Harris assolta dal CAS: un precedente che potrebbe aiutare Sinner

15/01/2025 16:25 90 commenti
Jannik Sinner nella foto - Foto Getty Images
Jannik Sinner nella foto - Foto Getty Images

Briane Harris, giocatrice di curling canadese, ha vinto il suo appello al CAS quasi un anno dopo essere risultata positiva a una sostanza proibita, che ha dichiarato di aver assunto inconsapevolmente attraverso il contatto corporeo con il marito.

“Non riesco a esprimere a parole quanto sia felice e sollevata in questo momento”, ha dichiarato Harris alla CBC Sports. “Ho tremato tutta la mattina dopo aver ricevuto la notizia che pensavo non sarebbe mai arrivata. Sono stata scagionata ed è una sensazione incredibile.”

Nel dettagliato verdetto del Tribunale Arbitrale dello Sport, pubblicato martedì, è emerso che Harris è stata esposta al Ligandrol (una sostanza utilizzata per aumentare energia e crescita muscolare) attraverso lo scambio di fluidi corporei con il marito. L’atleta ha sostenuto di non essere a conoscenza che il marito assumesse la sostanza, né avrebbe potuto sapere che il contatto intimo potesse rappresentare un rischio di contaminazione.
La sentenza ha stabilito che le prove hanno dimostrato come Harris abbia preso ogni precauzione possibile contro la contaminazione: “Non condivide cibo o bevande né in casa né in pubblico, garantendo il massimo livello di attenzione per evitare contaminazioni”, si legge nel documento.

“L’atleta ha adempiuto al suo dovere di diligenza esercitando ragionevole cautela. Non poteva ragionevolmente conoscere o sospettare l’uso di Ligandrol da parte del marito, né era consapevole del potenziale rischio di contaminazione.”

Il caso presenta interessanti similitudini con quello di Jannik Sinner, che attende il verdetto del TAS dopo il ricorso della WADA contro la sua assoluzione in primo grado per una positività dovuta a una contaminazione involontaria. La decisione sul caso Harris potrebbe costituire un importante precedente per il tennista italiano.



Francesco Paolo Villarico


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Luce nella notte 18-01-2025 16:04

Scritto da Alice

Scritto da Luce nella notte

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Scritto da Luce nella notte

Scritto da wapi

Scritto da Murakami
Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….
Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi
Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??
Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

Il Ferrara chiede, o sussurra, boh, al Naldi … ATTENTO E’ DOPING…
A parte la bestialitá disumana di una simile azione e di una simile domanda, che giá di per sè sono una violazione enorme delle regole WADA (di cui Sinner è sempre responsabile, in linea di principio) ma ancora piú bestiale é la assenza, da parte del Ferrara, della minima correttezza anche successiva.
Perché il super-esperto NON chiede… HAI CAPITO ? SONO ANABOLIZZANTI, E’ DOPING, HAI CAPITO ?
Questo puó aggravare ulterirmente un quadro giá problematico.
Ferrara NON dice nemmeno al Naldi… TI RICORDI VERO COSA BISOGNA FARE QUANDO SI MANEGGIA DOPING VIETATISSIMO… TI RICORDI, LO FAI VERO ?
…lavarsi le mani… ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Se queste minime regole prudenzali (tutte violate) non sono ben stampate e imposte e sottoscritte in ogni singola pagina del contratto di ingaggio, avente data certa prima della riscontrata positivitá, ecco che potrebbe , dico potrebbe , ulteriormente peggiorare la responsabilitá per mancati accorgimenti da parte del Sinner.
Nel Primo grado i contratti sono a malapena citati e non risultano esaminati (hanno data certa ?).
Se porta in giro per il mondo Anabolizzanti il Ferrara DEVE giustificare PERCHE’ lo fa, e anche questo in primo grado non risulta; mentre é obbligatoria (obbligatoria) una prescrizione medica… assente, tragicamente assente, nella pronuncia di primo grado.

Quante sciocchezze in una volta sola. Una a caso: Ferrara non doveva giustificare il possesso dello spray Trofodermin che in Italia non è affatto proibito, è un comune medicinale da banco senza ricetta e non serve certo a irrobustire i muscoli.
Il codice sportivo consente il possesso da parte del personale medico anche di sostanze proibite, purché usate ”for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification” e non per migliorare le prestazioni agonistiche. Non solo, consente anche la somministrazione (”administration”) delle suddette sostanze all’atleta, sempre se non intese ad ottenere ingiusti vantaggi in gara. Quindi anche volendo considerare (con molta fantasia!) il passaggio accidentale della sostanza dal dito di Naldi a Sinner come ”somministrazione”, non sarebbe un illecito anche perché il Trofodermin vantaggi in gara non ne può dare in alcun modo, neanche se usato in quantità industriali. E’ un cicatrizzante e null’altro.
Il codice è molto chiaro sul fatto che l’atleta non ha colpa se dimostra che ”he or she did not know or suspect, and could not reasonably have known or suspected even with the exercise of utmost caution, that he or she had Used or been administered the Prohibited Substance or Prohibited Method or otherwise violated an anti-doping rule”. Wada non contesta la ricostruzione dei fatti e che Sinner fosse del tutto all’oscuro del Trofodermin utilizzato da Naldi dato che il medicinale era per uso privato di un membro dello staff e le leggi sulla privacy non si possono violare. Difficile, se non impossibile, comprendere in base a cosa lo consideri comunque colpevole.

“…acceptable justification will not include buying or possessing prohibited substances for purposes… exept under justifiable medical circumstances where the Person has a physician’s prescription…”
Questo a pag. 22 del codice WADA (ultimo , 2021) e parla proprio dei collaboratori, come ad esempio il Ferrara, non dell’ atleta.
Tanti Auguri.

Tipico pastone di frasi per far dire al codice quello che in realtà non dice, facilmente smentibile ad una rapida verifica. L’art. 2.6 (p.22-3) vieta sia all’atleta che allo staff il possesso di sostanze proibite a meno che non ci sia una TUE (…) ”or other acceptable justification”, e non c’è dubbio che curare dita ferite o ragadi (secondo indiscrezioni è il motivo per cui Ferrara aveva con sé il Trofodermin) sia una giustificazione accettabile. Auguri ricambiati.

No No, la prescrizione medica per giustificare il possesso di sostanze proibite da parte dei collaboratori è sempre tassativamente richiesta dalle norme…
“Acceptable justification will NOT include possessing a prohibited substances for purposes… EXEPT UNDER JUSTIFIABLE MEDICAL CIRCUMSTANCES WHERE THAT PERSON HAS A PHYSICIAN’S PRESCRIPTION.
La prescrizione medica per avere legittimamente anabolizzanti che circolano nel proprio entourage è SEMPRE richiesta, altrimenti il Sinner dovrá dimostrare di avere adottato tutti i possibili accorgimenti per evitare la pisitivitá.
Magari c’é la fará , ma sará proprio Sinner a dovere dimostrare di avere impiegato “utmost caution” per impedire una malefatta del genere e quello che i collaboratori fanno in linea di principio il responsabile è proprio lui.
Curioso poi l’ Art. 10.5…
…administration of prohibited substances by personel without disclosure to the athlete … sabotage of the athlete by his spouse… in questi casi si resta responsabili, atleti restano responsabili, e bisogna riuscire a dimostrare (gli atleti devono dimostrare) di avere adottato la massima cautela e tutti gli accorgimenti necessari a prevenire la positivitá.

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Alice (Guest) 18-01-2025 04:41

Scritto da wapi

Scritto da Alice
Nel caso Errani però c’è l’ingestione diretta seppure involontaria del farmaco caduto nella minestra (incidente già successo, quindi considerato aggravante) al contrario di Sinner che non ha ingerito nulla e che dello spray usato dal fisioterapista non era nemmeno a conoscenza.
Così mentre nel caso Errani si sono potuti aggrappare a tutta una serie di dettagli per arrivare alla ‘negligenza’ dell’atleta, per Sinner questi dettagli mancano e non può essere dimostrata alcuna negligenza da parte sua. La responsabilità oggettiva nei confronti dello staff NON esiste.

Possibile che non riesci a capire la differenza fra il CASO specifico e i PRINCIPI della giurisprudenza !!!
Non centra niente il caso specifico: la giurisprudenza (che cita Wada) ESTRAE dal caso specifico i principi generali che poi si applicano in altri casi, certamente diversi ma i principi sono gli STESSI.
Ti riporto un estratto della decisione Errani che, evidentemente non hai letto e che riporta chiaramente il PRINCIPIO di giurisprudenza, sicuramente alla base del ricorso Wada e che si riallaccia al cap 21 del codice che ti ho riportato prima.
“198. La responsabilità dell’atleta include il fatto che essa è responsabile del comportamento del suo entourage, siano essi i suoi allenatori, il personale medico ecc. o, nel caso di specie, i membri della sua famiglia che vivono nella stessa casa e, in particolare, sua madre che stava preparando il cibo che è stato consumato da tutta la famiglia, compreso l’atleta, il 13 e/o il 14 febbraio 2017.
199. Il grado di colpa esercitato dalla madre dell’atleta è da imputare all’atleta stessa perché ha incaricato la madre di preparare il pasto che ha mangiato……….”
Wada dirà certamente “il grado di colpa/negligenza del massaggiatore (indubbia) è da imputare a Sinner perché è il suo massaggiatore”

Wada non può dire niente del genere. Nemmeno nel caso Errani la responsabilità della madre è stata attribuita all’atleta perché sua madre, ma perché l’aveva incaricata di preparare il pasto che ha mangiato…come dicevo si sono aggrappati ai dettagli pur di arrivare a quella decisione.
Per provare la negligenza di Sinner Wada dovrà trovare qualche azione riconducibile a lui che possa aver in qualche modo contribuito all’irrilevante incidente di cui è stato vittima. Dire che Sinner è stato negligente perché Naldi è il suo massaggiatore non basta (e non ha senso.)

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Alice (Guest) 18-01-2025 04:37

@ wapi (#4292374)
Parlavo di competenze specifiche sui farmaci e quelle le aveva Ferrara, non Naldi. Aver assegnato a Ferrara la responsabilità del comparto medicinali e antidoping dimostra che anche qui non c’è stata negligenza da parte di Sinner, che anzi ha scelto il personale di supporto in modo oculato. Il resto non c’entra col caso in questione visto che è contaminazione accidentale senza che nulla sia stato usato in modo diretto, ingerito o somministrato. Altra storia.

88
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Alice (Guest) 18-01-2025 04:32

Scritto da Luce nella notte

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Scritto da Alice

Scritto da Luce nella notte

Scritto da wapi

Scritto da Murakami
Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….
Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi
Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??
Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

Il Ferrara chiede, o sussurra, boh, al Naldi … ATTENTO E’ DOPING…
A parte la bestialitá disumana di una simile azione e di una simile domanda, che giá di per sè sono una violazione enorme delle regole WADA (di cui Sinner è sempre responsabile, in linea di principio) ma ancora piú bestiale é la assenza, da parte del Ferrara, della minima correttezza anche successiva.
Perché il super-esperto NON chiede… HAI CAPITO ? SONO ANABOLIZZANTI, E’ DOPING, HAI CAPITO ?
Questo puó aggravare ulterirmente un quadro giá problematico.
Ferrara NON dice nemmeno al Naldi… TI RICORDI VERO COSA BISOGNA FARE QUANDO SI MANEGGIA DOPING VIETATISSIMO… TI RICORDI, LO FAI VERO ?
…lavarsi le mani… ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Se queste minime regole prudenzali (tutte violate) non sono ben stampate e imposte e sottoscritte in ogni singola pagina del contratto di ingaggio, avente data certa prima della riscontrata positivitá, ecco che potrebbe , dico potrebbe , ulteriormente peggiorare la responsabilitá per mancati accorgimenti da parte del Sinner.
Nel Primo grado i contratti sono a malapena citati e non risultano esaminati (hanno data certa ?).
Se porta in giro per il mondo Anabolizzanti il Ferrara DEVE giustificare PERCHE’ lo fa, e anche questo in primo grado non risulta; mentre é obbligatoria (obbligatoria) una prescrizione medica… assente, tragicamente assente, nella pronuncia di primo grado.

