Caso Sinner: Il Direttore WADA spiega il ricorso al TAS. Decisione probabile verso Marzo
In un’intervista a Eurosport, Olivier Niggli, direttore dell’Agenzia Mondiale Antidoping (WADA), ha chiarito le ragioni del ricorso al TAS nel caso Sinner, che potrebbe portare a una sospensione da uno a due anni per il numero uno del mondo.
La Posizione della WADA
“Nella decisione è stato considerato che non ci fosse colpa di Sinner,” ha spiegato Niggli. “La nostra posizione è che esiste comunque una responsabilità dell’atleta rispetto al suo entourage. È questo il punto giuridico che verrà dibattuto davanti al TAS.”
Il Nodo della Questione
Il caso riguarda la contaminazione avvenuta attraverso l’ex fisioterapista di Sinner, che aveva utilizzato sulla propria mano uno spray contenente clostebolo, sostanza proibita. “Non contestiamo il fatto che possa essere stata una contaminazione,” ha precisato Niggli, “ma riteniamo che l’applicazione delle regole non corrisponda alla giurisprudenza.”
I Tempi
Come confermato all’AFP, nessuna decisione verrà presa prima del 2025, lasciando Sinner in una situazione di incertezza per i prossimi mesi. Una vicenda che potrebbe avere importanti ripercussioni non solo sulla carriera del tennista italiano, ma anche sulla giurisprudenza sportiva in materia di responsabilità degli atleti.
Francesco Paolo Villarico
TAG: Caso Sinner, Olivier Niggli, Wada
certamente, occorre peró che il secondo grado di giudizio stabilisca che, appunto, c’era “genuino e legale uso terapeutico…’
Ora che un MEMBRO dello staff porti in giro per il mondo vietatissimi ANABOLIZZANTI PER VESCICHE, sprovvisto di qualsiasi prescrizione medica e che ció non configuri “administration” (in assenza di “genuine, legal, therapeutic purpuses”)… é una speranza: speriamo.
@ Luce nella notte (#4276349)
E’ “administration” in base alla prima frase di tipo generale.
MA NON lo è in base alla seconda frase che esclude dall’applicazione il caso Sinner
Le definizioni vanno lette TUTTE non solo le prime 2 righe
“However, this definition shall not include the actions of bona fide medical personnel involving a Prohibited Substance or Prohibited Method Used for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification……..”
…Punto 113… the Player could not have been aware…
Sará necessario che anche il secondo grado ri-confermi che “… non né poteva sapere…” avendo il Sinner adottato tutte le precauzioni che si richiedono ad un prifessionista sportivo…
Quindi sará da giocarsela.
Una trappola potrebbe venire fuori dai CONTRATTI con cui son stati assoldati i due MEMBRI e dalle procedure ivi previste / imposte , al fine di vietate / impedire / scongiurare… qualsiasi “administration”.
Resta il fatto che “administration” da parte dei due MEMBRI c’ é stata, eccome !
Fan di Jannik…. – Mukarami
C’è addirittura il Tribunale indipendente che la pensa come me sul primo comma della definizione di “administration” (vedi punto 73 sentenza Sinner)
“Il Tribunale ritiene che questa sia CHIARAMENTE una definizione di AMPIA portata.”
Non si sogna di dire che il caso Sinner NON rientra nel primo comma perché è “ovvio” oppure perché indica solo azioni “volontarie” o “attive”
Anzi, come faccio io, sposta la questione sulla seconda parte della definizione che è l’UNICA che può escludere l’applicazione di “administration” a Sinner.
Lo fa in termini interrogativi mentre per me è una (quasi) certezza ma è lì che il Tribunale doveva approfondire.
Invece poi, quando tira le conclusioni, al punto 113 esprime solo un’opinione, sospesa per aria, senza motivazioni, quando avrebbe dovuto andarsi a riprendere questo punto.
Temo che affidare a degli inglesi l’applicazione del diritto romano non sia stata un’idea brillante
Confermo e ribadisco che se non si riesce ad ottenere il 10.5, ed evitare il principio della responsabilità per il comportamento dello staff, in SUBORDINE, si deve tentare l’applicazione del 10.6.2 (Swiatek) come già aveva chiesto Sinner (vedi punti 7 e 60 sentenza Sinner)
Non siamo in diritto penale in cui è vietata l’analogia per cui una interpretazione estensiva ed evolutiva della norma, con un po’ di coraggio da parte dei giudici, ci potrebbe anche stare.
