Il russo scende al nono posto nel ranking, momento non facile ATP, Copertina

Rublev, una crisi “lunga” e una sconfitta ad Hong Kong che rischia di pagare a caro prezzo

03/01/2025 17:44 7 commenti
Andrey Rublev (foto Getty Images)
Andrey Rublev (foto Getty Images)

Sempre stare in guardia, mai stare fermi perché in pochi mesi nel tennis tutto può essere diverso, e maledettamente complicato. 12 mesi fa Andrey Rublev era scattato velocissimo nella stagione: titolo ad Hong Kong e bel torneo agli Australian Open, stoppato nei quarti dalla prepotente ascesa di Jannik Sinner, poi campione nel torneo. Era n.5 del mondo il moscovita, sostenuto da una buona condizione fisica e quel diritto “assassino” che gli consentiva di controllare il gioco e buona parte degli avversari. Il suo problema è sempre stato il controllo delle emozioni, dello stress della partita, un vortice nero che troppo spesso l’ha fatto sprofondare giù negli inferi della sua psiche complicata e quindi in sconfitte brucianti. Una mancanza di controllo e crisi di risultati che oggi rischia di pagare a caro prezzo, già ai prossimi Australian Open. Infatti il moscovita nella classifica Live scende dall’ottava alla nona posizione, sorpassato da Alex De Minaur con i punti accumulati in United Cup. Un solo posto, ma assai significativo: a Melbourne infatti sarà proprio il miglior tennista di casa l’ottava testa di serie, con Rublev inchiodato alla nona. È una differenza di non poco conto. 

Infatti negli Slam i tabelloni vengono sorteggiati con regole ben precise che assegnano slot assai diversi in alcune fasce, e passare da quella 5-8 a quella 9-12 risulta molto più scomodo. Rublev da nono nel seeding al terzo turno troverà – ipoteticamente, dipende poi dall’esito degli incontri – un tennista compreso nella fascia 17-24, mentre se fosse stato ancora n.8 del mondo e ottava testa di serie avrebbe pescato in un ideale scontro un giocatore inserito nella fascia 25-32. La faccenda si complica ipoteticamente ancor più negli ottavi di finale: se Andrey ci arriverà, da testa di serie n.9 avrà in dote uno tra Medvedev – Ruud – Djokovic – de Minaur, mentre se fosse rimasto ottavo avrebbe affrontato un giocatore compreso nella fascia 9-12, ossia Alex de Minaur (poi diventato ottavo), Stefanos Tsitsipas, Grigor Dimitrov e Tommy Paul. Oggettivamente c’è una discreta differenza di qualità nei giocatori inclusi nelle due fasce.

Queste le possibilità dei sorteggi, che vedranno Rublev costretto ad affrontare tennisti potenzialmente più forti nel primo Slam della nuova stagione. Tuttavia per il russo il nocciolo della questione resta la sua performance, assai scadente negli ultimi mesi. Il suo ottimo ultimo risultato risale allo scorso agosto, quando prima ha battuto Sinner e Arnaldi nel M1000 canadese, sorpreso in finale da Popyrin, e poi a Cincinnati è arrivato nei quarti, dove ha subito la vendetta di Jannik. Da lì in avanti pochissimi risultati degni nota, anzi tante sconfitte, incluse le tre su tre incontri alle ATP Finals, dove è stato il vero “vaso di coccio” nel suo girone. Risultati modesti figli di un tennis che appare come depresso, depotenziato e incapace di comandare il gioco se non a tratti per poi crollare in errori ed incertezze quando la tensione cresce e lui non riesce a gestirla.

Per anni abbiamo parlato di una mancata evoluzione del tennis di Rublev. Non è indispensabile essere o arrivare ad essere un tennista completo per vincere. È più importante essere sostenuti da punti di forza assoluti che ti permettono di mettere sotto la maggior parte dei rivali e insidiare i migliori, pronto allo sgambetto quando l’altro non è al massimo (vedi Sinner in Canada, per esempio, o Alcaraz a Madrid nel 2024). La faccenda si fa assai complicata quando nemmeno i punti di forza funzionano perché non riesci a gestire in campo la tensione del momento e tutto crolla. Marozsan ha affrontato Rublev con velocità, gli ha messo pressione con impatti precisi in grande anticipo. Andrey è andato sotto e non ha trovato la reazione positiva per far valere le sue qualità. Sta lavorando per contenere i suoi scatti autodistruttivi Rublev, cercando una condotta se vogliamo più tranquilla, ma… come anche sottolineato da coach Mouratoglou, forse questa sorta di auto-censura della propria furia agonistica ha finito come per spegnerlo. Una situazione non facile, poiché in diverse partite girate male nell’ultimo periodo gli scatti di rabbia del russo sono diventati una sorta di “meme” di come farsi del male da solo… È meglio sfogare ogni istinto per performare col rischio di andare fuori controllo, o continuare con questo lavoro di moderazione, ma diventando per così dire un tennista a “fari spenti”? Non resta che attendere Rublev a Melbourne, e testa di serie o meno, vedere se sarà in grado di ritrovare il suo miglior tennis.

Marco Mazzoni


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7 commenti

Bruno Mariano 04-01-2025 13:25

Per i russi potrebbe contare anche il contesto, con quei due sovietico-ortodossi che tengono inchiodata una nazione intera su posizioni masochistiche.
E il peggio deve arrivare.
Credo che il popolo russo godrà di una bella liberazione quando sarà tutto finito…

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Begu (Guest) 03-01-2025 21:03

Scritto da Taxi Driver
Lui e Medvedev sono in crisi da mesi e mesi

La situa di Rublev è più simile a quella di Tsitsi in realtà

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Kenobi 03-01-2025 20:19

Crisi talmente lunga che è uno dei top ten più longevi dell’era post fab3.

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Taxi Driver 03-01-2025 19:21

Lui e Medvedev sono in crisi da mesi e mesi

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Di Passaggio 03-01-2025 18:44

La foto è molto bella e perfettamente indicativa. Bravi i redattori!

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+1: Taxi Driver
Spider 99 (Guest) 03-01-2025 18:16

Ragazzi rublev è in top ten da tanto tempo,
forse 4-5 anni. non sarà un top assoluto ma è sicuramente un grande giocatore. negli slam non ha mai brillato ( credo non abbia mai giocato una semi) ma il suo palmares è di tutto rispetto.

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+1: Pippolivetennis, lele83
Alberto (Guest) 03-01-2025 18:06

È rimasto ai vertici più per demeriti altrui, se pensiamo che l’anno scorso stava per vincere due 1000…

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+1: Taxi Driver
-1: lele83