
I Challenger italiani nel 2025: Si parte con Napoli. Ritorna Monza dopo 13 anni


Il circuito Challenger si arricchisce nel 2025 con importanti tornei in territorio italiano. Particolarmente significativo il ritorno del torneo di Monza, assente dal circuito dal 2012, che si presenta con una categoria superiore (100) rispetto al passato. Il calendario italiano nel periodo primaverile, in preparazione alla stagione sulla terra battuta che culminerà con gli Internazionali d’Italia ed il Roland Garros.
I tornei sono distribuiti su diverse categorie, dal Challenger 125 di Napoli fino al Challenger 50 di Roma, offrendo diverse opportunità ai giocatori di raccogliere punti importanti per il ranking ATP. Ecco il calendario completo dei tornei italiani fino al 30 Aprile:
Marzo (24-31)
– Napoli: torneo ATP Challenger 125 su terra battuta
Aprile (1-7)
– Barletta: torneo ATP Challenger 75 su terra battuta
Aprile (7-14)
– Monza: grande ritorno dopo 13 anni di assenza con un ATP Challenger 100 su terra battuta
Aprile (21-28)
– Roma Garden: torneo ATP Challenger 50 su terra battuta
Marco Rossi
TAG: Circuito Challenger
Il PANDISO!!!
L’unico posto dove potrebbe salvarlo è un luogo con signori vestiti di un camice bianco….
Salvate il soldato Bianco 😀 😀 😀 😀
Passo e chiudo
Allora prova a chiedere agli stessi giocatori monocolore se è o non è un vantaggio,questo “sistema”inizia da Passaro,ma secondo te sono tutti DM(io e il mio specchio rivendichiamo l’esclusiva)a riconoscere ed ammettere candidamente tutto questo?
Ma non sarai te uno dei pochi soldati giapponesi che ancora non si arrendono ad ammettere che questo vantaggio è di fondamentale importanza per avere tanti giocatori nelle classifiche.
Quali sono le nazioni che hanno tornei tutte le settimane o quasi nel proprio territorio e quali sono le nazioni che hanno più giocatori nelle classifiche?
PS: non ricominciare con la storiella degli Stati Uniti perché ti ricordo (per l”ennesima volta),che sono l’insieme di 50 stati ed hanno 6 fusi orari differenti,e l’intera Europa nemmeno se la metti tutta insieme è grande come il territorio yankee…
Non per rispondere …. che da anni continua a ripetere le stesse fesserie, ma per meglio chiarire il mio pensiero porto dei dati oggettivi:
lo scorso anno si sono svolti in Italia 20 Challenges (per amor di precisione 19 in Italia ed 1 a San Marino, che è di fatto un Challenger italiano): dei 40 fra vincitori e finalisti solo 12 sono stati italiani (6 v e 6 f), quindi nessun monocolore, ma moltissimi colori, esattamnente quelli che ho definito nel mio precedente intervento: 6 spagnoli (4 v e 2 f), 5 francesi (3v e 2 f), 5 argentini (3 v 2 f), il lituano Gaubas ha vinto un ch e fatto 2 finali, il cinese di Taipei Tseng una v ed una f, e poi indiani, peruviani, bosniaci, cileni, rumeni, tedeschi e neerlandesi hanno vinto o raggiunto la finale nei nostri Ch. Per contro abbiamo lo stesso numero di italiani vincitori di ch all’estero (6) e di finalisti (6). Ciò dimostra una volta di più che l’apporto dato dai tornei disputati in italia non è decisivo, ma complementare alla crescita del nostro movimento.
