Sabalenka sul caso Swiatek: “Non conosceremo mai la verità”
Un contrasto interessante emerge tra le immagini pubbliche e le dichiarazioni private nel mondo del tennis femminile. Mentre Aryna Sabalenka e Iga Swiatek sono state avvistate allenarsi insieme in un’atmosfera apparentemente serena ad Abu Dhabi, le recenti dichiarazioni della bielorussa sul caso doping che coinvolge la polacca hanno aggiunto un elemento di tensione alla situazione.
Interrogata sul caso di doping che coinvolge Swiatek, Sabalenka ha rilasciato dichiarazioni sorprendentemente ambigue: “Non conosceremo mai la verità. Le persone tendono a reagire in modo eccessivo quando viene annunciata una grande notizia, ecco perché non voglio scavare troppo a fondo nella questione.”
La numero 1 del mondo ha poi cercato di moderare il tono, aggiungendo: “Credo veramente in uno sport pulito e quindi non voglio fare altri commenti al riguardo.” Una dichiarazione diplomatica che tuttavia non cancella l’ambiguità della sua prima affermazione.
Il contrasto tra l’apparente armonia mostrata durante gli allenamenti condivisi e queste dichiarazioni solleva interrogativi sulla reale natura dei rapporti tra le due campionesse in questo momento delicato.
Marco Rossi
TAG: Aryna Sabalenka, Caso Swiatek
Grazie per il tuo intervento, purtroppo qui sembra di essere all’ asilo e occorre spiegare anche il senso di quello che si scrive quando sembra palese, boh
Non è una situazione ideale, ma nel confronto vince a mani basse.
Secondo Forbes l’università di Torino è al 371° posto,Firenze al 375° e Pisa al 382°.
Se alcuni dei nostri si sono iscritti in queste,8/9/10° posto in Italia,non sarebbe da vantarsene secondo il tuo ragionamento.Un po’ come dire che che non sei un campione se sei 387 del mondo ma se sei 382…uhhh che fenomeno!
Mai….significa che neanche dopo il processo…sentenza passata in giudicato….MAI…. è populismo….significa che si è sempre colpevoli… perché non esiste la verità….
Io penso che nessuno in quel mondo è stupido, ma molti danno risposte istintive, prive di empatia.
Chi lancia segnali ambigui dovrebbe avere l’intelligenza di capire che, se la strumentazione di rilevazione delle molecole dopanti sta raggiungendo precisioni fuori dall’immaginario, potrebbe capitare anche a loro di incappare in qualche contaminazione.
Allora le loro dichiarazioni sono certo cambieranno, che ne dite? E poi qualcuno si toglierà i sassolini.
Non fare agli altri quello che non vorresti facessero a te. Così disse qualcuno.
Sabalenka voto:4.
@ Inox (#4279006)
“Non sapremo mai la verità” non è affatto banale…Significa che l’ unica verità che conta è quella processuale…E questa è una verità…Jannik al momento è stato assolto e dunque la versione fornita è la verità…Poi se abbia responsabilità sull’operato dei suoi ex collaboratori lo stabilirà il CAS…
Ormai si assiste ad un rovesciamento della realtà, i cattivoni sono quelli dell’ antidoping e le vittime quelli che non superano i controlli.
Invece in ATP tutti gentiluomini….. ahahahah
Beh, al più tardi, lo saprai con certezza dopo aver chiuso gli occhi.
Che poi si possa farsi delle domande sul “Senso” dell’essere qui e raggiungere o avere una risposta, anche questo vale.
Io so di non sapere diceva socrate, che fosse vivo oggi, se la passerebbe male, nel mondo dell'”assolutamente sì !” 😎
Secondo me, nello sport di alto livello, siamo al “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. È tutto un dico e non dico, lancio il sasso e nascondo la mano. Tutti fanno gli equilibristi sul ciglio del burrone, e quando qualcuno barcolla, gli si da un colpetto stando attenti a non volare giù a propria volta. Il caso Sharapova ha detto molto: potenzialmente fino al 31 dicembre tutti potevano prendere liberamente un farmaco dopante, dal 1 gennaio chi era attento (o ben consigliato) ha smesso.
Ecco appunto……Nandrolone roba pesa ma pesa sul serio.
