Da Melbourne: Berrettini “Che emozione il ritorno a Melbourne, ora Rune con fiducia”. Luca Nardi “Mi è mancato il servizio nei momenti chiave” (Video)
Un’atmosfera tutta italiana ha accolto Matteo Berrettini alla Kia Arena per il suo ritorno vincente agli Australian Open. Il tennista romano, dopo il successo contro Cameron Norrie, ha raccontato le emozioni di questo momento speciale.
“Una sensazione bellissima, dal primo punto, dalle 11 di questa mattina, lo stadio era stracolmo”, ha dichiarato Berrettini. “È stata un’emozione speciale, anche perché l’ultimo Slam non me lo ero goduto come avrei voluto per la preparazione un po’ complicata. È bello essere qui, è bello stare bene e superare un primo turno così tosto.”
I numeri parlano chiaro: 32 ace e 63 vincenti a fine match. “Il servizio è sempre stata un’arma importante per il mio gioco”, ha spiegato il romano. “Quando funziona, come ha funzionato oggi, mi dà ossigeno e mi permette di affrontare meglio i turni di risposta. Ho lavorato molto su questo colpo, in particolare sulle rotazioni per cercare di variarlo sempre di più.”
Sono passati tre anni dalla sua semifinale a Melbourne: “Il tempo vola. Per certi versi credo che il mio gioco sia anche migliorato da allora, ma nel tennis è fondamentale il momento e il ritmo che solo i match veri possono darti. Quando affronti i più forti del mondo è la fiducia a fare la differenza. Rispetto a tre anni fa la mia risposta è migliorata, il mio rovescio è migliorato e la cosa positiva è che sento di avere ancora margini di miglioramento.”
Sul difficile periodo delle assenze forzate, Berrettini ha aggiunto: “Stare fermo sette mesi, ripartire e fermarsi di nuovo chiaramente non è stato facile da gestire, ma giocare partite come quella di oggi mi servirà. Sono consapevole del momento mentale e fisico in cui sono, ho voglia di allenarmi e di giocare… e questa è la cosa più bella.”
Al secondo turno lo attende la testa di serie numero 13 Holger Rune: “È un ottimo giocatore, non ci siamo mai affrontati in uno Slam, quindi sarà un po’ diverso rispetto ai precedenti. So che sarà un match complesso ma non vedo l’ora di affrontarlo, mi sento bene e in fiducia e oggi l’ho dimostrato.”
Debutto amaro per Luca Nardi agli Australian Open. Il tennista pesarese, numero 83 del mondo, è stato sconfitto al quinto set dal canadese Gabriel Diallo (86) con il punteggio di 6-7(1) 7-6(3) 5-7 6-1 6-2, mancando così la prima vittoria in carriera in uno Slam.
“A inizio quarto set sono andato in bagno per cambiarmi e mi sono spezzato un po’ il ritmo da solo”, ha analizzato Nardi dopo il match. “Mi sono rilassato e poi non sono più riuscito a riprendere il filo per la parte finale del match. Ero parecchio stanco, per tre ore e mezza ho dovuto rincorrerlo, non avevo buone sensazioni e ho dovuto correre molto.”
Il rimpianto più grande riguarda il secondo set: “Peccato per quei due set points, sarei potuto andare due set a zero sopra e ovviamente lì sarebbe cambiato tutto”. L’azzurro ha individuato nel servizio il punto su cui lavorare maggiormente: “Nel tennis si vince e si perde ma si impara sempre qualcosa, e io ho imparato che per essere competitivo a certi livelli, specialmente negli Slam dove le partite sono lunghe, devo lavorare sul servizio. Oggi avrei dovuto avere punti più semplici nei miei turni di battuta, e invece non mi ha dato una mano.”
Guardando alla stagione che è appena iniziata, Nardi ha le idee chiare: “L’obiettivo è essere sano e giocare tutto l’anno con continuità. Mi faccio male spesso, lo scorso anno alla fine sono stato fermo tre mesi, e ovviamente questo non aiuta.” Il prossimo appuntamento sarà il torneo di Rotterdam, dopo un paio di settimane di allenamento in Italia.
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Non conosco la famiglia, una volta si è palesata la mamma su queste colonne e ciò mi ha fatto capire alcune cose…per quanto riguarda l’Università, sono lontani i tempi in cui ci si doveva fare un po’ di mazzo, il notariato (ma non mi riferisco necessariamente a questo, potrebbe fare l’avvocato, o il commercialista, o chissà cosa d’altro) è una corporazione, dove il 90% (dati Alma Laurea di qualche anno fa) sono figli o nipoti di notai. In ogni caso, se non fa delle scelte, col cavolo che sta ancora nei 100, già solo per rimanerci deve dotarsi di uno staff all’altezza, sono lontani i tempi in cui bastava saper giocare per avere una buona carriera. E, credimi, i notai guadagnano tanto, ma proprio tanto…
@ Mozz 22 (#4289837)
guardate che i notai non guadagnano più come prima; magari Nardi a Pesaro è uno dei più importanti e allora fa dei bei soldi,ma non è più come in passato, ora i notai sono tanti e non si arricchiscono.
