Bergamo ritrova il suo torneo: il grande tennis sbarca al ChorusLife
Uno dei più longevi Challenger italiani ritrova la sua sede: dopo un anno di “esilio”, il torneo di Bergamo torna in città e si giocherà nella nuovissima ChorusLife Arena, impianto di nuovissima generazione inaugurato nel novembre 2024. Tutti i match saranno radunati nel palazzetto, la cui capienza sarà di oltre 3.000 posti. Appuntamento dal 16 al 23 novembre.
Bergamo torna ad avere il suo ATP Challenger. L’anno di “esilio” a Rovereto (con successo di Luca Nardi) ha avuto un doppio valore: da un lato ha preservato la storicità di un torneo nato nel 2006 e a cui tutti – sponsor e organizzatori in primis – tenevano molto. Dall’altro, ha permesso di blindare la collocazione in calendario. La ventesima edizione (la diciannovesima a Bergamo), denominata “Trofeo FAIP-Perrel”, si terrà dal 16 al 23 novembre e la notizia più bella riguarda la location: l’evento si giocherà presso la nuovissima ChorusLife Arena, impianto che – nell’allestimento previsto per il tennis – permetterà di accogliere oltre 3.000 spettatori e risolvere uno storico problema del Challenger orobico: la doppia sede. Entrambi i campi di gara, infatti, saranno allestiti nel maxi impianto di Via Carlo Serassi 26, sito in posizione strategica a due passi dal centro storico, nonché a pochi minuti dal casello autostradale e a distanza di camminata dalla stazione ferroviaria. Si tratta di una rivoluzione: sin dal 2006, il torneo aveva fatto i salti mortali per individuare il secondo campo di gioco. L’ex palasport cittadino (oggi convertito ad altro utilizzo) aveva spazio per un solo campo, così negli anni è stata chiesta ospitalità a varie strutture: il palazzetto del Comune di Gorle, quello di Alzano Lombardo e la palestra Italcementi. Adesso il torneo si concentrerà in un impianto di nuova generazione (è stato inaugurato lo scorso 21 novembre) che garantirà ogni comfort a giocatori, staff e pubblico. Per gli allenamenti è confermato il sostegno del Tennis Club Città dei Mille, che – come accade da anni – metterà a disposizione le proprie strutture.
UNA GRANDE STORIA
Si tratta di una rivoluzione che cambia completamente le prospettive di un torneo che ha fatto la storia del circuito Challenger in Italia, garantendo un albo d’oro da brividi. La stessa ATP, dopo il recente successo di Jannik Sinner all’Australian Open, ha ricordato Bergamo con un post social in cui sottolineava come l’altoatesino abbia vinto tre ATP Challenger (dopo Bergamo si impose a Lexington e Ortisei) prima di intascare altrettanti Slam. Ma l’albo d’oro comprende altri nomi d’eccellenza come Matteo Berrettini, Holger Rune e Jack Draper, giusto per citare i più recenti. L’evento si giocherà in contemporanea con le Davis Cup Finals, che nel 2025 si terranno a Bologna. Si tratta di una doppia buona notizia: da una parte, non condizionerà il parco giocatori perché i Challenger e le finali di Davis attingono da bacini ben diversi; dall’altra, in quei giorni ci sarà grande attenzione mediatica sul tennis di cui beneficerà il rinnovato Challenger orobico, che per la sua 20esima edizione (e alla vigilia del ventennale, che nel 2026 sancirà la… ventesima edizione nella città di Bergamo) ha trovato una casa degna della sua storia e vivrà un nuovo inizio che ricorda l’entusiasmo nel 2006, quando The Olme Sport lanciò la prima edizione in un contesto storico ben diverso dall’attuale. In realtà l’entusiasmo degli organizzatori non è mai venuto meno, a partire da quel Marco Fermi (direttore sin dalla prima edizione) che si è sempre battuto in prima persona non solo per la sopravvivenza, ma anche per la qualità dell’evento, anche quando la logistica non era delle più semplici. La collaborazione con ChorusLife è il premio, il coronamento, per tanta tenacia. “Ma tengo a ringraziare anche il Comune di Bergamo – dice Fermi – che ci segue passo dopo passo e ha voluto fortemente che il torneo tornasse in città” L’appuntamento, dunque, è dal 16 al 23 novembre 2025. Oggi si può dire: il grande tennis torna ufficialmente a Bergamo.
