Le pagelle dell’Australian Open 2025
Ormai non si sogna, si vola, ed è bellissimo guardare tutti dall’alto. Un campione così grande come Jannik Sinner non lo potevamo nemmeno immaginare nelle iperboli più ardite… Invece eccolo qua, di nuovo campione agli Australian Open per il secondo anno consecutivo al termine di un torneo fantastico nel quale ha mostrato tutto il suo talento e uno strapotere tecnico-tattico che l’ha reso imbattibile. Non solo Jannik: pure Lorenzo Sonego a sorpresa ha esaltato con la sua grinta e voglia di rivalsa, strappando i primi quarti di finale in carriera. Ha deluso invece Jasmine Paolini, uscita al terzo turno contro Svitolina, ma più della sconfitta ha fatto male come ha terminato l’incontro, svuotata. Concludiamo l’Australian Open 2025 con le pagelle, i promossi e i bocciati del primo Slam dell’anno.
Jannik Sinner – Che dire… È riuscito a difendere il successo a Melbourne dell’anno scorso, e non era affatto scontato. Era situazione nuova anche per un tipo di granito come lui, quindi qualche incognita c’era eccome. Jannik è stato bravissimo a isolarsi dal maldestro tentativo di creare intorno a lui un contesto spigoloso e pensare solo al suo tennis, sbarcando “down under” ancor più rapido e offensivo. Ha affrontato un primo turno non banale e soprattutto è venuto a capo di una giornata difficilissima contro Rune per colpa di un rivale tosto e di un malessere accusato fin dal risveglio. La sua nuova capacità di reggere alle difficoltà fisiche è un altro fondamentale tassello alla sua grandezza. La forza di Sinner sta diventando sempre più la gestione del momento e la flessibilità del proprio tennis in rapporto all’avversario. Se prendiamo ogni suo incontro, l’ha affrontato in modo diverso cercando di massimizzare le sue forze e cambiando colpi e strategia per pungere i punti deboli dell’avversario. Fino poco più di due anni fa eravamo qua a lagnarci sulla mancanza di un piano B nel suo gioco… oggi governa in sicurezza il piano C, D, E…. E quanto è migliorato il servizio, presente quando il punto scotta. Non aver concesso una palla break in finale Slam è roba da Federer, Nadal e… Sinner.
Voto: 10, 110 e lode con menzione speciale e bacio accademico… fate voi.
Alexander Zverev – La sua lucida disperazione sul podio della premiazione, quando lo sconforto l’ha fatto crollare venendo risollevato da un meraviglioso Jannik, è forse l’immagine più potente della finale maschile degli Australian Open. Ha fatto tutto il possibile Zverev, ha lavorato come mai e mai era arrivato così bene ad una finale Slam, ma non è bastato. “Ha fatto tutto meglio di me”, parole secche che condivido al 100% e che sono drammaticamente sportive per il tedesco. Manca ancora qualcosa, e soprattutto c’è in giro qualcuno che è decisamente più forte. Sta migliorando Sasha, questo torneo l’ha confermato in pieno. Ok, fortuna nel trovare in semifinale Djokovic k.o., ma il suo tennis è più solido e meno attendista. È probabile che senza un avversario come Sinner questo Slam l’avrebbe vinto (e ha avuto anche un ottimo tabellone…), ma Sinner c’è e ci sarà. Un finale amaro per Zverev, ma l’unico modo per arrivare al successo in un Major è insistere e provare a migliorare la risposta e l’aggressività nei momenti chiave. Di sicuro tutti ci aspettavamo una finale più combattuta, un po’ di demerito di Zverev, ma contro questo Sinner…
Voto: 7
Novak Djokovic – Tra quattro mesi saranno 38 candeline. Ormai si possono contare tutte, una per una… Djokovic ha costruito una carriera ineguagliabile su di un carattere d’acciaio e un fisico mostruoso, elastico e resistente come nessun altro, che gli ha permesso di lavorare e creare un gioco pazzesco, forte a tutto campo. Il carattere sta diventando ancor più spigoloso (invecchiando, è così che va…); il fisico inizia a presentare il conto di milioni di chilometri e sprint in campo. Il nostro amato tennis è diventato così duro da richiedere tutto al corpo degli atleti. Il tennis di Novak non può prescindere dalla massima efficienza e resistenza, ma è sempre più difficile per lui resistere. Se fosse rimasto sano, forse avrebbe battuto Zverev e magari avrebbe posto qualche grattacapo in più a Sinner in finale, ma con le ipotesi non fa la storia. Spiace per la uscita di scena del serbo, un’ondata di fischi per il ritiro dopo un set in semifinale. Immeritati e ingenerosi, ma cosa poteva aspettarsi dopo le continue scenate e l’intervista pre torneo nella quale ha ricordato l’anno terribile della deportazione, insinuando pure di esser stato avvelenato. Un vecchio adagio dice “chi semina vento raccoglie tempesta”. È comunque arrivato in semifinale, del suo torneo resterà la splendida vittoria contro Alcaraz nei quarti, letteralmente portato a scuola. Quello sì è stato un capolavoro da Maestro. Purtroppo per lui, in uno Slam un solo grande match non basta.
