Chi per il dopo Cahill? Questo il nome più “funzionale”
La miglior risposta alla domanda inserita nel titolo è banalmente… Darren Cahill. “Proverò a farti cambiare idea” afferma Jannik Sinner nel corso della premiazione dell’Australian Open 2025, ma conoscendo il rigore, fermezza e serenità del coach australiano, non sarà facile per il n.1 far tornare l’allenatore sui propri passi e così continuare il percorso vincente di tennis e di vita. Sinner in un dopo partita a Melbourne l’ha combinata “grossa”, si è fatto scappare che Cahill avrebbe deciso di fermarsi al termine di questa stagione. Non lo doveva dire, si è scusato col coach che con un sorriso e una pacca sulla spalla l’ha rassicurato, tutto ok. Questo è uno dei segreti del “Little killer”, il modo in cui prende il lavoro e la vita. È sereno perché è forte delle sue idee e sicuro della sua condotta, irreprensibile, tanto da emanare un carisma e una positività che magicamente contagia chi gli sta intorno e diventa uno scudo potentissimo contro ogni avversità. Mi piace definire Cahill il più grande ammiraglio del tennis mondiale, nessuno ha navigato tutti i mari della disciplina quanto lui, conosce il gioco e sente come pochi altri lo spirito umano. Ha empatia, sa ascoltare e parla poco, centellinando le sue parole che diventano dardi al miele pronti a colpire il cuore e la testa dei suoi assistiti. Ho avuto la fortuna di fare una chiacchierata con lui a Roland Garros qualche anno fa. È impressionante il carisma che emana, la sua straordinaria passione per il gioco e per comprendere la personalità di chi gli sta di fronte. Con lui entri spontaneamente in sintonia quando avverte che dall’altra parta c’è disponibilità al confronto, e tutto diventa come magico. È il Re Mida del tennis perché è oculatissimo nel scegliere con chi lavorare, persone disponibili ad aprirsi e capire senza pregiudizi, e il suo contributo diventa eccezionale perché riesce a toccarti dentro e ti cambia. In meglio.
Nell’ambiente già lo scorso autunno girava la voce di un possibile clamoroso addio di Cahill dopo le ATP Finals. L’indiscrezione è rimasta riservata, ma ammetto che nel corso di ogni press conference di Sinner a Torino avevo il timore che lui o Jannik potessero uscire con questa cosa, soprattutto il giorno della vittoria. Per fortuna il tutto è rientrato, almeno per il 2025, ma pare che questo possa essere davvero l’ultimo ballo del coach. È comprensibile. Darren è persona che ama terribilmente il tennis e l’ambiente, stare sul campo e con persone eccellenti umanamente come Jannik, ma sono 40 anni che gira per il mondo, la fatica inizia a farsi sentire. Anche la difficoltà nel prendere di petto – forte della sua esperienza – la bomba atomica scoppiata lo scorso marzo con la positività al Clostebol avrà sicuramente pesato, quei mesi gestiti in prima persona saranno pesati come anni sulle sue spalle… Se lascia è comprensibile e va solo ringraziato per la qualità che ha portato nel tennis, da Hewitt a Sinner passando per Agassi e tanti altri. Soprattutto, se Jannik non riuscirà a convincerlo e dopo le prossime Finals sarà addio, chi scegliere al suo posto? Un bizzarro “toto allenatore” calcistico è già scattato prontamente, con i nomi più strani e improbabili. Eppure una soluzione, la più funzionale, credo ci sia.
Becker, Agassi, Ljubicic, Moya, Norman, McEnroe… questi alcuni dei nomi usciti. Scarterei immediatamente il grande mancino newyorkese. John ha indubbiamente carisma e il gioco lo conosce, ma il coach non l’ha mai fatto per davvero e soprattutto è personaggio fuori dagli schemi, un front runner abituato a far tutto a modo suo. Un carattere estremo che ritengo possa aver più di una difficoltà ad inserirsi in un team consolidato e sereno senza portare rotture e squilibri. Uno dei segreti di Sinner è la serenità che cerca intorno a sé. Inserire nelle sue routine e giornate una persona come McEnroe potrebbe rivelarsi un detonatore, per quanto la visione dell’americano possa anche essere di un certo interesse da un punto di vista tecnico.
