia nel servizio. Tutti i numeri della sua battuta sono in discesa, ricava pochi punti gratis e sulle seconde palle non riesce come un tempo a generare abbastanza spin per impedire all’avversario di entrare forte in risposta. Ha avuto discreti problemi ad una spalla, probabilmente non è ancora riuscito a ritrovare la massima scioltezza e il suo colpo principe non va. Solo rimettendo in moto la battuta ha la speranza di tornare il campione che è stato, è un’affermazione brutale ma realistica perché nello scambio ormai sembra fare troppa fatica. Il suo modo di intendere il gioco, rallentare e poi accelerare, non fa più male ai rivali come un tempo. Colpa di colpi meno incisivi, troppo lenti o meno sicuri. “Meddy” al massimo non sbagliava mai, ti costringeva a correre a destra e a manca su palle lente ma difficili da spingere, e quando voleva cambiare passo lo faceva con una frustata che non leggevi e ti lasciava di sasso. Ora è lui costretto a correre e rincorrere, non riesce quasi mai a cambiare passo alla velocità dei giorni migliori e se cerca di prendere lo scambio di petto e tirare fortissimo sbaglia troppo. La bilancia tra vincenti ed errori è totalmente fuori controllo, e per colpa di questa situazione ha perso anche la sua pazienza e la volontà di starsene lì buono a soffrire e rimettere. Spesso, pure ieri sera vs. Bellucci, lo vedi tirare qualche colpo quasi a casaccio per uscire dallo scambio, una bestemmia per uno scacchista come lui, tattico se ce n’era uno sul tour…
La situazione si sta incancrenendo perché lo senti parlare e lui, con feroce lucidità mista a sarcasmo, afferma che non è felice, che non gli piace come sta giocando, che non si diverte, che niente funziona e sta provando a cambiare le cose, senza successo. Fa spallucce, mastica amaro e sorride beffardo come chi non ci crede più. Questo l’aspetto più crudele del suo momento “no”: un tennista che ha costruito un tennis e carriera formidabile sull’autostima, sul non mollare mai e sulla lotta feroce in ogni scambi non ci crede più. Sipario.
Il colpo più efficace non funziona, la sua tattica non rende come in passato, la sua resistenza fisica è diminuita e la tenuta mentale crollata. I suoi punti di forza sono diventati debolezze e ormai tutti gli avversari hanno capito come metterlo in difficoltà. Il serbatoio è in riserva e non trova appigli per cavarsi dal buco. Un quadro impietoso di un giocatore sprofondato in una crisi profondissima e dalla quale sembra molto difficile uscire. Con l’attitudine mostrata nelle ultime settimane e quella delusione che lo consuma ancor più, accumulare sconfitte su sconfitte non può far altro che peggiorare la situazione.
Quindi, cosa fare? Forse fermarsi per qualche settimana, per riflettere, riposare ed allenarsi – o curarsi se la spalla non va – potrebbe essere una soluzione. Nella sue parole c’è un senso di rifiuto, non si diverte, non gli piace questa versione di se stesso. Stare a casa nella sua Costa Azzurra a coccolare i due figli chissà che non possa rendergli quella serenità che manca. Allontanarsi per un po’ dalla competizione potrebbe fargli tornare la voglia di giocare e di vincere, a meno che dentro non sia già troppo consumato e uno stop prolungato non gli dia così tanta serenità da portarlo a un clamoroso ritiro. Non è a mio avviso un’ipotesi così peregrina, soprattutto se dovesse continuare a perdere male e accumulare frustrazione a quella che già cova dentro e lo deprime. Medvedev ha speso tantissimo in termini di energia mentale e di logorio fisico, forse troppo. C’è una generazione di giovani talenti che avanza, forse Daniil si sente già terribilmente vecchio, provato da tante amare sconfitte e rimonte nei grandi appuntamenti che lo hanno fiaccato e depresso. Cose che ti segnano dentro e magari, guardandoti allo specchio, ti fanno dire “ma chi me lo fa fare?”.
Marco Mazzoni
TAG: Daniil Medvedev, Marco Mazzoni
Mi sembra stranissimo e improbabile e impossibile. Un tennista non si può ritirare a 28 tra i 10 al mondo.io a Medvedev ,,
Penso che sia più che altro un motivo fisico di forma, con la spalla non al top, questo piccolo declino del russo.
Ho notato che il suo servizio non rende più come prima e credo che questo sia il motivo principale di queste sconfitte, x un giocatore della sua stazza il servizio è la cosa più importante e se ti funziona quello puoi giocare a buoni livelli fino a 35 anni se non di più.