Voto: 7
Carlos Alcaraz – Bocciato su tutta la linea. Carlito si è presentato in Australia mai così baldanzoso, forte di una gran condizione fisica e un servizio rinnovato, proprio quel che tanti gli rimproveravano come lacuna principale nel suo tennis. Molti lo consideravano favorito e con un tabellone a dir poco comodo, pronto a far di un sol boccone Djokovic nei quarti nel match più atteso del torneo. Lo spagnolo ha subito una delle sconfitte più pesanti in carriera, forse la peggiore in assoluto. Djokovic è stato Monumentale nel reggere il dolore di un problema muscolare, ma Alcaraz non c’ha capito letteralmente niente. Nulla. Novak è stato straordinario a prendere la partita di petto, visto che negli spostamenti era un po’ penalizzato; Alcaraz non è riuscito a trovare una contro mossa al tennis verticale e in grande anticipo dell’avversario. Eppure proprio la velocità, l’anticipo e la gestione degli angoli dovrebbe essere il punto forte del suo repertorio… Niente. Carlos è stato messo sotto mentalmente ed è come andato in tilt. Obnubilato. Dal secondo set Alcaraz si aggirava per il campo smarrito, per niente lucido, incapace di reagire. È una notizia pessima per lui, perché non è la prima volta che un match si mette male, lui avverte la tensione e non riesce a ritrovarsi, crollando in se stesso e scomparendo agonisticamente dal campo. Enorme Djokovic, ma Alcaraz dovrà riflettere a lungo. Da sempre penso che resterà un giocatore da fiammate incredibili e cadute fragorose, ma questa sconfitta può lasciare ferite profonde nell’autostima.
Voto 4
Ben Shelton – Seconda semifinale Slam in carriera per Ben, quindi eccellente risultato. Perdere con questo Sinner sta diventando la normalità; il modo in cui Shelton ha perso è l’aspetto più confortante e segna un nuovo passo in avanti. Di fronte ad un rivale così forte come Jannik, si poteva pensare ad un Ben che tira tutto a tutta sperando che vada bene… invece l’americano ha affrontato la partita non solo col suo piglio ma anche una buona lucidità. Più paziente che mai, ha atteso per tirare forte, ha lavorato lo scambio, è rimasto focalizzato in difesa pronto a passare all’attacco. È quel che mancava nella gestione della sua partita. Non importata la sconfitta vs. Jannik, giocando così di partite Ben ne perderà poche. C’è ancora tanto da fare sul piano tecnico e continuare a lavorare sulla gestione, ma lo Shelton d’Australia è sulla strada giusta. E poi il sorriso e positività di papà Brian in panchina vale mezzo voto in più!