Quante sciocchezze in una volta sola. Una a caso: Ferrara non doveva giustificare il possesso dello spray Trofodermin che in Italia non è affatto proibito, è un comune medicinale da banco senza ricetta e non serve certo a irrobustire i muscoli.
Il codice sportivo consente il possesso da parte del personale medico anche di sostanze proibite, purché usate ”for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification” e non per migliorare le prestazioni agonistiche. Non solo, consente anche la somministrazione (”administration”) delle suddette sostanze all’atleta, sempre se non intese ad ottenere ingiusti vantaggi in gara. Quindi anche volendo considerare (con molta fantasia!) il passaggio accidentale della sostanza dal dito di Naldi a Sinner come ”somministrazione”, non sarebbe un illecito anche perché il Trofodermin vantaggi in gara non ne può dare in alcun modo, neanche se usato in quantità industriali. E’ un cicatrizzante e null’altro.
Il codice è molto chiaro sul fatto che l’atleta non ha colpa se dimostra che ”he or she did not know or suspect, and could not reasonably have known or suspected even with the exercise of utmost caution, that he or she had Used or been administered the Prohibited Substance or Prohibited Method or otherwise violated an anti-doping rule”. Wada non contesta la ricostruzione dei fatti e che Sinner fosse del tutto all’oscuro del Trofodermin utilizzato da Naldi dato che il medicinale era per uso privato di un membro dello staff e le leggi sulla privacy non si possono violare. Difficile, se non impossibile, comprendere in base a cosa lo consideri comunque colpevole.

“…acceptable justification will not include buying or possessing prohibited substances for purposes… exept under justifiable medical circumstances where the Person has a physician’s prescription…”
Questo a pag. 22 del codice WADA (ultimo , 2021) e parla proprio dei collaboratori, come ad esempio il Ferrara, non dell’ atleta.
Tanti Auguri.

Purtroppo anche sul resto le sue argomentazioni fanno acqua da tutte le parti… il clostebol come dice il “bugiardino” accelera la guarigione di vesciche e cosi’ puo’ dare un bel vantaggio, illecito, a chi in un modo o nell’ altro, consapevole o ignaro, lo aveva spalmato sotto ai piedi (tutti i giorni per una settimana intera…) al punto da fare arrivare tracce addirittura nelle urine.
Se non c’ é una chiara esaustiva giustificazione del motivo per cui circolavano anabolizzanti in linea di principio é colpevole l’ atleta.
Ammenoché non dimostri di avere preliminarmente adottato ogni precauzione per impedire anche il solo semplice possesso da parte dei MEMBRI… (utmost caution…)
Tanti Auguri

Inutile riscrivere i fatti, sono arcinoti e applicazioni sotto i piedi per guarire le vesciche non ce ne sono state (ammesso che questo sia un vantaggio illecito e non un giusto e doveroso trattamento terapeutico, lo voglio vedere un atleta in gara coi piedi piagati). La massima cautela possibile l’ha già dimostrata la sentenza del tribunale indipendente che ha stabilito ‘no fault no negligence’ a carico di Sinner, ora spetta alla Wada che ha fatto l’appello dimostrare il contrario. Auguri ricambiati bis.

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Alice (Guest) 18-01-2025 03:58

Scritto da Luce nella notte

Scritto da Alice

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Scritto da wapi

Scritto da Murakami
Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….
Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi
Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??
Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

Il Ferrara chiede, o sussurra, boh, al Naldi … ATTENTO E’ DOPING…
A parte la bestialitá disumana di una simile azione e di una simile domanda, che giá di per sè sono una violazione enorme delle regole WADA (di cui Sinner è sempre responsabile, in linea di principio) ma ancora piú bestiale é la assenza, da parte del Ferrara, della minima correttezza anche successiva.
Perché il super-esperto NON chiede… HAI CAPITO ? SONO ANABOLIZZANTI, E’ DOPING, HAI CAPITO ?
Questo puó aggravare ulterirmente un quadro giá problematico.
Ferrara NON dice nemmeno al Naldi… TI RICORDI VERO COSA BISOGNA FARE QUANDO SI MANEGGIA DOPING VIETATISSIMO… TI RICORDI, LO FAI VERO ?
…lavarsi le mani… ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Se queste minime regole prudenzali (tutte violate) non sono ben stampate e imposte e sottoscritte in ogni singola pagina del contratto di ingaggio, avente data certa prima della riscontrata positivitá, ecco che potrebbe , dico potrebbe , ulteriormente peggiorare la responsabilitá per mancati accorgimenti da parte del Sinner.
Nel Primo grado i contratti sono a malapena citati e non risultano esaminati (hanno data certa ?).
Se porta in giro per il mondo Anabolizzanti il Ferrara DEVE giustificare PERCHE’ lo fa, e anche questo in primo grado non risulta; mentre é obbligatoria (obbligatoria) una prescrizione medica… assente, tragicamente assente, nella pronuncia di primo grado.

Quante sciocchezze in una volta sola. Una a caso: Ferrara non doveva giustificare il possesso dello spray Trofodermin che in Italia non è affatto proibito, è un comune medicinale da banco senza ricetta e non serve certo a irrobustire i muscoli.
Il codice sportivo consente il possesso da parte del personale medico anche di sostanze proibite, purché usate ”for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification” e non per migliorare le prestazioni agonistiche. Non solo, consente anche la somministrazione (”administration”) delle suddette sostanze all’atleta, sempre se non intese ad ottenere ingiusti vantaggi in gara. Quindi anche volendo considerare (con molta fantasia!) il passaggio accidentale della sostanza dal dito di Naldi a Sinner come ”somministrazione”, non sarebbe un illecito anche perché il Trofodermin vantaggi in gara non ne può dare in alcun modo, neanche se usato in quantità industriali. E’ un cicatrizzante e null’altro.
Il codice è molto chiaro sul fatto che l’atleta non ha colpa se dimostra che ”he or she did not know or suspect, and could not reasonably have known or suspected even with the exercise of utmost caution, that he or she had Used or been administered the Prohibited Substance or Prohibited Method or otherwise violated an anti-doping rule”. Wada non contesta la ricostruzione dei fatti e che Sinner fosse del tutto all’oscuro del Trofodermin utilizzato da Naldi dato che il medicinale era per uso privato di un membro dello staff e le leggi sulla privacy non si possono violare. Difficile, se non impossibile, comprendere in base a cosa lo consideri comunque colpevole.

“…acceptable justification will not include buying or possessing prohibited substances for purposes… exept under justifiable medical circumstances where the Person has a physician’s prescription…”
Questo a pag. 22 del codice WADA (ultimo , 2021) e parla proprio dei collaboratori, come ad esempio il Ferrara, non dell’ atleta.
Tanti Auguri.

Tipico pastone di frasi per far dire al codice quello che in realtà non dice, facilmente smentibile ad una rapida verifica. L’art. 2.6 (p.22-3) vieta sia all’atleta che allo staff il possesso di sostanze proibite a meno che non ci sia una TUE (…) ”or other acceptable justification”, e non c’è dubbio che curare dita ferite o ragadi (secondo indiscrezioni è il motivo per cui Ferrara aveva con sé il Trofodermin) sia una giustificazione accettabile. Auguri ricambiati.

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wapi (Guest) 17-01-2025 19:36

Scritto da Alice
Nel caso Errani però c’è l’ingestione diretta seppure involontaria del farmaco caduto nella minestra (incidente già successo, quindi considerato aggravante) al contrario di Sinner che non ha ingerito nulla e che dello spray usato dal fisioterapista non era nemmeno a conoscenza.
Così mentre nel caso Errani si sono potuti aggrappare a tutta una serie di dettagli per arrivare alla ‘negligenza’ dell’atleta, per Sinner questi dettagli mancano e non può essere dimostrata alcuna negligenza da parte sua. La responsabilità oggettiva nei confronti dello staff NON esiste.

Possibile che non riesci a capire la differenza fra il CASO specifico e i PRINCIPI della giurisprudenza !!!

Non centra niente il caso specifico: la giurisprudenza (che cita Wada) ESTRAE dal caso specifico i principi generali che poi si applicano in altri casi, certamente diversi ma i principi sono gli STESSI.
Ti riporto un estratto della decisione Errani che, evidentemente non hai letto e che riporta chiaramente il PRINCIPIO di giurisprudenza, sicuramente alla base del ricorso Wada e che si riallaccia al cap 21 del codice che ti ho riportato prima.

“198. La responsabilità dell’atleta include il fatto che essa è responsabile del comportamento del suo entourage, siano essi i suoi allenatori, il personale medico ecc. o, nel caso di specie, i membri della sua famiglia che vivono nella stessa casa e, in particolare, sua madre che stava preparando il cibo che è stato consumato da tutta la famiglia, compreso l’atleta, il 13 e/o il 14 febbraio 2017.
199. Il grado di colpa esercitato dalla madre dell’atleta è da imputare all’atleta stessa perché ha incaricato la madre di preparare il pasto che ha mangiato……….”

Wada dirà certamente “il grado di colpa/negligenza del massaggiatore (indubbia) è da imputare a Sinner perché è il suo massaggiatore”

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wapi (Guest) 17-01-2025 19:16

Scritto da Alice

Onestamente non capisco perché Naldi avrebbe dovuto avere competenze specifiche sui farmaci o in materia di doping dato che è un massaggiatore, e dato che nel team di Sinner di questo si occupava chi aveva i titoli e le qualifiche adeguate, cioè Ferrara. Era lui a fornire i medicinali, non Naldi che, come tutti, si rivolgeva a lui.
Quale sarebbe esattamente lo smash della Wada…?
Se fosse stato Naldi ad essere incaricato dei farmaci o del doping allora sì, sarebbe stata una scelta non all’altezza, ma era Ferrara quindi no: nessuno smash nemmeno qui.
Come la giri e come la volti il ricorso Wada è totalmente senza senso, tanto più che in questa vicenda non c’è mai stata ombra di doping. Per quale motivo dunque la Wada starebbe mettendo a rischio la carriera del numero 1 mondiale del tennis? Pura follia.

Forse non lo capisci perché non hai letto il codice Wada fino in fondo…….

Per facilitarti il compito, ti riporto un estratto di cosa dicono le REGOLE in materia di “Ruolo e responsabilità degli atleti e dello staff” (capitolo 21)
Dice il codice Wada che le “responsabilità dell’atleta”, sono (tra le altre)

“21.1.3 Assumersi la responsabilità (to take responsability), nel contesto dell’antidoping, di ciò che ingeriscono e usano.
21.1.4 Informare il personale medico del proprio obbligo di non usare sostanze e metodi proibiti e assumersi la responsabilità (and to take responsability) di essere sicuri (to make sure) che qualsiasi trattamento medico ricevuto non violi le politiche e le regole antidoping adottate ai sensi del Codice.”

Dice il codice Wada che le “responsabilità dello staff” sono (tra le altre):
“21.2.1 Essere a conoscenza e rispettare (comply with) tutte le politiche e le regole antidoping adottate ai sensi del
Codice e applicabili a loro o agli Atleti che supportano.
21.2.6 Il personale di supporto degli atleti non deve usare o possedere alcuna sostanza proibita o metodo proibito senza una giustificazione valida.”

Quello che io chiamo “staff”, per brevità, la norma chiama “athlete support personnel” e lo definisce in modo onnicomprensivo: Any coach, trainer, manager, agent, team staff, official, medical, paramedical personnel, parent or any other Person working with, treating or assisting an Athlete participating in or preparing for sports Competition.