A livello umano, di serenità, cultura del lavoro e attitudine a fare squadra, assai meglio allora Carlos Moya, attualmente disoccupato dopo il ritiro dell’amico Nadal. Anche questa strada tuttavia non so quanto sia praticabile, perché il bel Carlos ha accettato di lavorare con Rafa perché i due sono amici da sempre, e tra conterranei come loro si crea una condivisione naturale. Oltretutto l’apporto di Moya al gioco già fortemente strutturato di Nadal è stato quasi minimo, gli è sicuramente servito più a livello umano di vicinanza e condivisione, una persona forte e amica al fianco. Se Sinner sarà costretto a trovare un nuovo membro del suo tennis, ritengo sia meglio inserire qualcuno che possa portare novità a livello di gioco. Moya magari può farlo, ma… non so se avrà voglia di farlo e per lui sarebbe una novità farlo. Lo vedo sinceramente di più a lussureggiare sulle spiagge della sua Maiorca che in giro con Sinner per una nuova avventura tennistica.
Chi invece è sempre sul pezzo e lavora tutto l’anno con passione è Magnus Norman, che oltre alla sua avviata accademia (GTGT in Svezia) ha accettato di accompagnare di nuovo Wawrinka nella fase conclusiva della sua bellissima carriera. Norman è uomo di campo e di gioco. Ha dato un contributo eccellente a far esplodere il talento di Dimitrov, dando struttura a un gioco un po’ debole nel complesso, e convinto Wawrinka a lavorare come un pazzo per far diventare quelle “sassate” in spinta un tennis più completo e continuo. I risultati parlano per lui. Da buon svedese è persona seria e serena, quindi la sua candidatura è tutt’altro che peregrina, e già infatti se n’è era parlato per Sinner quando avvenne il traumatico distacco da Piatti. C’è una sola cosa che forse stride a quest’ipotesi: Norman è forse “troppo simile” a Vagnozzi, hanno due approcci quasi identici. Forse Jannik avrebbe bisogno di un supporto diverso, che sia un valore aggiunto e non un tecnico-2.
In questo potrebbe allora funzionare Andre Agassi. Carisma totale, grandissimo amico di Cahill, per assurdo sarebbe un passaggio di testimone quasi indolore. E vi sono anche molte analogie tecniche tra Sinner e Agassi. “A volte ci sentiamo e mi interessa molto sentire il suo parere su Jannik”, ha affermato di recente Darren. Che sotto sotto il coach australiano non stia già lavorando alla propria sostituzione? Di sicuro il Kid di Las Vegas porterebbe nel team Sinner empatia, grande visione di gioco, quella stessa cultura del lavoro e del dettaglio che proprio grazie a Cahill ha affinato negli ultimi anni di carriera e che la carriera gli ha allungato. È una candidatura forte, interessante e con potenziale positivo; resta da vedere se Agassi avrà voglia e tempo di seguire almeno 30 settimane all’anno Sinner. Ha moltissimi impegni nella sua Las Vegas e ultimamente si è buttato a capo fitto nel Pickleball, diventando una sorta di ambasciatore di questo nuovo sport di racchetta. Conoscendo Sinner, sceglierà una persona che stia con lui molto tempo e per lavorare, non qualcuno pronto a seguirlo “a gettone”.
A livello di personalità, Boris Becker potrebbe essere un altro candidato, ricordando in particolare l’ottimo lavoro fatto in passato con Djokovic. Profondo conoscitore del gioco d’attacco e del servizio, ha aiutato tanto Novak a migliorare i suoi schemi offensivi, dando al gioco del serbo un’altra dimensione. Prima del suo arrivo, mai Djokovic cercava il vincente sull’uno-due, su erba le sue prestazioni ancora erano non così sicure, e i due insieme hanno iniziato a lavorare su di un servizio più efficace. La loro collaborazione si interruppe in modo un po’ brusco perché alla fine due caratteri così forti si scontrarono inevitabilmente, e Boris non è uno che ama abbassare la testa e zittirsi. Becker ha l’aura di chi tende a dominare, questo potrebbe essere il suo limite inserendosi in un team già coeso e vincente come quello di Sinner. La sensazione è che Jannik possa inserire più facilmente qualcuno che arriva con un bagaglio ricco di idee ma che non voglia a tutti i costi prendere il timone.