“Prodotto” non è definito dal codice per cui si fa riferimento ai dizionari vari ove la definizione più generale è “tutto ciò che deriva dall’attività umana” come ad es. “prodotto finanziario” o “prodotto dell’ingegno”. Quindi, anche un massaggio, in senso lato, può essere un prodotto…….visto che deriva dall’attività umana.
E la modifica, certa, che sostituirà “prodotto…” con “fonte…” non fa altro che applicare questo concetto.
La prudenza deve andare anche oltre il necessario ok, ma a tutto c’è un limite e quella adottata da Jannik Sinner ha, nello specifico, superato il vaglio dell’ITIA, così per come è stato specificato a tal riguardo nel mio precedente post n. 136.
La paranoia lasciamola stare … 🙂 ))
Ringrazio e ricambio i saluti !
Lo vedo perché parlo l’inglese tutto i giorni e sono in campo biomedico
E come voi ho letto la sentenza ITIA e il codice WADA
In inglese “administration” è attivo
Partecipare all’uso, indica una persona che ne fa uso (attivo)
Il massagiatore qui ha fatto uso e si è autoamministrato il clostebol. Non credo si possa dire lo stesso di Jannik
Poi magari la WADA
Come dicono anche altri
@ wapi (#4275971)
E vabbè dai, io mollo: se per te il termine administration descrive anche condotte inconsapevoli e involontarie, mediante le quali la sostanza passa dal corpo di Tizio a quello di Caio, sei padronissimo di tenerti questa convinzione, ci mancherebbe. D’altra parte hai anche sostenuto, in altri post, che il massaggio può essere considerato “prodotto”, quindi hai un’idea della semantica tutta tua.
Murakami – Fan di Jannik, Matteo……
Dove lo vedete che “administration” è solo volontaria ??
“Or otherwise participating in the Use”, per me, significa “o in altro modo/diversamente/altrimenti partecipando/prendendo parte all’uso di una sostanza proibita da parte di un’altra persona……”
Dove la vedete la “volontarietà” in questa parte di definizione ??
Cos’è l’”uso” secondo la definizione del Codice ??
“……… application……. or consumption by any means whatsoever…….” Per me significa “l’applicazione o il consumo con QUALSIASI MEZZO….”
Come fate ad escludere il massaggio da questa definizione ??
E’ una definizione in cui rientra praticamente tutto
L’ho già scritto prima: se ci fermiamo alla prima frase della definizione di “administration”, per me, rientriamo in pieno e siamo fregati.
Per fortuna, la definizione prosegue con un’altra frase che, per me, ci salva……
“However, this definition shall not include the actions of bona fide medical personnel involving a Prohibited Substance or Prohibited Method Used for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification…………………”
Nella definizione di “administration” NON DEVONO rientrare le AZIONI (tutte, nessuna esclusa….) fatte in BUONA FEDE dallo staff che coinvolgono sostanze proibite per usi TERAPEUTICI LEGALI (il massaggio rientra certamente……come rientra lo spruzzarsi il prodotto sulla ferita) oppure (aggiunge il carico da 90…) per altre accettabili motivazioni.
Ed è qui che bisogna attaccarsi per escludere “administration”, non alla lettura superficiale della prima frase, ed è qui che è gravemente insufficiente la sentenza del Tribunale.
@ antoniov (#4275698)
Anche io rispondo ad entrambi(te e Murakami)…Quello che affermate non fa una grinza ma chiarisco meglio il concetto…Paranoici quando di mezzo c’è il doping, una carriera miliardaria da difendere e numerosi precedenti al limite della credibilità (tutto ex ante), non lo si è mai e la prudenza, dalla notte dei tempi, non è mai troppa…Saluti ad entrambi…
Se membri dell’ entourage fanno “administration” di sostanze proibite, il colpevole, “colpevole”, può essere Sinner.
Sinner può essere responsabile non solo di ciò che eventualmente “administration” lui direttamente, ma anche di ciò che “administration” i suoi membri del suo staff.