Per me non si ritira, se bastasse solo perdere, nn giocherebbe più nessuno, al massimo farà come la maggior parte di noi, andrà a lavoro controvoglia, lui per ancora qualche anno mentre noi finché si campa….insomma, così male lui, Tsis e compagnia non li vedo, vedo molto peggio il clown australiano
Io vedo una crisi i miei amici 3 passaggi:
Finale persa con Nadal e tifo contro, con Medvedev che dice che gli hanno levato la voglia di giocare e i sogni di bambino
Partita persa contro Djokovic, in cui il serbo trova la tattica “definitiva” uccidendolo di serve and volley, soprattutto con palla a uscire da destra che lui mandava sistematicamente in rete (tattica poi copiata da Sinner a Pechino)
Finale persa in Australia con Sinner e a seguire quello che sembra un incubo dell’arrivo della nuova generazione, con un sacco di difficoltà a giocare contro le nuove leve in questo 2025
che il russo si ritiri così giovane mi sembra proprio una ipotesi peregrina ..
piuttosto penso a tsisipas.
Ricordo bene l’ascesa di karatsev e la bellissima partita contro djokovic a Belgrado.
Karatsev faceva paura a tutti era una mina vagante ricordo che diede anche un 6-0 ad un Sinner già forte (poi ci fu l’interruzione per pioggia e al rientro Sinner si prese la partita).
C’è da dire che karatsev arrivò al grande tennis in età già avanzata e non mi sembra tutta questa voglia di farsi il culo.
Per tanto tempo ha giocato senza sponsor perché a detta sua non gli offrivano quanto meritava, poi appena firmò per il brand italiano hydrogen non ha vinto più una partita.
Ricordo che in occasione delle Finals era riserva e fu chiamato a gara in corso ma rifiutò perché si trovava già in vacanza alle Maldive.
Si il ritiro di un nuovo telaio, NO CUSTOM, come questo non è CUSTOM del vecchio.
Considerazioni del Sig. Mazzoni che condivido,tra l’altro penso che a questo punto della carriera Daniil dovrà resettare trovando allo stesso tempo nuovi stimoli,cosa non certo facile,inoltre per tipologia tecnica molto personale non vedo come possa snaturare in maniera sostanziale il suo gioco…
Ma tiene famiglia che ora è cresciuta e bisogna portare il pane in tavola,per il ritiro forse è ancora presto…
Ritornare ai vertici top 3/5(non N° 1 quello ormai è blindato se tutto va bene per un paio di anni) sarà cosa improbabile ma non impossibile.
Vediamo cosa succede…
Faccio una considerazione che non c’entra nulla con l’articolo, tuttavia anche io ho espresso il mio modesto parere che si rischia, al prossimo match che Medvedev dovesse perdere con un giovane, il ritiro dalle competizioni, anche se lui ha smentito.. Cmq, la mia considerazione è: io ricordo una semifinale a Belgrado, nel 2021, di un Karatsev straripante contro Djokovic che giocava pure in casa, gli annullò circa 23 palle break e poi vinse la partita a terzo set. Successivamente Karatsev perse poi la finale contro Berrettini, pur giocando bene e facendo dei colpi incredibili. Perse poiché, a mio avviso, arrivò stremato dopo le fatiche della semi in cui aveva davvero speso tanto. Però, nel 2021 Karatsev giocò un tennis stellare, era lo spauracchio in ogni torneo e quindi mi chiedo: se un giocatore riesce ad esprimere un tennis di tale livello, come può perdersi subito negli anni a venire??? Adesso arranca in ogni dove, pare un altro giocatore, come è possibile una tale inversione dopo aver mostrato un tennis di livello assoluto? Per me sono misteri insondabili.
beh, ha vinto lo slam che serviva a djokovic per l’impresa epica.
solo per questo medvedev merita una statua 😆
è la generazione che ha tenuto banco, dietro ai big three, prima e poi subito dopo il covid, che è in crisi.
Tutti, Medvedev, Tsitsipas, Rublev (con Zverev che meriterebbe un’analisi a parte), thiem ritirato per infortuni, non hanno retto l’ascesa di sinner e alcaraz ma soprattutto non sono riusciti a trovare l’assetto con il nuovo tipo di palline.
Non si può sottovalutare la cosa, è un aspetto tecnico che credo sia decisivo.
Questa situazione ha comportato una crisi di risultati prima e una crisi psicologica dopo.
I russi sono proprio crollati mentalmente, tsitsipas è ancora giovane e resta combattivo a tratti ma non ce la fa tecnicamente a superare gli ostacoli.