Quindi le responsabilità di “ rispettare ….le regole antidoping…..applicabili agli atleti” sono obbligatorie per TUTTI, NESSUNO ESCLUSO, compresa la madre della Errani che le prepara i pasti….
Figurati se il massaggiatore non è compreso !!!

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Luce nella notte 17-01-2025 19:10

Scritto da Luce nella notte

Scritto da Alice

Scritto da Luce nella notte

Scritto da wapi

Scritto da Murakami
Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….
Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi
Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??
Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

Il Ferrara chiede, o sussurra, boh, al Naldi … ATTENTO E’ DOPING…
A parte la bestialitá disumana di una simile azione e di una simile domanda, che giá di per sè sono una violazione enorme delle regole WADA (di cui Sinner è sempre responsabile, in linea di principio) ma ancora piú bestiale é la assenza, da parte del Ferrara, della minima correttezza anche successiva.
Perché il super-esperto NON chiede… HAI CAPITO ? SONO ANABOLIZZANTI, E’ DOPING, HAI CAPITO ?
Questo puó aggravare ulterirmente un quadro giá problematico.
Ferrara NON dice nemmeno al Naldi… TI RICORDI VERO COSA BISOGNA FARE QUANDO SI MANEGGIA DOPING VIETATISSIMO… TI RICORDI, LO FAI VERO ?
…lavarsi le mani… ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Se queste minime regole prudenzali (tutte violate) non sono ben stampate e imposte e sottoscritte in ogni singola pagina del contratto di ingaggio, avente data certa prima della riscontrata positivitá, ecco che potrebbe , dico potrebbe , ulteriormente peggiorare la responsabilitá per mancati accorgimenti da parte del Sinner.
Nel Primo grado i contratti sono a malapena citati e non risultano esaminati (hanno data certa ?).
Se porta in giro per il mondo Anabolizzanti il Ferrara DEVE giustificare PERCHE’ lo fa, e anche questo in primo grado non risulta; mentre é obbligatoria (obbligatoria) una prescrizione medica… assente, tragicamente assente, nella pronuncia di primo grado.

Quante sciocchezze in una volta sola. Una a caso: Ferrara non doveva giustificare il possesso dello spray Trofodermin che in Italia non è affatto proibito, è un comune medicinale da banco senza ricetta e non serve certo a irrobustire i muscoli.
Il codice sportivo consente il possesso da parte del personale medico anche di sostanze proibite, purché usate ”for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification” e non per migliorare le prestazioni agonistiche. Non solo, consente anche la somministrazione (”administration”) delle suddette sostanze all’atleta, sempre se non intese ad ottenere ingiusti vantaggi in gara. Quindi anche volendo considerare (con molta fantasia!) il passaggio accidentale della sostanza dal dito di Naldi a Sinner come ”somministrazione”, non sarebbe un illecito anche perché il Trofodermin vantaggi in gara non ne può dare in alcun modo, neanche se usato in quantità industriali. E’ un cicatrizzante e null’altro.
Il codice è molto chiaro sul fatto che l’atleta non ha colpa se dimostra che ”he or she did not know or suspect, and could not reasonably have known or suspected even with the exercise of utmost caution, that he or she had Used or been administered the Prohibited Substance or Prohibited Method or otherwise violated an anti-doping rule”. Wada non contesta la ricostruzione dei fatti e che Sinner fosse del tutto all’oscuro del Trofodermin utilizzato da Naldi dato che il medicinale era per uso privato di un membro dello staff e le leggi sulla privacy non si possono violare. Difficile, se non impossibile, comprendere in base a cosa lo consideri comunque colpevole.

“…acceptable justification will not include buying or possessing prohibited substances for purposes… exept under justifiable medical circumstances where the Person has a physician’s prescription…”
Questo a pag. 22 del codice WADA (ultimo , 2021) e parla proprio dei collaboratori, come ad esempio il Ferrara, non dell’ atleta.
Tanti Auguri.

Purtroppo anche sul resto le sue argomentazioni fanno acqua da tutte le parti… il clostebol come dice il “bugiardino” accelera la guarigione di vesciche e cosi’ puo’ dare un bel vantaggio, illecito, a chi in un modo o nell’ altro, consapevole o ignaro, lo aveva spalmato sotto ai piedi (tutti i giorni per una settimana intera…) al punto da fare arrivare tracce addirittura nelle urine.
Se non c’ é una chiara esaustiva giustificazione del motivo per cui circolavano anabolizzanti in linea di principio é colpevole l’ atleta.
Ammenoché non dimostri di avere preliminarmente adottato ogni precauzione per impedire anche il solo semplice possesso da parte dei MEMBRI… (utmost caution…)
Tanti Auguri

83
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Luce nella notte 17-01-2025 19:01

Scritto da Alice

Scritto da Luce nella notte

Scritto da wapi

Scritto da Murakami
Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….
Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi
Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??
Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

Il Ferrara chiede, o sussurra, boh, al Naldi … ATTENTO E’ DOPING…
A parte la bestialitá disumana di una simile azione e di una simile domanda, che giá di per sè sono una violazione enorme delle regole WADA (di cui Sinner è sempre responsabile, in linea di principio) ma ancora piú bestiale é la assenza, da parte del Ferrara, della minima correttezza anche successiva.
Perché il super-esperto NON chiede… HAI CAPITO ? SONO ANABOLIZZANTI, E’ DOPING, HAI CAPITO ?
Questo puó aggravare ulterirmente un quadro giá problematico.
Ferrara NON dice nemmeno al Naldi… TI RICORDI VERO COSA BISOGNA FARE QUANDO SI MANEGGIA DOPING VIETATISSIMO… TI RICORDI, LO FAI VERO ?
…lavarsi le mani… ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Se queste minime regole prudenzali (tutte violate) non sono ben stampate e imposte e sottoscritte in ogni singola pagina del contratto di ingaggio, avente data certa prima della riscontrata positivitá, ecco che potrebbe , dico potrebbe , ulteriormente peggiorare la responsabilitá per mancati accorgimenti da parte del Sinner.
Nel Primo grado i contratti sono a malapena citati e non risultano esaminati (hanno data certa ?).
Se porta in giro per il mondo Anabolizzanti il Ferrara DEVE giustificare PERCHE’ lo fa, e anche questo in primo grado non risulta; mentre é obbligatoria (obbligatoria) una prescrizione medica… assente, tragicamente assente, nella pronuncia di primo grado.

Quante sciocchezze in una volta sola. Una a caso: Ferrara non doveva giustificare il possesso dello spray Trofodermin che in Italia non è affatto proibito, è un comune medicinale da banco senza ricetta e non serve certo a irrobustire i muscoli.
Il codice sportivo consente il possesso da parte del personale medico anche di sostanze proibite, purché usate ”for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification” e non per migliorare le prestazioni agonistiche. Non solo, consente anche la somministrazione (”administration”) delle suddette sostanze all’atleta, sempre se non intese ad ottenere ingiusti vantaggi in gara. Quindi anche volendo considerare (con molta fantasia!) il passaggio accidentale della sostanza dal dito di Naldi a Sinner come ”somministrazione”, non sarebbe un illecito anche perché il Trofodermin vantaggi in gara non ne può dare in alcun modo, neanche se usato in quantità industriali. E’ un cicatrizzante e null’altro.
Il codice è molto chiaro sul fatto che l’atleta non ha colpa se dimostra che ”he or she did not know or suspect, and could not reasonably have known or suspected even with the exercise of utmost caution, that he or she had Used or been administered the Prohibited Substance or Prohibited Method or otherwise violated an anti-doping rule”. Wada non contesta la ricostruzione dei fatti e che Sinner fosse del tutto all’oscuro del Trofodermin utilizzato da Naldi dato che il medicinale era per uso privato di un membro dello staff e le leggi sulla privacy non si possono violare. Difficile, se non impossibile, comprendere in base a cosa lo consideri comunque colpevole.

“…acceptable justification will not include buying or possessing prohibited substances for purposes… exept under justifiable medical circumstances where the Person has a physician’s prescription…”
Questo a pag. 22 del codice WADA (ultimo , 2021) e parla proprio dei collaboratori, come ad esempio il Ferrara, non dell’ atleta.
Tanti Auguri.

82
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Alice (Guest) 17-01-2025 15:33

Scritto da Luce nella notte

Scritto da wapi

Scritto da Murakami
Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….
Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi
Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??
Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

Il Ferrara chiede, o sussurra, boh, al Naldi … ATTENTO E’ DOPING…
A parte la bestialitá disumana di una simile azione e di una simile domanda, che giá di per sè sono una violazione enorme delle regole WADA (di cui Sinner è sempre responsabile, in linea di principio) ma ancora piú bestiale é la assenza, da parte del Ferrara, della minima correttezza anche successiva.
Perché il super-esperto NON chiede… HAI CAPITO ? SONO ANABOLIZZANTI, E’ DOPING, HAI CAPITO ?
Questo puó aggravare ulterirmente un quadro giá problematico.
Ferrara NON dice nemmeno al Naldi… TI RICORDI VERO COSA BISOGNA FARE QUANDO SI MANEGGIA DOPING VIETATISSIMO… TI RICORDI, LO FAI VERO ?
…lavarsi le mani… ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Se queste minime regole prudenzali (tutte violate) non sono ben stampate e imposte e sottoscritte in ogni singola pagina del contratto di ingaggio, avente data certa prima della riscontrata positivitá, ecco che potrebbe , dico potrebbe , ulteriormente peggiorare la responsabilitá per mancati accorgimenti da parte del Sinner.
Nel Primo grado i contratti sono a malapena citati e non risultano esaminati (hanno data certa ?).
Se porta in giro per il mondo Anabolizzanti il Ferrara DEVE giustificare PERCHE’ lo fa, e anche questo in primo grado non risulta; mentre é obbligatoria (obbligatoria) una prescrizione medica… assente, tragicamente assente, nella pronuncia di primo grado.

Quante sciocchezze in una volta sola. Una a caso: Ferrara non doveva giustificare il possesso dello spray Trofodermin che in Italia non è affatto proibito, è un comune medicinale da banco senza ricetta e non serve certo a irrobustire i muscoli.
Il codice sportivo consente il possesso da parte del personale medico anche di sostanze proibite, purché usate ”for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification” e non per migliorare le prestazioni agonistiche. Non solo, consente anche la somministrazione (”administration”) delle suddette sostanze all’atleta, sempre se non intese ad ottenere ingiusti vantaggi in gara. Quindi anche volendo considerare (con molta fantasia!) il passaggio accidentale della sostanza dal dito di Naldi a Sinner come ”somministrazione”, non sarebbe un illecito anche perché il Trofodermin vantaggi in gara non ne può dare in alcun modo, neanche se usato in quantità industriali. E’ un cicatrizzante e null’altro.
Il codice è molto chiaro sul fatto che l’atleta non ha colpa se dimostra che ”he or she did not know or suspect, and could not reasonably have known or suspected even with the exercise of utmost caution, that he or she had Used or been administered the Prohibited Substance or Prohibited Method or otherwise violated an anti-doping rule”. Wada non contesta la ricostruzione dei fatti e che Sinner fosse del tutto all’oscuro del Trofodermin utilizzato da Naldi dato che il medicinale era per uso privato di un membro dello staff e le leggi sulla privacy non si possono violare. Difficile, se non impossibile, comprendere in base a cosa lo consideri comunque colpevole.

