ATP comunica il calendario 2026. 7 Masters 1000 su 12 giorni, alcuni spostamenti nei tornei 250 (addio a Metz)
59 tornei in 29 paesi, oltre ai 4 Slam e le tre finestre per la Davis Cup collocate come quest’anno alla prima settimana di febbraio, metà settembre subito dopo US Open e la chiusura in Italia a fine novembre con la Final 8. Questo il calendario ATP per il 2026, comunicato in giornata sul sito ufficiale, insieme ad una breve dichiarazione del Presidente Andrea Gaudenzi. Non sono molti gli spostamenti rispetto a quello diramato la stagione in corso. Anche il prossimo anno ci saranno 9 tornei Masters 1000, sette si svolgeranno su 12 giorni, quelli di Monte Carlo e Parigi (non più a Bercy ma a La Defense) saranno di una sola settimana. 16 saranno gli ATP 500, 29 gli ATP 250.
Gli spostamenti più rilevanti riguardano proprio i tornei di categoria 250: l’evento di Metz scompare dalla stagione, mentre quello sempre francese di Marsiglia lascia il classico collocamento a febbraio passando ad ottobre, nella settimana 42 insieme a quelli di Almaty e Bruxelles (che già quest’anno sostituisce Anversa). Piccolo slittamento in avanti per il torneo di Stoccolma, che si disputerà nella settimana 45 tra il 1000 di Parigi e le ATP Finals, alla sesta edizione in Italia (dovrebbe essere confermato Torino). Ultimo spostamento quello del 250 di Estoril, che da aprile viene collocato in luglio, insieme a Kitzbuhel e Los Cabos.
Ci sono due slot TBA, ossia da definire: un 250 nella settimana 30, al via il 27 luglio, insieme al 500 di Washington; un altro 250 nella settimana di Stoccolma, appena prima delle Finals. Chissà che almeno uno dei tornei non possa svolgersi in Italia, magari un indoor appena prima del “Masters” o in piena estate sulla terra battuta. Al momento questa è solo una supposizione, dettata dall’eccezionale momento del tennis italiano e dal gran numero di giocatori presenti tra i primi 100 del mondo, situazione che potrebbe spingere la FITP e l’imprenditoria nazionale a puntare ad un nuovo torneo in Italia.
Gli Australian Open partiranno domenica 18 gennaio, Roland Garros il 24 maggio, Wimbledon il 29 giugno e US Open il 31 agosto. Con la scomparsa del torneo di Newport, restano 5 le settimane di tennis su erba, con 4 tornei 250, i due 500 di Halle e Queen’s, oltre ovviamente a Wimbledon. Ancora niente Masters 1000 sui prati o il ritorno di un’altra settimana, come sperato da molti appassionati.
“Il calendario 2026 riflette tutto ciò su cui abbiamo lavorato tramite OneVision: migliorare l’esperienza dei fan, far crescere i nostri tornei e dare più valore ai giocatori” afferma Gaudenzi in una nota. “Con eventi premium in alcune delle città più iconiche, stiamo mostrando ciò che rende il nostro sport così speciale. La scorsa stagione, abbiamo registrato presenze da record e siamo entusiasti di mantenere questo slancio anche l’anno prossimo”.
Un calendario che segue la continuità degli scorsi anni, e quindi si trascina tutti relativi problemi: stagione molto lunga, spostamenti non sempre “logici”, solo tre settimane di tornei in America Latina, una stagione centrale su terra battuta in Europa preceduta da tre eventi in Sudamerica davvero penalizzati per collocazione e poi cinque eventi in luglio dopo Wimbledon in due sole settimane. Il calendario 2026 sembra la conferma della scarsa volontà di mettere mano alla stagione in modo strutturale per migliorare l’annata dei tennisti.
Marco Mazzoni
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Però i tornei su erba sono diventati i più belli visto quanto si scambia da fondo campo nel resto della stagione. È un fattore di cui tenere conto.
Un mille su erba è inutile, Wimbledon rimane con questa superficie solo grazie alla tradizione, ormai il tipo di gioco di tutti non è più incline a questa superficie diversamente almeno gli Australian Open sarebbero rimasti sul verde e inoltre anche specualilisti di lento e veloce sono spariti
Lo slot del 27 luglio poteva riabilitare Newport,ormai si è capito che i tornei su erba sono funzionali x Wimbledon e basta
E questo è solo l’inizio,vedrete quante altre gioie vi regalerà,non appena diverrà (ufficialmente),presidente dell’Itf…
Quinto slam,Working in Progress.
Il covid fu solo la scusa per accelerare il piano che l’isolano presidente aveva già studiato nei minimi dettagli con la partecipazione del faentino che ovviamente assecondò (e approvo’)il suo machiavellico progetto…
Peccato, tolgono gli ATP minori dove il non il top ten e qualche challengerista poteva sperare di fare punti e li dirottano nelle quali e main draw dei 1000 che ai primi turni sembrano estensioni delle quali.
Si toglie anche la possibilità ai topten che arrivano in fondo di staccare , andare da famiglia e fare programmazioni, sono come in prigione per 12 giorni.
Muoiono quindi tanti tornei minori, l’indotto, le piccole realtà, le comunità, etc…per centralizzare tutto .
Si scrive La Défense non la Défence.
Cone sempre cordiali saluti.
Caro Mazzoni per la vostra gioia(in primis la sua),tolga pure il chissà,il mio specchio(MM&I),mi sussurra che sarà indoor…
PS:quando ci saranno solo sud americani,a partire dagli argentini (a fare da comparse),ai pochi e ben noti privilegiati,sai che divertimento e che spettacolo ci sarà in giro per i tornei…
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