Voto: 7,5
Lorenzo Sonego – Un torneo fantastico di “Sonny”, meritatissimo primo quarto di finale Slam in carriera. Non è un caso che sia arrivato. Ho studiato bene le clip video dei suoi allenamenti invernali, anche presso la Rafa Academy. Mi arrivavano notizie di un Lorenzo preparato fisicamente come mai, e mai così motivato. Ha scelto di cambiare Sonego, di spingere sull’offensività, sul rafforzare i punti di forza per coprire quelli di debolezza. Mai scelta è stata più azzeccata. Alla sua età è più efficiente cercare di sfruttare al massimo quel che lo distingue che cercare difficili migliorie in aspetti tecnici sui quali ha sempre fatto fatica. Quindi piedi come razzi, servizio ancor più continuo, diritto super aggressivo e la scelta coraggiosa di affidarsi sempre di meno alla versione “polpo” in difesa ma correre avanti, a testa bassa, super aggressivo a sfidare il passante del rivale. Non sempre la mano sul net è perfetta, ma percentualmente questo funziona di più che restare lì dietro a soffrire e magari sbagliare il solito rovescio in scambio. Ha attaccato come un matto Lorenzo è stato bellissimo vederlo superare la potenza di Wawrinka, poi il capolavoro contro il talento epocale di Fonseca, domare un giocatore scomodo come Marozsan e quindi agli ottavi il talento di Tien. Nei quarti contro Shelton una bella partita, e se quei 3-4 punti fossero girati meglio, chissà… Sonego bravissimo, è un piacere ritrovarlo tra i nostri protagonisti.
Voto: 9
Altri Italiani in breve: Cobolli non stava bene, quindi non è giudicabile, peccato. Berrettini ha vinto una bella partita contro Norrie, poi non fortunato a trovare Rune, tennista contro il quale soffre sempre. Ha sofferto anche stavolta, ennesima battaglia e purtroppo sconfitta. La fisicità del danese è superiore, ma a livello di tennis puro Matteo non ha deluso, resta un torneo sufficiente (6). Nardi invece si è fatto rimontare da Diallo, e continua a restare lì nel limbo, una situazione che deve affrontare per decidere che cosa vuol diventare da grande (5). Arnaldi ha perso all’esordio un derby fratricida contro Musetti, partita brutta e tesa, e Matteo continua gestire con difficoltà i momenti difficili facendosi prendere dalla fretta, aspetto questo che deve imparare a gestire altrimenti la sua carriera rischia di restare bloccata, sarebbe un peccato mortale (5). Musetti invece è arrivato al terzo turno, miglior piazzamento per lui in Australia. Contro Shelton discreta prestazione, ma serve di più per aspirare alla top10 (6). Darderi non è giudicabile, mentre Passaro doppiamente fortunato si porta a casa una grande esperienza e i punti per l’ingresso in top 100. Bravo! (7).
Daniil Medvedev – È la grande delusione del torneo. Cinque set per battere uno sconosciuto all’esordio e poi esce di scena al super-tiebreak contro il talento e geometrie del bravissimo Tien, ma Daniil… che disastro. La situazione del russo è sportivamente drammatica: il suo tennis non fa più male, serve in modo scadente e soprattutto sembra non divertirsi più. Non crederci più. Lui era quello che nella lotta sguazzava via veloce come una serpe d’acqua, adesso è costretto a lottare ogni singolo match per portarlo a casa. Spuntato, depotenziato, crollato su se stesso. È una situazione difficilissima, ha appena avuto la gioia del secondo figlio, per lui intravedo scenari imprevedibili. Qualcosa dentro non funziona più, lo scacchista ha staccato la spina e sembra altrove. A breve uscirà dai primi 10 se continua così, ma addirittura mi spingo ad ipotizzare un clamoroso ritiro a breve se le cose non cambiano, o almeno un periodo di sosta bello lungo. Conoscendolo, non si sta divertendo per niente e non lo vedo trascinarsi nei primi turni sconfitto da mr. nessuno. Un peccato, perché il suo modo unico di interpretare il tennis creava grandi partite.