Solo zverev resiste perché 1) sta riempendo il vuoto lasciato da alcaraz che sta mancando di continuità; 2) si vede che Zverev è animato da un fuoco ancora vivo e sicuramente la pausa forzata (sono d’accordo con mazzoni che la pausa farebbe bene) dovuta dall’infortunio gli ha dato nuovi stimoli, ma si sta tenendo a galla, non so per quanto ancora.
Medvedev è così lucido nelle interviste quanto immaturo in campo.
Contro bellucci a un certo era infastidito dalla garra di bellucci e poi si è innervosito molto dopo che per più di qualche occasione a breve distanza bellucci gli tirava sempre le palle addosso quando erano sottorete.
Allora medvedev ha iniziato anche lui ad alzare la voce a ogni colpo, ha iniziato a incitare il pubblico (sembrando ridicolo) ma perdendo di vista il suo gioco.
così tra un lancio di racchette e un altro, sguardi accigliati e qualche polemica con l’arbitro, se n’è tornato a casa con la sconfitta in tasca.
se non fa pace con se stesso difficilmente lo vedremo tornare ai bei tempi.
Beh…. Vivendo all’estero, vi devo dire che in Italia siete fortunati
Fammi sapere quali sono gli Slam “qualunque”
Quello che prima dell’esplosione di Jannik reputavo il più forte sul cemento.. Al ritiro non ci credo mai nella vita ma i colpi subiti, soprattutto riferiti all’orgoglio e l’autostima, penso siano durissimi. Forza cmq Danilo!
Non credo proprio pensi al ritiro dai…
Se lallero ma chi le mette in giro ste notizie topo gigio?
Troppo presto per qualsiasi considerazione che non sia pura speculazione… Ovviamente è un “momento” no ma bisogna attendere almeno che questa stagione finisca prima di tirare le somme…
Per Medevev un problema irrisolvibile, il dolore alla spalla. Quando si va dal dottore per esporli il problema, la prima cosa che suggerirà l’esperto è: ghiaccio e riposo assoluto. È la cura principale. Delle tendiniti. A seconda della gravità, la tendinite dei rotori, può durare mesi. Lui con la spalla ci deve lavorare, non ha scelta, o gioca con il dolore, e quindi con calo di rendimento, o il ritiro. Tutte le altre terapie fanno poco o niente. Qualche sollievo con la tecarterapia enzo
a mio parere una chiave di lettura potrebbe essere che nel femminile giocano tutte allo stesso modo.
di conseguenza la prestanza fisica delle ragazze dell’est viene fuori.
Ritiro mi pare improbabile. Anche solo rimanendo in zona top 20 o anche meno, si portano a casa un bel po’ di soldini, che non dispiacciono a nessuno.
Oltretutto ha appena avuto il secondo figlio, tocca pensare a mettere fieno in cascina per il futuro, altrimenti la moglie, da brava casalinga attenta al bilancio familiare, lo mette alla porta.
Seriamente, è probabile che il suo meglio sia ormai alle spalle e probabilmente non ha enormi margini di miglioramento snaturando il suo gioco, ma se risolve le noie fisiche e ricomincia a crederci un pò di più, può ancora essere un bel problema per tanti…aspetterei un momento prima di darlo per finito.
Mi sembra una visione decisamente drastica. In tanti hanno avuto un appannamento e poi sono tornati di slancio. Una flessione anche non permanente ci può stare. Dipende come si riparte, le motivazioni soprattutto. Anche Rublev mi pare in questa fase, tanto impegno e ora un rallentamento, in passato Agassi o Ivanisevic ad esempio. Quando si chiede molto, dopo un po’ il pedale dell’acceleratore un po’ lo devi alzare
Mi dispiace vedere un “mostro” di tattica e di regolarità incredibile in questa situazione, ma temo che non riesca a venirne fuori…i due recuperi degli avversari (Nadal&Sinner) in finali Slam ,da due set sopra, lo hanno segnato profondamente…
@ morbidone (#4309641)
Mah, tirare sempre in ballo Jannik vs Novak, visto i 15 anni di differenza e le vittorie credo ugualmente spartite in base alle loro età più produttive (vittorie di Novak fino a un anno fa, sconfitte successive) chiamandoli KO mi sembra inutile per quello che almeno dovrebbero essere gli incontri che determineranno carriera e futuro di Jannik…Novak ha quasi concluso la sua (carriera) con una continuità senza precedenti (8 anni da n.1) diventando, con i suoi numeri astronomici, la leggenda di cui battere i record e quindi chiamandosi fuori per raggiunti limiti d’età, pur prendendosi ancora le sue soddisfazioni, dalle nuove rivalità che, a quanto sembra, stanno vedendo sfumare già addirittura la “medium generation”, con i russi in crisi, uno Zverev sempre impigliato nei suoi limiti, un Fritz anche lui bravo ma non perfetto e quindi battibile, un De Minaur troppo normotipo e dimesso per fare paura…i giovani sembrano uniti da un “fil rouge” comune, talento e spettacolo ma, alla fine, vince il meno divertente ed algido Jannik: e sembra che fra questi ormai sia rientrato un Alcaraz vincente da “immaturo” ma che non regge da “più grande” (si fa per dire) la
consapevolezza del fardello dei n.1
Probabilmente non ha più la fame di tennis, dedica più tempo alla famiglia, il tennis non perdona ho dentro al 100%, altrimenti devi accettare di giocare a tennis ma…. a un livello più basso
Addirittura il ritiro.