Ljubicic potrebbe essere l’uomo giusto, per vari motivi. Intelligente come pochi, analizza il tennis con il dettaglio grandi, e poi basta ricordare quanto bene ha lavorato con Federer, forte dell’esperienza maturata con Riccardo Piatti. E Jannik alla fine resta un prodotto di Piatti per cultura generale e radici, quindi l’inserimento nel team Sinner per il croato sarebbe immediato. Ma Ljubo ha un impegno molto importante in FFT, e non so quanto facile possa esser per lui liberarsi, e quanto anche abbia voglia di rimettersi in gioco in prima persona ogni giorno sul tour, lasciando un incarico prestigioso – e ben remunerato – senza dover viaggiare di continuo.
Quindi, tirando le somme, chi potrebbe essere l’uomo ideale per sostituire Cahill, oltre allo stesso Cahill? A mio avviso, se Jannik non riuscirà a far cambiare idea a Darren, dovrebbe puntare deciso su Goran Ivanisevic. Per una serie di ragioni molto semplici, e la semplicità in sistemi complessi come la gestione di un n.1 tennistico resta vincente. Goran ha ottenuto risultati eccezionali da coach sia con Cilic che con Djokovic. È stato bravissimo ad inserirsi in team già collaudati apportando del suo senza scombinare troppo quel che già funzionava. Parla pochissimo ma quelle 5-6 parole che dice sono esatte, vanno dirette al bersaglio. È ruvido al punto giusto per esser rispettato e capito, e sa stare al suo posto. Conosce alla perfezione Panichi e Badio per aver già lavorato con loro, e soprattutto potrebbe apportare nel tennis di Sinner quelle migliorie a servizio e schemi offensivi che anno aiutato Djokovic a diventare quasi imbattibile in molte stagioni passate insieme.
Se ci pensiamo bene, la traiettoria di carriera di Sinner sta andando verso quella di Djokovic: sempre meno un tennista che spacca la palla e tira mazzate sulle righe; sempre più un giocatore completo, duttile, pronto ad attaccare per primo come attendere, difendere e contrattaccare; lucido nelle scelte, pronto a capire l’esigenza del momento e applicare lo schema più efficiente per vincere il punto. Il servizio di Jannik è molto migliorato, ma c’è ancora molto margine di crescita. Enormi sono invece gli spazi per capire, affinare e metabolizzare gli schemi offensivi, dalla scelta del momento dell’attacco, alla posizione sul campo, alla frenata per preparare l’impatto di volo e la tecnica esecutiva. Vagnozzi è maestro di tennis vero, con Ivanisevic avrebbe a suo fianco un supporto di qualità, forte di un carisma importante e grandissima esperienza. Goran è ancora giovane, motivato, pronto a rimettersi in gioco dopo la breve parentesi con Rybakina che oggettivamente ha sorpreso tutti e che tutti abbiamo pensato da subito che sarebbe durata ben poco…. Ivanisevic potrebbe essere la scelta migliore, quella più funzionale, se Cahill smetterà e se Ljubicic non si libererà. Alla fine, Sinner e il suo team sapranno scegliere al meglio. C’è tutta una stagione per pensarci ed operare la scelta più corretta. Tutto lascia pensare che non sbaglieranno.
Marco Mazzoni
TAG: Andre Agassi, Boris Becker, Cambio di Coach, Carlos Moya, Darren Cahill, Goran Ivanisevic, Ivan Ljubicic, Jannik Sinner, Marco Mazzoni
@ AndyZebra1896 (#4304905)
Allora anche Malgioglio…
Kyrgios no ?
Quinzi non l’ha proposto nessuno?
Ljubicic l’ideale, Ivanisevic una signora alternativa,Agassi un’idea affascinante ma un po’esotica e con meno certezze, non so quanto piacerebbe al super concreto Jannik. Certamente il team attuale è perfetto per lui, spero convica il grande Maestro australiano a restare un altro anno, magari concentrando e dilazionando ancora un po’gli impegni.