Scolarizzazione e intellegenza non vanno a braccetto. Il Divino e’ di Sexten non e’ scolarizzato ma le sue dichiarazioni dimostrano che Sinner sa analizzare le situazioni. La Sabalenka e’ l’opposto.
Praticamente tutte le università delle repubbliche ex-URSS sono di livello bassissimo, anche in materie scientifiche, dove il sapere è standardizzato a livello globale. Si insegnano cose semplicissime, con un livello di approfondimento basico. Probabilmente si richiede anche poco per essere promossi. Fatto sta che i cosiddetti “laureati” dell’est, quando ci parli cercando un livello di conversazione specialistico, come interlocutori semplicemente scompaiono. Non è colpa loro, ovviamente, è una forma di arretratezza culturale che i loro politici evidentemente non vogliono prendere in mano.
E’ la stessa dichiarazione di Musetti su Sinner: credo in uno sport pulito….
Interessante il pensiero da clown di Sabalenka
Allora potrei dire anch’io che il suo ex preparatore atletico è uno squalificato per doping….
…impressiona ancora di più è la mancanza di unità di persone che pur condividendo gli stessi problemi e gli stessi rischi su tutto doping, infortuni, problemi logistici non riescono a far sentire le loro ragioni in modo unitario e nel loro stesso interesse…ecco, non su tutto infatti sui soldi…la Sabalenka sembra non capire che quanto successo alla Swiontek può capitare a lei come a chiunque. Sa benissimo che la polacca è pulita come il 99.9% degli sportivi e che le regole sul doping sono vetuste e infatti la Wada le sta cambiando..
Io parlavo in generale, non mi riferivo in particolare agli USA o altri paesi con canoni simili. E (per rispondere ad altri utenti) non ho dato la patente di ignorante alla Sabalenka.
Considerati da chi? Anche Totti ha un QI calcistico fuori categoria ma li si ferma…in ogni caso il discorso è generale ed è solo un aspetto della unicità del tennis rispetto agli altri sport..resta il fatto che tanti commenti di giocatori e di ex tennisti sono di un qualunquismo e di una mancanza di un pur minimo approfondimento impressionante…ma quello che
Assolutamente d’accordo, la filosofia questa sconosciuta…
@ Dancas (#4278994)
@ Dancas (#4278994)
Ma cosa c’entra? Ha ragione Diego, la frase ” non sapremo mai la verità” è banalissima e non aggiunge nulla, tanto vale un bel tacere…ma vedo che qui utenti che filosofeggiano ben pochi…
@ Diego (#4278958)
Il primo preparatore atletico di Sabalenka, Sashurin è un ex biathleta, tre medaglie d’oro in vari mondiali e poi 24 mesi di squalifica per nandrolone…
ahahah la prestigiosa università…statale bielorussa Bělaruski dzäržáwny univěrsitet…di Minsk classificata 387° nel mondo…
Quindi se io dico che non sapremo mai se Dio esiste o meno, sono, secondo l’articolista, “ambiguo”?
A me pare di essere lapalissiano, altro che ambiguo.
Ormai ogni post è diventato così. Chi mette in dubbio la versione ufficiale, è considerato un ignorante o un pazzo o un coglione o un anti patriota, e la questione ormai si è estesa anche sugli altri casi di positività.
Sabalenka come Mannarino, da sempre considerati due dei giocatori più intelligenti del circuito, ma oggi relegati nel girone dei “non scolarizzati”.
Sabalenka a 18 anni aveva già intrapreso gli studi universitari, non so se poi effettivamente conclusi. Il Nostro, cui nessuno dà certo dell’ignorante, a 22 anni ha preso il diploma di ragioniere da privatista.
Dare della non scolarizzata a Sabalenka per avere semplicemente detto “Non conosceremo mai la verità” mi sembra a dir poco semplicistico.