Voto: 2
Il nuovo che avanza. L’Australian Open 2025 sarà ricordato per il bis di Jannik Sinner e la bocciatura di Alcaraz, ma anche per i giovani che hanno ben figurato e che sembrano già ben attrezzati per farsi valere nei grandi tornei. Fonseca ha impressionato contro Rublev, primo match in uno Slam affrontato con potenza, colpi e piglio da futuro campione. Tien ha confermato quel che di buono avevamo visto alle NextGen, con quegli angoli mancini e anticipo può essere una sorta di nuovo Nishikori. Anche il ceco Mensik ha confermato di aver ottime qualità, come ha sbattuto fuori di potenza un tipo tosto come Ruud è un bel certificato di qualità.
Marco Mazzoni
TAG: Alexander Zverev, Australian Open 2025, Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Joao Fonseca, Marco Mazzoni, Novak Djokovic, Pagelle Australian Open 2025
Non sono d’accordo sul voto a Zverev: arrivare in una finale di un G.S. non è semplice e già arrivarci significa essere stato uno dei 2 migliori del torneo, se Sinner è da 10 e lode lui merita 9 pieno, di più contro Sinner non poteva fare.
@ Palomo (#4303142)
Aggiungo
Visto che Vagnozzi è stato l’allenatore di Cecchinato direi piuttosto “come rosica Cecchinato”
@ Palomo (#4303142)
Premetto che Piatti non mi sta simpatico però ha preso Sinner a 13 anni e lo ha portato tra i professionisti in pochissimo tempo e, con la sua guida, Sinner ha goduto delle prime vittorie dal challenger di Bergamo alla next gen a soli 17 anni e poi i primi ATP250 imponendosi al mondo quale nuovo astro del tennis. Tanto di cappello per un direttore tecnico.
Hanno collaborato sette anni con lui e non è poco
Si sono separati per diversità di vedute sullo sviluppo che Sinner voleva ma per questo non si può andare addosso ad una persona che ha dimostrato di saper fare il suo lavoro.
Non mi sta simpatico perchè Piatti ha l’aria del capo boss che non vuole essere mai contraddetto e per questo può anche far decidere un atleta di cambiare aria (vedi Borna Coric) però rimane comunque un tecnico valido e il tennis lo conosce sicuramente tant’è che ha riconosciuto che la separazione è stata alla fine la scelta giusta. Ripeto, non mi sta simpatico ma devo riconoscergli professionalità di livello eccelso quello da cui Sinner poi è partito per diventare numero 1. E NON ERA SCONTATO ALL’EPOCA VISTO CHE MOLTISSIMI DI NOI CRITICAVANO LA SCELTA. Nota: io consigliavo sia a Sonego che a Musetti di fare lo stesso ed eventualmente cambiare ancora e ancora finchè non trovavano una direzione giusta ma altri facevano notare come il rischio (e c’era) per Sinner di una involuzione tecnica fosse reale e che nessun nuovo allenatore poteva conoscere Sinner come Piatti visto che lo ha preso da bambino. Erano “opinioni” diverse che trascendono comunque dalla professionalità di Piatti
@ Azzurri (#4302879)
Perche? ma che considerazione è?
Ambizione, risultati fermi e altro che sanno lui,Piatti e Vittur.
Chiediamoci invece una cosa, Il team Sinner post Piatti si costituisce nel 2022, a giugno entra nel team Cahill. I risultati a parte il torneo minore di Umago e i quarti a Wimbledon tardano ad arrivare la sconfitta con Alcaraz agli US open lo relega al ruolo di eterno inseguitore, se ricordate a fine 2022 Vagnozzi intervistato rivela gli obiettivi 2023 con focus sulla qualificazione alle Finals e che lo sviluppo fisico motorio di Sinner era quasi a posto (nel 2022 diversi ritiri per problemi), i risultati cominciano ad arrivare a luglio semifinale Wimbledon come sempre sminuita dai detrattori ad agosto primo 1000 il resto è storia cioè un continuo innalzamento del suo ranking.
Tutta questa filippica per dire che in tutto questo periodo anche nei momenti di grande scoramento (Parigi 2023 per dirne una) mai si è sentita una minima voce di cambio nel team a livello allenatori. E guardate che Cahill sceglie lui chi allenare non il contrario.