Può essere assolto ?
Certamente, se dimostra (Sinner deve dimostrare !) di avere adottato tutte le ragionevoli e scrupolose precauzioni affinché MAI i membri dello staff facessero… “administration” di sostanze proibite.
Qui potranno entrare in gioco i CONTRATTI DI INGAGGIO DEI MEMBRI , contratti che sembrano essere stati trascurati in primo grado e che dovrebbero avere DATA CERTA e stabilire tassativamente che nessuno mai può essere in possesso di sostanze proibite, fare “administration” delle stesse, ecc. ecc. quello che poi, purtroppo, si è verificato.
Cominciate a mettervi al pari degli altri e vedete che ne guadagnerete in credibilità
Sono d’accordo su “administration”. Ancora più di “somministrazione “ in italiano indica una azione attiva.
Sulla questione che Sinner non risponda del suo team non sono sicuro. Dopo aver letto il codice WADA antidoping, sono abbastanza precisi nel dire che almeno alcune responsabilità del team ricadono sull’atleta.
Spero in bene ma sono preoccupato
@ wapi (#4275885)
Non è affatto così: il lemma “administration” definisce soltanto azioni coscienti e volontarie. Il caso Sinner è completamente diverso: qui si è avuta una trasmissione accidentale, del tutto inconsapevole e involontaria: ciò che è accaduto sta al di fuori di ogni possibile significato di administration.
La cosa è di evidenza lampante.
E poi il fatto che WADA dica che l’atleta risponde per le azioni dell’entourage non significa nulla: è una pura e semplice affermazione di principio, che non tiene in alcun conto le peculiarità del caso concreto. In definitiva sì, lo confermo: la posizione di WADA fa abbastanza ridere.
@ Murakami (#4275866)
Il problema è che “administration” non significa SOLO somministrare il principio attivo all’atleta….
Leggiti la definizione sull’allegato del codice e quella correlata di “use” e vedrai che è ben più ampia e ci puoi fare rientrare tutto…….
Su cosa è basato il ricorso Wada l’ha detto più che chiaramente Niggli: “la nostra posizione è che esiste comunque una responsabilità dell’atleta rispetto al proprio entourage”
E temo ci sia ben poco da ridere……..
Concordo al 100%!!!
@ wapi (#4275861)
Dire che la trasmissione accidentale all’atleta per via dermica del principio attivo contenuto in un farmaco che il massaggiatore ha applicato su se stesso per curare una propria ferita è cosa diversa dal somministrare quel principio attivo all’atleta è cosa di una ovvietà sconcertante. È talmente ovvio che discuterci sopra diventa fonte di imbarazzo e farebbe sorgere seri dubbi sull’intelligenza di chi dovesse sostenere una tesi diversa. Il Tribunale evidentemente non si è posto il problema perché un problema inesistente non ha ragione di essere risolto. A me pare chiaro come la luce del mattino, come l’acqua che sgorga da una sorgente montana, che ti devo dire? Se tu ci vedi una questione da analizzare e dibattere rispetto la tua opinione, ma credo che se l’appello è davvero incentrato solo su questo al TAS si sbellicheranno dalle risate.
@ Murakami (#4275804)
No, non è così: in una controversia non esiste l’”ovvio” altrimenti non esisterebbe ne la controversia ne sarebbero necessari gli arbitri.
Dire che è “ovvio” oppure che si “ritiene” oppure “secondo me (Tribunale)” significa esprimere un’opinione che in giudizio è molto debole perché servono, a monte, le prove che DIMOSTRINO la validità di una conclusione, da affermare con certezza e non come opinione
Gira tutto attorno a quella nota 65 e all’”administration”: infatti Niggli è proprio lì che si infila, contraddicendo l’ “opinione” del Tribunale, e dicendo “la nostra posizione è che esiste una responsabilità dell’atleta rispetto al suo entourage” cioè si attacca alla parentesi che c’è all’interno della nota “Athletes are responsible for their choice of medical personnel …..ecc.”
Va dimostrato che l’”administration” non si applica a Sinner: limitarsi ad esprimere un’opinione è quanto di più pericoloso possa esserci…..