Che poi Gaudenzi e Lorenzi ce la raccontino, fa parte del loro mestiere, ci sarà sempre qualche fesso che prenderà le loro parole per oro colato e magari le userà a sostegno delle sue sballatissime tesi…
Ah dimenticavo di dirti,cosa vuoi scommettere sul fatto che a fine anno sarà rimpolpata la flotta di challengeristi monocolore e ti aggiungo anche gli spagnoli(ti ricordo che solo lo scorso anno si faceva fatica a trovare lanloro bandierina nelle varie entry list settimanali ed invece come vedi a sola distanza di 12 mesi è già ben nutrita la loro presenza,ne riparliamo a fine 2025 su quanti saranno i monocolore e gli spagnoli,oltre naturalmente ai soliti e ben noti privilegiati francesi e sud americani(in primis gli argentini) in testa.
A smentirti,ci hanno pensato di recente Lorenzi e il tuo idolo presidente,ti riporto testualmente le loro parole:
Il tuo idolo faentino ha detto: “Non credo ci sia una ricetta,un procedimento che ti possa garantire di diventare un campione come Sinner,ma puoi trovare il modo di portare tanti giocatori in Top 100 e uno di questi è organizzare tanti Futures e Challenger,come ce ne sono in Italia negli ultimi 15,20 anni”(fonte documentario Forza Jannik trasmesso su SuperTennis)…
Paolo Lorenzi: “In questo modo i giocatori possono avere Wild Card quasi ogni settimana e i coach hanno occasione di confrontarsi con allenatori stranieri e migliorare.Per questo dopo 20 anni la Federazione ha tanto giocatori e tanti coach di livello”.
ORA VAI A DIRLO A LORO CHE NON È VERO CHE HANNO E CONTINUANO A TRARRE VANTAGGIO DA QUESTO “SISTEMA “.
@ TonyH (#4295523)
Di solito è a maggio
Come al solito in Italia si svolgeranno una ventina (compreso quello di San Marino, italiano nei fatti) di Challengers, dei quali è facile prevedere che, trane un paio, saranno tutti sulla terra battuta. Inoltre si svolgeranno quasi tutti fra fine Marzo ed i primi di Settembre, quindi 17/18 in 5 mesi e mezzo, ossia una media di 3 al mese, in pratica due ogni tre settimane.
Quali conseguenze di queste scelte:
1. a dispetto di certe teorie, superate, oltre che dall’intelligenza, dai fatti, non favoriranno un bel niente i nostri, ma diventeranno (anche perchè generalmente di livello alto, 100 o 125, per non parlare dei 175, se verranno confermati anche quest’anno) terreno di caccia in primo luogo dei sudamericani, che, terminata l’estate australe, si riverseranno in Europa per piantarci le tende fino a Settembre, quando ricominceranno da loro i tornei terraioli, più gli spagnoli ed i poprtoghesi, i pochi francesi terraioli, molti dell’est europa e qualche asiatico;
2. di conseguenza le nostre seconde file, che non a caso, da qualche anno, sono nella maggior parte dei casi più portate al veloce, dovranno molto lottare per raggiungere risultati di un certo livello;
3. infatti, non so quanti ci abbiano fatto caso, sono di fatto sparite le cosidette “seconde file” di tennisti italiani. Fra i 100 ed i 200 sono rimasti in due, Gigante, che penso stia lavorando per puntare alla top100 (auguri, Matteo) e Napoliatno, convalescente da un’operazione dalla quale speriamo possa velocemente riprendersi. Poi ci sono alcuni, fra i 200 ed i 300, tranne Arnaboldi, o in caduta libera (Pellegrino, Fonio, Mager) o in stallo da tempo (Dalla Valle, Ruggeri, Giustino, Travaglia, Maestrelli), per cui spesso fanno fatica a rientrare nel MD di un Cahellenger.
Credo che la FITP dovrebbe cominciare a modificare la distribuzione dei Challengers, utilizzando anche i mesi d’inizio e di fine stagione, e diversificare l’offerta: più tornei sul cemento, come fanno anche in Spagna e Portogallo (perchè andare ad organizzare tre challengers alle Canarie e non in Sicilia?), tornei indoor durante l’inverno (Bergamo è stato prima spostato a fine stagione e poi sostituito, per i lavori, con Rovereto) ad inizio e fine stagione.
Torino è sparita…