Sarebbe la sua fine…finirebbe tutto a canederli e vin brûlé
Si vocifera anche la possibile scelta di Loredana Bertè … in fondo anche lei conosce il tennis …
Quasi tutti i nomi menzionati nell’articolo ed anche nei commenti hanno una differenza fondamentale. Cahill aveva già lavorato e migliorato grandissimi campioni per tanti anni
Molti dei nomi qui non sono minimante vicini a Cahill, tranne per Ljubicic e Ivanisevic che però non sembrano avere lo stesso tipo di ruolo che Cahill ha avuto con Jannik
Sono anche d’accordo che Cahill è stato anche un ambasciatore per Jannik nel mondo anglofono. Ruolo importante
Seppi non sarebbe una cattiva idea.
È stato un campione ma non un campionissimo ingombrante, è un corregionale ed è una persona perbene.
Pietrangeli, così la smette di fare l’invidioso e si sente parte importante dei successi di Sinner.
Vedo troppa gente attenta alla parte psicologica, come se Jannik fosse un bambino da svezzare.
Serve un coach che affianchi Vagnozzi non una copia carbone, serve qualcuno che lo educhi tatticamente e tecnicamente.
Jannik è più maturo di alcuni nomi che ho letto.
Direi di sì!
festeggiano il terzo slam consecutivo, Cahill viene premiato e contestualmente festeggiato per la pensione, in patria e con tutti i crismi.
Perfetto
100% d’accordo. Non ci sarà nemmeno il problema del rinnovo o meno, Djokovic difficilmente concluderà la stagione.
Per me deve essere un ex tennista con esperienzaad al livello ma “giovane” come Vagnozzi,sui 40/45 anni,perché un conto è spiegare a parole quello che può imparare o migliorare,un altro è farlo vedere e poi trasmettere aiutandolo con la pratica,Ljubicic sarebbe buono per questo,Becker a malapena cammina,neanche riuscirebbe a riprodurre il movimento del servizio.Poi è meglio per lui circondarsi di persone giovani,sia perché poi si finisce come Cahill che anche se si crea una bella amalgama l’età e lo stress gli impone il ritiro dalle attività e poi perché Sinner ha 23 anni ed un ragazzo ha bisogno di una ventata di gioventù
@ Thiago (#4304859)
credo che la forza del team sia quella di condividere il progetto tecnico, se si è solo in 2 potrebbe nelle difficoltà portare ad uno scontro. Anche il modo in cui gestisce le problematiche fisiche ed i carichi di lavoro se condiviso con più persone diventa più semplice da metabolizzare perchè hai un supporto costante.
Sta vivendo sensazioni e momenti di vita che in pochissimi conoscono ed hanno vissuto ed è troppo giovane per prendere la responsabilità di tutto… più persone di cui si fida lo aiutano e meglio è.
Io almeno la vedo così…
Un nome solo : Goran Ivanisevic
io punterei su Ljubicic o comunque una personalità sì forte, ma che quando è in campo gli trasmetta serenità. Tatticamente il coach è Vagnozzi, serve chi può far crescere Jannik in alcuni fondamentali e soprattutto che aiuti lui e Vagnozzi nella lettura dei momenti della partita.
Lo sfogo di Jannik con Piatti quando gli dice di stare calmo, la sua voglia di crescere e l’incapacità di accettare la sconfitta lo rendono una persona “da gestire” in un modo che un semplice tecnico potrebbe non avere la sensibilità di capire.
Djokovic ha ancora voglia di giocare e fa bene. Non ha mai dichiarato di voler fare il coach, ma se mai lo facesse, allenerebbe giovani serbi emergenti.
Mauresmo o Sharapova potrebbero essere alternative a sorpresa.
Vagnozzi non può accollarsi da solo tutte le trasferte. Già oggi si alterna con Darren.
Forse anche Federer per 10 milioni al mese netti sarebbe disposto a dare un’occhiata al ragazzo…
Murray (se non rinnova con Nole) potrebbe essere un’ottima scelta.
Wild card no?
Se io fossi Sinner proverei il 2026 solo con Vagnozzi. Si vince? avanti così. Si vince di meno? penso un nuovo membro del team.