Preparati a comprarne una nuova. Quella è la durata. Poi dipende soprattutto da quanti lavaggi fai/hai fatto.
Comunque, tornando on topic, l’interesse che questo articolo ha suscitato nei frequentatori di LT è segno dell’affezione che Medvy ha saputo comunque creare attorno a sé. Dichiarazioni diverse dal solito, intelligenza, carattere (anche brutto) in campo, gioco e modo di muoversi tutto suo, risultati raggiunti, solidarietà per la difficilmente gestibile nazionalità, sbadigli inopportuni, tutto ha contribuito negli anni a farne “uno di casa”, cioè uno a cui non si vuol rinunciare. In Italia poi, Daniil era diventato la misura della crescita al vertice di Jannik, motivo ulteriore di attenzione nei suoi confronti. Forza Medvy, trova la motivazione e torna a combattere!
Lo so, ma avrebbe voluto vincerne altri…
@ victor (#4309755)
Eh sì, i tennisti italiani vincono perché da queste parti viviamo in un’isola felice piena di grazia gentilezza e pace sociale…
Mah
edit
A questi livelli se non sei in forma ti spazza via pure il n 100 atp
Ha detto lavatrice….
Borg si pippava pure le righe del centrale di Wimbledon…
Come spieghi allora che il tennis donne russo bielorusso e pseudokazako..sia al top..???
Altri tempi…..
Per me è assolutamente padseggero, non lo vedo proprio come tipo che “molla”… semmai si incazza e riparte.
Anche il gioco è sempre ad altissimi livelli e penso che dipenda solo dalla propria convinzione / freschezza.
A Wimbledon ha perso da Alcaraz in semi-finale;
A US Open da Sinner nei quarti;
A Pechino da Alcaraz in semi-;
A Shanghai da Sinner nei quarti;
Alle “Finals” ha una vittoria con DeMinaur e sconfitte con Sinner e Fritz.
A parte questo ci sono “scemate” tipo la “Laver Cup” e due brutti inciampi al primo turno di Canada e Cincinnati.
Io aspetteri almeno fino al prossimo Wimbledon per tirare le somme su un anno intero di attivitá e comunque mi aspetto una ripresa / conferma di risultati, non mi pare che ci siamo problemi fisici e nemmeno un Tennis altro che eccellente a disposizione.
E non proprio uno slam qualunque
@ Marco2ace (#4309636)
Pare che nessuno rammenti che ebbe la stessa crisi due anni fa. Usci’ dalla top ten, undicesimo. Poi riusci’ a vincere tre o quattro tornei quasi consecutivamente e torno’ in top 3.
Borg si e’ ritirato a 26 anni
Io ho una lavastoviglie Bosch da più di 10 anni e va benissimo.
Non mi meraviglia che si accenni al ritiro. Medvedev e Rublev stanno pagando il conto di aver forzato eccessivamente il fisico “gracilino” Non tutti possono vantare la resistenza fisica fi Djokovic, Monfils, Wrawrinka, Isner, Karlovic e i “tre”. E poi c’è la differenza tennistica. Un conto l’usura di molti dei nostri, abituati ad uscire al primo o secondo turno, salvo Sinner, un altro conto quella dei due russi abituati ad andare in fondo ai tornei, disputando almeno 3 o 4 turni . Non credo che Medvedev potrá tornare quello di alcuni anni fa enzo
C’è chi commenta e non sa nemmeno se Daniil ha vinto uno Slam e nemmeno quanti anni ha. Per me deve solo curarsi la spalla. Da notare però che Sharapova aveva lo stesso problema è non riuscì mai a risolverli del tutto. Perse molti kmh sul servizio (dovendo anche cambiare il movimento) e questa fu una delle cause che le impedì di essere una vera alternativa a Serena. Allo stesso modo Tsitsi non è più stati li stesso dopo l’operazione al gomito. Probabilmente ha avuto fretta di rientrare e questo lo ha danneggiato. Auguri Daniil.
l’età conta il giusto …BORG si ritiro’ a 25 anni..
se mancano le motivazioni non ha senso continuare
Medvedev ebbe un periodo di crisi anche 2 anni fa, quando uscì dalla top ten e già allora molti lo davano per finito.