“Le incongruenze della Wada su Sinner” titola l’articolo pure di ieri di Sky tg24 a firma di Danilo Freri:
https. ://tg24.sky.it/sport/2024/12/14/sinner-wada-doping
(Tanto per restare in tema).
Vi rammento poi (per quanto poco importante sia) che, a distanza di mesi, L’International Tennis Integrity Agency (Itia) ha difeso la propria decisione di assolvere Jannik Sinner dall’accusa di doping, affermando di aver seguito le linee guida della Wada.
Secondo me Jannik che alza la Coppa degli AO 2025 funzionerà con la WADA come una treccia d’aglio coi vampiri
Che se ne andassero aff……. , Sinner non si è dopato + non ha assunto sostanze dopanti + è già stato scagionato da una giuria indipendente + la quantità di clostebol è infinitesimale + la quantità di clostebol non ha alterato, ne poteva, il rendimento sul campo + la contaminazione non è avvenuta direttamente da un gesto volontario o meno di Sinner bensì attraverso il passaggio dal suo fisioterapista a lui con un massaggio manuale. Parliamo del nulla assoluto, la wada vada a sanzionare chi si dopa.
@ wapi (#4275793)
Perché non vi è bisogno di motivare l’ovvio, ovvero che il caso Sinner non si attaglia al significato di “administration”, mi pare una cosa talmente ovvia che non ci sarebbe proprio il bisogno di incartarcisi così tanto. Però se tu ci perdi il sonno non so che dirti.
Costringere il proprio massaggiatore a infliggerti un massaggio con i guanti secondo me sarebbe roba da masochisi! Specialmente per chi soffre di allergie e quindi, tipicamente, ha una cute particolarmente delicata e “reattiva”
Credo che l’equivoco sia nato dal fatto che i massaggiatori forniti da ATP spesso usino i guanti. Ma loro lavorano con molti giocatori diversi, ed è giusto che ad esempio durante un “medical time-out” indossino i guanti, per testare zone dolenti o per una rapida applicazione di prodotti curativi, non per somministrare massaggi di un’ora
@ Murakami (#4275706)
Già, ma purtroppo è peggio…..
Il paragrafo 99 rientra nel capitolo “osservazioni delle parti”, quindi il “contra preferentem” è una tesi di Sinner (ho sbagliato a considerarla una posizione del Tribunale)
Il paragrafo 112 invece è nel capitolo “discussione” e rappresenta invece la posizione del tribunale che quindi non accoglie la tesi di Sinner ma dice che il commento 65 si applica a tutto lo staff
Ed allora il successivo 113 diventa debolissimo, come mi era sembrato fin da subito, perché non ha motivazione oggettive.
Dice il paragrafo 113
Il Tribunale “ritiene” (considers) che il commento 65 non abbia effetto sull’applicazione del punto 10.5.
(Perché, dico io ??)
Il riferimento del commento ad “administration” non può, SECONDO IL TRIBUNALE, comprendere lo scenario che si è verificato………
E stop, niente altro, se non il riassunto dell’evento
Cosa c’è di più debole in una sentenza di un’opinione e di una valutazione soggettiva ??
Se la valutazione finale arriva al termine di una analisi dettagliata e MOTIVATA, per smontarla, devono smontare le motivazioni…..tanto più difficile, quanto più sono solide le motivazioni.
Se l’unica motivazione è “io la penso così” senza argomentarla, Wada facilmente dice “io la penso al contrario” e, probabilmente, lo motiverà in dettaglio e il Tas che dirà ??
Sembra che nessuno abbia letto la seconda parte della definizione di “administration” che, secondo me, è quella che ne esclude l’applicazione a Sinner.
Non se ne esce… resta sempre un ampio margine di incertezza su quale potra’ essere la decisione.
“… substances used for genuine and legal purpuses…”
Il Capo preparazione NULLA ha saputo dire / giustificare, NULLA risulta nella pronuncia di primo, grado sulle ragioni – prescrizioni mediche – per cui andasse in giro per il mondo con anabolizzanti per vesciche vietatissimi…
E siamo sempre li’ : Sinner puo’ essere condannato (puo’, potrebbe…) se non ha adottato ragionevoli / scrupolose precauzioni affinche’ MAI i membri del suo staff fossero in semplice possesso di sostanze proibite…
ecc. ecc.
ce
Appunto; e questo è in aderenza con quanto ho precedentemente scritto io e soprattutto col punto 111 della decisione dell’ITIA, ove si rileva che il giocatore (Sinner) non sapeva o sospettava e non avrebbe potuto ragionevolmente sapere o sospettare, nemmeno con l’esercizio della massima cautela, che sarebbe stata impiegata una sostanza vietata sul proprio corpo.