Non servono nomi altisonanti
Quattro proposte:
Maria Teresa di Calcutta o Maria Teresa ruta, a scelta
Frate cionfoli
La torta Sacher
Il grande canederlo
Ognuno comunque triplicherebbe l’empatia di sinner
È impegnato già con Hurkacz
Se come è condivisibile la carriera e la evoluzione sono simili a quelle di Djokovic, Si faccia allenare… da Djokovic
Per me Ivan Lendl se ne ha voglia
Iniziavo a preoccuparmi ma poi hai chiuso degnamente… 🙂 🙂
Se Pistol Pete ha voglia di viaggiare una ventina di settimane all’anno, io un offerta la farei
Come coach non apro bocca! In fondo oltre la conoscenza tecnica serve soprattutto empatia! Ed è lì che deve scattare la molla giusta!Pero’ kyrgios nello staff lo prenderei, in fondo uno che pulisce lo spogliatoio a fine allenamento ci vuole!
Esattamente, non serve un altro tecnico – tanto meno uno invadente e maschio alfa – quanto una figura che sostituisca la presenza molto “zen” di Cahill. E che si integri armoniosamente col team/famiglia così caro e importante per J. Oltretutto, credo sia preferibile un anglofono. Cahill è/stato fondamentale anche nel migliorare l’inglese di J e nel rafforzare il suo brand nell’anglosfera – aspetti comunque cruciali per un professionista di questo calibro. Chi possa essere non ho idea… così a pelle, un altro che mi ha sempre trasmesso quel tipo di vibe è il vecchio allenatore di Hubi, Craig Boynton detto Il Barba.
@ fedder (#4304788)
i fuoriclasse assoluti come lo possono essere serena federer nadal e anche il serbo sebbene in fase calante sono sempre troppo forti per gli altri…te ne ha dato una dimostrazione djokovic contro alcaraz l’ha ridicolizzato da infortunato….moratoglu ha fallito con gli altri, questo è un dato di fatto e chi allenava non era certo scarso ( rune tsitsipas ), poi ovviamente ognuno ha la sua opinione, un saluto 🙂
Non è mestiere suo, non lo farebbe mai.
Federer è impossibile per almeno 2 motivi: ha un contratto per vestire Uniqlo per almeno 2 anni ancora e lo staff di Sinner veste Nike. Poi stando a casa a gestire i suoi affari a tutt’oggi guadagna il doppio di Sinner…
Io lascerei scegliere a lui e eviterei suggerimenti del tutto inutili….
Becker però vestito con la salopette tirolese
Ljubicic
È umano, un gran tecnico, è uno sincero e diretto, ha un profilo basso, ha esperienza.
se Jannik riesce a strapparglielo un mesetto per i soli gennaio in Australia con Cahill non sarebbero male
A me Ljubicic dispiace, non in se, perchè ci mancherebbe l’ho sempre considerato ottimo come giocatore persona e tecnico, ma mi è parso sottovalutare, fino alla sua esplosione, il potenziale assoluto di Jannik e “preferire” Alcaraz. Insomma lo vedrei meglio per il dopo Ferrero.
Cahill è uno stabilizzatore,quello che dà equilibrio al sistema nel suo intero
Agassi non c’entra niente con questa descrizione.come c’entra poco Ivanisevic,che è un allenatore classico,quello che ti dice come devi giocare,e Sinner quello già ce l’ha
Serve uno che dia serenità e che entri in totale sintonia empatica con Sinner
Chi è? Devono saperlo loro,che possono arrivare a conoscere anche le minime sfumature dei caratteri di chi vive in questo ambiente,impossibile che possiamo farlo “noi”
Ma se è scappato da lui a gambe levate !!!
Io tiro la bomba…..Ritorna Riccardo Piatti come supercoach
D’accordissimo Detu, anche perché così possono diventare amici e Kyrgios si renderà conto,una volta per tutte, quanti sacrifici fa Jannik, unito al suo talento, per essere il nr.1, un nr.1 imbattibile. Altro che avere sempre l’alibi per una traccia irrilevante del famigerato clostebol riscontrato.E poi puo’ spiegarlo anche al suo amico,convincendolo.