81
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Losvizzero 17-01-2025 12:53

Borriello l’avevano squalificato per una cosa del genere però
Ma mi fa ridere il doping nel curling però

80
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Luce nella notte 17-01-2025 08:53

Scritto da wapi

Scritto da Murakami
Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….
Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi
Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??
Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

Il Ferrara chiede, o sussurra, boh, al Naldi … ATTENTO E’ DOPING…
A parte la bestialitá disumana di una simile azione e di una simile domanda, che giá di per sè sono una violazione enorme delle regole WADA (di cui Sinner è sempre responsabile, in linea di principio) ma ancora piú bestiale é la assenza, da parte del Ferrara, della minima correttezza anche successiva.
Perché il super-esperto NON chiede… HAI CAPITO ? SONO ANABOLIZZANTI, E’ DOPING, HAI CAPITO ?
Questo puó aggravare ulterirmente un quadro giá problematico.
Ferrara NON dice nemmeno al Naldi… TI RICORDI VERO COSA BISOGNA FARE QUANDO SI MANEGGIA DOPING VIETATISSIMO… TI RICORDI, LO FAI VERO ?
…lavarsi le mani… ecc. ecc. ecc. ecc. ecc.
Se queste minime regole prudenzali (tutte violate) non sono ben stampate e imposte e sottoscritte in ogni singola pagina del contratto di ingaggio, avente data certa prima della riscontrata positivitá, ecco che potrebbe , dico potrebbe , ulteriormente peggiorare la responsabilitá per mancati accorgimenti da parte del Sinner.
Nel Primo grado i contratti sono a malapena citati e non risultano esaminati (hanno data certa ?).
Se porta in giro per il mondo Anabolizzanti il Ferrara DEVE giustificare PERCHE’ lo fa, e anche questo in primo grado non risulta; mentre é obbligatoria (obbligatoria) una prescrizione medica… assente, tragicamente assente, nella pronuncia di primo grado.

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Alice (Guest) 17-01-2025 06:08

Scritto da wapi

Scritto da walden
Neanche la mamma della Errani faceva parte dello staff, il fatto che, come farmacista, potesse essere informata su i rischi è solo incidentale, mancano elementi oggettivi che possano stabilire che questa persona abbia le conoscenze adatte a rispettare i severi protocolli sul doping.

La madre della Errani è stata considerata dal Cas far parte dell’entourage perché la Errani abitava presso di lei e la Errani “l’aveva incaricata di prepararle i pasti” (la decisione dice, più o meno, così). In questo modo viene considerata membro dello staff e, per di più, era competente (farmacista) ma è stata negligente – non è stata neppure sufficiente la competenza a monte…..
La differenza la vedi evidente con il caso Silva Santos, assolto (presidente Benz), dove il nuotatore brasiliano si era recato in famiglia solo pochissimo tempo (credo solo un giorno e una notte) per un compleanno ed era stato contaminato da vestiti, asciugamani…ecc. del fratello che si stava curando una dermatite con Trofodermin e lui non lo sapeva……
Il brutto di quella decisione è che Benz lo assolve facendo proprio il confronto puntuale con il caso Errani per dimostrare che quella di Silva Santos era una contaminazione esterna allo staff mentre Errani era interna. In questo modo, anche Benz sembra avallare il principio giuridico della decisione Errani: la negligenza dello staff ricade sul giocatore

Nel caso Errani però c’è l’ingestione diretta seppure involontaria del farmaco caduto nella minestra (incidente già successo, quindi considerato aggravante) al contrario di Sinner che non ha ingerito nulla e che dello spray usato dal fisioterapista non era nemmeno a conoscenza.
Così mentre nel caso Errani si sono potuti aggrappare a tutta una serie di dettagli per arrivare alla ‘negligenza’ dell’atleta, per Sinner questi dettagli mancano e non può essere dimostrata alcuna negligenza da parte sua. La responsabilità oggettiva nei confronti dello staff NON esiste.

78
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Alice (Guest) 17-01-2025 04:38

Scritto da wapi

Scritto da Murakami
Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….
Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi
Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??
Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

Onestamente non capisco perché Naldi avrebbe dovuto avere competenze specifiche sui farmaci o in materia di doping dato che è un massaggiatore, e dato che nel team di Sinner di questo si occupava chi aveva i titoli e le qualifiche adeguate, cioè Ferrara. Era lui a fornire i medicinali, non Naldi che, come tutti, si rivolgeva a lui.
Quale sarebbe esattamente lo smash della Wada…?
Se fosse stato Naldi ad essere incaricato dei farmaci o del doping allora sì, sarebbe stata una scelta non all’altezza, ma era Ferrara quindi no: nessuno smash nemmeno qui.
Come la giri e come la volti il ricorso Wada è totalmente senza senso, tanto più che in questa vicenda non c’è mai stata ombra di doping. Per quale motivo dunque la Wada starebbe mettendo a rischio la carriera del numero 1 mondiale del tennis? Pura follia.

77
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wapi (Guest) 16-01-2025 21:04

Scritto da walden

Neanche la mamma della Errani faceva parte dello staff, il fatto che, come farmacista, potesse essere informata su i rischi è solo incidentale, mancano elementi oggettivi che possano stabilire che questa persona abbia le conoscenze adatte a rispettare i severi protocolli sul doping.

La madre della Errani è stata considerata dal Cas far parte dell’entourage perché la Errani abitava presso di lei e la Errani “l’aveva incaricata di prepararle i pasti” (la decisione dice, più o meno, così). In questo modo viene considerata membro dello staff e, per di più, era competente (farmacista) ma è stata negligente – non è stata neppure sufficiente la competenza a monte…..

La differenza la vedi evidente con il caso Silva Santos, assolto (presidente Benz), dove il nuotatore brasiliano si era recato in famiglia solo pochissimo tempo (credo solo un giorno e una notte) per un compleanno ed era stato contaminato da vestiti, asciugamani…ecc. del fratello che si stava curando una dermatite con Trofodermin e lui non lo sapeva……

Il brutto di quella decisione è che Benz lo assolve facendo proprio il confronto puntuale con il caso Errani per dimostrare che quella di Silva Santos era una contaminazione esterna allo staff mentre Errani era interna. In questo modo, anche Benz sembra avallare il principio giuridico della decisione Errani: la negligenza dello staff ricade sul giocatore

76
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wapi (Guest) 16-01-2025 20:08

Scritto da Murakami

Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

Non basta affermarlo da “tifoso”, occorre dimostrarlo e, se vai sulla sola giurisprudenza, ti trovi le assurdità che ha scritto il Tribunale Indipendente: come alzare una palla a mezz’altezza a metà campo per lo smash facile di Wada che, infatti, è arrivato – speriamo lo sbagli….

Sul piano della norma, come ti difendi dal cap 21: “Ruolo e responsabilità dell’atleta e dello staff” ??
Su Ferrara ti puoi difendere abbastanza bene: è competente ed esperto, può portarsi in giro tutto ciò che vuole per uso personale; l’imprudenza, marginale, è di aver consigliato Naldi di curarsi il taglio con il Trofodermin (sempre rimasto nel suo bagno personale), SENZA immaginare l’incompetenza di Naldi

Su Naldi, invece ? E’ un “ragazzino” di soli 33 anni, laureato in fisioterapia che ha fatto per 6 anni il secondo o terzo fisioterapista in una squadra di basket, è solo da un anno e 2 mesi con Sinner e a fisioterapia di farmaci non si studia quasi nulla…..
Come dimostri la competenza iniziale di Naldi in materia di doping o la formazione che gli hai fatto ??

Non sono l’unico a pensarla così: Ferrara è subito rientrato nell’ambiente mentre Naldi, per quanto ne so, esercita nel suo studio privato….

75
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wapi (Guest) 16-01-2025 19:36

Scritto da Ugetsu
@ wapi (#4290493)
beh, però se l’assoluzione di Sinner si ottiene solo rinnegando la common law e introducendo il diritto latino può già pensare a cosa fare nell’anno libero… scherzi a parte ti ringrazio perché hai detto in maniera più chiara quello che ho provato a dire io. c’è troppo wishful thinking sull’argomento, Io invece ho una gran fifa…

Il Codice Wada e la tonnellata di norme tecniche derivate sono “civil law” cioè siamo a “casa nostra”, dove si applicano prima i principi giuridici, poi ciò che scrive la norma e solo da ultimo la giurisprudenza.
Perché combattere sul loro terreno, dove esiste solo la giurisprudenza ??
Qualunque battaglia, anche legale, devi combatterla sul terreno dove sei più forte, non su quella dell’avversario, altrimenti la perdi….

Secondo me, è molto positiva la scelta, come presidente, di Radoux e non di un anglosassone o di un “parente stretto”…..
Radoux è da 25 anni alla Corte di Giustizia Europea come referente che è il passo prima di diventare Giudice ovvero uno dei 27 giudici più potenti della UE (sono nominati uno per Stato e non credo che il Lussemburgo abbia altri da proporre).
La Corte Europea lavora sempre e solo con il diritto romano e si vede chiaramente dalle ultime 2 decisioni Cas sue che avevo beccato dove, prima di tutto, si preoccupa della “proporzionalità ed equità” della sanzione…..

74
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wapi (Guest) 16-01-2025 19:29

Scritto da Armonica

Scritto da Brufen
E fu così che squalificarono il marito!
Le storie che si sentono nell’ambiente del (anti) doping sono quanto di più esilarante si possa trovare, dalla nube tossica che piove epo addosso alla maratoneta al feto del gemello morto che altera il testosterone del ciclista…

Queste due mi mancavano. Però mi ricordo le caramelle alla cocaina provenienti dalla Colombia di Simoni e la bistecca agli steroidi di Contador.

Il caso più divertente credo sia, di gran lunga, quello di Dj Cooper playmaker di basket nel Monaco che, in un controllo antidoping nel 2018, riuscì a sostituire le sue provette con quelle della fidanzata.
Risultato: era “incinto” e si beccò 2 anni

La bistecca contaminata di Contador non fu accettata e il Cas gli diede 2 anni

73
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Luce nella notte 16-01-2025 16:47

Scritto da Fan di Jannik emigrato a Boston
non riesco veramente a capire le similitudini con il caso Sinner.
Va bene che vogliamo leggere qualsiasi cosa che fanno CAS, WADA e ITIA, ma qui c’e’ poco da apprendere che possa essere di rilievo per Sinner

In realtá si é aperta una vera autostrada a favore di Sinner: a questo punto è sufficiente che dimostri di avere avuto rapporti sessuali con il marito della Harris e la piena assoluzione è garantita !

72
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Fan di Jannik emigrato a Boston (Guest) 16-01-2025 15:25

non riesco veramente a capire le similitudini con il caso Sinner.
Va bene che vogliamo leggere qualsiasi cosa che fanno CAS, WADA e ITIA, ma qui c’e’ poco da apprendere che possa essere di rilievo per Sinner

71
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Robi Robi svitolino (Guest) 16-01-2025 11:34

Simile al caso Borriello / Belen….

70
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Armonica (Guest) 16-01-2025 07:36

C’è una cosa che non capisco. Se non sapeva che il marito era dopato, perché doveva prendere precauzioni quando mangiavano insieme… Chissà che si mangiava quello!

69
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Armonica (Guest) 16-01-2025 07:35

Scritto da Brufen
E fu così che squalificarono il marito!
Le storie che si sentono nell’ambiente del (anti) doping sono quanto di più esilarante si possa trovare, dalla nube tossica che piove epo addosso alla maratoneta al feto del gemello morto che altera il testosterone del ciclista…

Queste due mi mancavano. Però mi ricordo le caramelle alla cocaina provenienti dalla Colombia di Simoni e la bistecca agli steroidi di Contador.

68
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Alice (Guest) 16-01-2025 00:42
67
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Cooper (Guest) 16-01-2025 00:05

@ Racchetta (#4290430)

Probabilmente è così. Si abbatterà sul capo del malcapitato una giustizia più temibile del male che avrebbe dovuto essa stessa guarire.La Wada fa più danni di un miliardesimo di anabolizzante.