Non so se hai avuto queste notizie ” de relato” o se conosci la famiglia. Diciamo che Luca è entrato in top 100 mentre leggendo il tuo discorso sembra che parli di un top 400. Se Nardi fa 10 anni di fila in top 50-60-70 guadagna probabilmente più del padre negli stessi 10 anni e sicuramente più di quanto guadagnerebbe studiando. Considera che un ragazzo che non ha mai studiato non può iniziare a 21-22 anni e non ha grandi chance di vincere il concorso notarile. Per lui è più semplice divertirsi portando a casa un prize money che senza esagerare potrebbe essere pari ad 1 milione di euro l’anno per 10 anni. E anche la sua famiglia a mio avviso è d’accordo. Diverso era se non ne usciva con le spese o portava a casa guadagni minimi.
L’atteggiamento nel tennis ha un peso specifico direi decisivo.
Osservazioni che sono scontate ma guardiamo Matteo the Hammer e Luca Nardi.
Matteo dopo tutte le peripezie fisiche…,sembrava un ex giocatore,ed invece si è rimesso in gioco,avendo ancora tanta fame ,partendo da se stesso e cambiando tutto il suo entourage.
Luca Nardi pur avendo la possibilità di crescere tennisticamente è rientrato nella sua comfort zone…, certo ancora il tempo è dalla sua parte ma dovrà decidere presto cosa fare da grande…
La dura verità,a mio avviso ,e che la testa, la tigna e l’atteggiamento in campo,fa parte del DNA innato del giocatore e credo che sia la cosa più difficile da allenare…
Forza ragazzi, abbiamo un movimento che il mondo ci invidia…e poi c’è il “Benzinaio” che per grazia celeste c’è lo siamo ritrovati…
Premesso: sono, come tanti, un sognatore che talvolta fantastica sulle enormi potenzialità di questo ragazzo.
La capacità di giocare di anticipo, la manualità e la struttura fisica (in potenza) sono da top 20, senza dubbio.
Il servizio e il dritto ballerino, la mancanza di un gioco aggressivo, anche con sortite a rete, uniti a un carattere mite, educato e non del tutto avvezzo alla lotta, lo stanno purtroppo penalizzando.
Spero riprenda la scia di quella breve parentesi dell’anno scorso, durante la quale, con un team quantomeno motivato (seppur non di primo livello), sembrava stesse progredendo.
Ricordo miglioramenti con il dritto , un atteggiamento più pugnace e un’idea più aggressiva del suo tennis.
Come ammesso dal ragazzo, dovrà lavorare sul servizio, forse ristrutturarlo, come stanno facendo i suoi compagni italiani (a partire da Jannik).
Forza Luca, la mia ragazza mi dice sempre che saresti perfetto per il golf o per il Polo ma io sono convinto che potrai farci strabuzzare ancora gli occhi a lungo, in questo tennis così pieno di giocatori di baseball.
Non te la giocavi per caso con Alcaraz e Rune, credici!!
Come scrivo da quasi tre anni, Nardi ha bisogno di uno staff all’altezza, non solo da un punto di vista strettamente tecnico. L’impressione che si ha, invece, è che la sua famiglia tolleri questa bizzarra passione per il tennis, in attesa che il ragazzo metta la testa a posto, riprenda a studiare, si laurei e svolga una professione adeguata al loro rango. Il notaio Nardi di Pesaro pensa che il tennis vada bene per vedersi al circolo con gli amici, dopo il lavoro d’ufficio, ci sono anche tante ragazze carine con le quali giocare il misto….
Gran godimento il match di Berrettini, è riuscito a giocare, per tutto il match, il suo miglior tennis…63 vincenti sono tanta roba…
Bravo berretto, è stato un bellissimo risveglio stamattina.
Peccato che contro Rune sia probabilmente fuori.
Sono troppe le sconfitte consecutive per pensare ad un cambio di tendenza
Due partite significative sia per Matteo che per Luca. Matteo sta tornando ad ottimi livelli e l’ avevamo visto già lo scorso anno, avanti così campione.
Luca invece vorrei avesse imbroccato la strada giusta, maggiore consapevolezza che per stare nel mondo dei grandi devo lavorare duro. Il servizio deve supportarlo ma è importante anche una maggiore intensità durante la partita. Sta comunque crescendo il ragazzo. Forza Luca.
Nardi allenati di più e affidati a un professionista vedrai che le vinci queste partite e migliori il servizio.
Con stima e affetto
Nardi…sveglia perché rischi di arrivare tardi…
Ovviamente mi riferisco a Nardi…
Il talento nel tennis comprende tanta fatica e anche e sopratutto la testa…e questo ex-fenomeno (o almeno creduto tale da tanti) queste caratteristiche non le ha mai avute…
@ Mike Tresco (#4289374)
Sante parole
Le parole di Nardi sono sconcertanti. O ci è o ci fa…
Appena lo hanno costretto ad allenarsi di più e avere un impegno costante nel tennis è scappato a casa.
Ora si chiede perchè non è riuscito migliorare mai il servizio, è sempre più stanco dell’avversario e perchè si infortuna troppo spesso?
Si chiama ALLENAMENTO!!!!!!!
Che tristezza.
la veramente buona notizia (sotto il sole australe..) è il recupero fisico di Matteo .. stoffa del campione