Sinner e il ricordo di Schumacher: “La vita può cambiare in un secondo”
In occasione della sua visita al Gran Premio di Formula 1 di Abu Dhabi, Jannik Sinner ha condiviso alcuni ricordi personali legati al motorsport, rivelando un toccante collegamento con Michael Schumacher.
Le parole di Sinner rivelano una maturità sorprendente e una profonda consapevolezza della fragilità della vita, anche nei momenti di massimo successo professionale.
Il numero uno del tennis mondiale, ex campione juniores di sci alpino, ha ricordato con particolare emozione l’incidente di Schumacher a Méribel nel dicembre 2013: “Ho sempre seguito la F1 fin da bambino, anche se non avevo mai assistito a una gara dal vivo. Il primo ricordo è legato a Schumacher. Quando ha avuto l’incidente sugli sci, è stato un duro colpo per me.”
Riflettendo su quel momento, nonostante fosse solo un ragazzino nel 2013, Sinner ha condiviso una profonda lezione di vita: “Quell’episodio mi ha fatto capire che la vita può cambiare in un secondo. Non bisogna mai dare nulla per scontato, bisogna vivere giorno per giorno, godendone con un obiettivo.”
Francesco Paolo Villarico
TAG: Jannik Sinner
8 commenti
Mi colpì molto Jannick quando parlò durante gli US Open delle persone che vedeva per strada quando tornava a casa di sera e pensava a cosa queste facessero.
Era in auto, con l’autista, stanco, sicuramente concentrato sui suoi obiettivi, ma ha avuto il tempo di guardare fuori dalla sua capsula dorata il mondo normale che gli sta intorno.
Avrà visto manager, impiegati, barboni, tossici, tutto il “meglio” ed il “peggio” che si può incontrare a New York.
Ciononostante un pensiero per loro.
I piedi per terra, la legge morale dentro di me, il cielo stellato sopra di me.
Ma che sta succedendo a questo sito di tennis ? Peggio di tik tok.
Infatti… Entrambi con la passione per i motori, ma uno è così empatico da avere un pensiero per chi è stato campione di questo sport, anche se in un’epoca in cui non era ancora nato, e l’altro… al punto di credersi lui stesso Schumacher 😆
Soprattutto se hai un fisio e un preparatore che ti mettono nei guai
Direi che è iconico che questo articolo sia stato postato vicino a quello in cui Tsitsipas guida a 270 km/h
no vabbè, Sinner che cita Rambo mi mancava 😀