66
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Alice (Guest) 15-01-2025 23:45

Nell’ambito della giustizia sportiva a volte si tende ad equiparare lo staff di un atleta ai familiari “per evitare che l’atleta scarichi su altri le proprie responsabilità” dicono, come se non ci fosse differenza. E invece c’è, ed è sostanziale.
I familiari di solito non rischiano nulla. Né sanzioni, sospensioni, squalifiche o ritiro di punti e premi. Non rischiano il lavoro né la reputazione. Perciò non hanno alcun problema a sostenere il congiunto e prendersi la colpa se qualcosa va storto, cosa gli cambia? Niente.
Lo staff no, altra storia. Perché lo staff è sicuramente legato all’atleta anche sul piano umano, ma in fondo non sono parenti e non c’è motivo di rischiare la carriera e il prestigio professionale addossandosi colpe non proprie.
Per cui questa responsabilità oggettiva verso lo staff (inesistente) che la Wada per giustificare un appello idiota vorrebbe addebitare a Sinner, basata sul pretesto che sennò sarebbe troppo facile per un atleta passare da vittima degli errori altrui, in realtà sembra piuttosto una scusa per continuare a mantenere regole draconiane venate da un certo sadismo. Che in tali ambienti, evidentemente, piace molto.

65
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Raffaele (Guest) 15-01-2025 23:42

Mah

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Ugetsu (Guest) 15-01-2025 22:53

@ Ultraviolet (#4290529)

però questa è una tua interpretazione, bisogna vedere se è la stessa dei tre arbitri.

63
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GRUGNITORE VERDE (Guest) 15-01-2025 22:35

Intanto in Australia una delle maggiori testate giornalistiche attacca il pagliaccio kyrgios

https ://www.liberoquotidiano.it/news/sport/41358486/nick-kyrgios-the-australian-principale-quotidiano-australiano-farnetichi-ora-taci-sempre.html

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Pippolivetennis (Guest) 15-01-2025 22:15

Scritto da Bagel
Cioé, sta povera figliola, che fa curling ha dovuto aspettare il TAS per essere stata squalificata 4 ANNI per la presenza di un integratore per produrre testosterone.
Il testosterone. Per il curling. Per aumentare la massa muscolare.
Ma quale sarebbe la convenienza ad aumentare la massa muscolare in questo sport?
Sembra quel programma comico degli anni 80, Sportacus. Andava in onda su Odeon TV, c’erano Iachetti, Paolantoni, Giobbe Covatta fra gli altri. In ogni puntata facevano uno schetch di parodia dell’antidoping con uno che prendeva anfetamine, pippava coca e si faceva in vena, per andare poi a giocare a scacchi, o a morra cinese, a testa o croce etc (e puntualmente sveniva e compariva la scritta no al doping)
Qui la WADA é ridicola uguale, ma senza realizzare un programma comico

mitica trasmissione Sportacus
mi viene da ridere al ricordo.
ero un fan di quella trasmissione comica
ahahahaha

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Hellover (Guest) 15-01-2025 22:12

A me sembra una sentenza del CAS

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Rovescio al tramonto 15-01-2025 22:01

Scritto da compagno di cella di Becker
amiocuggino che è avvocato dice ok! ( però mi domando come mai io sono finito dentro… )

Colpa di Becker, ti ha richiesto lui personalmente.

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walden 15-01-2025 21:15

Scritto da Ugetsu

Scritto da Lob

Scritto da GIOTAD
Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

Senza dirlo ad alcuno è la versione dell’ atleta a cui i giudici del CAS hanno creduto.
Parimenti nel nostro caso Sinner non poteva sapere che Ferrara avesse con sé un farmaco proibito per uso personale e lo avesse passato a Naldi per curarsi una ferita ad un dito. E su questo i giudici di primo grado hanno motivato la loro decisione per no fault no neglicence

dal punto di vista giuridico però una differenza c’è:il marito non fa parte dello staff dell’atleta e quindi non esiste la responsabilità oggettiva che ha l’atleta nei confronti dello staff che si è scelto.Fondamentalmente la colpa di Sinner sarebbe quella di essere stato imprudente nello scegliersi dei collaboratori imprudenti. Siccome l’eventuale assoluzione di Jannik si gioca proprio sul rapporto tra il giocatore e il suo staff non credo che questo precedente serva a granché, se non forse a segnalare una fase di minor severità del CAS sull’argomento.

Neanche la mamma della Errani faceva parte dello staff, il fatto che, come farmacista, potesse essere informata su i rischi è solo incidentale, mancano elementi oggettivi che possano stabilire che questa persona abbia le conoscenze adatte a rispettare i severi protocolli sul doping.

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Luigi (Guest) 15-01-2025 21:10

Dai è ora di cambiare le regole: una quantità infinitesimale di sostanza dopante che non ha alcun effetto sulla prestazione NON è doping, fine, a prescindere da come possa essere stata assunta.

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Luigi (Guest) 15-01-2025 21:09
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Ultraviolet (Guest) 15-01-2025 21:00

Scritto da Ugetsu

Scritto da Lob

Scritto da GIOTAD
Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

Senza dirlo ad alcuno è la versione dell’ atleta a cui i giudici del CAS hanno creduto.
Parimenti nel nostro caso Sinner non poteva sapere che Ferrara avesse con sé un farmaco proibito per uso personale e lo avesse passato a Naldi per curarsi una ferita ad un dito. E su questo i giudici di primo grado hanno motivato la loro decisione per no fault no neglicence

dal punto di vista giuridico però una differenza c’è:il marito non fa parte dello staff dell’atleta e quindi non esiste la responsabilità oggettiva che ha l’atleta nei confronti dello staff che si è scelto.Fondamentalmente la colpa di Sinner sarebbe quella di essere stato imprudente nello scegliersi dei collaboratori imprudenti. Siccome l’eventuale assoluzione di Jannik si gioca proprio sul rapporto tra il giocatore e il suo staff non credo che questo precedente serva a granché, se non forse a segnalare una fase di minor severità del CAS sull’argomento.

È vero che ci sono differenze tra un familiare e un componente dello staff, ma ci sono anche aspetti “assimilabili”. In particolare un familiare può essere sempre considerato “di parte” rispetto ad un atleta, quindi qualsiasi ricostruzione degli eventi che coinvolga un familiare deve essere accuratamente vagliata, perché sarebbe troppo facile usare di sostanze proibite e poi dare la colpa a mariti o fratelli/sorelle che usavano prodotti di cui non si sapeva niente. Lo stesso vale per lo staff, si è sempre responsabili del suo comportamento perché altrimenti ci si potrebbe sempre giustificare dicendo di non sapere cosa c’era in un prodotto o in un trattamento. Ma nel caso di Sinner però, se la ricostruzione non viene in qualche modo messa in discussione e il CV dei collaboratori regge, lo staff ha giocato un ruolo simile a quello di un familiare, cioè quello di una componente “di parte” che è stata veicolo di una contaminazione accidentale

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Giampi 15-01-2025 20:49

Scritto da wapi
Questo è uno dei tanti casi di contaminazione, proveniente dall’ESTERNO, che non centra nulla con il caso Sinner.
In questi casi, sono SEMPRE stati assolti tutti, dal lontano “bacio alla cocaina” di Gasquet del 2009 ai più recenti Bortolotti, Palomino, Matilde Paoletti……ecc.
Se Sinner fosse stato contaminato da un “esterno”, ad es. il massaggiatore del torneo, non saremmo qui a parlarne ma la vicenda si sarebbe già chiusa ad agosto 2024 e l’avremmo saputo solo dopo……..
Invece, NON ci sono casi di contaminazione o negligenza originata dall’INTERNO dello staff che abbiano portato all’assoluzione dell’atleta.
La giurisprudenza Cas, su cui si basa l’appello Wada, in estrema sintesi, dice che la negligenza dello staff si ribalta sull’atleta.
Lo ha detto, più che chiaramente, Niggli:
“La nostra posizione è che esiste comunque una responsabilità dell’atleta rispetto al suo entourage. E’ questo il punto giuridico che verrà dibattuto davanti al Tas”
Poi ha aggiunto “….riteniamo che l’applicazione delle regole (NdR. da parte del Tribunale Itia) non corrisponde alla giurisprudenza” –
Possibile che non sia ancora chiaro ??
Per me, occorre demolire il “common law” anglosassone (giurisprudenza), facendo prevalere il diritto romano cioè i principi giuridici fondamentali (proporzionalità, equità….) e/o la lettera della norma (massaggio=prodotto, analogia con il 10.6 della nota 65, anche contaminazione che non ti aspetti, nota 66 del 10.6)

Un aspetto che viene poco ricordato è che nella sentenza viene detto che Sinner è sempre stato cauto in materia antidoping e che ha messo sotto contratto, cosa non sempre frequente, i suoi dipendenti con specifici riferimenti al regolamento antidoping nominando Vittur e Ferrara quali responsabili del controllo del regolamento..visto che molti fanno riferimento al caso Errani, ecco in quel caso l’Errani è stata molto ingenua dicendo che c’era stato un precedente rischio di contaminazione..lei pensava che tornasse a suo vantaggio ma purtroppo è stato interpretato al contrario diventando un’aggravante…a volte i processi ruotano intorno a dei dettagli…

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+1: MarcoP
Mattia saracino (Guest) 15-01-2025 20:42

Speriamo incrociamo le dita

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ospite (Guest) 15-01-2025 20:30

Scritto da wapi
Questo è uno dei tanti casi di contaminazione, proveniente dall’ESTERNO, che non centra nulla con il caso Sinner.
In questi casi, sono SEMPRE stati assolti tutti, dal lontano “bacio alla cocaina” di Gasquet del 2009 ai più recenti Bortolotti, Palomino, Matilde Paoletti……ecc.
Se Sinner fosse stato contaminato da un “esterno”, ad es. il massaggiatore del torneo, non saremmo qui a parlarne ma la vicenda si sarebbe già chiusa ad agosto 2024 e l’avremmo saputo solo dopo……..
Invece, NON ci sono casi di contaminazione o negligenza originata dall’INTERNO dello staff che abbiano portato all’assoluzione dell’atleta.
La giurisprudenza Cas, su cui si basa l’appello Wada, in estrema sintesi, dice che la negligenza dello staff si ribalta sull’atleta.
Lo ha detto, più che chiaramente, Niggli:
“La nostra posizione è che esiste comunque una responsabilità dell’atleta rispetto al suo entourage. E’ questo il punto giuridico che verrà dibattuto davanti al Tas”
Poi ha aggiunto “….riteniamo che l’applicazione delle regole (NdR. da parte del Tribunale Itia) non corrisponde alla giurisprudenza” –
Possibile che non sia ancora chiaro ??
Per me, occorre demolire il “common law” anglosassone (giurisprudenza), facendo prevalere il diritto romano cioè i principi giuridici fondamentali (proporzionalità, equità….) e/o la lettera della norma (massaggio=prodotto, analogia con il 10.6 della nota 65, anche contaminazione che non ti aspetti, nota 66 del 10.6)

Quello che tu dici è, mi pare, lo stesso sostenuto dal giornalisti Bisti…

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Brufen (Guest) 15-01-2025 20:24

E fu così che squalificarono il marito!

Le storie che si sentono nell’ambiente del (anti) doping sono quanto di più esilarante si possa trovare, dalla nube tossica che piove epo addosso alla maratoneta al feto del gemello morto che altera il testosterone del ciclista…

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l Occhio di Sauron 15-01-2025 20:24

Scritto da Mario C.
Io sono ottimista ma questo caso non mi sembra che sia di grande aiuto.

Anche si..
non l’hai cercato tu, te l’ha trasmesso un altro e tu eri inconsapevole.

