Mensik, momento surreale a Jeddah: Controllo antidoping durante il match
Un episodio decisamente insolito ha caratterizzato il match di Jakub Mensik contro Arthur Fils alle Next Gen ATP Finals di Jeddah. Durante il toilet break dopo il secondo set, il tennista ceco ha rivelato a Nacho Forcadell una circostanza quasi senza precedenti nel circuito: gli era stato richiesto un controllo antidoping nel bel mezzo della partita.
Mensik ha raccontato l’accaduto con un misto di rabbia e incredulità. Non è ancora chiaro se i responsabili del controllo antidoping, probabilmente confusi sui tempi, abbiano effettivamente proceduto con il test durante l’incontro.
L’episodio ha aggiunto ulteriore frustrazione a una giornata già difficile per Mensik, che non ha brillato nel suo match contro Fils. Una situazione che evidenzia come anche la gestione dei controlli antidoping possa talvolta creare momenti di tensione imprevisti durante i tornei.
Questo curioso incidente solleva interrogativi sulla tempistica e le modalità dei controlli antidoping nel tennis professionistico, una questione che meriterebbe forse una regolamentazione più chiara.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Curiosità, Jakub Mensik
Ammesso sia vero (probabile), è evidente ad un cieco che si tratta di un ERRORE grave del funzionario antidoping che, forse, vedendolo tornare negli spogliatoi, non aveva capito che la partita era ancora in corso.
E’ altrettanto evidente che le norme ci sono, sono chiare, dettagliate e condivisibili (vedi mio post 30) per cui Wada non centra proprio niente; la responsabilità è dell’Organismo incaricato dei controlli che, se arabo, come probabile, dimostra che non manca solo la cultura del tennis ma anche la cultura e la competenza dell’antidoping.
E’ anche evidente che Mensik (lo staff ??) non conosce i suoi diritti e le regole dell’antidoping…. e non è neppure tanto sveglio perché, probabilmente, sarebbe stato sufficiente dire che la partita era in corso per evitare tutto ciò
La goccia che ha fatto traboccare il vaso.
La Wada deve essere rifondata. Anche l’ USADA ha accusato la Wada. Anzi c’è stato un pesante scambio di accuse. La Wada accusa l’ Usada di usare atleti spia che in cambio ottengono la copertura dall’ uso di doping, l’ Usada accusa la Wada di alzare polveroni mediatici per coprire le sue malefatte.
Entrambe fanno pena.
Credo non si possa non essere unanimemente d’accordo che questo intervento sia stato indegno, perché senza motivazione e pesantemente penalizzante per il giocatore che la subisce addirittura durante il match, quando è indispensabile mantenere concentrazione e morale…ma poi, che senso ha? Spero almeno sia stato un errore di tempistica dovuto a distrazione, sempre per carità da condannare ma che non sia una prassi assurda che dovrebbe suscitare una ribellione organizzata da parte di tutti i giocatori
Doppio
@ GIOTAD (#4277512)
La grande maggioranza dei test avvengono “In competition”, mentre sono minori quelli “Out of competition”. Ci sono anche differenze fra le sostanze proibite: alcune sono vietate solo “In competition” mentre non lo sono “out”.
I prelievi “on competition” possono avvenire prima della gara (a partire dal giorno prima del torneo) o dopo la gara ma, ovviamente, non durante la gara.
Solo un gruppo di atleti con “priorità massima” ha l’obbligo di reperibilità, ad ogni ora del giorno e della notte, con l’invio e l’aggiornamento periodico delle sedi di residenza, per i prelievi “out of competition”,
Non so fino a che posizione arrivi questo gruppo di atleti
Il primo prelievo di Sinner è avvenuto il 10 marzo a Indian Wells: quel giorno aveva battuto Struff (In competition)
Il secondo è del 18 marzo: aveva perso il 16 marzo con Alcaraz a I.W e avrebbe giocato la prima a Miami il 22 marzo (out of competition)
Cioè, non ho capito (sono duro di testa), il giocatore può essere sottoposto a test antidoping a sorpresa durante una competizione “Ufficiale”??? A me sembrerebbe escluso…
@ Detuqueridapresencia (#4277385)
E di cosa?
È solo un dato di fatto.
@ Incompetente (#4277405)
Ti risulta,che i media stiano dando risalto a questa notizia?
PS: commenti su LT? 30,devo aggiungere altro?
È come se in Formula uno durante un Pit stop, chiedano al pilota favorisca patente e libretto, grazie.
PIU’ di qualcosa non torna in questa storia…….
La regola generale è contenuta nel punto 5.2 del Codice Wada
“5.2 Qualsiasi Atleta può essere tenuto a fornire un Campione in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo da qualsiasi Organizzazione Antidoping”
Fra i (tanti) standard di applicazione del Codice Wada, uno dettagliato (90 pagine), riguarda le operazioni di controllo antidoping: ISTI – International Standard Testing and Investigation.