Sarà la volta che Maurantonio diventerà tifoso di Jannik?
LOL
Comunque io sarei felicissimo di farlo allenare invece dal mio idolo, il palancaro svizzero o dal mio idolo precedente, tacchino freddo e se poi volesse partecipare anche il mio mito precedente del precedente, come viatico per emularlo sulla conquista del secondo GS, primo GS Open, sarebbe l’ideale.
Magari solo come umarell durante gli allenamenti: a 86 anni più di tanto non può fare, ma due dritte le può sempre dare.
A Becker non farei allenare neanche il mio criceto, se ne avessi uno
Confesso che non so come sia come allenatore,ma visto che mi piaceva parecchio come giocatore ,oltre a sembrare un’ottima persona,io unirei il primo e il terzo articolo di Lt 🙂 🙂
Un nome colpevolmente non proposto da Mazzoni: Enzo, con lui Sinner passerebbe da gracilino a mandingo e non ce ne sarebbe più per nessuno.
Beh allora ci sarebbe un tizio che su quei campi ha fatto piuttosto bene ma non so in patria come la prenderebbero.
Edberg ? Come lo vedete ?
Goran niente male !!!!!
Rafa Nadal
dire che moratoglu ha avuto fortuna perchè era facile vincere con Serena non è rispettoso, considerando che ha preso Serena in fase calante e l’ha riportata a dominare il circuito.
Inoltre si potrebbe dire la stessa cosa di lijubicic, ha fatto bene solo con Federer, e grazie al c…
Tony Nadal
Premesso che mi sembra molto prematuro, per il futuro prenderei un allenatore, ovviamente, di grande esperienza, esperto per la terra battuta (anche se in effetti vagnozzi lo è) se si vuole puntare al Roland garris.
Ljubicic, tutta la vita.
Sul piano tecnico servirebbe uno che gli educhi la mano a rete,non per forza un allenatore fisso,anche un coach che rimanga a tempo determinato,ma Sinner ha bisogno in primis di uno come Cahill che gli dia sicurezza e supporto nei momenti di difficoltà,nulla contro Vagnozzi ma Sinner nonostante vinca sempre si nota proprio la differenza nei tornei con e senza l’australiano,con lui ha un atteggiamento più determinato e osa di più perché si sente sicuro di farlo,senza Darren è un Sinner che rimane più sul piano base e gioca meno sciolto le variazioni in partite più equilibrate
Furlan è uguale a Vagnozzi non servirebbero 2 doppioni
(Furlan coach strepitoso comunque)
LOL 😆 😆 😆 😆
Se Jannik volesse scrivere una pagina del libro Cuore e diventare un idolo assoluto mi viene in mente un solo nome: Piatti
Esatto, Agassi con Djokovic non ha molto funzionato e poi fatica a spostarsi da Las Vegas, McEnroe e Becker non vanno bene caratterialmente, Moya, mah, Norman e Ivanisevic validissimi, però, anche per umiltà e caratterialmente, non solo la grande esperienza, Ljubicic mi parrebbe il più adatto
Furlan è la prima scelta, il problema è che ha già un impegno con la Paolini che ha portato miracolosamente al Numero 4, la più clamorosa prestazione di un Coach nel 2024.
Furlan suggeriva norman. Lui o uno dei due croati è comunque casca in piedi. Poi bisogna vedere se si inseriscono nel modo giusto in un gruppo che ha già un coach. Il segreto con Vagnozzi è stata la suddivisione dei compiti.
@ fedder (#4304740)
moratoglu è zero…ha avuto la fortuna di avere serena grazie al c….che ha ottenuto risultati…con tsitsipas e rune ha fatto sfracelli…ti prego dai siamo seri si sta parlando del nostro jannik n1 al mondo non di un rincalzo
penso che non si sia fatto scappare la notizia ma che volutamente l’abbia divulgata . Detto ciò se non rimarrà non vedo una figura ingombrante caratterialmente e la mia idea è Seppi per i periodi dove Vagnozzi non sarà presente.