Certo che se l’avessero condannata invece ci sarebbe stato di che preoccuparsi

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l Occhio di Sauron 15-01-2025 20:21

Scritto da Kenobi
A me sembra assurdo quanto si spenda per questa caccia alle streghe che non è doping.
È una follia.

È per questo che c’è d’aver paura..
C’è un sistema che campa di questo è lottano per la loro sopravvivenza.

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Murakami 15-01-2025 20:16

Scritto da Mi Manna Rino

Scritto da Bagel
Cioé, sta povera figliola, che fa curling ha dovuto aspettare il TAS per essere stata squalificata 4 ANNI per la presenza di un integratore per produrre testosterone.
Il testosterone. Per il curling. Per aumentare la massa muscolare.
Ma quale sarebbe la convenienza ad aumentare la massa muscolare in questo sport?
Sembra quel programma comico degli anni 80, Sportacus. Andava in onda su Odeon TV, c’erano Iachetti, Paolantoni, Giobbe Covatta fra gli altri. In ogni puntata facevano uno schetch di parodia dell’antidoping con uno che prendeva anfetamine, pippava coca e si faceva in vena, per andare poi a giocare a scacchi, o a morra cinese, a testa o croce etc (e puntualmente sveniva e compariva la scritta no al doping)
Qui la WADA é ridicola uguale, ma senza realizzare un programma comico

Il tennis è salutare … salutare … e salutate gente !
Ho vinto qualche cosa ? Ho vinto qualche cosa !
Non siamo noi razzisti … sono loro che sono napoletani ! ( l’attore che lo diceva … era Giobbe Covatta ! Con accento napolentano ! )

Detto questo.
Nesuno se ne è ancora accorto, ma Sinner è stato GIA’ condannato e sanzionato : decurtazione di soldi e di punti ATP ( 400 ).
Ora, con tutto quello che ha guadagnato è come per un operaio prendere 50 centesimi di euro di multa per aver violato i limiti di velocità sulla strada.
Ed anche i 400 punti ATP. E’ n.1 al mondo con 4000 punti di distacco sul 2ndo, quindi nessuno si accorge che gli mancano 400 punti nel punteggio in classifica.
Ma se fossero capitati ad Arnaldi 400 punti ATP di penalizzazione per la semifinale agli open del Canada, sarebbero stato un macigno.
E senza aver nessuna colpa. Ma quei punti gli sarebbero costati i posti nei tabelloni che chiudono basso e quindi soldi in caso di mancata partecipazione agli Slam che chiudono a 45 circa.
Cioè : Sinner sta già pagando colpe che non ha. Solo che le sanzioni non gli causano praticamente nessun danno perchè da n.1 ha molti punti ATP e gudagnato tanto.
Altra ingiustizia dell’ATP.
Se sanzioni il n.1 al mondo la punizione sarà di entità diversa rispetto al n.30 o 40 = disparità.

Altra disparità dell’ATP? Ma che baggianate scrivi? L’ATP non centra un fuco secco, la perdita dei punti e del montepremi è una conseguenza automatica che deriva dallla presenza della sostanza nel corpo dell’atleta durante un torneo e prescinde totalmente da dolo i colpa, lo prevede il codice antidoping. È così per il numero 1 e per il numero 10.000 della classifica. Nessuna disparità di trattamento

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Lob 15-01-2025 20:11

Scritto da wapi
Questo è uno dei tanti casi di contaminazione, proveniente dall’ESTERNO, che non centra nulla con il caso Sinner.
In questi casi, sono SEMPRE stati assolti tutti, dal lontano “bacio alla cocaina” di Gasquet del 2009 ai più recenti Bortolotti, Palomino, Matilde Paoletti……ecc.
Se Sinner fosse stato contaminato da un “esterno”, ad es. il massaggiatore del torneo, non saremmo qui a parlarne ma la vicenda si sarebbe già chiusa ad agosto 2024 e l’avremmo saputo solo dopo……..
Invece, NON ci sono casi di contaminazione o negligenza originata dall’INTERNO dello staff che abbiano portato all’assoluzione dell’atleta.
La giurisprudenza Cas, su cui si basa l’appello Wada, in estrema sintesi, dice che la negligenza dello staff si ribalta sull’atleta.
Lo ha detto, più che chiaramente, Niggli:
“La nostra posizione è che esiste comunque una responsabilità dell’atleta rispetto al suo entourage. E’ questo il punto giuridico che verrà dibattuto davanti al Tas”
Poi ha aggiunto “….riteniamo che l’applicazione delle regole (NdR. da parte del Tribunale Itia) non corrisponde alla giurisprudenza” –
Possibile che non sia ancora chiaro ??
Per me, occorre demolire il “common law” anglosassone (giurisprudenza), facendo prevalere il diritto romano cioè i principi giuridici fondamentali (proporzionalità, equità….) e/o la lettera della norma (massaggio=prodotto, analogia con il 10.6 della nota 65, anche contaminazione che non ti aspetti, nota 66 del 10.6)

Guarda che per quanto mi riguarda è tutto molto chiaro..

La famiglia (in questo caso il marito) può essere considerata a tutti gli effetti entourage dell’ atleta. Giusto? Certamente come è confermato dalla squalifica comminata alla Errani.

Quindi inutile ripetere ciò che ha detto Niggli. È stato ripetuto mille volte.

Qui c’è una sentenza del CAS che scagiona l’ atleta perché non poteva sapere che il marito faceva uso di sostanza proibita.

Allo stesso modo Sinner non poteva sapere che un suo collaboratore sicuramente di alto profilo ( tanto è vero che ora è nello staff di Berrerrini ) portasse con se uno spray per uso personale (assolutamente lecito) contenente una sostanza proibita .

È per questo motivo che personalmente ritengo che questa ultima sentenza sia molto positiva perché delinea un orientamento chiaro dell’ organo giudicante.

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+1: Pikario Furioso
Murakami 15-01-2025 20:08

Scritto da wapi
Questo è uno dei tanti casi di contaminazione, proveniente dall’ESTERNO, che non centra nulla con il caso Sinner.
In questi casi, sono SEMPRE stati assolti tutti, dal lontano “bacio alla cocaina” di Gasquet del 2009 ai più recenti Bortolotti, Palomino, Matilde Paoletti……ecc.
Se Sinner fosse stato contaminato da un “esterno”, ad es. il massaggiatore del torneo, non saremmo qui a parlarne ma la vicenda si sarebbe già chiusa ad agosto 2024 e l’avremmo saputo solo dopo……..
Invece, NON ci sono casi di contaminazione o negligenza originata dall’INTERNO dello staff che abbiano portato all’assoluzione dell’atleta.
La giurisprudenza Cas, su cui si basa l’appello Wada, in estrema sintesi, dice che la negligenza dello staff si ribalta sull’atleta.
Lo ha detto, più che chiaramente, Niggli:
“La nostra posizione è che esiste comunque una responsabilità dell’atleta rispetto al suo entourage. E’ questo il punto giuridico che verrà dibattuto davanti al Tas”
Poi ha aggiunto “….riteniamo che l’applicazione delle regole (NdR. da parte del Tribunale Itia) non corrisponde alla giurisprudenza” –
Possibile che non sia ancora chiaro ??
Per me, occorre demolire il “common law” anglosassone (giurisprudenza), facendo prevalere il diritto romano cioè i principi giuridici fondamentali (proporzionalità, equità….) e/o la lettera della norma (massaggio=prodotto, analogia con il 10.6 della nota 65, anche contaminazione che non ti aspetti, nota 66 del 10.6)

Amico caro, fai anche delle belle disquisizioni, dici un sacco di cose giuste, tuttavia al momento di tirare le conclusioni ti perdi in pippe mentali. Il caso Sinner si risolve applicando l’art. 10.5, esattamente come ha fatto Sport Resolutions. Puro e semplice. Vai tranquillo che anche al TAS o CAS che dir si voglia faranno così. Non esiste alcun esito diverso da questo.

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Murakami 15-01-2025 20:03

Scritto da Aaron
Questa assoluzioni è il copia- incolla della sentenza del TAS che nel 2009 mando’ assolto Gasquet trovato positivo alla cocaina . L’atleta aveva sostenuto di avere passato la notte con una donna conosciuta al pub e questa gli avrebbe traferito la cocaina con i baci . A dirla cosi, sembrerebbe piuttosto inverosimile, ma non sappiamo se le circostanze descritte da Gasquet siano state puntualmente verificate dal TAS . Alla luce di questi precedenti si ha l’impressione che il caso di Sinner dovrebbe vedere una piena assoluzione , visto che le spiegazioni fornite sono vere o verosimili ( ricordiamo che le spiegazioni accettate sono quelle ritenute più plausibili , quelle che spiegano meglio i fatti rispetto ad ogni altra ipotesi alternativa ). Certo WADA non parla di doping e non contesta la buona fede in questo caso di contaminazione, quello su cui insiste e’ la responsabilità oggettiva e il controllo non puntuale . Ma se il TAS manda assolti atleti perché “ non sapevano e non avrebbero potuto sapere , anche prestando la massima attenzione “ beh il caso Sinner da questo punto di vista è da manuale.
Poi c’è in ballo la questione politica con gli USA che sono stufi di questa gestione di WADA e hanno intenzione di fargliela pagare , questo non sappiamo come possa influire sul processo che ci interessa .

Sì che lo sappiamo, non avrà alcuna influenza, direi meno di zero

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becu rules (Not Bec_Style) è come confondere Nadal con Nagal (Guest) 15-01-2025 19:59

Scritto da Lob

Scritto da math
buono a sapersi.
ma questo caso è completamente irrilevante, oltre che completamente differente, ai fini della questione sinner

Scusa non starai aspettando un caso in cui un atleta venga assolto per aver avuto un massaggio dal suo fisio che si era curato un dito con lo spray??
Invece a me sembra molto rilevante come precedente… perché la atleta in questione viene riconosciuta innocente in un caso di contaminazione in quanto ha dimostrato di non essere a conoscenza che il marito avesse assunto la sostanza.
La stessa cosa vale per Jannik che non poteva sapere che il suo preparatore avesse con sé un farmaco per uso personale e lo avesse passato al fisio per accelerare la guarigione di una ferita.
Jannik ha adottato tutte le possibili cautele nella scelta dei suoi collaboratori sia in eligendo che in vigilando.

Il problema e la differenza macroscopica è che il caso della canadese riguarda la sfera privata mentre quello di Sinner quella professionale, dove è richiesta maggiore attenzione, perchè della dimenticanza di un collaboratore, risponde anche il datore di lavoro, se si dimostra che con il suo comportamento “diligente” avrebbe potuto evitare la contaminazione. Si fosse contaminato dopo aver fatto sesso selvaggio con Anna K. avrebbe potuto sperare nella similarità del caso perchè il fatto riguardava la sua sfera privata (la russa poi avrebbe avuto problemi con la WTA e WADA per spiegare come lei avesse assunto la sostanza, ma questa è un’altra storia)

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+1: MarcoP
Ugetsu (Guest) 15-01-2025 19:55

@ wapi (#4290493)
beh, però se l’assoluzione di Sinner si ottiene solo rinnegando la common law e introducendo il diritto latino può già pensare a cosa fare nell’anno libero… scherzi a parte ti ringrazio perché hai detto in maniera più chiara quello che ho provato a dire io. c’è troppo wishful thinking sull’argomento, Io invece ho una gran fifa…

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wapi (Guest) 15-01-2025 19:48

Tra l’altro, cercando notizie di costei sulla stampa estera, mi sono accorto che questa è una decisione del Tas ADD, cioè è una decisione di PRIMO GRADO (corrisponde al Tribunale Indipendente di Sinner) – quando le federazioni internazionali, piccole, non hanno una propria struttura antidoping si rivolgono ad una apposita struttura Cas, separata e indipendente da quella che decide sugli appelli.
Non sarei così sicuro che Wada condivida l’opinione che il marito sia equiparato ad un “esterno” e non faccia appello (vedi madre di Errani)
A maggior ragione, non centra niente con Sinner

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+1: MarcoP
Dario (Guest) 15-01-2025 19:46

@ Lob (#4290437)
Premesso che concordo sulle conclusioni e sul fatto che Sinner vada assolto per i motivi da te scritto, i casi sono diversi: la tipa ha avuto una contaminazione accidentale con una persona non facente parte del suo team professionale (e tantomeno nell’esercizio della sua professione). A Sinner contestano questi due punti e pertanto deve dimostrare di aver fatto il possibile per evitare la contaminazione (tesi accolta) e nella scelta/ gestione del suo team (punto chiave).