Semmai, aggiungo io, “è irragionevole sostenere senza se e senza ma (come evidentemente vorrebbe Wada) la responsabilità di Sinner rispetto al suo entourage”, a meno che non si sfoci in un giudizio di responsabilità oggettiva che, si ripete sino alla noia, in questo caso non è applicabile, atteso che è invece necessaria la responsabilità soggettiva !
@ Diridero (#4275684)
Su questo mi trovi perfettamente d’accordo
La valutazione deve essere fatta ex ante, non ex post, altrimenti si dovrebbe sempre concludere che non si è fatto tutto quello che si poteva fare, dato che che ciò che non avrebbe dovuto accadere è invece accaduto.
Era più simpatico il Lo turco della banda degli onesti( alias Peppino De Filippo tipografo)
Mi pare che tu abbia inteso male, il tribunale ritiene che la definizione del commento “non debba essere limitata a…” e quindi debba includere anche figure come Naldi.
Rileggi attentamente il punto 112 della decisione e ne converrai.
Il tribunale non ha assolto Sinner perché ritiene il massaggiatore escluso dal novero dei dei soggetti cui il commento si riferisce, ma per la diversa ragione secondo cui nel caso Sinner non ricorre l’ipotesi della somministrazione.
La sentenza è chiarissima e perfettamente motivata. La conferma in appello è un esito inevitabile, con buona pace di haters e mentecatti vari.
Col senno di poi è molto facile contestare tutti gli avvenimenti indesiderati dei fatti pregressi !
In tutti i giudizi prognostici postumi invece il criterio da seguire è naturalmente un tantino diverso e ci mancherebbe altro se così non fosse !
Col senno di poi sai quanti tredici avrei fatto al gioco del totocalcio ? Banale esempio, tanto per capirci 🙂
@ Diridero (#4275689)
Con quanto precede, credo di aver fornito una mia risposta anche alla tua domanda, nonostante non sia stata a me rivolta !
@ Murakami (#4275609)
Rispondere ad alcuni è una “mission impossible”……bisogna rinunciare…..
Ieri, rileggendo la decisione del Tribunale Indipendente su Sinner, ho rivalutato un concetto che avevo sottovalutato (punto 99).
Il famoso commento 65 al punto 10.5 cita SOLO “personal physician and trainer” mentre Naldi è un “physioterapist” e quindi nè medico nè allenatore.
Il Tribunale dice che, in caso di dubbi interpretativi su quanto è contenuto nella norma, si deve applicare l’interpretazione contraria a chi ha scritto la norma (principio “contra preferentem”)
Quindi, conclude sbrigativamente il Tribunale, visto che Naldi è un fisioterapista e non un medico o un allenatore, quel commento al punto 10.5 NON si applica a Sinner.
A me era sembrata una motivazione molto, molto debole (eufemismo) e, temo che anche Wada la pensi così; però è anche vero che, alcune volte, le cause si vincono su questioni FORMALI e non sostanziali…….almeno in Italia (anche se non sono un avvocato, l’ho visto succedere in modi inaspettati….).
Potrebbe anche darsi che, per togliersi dall’imbarazzo, il Tas la risolva, alla Ponzio Pilato, senza entrare nel merito ma si fermi alla forma, accolga la tesi del Tribunale e, quindi, applichi il 10.5.
