Keys: “La terapia mi ha aiutato a vincere”. Sabalenka: “Non era la mia giornata” (Video)
Madison Keys ha alzato il suo primo trofeo Slam a quasi 30 anni, celebrando con un calice di champagne un trionfo che va ben oltre il tennis. La sua vittoria agli Australian Open 2025 rappresenta il trionfo della resilienza mentale e della capacità di superare le pressioni che hanno segnato la sua carriera.
“Sono orgogliosa di essere tornata a questo livello e aver dimostrato di valere”, ha dichiarato Keys in conferenza stampa, rivelando come il percorso che l’ha portata al successo sia stato tanto mentale quanto tecnico. “Ogni cosa accade per una ragione, ciò che mi è accaduto mi ha costretta a guardarmi allo specchio”.
Il ruolo della terapia è stato fondamentale nel suo percorso di crescita. “Da quando avevo 11-12 anni qualcuno mi diceva che avrei potuto vincere uno Slam. All’inizio era uno stimolo che faceva crescere la fiducia in me stessa. Ma poi cresci e questo non accade, ci vai vicino ma non ottieni il risultato”. Keys ha descritto come le aspettative siano diventate un peso insostenibile: “Può subentrare il panico. Se non riesco nell’intento, potrò dire davvero di essere una campionessa? Oppure sarà un fallimento?”
La tennista americana ha lodato il lavoro della WTA nel fornire supporto psicologico: “Lo stigma che esisteva verso coloro che si affidavano alla terapia oggi piano piano sta svanendo. La WTA sta facendo un ottimo lavoro nel metterci a disposizione in ogni torneo dei professionisti con cui parlare. È come andare dal medico, niente di più. E manterrò questa abitudine per tutta la vita”.
La chiave della vittoria contro Sabalenka è stata proprio questa nuova consapevolezza: “Una delle cose che mi rendono più orgogliosa è avere avuto il coraggio di batterla sul suo terreno, rischiando quando si doveva prima che lo potesse fare lei. Mi sono detta più volte di continuare a spingere, senza pensare a quando sbagliavo”.
Keys ha notato un cambiamento significativo nel suo approccio mentale: “Da poco tempo, diciamo dallo scorso anno, ho cominciato ad avere un atteggiamento più costruttivo quando le cose non andavano bene in partita. Evito di andare in panico e cerco di trovare soluzioni. Nonostante gli infortuni, sentivo che il mio processo di maturazione si stava completando”.
Dall’altra parte della rete, Aryna Sabalenka ha vissuto una giornata di frustrazione e delusione. “Non era la mia giornata”, ha ammesso la numero uno del mondo. “All’inizio non riuscivo a fare nulla perché lei era troppo aggressiva e non me ne dava il tempo. Dal secondo set è iniziato il vero incontro, ho trovato il mio ritmo. Ma non è bastato”.
La bielorussa ha mostrato maturità nella sconfitta: “C’è frustrazione quando sei così vicina a un traguardo straordinario come vincere tre volte di fila uno Slam. Ma ho cercato di essere rispettosa del momento e della mia avversaria”. Ha anche elogiato il gioco della rivale: “Se continuerà così credo possa arrivare a breve in top 5”.
La riflessione finale di Sabalenka riassume tutta l’amarezza della sconfitta: “Certo che bisogna essere orgogliosi di un’altra finale, di essere arrivati a giocarsi il titolo per 3 anni di fila. Ma è altrettanto ovvio che quando arrivi lì conta solo chi alza il trofeo, nessuno si ricorda dei secondi. Non c’è un albo d’oro dei secondi”.
Marco Rossi
TAG: Aryna Sabalenka, Australian Open, Australian Open 2025, Madison Keys
3 commenti
Ha ragione Aryna. Pochi si ricordano della sesta finale giocata a Wimbledon da Borg nel 1981. Così è la vita.
E’ molto positivo che i tennisti si stiano aprendo sulla salute mentale
Quando è rientrata negli spogliatoi dopo aver distrutto la racchetta e aver pianto a dirotto, penso che abbia fatto tipo Attila… Però almeno è riuscita ad avere un contegno durante la premiazione. Anche se avrebbe voluto uccidere tutti i componenti del suo staff.