Questo oltre a Sinner è il segreto della attuale posizione dominante di Jannik. Poi quelli che dicono che ha un gioco noioso e monotono possono anche aver ragione, ma in sostanza un bel chissenefrega mi sorge spontaneo per due motivi, oggi si gioca così e nel cosidetto gioco monotono ormai non lo frega nessuno neppure uno dei più grandi interpreti (il serbo).
PS la Nike nell’estate 2022 gli fa un contratto plurimiliardario di 10 anni, io non credo nella fortuna, le multinazionali non scommettono.
Come rosica papa’ Riccardo piatti!
… non c’è più nessuno perché… ora seguono il padel.
E infatti Jannik, che è molto sveglio, da allora ha deciso di vincere al terzo set.
Solo 7 Zverev? È arrivato fino alla finale, e ha perso contro un avversario troppo superiore.
zverev sopravvalutato Paul lo ha graziato regalandogli la partita e con Sinner poco per una finale a mio parere vive di gloria non tanto meritata
Certo che a Alcaraz non si perdona nulla…!
Troppo severo con Alcaraz che almeno i quarti li ha raggiunti. Poi è chiaro che con Nole avrebbe dovuto giocare meglio e batterlo ma 4 è un po’ esagerato. E’ ancora molto giovane, sembra un veterano ma ha 2 anni meno di Sinner e per ora è l’unico che può raggiungere il suo livello o andarci vicino aspettando di vedere se si aggiungerà qualcuno (Fonseca? il ritorno di Rune? x?). Certo la gestione tattica delle partite deve migliorare assolutamente, come pure il servizio mentre su tutto il resto gioca già così bene che può affinare, limare ma difficilmente potrà fare grandi miglioramenti. Nel 2024 o ha fatto faville o ha perso troppo presto, questo è sicuramente un limite da superare.
Sugli italiani direi che per Musetti con il sei siamo un po’ al limite, se fosse a scuola io direi bocciato no ma rimandato sì, speriamo non a settembre ma un po’ prima perché la top ten se la vuoi (e hai tutti i mezzi tecnici e fisici per essere ambizioso) passa anche da Shelton.
Sugli altri direi che sono sostanzialmente d’accordo, anche se il 2 a Medvedev è un po’ troppo il suo AO è gravemente insufficiente.
va tutto contestualizzato, è anche cresciuto e maturato sinner, e sarebbe cresciuto e maturato anche sotto piatti, non possiamo quindi avere la certezza, cosa è certo è che abbiamo un campione che è frutto di tutte le sue storie
Per l’articolo mazzoni è stato pure generoso con alcaraz alla seconda batosta consecutiva contro il vecchietto diabolico per giunta mezzo claudicante, c’è poco da fare alky ha bisogno di jannik per trasformarsi in super-alky-sayan altrimenti non ha stimoli
piccolo inciso letto ora su oasport, jannik è già certo di essere al primo posto per almeno 40 settimane, scavalcando alky e raggiungendo un certo ilie nastase in vetta al ranking
Sono voti sui tennisti in attività. Ci sarà forse una rubrica per i voti agli ex tennisti, come Nick.
ok sei di quelli che parli di tennis usando wikipedia… ora tutto è chiaro….