@ fedder (#4304740)
Mah lo ritengo sopravvalutato per quei livelli.. grande a livello di marketing.. ma per il resto.. ricordiamoci che e’ l’unico allenatore che ha pagato un giocatore per esser allenato dal suo team (titsipas…)
Non credo possa dare nulla a Sinner.. serve uno che goda di stima..
Si vociferava nell’ambiente addirittura Andreas Seppi. Non sò se era una fake
Ljubicic, per diventare sempre più un giocatore totale, una nuova dimensione del tennis
aggiungo che JS è ancora giovane, quindi può ancora inserire (forse solo per 1-2 anni) variabili importanti, anche tecnicamente, nel suo gioco.
per i dettagli al servizio e la strategia, può intervenire anche più in là
“ Prima del suo arrivo, mai Djokovic cercava il vincente sull’uno-due”
Questa frase su Becker è totalmente sbagliata, dal momento che Djokovic nei primi anni spingeva MOLTO di più sia col dritto che col rovescio.
Lyubicic..senza se e senza ma
Io preferirei ljbucic dopo cahil È pure una braa persona. Al momento non serve per sinner.
fossi in Sinner, io chiederei a Mouratoglou se è disponibile e dedicare meno tempo alla sua accademia e a prendere il posto di Darren
Condivido il pensiero di Mazzoni al 1000% (non è un errore, ho proprio scritto mille).
Messo come bersaglio per allenarsi a tirare di precisone sassate al servizio a più di 220 km/h, con uno scarto massimo di un paio di cm rispetto al punto mirato, avrebbe il suo grandissimo perché… 😆
MAZZONI……VAI TU!!!!!!
Secondo me la cosa piu’ importante e’ che vada d’accordo con Vagnozzi, perche’ far convivere due galli in un pollaio e’ impresa difficile e rara. Ci sono riusciti con Cahill ma questa volta sara’ ancora piu’ difficile perche’ Vagnozzi e Cahill, sono arrivati , pressapoco insieme, mentre questa volta il nuovo arrivato, trovera’ il territorio gia’ parecchio “marcato” .
Sarebbe perfetto perché quella nullità avrebbe possibilità di farsi perdonare i peccati da Sinner (battuta) e Jannik metterebbe quella cattiveria che lo renderebbe invincibile ahahah
Bell’articolo di Mazzoni, scritto con grande competenza.
Sicuramente arriverà un altro allenatore come già affermato da Vagnozzi.
Ivanisevic mi sembra ottimo se fosse impossibile accordarsi con Ljubicic, visto il contratto in corso (Goran più incisivo a livello tecnico e Ivan più vicino al percorso di Cahill)
Ovviamente l’allenatore “di campo” è Vagnozzi, però occhio a non sottovalutare il ruolo e la figura di Cahill.
È risultato davvero fondamentale per Sinner, tanto quanto Simone.
Supervisiona ogni aspetto, ma più di tutto è importantissimo dal punto di vista mentale e gestionale. Ha un carattere e un’empatia che nel team probabilmente ha fatto la differenza.
Spesso fa da “tramite” tra Sinner e Vagnozzi e per esempio è lui a parlargli prima delle partite o durante le pause. Ed è lui spesso ad avere le parole giuste per lui durante i match, mentre Vagnozzi a volte è un po’ più brusco.
Insomma, sono davvero due figure che si completano, come dicono loro stessi.
Sono un insieme, quindi la scelta del sostituto sarà davvero delicata.
Continuo a pensare che Ljubicic sia il più simile, proprio come persona e modo di porsi, ma potrebbero esserci anche dei nomi a sorpresa (come lo sono stati proprio Vagnozzi e Cahill, del resto).
Ljubo, Goran, e Norman in ordine di scelta
Non prenderei uno spagnolo . Ma a decidere sara´Jannik
Bel quesito,tutti nomi importanti,alcuni più glamour di altri come Agassi o Edberg.Goran è indubbiamente capace ma pure “forte” e da fuori ho l’impressione che la forza del team attuale sia la pacatezza anche nei rapporti coi media e,forse,ce ne sarà bisogno se ci saranno dei provvedimenti.
Io una chance la darei a Moya,mi sembra che con giocatori con caratteristiche totalmente dissimili come Raonic prima e Nadal poi abbia fatto benissimo.
