Francesco Passaro nella Top 100: storia di una metamorfosi tennistica e personale “Guardavo solo ai punti e al ranking. Non è salutare, bisogna pensare al progresso, a migliorare il proprio gioco e anche a crescere fuori dal campo”
Francesco Passaro ha finalmente coronato il suo sogno entrando nella Top 100 del ranking ATP, un traguardo che rappresenta non solo un successo sportivo ma anche il completamento di un percorso di crescita personale. Il tennista perugino, 24 anni, ha raggiunto questa meta attraverso un cammino fatto di pazienza, determinazione e una profonda trasformazione mentale.
Il 2023 sembrava essere l’anno della svolta quando, a febbraio, Passaro si era avvicinato all’obiettivo raggiungendo il numero 108 del mondo, poco dopo la sua partecipazione alle Next Gen ATP Finals. Nato nello stesso anno di Jannik Sinner e Matteo Arnaldi (2001), sembrava destinato a seguire la scia dei suoi coetanei verso i vertici del tennis mondiale. Tuttavia, un improvviso calo che lo ha portato fino alla posizione 214 si è rivelato un momento cruciale per la sua crescita.
“Guardavo solo ai punti e al ranking. Non è salutare, bisogna pensare al progresso, a migliorare il proprio gioco e anche a crescere fuori dal campo,” ha confessato Passaro in un’intervista ad ATPTour.com. “Ora sono più concentrato sugli aspetti che vanno oltre i punti e la classifica. Nel 2023 sentivo molta pressione da parte mia, non dall’esterno. Stavo solo aspettando di crescere velocemente, ma forse avevo bisogno di più tempo per diventare più professionale, soprattutto dal punto di vista mentale.”
La svolta è arrivata nel 2024, con una serie di risultati che hanno dimostrato la sua maturazione. Il momento chiave è stato il trionfo al Challenger 175 di Torino, dove ha scritto una pagina di storia diventando il primo giocatore dal 2009 (dopo Robin Soderling) a sconfiggere cinque Top 100 in un torneo Challenger, culminato con la vittoria in finale su Lorenzo Musetti. Questo successo è arrivato dopo un ottimo terzo turno agli Internazionali d’Italia, dove si era qualificato battendo tre giocatori Top 100.
L’ingresso agli Australian Open 2025 come lucky loser ha rappresentato un altro momento significativo, con la vittoria su Grigor Dimitrov per ritiro che gli ha aperto le porte della Top 100, raggiungendo il numero 90 del ranking, suo best ranking.
Fondamentale in questo percorso è stato il rapporto con il coach Roberto Tarpani, che lo segue dall’età di 10 anni e ha assistito alla sua trasformazione da giovane irruento a professionista maturo. “La mia testa era come fuoco,” ricorda Passaro dei suoi giorni da junior. “Lanciavo la racchetta, mi faceva uscire spesso dal campo durante gli allenamenti. Queste lezioni mi hanno aiutato a capire che se volevo giocare, dovevo essere più rispettoso con l’avversario, l’allenatore e chi si allenava con me.”
Il lavoro sulla mentalità ha portato a una maggiore stabilità emotiva in campo: “Tarpani ha avuto una pazienza infinita. Non è stato facile per lui, specialmente quando abbandonavo i match perché sbagliavo qualche palla o perché l’avversario faceva cose che mi facevano impazzire. A volte colpivo tutte le palle fuori senza preoccuparmene. Ha avuto molta pazienza con me e ora stiamo raccogliendo i frutti di quel lavoro.”
La vittoria al Challenger di Genova nel settembre 2024 ha confermato la sua crescita costante, dimostrando che il tennis italiano può contare su un altro giocatore maturo e completo. “Il viaggio non è stato facile,” riflette Passaro, “ma ora stiamo raccogliendo i frutti del nostro lavoro. È un bel traguardo per entrambi e spero che potremo ottenerne altri insieme.”
Questo ingresso nella Top 100 non rappresenta un punto di arrivo ma piuttosto un nuovo inizio per Passaro, che ora può guardare con maggiore fiducia ai prossimi obiettivi, forte di una maturità tecnica e mentale che gli permette di affrontare le sfide del tennis professionistico con un approccio completamente rinnovato.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Francesco Passaro, Italiani
3 commenti
Leggere “per ritiro” è troppo difficile?
Il Sinner pensiero fa proseliti. Fra un po’ ci saranno solo italiani in top 100
Va bene tutto,ma scrivere che ha battuto Dimitrov agli AO,anche no…
…è davvero troppo!!!