@ Murakami (#4275672)
Premetto che la mia è solo una “pacata provocazione” dialettica…Non so quali siano i motivi per i quali Wada ha presentato il ricorso (e ricordo che tutto è “politico” o niente è “politico”),ma secondo te pretendere i guanti sarebbe paranoico, soprattutto alla luce di quello che è poi accaduto?…
Buongiorno! Mi rivolgo alla redazione…Confesso umilmente che non mi è ancora chiaro il motivo per il quale se 10 utenti non sono “in linea” con l’intervento di uno si oscuri il commento, salvo poi renderlo visibile con un click…Se il commento viola le regole del forum o magari addirittura “il diritto” lo si blocca a monte, punto…Ma non è che l’ unione fa la forza al punto da considerare blasfema o scadente l’ idea o l’ opinione di questo o quello… Saluti…
Perché mai avrebbe dovuto pretenderlo, dal momento che i massaggi vengono sempre fatti senza guanti? Sinner era stato rassicurato da Naldi sul fatto che nessun farmaco era stato usato per curare la ferita, per cui non aveva motivo di preoccuparsi. La normativa richiede all’atleta di essere scrupoloso e prudente, non paranoico.
Scusa se faccio l’avvocato del diavolo, però la WADA non potrebbe obbiettate che Sinner avrebbe dovuto pretendere l’utilizzo dei guanti per sottoporsi al trattamento?
Beh a questo punto bisogna sentire Naldi e se Naldi dice “ho usato un prodotto senza che Sinner ne sapesse nulla” spiegatemi dove sta la negligenza dell’atleta? Mi pare che Naldi e Ferrara siamo stati cacciati sono stati superficiali in questa vicenda ma non si può pretendere che Sinner sia chiaroveggente, quindi squalificarlo sarebbe una grave ingiustizia e ripeto Sinner dovrebbe essere tutelato da questi metodi forcaioli che Wada cerca di attuare in questa vicenda.
Ma che wada al diavolo!
Comunque a prescindere da tutto se Sinner venisse squalificato sarebbe davvero una carognata. Uno che non realtà non ha fatto niente.. e va bene lo so lo so che ci può essere negligenza in quanto responsabile del team ma sarebbe sempre e comunque una carognata. E doppia direi in considerazione del fatto che con le nuove regole in vigore nel 2027 questi casi non verranno neanche presi in considerazione…
Bravo!
Quindi, in base a quanto tu stesso argomenti, se in caso di assunzione involontaria un “minimo” di colpa deve sussistere per attribuire una sanzione a Sinner, la responsabilità oggettiva non ci azzecca una beata mazza, in quanto questa prescinde da qualsivoglia forma di colpa (negligenza, imprudenza e imperizia) qualunque ne sia il grado di intensità.
Nel caso di specie Jannik Sinner forse avrebbe dovuto controllare indistintamente tutti i comportamenti dei membri del suo staff, anche casi di loro stitichezza o dissenteria per andare esente da colpa ? 🙂 ))
Allora si che si ricadrebbe nella pura e semplice responsabilità oggettiva (non prevista dal codice dello sport) supportata da una pretestuosa colpa anche di minima entità, per intanto esclusa dal primo organo giudicante !
Il punto è che anche in questo contesto non può non valere il principio di diritto che:
AD IMPOSSIBILIA NEMO TENETUR !
Dal quadro generale, ormai notorio a tutti, è palese che Jannik Sinner potrebbe essere sanzionato solo con una decisione che forzerebbe le regole che qui rilevano, ancorché sfuggenti, e qualunque basico principio di ragionevolezza.
Ahahahaha Ahahahaha Ahahahaha
@ Luce nella notte (#4275498)
Più che prolisso.. prolasso!!
Non ti arrendi mai con l’anabolizzante per vesciche, cos’è una crema per far crescere le vesciche?
Perfetto, più chiaro di così è impossibile, ora prova a spiegarlo a Losvizzero qui sotto. In bocca al lupo.
Mancava il genio elvetico
Ah siamo già arrivati in primavera, se tanto mi da tanto mi aspetto si arrivi a luglio tra un mese.
Adorano proprio prendere tempo e far parlare tutti della questione.