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+1: MarcoP
Aaron (Guest) 15-01-2025 19:33

Questa assoluzioni è il copia- incolla della sentenza del TAS che nel 2009 mando’ assolto Gasquet trovato positivo alla cocaina . L’atleta aveva sostenuto di avere passato la notte con una donna conosciuta al pub e questa gli avrebbe traferito la cocaina con i baci . A dirla cosi, sembrerebbe piuttosto inverosimile, ma non sappiamo se le circostanze descritte da Gasquet siano state puntualmente verificate dal TAS . Alla luce di questi precedenti si ha l’impressione che il caso di Sinner dovrebbe vedere una piena assoluzione , visto che le spiegazioni fornite sono vere o verosimili ( ricordiamo che le spiegazioni accettate sono quelle ritenute più plausibili , quelle che spiegano meglio i fatti rispetto ad ogni altra ipotesi alternativa ). Certo WADA non parla di doping e non contesta la buona fede in questo caso di contaminazione, quello su cui insiste e’ la responsabilità oggettiva e il controllo non puntuale . Ma se il TAS manda assolti atleti perché “ non sapevano e non avrebbero potuto sapere , anche prestando la massima attenzione “ beh il caso Sinner da questo punto di vista è da manuale.
Poi c’è in ballo la questione politica con gli USA che sono stufi di questa gestione di WADA e hanno intenzione di fargliela pagare , questo non sappiamo come possa influire sul processo che ci interessa .

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Honi soit… (Guest) 15-01-2025 19:33

Mi fido del dr. Massimiliano Ambesi.
Su questi argomenti ha studiato ed è ferrato in materia.
Alcuni parlano di patteggiamento per restare fuori dai campi per un tempo minimo.
‘Sarebbe una sconfitta per l’Umanità’, se Jannik fosse costretto a patteggiare.
Queste le sue parole, tratte dal sito OASport.it

“Dubito che ci sarà un compromesso – ha detto Ambesi – ma perché Sinner, o chi per lui, dovrebbe scendere a compromessi per una situazione in cui non si è dopato né è stato negligente? In più ci sono tutte una serie di precedenze di indirizzi giurisprudenziali del TAS che fanno propendere per un’assenza di colpa e negligenza”.

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antoniov 15-01-2025 19:25

Scritto da Lob

Scritto da GIOTAD
Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

Senza dirlo ad alcuno è la versione dell’ atleta a cui i giudici del CAS hanno creduto.
Parimenti nel nostro caso Sinner non poteva sapere che Ferrara avesse con sé un farmaco proibito per uso personale e lo avesse passato a Naldi per curarsi una ferita ad un dito. E su questo i giudici di primo grado hanno motivato la loro decisione per no fault no neglicence

Ma non per Wada, secondo la quale “la negligenza” è sempre dietro l’angolo grazie al fatto che presenta i contorni dell’arcano 🙂

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wapi (Guest) 15-01-2025 19:24

Questo è uno dei tanti casi di contaminazione, proveniente dall’ESTERNO, che non centra nulla con il caso Sinner.
In questi casi, sono SEMPRE stati assolti tutti, dal lontano “bacio alla cocaina” di Gasquet del 2009 ai più recenti Bortolotti, Palomino, Matilde Paoletti……ecc.
Se Sinner fosse stato contaminato da un “esterno”, ad es. il massaggiatore del torneo, non saremmo qui a parlarne ma la vicenda si sarebbe già chiusa ad agosto 2024 e l’avremmo saputo solo dopo……..

Invece, NON ci sono casi di contaminazione o negligenza originata dall’INTERNO dello staff che abbiano portato all’assoluzione dell’atleta.
La giurisprudenza Cas, su cui si basa l’appello Wada, in estrema sintesi, dice che la negligenza dello staff si ribalta sull’atleta.

Lo ha detto, più che chiaramente, Niggli:
“La nostra posizione è che esiste comunque una responsabilità dell’atleta rispetto al suo entourage. E’ questo il punto giuridico che verrà dibattuto davanti al Tas”
Poi ha aggiunto “….riteniamo che l’applicazione delle regole (NdR. da parte del Tribunale Itia) non corrisponde alla giurisprudenza” –

Possibile che non sia ancora chiaro ??

Per me, occorre demolire il “common law” anglosassone (giurisprudenza), facendo prevalere il diritto romano cioè i principi giuridici fondamentali (proporzionalità, equità….) e/o la lettera della norma (massaggio=prodotto, analogia con il 10.6 della nota 65, anche contaminazione che non ti aspetti, nota 66 del 10.6)

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+1: PensiamociBene, MarcoP
Sudtyrol (Guest) 15-01-2025 18:58

Scritto da effeddielle
Ma la Harris poi ha licenziato il marito?

No. Perché forse il Ligandrol ha anche altri effetti……

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+1: mecir11
Zoff 15-01-2025 18:57

Scritto da effeddielle
Ma la Harris poi ha licenziato il marito?

Non ancora, prima ci sta dando dentro alla grande!

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Ugetsu (Guest) 15-01-2025 18:54

Scritto da Lob

Scritto da GIOTAD
Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

Senza dirlo ad alcuno è la versione dell’ atleta a cui i giudici del CAS hanno creduto.
Parimenti nel nostro caso Sinner non poteva sapere che Ferrara avesse con sé un farmaco proibito per uso personale e lo avesse passato a Naldi per curarsi una ferita ad un dito. E su questo i giudici di primo grado hanno motivato la loro decisione per no fault no neglicence

dal punto di vista giuridico però una differenza c’è:il marito non fa parte dello staff dell’atleta e quindi non esiste la responsabilità oggettiva che ha l’atleta nei confronti dello staff che si è scelto.Fondamentalmente la colpa di Sinner sarebbe quella di essere stato imprudente nello scegliersi dei collaboratori imprudenti. Siccome l’eventuale assoluzione di Jannik si gioca proprio sul rapporto tra il giocatore e il suo staff non credo che questo precedente serva a granché, se non forse a segnalare una fase di minor severità del CAS sull’argomento.

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+1: MarcoP
Mi Manna Rino (Guest) 15-01-2025 18:43

Scritto da Bagel
Cioé, sta povera figliola, che fa curling ha dovuto aspettare il TAS per essere stata squalificata 4 ANNI per la presenza di un integratore per produrre testosterone.
Il testosterone. Per il curling. Per aumentare la massa muscolare.
Ma quale sarebbe la convenienza ad aumentare la massa muscolare in questo sport?
Sembra quel programma comico degli anni 80, Sportacus. Andava in onda su Odeon TV, c’erano Iachetti, Paolantoni, Giobbe Covatta fra gli altri. In ogni puntata facevano uno schetch di parodia dell’antidoping con uno che prendeva anfetamine, pippava coca e si faceva in vena, per andare poi a giocare a scacchi, o a morra cinese, a testa o croce etc (e puntualmente sveniva e compariva la scritta no al doping)
Qui la WADA é ridicola uguale, ma senza realizzare un programma comico

Il tennis è salutare … salutare … e salutate gente !
Ho vinto qualche cosa ? Ho vinto qualche cosa !
Non siamo noi razzisti … sono loro che sono napoletani ! ( l’attore che lo diceva … era Giobbe Covatta ! Con accento napolentano ! )

Detto questo.
Nesuno se ne è ancora accorto, ma Sinner è stato GIA’ condannato e sanzionato : decurtazione di soldi e di punti ATP ( 400 ).
Ora, con tutto quello che ha guadagnato è come per un operaio prendere 50 centesimi di euro di multa per aver violato i limiti di velocità sulla strada.
Ed anche i 400 punti ATP. E’ n.1 al mondo con 4000 punti di distacco sul 2ndo, quindi nessuno si accorge che gli mancano 400 punti nel punteggio in classifica.
Ma se fossero capitati ad Arnaldi 400 punti ATP di penalizzazione per la semifinale agli open del Canada, sarebbero stato un macigno.
E senza aver nessuna colpa. Ma quei punti gli sarebbero costati i posti nei tabelloni che chiudono basso e quindi soldi in caso di mancata partecipazione agli Slam che chiudono a 45 circa.
Cioè : Sinner sta già pagando colpe che non ha. Solo che le sanzioni non gli causano praticamente nessun danno perchè da n.1 ha molti punti ATP e gudagnato tanto.
Altra ingiustizia dell’ATP.
Se sanzioni il n.1 al mondo la punizione sarà di entità diversa rispetto al n.30 o 40 = disparità.

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Inox 15-01-2025 18:38

Scritto da effeddielle
Ma la Harris poi ha licenziato il marito?

Ahahahah assolutamente

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GattoneMecir (Guest) 15-01-2025 18:36

Scritto da GattoneMecir
Bene dai, adesso hanno un precedente per accettare anche lo scambio di fluidi corporei tra baldi e sinner ….

Naldi

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GattoneMecir (Guest) 15-01-2025 18:35

Bene dai, adesso hanno un precedente per accettare anche lo scambio di fluidi corporei tra baldi e sinner ….

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Mi Manna Rino (Guest) 15-01-2025 18:34

Secondo me la stanno tirando troppo per le lunghe. Avessero voluto ( o dovuto ) squalificarlo l’avrebbero già fatta da un pezzo.
Cioè : devi squalificare un atleta ed intanto che decidi questo si arricchisce giocando lo stesso in attesa del giudizio ?
Se proprio proprio dovessero squalificare Jannik Sinner, se io fossi in lui subito dopo annuncerei il ritiro per protesta verso una decisione che mi affibierebbe una condanna che non mi meriterei.
Ma … mica smetterei di giocare. Intanto soldi ne ha già messi insieme tanti Sinner, n.1 lo è già diventato, due tornei del GS li ha vinti, con 2 Coppe Davisi … io fossi in lui andrei a tutte esibizioni e magari in Arabia, dove non se lo farebbero sfuggire.
Se uno è bannato dal tennis professionistico … cosa fanno se gioca a tennis in altre sedi ? Lo condannano alla pena di morte ? Non credo proprio.

29
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+1: marcauro
Giuk (Guest) 15-01-2025 18:32

La vicenda appare simile a quella di Sinner, ma vi è una piccola, ma significativa differenza.
All’attuale n.1 della classifica Atp viene contestata a titolo di colpa ( in vigilando!) il negligente ed irresponsabile ( aggiungo io) operato del proprio collaboratore.

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+1: MarcoP
PensiamociBene 15-01-2025 18:31

A volte nel riportare le notizie si dovrebbe riflettere di più sull’impostazione da dare all’articolo.
Era molto più coerente impostare l’articolo intitolando: “Un’assoluzione che non aiuta”. Infatti chiunque abbia seguito un minimo il caso di Sinner dovrebbe avere capito che il problema della Wada è che fosse coinvolto lo staff di Sinner, e non che ci fosse una contaminazione di cui l’atleta non ne sapeva nulla.

Impostare l’articolo invece in questo modo facendo credere che tale assoluzione aiuta, crea disinformazione o perlomeno confusione.