La maggior parte degli sport è legato ad un percorso scolastico e universitario vedi gli Usa dove si passa attraverso l’esperienza dei college. E in genere raramente viene trascurato lo studio anzi spesso gli sportivi accedono ad un livello più alto in termini di scolarizzazione perchè sono pochi gli sport che offrono prospettive economiche così elevate, di conseguenza un ragazzo che fa, che so, scherma o nuoto sa bene che allo sport anche di alto livello va associato un buon percorso di studi per avere una alternativa valida..nel tennis si va all in o si sfonda o si va a fare il geometra quando va bene…
E aggiungo, il tennis è come il pugilato a distanza e ha poco a che vedere con gli sport di squadra e anche con molti sport individuali in cui si gareggia non contro un avversario ma semplicemente, come nell’atletica, nel nuoto, nello sci, contro se stessi e i propri tempi. È uno sport solipsistico dove addirittura l’allenatore è un dipendente. Quindi niente senso di appartenenza, poca condivisione della fatica come ad esempio nel ciclismo o nello sci fondo con i colleghi, insomma quanto di più vicino alla guerra…
Purtroppo ciò che dici è vero, ma non riguarda solo il tennis. Se vai a vedere, in ogni disciplina sportiva gli atleti (almeno la stragrande maggioranza di essi) si sono dedicati alla disciplina fin da piccoli e, di conseguenza, hanno trascurato o persino interrotto gli studi, derivandone un carente bagaglio culturale.
Ha semplicemente ripetuto quello che ha già detto la stragrande maggioranza dei suoi colleghi, che di certo lo stima, a proposito del caso Sinner, a partire da Alcaraz (“Credo che ci siano degli aspetti che noi non sappiamo di tutta vicenda”) e per finire con Haarhuis, coach dell’Olanda (“What’s my feeling? I feel that Jannik, in my personal opinion, is an unbelievable nice guy and great player. But we might never know what happened.”).
Personalmente credo alla buona fede di Jannik; qualche perplessità ho invece sull’operato di Ferrara. Assurdo che si porti il Trofodermin negli States, ben sapendo quello che contiene, e lo dia a Naldi per curarsi la ferita, consapevole che quest’ultimo massaggiava (per ore immagino) le gambe ferite di Sinner a mani nude. Possibile che non esistevano sul mercato pomate o spray cicatrizzanti che non contenevano sostanze vietate? Le farmacie di IW erano tutte chiuse? Possibile che un team altamente professionale, che viveva nella stessa casa e operava in stretta simbiosi possa avere commesso un errore così marchiano?
Condivido quindi e non mi scandalizzo per il pensiero di chi dice che non sapremo mai con certezza quello che è successo. Condivido pure il pensiero di Roddick quando fa capire che se una cosa del genere fosse successa a lui non sarebbe stato molto tenero con i diretti responsabili del pasticcio.
Il problema del tennis è il basso livello di scolarizzazione e di conseguenza culturale che porta a sviluppare un pensiero di tipo primario o letterale..se senti parlare un giocatore di basket o di pallavolo sembra di sentire un professore universitario..
Devi ringraziarli perché le loro dichiarazioni contribuiranno a fare assolvere Sinner
Finalmente incominciate a capire chi spinge dietro a wta contro Sinner e non solo loro… chissa quanti colleghi festeggerebbero di nascosto ad una condanna di Sinner
Squallida. Non è una novità, in wta, dove il fair play è un tabù.
Esatto Capitano. Noi da fuori diciamo la nostra non sapendo quali siano i rapporti tra i giocatori,spesso visti come sorridenti e affabili.Molti lo sono sinceramente ma per altri è una facciata,utile per gli sponsor ed inviti alle ricche esibizioni.In ogni Paese tra gli under,fin dalle prime selezioni,le invidie e le rivalità sono molto (troppo) accese e quelli che si affermano sono pesci grossi che hanno fagocitato (per talento e tenacia) quelli piccoli.Questi poi sfidano stranieri che hanno lo stesso percorso,fatto anche di tensioni tra coach e Staff (magari per una sessione d’allenamento rifiutata) e quella “cattiveria” agonistica resta perché è quella che ti ha portato fin lì.
se vai a vedere la storia del doping…nell’ est Europa socialista…tutto era di stato ..incluso il doping…la cultura è rimasta quella nelle ex colonie …se devo scommettere 5 cents…tra la Polonia libera…e la Bielorussia ..dello zar delle patate lukashenko…dove tutto è controllato…azzarderei che ha più scheletri nell’armadio la attuale numero 1…
Insomma mors tua vita mea
La gente semplicemente non capisce che là fuori è una dannata guerra. (Jimmy Connors).
Sembra proprio un’isola felice questo mondo del tennis…