In effetti peró quella volta lui stesso attribuì la serie di sconfitte alla guerra in Ucraina scoppiata l’anno prima e a come avrebbe impattato la sua gente, oltre che alla nascita del figlio.
Questa volta invece non sembrano esserci problemi personali ma tecnici e/o mentali, quindi forse potrebbe essere davvero l’inizio del declino definitivo. O magari c’é qualcosa che non sappiamo. Staremo a vedere
Forse parlare di ritiro per Medvedev è prematuro, ma sicuramente è una crisi profondissima, nei risultati, nel gioco e forse anche nella motivazione.
In realtà non è l’unico… C’è l’amico e connazionale Rublev, Tsitsipas e in parte anche Ruud.
Tutti tennisti nati nella seconda metà degli anni ’90… Quindi ancora giovani ma già logorati da tante battaglie.
Forse sono anche disillusi da un ricambio generazionale che sembra aver saltato il loro quinquennio… Forse credevano che dopo i Fab 3 sarebbe arrivato il loro momento e invece si sono trovati dal dominio di Djokovic al repentino avvento di Sinner e Alcaraz, con tanti altri nuovi giovanissimi che sgomitano.
Sono anche tennisti accomunati da un gioco che per rendere al massimo punta molto sulla componente atletica.
Per questi giocatori un piccolo calo atletico a cui si associa un piccolo calo motivazionale può comportare, unitamente all’ascesa di nuovi competitor, l’entrata in un vortice che ti porta giù e da cui è difficile tirarsi fuori.
Vediamo che succederà… Dopo un lungo periodo di stasi siamo sicuramente in un periodo molto fluido.
Se si deve ritirare Medvedev allora Berrettini che deve fare?
@ giumart (#4309719)
Uno Slam lo ha vinto: US Open 2021
Ritiro? Ma ha soltanto 28 anni. Ha ancora 5 o 6 anni davanto a se.
Certo il suggerimento di resettare è probabilmente giusto.
Se Madison Keys è riuscita a farlo e a cambiare molte componenti del suo gioco a 30 anni, anche Meddy può farlo
Gli sbadigli in faccia all’ avversario possono costare caro molto caro
Speriamo non si ritiri e ritrovi gioco e motivazioni
Smetterà perché, a furia di romperle, finirà tutte le racchette e il malox… 🙂 🙂
nemmeno 29…
Ha dichiarato che si diverte ancora e che guadagna un sacco di soldi…
🙂 🙂
Le due finali perse in Australia da 2 set in vantaggio lo hanno minato nelle sue certezze.
Secondo me invece il motivo principe è che ha avuto un sorta di crollo psicologico, rendendosi conto di non riuscire a raggiungere i suoi obiettivi (in primis vincere uno slam) e credo che in ciò siano “colpevoli” Jannik e Carlitos, ormai visti da Daniil superiori. Lo scarso rendimento degli ultimi mesi per me è frutto di questa defaillance mentale.
Come già detto, oggi è tutto usa e getta, lavatrici e tennisti compresi. Durano poco. Vedrete, Alcaraz smette tempo 5 anni.
Bella disamina,brava.
@ Giampi (#4309692)
Quello e’ il torneo di casa.
Addirittura ritiro a 28 anni?
Io mi auguro che riesca a ritrovarsi, il tennis ha bisogno di giocatori forti e lui lo è
E forse Zverev
Le pause difficilmente portano benefici:se ti siedi del tutto magari apprezzi i vantaggi della famiglia nel caso di Daniil e rientrare come si deve diventare un peso,allenarsi un po’ tanto per tenersi su ha comunque poco senso,la concentrazione non c’è.
Le dichiarazioni che ha fatto sul fuoco che ancora arde possono anche essere di facciata,contratti e sponsor non amano gli imminenti pensionati.
Dipenderà da cosa lo soddisfa:rientrare per la vetta non è ipotizzabile,se stare nei primi cinque e puntare a semi slam lo ritiene un successo allora ok.
Tra gli elementi credo che quel tennis non sia più una sorpresa,lo hanno studiato,sanno cosa lo irrita,contano anche sul suo autodanneggiarsi e se ,come ieri,il lancio di palla non è neutro il servizio glielo leggi.