È anche vero che Jannik e Vagnozzi sono cresciuti, e da Cahill molto hanno appreso,e non è detto che non siano in grado di cavarsela benissimo da soli.
Ivanisevic con Nole prendeva USD300,000 (o Euro, non ricordo) + bonus sui montepremi, pero’ non so a quando ammontava il bonus in %.
Goran tutta la vita prenderei
@ simposio (#4304702)
Quello però lo ha già escluso lo stesso Vagnozzi, dicendo che le settimane sono tante e serve qualcuno anche per alternarsi.
Ed effettivamente sono pochi gli allenatori che davvero seguono in ogni singolo torneo i giocatori.
Sono loro stessi a dirlo, soprattutto per chi ha famiglia diventa impossibile.
E ovviamente non è che può andare solo con Panichi.
Anche perché, se è vero che l’allenatore di campo è Vagnozzi, la figura di Cahill è risultata comunque davvero fondamentale per Sinner. Sotto tutti gli aspetti.
E un sostituto di questo tipo serve.
Mi sembra però che non si consideri l’aspetto più importante, ovvero che l’allenatore maggiormente “di campo” è Vagnozzi, come hanno detto più volte loro stessi. La figura di Cahill ha un ruolo un po’ diverso, è più un supervisore, ha soprattutto il compito di consigliare e aiutare Sinner nella gestione dei momenti e dal punto di vista mentale. E sono cose che hanno detto proprio loro.
È presumibile che la situazione rimanga invariata anche con il sostituto di Cahill, anche perché avere due allenatore con compiti simili (e magari idee diverse) è davvero impossibile.
Molti di questi nomi quindi sono da scartare in partenza, così come chi “parla pochissimo”.
Tra questi Ljubicic mi sembra proprio la figura maggiormente corrispondente a quello che potrebbe servire. Ma potrebbero essercene ovviamente anche altri.
Però non dobbiamo soffermarci e ricercare una classica figura di allenatore, ecco.
Un po’ come il doppio di Davis..
Chiunque metti a fianco di Sinner diventa un vincente
Ljubo o Norman.
Il vero coach in realta’ Jannik ce lo ha gia’ ed e’ Vagnozzi. Cahill era una sorta di consulente esterno.
In linea teorica, Jannik potrebbe andare avanti cosi, senza necessariamente aggiungere una nuova figura.
EDBERG tutta la vita
Mattarello (ma la pipa del Pertini era meglio) ha dichiarato che segue attentamente e con costanza i match di Sinner (sempre questa falsità istituzionale piena di frasi fatte…). Dunque, Jannik potrebbe fare un pensierino su di lui. Se non altro lo toglierebbe da lì, che a parte firmare invii e produzione di armi altro non sembrerebbe saper fare. Ma sarebbe comunque inutile, che chi arriva lassù così è, altrimenti non arriverebbero lassù.
Giusto per curiosità, quanto guadagnano questi coach?
Io voto Ljubo. Ho visto anche il documentario su di lui, l’ho sentito parlare, è uomo davvero molto pacato, intelligente e capisce moltissimo di tennis. E’ uno che sa analizzare con estrema lucidità i vari momenti di un match, per me è il migliore fra il lotto dei pretendenti.
Kyrgios
Ljubicic ha la salienza necessaria e il dovuto rispetto per le distanze interpersonali che caratterizzano il totemismo di Cahill, aspetto questo molto amato e desiderato da sinner: la reciproca distanza nella commistione, confusi ma separati, ognuno strettamente al suo posto. Questa è la cosa più importante per il rosso, al di là delle scelte di tennis giocato che spettano a vagnozzi. Gli altri menzionati non sono neanche da prendere in considerazione, chi li mette sul piatto come papabili non ha capito un bel niente di sinner, specialmente chi evoca il querulo galletto’americano che sarebbe totalmente inutile, sterile e dannoso.
Agassi, Toni Nadal, Norman, Federer.
In ordine di utilità.
Ljubicic tutta vita
Per me non serve
Riassunto: Goran e Ivan. Il primo deve lasciarsi dietro questa brutta storia con Rybakina. L’altro è un figlio di Piatti 🙂