ATP CHALLENGER BERGAMO – ALBO D’ORO
2006 – Alex Bogdanovic (GBR)
2007 – Fabrice Santoro (FRA)
2008 – Andreas Seppi (ITA)
2009 – Lukas Rosol (CZE)
2010 – Karol Beck (SVK)
2011 – Andreas Seppi (ITA)
2012 – Bjorn Phau (GER)
2013 – Michal Przsiezny (POL)
2014 – Simone Bolelli (ITA)
2015 – Benoit Paire (FRA)
2016 – Pierre Hugues Herbert (FRA)
2017 – Jerzy Janowicz (POL)
2018 – Matteo Berrettini (ITA)
2019 – Jannik Sinner (ITA)
2020 – non assegnato (finale non disputata a causa Covid-19)
2021 – Holger Rune (DAN)
2022 – Otto Virtanen (FIN)
2023 – Jack Draper (GBR)
2024 – Luca Nardi (ITA) (edizione disputata a Rovereto)
TAG: Challenger Bergamo, Challenger Bergamo 2025
Giusto per chiarezza, la redazione ha censurato l’ultima parola del mio precedente commento. Era un sinonimo di “baggianate”.
E un challenger Bergamo?.
Che significa per un evento di questa categoria? Se faccio un palasport di livello nazionale nuovo 3000 posti sono pochi. Se è un altra cosa ok ma allora non paragonatelo a palasport veri tradizionali per i quali quel numero è basso.
E tu invece scrivi e fai anche altro qui? Mi pareva!
Non è un “enorme palazzetto” ma un centro polivalente che verrà allestito così per l’occasione. E 3000 posti sono tantissimi – pure troppi – per un evento di questa categoria. Ma tu scrivi solo …?
Nel 2019 c’ero e ogni tanto mi fermo in pausa pranzo in un ristorantino che c’era davanti alla vecchia sede. Questa nuova non la conosco, peccato sia ancora più fuori
Ottima notizia, se in quei giorni fossi a Bergamo per lavoro un passo lo faccio. Certo che la precedente collocazione temporale aveva più senso anche dal punto di vista dei tennisti italiani: dopo l’effimera esperienza di Rovereto due anni fa (con finale fra Zeppieri e Stricker vinta dallo svizzero), nei primi tre mesi dell’anno non ci sono ormai più challenger indoor. Il primo torneo in Italia è quello di Napoli in terra battuta, a fine Marzo, seguito da Barletta. Considerando che sono sempre meno i tennisti italiani in area challenger, e che sono sempre meno quelli specialisti della terra battuta, si tratta di fatto di tornei “terreno di caccia” degli stranieri, come dimostrano ampiamente i risultati della stagione scorsa. I Challengers italiani dovrebbero essere distribuiti lungo tutto l’arco della stagione (come fanno francesi e statunitensi, loro si che sfruttano questa opportunità a favore dei loro tennisti di seconda fascia), differenziandone la superficie: lo scorso anno furono solo 2 su 20 sul cemento e solo 1 indoor.
Infatti manca anche la nozione più importante. Un challenger 100 o 125 a fine stagione attira anche giocatori top 100. Un 75, con la riforma dei punti introdotta l’anno scorso, ha molto meno appeal.
È vero, come appunto è vero che è in contemporanea con la Davis, quindi potrebbero esserci dei giocatori di livello. Dipende anche dal “valore” del Challenger che se non ho letto male non trovo nel pezzo (se non prendo una cantonata a Rovereto era un “100” mentre l’ultima edizione a Bergamo un “75”
Parlare di ben udite udite… 3000 posti nell’ enorme palazzetto non e la montagna che ha partorito il topolino?
Collocazione a fine novembre, stagione quasi conclusa, non delle migliori, ma meglio di niente.