Devono solo decidere se essere positivi anche senza volontà è illegale o no, e il buonsenso suggerisce solo un tipo di risposta. Altrimenti dovrebbero risarcire un sacco di gente a cominciare dalla Halep e la Swiatek
In sintesi vi sarà una squalifica di Sinner per Doping e la motivazione circostanziata della Wada sarà che l’atleta è risultato positivo a un controllo antidoping per dolo di un suo dipendente che ha usato coscientemente un farmaco vietato dalla Wada e di conseguenza lo ha contaminato in via secondaria tramite massaggi fisioterapici. Amen
In sintesi vi sarà una squalifica di Sinner per Doping e la motivazione circostanziata della Wada sarà che l’atleta è risultato positivo a un controllo antidoping per dolo di un suo dipendente che ha usato coscientemente un farmaco vietato dalla Wada. Amen
@ MARMAS (#4275548)
Evidentemente non conosci le normative che devono essere applicate e non sei l’unico…
Riassumo i “basic”
Il principio base delle norme antidoping è semplice: costituisce VIOLAZIONE delle norme, la SOLA presenza di sostanze proibite nel corpo dell’atleta.
Non centrano nulla ne il miglioramento delle prestazioni (non determinabili oggettivamente) ne la quantità (un picogrammo o un grammo sono sempre la stessa violazione).
Dunque, se c’è la sostanza proibita, c’è SEMPRE violazione, salvo sia contestata la gestione dei campioni o le tecniche di analisi
Non è necessario che ci sia intenzionalità, colpa, negligenza……… è il principio di “strict liability” (responsabilità oggettiva) su cui si fondano le norme antidoping da 20 anni (il primo codice Wada è del 2004) e questo principio si applica a TUTTI gli atleti, di TUTTO il mondo, di TUTTI gli sport.
Questo NON è in discussione: la violazione dei punti 2.1 e 2.2 del codice Wada (presenza e uso di sostanze proibite) NON è contestata ed è AMMESSA da Sinner perché, appunto, è “oggettiva” cioè accertata dalle analisi, che non sono messe in discussione.
La questione è spostata, da sempre, sulle sanzioni applicabili per queste violazioni del Codice, che possono andare da zero alla squalifica a vita.
La presenza di sostanze proibite nel corpo di un atleta prevede la sanzione “standard” della squalifica per 4 anni a cui, poi, si applicano attenuanti o aggravanti.
Vediamo le attenuanti
Se l’atleta dimostra che l’assunzione è INVOLONTARIA la sanzione si dimezza a 2 anni.
Se, oltre a essere involontaria, dimostra che NON c’è colpa SIGNIFICATIVA, può scendere al minimo di un anno, rimanendo nel range 1-2 anni, secondo il grado di colpa (richiesta Wada per Sinner)
Se dimostra che non c’è NESSUNA colpa, la sanzione si annulla (attuale sentenza Sinner)
C’è, inoltre, il caso di assunzione involontaria, senza colpa significativa, di “PRODOTTO contaminato” in cui la sanzione va da zero a 2 anni (Swiatek)
Diabolico e allo stesso tempo ridicolo
Ora è ufficiale il direttore della Wada è in stato confusionale non possono dargli retta non è attendibile la giurisprudenza è tutta a favore di Sinner ma ci è o ci fa?
La Wada è peggio delle zecche…non te la togli più di dosso.
Anzi è peggio della Santa Inquisizione nel periodo della caccia alle streghe, nel medioevo. Il libro che utilizzano non è un codice vero e proprio ma il malleus maleficarum.
Una volta che finisci dentro la loro rete, rimani sospeso in un mondo
dove la giustizia è vaga, Kafkiana, impalpabile e tutto può capitare.
L’irrilevanza del caso in termini di alterazione delle prestazioni è talmente evidente a tutto il mondo; La stessa Wada ha ammesso che da qui a poco saranno quantificati i minimi di sostanza individuabile al di sotto del quale c’è il proscioglimento per irrilevanza. Il caso di Sinner è un caso di irrilevanza assoluta, a prescindere da come lui è venuto in contatto con la sostanza.
Continuare chiedendo una squalifica da 1 a 2 anni, non è solo ingiusto in se, ma è diabolico.
ZZZ….
@ Gianfranco (#4275489)
Ma quanti anni hai ?
Ancora? È ovvio che Ferrara deteneva legittimamente il farmaco ad uso medico personale, altrimenti sarebbe stato accusato della violazione dell’art 2.6 del regolamento. Non è difficile arrivarci. È chiaro che ha fatto una stupidaggine colossale a passarlo al massaggiatore di Jannik, ma dove sarebbe la malafede? Qui qualcuno non si rende ancora conto oppure non vuole accettare che qualsiasi ipotesi di malafede è stata esclusa in modo irrevocabile e che nemmeno WADA contesta ad alcuno responsabilità di tipo doloso.
