Il record singolare (…ma non così positivo) di Zverev negli Slam

Alexander Zverev

74,6%. In pratica, 3 su 4. Questa la percentuale di successo di Alexander Zverev negli incontri disputati in carriera nei tornei del Grande Slam, per l’esattezza 103 vittorie e 35 sconfitte nei 138 match giocati, incluso il nettissimo successo contro Martinez nell’ultima partita sulla Rod Laver Arena del 4 day degli Australian Open in corso a Melbourne. Un riscontro statistico di tutto rispetto, ma dipende se si guarda il bicchiere mezzo pieno, o mezzo vuoto. Infatti quel 74,6% di match vinti rende il tedesco come il giocatore con la miglior percentuale di vittorie dell’Era Open nei tornei dello Slam… senza averne vinti nemmeno uno (con una base minima di 10 match giocati). Questa curiosità che riportiamo dal portale statistico Opta Ace, apre un’interessante riflessione su Sasha, che molti arrivano già a definire come il tennista più forte dell’era moderna della disciplina al maschile a non aver mai vinto un Major.

Ovviamente stiamo parlando di un classe ’97, nel pieno della sua attività e carriera, fortunatamente recuperato a pieno dopo il gravissimo infortunio subito a Roland Garros nel 2022 contro Nadal, in una semifinale che senza il crack a tutti i legamenti della caviglia avrebbe potuto vincere e chissà, magari il successo finale sarebbe pure arrivato (nel match per titolo ci sarebbe stato Ruud, non un avversario impossibile). Dopo un lungo periodo di riabilitazione e un’annata abbondante per ritrovare la miglior forma, Zverev nel 2024 ha chiuso l’anno da n.2 al mondo, addirittura davanti ad Alcaraz nonostante i due Slam vinti dal giovane spagnolo (fatto questo inedito nella storia del tennis, finire n.3 con due Major vinti nell’anno). Segno della notevole costanza di rendimento del tedesco, con la finale a Parigi – persa proprio contro Carlos – e due Masters 1000 portati a casa. Lo Slam tuttavia ancora manca, può arrivare e resta l’obiettivo n.1 di Zverev, che per arrivare a questo tanto agognato risultato ha cambiato le proprie routine tornando in campo almeno un’oretta dopo ogni match disputato per riprovare a caldo quel che n0n ha funzionato o non l’ha convinto nel proprio tennis e andare avanti. Dalla Germania si vocifera con insistenza di un possibile innesto di Boris Becker come super-coach per affiancare il papà, coach da una vita, in modo da dare ancor più esperienza e visione ad Alexander e dargli “quell’1% che manca” per alzare lo Slam, parole queste proprio di Boris appena prima dell’avvio degli AO25.

Zverev ha passato il secondo turno con grande sicurezza: la sua vittoria su Martinez è in carriera quella col risultato più netto a Melbourne. Non è un fatto banale: molto spesso il tedesco è arrivato nei match decisivi degli Slam con troppe partite lunghe sulle gambe, set buttati al vento e quindi energie sprecate per battere tennisti sulla carta abbordabili. Tutto il suo tennis è sempre stato votato alla costruzione dello scambio per tirare l’affondo e all’efficacia; ma forse, viste anche le sue “dimensioni”, riuscire a diventare anche efficiente nella gestione degli sforzi può essere una chiave decisiva al successo finale, come saper vincere gli scambi rapidamente, ancor più quelli decisivi. Questi sono probabilmente i due fattori che finora hanno pesato in negativo nella carriera e rendimento negli Slam. L’aspetto mentale sembra predominante rispetto a quello fisico: basta ricordare come ha perso la semifinale dello scorso anno contro Medvedev… aveva il russo in pugno ma alla fine ha sprecato nei momenti caldi, subendo la rimonta di Daniil. Non va nemmeno dimenticato il suo problema con l’insulina, è oggettivamente un mezzo miracolo che un tennista con questa sofferenza sia un super professionista.

Zverev campeggia nella parte bassa degli Australian Open forte della sua posizione di n.2 al mondo. In prospettiva potrebbe esserci Humbert o Fils, quindi Paul o Mensik, e il giovane ceco è piaciuto moltissimo nella vittoria contro Ruud, surclassato a furia di bordate con grande controllo. Sasha avrà lì probabilmente la sua prima vera grande partita da vincere. Un bel successo potrebbe essere il “boost” di cui ha bisogno per crescere ancora in fiducia e condizione e così presentarsi in semifinale a sfidare – probabilmente – il vincente del “quarto di ferro” tra Alcaraz e Djokovic, una super sfida che ci dirà tanto sull’andamento del torneo, almeno nella parte bassa del draw. Prospettive per ora… visto che Zverev più volte negli Slam ha deluso, perdendo prima del previsto. Di sicuro il tedesco vorrà cancellarsi da questo 74,6%, un dato buono ma tutt’altro che comodo…

Marco Mazzoni