L’errore clamoroso nei pressi della rete è stato segno di “assenza” ,nessun focus.
Io spero si riprenda ma l’impressione è che non ci creda lui per primo.
(completamente fuori tema, ma d’altronde non c’è attualmente un articolo “in tema” sotto il quale inserire questo mio commento)
Sto guardando (grazie all’ultime 24hh di validità del mio abbonamento ad Eurosport che, al contrario della concorrente quasi monopolistica, consente di richiedere e rivedere a piacimento tutti gli incontri disputati nei tornei che trasmette) la semifinale dei ragazzini a Melbourne, tra l’elvetico Bernet ed il finnico Paldanius (che vedo giocare per la prima volta).
Rispetto a quando vidi lo Svizzero sfidare Vulpitta (al Roland Garros dell’anno scorso, mi pare), lo vedo molto più mobile sulle gambe, anche e soprattutto nei movimenti verticali che gli consentono di affondare un colpo quasi piatto col suo elegante rovescio monomane anche quando la palla gli arrivi piuttosto bassa e vicino al corpo, senza dover sempre rifugiarsi nel rovescio affettato, che comunque gli riesce efficace.
Questo fatto gli permette una posizione prossima alla linea di fondo ed un gioco di conseguenza più aggressivo. Alle volte esagera e commette “gratuiti” (anche col dritto), ma alla fin dei conti questa scelta paga.
Il senso mi pare che ormai per giocare monomane sia necessario un atteggiamento molto aggressivo perché se il punto si prolunga, scambio dopo scambio, l’avversario bimane trova sempre più angoli e finisce col prevalere.
Questo era già evidente con Federer (ultimo monomane realmente in grado di reggere e vincere punti fatti da lunghi scambi da fondo campo), lo è a maggior ragione per i monomani “umani” che possono solo sognare di avere il braccio, specialmente in controbalzo, del Basilese.
L’altra via per accorciare gli scambi ovviamente passa dalla frequente percorrenza verticale del campo in direzione della rete, ma lì ci vogliono attitudini innate che pochi hanno e che per di più vengono represse in anni di insegnamenti sul campo, volti a creare innanzitutto solidità da fondo campo.
Eppure personaggi come Sonego o Bellucci, senza voler andare a scomodare i fenomeni di un recente passato come Miscia Zverev, Deliciano, mastro Stepanech…stanno lì a dimostrare che ancora un atteggiamento aggressivo a rete, se ben supportato dal talento ed appoggiato su fondamenta solide di duri allenamenti specifici, può dare grandi soddisfazioni anche contro avversari, bimani e fondocampisti, molto forti.
Spero che nella maturazione del suo gioco il giovane Bernet prenderà sempre più spesso il coraggio per la via della rete.
Spererei lo facesse anche Musetti, ma finché ha la guida tecnica che ha (sia Tartarini che Barazzutti) la speranza resterà tale, e forse ormai è anche tardi per cambiargli il gioco, partendo innanzitutto dalla mentalità.
Tra l’altro -curiosità- i due commentatori in Inglese di Eurosport, nel passare in rassegna i rovesci monomani presenti tra gli attuali primi 100 giocatori professionisti, omisero di nominare proprio i più alti (Dimitrov e Musetti) in classifica!
Beh, penso che debba ancora essere considerato il migliore di quella generazione, l’unico a vincere uno Slam e l’unico ad essere stato n.1. Zverev è l’unico che si può accostare, anche senza Slam e n.1, gli altri ben al di sotto.
Sposterei De Minaur come appartenente alla generazione successiva, più vicino a Sinner e compagnia anagraficamente che a Medvedev. Altro piccolo appunto, per concludere, FAA al momento, a livello carriera, sta su posizioni decisamente superiori a Musetti
Infatti ha chiesto una w.c. per Marsiglia..
E’ una crisi fisiologica. A 29 anni il fisico non è più quello dei 20/25. Anche i big 3 hanno avuto un calo di risultati verso i 30 anni. Ma poi hanno saputo reinventarsi con modifiche di gioco e sono riusciti a vincere anche dopo i 30. Se Medvedev non sarà in grado di cambiare qualcosa al suo gioco, è destinato al declino.
Il titolo è forse un po’ forte, provocatorio. Ma leggete l’analisi. Fermarsi penso possa essere una soluzione per provare a rigenerarsi e ripartire, ma proprio lì potrebbe scatenarsi uno scenario imprevedibile se dentro sente di non averne più.