L’ho scritto mesi fa e lo ribadisco ora, perché quelli della Wada non sono stupidi. Il punto è solo uno.
Cosa ci faceva un farmaco contrassegnato come dopig al séguito del team Sinner negli USA. Ferrara veggente sapeva che naldi si sarebbe ferito. Ferrara laureato in materia NON sapeva che quel farmaco è ritenuto doping. Ferrara è totalmente in malafede, e di sfiga lo hanno beccato. Ha fatto una porcata e andrebbe radiato a vita in ambito sportiv. Purtroppo il responsabile del team è il giocatore ed è qui che rischia Sinner
Per escludere ogni sanzione deve potersi applicare il punto 10.5 (quello finora applicato) che dice
“If an Athlete or other Person establishes in an individual case that he or she bears No Fault or Negligence, then the otherwise applicable period of Ineligibility shall be eliminated.”
Questo requisito del codice è accompagnato dalla nota 65 che dice:
“………….No Fault or Negligence would not apply in the following circumstances:…….b) the Administration of a Prohibited Substance by the Athlete’s personal physician or trainer without disclosure to the Athlete (Athletes are responsible for their choice of medical personnel and for advising medical personnel that they cannot be given any Prohibited Substance);”
Come da tempo ipotizzato e come ora confermato, tutto si gioca sulla responsabilità che hanno gli atleti verso il loro staff.
Di conseguenza, molto si gioca su questa nota 65: se rientriamo siamo fregati e non si applica l’esenzione della sanzione – la sentenza Itia ha escluso che si applichi (punti 71-75 e 99-100) ma non mi pare lo motivi.
Il significato del termine “administration” si trova nelle definizioni allegate al codice Wada.
Come sospettavo, si tratta di un termine con un significato di ampia portata, ben maggiore della semplice “somministrazione” di cibo o farmaci.
“Administration: Providing, supplying, supervising, facilitating, or otherwise participating in the Use or Attempted Use by another Person of a Prohibited Substance or Prohibited Method.”
(il termine “Use” è molto vasto: The utilization, application, ingestion, injection or consumption…..)
SE ci fermassimo qui, penso proprio che saremmo fregati (otherwise participating): quella di Sinner sarebbe una “administration” per cui cadrebbe la possibilità dell’esenzione totale.
Per ns fortuna, invece, la definizione Wada continua così.
“However, this definition shall not include the actions of bona fide medical personnel involving a Prohibited Substance or Prohibited Method Used for genuine and legal therapeutic purposes or other acceptable justification and shall not include actions involving Prohibited Substances which are not prohibited in Out of-Competition Testing unless the circumstances as a whole demonstrate that such Prohibited Substances are not intended for genuine and legal therapeutic purposes or are intended to enhance sport performance.”
Quindi l’”administation” non DEVE (shall) comprendere le azioni (actions) fatte in buona fede dal personale medico (certamente estensibile a tutto lo staff), che coinvolgono sostanze proibite, quando si tratta di azioni con FINALITA’ TERAPEUTICHE effettive e legali.
Ne deriva, secondo me, che l’”azione del massaggio”, con finalità terapeutiche, fatta in buona fede, rientra perfettamente in questa fattispecie che esclude l’”administration” per cui cade il comma b) della nota 65 e l’applicazione del 10.5 non sembrerebbe avere ostacoli stabiliti dalla norma…..
Torniamo ad un caso non previsto a cui non sembra applicabile il principio che gli atleti sono responsabili del loro staff.
E con gli stessi casi identici in cui sono stati assolti Bortolotti, Palomino, Santos come la mettiamo ? Questi della Wada sono da denuncia!
A Gian’fra fra, guarda che scrivendo questi post fai la figura dello scimunito.
il punto che la WADA fa finta di dimenticare è che stanno perseguitando Sinner non per doping, ma per positività!
La positività non sempre è doping!
Vogliono punire Sinner per colpa del suo staff per un caso di NON-Doping… Ma non si vergogna di parlare tale Niggli?!?
Luci nella notte, oggi hai iniziato a SPACCARE tardi, solo alle 14:52. Bravo.