TAS – Sinner: la difesa dell’azzurro ha nominato Lord John Dyson, ex giudice della Corte Suprema inglese
Sarà Lord John Dyson, ex giudice della Corte Suprema inglese, a difendere Jannik Sinner nel collegio arbitrale che presso il TAS di Losanna il prossimo aprile esaminerà il ricorso della WADA contro l’assoluzione decretata da un tribunale indipendente dopo la positività del tennista azzurro al Clostebol lo scorso marzo. Secondo quanto riporta Sky Sport, non sarà quindi Jeffrey Benz a sedersi dalla parte di Jannik ma l’81enne giurista inglese, uno dei massimi esperti in materia legale del Regno Unito, e possiamo dire al mondo.
Lord Dyson ha un passato a dir poco impeccabile nella sua carriera legale: è stato giudice di Corte d’Appello di Inghilterra e Galles dal 2001, poi giudice della Corte Suprema (2010 – 2012), e quindi anche Presidente della Corte d’Appello e consulente del Dipartimento Cultura, Media e Sport del governo del Regno Unito. Essendo stato un giudice della Corte Suprema, è stato anche insignito del titolo di Lord.
La sua solidissima carriera di magistrato nelle più prestigiose istituzioni del paese si è interrotta nel 2016, quando Dyson ha lasciato la magistratura riprendendo quella di avvocato e consulente, prendendo parte ad importanti procedimenti come perito, esperto e mediatore, anche per quanto riguarda questioni sportive. Dyson è stato parte di collegi arbitrali per la federcalcio britannica, il TAS e Sport Resolution.
Lo studio legale Onside Law, che difende Jannik Sinner in questo appello, si affida pertanto all’esperienza ed autorevolezza di un ex magistrato di estrema competenza e rispettato a livello internazionale. Secondo Sky Sport questa scelta sarebbe motivata, oltre che dall’importanza del personaggio, anche per un motivo tecnico – legale: il regolamento antidoping del tennis deve essere totalmente conforme al codice Wada, ma resta un regolamento adottato nell’ambito del diritto inglese e delle sue peculiarità. Se c’è una qualche divergenza nell’interpretazione di alcune norme, il riferimento resta la legge inglese, l’ambito di massima competenza di Lord Dyson.
Ricordiamo che il collegio a tre del TAS di Losanna che esaminerà il ricorso della WADA è composto dal presidente del collegio stesso, Jacques Radoux (lussenburghese) nominato dal TAS, e Ken Lalo (israeliano) nominato dalla Wada, oltre ovviamente a Lord Dyson, scelto dai legali di Sinner. Il procedimento si svolgerà i prossimi 16-17 aprile.
Mario Cecchi
TAG: Caso Clostebol, Jannik Sinner, Lord John Dyson, TAS Sinner
7 commenti
Benz non era già stato annunciato? Strano che sia cambiato…
Temo sia una pessima notizia……
Significa che Benz ha rinunciato, visto che era già stato nominato e Benz è una vecchia volpe con una grande esperienza al Cas e in materia di doping, in casi spinosi (Sharapova, Halep, Silva Santos, i primi che mi vengono in mente….).
Perché ha rinunciato ??
Costui, oltre a non essere un giovincello, NON sa niente ne di doping ne di Cas….
Risulta aver trattato al Cas UN solo caso: a febbraio 2024 l’ appello del comitato olimpico russo contro il Cio – Respinto (Cas 2023/A/10093)
E’ la famosa sospensione del Comitato Olimpico Russo per i fatti d’Ucraina con la conseguente possibile partecipazione degli atleti russi alle Olimpiadi solo come “neutrali”, previa decisione del Cio stesso
La foto è scattata da una macchina del tempo in grado di viaggiare nel futuro e ritrae Lord Dyson pochi secondi dopo la lettura della sentenza del CAS sul caso Sinner.
il signorino è appena ottantunenne
La sensazione è che il ricorso della WADA sia stata una forzatura con altri fini, e il tutto stia assumendo i connotati di quella che qualcuno ha definito “una guerra”.
E sembrerebbe che Sinner e tutto ciò che gli sta attorno non abbiano digerito e abbiano ricorso all’artiglieria pesante.
Sinner ha nominato il dio del diritto inglese per ricordare a Wada:”se mi dite che io avrei dovuto controllare la borsa di Naldi io insieme a lui vado dal tribunale federale svizzero a denunciare questa decisione come una violazione dei diritti della privacy”
Il tribunale federale svizzero infatti non può decidere sulle decisioni in sé per sé del CAS MA può decidere SE QUELLE DECISIONI VIOLANO UN DIRITTO DELLA PERSONA
Per molti il dover PERQUISIRE LE BORSE PRIVATE DEI COLLABORATORI RAPPRESENTEREBBE UNA VIOLAZIONE DELLA PRIVACY
…Speriamo possa “aspirare” via tutte le cattiverie fatte e pensate attorno a questa faccenda…. “Nomen Omen” 😛