Basavareddy sceglie il Tennis: Dal sogno universitario al professionismo
A soli 19 anni, Nishesh Basavareddy ha preso una delle decisioni più importanti della sua vita: rinunciare all’eleggibilità NCAA per perseguire una carriera nel tennis professionistico, una scelta coraggiosa che riflette la sua straordinaria crescita nel 2024.
La scelta di Basavareddy rappresenta un esempio di come il tennis moderno richieda decisioni coraggiose e tempestive per perseguire i propri sogni, anche a costo di rinunciare alla sicurezza di un percorso universitario. Il 2025 ci dirà se questa scommessa si rivelerà vincente.
Dal ranking 457 al 138 del mondo in un solo anno: i numeri raccontano la storia di un talento in rapida ascesa. Un bilancio di 48-16, due titoli Challenger (Tiburon CH75 e Puerto Vallarta CH50) e quattro finali testimoniano una progressione che lo ha portato tra i migliori tre americani under-20 nella storia del circuito Challenger.
“Da quando ho iniziato a giocare tennis a tre anni, questo è stato il mio sogno: diventare un tennista professionista,” ha annunciato Basavareddy su Instagram. “Posso solo ringraziare amici, famiglia, allenatori e tutta la comunità di Stanford, oltre alla USTA. Grazie a loro potrò vivere il mio sogno d’infanzia.”
Paul Goldstein, suo allenatore ed ex numero 58 ATP, ha espresso piena fiducia nel giovane talento: “Nishesh è un giovane molto speciale, i suoi successi in campo rendono omaggio a un talento unico, un’etica del lavoro altamente disciplinata e una passione assoluta per il nostro sport.”
Il prossimo appuntamento importante sarà alle Next Gen ATP Finals di Jeddah (18-22 novembre), dove Basavareddy sarà uno dei tre rappresentanti statunitensi. Un’occasione per misurarsi con i migliori under-20 del circuito e confermare le premesse di un talento che punta dritto alla top-100.
Marco Rossi
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7 commenti
3 anni sono tanti invece e il tennis universitario è costituito da match su match e allenamenti finalizzati all’agonismo.Se vuoi fare il salto sono anni buoni per migliorare tecnicamente, mettendoti li con un tecnico preparato a fare sessioni specifiche che, all’università, non fanno.
Pensavo fosse sardo…non giocava in coppia con Pitighiu?
Grande talento il giovane Basavareddy!
Guardando spesso il circuito challenger mi sono accorto della crescita di questo ragazzo, lui e Tien sono veramente in rampa di lancio, altro che il pompatissimo Fonseca.
Per quanto riguarda gli studi, il treno del professionismo passa solo una volta nella vita, ma apparentemente ci sono sapientoni che credono si possa diventare tennisti come un Forlan qualunque… a 50 anni!
Ma fatemi il favore zozzoni!
Al giorno d’oggi le università offrono percorsi super flessibili: online, part-time, full-time, studenti lavoratori, ecc.
Per il mitico americano the sky is the limit!
Per gli ottusi con poca elasticità il limite rimane il… divano!
Shelton É comunque primi 20 o quasi. È fara sicuramente meglio.
Credo Che Isner o la Collins siano stati giocatori universitari. E la loro carriera non ha risentito tanto di quei primi anni. Però capisco sia difficile resistere a buoni guadagni subito.
Difficile resistere, e comunque nulla gl’impedisce, come fanno Van Assche e la Cocciaretto, di continuare gli studi universitari.
Piuttosto, spero che a differenza degli altri giovani statunitensi, allarghi un po’ i suoi orizzonti tennistici, anche Shelton in questo periodo vinse tre challenger di fila negli Usa….
Forse é vero ma ha solo 19 anni e credo che alla fine della sua carriera, se togliessimo 3 anni, tra i 19 e i 22, tutto sommato non farebbe molta differenza. Da un punto di vista umano e di crescita personale invece credo che togliere 3 anni di universita fara’ molta differenza.
Ma chi farebbe una scelta diversa? Quando sei forte, talentuoso a tennis e farai facilmente i milioni. Mal che vada sei comunque benestante, ma deve andar male. Bravo