avete dimenticato Kirgyos: voto 0… e anche oggi Nick vince domani
Mi sfugge il senso del discorso, ma proverò a risponderti partendo dal fatto che si scrive Jannik e non Yannick, ormai lo sanno anche i muri, ma evidentemente no, amen.. si, ho definito Djokovic ostacolo serio, che dovevo scrivere? Ostacolo insormontabile, Dio del tennis, Goat? Posso anche scriverlo, che cambia? Il senso è che, da Alcaraz, per quanto ancora forte il serbo, mi sarei aspettato altra resistenza e prova a fronte del Goat (meglio?)malfermo e non certo quella sbiadita e inerme vista.. tenuto conto che nei turni precedenti aveva passeggiato, visti anche gli avversari ( unico tosto ha alzato bandiera bianca dopo 1 set perché cotto) per me rimane un torneo deludente viste le sue capacità.. fosse arrivato in semi? Sicuramente voto più alto di 4, ma non di tanto anche se dipende da come avrebbe perso da Sinner e qui arrivo a chiarire che, dal mio punto di vista, non si possono dare i voti guardando solo quanti turni un tennista ha fatto perché ci sono tante altre variabili da tenere presente, la forza del giocatore, lo stato fisico, se integro o meno, il tabellone che ha avuto, come ha perso o vinto.. se no ci mettiamo un bambino a dare i voti, basta che legga il turno nel quale uno è stato eliminato e via, il gioco è fatto.. non è così, se un cammino me lo fa Sonego ( esempio) gli daró un voto, ma se, a parità di condizioni, quello stesso cammino lo fa Alcaraz il voto sarà un altro perché partono da livelli ben diversi.. saró strano io a ragionar così, poi, ognuno la veda come vuole ovviamente
Io darei voto 4 alla Nike,il giallino usato mi ricorda le polo in vendita sul Postal Market con scritto “lo sbiadimento denota la qualità del capo”…
@ Kicker (#4302868)
Si vabbè ma è un fatto che se ha lasciato Piatti, facendo un gesto mooolto rischioso e quindi coraggioso, un motivo ci sarà. Io rispetto molto piatti, che ha portato in alto diversi giocatori, ma I FATTI dicono che dopo il tempo necessario (per prepararsi con il nuovo team) Sinner ha fatto un salto in alto incredibile. Quindi il dubbio, grosso, è: perché? Vagnozzi etc che hanno fatto meglio di Piatti? Perché Sinner si è deciso a fare una mossa così traumatica?
@ Kicker (#4302868)
Si vabbè ma è un fatto che se ha lasciato Piatti, facendo un gesto mooolto rischioso e quindi coraggioso, un motivo ci sarà. Io rispetto molto piatti, che ha portato in alto diversi giocatori, ma I FATTI dicono che dopo il tempo necessario (per prepararsi con il nuovo team) Sinner ha fatto un salto in alto incredibile. Quindi il dubbio, grosso, è: perché? Vagnozzi etc che hanno fatto meglio di Piatti? Perché Sinner si è deciso a fare una mossa così traumatica?
Corretto. Continua da circa un anno e mezzo a comportarsi, dentro e fuori dal campo, più da pugile che da tennista. Mazzoni ha dato un voto corretto, forse anche leggermente generoso, perchè si deve anche imparare dai propri errori, cosa che finora Carlos e, ciò che è peggio, il suo team non hanno ancora imparato. Jannik penso abbia necessita di piacersi e legittimarsi come persona attraverso il lavoro , l’applicazione e la responsabilità. Carlos a me dà l’impressione che abbia addirittura bisogno di adorarsi e, proprio per questo, sia sempre alla ricerca dell’ovazione e dell’eclatante. Come colpitore mi piace davvero molto; le sue partite contro Jannik sono straordinarie, ma ho sempre l’impressione che sia eccessivamente kitsch; quasi quasi mi aspetto che un giorno entri in campo con un accappatoio di raso stile boxeur. E’ troppo Las Vegas per i miei gusti e la cosa peggiore è che sta accentuando questo lato. Prima era enfatico, ora è quasi sguaiato. Senza comunque contare che, per dirla alla Tommasi, non ha rispettato la tds: il numero 3 sulla carta deve arrivare in semifinale. Per lui vale lo stesso discorso di Fritz, a cui io do un 2 secco.
@ simposio (#4302838)
io fossi in te sarei più avveduto nelle tue esternazioni
Piatti ha portato al top una decina di giocatori tra cui Ljubicic al n. 3 atp.
https://it.wikipedia.org/wiki/Riccardo_Piatti
poi è talmente scarso che si sono rivolti a lui:
Richard Gasquet, Milos Raonic, Borna Ćorić
Non sappiamo se senza Piatti Sinner sarebbe li adesso.