ISTI – punto 5.3.1 –
“5.3.1 Il test senza preavviso sarà il metodo per la raccolta del campione, salvo in circostanze eccezionali e giustificabili. L’atleta sarà la prima persona a essere informata di essere stata selezionata per la raccolta del campione,
Per i test in gara, tale notifica verrà effettuata AL TERMINE DELLA COMPETIZIONE in cui l’atleta sta gareggiando”
Non solo, la flessibilità e la ragionevolezza è ancora maggiore
ISTI – punto 5.4.4.
“5.4.4 Il DCO/Accompagnatore può, a sua discrezione, prendere in considerazione qualsiasi ragionevole richiesta di terze parti o qualsiasi richiesta dell’Atleta di autorizzazione………..
Il DCO/Accompagnatore può concedere tale autorizzazione se l’Atleta può essere costantemente accompagnato e tenuto sotto osservazione continua.
La segnalazione ritardata o l’uscita temporanea dalla Stazione di Controllo Doping può essere consentita per le seguenti attività:
(i) Partecipazione a una cerimonia di presentazione;
(ii) Adempimento di impegni con i media;
(iii) Partecipazione ad altre gare;
(iv) Esecuzione di un defaticamento;
(v) Ottenimento delle cure mediche necessarie;
(vi) Individuazione di un rappresentante e/o interprete;
(vii) Ottenimento di un documento di identità con foto; o
(viii) Qualsiasi altra circostanza ragionevole, come determinato dal DCO……”
Inserendo un catetere con un sensore, si possono ricevere i dati in tempo reale, e controllare l’eventuale aumento di prestazione dato da determinante sostanze.
Io mi sarei rifiutato di farlo.
SI sarebbe dovuto opporre.
E denunciare subito l’accaduto.. ma stiamo scherzando?? in un esibizione poi!
per scoprire cosa? se ha il covid? le analisi antidoping sono standardizzate su urine in primis e poi sangue.
bisognerebbe mettere appunto nuove procedure e validare nuovi metodi di analisi.
e poi mica è detto che sulla saliva riesci a individuare tutte le sostanze dopanti. anzi sicuramente no. perché i metaboliti di una sostanza in genere vengono escreti principalmente attraverso le urine.
Infatti, se non fossi stato analfabeta funzionale, ti saresti reso conto che tutti gli interventi a questa notizia sono di biasimo a quanto accaduto…
Idiocracy avanza
E questa è una simpatica battuta ….. 😆
Ma bastaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa complottisti!
Potrebbero fare un tampone salivale a inizio e fine partita a entrambi i tennisti, non sarebbe invasivo, non comprometterebbe lo svolgimento del match.
Francamente sconcertante….
Se l’avessero fatto a Tsitsipas riuscivano anche ad avere l’esito prima del ritorno in campo
Mensik non aveva detto che si ispirava a Sinner.
Quando parli bene di Jannik diventa pericoloso.
Quando ne parli male qualcuno vuole giocare con te.
E nessuno può opporsi??!!! Inquietante
Hanno toccato il FONDO. FORSE….
L’antidoping è la inquisizione del XXI secolo
Piccoli Sinner crescono
La WADA ha realizzato che determinate sostanze non sono riscontrabili già dopo poche ore dall’assunzione ed è ricorsa a questo stratagemma. Ormai l’antidoping è una favola, però a Natale le favole si possono raccontare.
La WADA ha realizzato che
Vergognoso quanto accaduto
@ tacchino freddo (#4277274)
Si chiama ‘Sindrome vasovagale’, ne soffro anch’io.
lo dico da tempo che i controlli sono fuori controllo…
Pienamente d’accordo
È il nuovo periodo dell’inquisizione della WADA che ha messo pressione un po’ a tutti.
Avrebbe dovuto ritirarsi e sputtanarli in campo davanti agli spettatori. L atleta è la competizione sono sovrani e l ATP è la Wada non esisterebbero senza atleti e competizione. Non sarebbe cambiato una virgola farlo a fine match, è questione di rispetto ed il sindacato giocatori dovrebbe per la prima volta fare fronte compatto contro questo intollerabile abuso
Pensa se fosse capitato a JS o un altro connazionale a quest’ora sai quante inchieste parlamentari ci sarebbero già state…
Se veramente hanno fatto un test antidoping durante il match significa che siamo arrivati alla follia totale! A mio modestissimo parere non ritengo ammissibile che si possa “invadere la sfera psicofisica” di uno sportivo professionista nel momento più alto è importante del suo lavoro! Spero che l’episodio non sia avvenuto come descritto nell’articolo perché sarebbe di una gravità mostruosa…. Sono esterrefatto!!!
Io lo farei durante l’intervista a fine match, ma solo quello dell’urina…sarebbe spettacolare vedere il giocatore mingere in diretta televisiva!!
Scherzi a parte, un eventuale prelievo del sangue durante la partita (ma anche qualche ora prima) per alcuni potrebbe realmente compromettere il rendimento (quando devo fare esami del sangue io chiedo il giorno libero al lavoro, giacché tutte le volte svengo e ci vogliono più ore per rimettermi del tutto)…
Io propongo di farlo tra la prima e la seconda di servizio, a favore di telecamera.
Rob de matt