A me spiace un sacco vederlo così, ci ha regalato grandissimo spettacolo affrontando i migliori, perderlo sarebbe un grande peccato, ma temo che al suo massimo livello non tornerà mai più. Spero per lui di sbagliarmi.
M.
Halep incontra Bronzetti e si ritira
Aliassime incontra Vava e si ritira
Medvedev incontra Bellucci e magari si ritira
Il pensiero fisso di un tennista prima di un sorteggio: ‘Dio mio, non un italiano ti prego!…’
Goodbye 😳
Ho spesso detto che il tennista perfetto, destinato a primeggiare e soprattutto, cosa ancor più difficile, assestarsi stabilmente in posizioni di vertice, è frutto di una tale vasta e disparata commistione di fattori che, nella sua complessità, ha fatto sì che nel tempo i “privilegiati” si contino sulle dita di una mano a fronte di migliaia di aspiranti: perché questi fattori non sono solo tecnici e migliorabili ma anche e soprattutto strutturali, fisici,mentali e caratteriali che ci appartengono geneticamente e sono difficilmente modificabili.nel caso di Medvedev mi sembra evidente che il suo carattere irritabile, polemico, sempre teso a “pretendere” l’assenso del pubblico a prescindere anche quando, come nella partita con Bellucci, non faceva lui il vincente ma sbagliava Mattia, ricevendone giustamente fischi piuttosto che i pretesi e non meritati applausi, un ego smisurato non supportato da altrettanto risorse nel gioco, che appanna le idee nel trovare con umiltà pecche e migliorie al proprio tennis, abbia inevitabilmente intaccato la sua resa in campo fino al Medvedev confuso di adesso…come temo che ad Alcaraz manchi quella freddezza emotiva e mentale che lo renda immune dal risentire del carico del successo, da cui la tendenza a rinforzare la muscolatura e ad esporla per mostrare in facciata quell’esuberanza e sicurezza che probabilmente non sente dentro…per carità, magari poi entrambi riguadagnano le posizioni perse, ma stento ad individuare quelle doti di completezza che rendono inattaccabile nel tempo il campione perfetto e solido sotto tutti i punti di vista, fermo restando che hanno comunque mostrato risorse e capacità non comuni che li hanno portati ai noti importanti risultati
Ritiro è una parola grossa, ma non sarei sorpreso se si prendesse una pausa.
Come dicevo ieri è in crisi nera si, ma ritirarsi mi sembra eccessivo. Ha solo 29 anni ed è comunque ancora in top 10. Solo un pazzo si ritirerebbe ora! Sicuramente però deve mettersi seriamente a lavorare per rivedere il suo gioco.
Quoto tutto
Ritiro? Mazzoni, Mazzoni…Non ti smentisci mai.
Ma figuriamoci se si ritira… tiene famiglia eh!
Sono due anni che si fa beffe di spettatori, sponsor, avversari….altro che filosofo…grandissimo parchulo come si direbbe a roma
Anche io ho problemi ad una spalla, faccio due km a nuoto invece che tre, ma non penso di ritirarmi.
Sì è visto anche per Sinner, quanto siamo stati importanti i miglioramenti al servizio per portarlo al top.
Se Medvedev non torna più al livello precedente, potrà fare qualche anno ad un livello inferiore prima di ritirarsi. Come hanno fatto altri ex numero 1.
È difficile immaginare che possa tornare ad essere competitivo per il numero 1, ma, se torna in salute, potrà togliersi qualche altra bella soddisfazione.
Sicuramente il momento difficile aiuta Sinner, perché gli toglie di mezzo l’avversario più costante sul duro.
Aspettiamo, ma sono già arrivati, commenti sulle motivazioni della sfiducia.
Ovviamente legate a Sinner e non a vicissitudini personali profonde e complesse di cui gli utenti non hanno conoscenza.
La parabola “giù” è incominciata a Pechino ’23.
Jan ha trovato la combinazione, il grimaldello per scardinare il gioco ordinato, costante, asfissiante (e monotono) del russo.
Poi Jan ha prevalso in otto degli ultimi nove scontri diretti.
Ma non ripetendo sempre la stessa formula, e questo gli ha scardinato ancora di più le sicurezze del suo gioco.
La batota in finale ad AO quella volta è stata feroce… 🙂
Ha vinto un unico Slam per impedire il GS a un Nole “contratto” dal momento epocale.
Molti hanno “studiato” su Jan.
Pur nella sua gradevole varia originalità, ieri sera Matty ha aggiunto del suo, condito da una forza mentale e consapevolezza notevoli.