Non c’è una controprova ma va detto che il cambio di allenatori ha coinciso anche con una crescita fisica e mentale …una maturazione del ragazzo..che sarebbe avvenuta comunque anche con Piatti
@ Alex77 (#4302504)
cioè fammi capire: tu definisci Djokovic ..il piu vincente giocatore della storia e tra le leggende…oltre che ancora supercompetitivo…
“il primo ostacolo serio”?
Se Nole fosse stato bene sarebbe stato l’unico a poter opporre una resistenza valida a Yannick…
non capisco se il voto è stato perchè è uscito nei quarti…se cosi fosse non ha senso…se avesse trovato il tabellone di Shelton sarebbe arrivato in semi dritto come un siluro e il voto…perdendo da Sinner in semifinale quanto sarebbe stato?
Fosse stato per Piatti, per vedere Jannik al top, avremmo dovuto aspettare un ulteriore triennio dopo i 3 anni iniziali 😀
Piatti e’ un grandissimo formatore di talenti…l’ideale per cominciare, gia da bambini, e apprendere le basi….
ma gestire le carriere dei giocatori professionisti e’ un’altra cosa…
Quello dei banner pubblicitàri è diventato davvero un disagio
Caro Calvin, rispondo anche a te, nessuno, a cominciare dal sottoscritto, lo considera finito, a mio parere si trova di fronte ad una fase di scelte, che potranno condizionare in bene o in male il suo futuro tennistico. Ed aggiungo, finalmente non c’è più nessuno (o quasi) che continua a ripetere che è il vero numero 1….
Nessuno ha notato nel discorso di Sinner ” il cambiamento è iniziato con l’ arrivo di Vagnozzi e Cahill” escludendo di fatto Piatti?
Nole merita un 8 pieno, considerata la sua età e i problemi fisici.
Mi spiace dirlo ma Zverev non è stato all’altezza di una finale slam, voto 7 è largo ma ci può stare.
Redazione voto 9, la pubblicità iniziata con un riquadro di un cmq adesso occupa tutto lo schermo…
In realtà non sono completamente in disaccordo né con te, Walden, né con Mazzoni, né con altri che insistono per l’insufficienza a Carlos. Nel gioco dei voti (è un gioco, anche divertente, i veri voti sono i punteggi) propendo tuttavia sempre per una sufficienza più o meno larga per Carlos a Melbourne, perché era attivo, con ottimo tennis, anche contro Nole. Non ha capito niente della partita, né dell’avversario, ma giocare ci ha giocato, eccome! Quindi il 4 è eccessivamente basso. Il ragazzo è malissimo preparato e ormai ne sono convinto: il 4 va al suo team di mangiasoldi a sbafo. Spero se ne accorga lui e la sua famiglia.
Appunto… senza contare che nella finale US Opens con Fritz, al terzo set è andato sotto 5-3 e ha vinto 7-5 … ok, era solo il terzo set, ma era la finale slam, era appena scoppiato il caso Clostebol e fritz si era ringalluzzito (e con lui il pubblico) per avergli fatto un break … Se Sinner da Pechino 2023 è un altro giocatore rispetto al Sinner precedente, anche il Sinner post Cincinnati 2024 è un altro giocatore rispetto a quello di fine 2023 e inizio 2024 … sta crescendo a una velocità disumana e ora secondo me è assolutamente in grado di reggere uno scontro durissimo fisicamente … Solo il tempo ci dirà se ho ragione o torto, ma non penso di essere tanto in errore …
@ Stebaldwin (#4302779)
C’è gente a cui piace leggere i fatti adattandoli al loro punto di vista alquanto miope, Jannik resta un fenomeno incomprensibile per alcuni a cui evidentemente non piace o semplicemente non capisce, pazienza.
0 in condotta al pubblico Australiano , indisciplinato, rumoroso ,poco rispettoso dei giocatori ,disturbante spesso nei momenti chiave oltre il limite consentito e dulcis in fundo riprovevole nel fischiare l’indomito guerriero Serbo.
Quindi in Australia l’anno scorso ha perso al quinto con Medvedev???
E io che pensavo fosse stato il suo primo Slam!!