27
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+1: Igo, Krik Kroc, MarcoP
temmi (Guest) 15-01-2025 18:29

Scritto da GIOTAD
Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

Anche il caso Gasquet è più simile (2009, bacio alla cocaina, sospensione 2,5 mesi con ricorso di ITF e WADA per dare 2 anni – mi pare – rigettato dal TAS). Nonché il caso di Matilde Paoletti con il suo cane. Del caso Bortolotti, molto simile, non è nota la causa della contaminazione. Entrambi non appellati da WADA…
L’unica differenza da tutti i casi suddetti è che l’untore fa parte del team di Sinner, e quindi mi pare di aver capito che qualcuno veda una responsabilità “oggettiva” di Sinner che risponderebbe quindi del comportamento dei membri del team.
Secondo me la ratio della norma è che in caso di DOPING l’atleta non può rifugiarsi in un “ma io non lo sapevo”.
Quello di Sinner però NON è un caso di doping.
Lo stesso dicasi per la pretesa violazione costituita dal possesso da parte di un membro del team di prodotti dopanti (illeciti): l’acquisto della crema in questione è del tutto lecito, come il suo uso da parte di un non atleta per curare la patologia per la quale la crema è concepita.
Del resto, il massaggiatore credo non sia squalificabile, non essendo un tesserato che deve rispettare la normativa antidoping; diverso sarebbe in caso di vero doping, che in Italia è reato, per il quale sarebbero condannati Sinner, il massaggiatore somministratore e il fisio compratore: peccato che la crema in questione non corrisponda alla definizione di doping (v. art. 586bis del Codice Penale).

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GIOTAD 15-01-2025 18:29

Scritto da Lob

Scritto da GIOTAD
Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

Senza dirlo ad alcuno è la versione dell’ atleta a cui i giudici del CAS hanno creduto.
Parimenti nel nostro caso Sinner non poteva sapere che Ferrara avesse con sé un farmaco proibito per uso personale e lo avesse passato a Naldi per curarsi una ferita ad un dito. E su questo i giudici di primo grado hanno motivato la loro decisione per no fault no neglicence

Certo che è la versione dell’atleta! Lo stesso vale per Jannik. E se non hai evidenze contrarie a quello devi attenerti! Da qui la follia dell’appello WADA per ottenere una interpretazione diversa rispetto al tribunale indipendente senza aggiungere alcun elemento nuovo, anzi credendo nella versione dell’atleta.

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Onurb (Guest) 15-01-2025 18:27

@ compagno di cella di Becker (#4290405)

L importante che tu non abbia incontrato l Indio nella cella e che tu non abbia svelato il segreto dell armadio cassaforte

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+1: giorgioo65, mecir11
GIOTAD 15-01-2025 18:26

Scritto da Racchetta
Evidentemente la WADA non è in grado di rintracciare il vero doping, che probabilmente viene effettuato con modalità pensate proprio per non essere rintracciate dai protocolli esistenti. Quindi deve giustificare la sua esistenza montando dei casi assurdi, contaminazioni evidentemente involontarie (e quindi “non gestite” per evitare i controlli). Tanti di quelli emersi nel tennis sono RIDICOLI: Jarry, Halep, Errani… e ora Sinner. Anche i casi Brooskby e Ymer non mi hanno proprio convinto (anche se ovviamente sono completamente diversi ed esulano dal tema specifico). E questi sono solo quelli che conosco…
La follia è equiparare contaminazioni involontarie, ancor più se in dosi infinitesimali come quella di Sinner, con un caso di doping per aumentare artificialmente le prestazioni. E’ proprio l’idea che è ASSURDA.

Concordo. Pensa che la WADA conosce i nomi di tutti gli atleti dopati dal dottor Fuentes, a cui furono trovate oltre 200 sacche di sangue, ma non può comunicarli in quanto ormai prescritti e quindi a rischio di cause risarcitorie. Però fa la caccia alle contaminazioni che non portano alcun miglioramento agli atleti! Applausi! Un ente che costa oltre 60milioni di euros all’anno e che non è in grado di trovare un vero dopato!

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MARMAS 15-01-2025 18:15

Scritto da GIOTAD
Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

Credo che il trait d’union sia il caso Errani dove, se non ho capito male, il familiare era stato assimilato ad un membro dello staff e configurata una responsabilità dell’atleta per l’operato del familiare.
Nel caso della giocatrice di Curling la stessa è riuscita a dimostrare la sua assenza di negligenza per la contaminazione accidentale dal marito.
Quindi il principio, da taluno ventilato, secondo cui vi sarebbe una sorta di responsabilità oggettiva dell’atleta per il comportamento di membri dello staff e familiari (nel caso Errani figure assimilati) sembrerebbe essere smentito.
Chiaro che trovare un precedente completamente sovrapponibile a quello di Jannik è impossibile, però questo precedente può essere utile.

22
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Ivan (Guest) 15-01-2025 18:12

Ma se anche il marito praticasse qualche sport professionistico sarebbe automaticamente squalificato?

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Lob 15-01-2025 18:11

Scritto da GIOTAD
Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

Senza dirlo ad alcuno è la versione dell’ atleta a cui i giudici del CAS hanno creduto.

Parimenti nel nostro caso Sinner non poteva sapere che Ferrara avesse con sé un farmaco proibito per uso personale e lo avesse passato a Naldi per curarsi una ferita ad un dito. E su questo i giudici di primo grado hanno motivato la loro decisione per no fault no neglicence

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puccio (Guest) 15-01-2025 18:09

E’ una sentenza del CAS….

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+1: Voglio uno slam, Igo
effeddielle (Guest) 15-01-2025 18:05

Ma la Harris poi ha licenziato il marito?

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+1: Inox, Zoff, luca71, Voglio uno slam, Lo Scriba, Igo, il capitano, Sonj, MarcoP
giumart (Guest) 15-01-2025 18:03

Spero vivamente che questo precedente possa guidare alla ragione il collegio giudicante del TAS. Anche Jannik, al momento di quei massaggi, non sapeva che Naldi si era applicato il famigerato Trofodermin e non poteva essere consapevole del potenziale rischio di contaminazione dal Clostebol. Inoltre anche i sassi conoscono l’estrema diligenza di Jannik, che osserva tute le precauzioni (tanto per dire: beve solo acqua…).

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+1: MarcoP
Lob 15-01-2025 18:03

Scritto da math
buono a sapersi.
ma questo caso è completamente irrilevante, oltre che completamente differente, ai fini della questione sinner

Scusa non starai aspettando un caso in cui un atleta venga assolto per aver avuto un massaggio dal suo fisio che si era curato un dito con lo spray??

Invece a me sembra molto rilevante come precedente… perché la atleta in questione viene riconosciuta innocente in un caso di contaminazione in quanto ha dimostrato di non essere a conoscenza che il marito avesse assunto la sostanza.

La stessa cosa vale per Jannik che non poteva sapere che il suo preparatore avesse con sé un farmaco per uso personale e lo avesse passato al fisio per accelerare la guarigione di una ferita.

Jannik ha adottato tutte le possibili cautele nella scelta dei suoi collaboratori sia in eligendo che in vigilando.

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+1: Inox, luca71
-1: MarcoP
Racchetta 15-01-2025 17:56

Evidentemente la WADA non è in grado di rintracciare il vero doping, che probabilmente viene effettuato con modalità pensate proprio per non essere rintracciate dai protocolli esistenti. Quindi deve giustificare la sua esistenza montando dei casi assurdi, contaminazioni evidentemente involontarie (e quindi “non gestite” per evitare i controlli). Tanti di quelli emersi nel tennis sono RIDICOLI: Jarry, Halep, Errani… e ora Sinner. Anche i casi Brooskby e Ymer non mi hanno proprio convinto (anche se ovviamente sono completamente diversi ed esulano dal tema specifico). E questi sono solo quelli che conosco…
La follia è equiparare contaminazioni involontarie, ancor più se in dosi infinitesimali come quella di Sinner, con un caso di doping per aumentare artificialmente le prestazioni. E’ proprio l’idea che è ASSURDA.

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GIOTAD 15-01-2025 17:52

Sarei curioso di conoscere in maniera chiara quali sarebbero le “similitudini” tra i due casi.
In uno una donna ha rapporti intimi con il marito che assume, senza dirlo ad alcuno, un prodotto dopante e che si trasmette attraverso lo scambio di fluidi.
L’altro, un tennista viene contaminato da una sostanza che il suo massaggiatore ha utilizzato su se stesso per guarire una lesione…
Sono sicuro che entrambi i soggetti accusati non bevono da bottiglie aperte o mangiano da piatti di altre persone… ma le situazioni sono ampiamente diverse.
Ripeto, io tendo più ad avvicinare il cane Lollo del caso Palomino al caso Sinner….

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+1: MarcoP
Kenobi 15-01-2025 17:47

A me sembra assurdo quanto si spenda per questa caccia alle streghe che non è doping.

È una follia.

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+1: Setrakian, Inox, l Occhio di Sauron, Sonj
Bagel (Guest) 15-01-2025 17:45

Cioé, sta povera figliola, che fa curling ha dovuto aspettare il TAS per essere stata squalificata 4 ANNI per la presenza di un integratore per produrre testosterone.
Il testosterone. Per il curling. Per aumentare la massa muscolare.
Ma quale sarebbe la convenienza ad aumentare la massa muscolare in questo sport?
Sembra quel programma comico degli anni 80, Sportacus. Andava in onda su Odeon TV, c’erano Iachetti, Paolantoni, Giobbe Covatta fra gli altri. In ogni puntata facevano uno schetch di parodia dell’antidoping con uno che prendeva anfetamine, pippava coca e si faceva in vena, per andare poi a giocare a scacchi, o a morra cinese, a testa o croce etc (e puntualmente sveniva e compariva la scritta no al doping)
Qui la WADA é ridicola uguale, ma senza realizzare un programma comico

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+1: Inox, luca71, il capitano, antoniov, Voglio uno slam, Sonj
Mario C. 15-01-2025 17:34

Io sono ottimista ma questo caso non mi sembra che sia di grande aiuto.

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+1: MarcoP
Mario C. 15-01-2025 17:34

Io sono ottimista ma questo caso non mi sembra che sia di grande aiuto.

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+1: Igo, MarcoP
Roger Rose (Guest) 15-01-2025 17:29

Ancora con questa storia?

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Faustoc62i (Guest) 15-01-2025 17:18

Cavolo, a saperlo prima Jannik poteva dichiarare di essere stato contaminato durante un rapporto intimo con Naldi, un massaggio…particolare ahahaha

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+1: Inox, luca71, MirkoPO, il capitano, Voglio uno slam, mecir11, Sonj
math (Guest) 15-01-2025 17:08

buono a sapersi.
ma questo caso è completamente irrilevante, oltre che completamente differente, ai fini della questione sinner

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+1: MarcoP
compagno di cella di Becker (Guest) 15-01-2025 17:06

amiocuggino che è avvocato dice ok! ( però mi domando come mai io sono finito dentro… )

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+1: Zoff, Rovescio al tramonto
Paolo Papa 15-01-2025 17:05

Dai, non vedo l’ora che ci buttiamo tutta questa vicenda alle spalle

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+1: Setrakian, il capitano, antoniov, Sonj
Lupen (Guest) 15-01-2025 16:53

Incrociamo le dita !!!!!!!

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+1: il capitano, Sonj
giorgio (Guest) 15-01-2025 16:52

Forse che anche il CAS comincia a sfanculare Wada per i casi di contaminazione che non c’entrano nulla con il doping?

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+1: il capitano, Sonj
antoniov 15-01-2025 16:46

Secondo alcuni benpensanti invece Sinner dovrebbe superare pure la prova contro la vis fatale cui resisti non potest per sperare nel rigetto dell’appello proposto da Wada ❗

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+1: il capitano, Sonj
Aquila (Guest) 15-01-2025 16:31

Ottimo, aspettiamo con più fiducia

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+1: Paolo Papa