Un russo sclera e tira la racchetta; l’altro la usa per autolesionismo: quando trovano di fronte formule di gioco nuove, inaspettate e a volte per loro irrisolvibili. 😉
Medvy continuerà, ma ha preso coscienza che “il top” gli è precluso, credo per sempre. 🙁
@ walden (#4309642)
Leggo dei nomi che una volta…
Chissà,forse…
Non è che abbiano capito come affrontarlo, è lui che non riesce piú a tenere il suo stesso gioco mentalmente.
Esce per primo dai suoi stessi schemi vincenti.
Da parlarne e tanto
Sul fatto che classifica Atp mon sbaglia,ci sarebbe da parlare e tanto…
Solo nel momento che verranno reintrodotti i BONUS POINT,il ranking (forse),tornerà ad essere più credibile.
Sicuramente è in crisi, ma che pensi al ritiro mi pare un’illazione. Non ci sono elementi che fanno pensare a questo.
Lo sapevo che con il Pirata rischiava di finire male. Il ritiro sarebbe la logica conseguenza ormai a trent’anni, forse ispirato dalla Halep che dopo la batosta con Lucia ha subito annunciato il ritiro dalle competizioni.
…mai…
E chi hai ?
Carletto ! 😉
È quello che sta succedendo anche a Rublev…ieri Bellucci non ha mollato nel terzo perchè aveva la sensazione che poteva fare il colpaccio nonostante che Medvedev fosse chiaramente salito di livello…
È più di un’anno che ha peggiorato tutte ma proprio tutte le sue statistiche, addirittura da due anni è sotto il 50% dei punti sulla seconda..c’è poi un’altro aspetto, ora tutti gli avversari scendono in campo credendo di poter vincere mentre prima potevano solo sperarlo…
Quello lo hanno capito tutti.
cosa facciamo, un ritiro di massa per manifesta inferiorità del mondo tennistico?
Credo che Medvedev, come Rublev ma anche gli altri esponenti del mondo russo (Safiullin, Kotov, karatsev) siano in crisi da tempo.
La classifica atp non sbaglia. Il movimento dopo la guerra ha subito una mazzata non indifferente e alla lunga dal punto di vista psicologico ed emotivo si paga.
Stare sempre lontani dalle proprie famiglie con nessun pubblico che ti supporta ( e anzi a volte ti è ostile per le tue origini) è un fattore da non sottovalutare.
Nessun russo sembra sereno in campo, la differenza con l’entusiasmo dei tennisti italiani è nettissima. almeno questo è quello che ho percepito io.
28 anni e si ritira? Suvvia non diciamo fesserie
Le motivazioni del suo calo così netto le sa solo lui. A me l’ipotesi che viene in mente coincide con l’ultima fatta da Mazzoni. Ha giocato un tennis così logorante dal punto di vista fisico e mentale che ora non riesce più a replicare. Come se avesse finito le energie nervose. Mi ricorda un po’ Courier, anche se quello ebbe anche problemi fisici. Quando un tennis fatto di corsa e fatica ti chiede il conto, è difficile ritrovarsi. Magari è solo un periodo passeggero. A 29 anni nel tennis moderno hai ancora 5/6 anni buoni. Io non penso che sia così distrutto da ritirarsi.
Semplicemente, è iniziata la fase discendente della sua carriera, ma di qui a parlare del ritiro ce ne corre
Ricordatevi che non tutti sono i Fab3
Pensare che era considerato il migliore della sua generazione. Zverev, Rublev, Tsitsipas, Berrettini, Hurkacz, Fritz, Ruud e De Minaur. L’unico che sembra reggere la sfida con gli “z” Sinner ed Alcaraz, ed in arrivo, anzi in ritorno, Rune, e dietro Shelton, Musetti, Draper, un po più in la Fils, Korda e FAA, più futuribili Fonseca, Tien, Mensik, è Zverev, forse Fritz. I prossimi due anni saranno piuttosto turbolenti, da questo punto di vista.
Jannik ha mandato ko Nole e Danil…chi sarà il prossimo?
È da in pezzo che gli cantate il de profundiis…ma non ha ancora 29 anni!!! Come fate a parlare di ritiro…
Ieri sera ha pubblicamente smentito che stia pensando al ritiro. Ha solo affermato, rispondendo a qualcuno, che ci penserebbe qualora dovesse uscire dai primi 100, ma poi ha aggiunto che non è un’ipotesi da prendere in considerazione (ed ha ragione)
Ritiro a 28 anni da n. 7 del mondo? ma che ipotesi è???
I periodi bui capitano a tutti.
Credo abbia più bisogno di serenità mentale che altro…
Ha capito che c’è un solo vero n. 1 e starà lì in alto molto a lungo….